Laici Libertari Anticlericali Forum

Irlanda. Arcivescovi protessero preti pedofili per 35 anni

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/2/2010, 17:48
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/...a_44311320.html

Chiesa: in arrivo nuove dimissioni vescovi Irlanda per scandalo pedofilia
ultimo aggiornamento: 22 febbraio, ore 17:30
commenta commenta 0 vota vota 0 invia stampa
Facebook Viadeo OkNotizie Segnalo Wikio Friendfeed
Citta' del Vaticano, 22 feb. (Adnkronos) - Sono in arrivo nuove dimissioni di vescovi irlandesi coinvolti nello scandalo degli abusi sessuali sui minori. A renderlo noto e' la stessa Chiesa irlandese. Fino ad ora, infatti, su quattro vescovi che hanno gia' rinunciato al loro incarico, solo in un caso il Papa ha accettato le dimissioni. Ma si annunciano novita'. Infatti il processo delle dimissioni rassegnate da mons. James Moriarty, oggi vescovo di Kildare e Leighlin, ''sta andando avanti. Non e' in questione il 'se' o il 'quando'. Non saranno immediate ma non andranno oltre Pasqua''. Ad annunciarlo e' lo stesso mons. Moriarty, nella omelia che ha tenuto ieri per la prima domenica di Quaresima, che ha dedicato - come tanti altri vescovi irlandesi - al recentissimo incontro che l'episcopato dell'isola ha avuto la scorsa settimana con il Papa. Mons. Moriarty e' uno dei vescovi che vengono espressamente accusati dal ''Rapporto Murphy'' per aver coperto gli abusi sessuali ai danni di minori commessi da personale religioso dell'arcidiocesi di Dublino.

 
Web  Top
view post Posted on 3/3/2010, 18:00
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.asca.it/news-IRLANDA__VESCOVO_A...98857-ORA-.html

03-03-10
IRLANDA: VESCOVO ACCUSATO CHIEDE A FEDELI DI PAGARE DANNI VITTIME ABUSI


(ASCA) - Roma, 3 mar - Un vescovo irlandese accusato di aver coperto per anni i preti pedofili e che ha rifiutato le richieste di dimissioni arrivategli dalle associazioni delle vittime e' finito ancora una volta nella bufera per aver chiesto ai fedeli della sua diocesi di contribuire al pagamento dei danni che la Chiesa deve pagare a chi e' stato abusato da membri del clero. Mons. Denis Brennan, vescovo di Ferns, e' uno dei cinque vescovi ancora in carica ad essere accusato dal Rapporto Murphy di aver contribuito a coprire le responsabilita' dei preti abusatori, quando era vescovo ausiliare di Dublino, ed e' finora l'unico dei presuli coinvolti ad essersi rifiutato di presentare le sue dimissioni a papa Benedetto XVI. Il vescovo - che era presente a Roma al vertice di due giorni con il pontefice per affrontare lo scandalo pedofilia in Irlanda - ha chiesto qualche giorno fa l'aiuto economico delle parrocchie nel pagamento dei danni e delle spese locali della diocesi nelle cause per abusi sessuali. Il buco della diocesi di Ferns ammonta gia' a 10 milioni e mezzo di euro, e un portavoce di mons.

Brennan ha chiesto ai parrocchiani di aiutare la Chiesa a pagare il conto.

La richiesta di mons. Brennan ha suscitato l'immediata reazione di protesta e indignazione da parte dei fedeli e delle associazioni di vittime degli abusi. ''Inviterei i fedeli - ha detto Colm O'Gorman, fondatore dell'associazione One in Four - a spingere la Chiesa a guardare ai propri beni e alle proprie ricchezze''.
 
Web  Top
view post Posted on 7/3/2010, 21:55
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://..._1267891936.htm

