Laici Libertari Anticlericali Forum

Scrocifiggiamo l'Italia. Dalle croci in montagne a quelle negli edifici pubblici, Liberiamo l'Italia dai marcatori del territorio

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view post Posted on 20/10/2009, 16:44
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http://ricerca.gelocal.it/corrierealpi/arc...C1PO_BC105.html

Cinque croci proteggeranno dall alto i fedeli
il Corriere delle Alpi — 15 settembre 2009 pagina 24

SAN VITO. Da domenica 5 croci dall’alto delle vette delle Dolomiti proteggono i fedeli. Toccante la cerimonia di benedizione che si è svolta sul sagrato della pievanale. Molti i sanvitesi che hanno voluto presenziare al rito, tanti i rappresentanti delle associazioni di volontariato e di protezione civile, che indossando la loro divisa hanno regalato un’ulteriore solennità al rito di benedizione. “Le croci rappresentano una presenza fraterna, un invito all’amore che, consapevolmente o inconsciamente, è stato cercato salendo la montagna”: così si è espresso don Riccardo Parissenti, il pievano di San Vito. Il Pelmo, l’Antelao, il Sorapis, il Marcora e il Cima Bel Prà ora hanno sulla sommità una croce benedetta alla quale i fedeli si potranno rivolgere, anche solo con lo sguardo sia di sconforto che di gioia. L’idea nasce dalla necessità di sostituire le croci esistenti usurate dagli anni e dalle intemperie. Dopo la benedizione un elicottero dell’Elifriulia ha portato le croci sui basamenti già predisposti sulle vette. Le vette ora hanno la loro croce di ferro alta 2 metri e 30. Tutti gli alpinisti che avranno la forza di raggiungerle potranno lasciare la propria firma o un commento sul libro di vetta che è posizionato ai piedi di ogni croce. L’iniziativa è stata del Cai sanvitese, del gruppo rocciatori dei Caprioli e del soccorso alpino; ma per raggiungere l’apprezzabile risultato hanno collaborato in modo concreto alcuni volontari e soprattutto un gruppo di amici di San Vendemiano, nella marca trevigiana, legati da fraterna amicizia ai rocciatori sanvitesi. (a.s.)

Edited by GalileoGalilei - 26/10/2014, 07:59
 
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Blasfemo
view post Posted on 20/10/2009, 17:14




CITAZIONE
“Le croci rappresentano una presenza fraterna, un invito all’amore che, consapevolmente o inconsciamente, è stato cercato salendo la montagna”

Quando i cristiani parlano delle croci nei luoghi pubblici mi ricordano i pedofili che cercano di autoconvincersi che in quello che fanno non c'è niente di male anzi... Non hanno nemmeno le palle per ammettere che tutte ste croci le mettono per provocare e per ricordare agli antri che i non cattolici sono cittadini di serie B.
P.S. non dimentichiamo che non per caso molti adoratori di croci sono in effetti pedofili.
 
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view post Posted on 20/10/2009, 18:27
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Altro esempio della superbia cattolica.
Non dovrebbero essere i primi a combatterla? Mah...
 
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view post Posted on 21/10/2009, 06:20
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http://ricerca.gelocal.it/corrierealpi/arc...C2PO_BC203.html

Sparita la croce sul Pelmo

il Corriere delle Alpi — 20 ottobre 2009 pagina 27 sezione: PROVINCIA
SAN VITO. Una delle cinque croci che il 13 settembre scorso erano state posizionate sulle vette delle Dolomiti non c’è più. Il Pelmo è da alcuni giorni senza il simbolo che il Cai sanvitese, il gruppo rocciatori dei Caprioli e il soccorso alpino avevano portato in vetta tramite l’elicottero dell’Eli Friulia. L’Antelao, il Sorapis, il Marcora e il Cima Belprà hanno invece ancora le loro croci. Un fatto molto strano. «La croce sul Pelmo non c’è più», ammette Maurizio Galeazzi, presidente del Soccorso Alpino sanvitese, «ma non siamo certi di cosa possa essere successo. Non siamo in grado di dire con certezza che qualcuno abbia tolto la croce, ma ci pare strano che sia caduta da sola, anche perché non ci sono stati eventi metereologici tali da far cadere una croce che era stata fissata su una lastra con dei bulloni assai resistenti». Lo storico delle previsioni non segnala venti in quota che per far crollare la croce avrebbero dovuto soffiare a velocità elevatissima. Della cosa in paese si fa un gran parlare e l’idea che circola è che in primavera una nuova croce sarà posizionata al posto di quella sparita. Non si cerca un colpevole, si vuole solo riavere un simbolo da individuare facilmente e dal quale sentirsi protetti. «Le croci che abbiamo posto sulle vette che circondano le nostre parrocchie», dichiara il parroco don Riccardo Parissenti, «sono un simbolo che ci fanno capire che questo è l’unico modo per “difendere” la croce senza tradirla». I fedeli, seguendo il consiglio del loro parroco, guardano le croci ogni mattina al sorgere del sole e ogni sera al tramonto in un momento di riflessione e preghiera. La posa delle croci ha raccolto il consenso di molti sanvitesi che hanno partecipato al rito di benedizione. «Le croci», conclude il parroco, «rappresentano una presenza fraterna, un invito all’amore che, consapevolmente o inconsciamente, è stato cercato salendo la montagna». L’idea di posizionare sulle vette le cinque croci di ferro, alte 2 metri e 30, era nata dalla necessità di sostituire le croci esistenti, usurate dal tempo e dalle intemperie. A fianco delle croci è stato posizionato anche un libro di vetta sul quale tutti potranno lasciare un ricordo del loro passaggio. (a.s.)
 
