Laici Libertari Anticlericali Forum

La campagna acquisti del Vaticano tra gli anglicani, Pochi preti 70enni tradizionalisti nei nuovi ordinariati

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view post Posted on 2/10/2008, 23:27
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http://www.papanews.it/news.asp?IdNews=9605

Sempre più possibile l’adesione di altri Vescovi anglicani alla Chiesa cattolica. Per ‘Civiltà Cattolica’ la linea della Santa Sede è di “discrezione e prudenza”

CITTA’ DEL VATICANO - La Santa Sede adotta una linea di ''discrezione e prudenza'' nei confronti di quegli anglicani che chiedono di aderire alla Chiesa cattolica dopo la decisione di ordinare vescovi donne e omosessuali e di benedire unioni tra persone dello stesso sesso. E questo sia perche' ''non basta l'opposizione all'ordinazione di donne al ministero ordinato e di certe interpretazioni poco ortodosse sulla sessualita' per motivare una conversione al cattolicesimo'', sia perche' ''sarebbe certamente una tragedia per l'anglicanesimo un eventuale abbandono in massa dalla Comunione anglicana della sua componente anglo-cattolica''. Lo spiega la Civilta' cattolica nell'articolo di apertura del prossimo numero, ''Le relazioni tra cattolici e anglicani dopo la conferenza di Lambeth'', firmato da padre Paolo Gamberini. L'articolo ricorda anche il ''desiderio'' espresso dal Papa durante il volo verso l'Australia, che ''possano essere evitati scismi o nuove fratture'' nell'anglicanesimo. Secondo la rivista romana dei gesuiti, le cui bozze vengono riviste dalla segreteria di Stato vaticana, dopo il voto del sinodo anglicano dello scorso luglio, 1.333 pastori anglicani hanno mostrato la loro intenzione di entrare nella Chiesa cattolica e tra questi le ''personalita' piu' rilevanti'' sono il vescovo anglicano tradizionalista di Ebbsfleet, Andrew Burnham, e il vescovo di Richborough, Keith Newton. Nel '92, dopo la decisione del sinodo di Inghilterra di ordinare donne prete, circa mille pastori anglicani lasciarono la Comunione d'Inghilterra: di essi 480 sono diventati cattolici, e tra loro 90 sono sposati. Negli ultimi trenta anni circa mezzo milione di anglo-cattolici ha lasciato la Comunione anglicana.

 
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view post Posted on 31/1/2009, 08:43
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http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubr...ne=396&sezione=

30/1/2009
Ex Anglicani, prelatura personale

Voci su un'ipotesi clamorosa che potrebbe avere una portata storica nei rapporti fra Roma e gli Anglicani

Sembra che la Congregazione per la Dottrina della Fede abbia raccomandato la creazione di una Prelatura Personale per circa quattrocentomila fedeli anglicani, guidati dai loro vescovi, che desiderano tornare in unione con Roma. Si tratta di un gruppo chiamato Traditional Anglican Communion, (TAC) guidato dall’arcivescovo John Hepworth, di Adelaide. La notizia non a caso viene da un giornale australiano, The Record. Questo gruppo che secondo il giornale è in forte crescita, non condivide la linea seguita dall’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, su molti temi, e in particolare sull’ordinazione delle donne sacerdote, e sulla consacrazione a vescovo di donne e di omosessuali praticanti. Sono in corso colloqui e contatti ormai da un anno e mezzo con il Vaticano. Roma ha finora mostrato molta prudenza, per non guastare i rapporti con la Chiesa d’Inghilterra; ma sembrerebbe che adesso si vada verso una soluzione più rapida. Se così avvenisse, sarebbe uno sviluppo storico nelle relazione fra cattolici e anglicani dai tempi della riforma voluta da Enrico VIII. Durante i contatti si era prospettata la creazione di un “rito” anglicano all’interno della Chiesa cattolica, così come avviene per molte chiese orientali in comunione con Roma. Ma secondo queste indiscrezioni nell’ottobre del 2008 la Congregazione per la Dottrina della Fede avrebbe optato per una soluzione diversa. E avrebbe raccomandato al Papa la creazione di una prelatura personale. La Prelatura Personale è una figura giuridica nuova, creata da Giovanni Paolo II. In pratica è una diocesi senza confini territoriali, con un suo clero e i suoi fedeli. Questo risponderebbe alla situazione della TAC, che ha un seguito che va dal Canada all’Australia all’Africa passando per l’Europa. Fino ad ora l’unica Prelatura Personale esistente è quella dell’Opus Dei. L’arcivescovo John Hepworth, primate di questo gruppo, ha detto di voler portare a Roma tutti i suoi vescovi in occasione della beatificazione (la cui data non è ancora stata fissata) di John Henry Newman, il grande convertito dall’anglicanesimo. Nell’aprile del 2007 Hepworth ha scritto a Benedetto XVI, annunciandogli che i vescovi della Comunione tradizionale avrebbero sottoscritto il Catechismo della Chiesa Cattolica, e un documento in cui chiedevano l’unione con Roma. L’incontro , e la firma, è avvenuta nel santuario mariano più famoso del Regno Unito, a Walsingham, Norfolk. Nell’ottobre del 2007 Hepworth accompagnato da due vescovi, Robert Mercer e Peter Wilkinson hanno consegnato il Catechismo e il documento a padre Augustine Di Noia, OP, un alto funzionario statunitense della Congregazione per la Dottrina della Fede. Secondo The Record un annuncio in questo senso potrebbe venire presto, subito dopo Pasqua. Benedetto XVI potrebbe voler collegare questo tema all’Anno paolino, in corso di celebrazione. Si giunge addirittura a ipotizzare come sede dell’annuncio San Paolo fuori le Mura, che prima dello scisma anglicano era la chiesa dei Cavalieri of the Garter britannici a Roma.
 
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view post Posted on 20/10/2009, 13:35
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http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE59J09Y20091020

Papa approva documento su ingresso anglicani in chiesa cattolica

CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Papa Benedetto ha approvato un documento per facilitare l'adesione degli anglicani alla Chiesa cattolica.

La decisione risponde ad anni di malcontento nella comunità anglicana, che conta 70 milioni di fedeli nel mondo, relativamente ai comportamenti liberali di alcune parti della confessione verso le donne sacerdote e i vescovi omosessuali.

Il Vaticano ha detto oggi che il documento, noto come "Costituzione Apostolica", introduce una "struttura canonica" per gli anglicani che vogliono "entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica", sia individualmente che in gruppo, pur conservando il loro specifico patrimonio spirituale e liturgico.

Il documento prevede che la sorveglianza e guida pastorale per tali gruppi di fedeli anglicani sia assicurata da un Ordinariato Personale, di cui l'Ordinario sarà usualmente nominato dal clero anglicano.

La decisione e stata annunciata congiuntamente in due conferenze stampa a Roma e a Londra.

Il Vaticano ha detto che il Papa ha deciso di preparare il documento per rispondere "alle numerose richieste che sono state sottoposte alla Santa Sede da gruppi di chierici e fedeli anglicani provenienti da diverse parti del mondo, i quali desiderano entrare nella piena e visibile comunione".

