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La sfida educativa della CEI

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Felipe-bis
view post Posted on 17/12/2009, 10:43




http://www.uaar.it/news/2009/12/17/sfida-e...#comment-328337

La sfida educativa della CEI

Ieri, presso l’Aula Magna di Ateneo, Polo di Montedago ad Ancona, l’Università Politecnica delle Marche, l’Arcidiocesi Ancona-Osimo, il Progetto Culturale promosso dalla Chiesa italiana – Servizio nazionale per il progetto culturale della Conferenza episcopale italiana – hanno tenuto l’incontro di riflessione e dibattito sul tema La sfida educativa.
L’incontro è stato promosso da un manifesto con la scritta “in cammino verso il Congresso eucaristico Nazionale Ancona 3-11 settembre 2011″.
Ha coordinato l’incontro il Professore Marco Pacetti, Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche.
Ha introdotto il Professore Giancarlo Galeazzi, Referente regionale del Progetto Culturale per le Marche.
Sono intervenuti: S. Em. Card. Camillo Ruini, Presidente del Comitato per il Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana, il Professore Luigi Alfieri, Presidente del Corso di Laurea in Sociologia della Multiculturalità all’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino. Ha concluso S. E. Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo.
L’Aula Magna di Ateneo dell’Università Politecnica delle Marche presso il Polo di Montedago, era abbastanza piena, circa 450-500 persone, compreso un visibile numero di poliziotti.
Apparentemente l’incontro doveva riguardare La sfida educativa, volume redatto a cura del Comitato per il Progetto culturale con qualche contributo del cardinal Ruini e, pare, pubblicato dagli editori Laterza.
Bla bla pseudoculturale a parte, in realtà, ciò che veramente gli organizzatori, cioè gli stessi intervenuti, volevano dire, l’hanno poi detto chiaramente a partire dall’intervento del Prof. Luigi Alfieri, è in estrema sintesi quanto segue:
1) Ruini ed Emma Marcegaglia sarebbero d’accordo che le imprese non hanno successo se impiegano persone “inconsistenti” (cioè prive di “educazione” religiosa). Ovverosia: “vi diremo noi chi dovrà fare il dirigente”.
2) La libertà religiosa è delle comunità e non dei singoli.
3) Il vescovo Menichelli si adopera, in buon accordo con la comunità ebraica e quella islamica, a gestire con l’università (UPM) il progetto per la produzione dei futuri dirigenti “religiosamente corretti”.
Il rettore Pacetti ha sottolineato che si tratta di un progetto a lungo termine, “una sfida di lungo periodo”.
Nel suo intervento il Prof. Luigi Alfieri si atteggia a uomo laico, e per non sbagliarsi comincia con il condannare decisamente il laicismo. Afferma che non condivide le premesse del cardinal Ruini e neppure il linguaggio, ma che è d’accordo sulle conclusioni. Sostiene che esiste un equivoco aziendalista (riduzione dell’educazione ai fini dell’impresa) e che il danno è l’espunzione dell’uomo come destinatario dell’educazione. Come rimedio, richiamandosi a Italo Mancini, propone il progetto educativo per lo sviluppo della persona umana. Parla poi del problema del pluralismo culturale e religioso (come necessità umana fondamentale) che imporrebbe il riconoscimento dell’altro sul terreno dell’essere, cosa che l’economicismo non sarebbe capace di fare. Passa poi al problema dell’educazione religiosa, specificando che non intende necessariamente quella confessionale, sostenendo che è un errore dei laicisti cercare di condannare, dimenticare, espungere l’educazione religiosa.
Finalmente comincia a parlare come mangia e sostiene che quando si parla di libertà religiosa non si può parlare di libertà individuale, perché non esiste religione individuale. Secondo lui la libertà religiosa è libertà comunitaria, è libertà di associazione prima che libertà di pensiero. Prosegue nella chiarezza affermando la necessità del pluralismo confessionale, senza inseguire le bizzarrie di sette e conventicole: il discorso si chiarirà meglio con la brevissima conclusione del vescovo Menichelli – frequentatore di convegni confindustriali – si tratta di una strizzata d’occhio alle comunità ebraica e islamica che nelle Marche hanno qualche consistenza numerica e finanziaria. Conclude luminosamente con un fermissimo sostegno dell’”obbligo di educazione religiosa per i laici”! “Fortunatamente” a questo punto cambia discorso e parla del fatto che “non si può ridurre l’uomo alla natura”.
Interessanti anche le due sole domande del pubblico ammesse dal rettore Pacetti. Una signora, qualificatasi come dirigente scolastica di Jesi (AN), chiede e auspica un’alleanza tra le tendenze espresse da Ruini e quelle espresse dal Prof. Luigi Alfieri. Un signore, chiede se il multiculturalismo non possa essere un pericolo.
Ruini risponde raccontando un suo incontro con la leader della Confindustria, Marcegaglia, dove convennero che un dirigente industriale non può essere un buon dirigente se è una “persona” “inconsistente”. Alla signora che aveva fatto la domanda, ma a tutti i presenti e gli assenti, assicura che l’alleanza è cosa fatta perché è cosa buona e giusta. Insiste per la “collaborazione” della scuola con le famiglie per l’educazione dei figli. Il prof. Luigi Alfieri assicura che non solo l’alleanza si farà ma che è una tradizione che va gestita mantenendo le rispettive identità: non si tratta di un auspicio ma di qualcosa che accade da tempo. A questo punto, un po’ estemporaneamente, menziona il socialismo, forse una vaga confessione di fede. Divaga un pochino sul multiculturalismo ammettendo che oltre ad una necessità può essere anche un rischio.
Mi accorgo, ma salta all’occhio, che parla del multiculturalismo solo come fattore esogeno (importazione di altre culture per ingresso di immigrati), non si sogna di trattare il diritto dei cittadini italiani di aderire o di inventarsi la cultura che preferiscono: pur nella strettezza dei tempi, è un po’ ristretto di orizzonti il Presidente del Corso di Laurea in Sociologia della Multiculturalità.
La ciliegina sulla torta è stata servita dall’arcivescovo di Ancona Edoardo Menichelli. Menichelli ricorda la sua collaborazione, da ben cinque anni, con il rettore Pacetti (infatti ho notato e dato notizie di tale collaborazione, si veda per esempio Ciò che la stampa non vi ha detto sull’intervento del vescovo Luigi Negri*), ringrazia e ammicca ai rappresentanti della comunità ebraica e musulmana intervenuti, lancia lo slogan: “l’uomo al centro, il discorso comincia stasera” con la convergenza tra Chiesa, politica, cultura e scuola.
Ora nessuno potrà più fare interpretazioni, tutto è stato detto chiaramente, la sfida educativa è quella per cui le religioni dominanti si salveranno se riusciranno a imporsi come enti di servizio per la carriera lavorativa dei dirigenti, alleandosi tra di loro per battere il secolarismo.

Resoconto a cura di di Fiorenzo Nacciariti

* http://www.uaar.it/uaar/documenti/149.html
 
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Ashmael
view post Posted on 17/12/2009, 11:03




Educativa?
 
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view post Posted on 17/12/2009, 11:46

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Che muoiano tutti affogati nella loro ottusità.
 
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vaticANO
view post Posted on 17/12/2009, 12:52




Cagatevi in mano e prendetevi a schiaffi.
 
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3 replies since 17/12/2009, 10:43   49 views
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