Laici Libertari Anticlericali Forum

Brunetta show

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Felipe-bis
view post Posted on 21/9/2009, 14:06




http://www.corriere.it/politica/09_settemb...ml?fr=correlati

la sinistra per bene si liberi da questo abbraccio mortale»
Brunetta: «Le élite irresponsabili
vogliono un vero colpo di Stato»

Sono quelle «della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale» che pensano solo a come far cadere il governo che ha cominciato a colpirle»

CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - «Ci sono élite irresponsabili che stanno preparando un vero e proprio colpo di Stato». Lo ha detto a Cortina d'Ampezzo, al convegno del Pdl veneto, il ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta.

SINISTRA PER MALE E PER BENE - Il ministro ha descritto le élite come quelle «della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale» e ha messo in contrapposizione quelli che ha chiamato «i compagni della sinistra per bene» e quella che ha definito «la sinistra per male». E per questa ha usato la frase «vada a morire ammazzata». «La povera sinistra sarebbe nata con altri scopi e invece si fa condizionare da un'élite di m..,» ha detto il ministro, riferendosi alle «cattive banche, alla cattiva finanza, ai cattivi giornali». Rivolgendosi invece «alla sinistra per bene», ha invitato a «ritornare alla politica, compagni di sinistra, senza farvi fare la politica dai giornali». «Stanno preparando un colpo di Stato - ha ribadito - a cui si risponde a viso aperto parlando con gli italiani, costruendo l'Aquila, con un grande piano per il Mezzogiorno. La vera unità d'Italia è risolvere la questione meridionale». «Abbiamo una grande occasione, - ha precisato - la nostra missione sarà una missione straordinaria contro la cattiva rendita, contro i parassiti dovunque essi siano: nella finta cultura, nella finta cinematografia ideologica parassitaria, nel finto sindacato, nelle cattive banche, nella cattiva finanza, nei cattivi giornali». «Propongo - ha concluso - una lotta di liberazione per i compagni della sinistra per bene: liberatevi da questo abbraccio mortale di questa cattiva finanza, di questo cattivo sindacato, di questi cattivi gruppi editoriali». «Questa sedicente elite in questo anno di grande crisi - ha aggiunto - ha pensato solo a come far cadere un governo che guarda caso cominciava a colpire proprio le case matte della rendita».

BENE CHIESA, MA NO A IDEOLOGIA POLITICA CON LA TONACA - «Nei confronti della Chiesa stiamo dalla stessa parte»: lo ha detto oggi, a Cortina, dal ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta che ha aggiunto: «Quando la chiesa opera sul territorio e si fa carico dei fedeli spesso lo fa meglio di quanto lo faccia lo Stato. Quando però certi esponenti della Chiesa giocano al massacro, quella non la considero Chiesa ma ideologia politica con la tonaca». Brunetta ha concluso rilevando che «la Chiesa non ha mai avuto tanto dallo Stato italiano in termini di 8 per mille e questo dimostra la nostra serietà».

IL GOVERNO RISPETTERÀ I PATTI: «ORA FASE DUE»- «I patti vanno rispettati da tutti e il governo rispetterà i patti». Lo assicura il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta rispondendo a una domanda dei cronisti sui prossimi contratti del pubblico impiego.
La crisi, secondo Brunetta, ha fatto aumentare il potere d'acquisto dei dipendenti e dei pensionati.
I 32-33 milioni di italiani a reddito fisso, secondo il ministro, hanno potuto contare su aumenti salariali e pensionistici del 3-4%, a fronte di un'inflazione dell'1-2%. «Questo è il segno - ha spiegato Brunetta - che non c'è stata crisi sociale, pure in presenza di un Pil sotto di 5 punti. A soffrire, invece, sono state le imprese e i lavoratori autonomi a causa della diminuzione del calo dei consumi. Hanno resistito ma non potranno farlo ancora per molto. E perchè sono diminuiti i consumi? Per la paura». Per Brunetta il problema ora è di passare dalla «fase uno» alla fase due. «Dobbiamo dare una accelerazione tra la fine dell'anno e l'inizio del 2010 sostenendo i lavoratori autonomi che, in questi mesi, hanno sofferto ma tenuto. Rilanciare i consumi - ha rimarcato il ministro - significa dare ossigeno al lavoro autonomo e tutelare chi ha un reddito fisso». Questo dovrà essere fatto attraverso tre percorsi: le riforme (Welfare, burocrazia, federalismo, ecc...), gli investimenti e lo stimolo alla spesa.