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view post Posted on 21/10/2009, 11:24
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Ma guarda, magari sono stati gli alieni.
È risaputo infatti che sono anticristiani per natura xD
 
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Felipe-bis
view post Posted on 22/2/2010, 14:33




http://www.uaar.it/news/2010/02/21/croci-m...ngono-problema/

Croci in montagna: soci CAI pongono il problema

Su questo sito si è parlato più volte, in passato, delle croci e dei crocifissi che costellano le montagne italiane (per esempio con l’articolo "Croci sui monti, una questione laica dimenticata" *, scritto nel 2005 da Luca Rota). Il problema riemerge periodicamente, e ultimamente ha trovato spazio su Lo Scarpone, rivista del Club Alpino Italiano.
Il numero di dicembre** riportava, alle pagine 46 e 47, una lettera di un socio che si domandava: “Il fatto che le Dolomiti siano diventate patrimonio di tutta l’umanità, non è stridente con l’installazione di simboli decisamente cristiani?”. La redazione aveva risposto difendendo quei simboli per ragioni che nulla avevano a che fare con la domanda posta: “le nuove croci cui il lettore di Udine si riferisce hanno provocato reazioni spropositate e non condivisibili”, perché di esse “sono rimaste – come hanno riferito i giornali – solo quattro staffe recise e piegate”. Veniva inoltre pubblicata l’opinione di chi le aveva materialmente collocate: “quella croce ritornerà presto. Non tanto perché vogliamo imporre le nostre idee e il nostro marchio, bensì perché questo è il volere della gente che vede nelle montagne e nella croce degli ideali in cui credere; perché le due cose rappresentano rispetto e sofferenza ma contemporaneamente anche gioia e realizzazione di se stessi”.
La risposta non è stata apprezzata da diversi soci CAI, che hanno a loro volta scritto alla rivista. Il numero di febbraio de Lo Scarpone ha dunque dedicato un’intera pagina*** a queste lettere: una di esse ha rilevato che il problema era stato già posto addirittura nel 1902, un’altra chiedeva: “Non sono credente ma amo le montagne che frequento quando posso e come sono capace. Posso continuare a farlo senza sentirmi nelle condizioni di un ospite, sia pure gradito e bene accolto?”. Chiosa finale della redazione: “anche questa è un’opinione che va tenuta nella dovuta considerazione”.
* www.uaar.it/uaar/documenti/99.html
** www.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_DICEMBRE_12.pdf
*** http://img22.yfrog.com/img22/9861/caig.jpg
 
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Felipe-bis
view post Posted on 17/3/2010, 19:04




www.uaar.it/news/2010/03/16/belluno-croce-gigante-su-cima/


Belluno, croce gigante su cima

Una croce alta 7,38 metri e del peso di 8 quintali sarà posta sul monte Serva, la montagna che si affaccia su Belluno. Lo rende noto il Gazzettino (1). E’ una cosiddetta “croce di Dozulé”, i cui sostenitori ormai piantano in ogni parte del pianeta, tanto da aver creato una mappa satellitare mondiale (2) che attesta l’avanzata del processo di ‘crocificazione’. La diocesi di Belluno ha sottolineato la “spontaneità” del gesto, ma non sono pochi i critici: Reinhold Messner ha ricordato che “la montagna non dovrebbe essere sfruttata da nessuna religione. I buddisti, così come i musulmani, non mettono simboli sulle montagne. I cristiani sì, invece. Qui da noi hanno messo croci dappertutto”.