La decisione e stata definita "coraggiosa e generosa" da Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster (capo della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles), il quale ha aggiunto che "occorre aspettare e vedere quante persone alzeranno la mano e diranno che sono interessate".

http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2009/1...papa-ratzinger/


20Oct 09
Anglicani, la svolta nell’ecumenismo di Papa Ratzinger

anglicani2Sul Giornale di oggi anticipo qualche contenuto della comunicazione che alle 11 di stamattina sarà fatta ai giornalisti dal cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e dall’arcivescovo Augustin Di Noia, segretario della Congregazione del culto divino. Il porporato e l’arcivescovo presenteranno le condizioni che la Chiesa cattolica pone a tutte le comunità anglicane che intendono entrare in comunione con Roma abbandonando l’anglicanesimo. Le indicazioni saranno contenute in una Costituzione apostolica di Benedetto XVI. Molte agenzie e siti in queste ore parlano della Traditional Anglican Communion, la confederazione di chiese che raccoglie circa mezzo milione di fedeli nel mondo, già staccatasi dalla comunione anglicana in polemica con la decisione di ordinare sacerdoti le donne: in realtà i vescovi anglicani che hanno preso contatto con il Vaticano nei mesi scorsi non appartengono a questo gruppo tradizionalista, bensì sono esponenti della Chiesa d’Inghilterra contrari alle più recenti svolte liberal di quest’ultima! Una notizia della quale era all’oscuro fino a due giorni fa lo stesso arcivescovo di Canterbury, il primate anglicano Rowan Williams. Non ci sono state trattative tra Roma e gli anglicani critici con la loro Chiesa, soltanto colloqui e contatti. Ora la Santa Sede, in modo unilaterale, presenta e rende pubbliche le condizioni richieste per il passaggio. Al momento non si sa quante e quali comunità anglicane aderiranno. Ma la notizia vera è un’altra ed è la svolta nei rapporti ecumenici che segna questa decisione di Benedetto XVI. Per la prima volta infatti non si tratterà più di passaggi individuali (un fedele, un prete, un vescovo), ma della possibiltà di passaggi di intere comunità di una Chiesa cristiana “sorella”. L’iniziativa è stata gestita direttamente dall’ex Sant’Uffizio in accordo con il Pontefice ed è stata accolta piuttosto freddamente dal Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. Non si saranno, invece, novità sostanziali di tipo giuridico o dottrinale nelle condizioni richieste: la Chiesa cattolica non riconosce la successione apostolica di quella anglicana, e dunque i preti anglicani (in gran parte sposati) saranno ordinati preti cattolici - mentre per il futuro i nuovi preti di queste comunità saranno celibi -; i vescovi anglicani (anch’essi in buona parte sposati), non potranno invece mantenere l’incarico e diventare vescovi cattolici se non sono celibi: anch’essi, infatti, saranno ordinati semplici preti. Alcuni di loro speravano che la Chiesa cattolica facesse un’eccezione e accogliesse queste comunità mantenendo al loro posto i vescovi sposati, dunque la decisione vaticana - frutto di una lunga discussione interna - potrebbe provocare qualche delusione. Agli anglicani che intendono abbracciare la fede cattolica sarà chiesto di accettare il Catechismo della Chiesa cattolica, il più importante documento dottrinale pubblicato durante il pontificato di Giovanni Paolo II sotto la direzione dell’allora cardinale Joseph Ratzinger.

http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=16639&size=A

» 20/10/2009 13:31
VATICANO
Papa: norme e strutture speciali per accogliere gli anglicani, anche i preti sposati
Sacerdoti e vescovi coniugati saranno ordinati nella Chiesa cattolica, ma non potranno divenire ordinari. Tutto sarà previsto da una Costituzione apostolica di Benedetto XVI di prossima pubblicazione. Lo scopo è di permettere agli anglicani di conservare tradizioni e liturgia, pur nella fedeltà a Roma.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Benedetto XVI ha deciso di creare un’apposita struttura destinata ad accogliere e riunire sacerdoti e gruppi di fedeli anglicani che vogliono riunirsi alla Chiesa cattolica. Una Costituzione apostolica di prossima pubblicazione prevedrà l’istituzione di “ordinariati personali”, nell’ambito dei quali si “prevede la possibilità dell’ordinazione di chierici sposati già anglicani, come sacerdoti cattolici”.

L’ordinazione nella Chiesa cattolica di sacerdoti anglicani sposati non è in sé una novità: fin dal 1982 Giovanni Paolo II ha approvato - ed è stato frequentemente fatto - che venissero dispensati dal requisito del celibato quei chierici anglicani coniugati che desideravano continuare il servizio ministeriale come sacerdoti cattolici. Ora, però, Benedetto XVI ha deciso di strutturare la situazione. Lo annuncia oggi una “Nota informativa della Congregazione per la dottrina della fede circa gli ordinariati personali per anglicani che entrano nella Chiesa cattolica”.

Gli ordinariati personali “permetteranno ai fedeli già anglicani di entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica, conservando nel contempo elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano. Secondo il tenore della Costituzione Apostolica la sorveglianza e guida pastorale per tali gruppi di fedeli già anglicani sarà assicurata da un Ordinariato Personale, di cui l’Ordinario sarà usualmente nominato dal clero già anglicano”.

La Costituzione apostolica “rappresenta una risposta ragionevole e perfino necessaria ad un fenomeno globale, offrendo un unico modello canonico per la Chiesa universale adattabile a diverse situazioni locali e, nella sua applicazione universale, equo per i già anglicani. Tale modello prevede la possibilità dell’ordinazione di chierici sposati già anglicani, come sacerdoti cattolici. Ragioni storiche ed ecumeniche non permettono l’ordinazione di uomini sposati a vescovi sia nella Chiesa Cattolica come in quelle Ortodosse. Pertanto, la Costituzione determina che l’Ordinario possa essere o un sacerdote o un vescovo non coniugato”.

Il documento papale, in definitiva, “cerca di creare un equilibrio tra l’interesse di conservare il prezioso patrimonio anglicano liturgico e spirituale da una parte, e la preoccupazione che questi gruppi e il loro clero siano incorporati nella Chiesa cattolica”. Ciò perché, ricorda la Nota, negli eventi succedutisi al Concilio Vaticano II, in particolare con le decisioni di alcune comunioni anglicane di ordinare donne e persone “apertamente omosessuali” sacerdoti e vescovi e di consentire i matrimoni tra persone della stesso sesso. In seguito a tale vicende, accanto a decisioni di individui, “talvolta” sono entrati nella Chiesa cattolica “anche gruppi di anglicani, conservando una certa struttura ‘corporativa’. Ciò è avvenuto, ad esempio, per la diocesi anglicana di Amritsar in India e per alcune singole parrocchie negli Stati Uniti che, pur mantenendo un’identità anglicana, sono entrate nella Chiesa Cattolica nel quadro di un cosiddetto ‘provvedimento pastorale’, adottato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato da Papa Giovanni Paolo II nel 1982”.

“Abbiamo cercato - ha spiegato il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede - di venire incontro in modo unitario ed equo, alle richieste per una piena unione che ci sono state sottoposte da parte di fedeli già anglicani provenienti da varie parti del mondo negli anni recenti”. “Essi - ha aggiunto - hanno dichiarato di condividere la comune fede cattolica, come espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica, e di accettare il ministero petrino come un elemento voluto da Cristo per la Chiesa. Per loro è venuto il tempo di esprimere tale unione implicita in una forma visibile di piena comunione”.

Il provvedimento di questa nuova struttura, conclude la Nota della Congregazione per la dottrina della fede, “è in linea con l’impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere una priorità per la Chiesa Cattolica, in particolare attraverso gli sforzi del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani”.

Edited by GalileoGalilei - 20/10/2009, 14:43
 
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Blasfemo
view post Posted on 20/10/2009, 13:41




Saldi di fine stagione, tutta merce avariata.
 
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view post Posted on 21/10/2009, 06:36
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Tra gli anglicani c'è un atteggiamento confuso. Evidentemente sono ancora scioccati dalla notizia.

In realtà questi preti erano già fuori dalla comunione anglicana e quindi già "persi" per la Chiesa d'Inghilterra (denominazione degli anglicani inglesi) e quindi il primate anglicano Rowan Williams e l'arcivescovo di Westminster Vincent Gerard Nichols hanno cercato di vedere quello che c'è di buono nella notizia, ossia una non lontananza tra cattolici e anglicani.

Dall'altro lato il rappresentante dello stesso primate, David Richardson manifesta la paura degli anglicani di essere gradualmente fagocitati dal Vaticano, anche a causa delle diisioni tra angliani progressisti e tradizionalisti che devasta la Comunione Anglicana in tutto il mondo, e in particolre in USA e Africa Orientale.

http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...i,21253284.html

Vaticano/ Rappresentante anglicani: Sorprende scelta conversioni
David Richardson: Perché e perché ora?