«PERDEREMO UNA O DUE REGIONI» - Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta invita il Pdl a prepararsi alle elezioni amministrative e a lasciare al centrosinistra «qualche regione, poche, poche, poche... una o due».

DONADI: UNA RISATA TI SEPPELLIRÀ - «Al ministro Brunetta, che si lancia in lugubri anatemi, rispondiamo con una battuta: una risata ti seppellirà». Lo afferma Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera, nel corso di una dibattito sull’economia alla festa del partito a Vasto. «Mentre noi siamo qui a discutere di economia e proposte per rilanciare il sistema Paese - continua Donadi - è sconfortante leggere le dichiarazioni di così basso livello da parte di un ministro della Repubblica». Ad attaccare il ministro è anche il responsabile del Welfare dell’Idv Maurizio Zipponi. «Brunetta - dice - sa solo insultare. Il governo discute di aria fritta, come le gabbie salariali, senza invece mettere in campo alcuna proposta concreta e immediata».


19 settembre 2009(ultima modifica: 20 settembre 2009)

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http://www.corriere.it/politica/09_settemb...44f02aabc.shtml

E conferma: «C'è progetto eversivo»
Brunetta: «Su élite non mi pento,
non sono ipocrita»

Il ministro: «L'ho detto con linguaggio chiaro semplice e forte, la frase romanesca era forte ma gergal-scherzosa»

MILANO - Ministro, si pente di aver detto alla sinistra di andare "a morire ammazzata"?. «Assolutamente no». Renato Brunetta, ministro della Funzione pubblica, non recede e conferma il suo attacco ai circoli finanziari ed editoriali e alla sinistra che avrebbero messo in campo un progetto «eversivo» per cambiare il governo. «Non sono un'ipocrita, la battuta era scherzosa, se i giornaloni o giornalini si attaccano a una battuta facciano pure. Non ho avuto nessuna obiezione di merito, parliamo del tema che pongo: esiste una sinistra subordinata dai circoli finanziari della rendita».

CONFERMA TUTTO - Brunetta ha confermato gli anatemi lanciati sabato a Cortina e ha spiegato le sue affermazioni su quello che ha definito un progetto «eversivo»: «noi veniamo da cinque mesi di pozzi avvelenati, di attacchi a un premier liberamente eletto, attacchi da parte di circoli finanziari, editoriali, economici, il tutto non nella libera opinione ma per far cadere un governo eletto e sostituirlo con un governo tecnico per rubare la democrazia. Nessuno è perfetto, ma che questo sia avvenuto è sotto gli occhi di tutti. L'ho detto ed ho detto del mio rammarico perché la sinistra è connivente e mi sono dunque appellato alla sinistra per bene. L'ho detto con linguaggio chiaro semplice e forte, la frase romanesca era forte ma gergal-scherzosa. Evidentemente non hanno altri argomenti». E a Dario Franceschini, che aveva commentato le dichiarazioni sulla «sinistra per male» con una battuta («l'unica brunetta che rispetto è quella dei "Ricchi e Poveri"»), il ministro della Pubblica amministrazione risponde: «Mi turba il commento di Franceschini, invece di interrogarsi sulla sinistra e le élites parassitarie risponde con un commento da vero intellettuale, dobbiamo farcene una ragione».


