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Gli affari del clan di don Verzé. Truffa da 28 mln di €. Indagato il medico di Berlusconi, Spalleggiato a destra e a sinistra, da Berlusconi a Vendola a Formigoni

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GalileoGalilei
view post Posted on 3/11/2010, 12:33 by: GalileoGalilei
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Piantagioni di mango, hotel e jet privato l’altra faccia della Don Verzè Spa

Pubblicato il3 novembre 2010 dainfosannio

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MILANO – Salute, ospedali e centri ricerca tra i più avanzati d’Europa. Ma anche un aereo privato che da solo ha perso 10 milioni in un anno, hotel di lusso in Sardegna e mille ettari di piantagioni di mango e uva in Brasile. La Don Verzè Spa è un piccolo impero a due facce. Da una parte, quella più conosciuta, c’è il core business dell’eccellenza medica del San Raffaele, uno dei fiori all’occhiello della sanità nazionale. La Fondazione Monte Tabor però - la stanza dei bottoni di Don Luigi, 90 anni portati con disinvoltura - ha diversificato da tempo in una serie di attività più laiche. Sinora senza troppo successo visto che i conti di queste realtà collaterali si sono chiusi nel 2009 in rosso per 6 milioni mentre i debiti della Fondazione sono saliti di 100 milioni nel 2008 (ultimo dato disponibile) arrivando a quota 689.

L’ultima spina nel fianco di Don Verzè è la Vds Export, newco cui la Fondazione ha girato tre mesi fa il 40% dell’omonima realtà brasiliana fondata dalla famiglia veneta Garziera, una holding che controlla diverse fazendas nella regione di Pernambuco coltivate a mango, meloni e uva. La creazione della nuova società (partecipata al 20% da Roberto Cusin, ex titolare della Gemeaz Cusin) si è resa necessaria per un motivo semplice: Vds, malgrado i suoi terreni siano valutati 15 milioni, naviga in acque agitate (5 milioni di perdite tra gennaio e maggio 2010). E la costituzione di una capogruppo italiana è stata necessaria per ottenere finanziamenti dalla Simest - realtà pubblica controllata dal ministero dello Sviluppo economico - che si è impegnata a versare 2,6 milioni alla controllata di Don Verzè. La delibera è stata firmata il 23 aprile, uno degli ultimi atti di Scajola prima che l’interim passasse a Silvio Berlusconi.

Poche soddisfazioni arrivano al San Raffaele pure dal business alberghiero in Sardegna: l’Hotel Don Diego, 4 stelle di Porto San Paolo, 52 camere con piscina affacciate sul parco marino delle isole Tavolara e Molara, ha chiuso gli ultimi due bilanci in rosso per 600mila euro. E da aprile 2008 la Costa Dorata - la società della Monte Tabor che controlla la struttura valutata 14 milioni - ha affittato l’albergo alla Don Diego Srl, nel cui capitale sono presenti tra gli altri Renato Pozzetto (10%), Mario Cal (15%), storico braccio destro di Don Verzè, e lo stesso Cusin (15%).

La delusione più grande, però, è arrivata dalla diversificazione nell’aviazione, custodita sotto il cappello della Airviaggi. L’attività di elisoccorso, di suo, è in pareggio. Il problema sono i 10,9 milioni di perdita sulla controllata neozelandese Assion Aircraft & Yachting, titolare di un contratto di leasing sul Challenger Cl604, il jet privato del San Raffaele, gestito operativamente dalla Alba servizi della Fininvest. Una voragine che ha affossato tutti i conti del gruppo malgrado siano state rinviate le contabilizzazioni di rate per 3 milioni sull’affitto del velilovo. Ad assorbire i guai dei business collaterali, con ogni probabilità, potrebbero essere i conti delle attività sanitarie custodite in Monte Tabor i cui risultati, però, non sono pubblici. Don Verzè, del resto, non si è mai mostrato preoccupato per i buchi in bilancio. “Sono un problema del mio socio di maggioranza, Dio”, ha sempre scherzato, ricordando che “non è il denaro a far idee ma le idee a far denaro”. E a una mente vulcanica come la sua, come dimostrano i mille business di Monte Tabor, le idee di sicuro non mancano. (di ETTORE LIVINI – repubblica.it)

 
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