L'unica valida dimostrazione dell'esistenza di Dio l'ha dato Goedel, che però (come tutte le dimostrazioni) si basa su un punto di partenza assiomatico.
In particolare assumenva per vera la distinzione tra bene e male in senso assoluto.
Quelle di san Tommaso sono
argomentazioni, lui stesso evitò di usare il termine dimostrazione ben comprendendo che fosse inadatto.
In particolare sono delle tautologie.
La prima ASSUME che ogni moto sia stato mosso. Cosa che non è affatto ovvia.
Si assume anche che un'eventuale catena di cause debba essere finita.
Altro assunto totalmente arbitrario. Esistono infatti catene infinite, pensa ai numeri, dunque è illogico escluderle a priori.
Come è illogico escludere a priori che qualcosa che si muove non possa muoversi da sempre, o essersi messa in moto da se.
La seconda è autocontraddittoria. Dice che nessuna causa è causa di sè e poi che esiste una causa prima (che è causa di se).
Inoltre assume la relazione di causalità che è tutt'altro che evidente.
La terza assume che ci fosse un tempo nel quale nulla era. Assunzione pesant5e e per nulla argomentata.
A livello evidente anzi verrebbe da dire il contrario. Proprio perchè tutti hanno una mamma verrebbe da pensare che sempre vi fu qualcosa.
La quarta si centra su concetti del tutto estranei alla logica: la perfezione, qualunque cosa essa sia.
La quinta assume il concetto di fine, anche questo assunto forte e arbitrario.
Inoltre anche credere in un fine è ciò che richiede più sforzo, dato che ogni evidenza mostra casualità.
Queste ingenuità possono ben essere perdonate ad un pensatore del medioevo (non `di uno dell'epoca classica però
), bizzarro invece che nel XXI secola ancora ci sia chi si rifà al pensiero ingenuo di un'uomo del medioevo (nulla questo toglie alla sua importanza come filosofo figlio del suo tempo).