(1) http://gazzettino.it/articolo.php?id=94810&sez=NORDEST
(2) www.conchiglia.us/RIVELAZIONE_ITALIA/dozule/dozule.htm

:o:
 
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view post Posted on 17/3/2010, 19:32
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Questa è una cosa che vermanrte mi indigna. Pretendono di deturpare il territorio marchiandolo coi loro simboli di morte.

Fanno come i cani che fanno la pipì su quello che pensano sia il loro teritorio.
 
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view post Posted on 17/3/2010, 19:57
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Galileo, come non potrei quotarti, sarebbe un sacrilegio
Stamattina nel plazzo del mio ufficio, ho trovato foglietti attaccati dappertutto con scritto, viva il vescovo, ci gratificherà domani della sua presenza. Mi sono così innervosito, che li ho strappati tutti.
Cazzoide di un vescovo, già fai tanti danni a startene buono buono in curia, poi vai scassanno a minchia negli uffici. OhOhOh, nnepossocchiù
 
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Felipe-bis
view post Posted on 19/3/2010, 17:58




http://www.uaar.it/news/2010/03/18/svizzer...roce-polemiche/

Svizzera, guida alpina sega croce, polemiche

Patrick Bussard, una guida alpina di Moléson-sur-Gruyères, ha confessato di aver affisso una bandiera al posto della croce eretta sulla vetta del Vanil Noir e di aver segato quella posta sulla cima della Merles, tra i cantoni di Vaud e Friburgo. La notizia ha suscitato sorpresa, perché Bussard è un’esperta e conosciuta guida alpina. L’uomo ha dichiarato di non essere pentito, e di aver voluto aprire un dibattito sulla presenza di croci cristiane sulle cime alpine, che dovrebbero essere “di tutti”. il vicario generale della diocesi di Friburgo-Ginevra-Losanna, Nicolas Betticher, ha dichiarato che “la croce ha una dimensione orizzontale, quella dei valori umani, che in quanto tale non può quindi offendere il non credente. Il credente si limita ad aggiungere alla croce una dimensione verticale, quella spirituale”.
:D
 
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view post Posted on 20/3/2010, 00:28
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Io aggiungerei la posizione a novanta gradi per il vicario di Friburg, mentre arriva un bel montone alpino da dietro
 
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Felipe-bis
view post Posted on 8/7/2010, 08:33




www.uaar.it/news/2010/07/08/croci-sulle-vette/

Croci sulle vette
Lucio Panozzo*

“Et erit in novissimis diebus: erit mons domus Domini praeparatus in vertice montium et sublimis super colles; et fluent ad eum populi“.
“Accadrà nei giorni a venire che il monte della casa del Signore sarà stabilito in cima ai monti e si innalzerà al di sopra delle colline; e tutte le genti vi accorreranno”.
(Isaia 2, 2 – Michea 4, 1)

Sul n. 4/2009 de L’Ateo 2009 pubblicai l’articolo intitolato Le montagne sono vicinissime al cielo, dove sta dio. L’articolo verteva sull’annoso problema della presenza di simboli sacri in montagna.
In seguito volli fare degli “esperimenti” e presentai lo stesso articolo al Manifesto, che non lo pubblicò (!). Provai con MicroMega, che lo pubblicò in forma un po’ ridotta per motivi di spazio sul periodico on line il 27 gennaio 2010.
L’esperimento finale riguardava il CAI (era lì che volevo arrivare!), sodalizio alpinistico al quale aderisco come socio fin dagli anni ’70. Sapevo benissimo che non sarebbe stato pubblicato, ma volli provare ugualmente, anche per verificare i miei (più che) sospetti di atteggiamento “diopatriafamiglia e gesugiuseppemaria” che sempre hanno contraddistinto questa importante associazione. Non sto qui a riferire in quale modo fui trattato da quei democristiani e preti falsi che sono. Dico solo che i miei solleciti caddero in un silenzio glaciale. Il presidente generale, da me interpellato, non si fece vivo, rispose solo dopo qualche mese e altri solleciti. Mi rispose che lui era per la libertà di stampa, che avrebbe sollecitato il direttore della rivista e così e cosà e bla bla bla. Quando seppi che dopo poco tempo c’erano state le elezioni ed era stato sostituito, capii anche il motivo di tirarla per le lunghe per liberarsi del problema. Ci fu, a dir vero, una pagina della rivista dedicata al tema, ma ovviamente ci avevano scritto quelli che volevano loro, e ri-ovviamente anche imbeccati da loro.
Aggiungo due osservazioni: mie lettere su altri argomenti (per es. l’orso), non avevano trovato difficoltà di sorta ed erano state pubblicate; l’articolo sulle croci prendeva spunto da una lettera di un prete contrario ai simboli religiosi in montagna, pubblicata sul bollettino un mese prima (pentimento postumo per aver permesso che si affrontasse l’argomento?).
Il motivo per cui ho voluto portare a conoscenza l’UAAR di questa avventura è molto semplice: penso che l’iscrizione al nostro sodalizio sia incompatibile con l’iscrizione al CAI. Forte del mio sbattezzo avvenuto nel 2009, mi sono “sbattezzato” anche dal CAI, rassegnando le dimissioni nelle mani del presidente generale (che ha fatto anche un tentativo di farmele ritirare), e consiglio i soci UAAR di fare altrettanto. Non ci meritano.
Con l’ultima occhiata che ho dato alla tessera prima di affidarla al fuoco purificatore (confesso, con un nodo alla gola) ho riletto il famoso motto di Guido Rey che campeggia sul frontespizio: “Io credetti e credo la lotta coll’Alpe utile come il lavoro, nobile come un’arte, bella come una fede”. E non mi sono per niente pentito.