Irlanda
Reportage dell'inviato di Repubblica racconta le "ferite d'Irlanda"
Le ferite d'Irlanda
DAL NOSTRO INVIATO ENRICO FRANCESCHINI
Repubblica 5 marzo 2010
DUBLINO Era una bambina di otto anni, quando la strapparono dalle braccia della madre, giudicata incapace di provvedere ai suoi bisogni, e la rinchiusero in orfanotrofio. «Ho vissuto prigioniera di un incubo fino alla maggiore età», ricorda Kathleen O'Sullivan, una delle vittime delle violenze e degli abusi sessuali perpetrati per decenni nelle scuole, nei riformatori, nelle parrocchie di tutta l'Irlanda. «Le suore ci affamavano, mangiavo la carne, una salsiccia, soltanto a Natale, e ricevevo un uovo sodo per Pasqua. Ma questo era il meno. Ci picchiavano per un nonnulla. Ci seviziavano fisicamente e psicologicamente. Facevo la pipì a letto dalla paura tutte le notti, e loro per punizione mi costringevano a sfilare nuda per la camerata con in testa le lenzuola bagnate di urina. Era un sistema sadico, satanico. I giornali hanno scritto che è stato il nostro Olocausto». «Ma se è così aspettiamo ancora la Norimberga che faccia piena luce e giustizia su quel mostruoso abominio». Luce e giustizia dovevano venire con l'inchiesta ordinata dal governo, durata dieci anni e conclusa nel maggio scorso da un voluminoso rapporto. Cinquemila pagine di testimonianze e indagini sull'attività di 216 istituti gestiti da preti, frati, suore, dai quali tra il 1914 e il 2000 sono passati 35 mila minorenni. La pubblicazione ha sconvolto l'Isola di Smeraldo. Il 90 per cento dei testimoni hanno riportato di avere subito violenze fisiche. La metà hanno raccontato di avere sofferto abusi sessuali. Molti erano orfani. Altri, come Kathleen O'Sullivan, venivano strappati a famiglie povere senza alcuna ragione, per essere trasformati in schiavi del lavoro. Malnutrizione, percosse, terrore e stupri erano il loro pane quotidiano. Tra gli irlandesi, lo shock è stato immenso. E' perfino diminuito, secondo le statistiche, il numero dei fedeli a messa. Molta gente ha perso la fede: nella Chiesa, nello Stato, nel prossimo. L'Irlanda si è guardata allo specchio, e quel che ha visto l'ha fatta rabbrividire. Eppure, a sei mesi di distanza dalla pubblicazione, si moltipllcano le accuse secondo cui il rapporto è stato una«copertura», un «insabbiamento» o «solo la punta dell'iceberg», come sostiene Kathleen, una delle poche vittime che è riuscita a ricostruirsi un'esistenza: oggi fa il giudice dì pace e ha scritto un libro, "Childhood interrupted" (Infanzia interrotta), sulla tragedia vissuta da lei e da migliala di suoi compatrioti. Il processo di riparazione e di espiazione, affermano le associazioni formate dai "superstiti", è stato sommario, sbrigativo, riduttivo. Per cominciare, il rapporto non fa nomi, ne delle vittime, e questo è in parte comprensibile, ne dei carnefici -a meno che non siano già stati condannati in sede giudiziaria.e questo protegge decine o centinaia di individui non solo dalla giustìzia penale ma dall'essere almeno identificati in pubblico. «Due delle suore che mi hanno torturato per anni sono ancora vive, libere», dice la signora O'Sullivan, «io vorrei ritrovarmi con loro in un'aula di tribunale, guardarle in faccia, sentire cosa rispondono alle accuse, e non è possibile». In secondo luogo, soltanto una parte delle vittime sono state rintracciate e interrogate: «Nessuno ha interrogato me, e chissà quante altre non sono state ascoltate», accusa Kathleen. E inoltre, per effetto di un accordo con i Christian Brothers, la più vasta associazione religiosa nazionale, è soprattutto lo stato, non la Chiesa, a pagare risarcimenti alle vittime che fanno causa, 12 mila delle quali hanno finora ricevuto compensazioni per un totale di un miliardo di euro. La Chiesa irlandese se l'è cavata con un indennizzo una tantum di 34 milioni di euro e l'accordo lamette al sicuro da ulteriori rivendicazioni legali. Se non in denaro, la Chiesa ha pagato in mortificazioni. Un cardinale irlandese è andato in pensione in anticipo. Quattro vescovi, su pressioni del Vaticano, sono stati costretti a dimettersi. Un pugno di sacerdoti sono finiti in prigione. Uno si è suicidato. E a Roma Benedetto XVI ha chiesto che siano prese misure per impedire che "accadano di nuovo simili abusi». Ma è abbastanza? Non per le vittime. Il rapporto rivela che l'Arciodiocesi di Dublino ha «ossessivamente» nascosto gli abusi per almeno trent'anni. Tredici vescovi erano a conoscenza delle violenze e non le denunciarono. Un prete ammise di avere abusato sessualmente di oltre cento bambini, e non venne rimosso dall'incarico. Un altro confessò di avere abusato sessualmente di un bambino alla settimana per venticinque anni, e non perse il posto. «Non ci sono stati arresti o dimissioni di massa, ne trai religiosi, ne tra le autorità che ne sono diventate complici, coprendone i crimini», dice Kathleen O'Sullivan. La commissione d'inchiesta è stata creata sull'onda dello scandalo suscitato da un coraggioso documentario televisivo che rivelò per la prima volta cosa si nascondeva dietro le mura di chiese e conventi, accusano le associazioni delle vittime, ma lo scopo era «voltare pagina, chiudere il doloroso capitolo, se non in-sabbiare».Dice ancora Kathleen nel suo j'accuse senza più lacrime da spargere: «II primo presidente della commissione si è dimesso dopo tré anni affermando che non aveva libertà di manovra, insomma che non poteva lavorare. Il presidente che ne ha preso il posto era un giudice legato all'establishment religioso. Il risultato si vede». Beninteso, le cinquemila pagine del rapporto non sorvolano su quello che accadeva dentro le «case degli orrori», come le definiscono le vittime. I giornali ne hanno finora riassunto il contenuto ed è bastato per farli sommergere di lettere che dicono: «Mi vergogno di essere irlandese». Non è una lettura facile, ma bisogna farla, per cercare di capire. E' come se da quegli edifici adornati dal crocefisso su cui è morto il Signore, da quelle case di Dio in cui vigeva, per gran parte della giornata, la regola del silenzio, tutto ami tratto fuoriuscissero le urla disperate di generazioni di bambini. Ascoltiamoli. I bambini venivano «presi a pugni, a calci, frustati, accoltellati, obbligati a inginocchiarsi o a restare in piedi per giorni, costretti a dormire all'aperto in inverno, a fare docce gelate, appesi a un palo, assaliti da cani, legati per essere picchiati meglio». Dice uno: «Non feci bene il letto. Il prete mi fece denudare e mi frustò lungamente con una frusta di cuoio a cui erano attaccate delle monete». Un altro: «Appena arrivato, il frate mi fece spogliare, piegare a gambe larghe su una scrivania, mi ordinò di dire il Padre Nostro e si mise a frustarmi». Un terzo: «Non dimenticherò mai il gatto a nove code». Un altro: «II prete lasciava la frusta di cuoio all'aperto di notte, perché si gelasse e facesse più male». Ancora: «Mi mettevano sale nelle ferite perché bruciassero di più». Un altro: «Gli piaceva tenermi la testa fra le gambe e frustarmi nel sedere». Ancora: «La notte era la cosa peggiore, se non venivano a prenderete, sentivi che portavano via un altro e le urla risuonavano per tutto l'edificio». Elenco di abusi sessuali in un istituto religioso: «89 masturbazioni forzate, 68 stupri anali, 6 penetrazioni digitali». Un ragazzino: «II prete mi prese la mano, e se la mise nelle parti private. Scoppiai a piangere. Mi schiaffeggiò. La notte dopo tomo e feci come voleva». Un altro: «Mi chiudeva a chiave nella sua stanza, mi spogliava, si faceva toccare, mi picchiava e poi mi stuprava». Un terzo: «Un frate guardava mentre l'altro mi stuprava, poi facevano cambio». Una bambina: «La suora mi frustava con una cintura dalla fibbia di metallo». Un'altra: «La suora mi faceva mangiare il mio vomito». Una terza: «Mi legò al letto e mi diede cento frustate». Elenco di abusi sessuali, stavolta su femminucce: «27 stupri vaginali, 22 masturbazioni forzate, 10 contatti genitali». Un esempio per tutti: «La suora mi portò da un uomo. Lei mi spogliò, mi lavò, mi toccò, poi mi diede a lui perché mi stuprasse». Tutti i giorni, tré volte al giorno, i rintocchi della campana dell'Angelus risuonano sul primo canale della televisione nazionale irlandese, come a scandire il tempo del paese più ferventemente cattolico d'Europa. Ma oggi gli irlandesi si chiedono angosciosamente per chi suona davvero quella campana. Per le migliala di vittime dell'abominio, che hanno ottenuto solo una parvenza di giustizia? Perla chiesa cattolica irlandese, avvilita da dimissioni e processi? Oppure per il Vaticano e per papa Benedetto XVI, che le associazioni di sopravvissuti alla tragedia accusano di una condanna tardiva e troppo debole? O suona per l'Irlanda intera, per le sue istituzioni, sospettate di avere lanciato l'inchiesta più per nascondere che per fare emergere fino in fondo le dimensioni dell'orrore e le responsabilità collettive? «Ecco cosami fa più orrore», dice Kathleen O'Sullivan. «L'idea che cosi tanti abbiano potuto fare così tanto male, o almeno l'abbiano tollerato, abbiano preferito non vederlo e anche oggi preferiscano dimenticare. Viene da chiedersi se erano tutti mostri o se questa è la normalità umana». Non solo per vittime e carnefici, non solo per preti e suore, per politici e poliziotti, suona a Dublino la campana dell'Angelus. Essa suona per tutti.
 