20 settembre 2009(ultima modifica: 21 settembre 2009)

 
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Felipe-bis
view post Posted on 22/9/2009, 19:27




:lol:
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http://roma.repubblica.it/multimedia/home/10900896

Il camion anti-Brunetta per le strade di Roma
"A nome degli impiegati fannulloni, degli studenti guerriglieri, dei poliziotti panzoni, della sinistra golpista e degli italiani che non ti sopportano più. Brunetta, te potesse pijà un colpo...a te! No allo Stato". L'associazione Radici ha deciso di rispondere per le rime al ministro Renato Brunetta, così ha affittato un camion pubblicitario con questa scritta e ha attraversato quasi tutta Roma. Alle 12 il camion ha sostato in piazza San Giovanni, dove "molte persone - ha spiegato il presidente di Radici Luigi Di Cesare - si sono avvicinate esprimendo l'appoggio all'iniziativa con molto calore e chiedendo a gran voce di proseguire nell'iniziativa" (foto Omniroma)
[22 settembre 2009]

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fermakon
view post Posted on 22/9/2009, 22:45




perchè un camion con l'ugurio di un malanno può circolare liberamente, mentre un bus con lo slogan "la brutta notizia è che dio non esiste, la buona è che non ne hai bisogno" non se po fa?

Poi, a Roma, è facile trovare chi sia d'accordo con il cartellone: i romani non sarebbero così tanti senza il pubblico impiego. Si tenga conto del comune, dei ministeri, delgli enti pubblici.. e la lista è quasi infinita. Un romano su tre è anti-Brunetta non per convinzione propria, ma per necessità del suo stomaco :)
 
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Felipe-bis
view post Posted on 23/9/2009, 14:24




Questo è un altro come Feltri, che vuole passare per eroe, ma guarda se si accorge dei privilegi della sua compagnia, dico i politicanti come lui, che era il campione di assenteismo al Parlamento Europeo. Restituisse i soldi ai cittadini, parassita!
Che gli pigliasse un colpo!!!
 
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fermakon
view post Posted on 23/9/2009, 15:55




I puri che vorresti tu non li vedo da nessuna parte. Se ne conosci, fai i nomi.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 23/9/2009, 18:15




Io non ho parlato di "puri", ma di prediche e pulpiti. Dici che a Roma so' tutti fannulloni?
Non lo so, non conosco tutti e tre-quattro milioni di romani, ma una cosa posso dirla, a proposito di chi pontifica dall'alto (oops...) sul presunto fancazzismo degli altri, dopo averci sbomballato per anni e anni con slogan (vuoti, parlo di mimì e cocò) tipo "libertà di impresa" o roba del genere: almeno ce la dessero, 'sta libertà!
Quando la ditta per cui lavoravo ha chiuso, mi è stata prospettata la possibilità di 'comprarmi' il giro clienti che avevo come dipendente, e già questo è una forma di strozzinaggio legalizzato, ma lasciam stare; ho ritenuto che mi conveniva non accettare, e ho sentito tre commercialisti su quello che dovevo fare dopo l'apertura della partita iva per mettermi in proprio senza pagare il pizzo ai miei ex datori di lavoro: tralasciando altri aspetti, questa si apre in un attimo, poi c'é da calcolare una marea di costi tra iva, irpef e inps -soprattutto quest'ultima- tanto che alla fine ho constatato che per pagare tutte 'ste tasse (anche aderendo al regime dei minimi) avrei dovuto trovarmi un secondo lavoro!
Perché ci rientravo solo se cominciavo da subito con un giro clienti di almeno 2000 euro mensili. E come si fa a partire sparati -da zero, ripeto- subito con quella cifra di fatturato?
E poi parlano di parassiti statali che cercano ancora il posto fisso a vita! Mai che gli venga in mente -che ne so- di esonerare, facoltativamente, un neoimprenditore dal pagarsi l'inps tipo per un anno, il tempo di crearsi un fatturato decente.
Ma 'ndo sta 'sta libertà di impresa?
La banda 'bassotti' invece di mettere su campagne di odio di tipo ideologico contro intere categorie di lavoratori, si desse da fare per stanare gli assenteisti ovunque siano (a cominciare dal Parlamento!) senza fare tanto casino e senza demonizzare intere categorie di lavoratori, e a creare alternative serie al tanto vituperato posto fisso statale.
 