Il rappresentante del primate anglicano a Roma, David Richardson, ha definito "sorprendente" la decisione del Vaticano di accogliere gruppi di anglicani convertiti al cattolicesimo, dopo che, in passato, singoli anglicani erano passati alla Chiesa cattolica senza la creazione di un 'ordinariato' preannunciato nella nuova Costituzione apostolica. "Le due questioni che vorrei porre sono 'perché e perché ora'", ha detto alla Associated Press l'esponente anglicano. "Perché la Congregazione per la Dottrina della fede ha scelto questo metodo non mi è chiaro", afferma Richardson. Il primate anglicano Rowan Williams ha firmato un comunicato congiunto diffuso in Vaticano con l'arcivescovo di Westminster Vincent Gerard Nichols, nel quale sottolinea che la decisione annunciata oggi è "una conseguenza del dialogo ecumenico" tra cattolici e anglicani.

http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...98.html?pmk=rss

Papa/ Benedetto XVI apre a anglicani 'fuoriusciti' tradizionalisti
Entreranno anche preti sposati. Il nodo dei rapporti ecumenici

I lefebvriani non sono ancora rientrati pienamente nella Chiesa cattolica, ma la porta è già spalancata per un altro gruppo di tradizionalisti: quelli anglicani. Il Papa ha dato il suo beneplacito all'ingresso di gruppi di fedeli anglicani che hanno deciso di convertirsi al cattolicesimo dopo le annose frizioni con l'ala 'liberal' della Chiesa anglicana sull'ordinazione di donne e gay e sulla benedizione di coppie omosessuali. Per questi fedeli dell'anglicanesimo - una Chiesa strutturata in comunità nazionali autonomi chiamata, per questo, Comunione anglicana - si conclude, così, una frattura lunga 450 anni. Da quando, cioè, nel 1534, Re Enrico VIII creò una Chiesa tutta sua dopo che il Papa non gli aveva concesso il divorzio che gli permetteva di sposare Anna Bolena. Certo, da allora "molti anglicani sono entrati individualmente nella piena comunione con la Chiesa Cattolica" e "talvolta sono entrati anche gruppi di anglicani", sottolinea una nota del Vaticano. Basti pensare all'ex premier britannico Tony Blair, entrato in Santa Romana Chiesa dopo aver lasciato l'appartamento del numero 10 di Downing Street. La decisione di Ratzinger, tuttavia, è epocale. Approvando una Costituzione apostolica 'ad hoc', il Papa ha dato il via libera all'istituzione di 'Ordinariati Personali' sul modello degli ordinariati militari che permetteranno ai fedeli anglicani di entrare nella "piena comunione" con la Chiesa Cattolica, "conservando - specifica una nota della Congregazione per la dottrina della fede - elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano". La Costituzione deve essere ancora pubblicata (sono in corso gli ultimi ritocchi giuridici e linguistici), né è chiaro quanti fedeli convertiti saranno coinvolti.

Ma si prospetta un vero e proprio travaso di fedeli da una Chiesa all'altra mentre nella Comunione anglicana c'è già chi parla di uno scisma. Le dichiarazioni ufficiali sono tranquillizzanti. L'accoglienza degli anglicani "non rappresenta in alcun modo una diminuzione del nostro dialogo ecumenico", ha detto il cardinale William Joseph Levada, prefetto della congregazione per la Dottrina della fede. Gli ha fatto eco il primate anglicano, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, "quello che accade oggi non è un elemento di rottura nei rapporti tra le nostre comunioni". Esulta la Traditional Anglican Communion. "La decisione - afferma il primate John Hepworth - supera le nostre preghiere. In questi due anni siamo divenuti consapevoli delle preghiere dei nostri amici nella Chiesa cattolica. Forse - aggiunge - le loro preghiere hanno osato più delle nostre". Eppure non tutti nascondono il disappunto. "E' sorprendente", si è lasciato sfuggire il rappresentante a Roma del primate anglicano a Roma, David Richardson. Dal dicastero vaticano responsabile dei rapporti con le altre confessioni cristiane non filtra alcun commento. Il presidente, il cardinale Walter Kasper, non era presente alla odierna conferenza stampa in Vaticano. E comunque pochi giorni fa era stato chiaro. "Non peschiamo nel lago anglicano", aveva detto. "Se ci sono fedeli anglicani che vogliono diventare cattolici, seguendo lo Spirito e la loro coscienza, noi li accogliamo, perché pensiamo che vadano rispettati la libertà di coscienza e di religione. Ma non facciamo proselitismo. Ad ogni modo - aveva puntualizzato - non è il mio dicastero, ma la Congregazione per la dottrina della fede a occuparsi di questa materia". Tra le novità che l'inclusione degli anglicani comporta ce n'è una che spicca: i ministri anglicani possono sposarsi. Coloro che si convertono, di conseguenza, diverranno preti cattolici sposati. Anche per i seminaristi sposati ci sarà la possibilità - valutata caso per caso - di venire ordinati. Una prospettiva che "per alcune persone" sarà un problema, ha ammesso il card. Levada. "Molti sacerdoti cattolici che hanno lasciato la Chiesa cattolica per potersi sposare ora si domanderanno perché vengono accettati dei ministri sposati", ha spiegato il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede. Quella delle conversioni dall'anglicanesimo, ha però detto il porporato, "è una questione diversa" e "se viene spiegato le persone capiranno che è un'eccezione". Così, almeno, spera il Vaticano.
 
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view post Posted on 23/10/2009, 19:38
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http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=975127

Vaticano, Times: Papa punta carri armati su primate anglicano

Vaticano, Times: Papa punta carri armati su primate anglicano
Roma, 21 ott (Velino) - Con la decisione di accogliere i tradizionalisti anglicani, il Vaticano “ha parcheggiato i suoi carri armati nel giardino dell’arcivescovo di Canterbury”, il primate anglicano Rowan Williams: lo scrive il quotidiano londinese “Times”. Per il quale la Costituzione apostolica annunciata ieri e in uscita a breve “è un duro colpo ai tentativi dell’arcivescovo di Canterbury di salvare la Comunione anglicana da un’ulteriore frammentazione” e “minaccia di distruggere decenni di dialogo ecumenico”. Molti anglicani avrebbero addirittura “chiesto le dimissioni di Williams”, accusato di aver “capitolato di fronte al Vaticano”. In una lettera ai vescovi della Chiesa anglicana britannica, Rowan Williams afferma: “Mi dispiace che non ci sia stata la possibilità di avvertirvi prima. Io sono stato informato di questo annuncio programmato all’ultimissimo momento, e attendiamo il testo della Costituzione apostolica e il suo codice di applicazione nelle prossime settimane”. Anche se in Vaticano tendono a smorzare sul nascere la polemica, secondo il quotidiano il primate anglicano sarebbe stato informato ufficialmente solo nello scorso week-end, quando il cardinale William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, si è recato a Londra.

Il “Times” riferisce inoltre che “uno dei risultati” prodotti da questa mossa del Vaticano è l’anticipazione delle ordinazioni di donne vescovo nella Chiesa d’Inghilterra. Infatti “il Parlamento e il Sinodo Generale non autorizzeranno più le strutture giuridiche a ‘salvaguardare’ gli oppositori all’ordinazione delle donne, se la Chiesa di Roma offre una porta aperta con la benedizione dell’arcivescovo di Canterbury”. Williams sarà a Roma il prossimo mese - informa il quotidiano, pur senza specificare il motivo -, mentre Benedetto XVI si recherà in Inghilterra il prossimo anno, con ogni probabilità a settembre. Poteva essere quello - suggerisce il “Times” - il momento che avrebbe potuto scegliere per “collegare” le nuove strutture (gli ordinariati personali, previsti per i gruppi convertiti dall’anglicanesimo) al più noto anglicano convertito al cattolicesimo, il cardinale John Henry Newman, che dovrebbe essere beatificato proprio l’anno prossimo.