Web  Top
view post Posted on 15/3/2010, 08:51
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


www.leggonline.it/articolo.php?id=51706

PRETI PEDOFILI, SHOCK IN IRLANDA.
CARDINAL BRADY: "NON MI DIMETTO"
[Aumenta la dimensione del testo] [Diminuisci la dimensione del testo] [Commenti]
Il cardinale Sean Brady coinvolto nello scandalo pedofilia

Il primate d'Irlanda, cardinale Sean Brady, ha detto ieri sera che non ha nessuna intenzione di dimettersi per la sua partecipazione ad alcuni incontri nei quali, a metà degli anni Settanta, sarebbe stato chiesto il silenzio ad alcune vittime di abusi sessuali imputati a esponenti del clero. «Confermo di avere preso parte a questi incontri ma solo per acquisire eventuali prove nei confronti di padre Brendan Smyth», ha detto il prelato in una dichiarazione diffusa dalla Rte, la Tv pubblica irlandese. «Non vi è stato nessun tentativo di occultare i fatti, anzi io ho creduto ai racconti delle vittime e ne ho informato l'allora arcivescovo McKinnan, francamente non vedo perchè dovrei dimettermi», ha affermato. Alcune associazioni irlandesi per la difesa delle vittime di abusi sessuali ieri avevamo chiesto al cardinale Brady di lasciare il suo incarico dopo avere appreso della sua partecipazione agli incontri. All'epoca dei fatti contestati l'alto prelato era un semplice sacerdote e segretario particolare dell'arcivescovo di Kilmore, Francis McKinnan, poi deceduto. Padre Brendan Smyth è considerato uno dei principali responsabili delle centinaia di abusi sessuali che nell'arco di un quarantennio sarebbero stati inflitti dal clero irlandese a centinaia di bambini e ragazzi che frequentavano le parrocchie. Padre Brendan è morto in carcere dopo il suo arresto negli anni Novanta.
 
