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Siti che incitano alla violenza e all'odio: censurarli?
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Siti che incitano alla violenza e all'odio: censurarli?

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Ashmael
view post Posted on 15/12/2009, 12:30




Sto parlando di siti che dicono "ammazziamo tutti i froci" o "Gassiamo gli ebrei" o "Facciamo fuori i negri" e roba simile. incitazione all'odio politico, religioso, razziale, omofobico, con vere e proprie apologie di reati quali l'omicidio e la strage. Perchè siti del genere dovrebbero godere della stessa protezione di siti freqentati da persone civili come questo?
Secondo Me è il web, sono gestori dei siti che dovrebbero darsi delle regole. io non ho il diritto di calunniare, e nemmeno di dire "quello lo dovrebbero ammazzare perchè non la pensa come me". Il rispetto dell'altro e delle regole di elementare convivenza è essenziale

Edited by Ashmael - 15/12/2009, 16:16
 
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view post Posted on 15/12/2009, 16:32

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No.
Secondo me non si dovrebbe censurare nulla.
Anche le più insopportabili stronzate.
Un pensiero non si combatte con la censura ma con il dibattito e con la scuola.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 15/12/2009, 19:13




CITAZIONE (dardanide @ 15/12/2009, 16:32)
No.
Secondo me non si dovrebbe censurare nulla.
Anche le più insopportabili stronzate.
Un pensiero non si combatte con la censura ma con il dibattito e con la scuola.

Sempre entro i limiti del codice penale.
 
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view post Posted on 16/12/2009, 01:15

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Eh, ma proprio di questo, pensavo, si parlasse.
Pensavo la domanda fosse: dipendesse da voi, vietereste o censerereste?
E io rispondo no.
La censura secondo me è controproducente anche dal punto di vista pratico. Più dei danni che eventualmente causerebbero questi siti.
 
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Arammigu
view post Posted on 18/12/2009, 09:58




CITAZIONE (dardanide @ 16/12/2009, 01:15)
Eh, ma proprio di questo, pensavo, si parlasse.
Pensavo la domanda fosse: dipendesse da voi, vietereste o censerereste?
E io rispondo no.
La censura secondo me è controproducente anche dal punto di vista pratico. Più dei danni che eventualmente causerebbero questi siti.

non si tratterebbe di censura,ma di una forma di prevenzione...come vietare l'acquisto di armi a chiunque...
 
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ALvE
view post Posted on 20/12/2009, 21:15




sono contro la censura se questa viene usata spropositamente, ma quando si parla di incitamento all'odio e alla violenza premeditata, allora sì, è giusto censurare.
 
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Italoromano
view post Posted on 21/12/2009, 11:53




CITAZIONE (ALvE @ 20/12/2009, 21:15)
sono contro la censura se questa viene usata spropositamente, ma quando si parla di incitamento all'odio e alla violenza premeditata, allora sì, è giusto censurare.

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In linea di principio condivido, anche se poi detto principio (mi) pare di ben difficile attuazione pratica: bisognerebbe cioè evitare accuratamente di incorrere nella introduzione di (ulteriori) reati di opinione, secondo me (=ke poi è anke il rischio paventato da Dardanide, se ho correttamente inteso il suo ragionamento).
 
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Felipe-bis
view post Posted on 21/12/2009, 14:33




http://www.uaar.it/news/2009/12/20/cresce-...zione-internet/

Cresce la demonizzazione di internet


L’informazione, in Italia, non vive certo uno dei suoi momenti migliori. Il nostro paese è al 49esimo posto nella classica mondiale della libertà di stampa redatta da Reporters Sans Frontières (1): siamo dietro Slovacchia, Argentina e Hong Kong e precediamo di poco la Romania e la parte settentrionale di Cipro, quella turca. Fare in modo che ‘certe’ notizie escano dall’anonimato è sempre più difficile, e sarebbe addirittura impossibile senza internet. E’ forse per questo motivo che cresce la demonizzazione della rete. Giorni fa il presidente del Senato, Renato Schifani, è arrivato a sostenere che “negli anni ‘70 non c’erano gruppi come quelli che sono apparsi su Facebook”: il social network peggio delle Brigate Rosse?
Nemmeno le gerarchie ecclesiastiche si tirano indietro: commentando l’omelia che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente CEI, ha tenuto il 16 dicembre ai parlamentari, l’agenzia dei vescovi italiani SIR scrive: “Si impone un risveglio della coscienza: arrivano, anche dalla rete Internet, i segnali di una deriva culturale ed educativa che cresce e trascina le nuove generazioni. “Senza un’evidente, onesta e concreta svolta – ha aggiunto il card. Bagnasco – si alimenta il senso di insicurezza, diminuisce la fiducia nelle Istituzioni, scoraggia la partecipazione alla vita del Paese, indebolisce la coesione sociale sempre doverosa e tanto più necessaria nei momenti di particolare difficoltà. Preghiamo perché i nuovi maestri del sospetto e del risentimento depongano le parole violente che, ripetute, risuscitano ombre e mostri passati”".
In questi giorni il Consiglio dei ministri sta esaminando un disegno di legge su internet, che potrebbe portare a una compressione degli spazi di libertà in rete, se non a forme di vera e propria censura. Avvenire ha detto no alla censura, ma ha proposto una regolamentazione attraverso la rigida applicazione del Codice Penale. Il dibattito si svolge senza alcun coinvolgimento di chi la rete la conosce, perché la rende viva ogni giorno. Aumentano le polemiche (cfr. Punto Informatico del 17 dicembre (2), mentre Agorà Digitale, per difendere la libertà in internet, ha lanciato una petizione (3) invitando tutti i cittadini a sottoscriverla.

1 http://www.rsf.org/fr-classement1001-2009.html
2 http://punto-informatico.it/2774102/PI/New...non-decide.aspx
3 http://metilparaben.blogspot.com/2009/12/a...liberta-in.html
 
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