(ban) 21 ott 2009 18:24
 
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view post Posted on 26/10/2009, 08:38
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26/10/2009
"Finito l'esperimento anglicano"

Lo ha dichiarato il vescovo di Fulham, John Broadhurst, mentre il vescovo Hind si è detto pronto a essere riordinato come prete cattolico.
MARCO TOSATTI

Il vescovo Hind, uno dei più anziani e noti vescovi angicani, ha detto che sarebbe “felice” di essere ri-ordinato come prete cattolico, e ha aggiunto che le divisioni presenti nell’Anglicanesimo potrebbero rendere impossibile la permanenza in quel confessione. E’ il vescovo anglicano di maggior peso e autorità che abbia detto di essere preparato ad accettare la possibilità offerta da Roma. E in un ulteriore colpo alle speranze di Canterbury di impedire la disintegrazione della Comunione anglicana, altri vescovi hanno espresso dubbi sulla sua sopravvivenza. Il vescovo di Fulham, John Broadhurst, the Bishop of Fulham, ha affermato che “l’esperimento Anglicano si è chiuso”. Ha aggiunto che ha dimostrato di non essere in grado di fronteggiare la crisi nata dall’ordinazione di vescovi donne e omosessuali. Hind invece ha detto che l’apertura di Roma costituisce “un notevole passo nuovo da parte del Vaticano. Finalmente ci sono delle scelte possibili per i cattolici nella Chiesa d’Inghilterra. Sarei felice di essere riordinato nella Chiesa cattolica”. E sulla chiesa anglicana: “ Come può esistere una chiesa se i vescovi non sono in piena comunione fra di loro”? Il vescovo Broadhurst ha detto che l’Anglicanesimo “è diventato uno scherzo perché ha clamorosamente mancato di risolvere le sue controversie". Broadhurst è presidente di ”Forward in Faith”, la rete Anglo-Catholic che rappresenta circa mille preti conservatori. “Credevo nella Chiesa in cui sono entrato, ma è diventato chiaro che non ha una sua dottrina. Personalmente credo che abbiamo raggiunto il punto di non ritorno. L’esperimento anglicano è finito”. Il vescovo di Beverley, Martyn Jarrett, ha detto che c’era un problema di sopravvivenza della chiesa, che è cambiata in maniera troppo drammatica per alcuni legati alla tradizione. “Stanno cominciano a riflettere sul fatto che la posizione teologica della Chiesa non è quella che credono. L’offerta del Vaticano è opportuna e provo un gran senso di gratitudine perché la Chiesa Cattolica Romana sta pensando alle posizione degli anglicani legati alla tradizione”. I sacerdoti presenti al convegno di “Forward in Faith” che si è tenuto ieri a Westminster si sono detti sollevati per la strada offerta da Roma. Ed Tomlinson, vicario di St Barnabas, Tunbridge Wells, ha detto che seguirà il vescovo Hind. “La nave anglicana sembra affondare – ha detto – dobbiamo essere grati perché è arrivata una scialuppa di salvataggio. Cercherò di muovermi verso Roma. Restare nella Chiesa anglicana sarebbe un suicidio”.
 
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Blasfemo
view post Posted on 26/10/2009, 10:56




In questo articolo del Times un CATTOLICO ammette che dietro la conversione degli anglicani ribelli c'è soltanto l'omofobia e la misoginia.

http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/c...icle6886168.ece
 
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view post Posted on 31/10/2009, 16:29
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http://www.asca.it/news-ANGLICANI__VATICAN...71212-ORA-.html

31-10-09
ANGLICANI: VATICANO, PER FUTURI SEMINARISTI CELIBATO SARA' REGOLA


(ASCA) - Citta' del Vaticano, 31 ott - Gli Ordinariati personali che accoglieranno gli anglicani tradizionalisti grazie ad una Costituzione Apostolica di prossima pubblicazione e annunciata il 20 ottobre scorso dal Vaticano non potranno, di norma, ordinare uomini sposati al sacerdozio. E' quanto si evince da una anticipazione del documento, diffusa oggi dal portavoce vaticano p. Federico Lombardi, in risposta alle voci che attribuivano il ritardo nella pubblicazione del documento a disaccordi proprio sulla questione del celibato. Non sono quindi fondate le speculazioni di chi supponeva - o temeva - che, con la decisione di aprire le porte ad alcuni gruppi di anglicani in rotta con l'arcivescovo di Canterbury, la Chiesa cattolica avesse aperto uno spiraglio all'allentamento della regola del celibato obbligatorio per i preti nella Chiesa occidentale (diverso e' il discorso per le Chiese orientali, dove gli uomini sposati possono diventare preti, anche se non vescovi).

Nella sua nota diffusa oggi, il direttore dell'informazione vaticana, p. Lombardi, riporta un'ampia dichiarazione del prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, incaricata di studiare e redigere la Costituzione, card. William Levada. La dichiarazione riporta anche il testo di quello che, alla fase attuale della stesura del testo, e' l'articolo VI della futura Costituzione Apostolica.

Questo articolo prevede in primo luogo che i ''diaconi, preti o vescovi'' anglicani che ''corrispondono ai requisiti previsti dal diritto canonico e non sono impediti da irregolarita' o altri impedimenti possano essere accettati dall'Ordinario (dal vescovo, ndr) come candidati'' al sacerdozio ''nella Chiesa cattolica''. Nel caso di quei ministri che sono gia' sposati, bisognera' seguire quanto stabilito dall'Enclica di Paolo VI ''Sacerdotalis coelibatus'' che prevede, al punto 42, che ''potra' essere consentito lo studio delle particolari condizioni di ministri sacri coniugati, appartenenti a Chiese o a comunita' cristiane tuttora divise dalla comunione cattolica, i quali, desiderando di aderire alla pienezza di tale comunione e di esercitarvi il sacro ministero, fossero ammessi alle funzioni sacerdotali, in tali circostanze tuttavia da non portare pregiudizio alla vigente disciplina circa il sacro celibato''.

Il vescovo, precisa ancora la Costituzione, ''in piena osservanza con la disciplina del clero celibatario nella Chiesa latina, come regola ammettera' solo uomini celibati all'ordine del presbiterato'', ovvero solo chi non e' sposato potra' diventare prete. ''Potra' anche chiedere - aggiunge l'articolo - al Romano Pontefice una deroga'' dall'obbligo del celibato per gli uomini sposati, ma solo ''caso per caso'' e ''secondo criteri oggettivi stabiliti dalla Santa Sede''.
 
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view post Posted on 18/2/2010, 09:37
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http://www.asca.it/news-ANGLICANI__CONSERV...95166-ORA-.html

18-02-10
ANGLICANI: CONSERVATORI AUSTRALIA PASSANO A CHIESA CATTOLICA


(ASCA) - Roma, 18 feb - Un gruppo anglicano conservatore ha deciso di accettare l'offerta di papa Benedetto XVI e di entrare nella Chiesa cattolica pur conservando le proprie identita' e tradizioni anglicane. Forward in Faith Australia, parte di un network mondiali di anglicani conservatori che mettono l'accento sulla 'cattolicita'' dell'anglicanesimo, ha istituito un gruppo di lavoro, guidato dal vescovo cattolico, mons. Peter Elliott, per preparare la conversione in massa dei propri fedeli. Il gruppo lavorera' in collaborazione con la Traditional Anglican Communion, una Chiesa scismatica tradizionalista anglicana, la Chiesa anglicana australiana e la Chiesa cattolica, ha spiegato il presidente di Forward in Faith Australia, p. David Robarts. Tuttavia, ha aggiunto, e' probabile che non tutti i 200 membri della sua organizzazione si convertiranno. La Chiesa anglicana australiana ordina dal 1992 donne prete, ma non ha ancora deciso di procedere alla consacrazione di donne vescovo.
 
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view post Posted on 3/5/2010, 12:06
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Riunione segreta con 3 vescovi anglicani pronti all'obbedienza a Roma

http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics...can-summit.html


Anglican bishops in secret Vatican summit
Leading traditionalist bishops in the Anglican Church have secretly told senior Vatican officials that they are ready to defect to Rome, taking clergy with them.