Web  Top
view post Posted on 16/3/2010, 16:29
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.ilgiornale.it/interni/pedofilia...ge=0-comments=1

Pedofilia, il primate d’Irlanda verso le dimissioni
di Andrea Tornielli

Mentre si attende la pubblicazione della lettera di Benedetto XVI ai cattolici d’Irlanda, con la quale il Papa manifesterà tutta la sua vicinanza ai fedeli e alla Chiesa ferita dagli abusi perpetrati dal clero e dai religiosi sui minori, lo scandalo investe direttamente il primate, il cardinale Sean Brady. Il capo della Chiesa cattolica irlandese ha infatti riconosciuto di essere stato presente, nel 1975, a un’udienza canonica a porte chiuse durante la quale venne chiesto a due bambini vittime di abusi sessuali di firmare sotto giuramento impegnandosi a non parlare con nessuno di quanto accaduto, ad eccezione di sacerdoti.
L’arcivescovo di Armagh nel dicembre scorso aveva dichiarato che avrebbe presentato le sue dimissioni se fosse stato dimostrato che la sua «inazione» avesse favorito il compiersi di nuovi abusi su bambini. Ora alcune associazioni irlandesi per la difesa delle vittime di abusi sessuali chiedono le sue dimissioni. Il cardinale, all’epoca sacerdote e segretario part time dell’arcivescovo di Kilmore, Francis McKiernan, da tempo scomparso, aveva partecipato nel 1975 a due riunioni durante le quali due bambini «hanno firmato impegni promettendo di rispettare la confidenzialità della raccolta d’informazioni». Si trattava di due vittime di padre Bendan Smyth, un prete che nonostante la sospensione dalle funzioni riuscì inspiegabilmente ad abusare di bambini fino al 1993. Arrestato e condannato a 12 anni, è morto in carcere a metà degli anni Novanta.
Intervistato da Bbc Radio Ulster, il porporato ha fatto presente di aver contribuito a raccogliere gli elementi necessari per arrivare a sospendere il prete pedofilo dall’attività pastorale. «Ora, col senno di poi - ha detto Brady - so che avrei dovuto fare di più. Credevo a quel tempo di fare ciò che mi era richiesto, e non solo, ma nel modo più efficiente. Ho agito con grande urgenza per ottenere quegli indizi e presentarli. Facendo così pensavo di seguire la via più efficace per fermare tutto questo. Questa è la mia preoccupazione e sempre lo è stata, quella dell’incolumità dei bambini».
Maeve Lewis, direttrice dell’associazione di difesa delle vittime «One in Four», insiste sulle dimissioni, perché, ha detto, «il cardinale Brady è il capo della Chiesa irlandese. Deve dare risposte a diversi scandali su abusi sessuali che sono emersi. Questa rivelazione toglie ogni credibilità al cardinale Brady che deve dimettersi». Ma il primate ha detto che si dimetterà «solo se a chiederglielo sarà il Santo Padre». «Non c’è stata nessuna copertura - ha spiegato il primate -. Ho creduto a quelle persone». Va ricordato che all’epoca dei fatti l’attuale arcivescovo di Armagh era un semplice sacerdote e non rivestiva incarichi di responsabilità.
 
Web  Top
view post Posted on 17/3/2010, 12:54
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.asca.it/news-PEDOFILIA__PRIMATE...02434-ORA-.html

17-03-10
PEDOFILIA: PRIMATE IRLANDA, IN SETTIMANA SANTA RIFLETTERO' SU MIO FUTURO


(ASCA) - Roma, 17 mar - Nella Chiesa irlandese sconvolta dallo scandalo pedofilia c'e' posto per ''guaritori feriti'' e ''coloro che hanno fatto errori nel loro passato possono avere una parte della creazione del futuro''? Se lo chiede, nell'omelia pronunciata oggi per la festa di San Patrizio, il primate d'Irlanda, card. Sean Brady, arcivescovo di Armagh.

Il porporato e' sotto accusa da parte delle vittime di abusi sessuali da quando e' emerso che, negli anni '70, ha partecipato al processo canonico contro un prete pedofilo in cui era stato chiesto alle vittime di mantenere il segreto sugli abusi. In molti hanno chiesto le sue dimissioni e Brady lascia trasparire dalla sua omelia di star prendendo seriamente in considerazione questa eventualita': ''Questo - ha detto questa mattina nella cattedrale di San Patrizio a Armagh - e' un tempo di preghiera profonda e molta riflessione. Siate certi che riflettero' attentamente mentre entriamo nella Settimana Santa, Pasqua e Pentecoste. Usero' questo tempo per pregare, per riflettere sulla Parola di Dio e per discernere il volere dello Spirito Santo. Rilfettero' su quanto ho sentito da parte di coloro che sono stati feriti dagli abusi. Parlero' con le persone, con i preti e i religiosi, e con coloro che conosco e amo''. ''Pregate - ha concluso - per coloro che sono stati feriti. Pregate per la Chiesa. Pregate per me''.
 
Web  Top
view post Posted on 18/3/2010, 16:14
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=138997

Il vescovo insabbiatore

Dublino,

Il vescovo di Derry (Irlanda del Nord), Seamus Hegarty, e' stato accusato di coinvolgimento in un accordo per un pagamento che fu fatto per coprire un presunto abuso pedofilo da parte di un sacerdote. Hegarty, secondo il Belfast Telegraph, viene menzionato nell'accordo extragiudiziale del dicembre 2000 sul caso di una bambina che fu abusata per 10 anni a partire dal 1979. Per chiudere il caso, le furono pagate 12.000 sterline. Ma la vittima ha dichiarato al giornale che "l'accordo non significo' niente" e che la lettera di scuse che ricevette "non era sincera".