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fermakon
view post Posted on 23/9/2009, 21:31




Mi sembra che la crociata contro i lavoratori pubblici (di tutta Roma nulla so), non tolga valore a quanto io, personalmente, ho sempre sostenuto, da molto prima di scoprire Brunetta.
L'idea di stanare e tagliare e bacchettare i dipendenti pubblici non è nè sua nè nuova. Avevo già segnalato un libro di Ichino che spero, nel frattempo, sia stato letto da qualcuno.
Cmq, chi dice che la PA è efficiente e che i dipendenti statali lavorano troppo con stipendio basso o non ha mai avuto a che fare con la burocrazia oppure è in mala fede.

Sui problemi per l'imprenditoria privata sono più che d'accordo, perciò non incazzarti :)

CITAZIONE
mi è stata prospettata la possibilità di 'comprarmi' il giro clienti che avevo come dipendente, e già questo è una forma di strozzinaggio legalizzato, ma lasciam stare

questo è inesatto: non è una forma di strozzinaggio legalizzata, è un istituto civilistico con una sua ragion d'essere: tu lavori per conto di una persona, di un'impresa e attingi al portafoglio clienti, creandone uno tuo al quale aggiungi, in virtù della tua collaborazione con la suddetta impresa, altri clienti.
In pratica indennizzi il tuo principale dei clienti che gli porti via.
Non mi ricordo l'articolo, però :P
 
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Felipe-bis
view post Posted on 24/9/2009, 18:05




CITAZIONE (fermakon @ 23/9/2009, 22:31)
Mi sembra che la crociata contro i lavoratori pubblici (di tutta Roma nulla so), non tolga valore a quanto io, personalmente, ho sempre sostenuto, da molto prima di scoprire Brunetta.
L'idea di stanare e tagliare e bacchettare i dipendenti pubblici non è nè sua nè nuova. Avevo già segnalato un libro di Ichino che spero, nel frattempo, sia stato letto da qualcuno.
Cmq, chi dice che la PA è efficiente e che i dipendenti statali lavorano troppo con stipendio basso o non ha mai avuto a che fare con la burocrazia oppure è in mala fede.

Sui problemi per l'imprenditoria privata sono più che d'accordo, perciò non incazzarti :)

Ma allora fà un lavoro di pragmatismo, controlla, modifica le sanzioni, stabilisci criteri diversi, ma senza uscirtene ogni volta con 'ste strombazzate isteriche per prenderti gli applausi ai convegni di partito! No, è troppo semplice, vero? Generalizzare e sparare nel mucchio è più divertente.

CITAZIONE
questo è inesatto: non è una forma di strozzinaggio legalizzata, è un istituto civilistico con una sua ragion d'essere: tu lavori per conto di una persona, di un'impresa e attingi al portafoglio clienti, creandone uno tuo al quale aggiungi, in virtù della tua collaborazione con la suddetta impresa, altri clienti.
In pratica indennizzi il tuo principale dei clienti che gli porti via.
Non mi ricordo l'articolo, però :P

Nel mio caso le cose non stavano così, visto che la ditta chiudeva del tutto e io avrei avuto lo stesso diritto di chiunque altro di propormi ai loro ex clienti; il loro discorso è stato: o ti compri tu -pagando- il pacchetto di clienti o io lo vendo a un'altra ditta, la quale -sottinteso- non avrà bisogno di te. Lo so che non è illegale, mi sono informato.
Comunque è una porcheria e dovrebbe essere illegale, perché è una sorta di ricatto.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 25/9/2009, 13:04




http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/e...fannulloni.html

Abrogate le disposizioni annunciate dal ministro come la rivoluzione della P.A.
I confederali: "Erano anticostituzionali. Mentre i veri problemi non sono mai stati affrontati"
'Sparite' le norme antifannulloni
Brunetta nega, sindacato conferma

La replica del ministero: "Modificate solo le fasce di reperibilità, la produttività era aumentata". Cgil e Cisl: "Tutto vero"
di ROSARIA AMATO