By Jonathan Wynne-Jones, Religious Affairs Correspondent
Published: 9:00PM BST 01 May 2010
Pope Benedict XVI
A group of Church of England bishops met last week with advisers of Pope Benedict XVI to set in motion steps that would allow priests to convert to Catholicism en masse Photo: AFP/GETTY

In a move likely to raise tensions between the two Churches, a group of Church of England bishops met last week with advisers of Pope Benedict XVI to set in motion steps that would allow priests to convert to Catholicism en masse.

They are set to resign their orders in opposition to the introduction of women bishops and to lead an exodus of Anglican clerics to the Catholic Church despite Dr Rowan Williams, the Archbishop of Canterbury, urging them not to leave.

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It would be the first time for nearly 20 years that large numbers of priests have crossed from the Church of England to Rome, and comes only weeks ahead of a crucial General Synod debate on making women bishops.

The Sunday Telegraph has learnt that bishops travelled to the Holy See last week to hold face to face discussions with senior members of the Congregation for the Doctrine of the Faith, the most powerful of the Vatican's departments.

The Rt Rev John Broadhurst, the Rt Rev Keith Newton and the Rt Rev Andrew Burnham, the bishops of Fulham, Richborough and Ebbsfleet respectively, are understood to have informed senior Catholic officials that Church of England clergy are keen to defect to Rome.

It is the first significant response to the Papal offer made last year, which opened the doors for Anglicans to convert while retaining key elements of their tradition.

The Most Rev Vincent Nichols, the Archbishop of Westminster, was unaware of the summit, which is likely to prove embarrassing to the Catholic Church ahead of the Pope's visit to Britain later this year as it will rekindle fears that it is trying to poach Anglican clergy.

One source close to last week's discussions said that the Anglican bishops raised concerns with the Vatican officials that there is opposition to them defecting from Catholic bishops in England.

Nevertheless, they made clear they have become so disillusioned with the Church's liberal direction that they are keen to accept the Pope's offer if they can finalise plans to implement it.

The Vatican summit will raise the stakes at the General Synod in July when the Church of England's parliament will vote on how to treat traditionalist clergy opposed to the introduction of women bishops.

Although the number of priests who have openly said that they plan to defect has been small so far, the group is likely to grow if they are not given adequate provisions.

A leading Anglican cleric said: "This will seriously embarrass the Pope.

"It's a plot within the Vatican that they are desperate to keep quiet until they are ready to go public.

"Many will see this as proof that the Catholic Church is intent on poaching clergy from the Church of England despite its reassurances to the contrary."

www.kipa-apic.ch/index.php?pw=&na=0,0,0,0,f&ki=207538

Grande-Bretagne: Des évêques anglicans se seraient rendus en secret à Rome
Etudier les conditions de leur passage au catholicisme
Londres, 2 mai 2010 (Apic) Trois évêques de l’Eglise anglicane d’Angleterre auraient rencontré récemment des membres de la Congrégation pour la doctrine de la foi afin de préparer leurs possibles passages au catholicisme.

Selon une information publiée par le "Sunday Telegraph", les trois évêques qui se seraient rendus à Rome la semaine dernière sont John Broadhurst, du diocèse de Fulham, ainsi que les évêques responsables des fidèles conservateurs Keith Newton, de Richborough, et Andrew Burnham, de Ebbesfleet. L’archevêque catholique de Westminster, Mgr Vincent Nichols, n’a pas été informé de cette rencontre, affirme le journal britannique.

En arrière fond de leur possible passage au ca …
 
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16/10/2010
Conversione a Londra
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Anglicani, si fa cattolico il vescovo ausiliare
GIACOMO GALEAZZI
A un mese dal viaggio di Benedetto XVI in Gran Bretagna, l'ausiliare anglicano di Londra, il vescovo John Broadhurst, che è una figura di primo piano nel movimento anglo-cattolico, ha annunciatodi voler chiedere entro l'anno la piena comunione con il Papa facendosi cattolico. Parlando all'Assemblea Nazionale di «Forward in Faith», il movimento anglicano tradizionalista del quale è presidente, ha detto di aver intenzione di rassegnare le proprie dimissioni prima della fine dell'anno e di volersi unire all'Ordinariato in Gran Bretagna quando esso verrà eretto. Il presule ha detto che resterà il presidente di Forward in Faith, in quanto non è un'organizzazione dipendente dalla chiesa anglicana. J. Broadhurst è il primo tra i leader anglo-cattolici ad annunciare pubblicamente che parteciperà all'Ordinariato voluto da Benedetto XVI per garantire agli anglicani che rientrano nella Chiesa Cattolica il rispetto delle proprie tradizioni, comprese la liturgia e la possibilità di ordinare sdacerdoti uomini sposati. Il primate anglicano Rowan Williams aveva chiesto e ottenuto di nominare «vescovi volanti» per la cura pastorale di quegli anglicani che in coscienza non possono accettare il sacerdozio delle donne, ma insieme all'ausiliare di Londra anche altri due di loro in procinto di presentare le dimissioni entro la fine dell'anno al fine di entrare nell'Ordinariato: sia Andrew Burnham, vescovo di Ebbsfleet e Keith Newton vescovo di Richborough stanno - secondo la stampa inglese - per accogliere l'offerta che il Papa Benedetto XVI ha fatto lo scorso autunno con la Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus che consente l'erezione di questa nuova struttura canonica per gli anglicani che desiderano essere in piena comunione con Roma pur mantenendo la propria identità.

www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=206038&rubrica=15


ESTERO | 16.10.2010 | 17:20

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Anglicani: vescovo ausiliare Londra diventerà cattolico

Il vescovo ausiliare anglicano di Londra, John Broadhurst, si dimetterà entro fine anno per diventare cattolico. Nè da notizia l'edizione online del Daily Telegraph.

Il vescovo lo ha annunciato oggi a Londra in un intervento all'assemblea nazionale di 'Forward in Faith', organizzazione tradizionalista di cui è presidente.

Il presule è il primo del movimento anglo-cattolico ad annunciare che si unirà all'Ordinariato che Benedetto XVI, con la costituzione apostolica 'Anglicanorum Coetibus', ha voluto per garantire agli anglicani che rientrano nella Chiesa cattolica il rispetto della liturgia e delle tradizioni.


http://avvenire.ita.newsmemory.com/


Anglicani, l’ausiliare di Londra diventa cattolico



ROMA. Il vescovo ausiliare anglicano di Londra, John Broadhurst, si dimetterà entro fine anno per diventare cattolico a pieno titolo. Ne ha dato notizia ieri l’edizione online del Daily Telegraph. Il vescovo, secondo quanto riferito dal quotidiano, ha annunciato la sua decisione intervenendo ieri a Londra all’assemblea nazionale di «Forward in Faith» (FiF), – organizzazione che si oppone all’ordinazione sacerdotale ed episcopale delle donne – di cui è presidente e di cui rimarrà tale in quanto, come ha sottolineato, «non è un’organizzazione della Chiesa d’Inghilterra». Broadhurst, sposato e con quattro figli, è il primo vescovo del movimento anglo-cattolico ad annunciare che si unirà all’Ordinariato che Benedetto XVI, con la costituzione apostolica «Anglicanorum Coetibus», ha voluto istituire un anno fa per garantire agli anglicani che rientrano nella Chiesa cattolica, il rispetto della liturgia e delle tradizioni. La sua decisione, al di là dell’eco che ha avuto oltremanica, non è arrivata tuttavia inattesa. Fin da quando la Chiesa d’Inghilterra, all’inizio degli anni Novanta, avviò il dibattito sull’ordinazione femminile, infatti, Broadhurst s’era posto in prima linea nella corrente che si opponeva a tale svolta. Fif nacque nel 1992, dalla fusione di preesistenti organizzazioni anglo-cattoliche non solo britanniche, e attualmente raccoglie un migliaio di parrocchie anglicane in tutto il mondo. Adesso si pensa che con l’annuncio del vescovo, il quale, oltre all’incarico di ausiliare del quartiere londinese di Fulham, era incaricato della «cura pastorale delle parrocchie con una più tradizionale visione della loro fede e che si oppongono all’ordinazione delle donne», saranno in molti a seguire il suo esempio. In ogni caso, da parte anglicana questo possibile esodo, per altro previsto, non viene visto come un dramma, né l’Ordinariato personale istituito dal Papa è stato considerato come un atto 'aggressivo'. Al contrario, si tende a vederlo come un gesto che valorizza la tradizione anglicana, e in grado di dare una spinta positiva al dialogo ecumenico.