I documenti dell'accordo furono firmati da avvocati per conto di Hegarty, del vescovo Edward Daly e del presunto pedofilo senza un'ammissione di colpevolezza. Nella lettera di scuse si chiedeva "una qualche forma di perdono" per l'asserito autore
dell'abuso, che offriva alla famiglia "le sue piu' profonde scuse per qualsiasi dolore vi ho causato attraverso gesti inappropriati o segnali sbagliati di affetto".


La diocesi di Derry non ha voluto commentare. Il padre della ragazza ha detto che all'epoca non si rivolsero alla polizia "perche' allora non faceva parte della cultura" locale. Ian Elliott, direttore esecutivo del National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church in Ireland, ha detto di non conoscere i dettagli del caso, ma che gli accordi extragiudiziali "non sono accettabili". "Se viene alla luce una vicenda del genere, la politica della chiesa, e l'impegno assoluto che viene dato, e' che le informazioni siano passate alle autorita', alla polizia e ai servizi sociali ", ha spiegato.

Nel 2005 il vescovo Hegarty rese note le accuse di abusi pedofili fatte contro preti della sua diocesi, affermando che in 26 erano stati accusati nell'arco di 40 anni.
Ieri il primate d'Irlanda, cardinale Sean Brady, aveva fatto le sue scuse dopo che e' emerso che egli non avverti' la polizia dei comportamenti di un sacerdote pedofilo a meta' anni Settanta.
 
Web  Top
view post Posted on 19/3/2010, 07:16
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mo...1734839702.html


Pedofilia: Dublino sotto choc, aspetta la parola del Papa
Infuria la polemica sul cardinal Brady, le vittime chiedono le sue dimissioni


18 marzo, 21:39

(dell'inviata Carolina Stupino)

DUBLINO, 18 MAR - Choc e rabbia, paura per il futuro e voglia di difendersi: a Dublino, qualsiasi domanda sullo scandalo dei preti pedofili, che infuria ormai da mesi, suscita nei fedeli, e non solo, tutte queste reazioni. E intanto, in attesa della lettera pastorale di Papa Benedetto XVI, domina in tutta Irlanda - nel Nord come nella Repubblica - la polemica sul ruolo che il cardinale Sean Brady ebbe negli incontri in cui, nel 1975, venne chiesto ad alcune vittime degli abusi di un noto prete pedofilo, padre Brendan Smyth, di mantenere il silenzio su quanto accaduto. Le scuse ufficiali fatte ieri dal cardinale durante la sua omelia nella cattedrale di San Patrizio ad Armagh (Irlanda del Nord), non hanno convinto e non sono bastate a più di una delle vittime degli abusi, che continuano a chiedere le sue dimissioni. Andrew Madden, che nel 1995 denunciò quanto aveva subito è stato durissimo: "Se la Chiesa Cattolica in Irlanda deve essere guidata da un uomo che la riflette in quale è la sua condizione, allora forse è giusto e adatto che sia guidata da un uomo che ha insabbiato gli abusi sessuali sui bambini da parte di un prete". Più conciliante invece è stata Bernice Donoghue, una delle vittime dello stesso Smyth, secondo la quale le scuse di Brady sembravano sincere e sentite. Tuttavia, ha aggiunto la donna, in quanto primate della Chiesa d'Irlanda il cardinale dovrebbe dare il buon esempio e dimettersi. Un'altra vittima di Dublino, Marie Collins, ha ricordato che nel dicembre scorso il cardinale - commentando allora le dimissioni del vescovo Donal Murray - aveva detto che se fosse stato al corrente di non aver agito per prevenire ulteriori abusi sui bambini, allora lui stesso avrebbe lasciato il posto. Alla luce della sua nuova ammissione, chiede la Collins "perché dunque non mantiene la sua parola e si dimette?". Sulla posizione difficile in cui ora si trova il cardinale e sulle continue richieste di dimissioni, oggi l'Arcidiocesi di Dublino non ha voluto fare commenti. "Aspettiamo la lettera del Papa di sabato. Fino ad allora qualsiasi nuova dichiarazione sarebbe prematura", ha detto oggi una portavoce raggiunta telefonicamente dall'ANSA. In Irlanda del Nord, dove i cattolici da tempo fanno quadrato per difendere la propria fede da quella protestante, la reazione alle scuse di Brady è stata molto diversa. A detta di una donna presente alla messa, i fedeli di Armagh pare abbiano accolto l'omelia del cardinale con un applauso. "E' stato davvero fantastico. E' un uomo veramente buono", ha detto all'Irish Times la donna. "Sono contenta che abbia chiesto scusa e abbia ammesso di aver sbagliato. La Chiesa Cattolica deve riflettere", ha detto, più cauta, un'altra. La maggior parte dei fedeli nordirlandesi sembra non volersi esprimere su cosa debba fare ora il cardinale e pare molto più preoccupata del futuro della chiesa cattolica. "E' una situazione molto triste. Speriamo che si aggiusti, ma sarà molto doloroso", ha detto un uomo. La pioggia di rivelazioni scioccanti sugli abusi e su come per decenni il clero sia riuscito ad insabbiarli, sembra infatti non avere fine. Proprio oggi il Belfast Telegraph rivela che il vescovo di Derry (Irlanda del Nord), Seamus Hegarty, sarebbe stato coinvolto in un accordo per un pagamento che fu fatto per coprire un presunto abuso pedofilo da parte di un sacerdote. Hegarty, secondo il giornale, viene infatti menzionato nell'accordo extragiudiziale del dicembre 2000 sul caso di una bambina che fu abusata per 10 anni a partire dal 1979. Per chiudere il caso, le furono pagate 12.000 sterline.
 