ROMA - Doveva essere la 'rivoluzione' del Pubblico Impiego. Ma, come sempre, alla rivoluzione è seguita la restaurazione. E così è stata silenziosamente abrogata con un decreto legge pubblicato l'1 luglio (poi diventato la legge n.102/2009) la normativa 'antifannulloni' varata l'anno scorso dal ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che prevedeva disposizioni penalizzanti per gli impiegati pubblici, tra le quali indennità di malattia ridotta, e fascia di reperibilità per i dipendenti in malattia estesa praticamente a tutta la giornata (con un'unica 'ora d'aria' dalle 13 alle 14). Di questi punti, il ministero in un comunicato di replica riconosce solo il ripristino di fasce ridotte di reperibilità, ma il sindacato conferma tutto.

Le fasce orarie di reperibilità sono tornate due di due ore ciascuna, la certificazione medica è stata nuovamente affidata al medico convenzionato, e sono state abrogate alcune delle norme che prevedevano penalizzazioni economiche. Ai dipendenti pubblici e ai loro sindacati non è rimasto che chiedersi, come fa per esempio la Flp, "perché quando sono state introdotte certe norme, come la reperibilità di 11 ore al giorno in caso di malattia, lo si è fatto con le "fanfare", tuonando contro i dipendenti pubblici assenteisti e fannulloni e ora che fa marcia indietro il ministro Brunetta non rilascia nemmeno una misera dichiarazioncina alla stampa?".

Forse perché il provvedimento era ampiamente incostituzionale, obiettano i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. "Noi abbiamo chiesto fin dal nostro congresso di maggio al ministro Brunetta di tornare indietro e di rendere omologate al privato tutte le regole del pubblico - dice Giovanni Faverin, segretario Cisl-Funzione Pubblica - Le norme ora abrogate erano frutto di un eccessivo accanimento con il controllo, stavano in una logica di pressione dell'opinione pubblica".

"Le norme precedenti sono state ripristinate a seguito alle pressioni di noi sindacati - conferma Giovanni Torluccio, segretario della Uil Funzione Pubblica - che abbiamo subito denunciato la nuova normativa come punitiva e illogica". "Si conferma il fatto che avevamo ragione quando parlavamo di 'Tanto rumore per nulla'", dice ironicamente Carlo Podda, segretario della Cgil Fp.

E adesso? Adesso è tutto come prima, peggio di prima, denunciano i sindacati. "Dopo oltre un anno di annunci mediatici - rileva amareggiato Podda - i cittadini e le imprese possono purtroppo vedere che laddove i servizi funzionavano più o meno bene continuano a farlo, e così là dove funzionavano male. Semmai c'è il rischio che, con tutti i tagli fatti dal governo, anche là dove le cose funzionavano non troppo male adesso vadano peggio. E invece c'è bisogno di una Pubblica Amministrazione che funzioni, e noi sindacati, a differenza di quello che dice il ministro, abbiamo tutto l'interesse perché funzioni davvero".

"Prima di mettere mano a questa materia in modo così ideologico - aggiunge Torluccio - scatenando la campagna mediatica contro i fannulloni, avrebbe dovuto verificare cosa davvero non funziona nella PA e in particolare nei dirigenti, nella politica che mette le mani dappertutto. Interessi profondi e molto concreti, altro che i dipendenti fannulloni. Adesso la sua campagna pubblicitaria gli si sta rivoltando contro. E infatti gli ultimi dati che sono usciti sull'incidenza delle malattie fanno vedere che ad agosto c'è stato un aumento".

"Da parte nostra - conclude Torluccio - dopo questa vicenda rimane la sgradevolissima sensazione di un ministro che non incide in alcun modo sui problemi veri della P.A., che non ha alcuna intenzione, per esempio, di intervenire sugli sprechi e sulle consulenze (i cui costi si aggirano intorno ai due miliardi annui)".