Contrario all’ordinazione sacerdotale ed episcopale delle donne il vescovo Broadhurst si dimetterà entro la fine dell’anno
 
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UK/ Il vescovo anglicano: ecco perché gli inglesi si sentono sempre più cattolici
INT.
Edwin Barnes

venerdì 17 dicembre 2010

UK/ Il vescovo anglicano: ecco perché gli inglesi si sentono sempre più cattolici Il vescovo anglicano Edwin Barnes
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Il 31 dicembre Edwin Barnes, vescovo della Chiesa anglicana, entrerà in piena comunione con la Chiesa cattolica insieme ad altri quattro vescovi inglesi. Intervistato in esclusiva da Ilsussidiario.net, Barnes rivela le ragioni profonde della sua scelta, dal problema delle donne vescovo all’incontro con Papa Benedetto XVI, in cui ha trovato «la gioia di essere accolto da un autentico Padre in Dio». Rivelando inoltre: «Spero che presto la Chiesa cattolica diventi la Chiesa della Nazione inglese».


Avendo sempre fatto parte del gruppo anglo-cattolico, ci può dire qual è la sua posizione all’interno della Chiesa Anglicana?



L’anglo-cattolicesimo si è sviluppato dal movimento di Oxford nel 19esimo secolo, fondato da Pusey, un professore di Oxford, Keble, un parroco di campagna, e Newman, vicario della cappella dell’università di Oxford. E’ cresciuto e fiorito fino alla fine del 20esimo secolo, da quando i paramenti liturgici eucaristici e le regolari e frequenti celebrazioni dell’Eucarestia sono diventati la norma in oltre la metà delle chiese parrocchiali. La nostra adorazione nella maggior parte dei luoghi ha l’aspetto esteriore del Cattolicesimo piuttosto che del Protestantesimo.


Che cos’è Church Union e quali sono stati i suoi frutti in Inghilterra?



La Church Union è stata fondata oltre un secolo fa per promuovere le relazioni tra la Chiesa anglicana e quella cattolica. Ha lavorato per proteggere e supportare i sacerdoti che erano perseguitati per il fatto di introdurre le pratiche di culto cattoliche. I suoi membri giocarono un ruolo importante nei Colloqui di Malines (nel corso del quale si discusse la possibilità di una riunificazione tra cattolici e anglicani, Ndr). E a guidare il gruppo anglicano c’era Lord Halifax, fondatore della Church Union. In seguito i membri della Church Union furono influenti nel corso dei colloqui di Arcic, le discussioni internazionali tra la Chiesa cattolica e l’Associazione delle chiese anglicane.


Quali sono stati i fattori decisivi che l’hanno convinto a entrare nella Chiesa cattolica?
Nel 1992 la Chiesa anglicana, attraverso il Sinodo generale, ha deciso di procedere con l’ordinazione delle donne-prete. Molti di noi hanno sentito che questa era una decisione che andava oltre la competenza di una piccola parte della Chiesa universale. Infatti la Chiesa anglicana si è sempre detta parte della Chiesa «Una, Santa, Cattolica e Apostolica». Era tuttavia possibile continuare a rimanere nella Chiesa anglicana, dal momento che la nostra Chiesa aveva deciso che la questione non era definita una volta per tutte. Si diceva che noi ci trovavamo in un periodo di «transizione». Eventualmente avremmo potuto decidere che ci eravamo sbagliati, e nel frattempo sono stati designati alcuni vescovi (uno dei quali ero io) per amministrare le parrocchie e le singole persone che non potevano accettare le donne-prete. Ora, avendo deciso di consacrare alcune donne-vescovo, non c’è più spazio per alcun dubbio, e tutt’al più avremmo potuto consentire una tolleranza «a denti stretti».


Che ruolo hanno giocato le prese di posizione di Benedetto XVI nella sua conversione?


L’Anglicanorum Coetibus (il documento di Ratzinger rivolto agli anglicani che si convertono al cattolicesimo, Ndr) mi è sembrata un’offerta molto generosa da parte del Santo Padre, in risposta alle richieste degli Anglicani, e che io dovevo prendere molto seriamente. Ho visto per la prima volta Papa Benedetto a Fatima all’inizio di quest’anno; e la sua visita in Inghilterra ha rafforzato la mia convinzione di trovarmi di fronte a un autentico Padre in Dio. Credo che siano state le preghiere de Cardinal Newman, piuttosto che la sua attuale beatificazione, ad avere portato molti di noi verso la Chiesa cattolica.


Come vive il suo rapporto con l’autorità del Papa e con la sua infallibilità?
Sono stato via via sempre più preoccupato per il modo con cui la Chiesa anglicana ha rivendicato autorità per se stessa. Arrivando a sviluppare una teoria sull’autonomia provinciale che ha consentito a una parte dei fedeli anglicani di dissentire in modo drammatico su punti cruciali della fede, senza nessun rimprovero dell’arcivescovo di Canterbury, che è come minimo un Primus inter Pares nella nostra comunione. Quello che vedo nel Santo Padre non è tanto l’infallibilità quanto una sensazione di guida paterna. Potrebbe essere necessario accettare un’autorità infallibile, ma non lo trovo molto confortevole. Ma è un fatto amabile e gioioso essere accolto, e anche rimproverato quando necessario, da un autentico Padre in Dio.


Fino a che punto la Chiesa anglicana è una realtà ancora viva e incisiva e fino a che punto invece è in crisi?



La Chiesa anglicana conserva un affetto residuo nel cuore di molti uomini e donne inglesi. La celebrazione dell’Armistizio (la fine della Prima guerra mondiale, Ndr) è un momento in cui la gente si aspetta che la Chiesa nazionale assuma un ruolo guida. Ma ora è diventata così confusa in ciò che afferma sulla morale o su altre questioni che non è più in grado di fornire consigli chiari a nessuno.


Ma perché trova così inaccettabile l’ordinazione delle donne-prete?



Numerosi anglicani hanno prontamente accettato le donne-prete, e probabilmente faranno lo stesso quando saranno consacrate come vescovi. In molti però credono che questo sia contrario alle Sacre scritture (per esempio le lettere a Timoteo) e che la scelta di Gesù di scegliere soltanto uomini come suoi apostoli sia definitiva. Anche perché Gesù era pronto a rompere qualsiasi tabù sociale del suo tempo; se quindi non ha introdotto le donne prete, non è perché era un ebreo palestinese vissuto nel I secolo.



E sull’introduzione delle donne-vescovo, che cosa ne pensa?
Nelle questioni relative ai Sacramenti, è sempre meglio prendere il percorso più sicuro. Nel momento in cui dovessero essere ordinate delle donne vescovo, come potremo essere certi della validità dell’ordinazione dei sacerdoti da parte loro? La Chiesa anglicana stessa ha detto che l’ordinazione delle donne è ancora un problema aperto; e tuttavia continua a comportarsi come se avesse, in completa autonomia, risolto la questione.


Nei Cori da la Rocca, Eliot ha descritto la crisi drammatica della Chiesa. Fino a che punto la sua lettura è ancora attuale?