* Nato a Vicenza nel 1945. Pensionato, no studi, no titoli, autodidatta. Socio del circolo UAAR di Vicenza.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 4/1/2011, 12:22




www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=133010&sez=LEALTRE

Rubata statua della Madonna da cima di monte e sostituta con un nanetto

PADOVA (3 gennaio) - Sparisce dalla cima della montagna la statua della Madonna e al suo posto appare l'immagine in gesso dell'ottavo nano Piriolo, con tanto di abito rosso e barba bianca. A denunciare il fatto ai Carabinieri di Teolo è stato il gruppo Giovane Montagna di Teolo, che proprio in cima al Monte Pirio, sui Colli Euganei aveva posto la sacra effige.

Il sospetto è che qualcuno, probabilmente più di una persona, abbia usato una mola alimentata da un gruppo elettrogeno per rompere i tre perni d'acciaio che tenevano la statuetta ancorata alla roccia e farla successivamente sparire.

La scomparsa della Madonna rappresenterebbe solo l'ultimo di una serie di atti di vandalismo avvenuti subito dopo la posa della statua, contro la quale si è schierato un gruppo, dal nome scherzoso di "Colletivo Operasione Pirio", che osteggia la collocazione di simboli religiosi sui Colli Euganei. Pur sostenendo di non aver nulla a che fare con la sparizione del simbolo sacro, il gruppo ammette, con tanto di documentazione fotografica, di aver portato in cima al monte il 29 dicembre scorso una statuetta di quello che è stato battezzato "l'ottavo nano Piriolo", alto una ventina di centimetri.

Dalle pagine del proprio sito, i fan del nanetto criticano la collocazione della Madonna: aree ambientali come il Parco regionale dei Colli Euganei - si legge nel sito - dovrebbero essere tutelate e non esposte ad atti narcisistici ad opera di gruppi di privati cittadini.
 
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view post Posted on 4/1/2011, 18:32
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Una statua abbandonata non è rubata. Anzi, è una costruzione abusiva che va rimossa dall'autorità giudiziari ed un corpo di reato, se mancano le prescritte autorizzazioni.

Un intollerabile scempio delle montagna e del paesaggio che andrebbe duramente represso e che invece viene non solo tollerato ma favorito dalla autorità locali.

Ho letto alcuni articoli isteici che parlano di atto vandalico, blasfemo, profano e altri vaneggiamenti simili. Nessuno invece si indiggna della pretesa di certi fondamentalisti religiosi di deturpare il paesaggio per imporre a tutti i propri simboli religiosi di morte.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 8/6/2011, 20:07




Madonnina del Pirio, ci riprovano

A Torreglia, nel Padovano, nel giorno della Traversata dei Colli, il trekking di 42 km che si tiene ogni anno per gli appassionati della montagna, un gruppo di podisti ha portato sulla cima del colle Pirio una madonnina in lamiera simile a quella sparita mesi fa (vedi sopra, ndr) e mai ritrovata. Secondo quanto riportato da Il Mattino di Padova i dirigenti dell’associazione Giovane Montagna, organizzatori della Traversata, dichiarano di essere estranei all’iniziativa. C’è da giurare che le polemiche sopite, dopo il trafugamento della madonnina e la collocazione del nanetto ad opera del “Collettivo Operazione Pirio”, si rinfocoleranno. Oggetto della contesa quanti sostengono che la posa di simboli religiosi sia uno sfregio all’ambiente e altri che vogliono affidare il territorio alla “protezione” della Madonna.
Stefano Marullo

www.uaar.it/news/2011/06/08/madonnina-del-pirio-riprovano/
 
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