La replica. Il ministero della P.A. sostiene però che la "rivoluzione" non si è fermata e, in un comunicato stampa, nega il colpo di spugna sulle norme. Ammettendo però che una modifica sostanziale c'è stata: "L'unica modifica intervenuta nel decreto-legge 1° luglio 2009 n. 78 riguarda le fasce di reperibilità, che sono state uniformate nella durata a quelle vigenti nel settore privato". Intervento, dice il ministero, "deciso anche a seguito dei confortanti risultati del monitoraggio sulle assenze per malattia nella P.A.".

"Al contrario - prosegue il comunicato del ministero - non si è intervenuto in alcun modo sulle disposizioni vigenti in materia di trattenute economiche e di certificazioni mediche dei dipendenti pubblici. Va però precisato che queste ultime saranno presto gestite online dall'Inps e si renderà quindi necessario uniformare la loro disciplina con quelle nel settore privato". Ma il sindacato conferma tutte le modifiche (vedi tabella): la penalizzazione economica per i dipendenti in malattia è rimasta solo nella norma del cosiddetto "salario accessorio", e la possibilità di certificazione è di nuovo estesa ai medici convenzionati.

Modifiche, precisa la Cisl, che sono "frutto del dialogo e del senso di responsabilità di governo e sindacato". "Siamo riusciti ad eliminare gli eccessi del provvedimento - dice Faverin - e gli elementi punitivi verso i lavoratori, ma nel quadro di obiettivi condivisi e dello sforzo per aumentare l%­u2019efficienza delle amministrazioni pubbliche".

"I problemi della P.A. sono rimasti irrisolti da quando si è insediato il ministro Brunetta - ribadisce Poddo per la Cgil - Sarebbe ora che ci mettessimo intorno a un tavolo per cercare una soluzione davvero produttiva".

(25 settembre 2009)
 
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view post Posted on 25/9/2009, 13:53
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Brunetta dovrebbe parlare con gli atti e e rendendo noti i risultati dell sue attività.

Le invettive e le chiacchiere non fanno parte del suo ruolo di ministro, ma di quello di un politicante di quart'ordine.
 
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fermakon
view post Posted on 26/9/2009, 01:48




Senz'altro vero. Ma non offendetevi se io spero che riesca a combinare qualcosa.
Del resto non c'è nemmeno gusto a prender in giro una persona che, seduta, non tocca terra coi piedini.

Felì, tu i contatti dei clienti li avevi? Se la dita per cui lavoravi stava cessando l'attività, non eri tenuto a rispettare il patto di non concorrenza. Perciò.. perchè comprarti qualcosa che loro non avevano da venderti? :D
 
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Felipe-bis
view post Posted on 26/9/2009, 09:14




Perché ancora mi devono la liquidazione, per esempio. Ma dovrei raccontarti tutta la storia, tipo che alla fine l'altra ditta che doveva comprarsi il pacchetto clienti era solo un bluff... imprenditori da avanspettacolo, hanno chiuso solo perché non hanno mai avuto voglia di lavorare. Il loro commercialista mi ha confermato che a imbrogliare col fisco imbrogliavano, altroché, ecco perché in qualche modo riuscivano ad andare avanti.
Ci sarebbe tutto un discorso da fare sui piccoli imprenditori (per non parlare di quelli grandi) che secondo chi ci governa sarebbero il "motore del paese". Si, e la benzina siamo noi!
 
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Felipe-bis
view post Posted on 5/10/2009, 10:21




http://www.corriere.it/politica/09_ottobre...44f02aabc.shtml

«Non vado da santoro perché ha un vignettista razzista»
Brunetta: «La strage nel Messinese
è colpa della cattiva Italia»
Il ministro: «Serve un esame di coscienza». Giornalisti Rai: «I loro compensi prima delle trasmissioni»