C’è un numero di preti in continuo calo, nonostante l’afflusso delle donne ordinate. Le parrocchie stanno per essere chiuse o amalgamate. E i nuovi seminaristi sono sempre più spesso anziani in pensione o cinquantenni. In molti fanno i preti part-time, e sembrano non prendere in minima considerazione i sacrifici che dovrebbe comportare il ministero. Al contrario, tra quanti cercano di entrare a far parte dell’Ordinariato (la struttura riservata a quanti vogliono diventare cattolici, Ndr) ci sono molti giovani sacerdoti che sono pronti ad abbandonare le loro case e i loro stipendi. Temo che entro un tempo molto breve Chiesa anglicana e Chiesa inglese smetteranno di essere sinonimi, e non riuscirà più a fornire il ministero pastorale in tutto il Paese.


Fino a che punto i cattolici inglesi sono ancora considerati cittadini di serie B?



Il grande successo del movimento anglo-cattolico è stato il fatto di rendere il cattolicesimo possibile per gli inglesi. Un tempo, la Chiesa cattolica era vista come un corpo alieno, composto in larga parte da irlandesi venuti qui in cerca di lavoro e governato dagli italiani. Oggi le cose sono molto cambiate; e prego perché l’Ordinariato aiuti molte persone a vedere la Chiesa cattolica come la Chiesa della nostra Nazione. Questo richiederà tempo; ma credo che accadrà.


(Pietro Vernizzi)


http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2...ttolici/134928/
 
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Anglicani/ Papa istituisce ordinariato,a suo vertice prete sposato
Nominato oggi da Pontefice Keith Newton

Roma, 15 gen. (TMNews) - Papa Benedetto XVI ha nominato oggi il reverendo Keith Newton primo ordinario dell'Ordinariato personale di nostra Signora di Walsingham. La Congregazione per la Dottrina della Fede ha istituito nel territorio di Inghilterra e del Galles l'Ordinariato per i religiosi anglicani che intendono passare alla Chiesa Cattolica. La normativa di questa nuova struttura, spiega un bollettino vaticano, "è coerente con l'impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere priorità per la Chiesa cattolica".

La Chiesa non ammette in alcun caso l'ordinazione episcopale di uomini sposati ma la Costituzione apostolica prevede, a certe condizioni, l'ordinazione come sacerdoti di ministri sposati già anglicani. Oggi nella cattedrale di Westminster a Londra sono stati ordinati sacerdoti cattolici tre ex vescovi anglicani: Andrew Burnham, Keith Newton e John Broadhurst. Organismi analoghi a questo sono allo studio anche per Stati Uniti e Australia.

http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...o,27881086.html

Documenti vaticani > notizia del 15/01/2011 12.57.57
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Istituito l'Ordinariato per gli ex anglicani che rientrano nella Chiesa cattolica. A Londra ordinati sacerdoti i primi tre ex vescovi della Comunione anglicana



La Congregazione per la Dottrina della Fede ha eretto oggi un Ordinariato Personale per i gruppi di pastori e i fedeli provenienti dalla Comunione anglicana desiderosi “di entrare nella piena e visibile comunione con la Chiesa Cattolica”. Contestualmente, come primo ordinario del nuovo organismo Benedetto XVI ha nominato il rev. Keith Newton, uno dei tre ex presuli anglicani che questa mattina, nella cattedrale londinese di Westminster, hanno ricevuto l’ordinazione sacerdotale per le mani del presidente della Conferenza episcopale inglese, l’arcivescovo Vincent Nichols. In una lettera di accoglienza, indirizzata ai tre nuovi ministri, il cardinale William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha impartito "di cuore" la benedizione a nome del Papa. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Una “struttura canonica che consente una riunione in forma corporativa” e permette “a coloro che erano anglicani di entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica”, pur “conservando elementi del loro caratteristico patrimonio anglicano”. E’ questa, nella sostanza la funzione dell’“Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham” istituito dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. La struttura, prima nel suo genere, è conforme alle disposizioni della Costituzione apostolica Anglicanorum coetibus, che Benedetto XVI aveva approvato il 4 novembre 2009 proprio allo scopo di permettere ai quei pastori e gruppi di fedeli anglicani – si calcola una cinquantina di presuli e alcune centinaia di laici – di “entrare nella piena e visibile comunione con la Chiesa cattolica”, come specifica il documento del dicastero vaticano. Costituito dopo un’“accurata consultazione con la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles”, e posto sotto il patrocinio del Beato John Henry Newman, l’Ordinariato, sulla scorta dell’Anglicanorum coetibus, “mira a comporre – si legge nel documento ufficiale – da un lato l’intento di salvaguardare, all'interno della Chiesa Cattolica, le venerande tradizioni liturgiche, spirituali e pastorali anglicane e, dall’altro, il fatto che questi nuovi gruppi ed i rispettivi pastori siano pienamente integrati nella Chiesa Cattolica”.

Come primo ordinario dell’organismo, il Papa ha nominato il 58.enne neo sacerdote cattolico Keith Newton, già vescovo in servizio attivo dal 2002 in seno alla Comunione anglicana, che proprio oggi – per le mani di mons. Vincent Nichols, capo dei vescovi cattolici d’Inghilterra e Galles – ha ricevuto l’ordinazione presbiterale nell’Abbazia di Westminster. A riceverla con lui anche gli altri due ex presuli anglicani entrati nella comunione con Roma, i revv. John Broadhurst e Andrew Burnham. A loro, stabilisce il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, spetta sia la “preparazione catechetica dei primi gruppi di anglicani in Inghilterra e Galles, che a Pasqua saranno ricevuti nella Chiesa Cattolica insieme ai loro pastori”, sia “l'accompagnamento dei ministri che si stanno preparando ad essere ordinati al sacerdozio cattolico”, che avverrà “attorno a Pentecoste”.

In riferimento, poi, alla condizione di coniugati di alcuni dei neo sacerdoti ordinati oggi, il documento ufficiale rammenta che “per ragioni dottrinali, la Chiesa non ammette in alcun caso l'ordinazione episcopale di uomini sposati”, ma che “nondimeno, la Costituzione Apostolica prevede, a certe condizioni, l'ordinazione come sacerdoti cattolici di ministri sposati già anglicani”. Lo stesso primo responsabile dell’Ordinariato, il rev. Keith Newton, è sposato e padre di tre figli, così come lo è un altro dei neo ordinati: le loro famiglie sono state accolte nella piena comunione con la Chiesa cattolica lo scorso primo gennaio.

La normativa di questa nuova struttura, chiosa il dicastero vaticano, “è coerente con l'impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere una priorità per la Chiesa Cattolica”. L'iniziativa che ha portato alla pubblicazione della Costituzione Apostolica e alla creazione dell’Ordinariato, si legge ancora, “è venuta da diversi gruppi di Anglicani, che hanno dichiarato di condividere la comune fede cattolica così come espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica e di riconoscere il ministero petrino come voluto da Cristo stesso per la Chiesa. Per essi – conclude il documento – è giunto il momento di esprimere tale unità implicita nella forma visibile della piena comunione”.


www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=454443
 
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Sempre più anglicani ritornano nella Chiesa cattolica Stampa
Scritto da Redazione
Mercoledì 27 Aprile 2011 16:52


«Nel corso del periodo pasquale sono stati circa mille gli ex fedeli anglicani battezzati e accolti nell'ambito della Chiesa cattolica d'Inghilterra e del Galles attraverso l'Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham. Tra questi nuovi cattolici sono presenti anche sessanta ex pastori anglicani che hanno abbandonato l'incarico presso le loro parrocchie». Lo scrive l'Osservatore Romano che conferma quanto era trapelato nei giorni scorsi.

In proposito il giornale vaticano cita l'omelia alla cerimonia di accoglienza di venti ex anglicani, tenuta presso l'Oratorio di Oxford, da Andrew Burnham per il quale «il gesto profetico compiuto da Benedetto XVI con la Costituzione apostolica 'Anglicanorum Coetibus', circa l'istituzione di Ordinariati personali, potrebbe risultare vano se le conversioni avvenute in questi giorni venissero considerate solo nell'ottica delle percentuali statistiche dove vengono considerati i grandi numeri». «Tuttavia - ha detto il prelato – c'è un altro modo di considerare questi eventi; un modo che per noi è molto più entusiasmante. In una delle sue lettere, san Paolo afferma che solo cinquecento persone poterono vedere con i propri occhi il Signore risorto. Un piccolo numero che presto si è moltiplicato per via del reciproco arricchimento. Anche queste conversioni possono produrre un grande effetto, un arricchimento più volte sottolineato nel documento di Benedetto XVI».