Web  Top
view post Posted on 25/3/2010, 09:04
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...53442girata.asp

24/3/2010 (12:28) - FU SEGRETARIO DI PAOLO VI
Pedofilia, s'è dimesso il vescovo
che insabbiò gli abusi in Irlanda
Benedetto XVI ha accettato le dimissioni di monsignor Magee
+ Il Papa: "La vita va difesa sempre"
condividi [facebook] twitter
John Magee lascia: "Chiedo scusa"
CITTA' DEL VATICANO
Pubblicata appena quattro giorni fa, la lettera del Papa ai fedeli d’Irlanda comincia a mostrare i suoi effetti, con l’accoglimento delle dimissioni di uno dei primi vescovi accusati di aver insabbiato gli abusi, accompagnato da un nuovo coro di scuse alle vittime da parte delle più alte autorità ecclesiastiche irlandesi.

A farne le spese, peraltro con esplicite ammissioni di responsabilità, l’ormai ex vescovo di Cloyne, piccolo villaggio della contea sud-orientale di Cork, monsignor John Magee, personaggio ben noto in Vaticano dove è stato segretario privato di tre Papi: Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Accusato dal «Comitato nazionale per la salvaguardia dei bambini» di aver disposto semplici trasferimenti di sacerdoti pedofili senza adottare nei loro confronti alcuna sanzione ecclesiastica, aveva chiesto già un anno fa di essere sospeso dall’incarico, sollecitando la nomina di un amministratore apostolico.

La Santa Sede aveva subito chiamato a soprintendere la diocesi il vescovo di Cashel e Emly, mons. Dermot Clifford. Intanto, Magee si è messo a disposizione dei giudici, e all’inizio di questo mese aveva formalizzato le sue dimissioni, pronto a pagare per le sue omissioni. Dimissioni di peso, visto il passato di Magee, riferite ad una realtà già all’attenzione delle massime autorità ecclesiastiche ancora prima dei rapporti Ryan e Murphy, e che, alla luce della Lettera del Papa sugli abusi, acquistano un particolare significato. Anche tenendo conto che di altre quattro dimissioni presentate, il Papa ne ha finora accettata solo una. A dimostrarlo, le numerose note della Conferenza episcopale irlandese che hanno accompagnato il secco annuncio della decisione papale da parte della sala stampa vaticana.

Prima, l’annuncio dell’accettazione delle dimissioni, poi, subito dopo, due comunicati, rispettivamente di mons. Clifford e del primate d’Irlanda, card. Sean Brady. Entrambi decisi a sottolineare la loro prioritaria attenzione per le vittime. «Desidero ringraziare il vescovo John Magee - ha affermato mons. Clifford in una nota - per la collaborazione che mi assicurato fin dalla mia nomina ad amministratore apostolico della diocesi di Cloyne, il 7 marzo 2009. Gli auguro la benedizione di Dio durante il suo ritiro. Chiedo - ha aggiunto - continue preghiere e supporto da parte dei fedeli laici, dei sacerdoti e dei religiosi della diocesi di Cloyne per tutti quelli che hanno subito abusi». E nella nota la Conferenza episcopale precisa che «un amministratore apostolico è una persona incaricata di governare temporaneamente una diocesi quando lo richiedano circostanze speciali o molto gravi».

Ancora più esplicito il card.Brady: «In cima ai miei pensieri in questi giorni ci sono quanti hanno sofferto abusi da parte di sacerdoti e quanti oggi provano rabbia e sconforto per la risposta inadeguata data dalle autorità ecclesiastiche». E i ringraziamenti a Magee «per il suo contributo nel campo della liturgia» finisce in secondo piano, insieme agli auguri di «un ritiro in buona salute». Rimorso e pentimento trasudano peraltro anche dalla nota diffusa dallo stesso Magee che si dice «lieto» dell’accoglimento delle sue dimissioni e chiede ancora una volta «sincere scuse ad ogni persona abusata da un sacerdote della diocesi di Cloyne durante il mio ministero, e in ogni tempo», dicendosi a totale disposizione della giustizia. Le parole che papa Ratzinger, nella sua Lettera agli irlandesi, ha detto di attendere.
 
Web  Top
Felipe-bis
view post Posted on 29/3/2010, 13:45




www.uaar.it/news/2010/03/26/sinead-oconnor-attacca-papa/

Sinead O’Connor attacca il papa

Nel 1992 Sinead O’Connor fu ospite al Saturday Night Live (1) e cantò War, la canzone di Bob Marley sul razzismo: ne cambiò però il testo, denunciando la violenza sui minori. Alla fine della performance, estrasse una foto di Giovanni Paolo II e la stracciò, gridando “Combattete il vero nemico”. Il gesto fu oggetto di una quasi unanime riprovazione, e la carriera dell’artista irlandese ne risentì.
Il Los Angeles Times (2) ha intervistato due giorni fa la cantante, che ha avuto modo di attaccare anche l’attuale pontefice, la cui lettera ai cattolici irlandesi, a suo dire, è “uno studio nella nobile arte del mentire e anzi tradire la propria gente… Ha cominciato dicendo di scrivere con grande preoccupazione per il popolo irlandese. Se era così preoccupato, perche’ ci ha messo 23 anni per scrivere una lettera e perché né lui, né l’ultimo papa hanno mai preso un aereo per venire ad incontrare le vittime in uno di questi paesi e chiedere loro scusa?”