SAINT VINCENT - Chiede a tutti «un bell'esame di coscienza» per la tragedia di Messina. Perché, spiega, «le cose successe in Sicilia sono il frutto della cattiva Italia, della nostra cattiva coscienza, a partire della politica, ma collettiva». E per evitare stragi simili, Renato Brunetta lancia la sua proposta: un'assicurazione obbligatoria per le catastrofi naturali che obblighi «proprietari, costruttori, amministrazioni alla trasparenza su dove si costruisce e su come lo si fa. Un assicuratore - osserva Brunetta a Saint Vincent durante la giornata conclusiva del convegno organizzato dai democristiani del Pdl - non assicurerebbe mai un'edificio costruito sull'alveo di un fiume». Il ministro della Funzione Pubblica elenca tutti i "mali" che portano a tragedie simili: «Se costruisci la casa devi spendere il meno possibile, se sei costruttore metti sabbia nel cemento, se sei un politico approvi un piano regolatore che favorisce gli amici degli amici. Questa cattiva Italia è figlia nostra. E facciamoci questo esame di coscienza. E non facciamo "mea culpa, mea culpa" e tutto finisce fino al prossimo disastro».

MEDIA - Brunetta interviene anche nel dibattito sui rapporti tra media e politica. All'indomani della manifestazione di Roma sulla libertà di stampa, il ministro afferma che «se vogliamo raccogliere la sfida della piazza, questa sfida va rivolta a tutti i giornali che dovrebbero cominciare a pubblicare la proprietà, gli amministratori e tutti i conflitti di interesse che quella proprietà e quegli amministratori hanno nei confronti degli argomenti trattati». Poi il ministro chiede che all'inizio di tutti i programmi della Rai insieme al nome dei giornalisti sia reso noto anche l'ammontare degli stipendi. Brunetta spiega che questa «operazione trasparenza» dovrebbe prevedere anche la pubblicità delle querele che ciascuna trasmissione ha ricevuto compreso l'esito dei giudizi. «Continuiamo a pagare noi - ha sottolineato - i costi del risarcimento e questo non è giusto. Dobbiamo introdurre il principio della trasparenza come il "Mastro Lindo" dell'ipocrisia. Io non permetto che un giornalista mi accusi di appartenere alla 'casta' se poi guadagna dieci volte il mio stipendio. Tutto questo è imbarbarimento del paese». Durante la trasmissione radiofonica «Il Brunetta della domenica» su Rtl 102.5, il ministro chiarisce poi perché non vuole partecipare ad "Annozero": «Io non vado ospite nella trasmissione di Santoro perché Santoro ha un vignettista che è razzista, che più volte ha proposto vignette assolutamente inaccettabili».


04 ottobre 2009(ultima modifica: 05 ottobre 2009)

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L'assicurazione obbligatoria serve solo ad arricchire ancora di più gli assicuratori e a impoverire ancora di più la gente. Complimenti, uno che viene adl partito del "meno tasse per tutti"... gli altri!
Sui conflitti di interessi dei giornali sono d'accordo a patto che valga pure per i giornali del padrone!
 
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Felipe-bis
view post Posted on 19/10/2009, 18:10




http://www.corriere.it/politica/09_ottobre...44f02aabc.shtml

Pubblica amministrazione
L'allarme del ministro Brunetta:
«L'assenteismo sta tornando»
«Ho sbagliato e mi dovrò correggere: +20/22% ad agosto e settembre»


ROMA - Ad agosto e settembre l'assenteismo tra i dipendenti dello Stato è tornato ad aumentare.

IL MINISTRO - Lo riferisce il ministro dell'amministrazione pubblica, Renato Brunetta, in un'intervista a La Stampa. «Avevo tentato di dare fiducia, riducendo da 11 a 4 le ore della reperibilità giornaliera per i controlli medici. Ora riscontriamo il 20-22% di assenze in più». «Ho sbagliato - afferma Brunetta - e mi dovrò correggere».

MESIANO - Cambiando argomento, poi, il ministro «anti-fannulloni» difende il giudice Raimondo Mesiano. «Quello non è giornalismo, secondo me», afferma Renato Brunetta sul servizio del Tg5 che ha preso di mira il Raimondo Mesiano della sentenza Cir-Fininvest. Esprimendo «solidarietà» al magistrato milanese, il ministro della Pubblica amministrazione e dell`Innovazione aggiunge: «Però L'Espresso ha pubblicato foto e indirizzi delle mie case, e di solidarietà io non ne ho ricevuta. Credo siano forme di intimidazione, da qualsiasi parte vengano». Nell’intervista, Brunetta ventila anche l’ipotesi di diventare primo cittadino di Venezia: «Chiunque faccia politica sogna di diventare sindaco della sua città. Ma io ho preso un altro impegno, di fronte a sessanta milioni di italiani, e lo porterò a termine».