«Un gesto generoso che verrà apprezzato» ha affermato da parte sua monsignor Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale della Chiesa d'Inghilterra e del Galles, commentando la notizia che la 'St Barnabas Society' ha deciso di donare centomila sterline per aiutare gli ex pastori protestanti ora divenuti cattolici. Il supporto di questo ente di carità cattolico, che opera in Gran Bretagna e in Irlanda, è certo essenziale per chi deve trovare nuove risorse per la famiglia. «Questo - commenta l'Osservatore - è il caso dell'ex pastore Ian Hellyer battezzato la domenica delle Palme e cresimato il mercoledì delle ceneri presso l'abbazia benedettina di Devon. Ad assistere alle cerimonie gli otto figli e la moglie, in attesa del nono. Dopo il battesimo, Hellyer ha dichiarato di non aver paura del futuro della famiglia perché confida nella divina provvidenza.


http://www.vocealta.it/w-il-papa/2190-semp...hiesa-cattolica

26/4/2011
Sos trionfalismi,chi va e chi viene
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Sul sito cattolico Vinonuovo.it Alessandro Speciale riflette su certi trionfalismi un po' superficiali rispetto alla «mobilità» religiosa. E sull'assenza di uno studio sistematico di questo genere relativo all'Italia
VATICANISTA DE LA STAMPA

Si sente parlare spesso, di questi tempi, del 'ritorno' di molti protestanti e anglicani alla Chiesa cattolica, evidenzia Alessandro Speciale sul sito cattolico www.vinonuovo.it." Auspice, naturalmente, il decreto di Benedetto XVI Anglicanorum Coetibus, che permette di tornare a Roma 'in blocco' a gruppi di anglicani 'tradizionalisti' - scontenti, cioè, di quelle che loro vedono come concessioni della loro Chiesa alla modernità come l'apertura del sacerdozio e dell'episcopato alle donne o, in casi relativamente ridotti a livello mondiali, la benedizione ecclesiale di coppie omosessuali. Si registra con soddisfazione - a volte anche con trionfalismo - la notizia che qualche migliaio di anglicani o altri protestanti sarebbero in procinto di rientrare sotto l'ala di Roma.Ma spesso, guardando le cose dal centro del mondo cattolico, si perde un po' di prospettiva. A rimettere le cose nella loro giusta dimensione non sono solo i dati, ogni anno più inquietanti, della emorragia di fedeli dalla Chiesa cattolica nei Paesi di lingua tedesca - simili e in alcuni casi peggiori di quelli che arrivano dalle Chiese protestanti. (In Germania e Austria l'appartenenza a una confessione è un atto formale che conseguenze non di poco conto, tra l'altro, sulla dichiarazione dei redditi. Di qui la precisione dei dati).Ci sono anche i numeri dell'analisi periodica dello 'stato delle fedi' negli Stati Uniti condotta dal Pew Forum on Religion and Public Life. L'ultima edizione dello studio segnala un preoccupante tasso di abbandono tra i cattolici: circa un terzo di chi viene cresciuto come cattolico passa a un'altra confessione religiosa - o all'indifferenza - nel corso della sua vita. Capita soprattutto durante l'adolescenza o la giovinezza. "Circa un americano su dieci è un ex-cattolico", sintetizza in maniera lapidaria i dati il gesuita Thomas Reese sul National Catholic Reporter.Quel che è più interessante, però, sono i motivi di tanta 'mobilità' religiosa. Non tanto, o solo in misura minoritaria, quelle questioni dottrinarie o etiche sulle quali tanto ci si spacca la testa sui giornali e, immagino, ai piani alti del Vaticano e delle Curie che contano; ma temi molto più terra terra: mancano liturgie coinvolgenti e efficaci, mancano risposte a bisogni spirituali profondi, manca un pastore che sappia 'aprire' le porte della Bibbia di cui i cattolici rimangono preoccupantemente ignoranti e di cui invece i cristiani - almeno quelli statunitensi - hanno una gran 'fame'.Tutti questi numeri - una vera scorpacciata, per chi vuole leggerseli tutti - lasciano in realtà con qualche domanda.La prima: non sarebbe bello avere uno studio del genere anche in Italia? Dopotutto, i fondi per iniziative di argomento religioso non mancano, dato che la fede nel nostro Paese - così come negli Usa - ha una grandissima rilevanza sociale. O forse c'è un po' di timore a 'guardarci allo specchio', per paura di quello che il vetro potrebbe mostrarci?La seconda: è vero che "v'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede". Ma un trionfalismo smaccato per il passaggio al cattolicesimo di qualcuno che cristiano già è (e per cui possiamo con fiducia già sperare nelle "imperscrutabili vie"), è veramente l'atteggiamento più appropriato nel mondo di oggi, mentre migliaia di cristiani se ne vanno e basta, spesso senza che nessuno nemmeno se ne accorga perché non si prendono nemmeno la briga di sbattere la porta?Il problema, naturalmente, non sta nelle - benedette - conversioni al cattolicesimo, ma nel fatto di vedere questa 'mobilità' come una partita - direbbero gli studiosi di relazioni internazionali - 'a somma zero', dove ogni guadagno di uno è la perdita di un altro. Il tutto, mentre in realtà il totale in gioco (ovvero, grossomodo: il numero dei cristiani) continua a diminuire vertiginosamente.Si ha un bel dire della bellezza della Chiesa 'minoritaria' - più piccola certo, ma almeno forte di una ritrovata omogeneità identitaria; ma a me piace pensare che la mia Chiesa, quella cattolica, è universale proprio perché è anche - anzi, soprattutto - di chi non mi piace. Di chi non sentirei mai come a me vicino se non fosse proprio perché siamo in Chiesa assieme".



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Home > Carità e Solidarietà > notizia del 27/04/2011 15.23.56
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Gran Bretagna: sostegno economico per i sacerdoti anglicani accolti nella Chiesa cattolica



La St. Barnabas Society, organizzazione caritativa con sede in Inghilterra e Irlanda, ha offerto 160mila dollari a favore dei sacerdoti anglicani che sono entrati nella Chiesa cattolica. “Si tratta di un gesto molto generoso ampiamente apprezzato” si legge in una dichiarazione dell’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, diffusa dalla Cna. “E’ una espressione concreta della generosità che il Santo Padre ci chiede di mostrare verso quanti sono alla ricerca della piena comunione con la Chiesa cattolica”. Recentemente 20 sacerdoti e 600 laici provenienti da diverse aree dell’Inghilterra sono stati ammessi alla piena comunione con la Chiesa cattolica. Tra i primi ad aderire all’Ordinariato di Our Lady of Walsingham, cinque ex vescovi anglicani con le rispettive mogli. Molti dei sacerdoti che hanno lasciato le parrocchie anglicane, e quindi non hanno più diritto alla relativa remunerazione, sono sostenuti economicamente dall’Ordinariato. Il 15 aprile, l’Ordinariato ha annunciato di aver ricevuto dalla St. Barnabas Society 160mila dollari. L’organizzazione ritiene vitale il supporto economico agli anglicani accolti nella Chiesa cattolica, dal momento che molti non solo perdono il loro lavoro ma anche le abitazioni. Il contributo economico viene distribuito attraverso il clero e i religiosi, a seconda delle singole necessità, nel periodo che va dal loro ingresso nella Chiesa cattolica a Pasqua all’ordinazione, a Pentecoste. La St. Barnabas Society è sostenuta dalle donazioni di congregazioni cattoliche, singole persone e eredità. Nel corso dell’anno è intervenuta anche a favore di altri sacerdoti e religiosi provenienti da altre confessioni religiose che si sono convertiti al cattolicesimo. (R.P.)


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