(1) www.youtube.com/watch?v=h5SRwuo3fOk
(2) http://www.latimes.com/news/nationworld/wo...0,5122266.story
 
Top
view post Posted on 3/4/2010, 16:06
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...a,23668688.html

PEDOFILIA: E' SCONTRO FRA ANGLICANI E CATTOLICI SU CASI IN IRLANDA

(ASCA-AFP) - Dublino, 3 apr - Scontro fra anglicani e cattolici sullo scandalo degli abusi sessuali commessi dai sacerdoti in Irlanda. L'arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, si e' detto ''stupefatto'' dalle dichiarazioni di Rowan Williams, capo della Chiesa anglicana, che in un'intervista alla radio della BBC aveva parlato di ''trauma colossale'' per la Chiesa cattolica irlandese, sottolineandone la ''perdita di credibilita'''. Dura la replica di monsignor Martin, secondo il quale ''coloro che lavorano per il rinnovo della Chiesa cattolica in Irlanda non hanno bisogno di simili commenti proprio nel fine settimana della Pasqua e non li meritano. In tutti i miei anni come Arcivescovo di Dublino mi sono sentito raramente cosi' scoraggiato come stamattina quando mi sono svegliato ed ho ascoltato i commenti dell'arcivescovo Williams''.
 
Web  Top
view post Posted on 12/5/2010, 21:42
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


www.ansa.it/web/notizie/rubriche/po...1792040399.html


Percorso:ANSA.it > Politica > News
Pedofilia, vescovo Dublino: troppi non vogliono verita'
12 maggio, 22:17

ROMA - Gli uomini di fede non possono essere "pessimisti": tuttavia l'arcivescovo di Dublino, mons. Diarmuid Martin, uno dei presuli più vicini a Ratzinger nella linea della "tolleranza zero" verso la pedofilia, si è detto profondamente "scoraggiato" nel vedere quanto siano potenti le forze all'interno del mondo ecclesiastico irlandese impegnate a non fare emergere la "verità" sull'estensione delle violenze compiute dai preti sui minori e sulle coperture ricevute.

Martin ha parlato lunedì sera a Dublino ad un incontro organizzato dai 'Cavalieri di San Colombiano' sul tema "Il futuro della Chiesa in Irlanda". Le sue parole sono state riprese dal settimanale britannico cattolico 'Tablet' e da numerosi siti cattolici in Irlanda. Il vescovo ha espresso il suo "senso di scoramento" di fronte "al livello di volontà di cominciare realmente quello che sarà un doloroso processo di rinnovamento". Scoraggiato si è detto anche "per le rivelazioni senza fine che arrivano, goccia dopo goccia, sui bambini abusati dai preti e sul disastroso modo di gestirle". Ma sopratutto, ha spiegato, la sua amarezza nasce dal constatare che ci sono "forze potenti che non vogliono che la verità emerga". "Continuo a vedere - ha rimarcato - segnali di rifiuto nell'assumersi le responsabilità". In ciò ha rivolto un appello a tutte le parrocchie: la tutela dei bambini deve essere posta in cima all'agenda di ogni consiglio pastorale e la vigilanza non può mai venire meno. Poi ha voluto rispondere a chi accusa la diocesi di Dublino di aver adottato una strategia mediatica "disastrosa" dopo la pubblicazione del rapporto governativo "Murphy" sugli abusi compiuti nelle istituzioni cattoliche in Irlanda negli scorsi decenni. "La mia risposta - ha detto - è che ciò che è narrato nel rapporto Murphy è catastrofico e che la sola onesta reazione della Chiesa era di ammettere pubblicamente come tutto ciò fosse stato affrontato in maniera spettacolarmente sbagliata. In maniera spettacolarmente sbagliata e punto". Ad aggiungere scoramento a scoramento, ha proseguito, vi è il "fallimento del rapporto tra Chiesa e giovani". Martin ha riferito di visitare parrocchie senza incontrare più ragazzi e adolescenti. La gente, ha concluso, "non si rende conto dell'entita della crisi della fede in Irlanda".
 
Web  Top
view post Posted on 31/5/2010, 15:16
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubr...ne=396&sezione=

31/5/2010
Irlanda, nove "ispettori" papali
condividi [facebook] twitter
Continua la linea dura contro i religiosi peccatori: il Vaticano ha "dimissionato" un vescovo irlandese, mons. Richard Antony Burke, 61 anni, titolare della diocesi di Benin City in Nigeria, accusato di avere relazioni sessuali con ragazze minorenni e di concubinato. Il Papa, si legge nel bollettino della Sala stampa vaticana, ha "accettato la rinuncia del presule" in base al canone 401, comma numero 2 (ovvero non per motivi di età, del Codice di diritto canonico.
MARCO TOSATTI

