http://www.uaar.it/news/2009/12/20/cresce-...zione-internet/
Cresce la demonizzazione di internetL’informazione, in Italia, non vive certo uno dei suoi momenti migliori. Il nostro paese è al 49esimo posto nella classica mondiale della libertà di stampa redatta da Reporters Sans Frontières (1): siamo dietro Slovacchia, Argentina e Hong Kong e precediamo di poco la Romania e la parte settentrionale di Cipro, quella turca. Fare in modo che ‘certe’ notizie escano dall’anonimato è sempre più difficile, e sarebbe addirittura impossibile senza internet. E’ forse per questo motivo che cresce la demonizzazione della rete. Giorni fa il presidente del Senato, Renato Schifani, è arrivato a sostenere che “negli anni ‘70 non c’erano gruppi come quelli che sono apparsi su Facebook”: il social network peggio delle Brigate Rosse?
Nemmeno le gerarchie ecclesiastiche si tirano indietro: commentando l’omelia che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente CEI, ha tenuto il 16 dicembre ai parlamentari, l’agenzia dei vescovi italiani SIR scrive: “Si impone un risveglio della coscienza: arrivano, anche dalla rete Internet, i segnali di una deriva culturale ed educativa che cresce e trascina le nuove generazioni. “Senza un’evidente, onesta e concreta svolta – ha aggiunto il card. Bagnasco – si alimenta il senso di insicurezza, diminuisce la fiducia nelle Istituzioni, scoraggia la partecipazione alla vita del Paese, indebolisce la coesione sociale sempre doverosa e tanto più necessaria nei momenti di particolare difficoltà. Preghiamo perché i nuovi maestri del sospetto e del risentimento depongano le parole violente che, ripetute, risuscitano ombre e mostri passati”".
In questi giorni il Consiglio dei ministri sta esaminando un disegno di legge su internet, che potrebbe portare a una compressione degli spazi di libertà in rete, se non a forme di vera e propria censura. Avvenire ha detto no alla censura, ma ha proposto una regolamentazione attraverso la rigida applicazione del Codice Penale. Il dibattito si svolge senza alcun coinvolgimento di chi la rete la conosce, perché la rende viva ogni giorno. Aumentano le polemiche (cfr. Punto Informatico del 17 dicembre (2), mentre Agorà Digitale, per difendere la libertà in internet, ha lanciato una petizione (3) invitando tutti i cittadini a sottoscriverla.
1
http://www.rsf.org/fr-classement1001-2009.html2
http://punto-informatico.it/2774102/PI/New...non-decide.aspx3
http://metilparaben.blogspot.com/2009/12/a...liberta-in.html