Nove "visitatori apostolici", nove "ispettori", tra cui due suore, incaricati di indagare su ogni aspetto della vita della Chiesa irlandese, travolta da decenni di scandali di preti pedofili e dalle omertà dei loro superiori. Li ha nominati papa Benedetto XVI, facendo seguito a quanto già annunciato nella sua lettera agli irlandesi, il 19 marzo scorso. Cominceranno il loro lavoro nel prossimo autunno e Benedetto XVI ha chiesto ai preti e ai vescovi irlandesi di sostenere "quest'opera di aiuto fraterno" che mira alla "purificazione" della Chiesa. "Il successo della visita - si legge nella nota diffusa oggi dal Vaticano - suppone naturalmente la collaborazione aperta e cordiale, nella verità e nella carità, da parte di tutti con i visitatori". In questa prima fase, saranno messe al setaccio quattro diocesi: Benedetto XVI ha nominato il card. Cormac Murphy O'Connor, arcivescovo emerito di Westminster, per l'arcidiocesi di Armagh; il card. Sean Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston, per l'arcidiocesi di Dublino; mons. Thomas Christopher Collins, arcivescovo di Toronto, per l'arcidiocesi di Cashel and Emly; mons. Terrence Thomas Prendergast, arcivescovo di Ottawa, per l'arcidiocesi di Tuam. A loro si aggiungeranno altri cinque visitatori: l'attuale arcivescovo di New York, Timothy Dolan, avrà il compito di ispezionare i seminari; la vita dei religiosi e delle religiose sarà posta sotto osservazione dal redentorista Joseph Tobin, dal gesuita Gero Mc Laughlin e da due suore, madre Haron Holland (a lungo capoufficio della Congregazione vaticana per gli istituti di vita consacrata) e madre Mairin Mc Donagh, canonista e irlandese. "Tutte personalità di altissimo profilo", ha commentato padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, nel presentare ai giornalisti la prossima "visita apostolica" in Irlanda. Gli ispettori si prenderanno il tempo necessario e dovranno riferire a chi ha dato loro l'incarico, ovvero la Santa Sede. Sulla base delle relazioni, il Vaticano prenderà le opportune decisioni. Dopo le prime quattro diocesi, anche altre verranno esaminate. "Il Santo Padre - spiega la nota vaticana - invita tutti i membri della Comunità cattolica irlandese a sostenere con la preghiera quest'opera di aiuto fraterno. Egli invoca la benedizione del Signore sui Visitatori e su tutti i vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici d'Irlanda, affinché la visita possa essere per loro un'occasione di rinnovato fervore nella vita cristiana, possa approfondire la loro fede e rafforzare la loro speranza in Cristo nostro Salvatore".
Continua la linea dura contro i religiosi peccatori: il Vaticano ha "dimissionato" un vescovo irlandese, mons. Richard Antony Burke, 61 anni, titolare della diocesi di Benin City in Nigeria, accusato di avere relazioni sessuali con ragazze minorenni e di concubinato. Il Papa, si legge nel bollettino della Sala stampa vaticana, ha "accettato la rinuncia del presule" in base al canone 401, comma numero 2 (ovvero non per motivi di età, del Codice di diritto canonico.
 
Web  Top
view post Posted on 27/6/2010, 18:42
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubr...zione=&sezione=

27/6/2010
Pedofilia, lascia il responsabile
anti-abusi della diocesi irlandese
condividi [facebook] twitter
A marzo il Papa aveva accettato le dimissioni del vescovo Magee
GIACOMO GALEAZZI
Ha rassegnato le proprie dimissioni nelle meni del vescovo di Cloyne, in Irlanda, padre Bill Bermingham, responsabile per le denunce di abusi sessuali su minori da parte dei sacerdoti della diocesi. Una donna si era in passato rivolta al sacerdote per denunciare le violenze cha aveva subito da un sacerdote quando era bambina.

Padre Bermingham, però, ha informato il sacerdote accusato prima di rivolgersi alle autorità competenti. Una scelta che ha suscitato le proteste della donna e di altre vittime di preti pedofili, già scettici per il modo in cui, in passato, alcune denunce erano state trattate dal vescovo locale. Monsignor John Magee - ex segretario di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II - prima si è autosospeso e poi, a marzo scorso, il Papa ha accettato le sue dimissioni.

Padre Bermingham ha inizialmente respinto le accuse. Con un comunicato diffuso oggi dall'ufficio stampa della Conferenza episcopale irlandese, però, rende noto di aver chiesto al suo vescovo di sollevarlo dall'incarico. "E' fondamentale che ogni persona che occupa il ruolo di responsabile o delegato della Chiesa deve godere della totale fiducia delle vittime di abusi sessuali su minori e di coloro che vogliono denunciare gli abusi", scrive il sacerdote. "Il modo in cui ho gestito questo specifico caso, nonostante le mie migliori intenzioni, ha messo in crisi questa fiducia".
 
Web  Top
view post Posted on 13/7/2010, 21:08
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/pr...ttaglio/3809318

Dublno 17:57
PRETI PEDOFILI: IRLANDA, EX SACERDOTE CONDANNATO A 12 MESI

Un ex sacerdote cattolico e' stato condannato ad un anno di carcere per abusi su 6 minori in due scuole di Dublino. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 1965 e il 1972. Diarmuid O' Luanaigh, de 75 anni ed ex membro dei Fratelli Cristiani, si e' dichiarato colpevole. Luanaigh fu docente di insegnante in una scuola elementare e fu direttore di una scuola media fino dal 1972, quando abbandono' la congregazione. Secondo quanto stabilito nel processo l'ex sacerdote abusava dei bambini nell'aula dove teneva le lezioni. -

(13 luglio 2010)
 
Web  Top
57 replies since 13/3/2008, 16:22   1201 views
  Share