19 ottobre 2009


oooops...
 
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Felipe-bis
view post Posted on 29/10/2009, 11:38




http://www.corriere.it/politica/09_ottobre...44f02aabc.shtml

Il nuovo saggio di Brunetta. Che apre alle «differenze di salario»
«Per il Sud nuova spedizione dei Mille»
Il titolare della Pubblica amministrazione: lì non applicabili le regole del Nord sul mercato del lavoro


ROMA — «Ogni libro sull’arretratezza del nostro Sud dovrebbe essere l’ultimo. Questo, invece, è il mio secondo, e ciò segnala un evidente fallimento della politica». Il saggio che l’editore Donzelli manda in libreria da domani, 30 ottobre con il titolo Sud, un sogno possibile (207 pagine, 16 euro) si apre con questo singolare mea culpa . Perché, pur essendo un economista, e personalmente di certo non responsabile del disastro del Mezzogiorno, l’autore del libro, cioè Renato Brunetta, ha responsabilità politiche in un partito che da quando lui è stato eletto al Parlamento europeo, nel 1999, ha governato l’Italia per oltre il 60% del tempo.

Non per questo risparmia qualcuno. Per il ministro della Funzione pubblica il fatto che a distanza di sessant’anni dalla Cassa del Mezzogiorno, il prodotto interno lordo pro capite del Sud sia ancora del 40% inferiore a quello del resto d’Italia, gli studenti meno preparati, le infrastrutture scarse e malandate, il lavoro manchi e la criminalità la faccia da padrone, è la certificazione che «a fallire è stata la classe dirigente italiana, che non è stata in grado di adattare le politiche e le misure previste per il Nord e per l’Europa alla particolare realtà meridionale ». Sostiene Brunetta che fin dall’unità d’Italia non si tiene mai conto del Sud «quando si prendono le grandi decisioni nazionali: dalla scelta europea all’abolizione delle gabbie salariali, dallo Statuto dei lavoratori all’ingresso nello Sme...» E non cita a caso le gabbie salariali, che sono state il cavallo di battaglia estivo della Lega di Umberto Bossi.

Brunetta ricorda che nel 1968 venne introdotta la fiscalizzazione degli oneri sociali per le fabbriche del Sud. «C’è da dire però», aggiunge, «che tale provvedimento aveva in gran parte natura compensativa della contemporanea abolizione, fortemente voluta dal sindacato, delle differenze provinciali di salario che avevano, fino ad allora, tenuto più basso e sensibilmente differenziato il costo del lavoro al Sud». Scrive più avanti il ministro: «Di nuovo, dopo cent’anni, si pensava illuministicamente che nuove regole comuni, e magari molto avanzate, come quelle nel mercato del lavoro, nella contrattazione e nei diritti dei lavoratori, avrebbero positivamente forzato l’economia del Sud. Si finì con l’ottenere, ancora una volta, esattamente l’effetto opposto, Le regole, inapplicabili, del Nord sul mercato del lavoro e sulle relazioni industriali produssero un sempre più profondo allontanamento del mondo del lavoro meridionale da quello del resto del Paese, attraverso il dilagare strutturale di attività sommerse, irregolari, marginali e precarie. Più le regole del Nord non erano applicabili, più cresceva il dualismo e la domanda sia di incentivi che di trasferimenti ». Non esiste purtroppo la controprova circa il fatto che con il permanere di condizioni diverse rispetto al Nord la situazione del Sud oggi sarebbe migliore. Ma non serve la controprova per «riconoscere», come fa Brunetta, «che il Sud ha, essenzialmente e prioritariamente, bisogno di una nuova classe dirigente».

Come attuare il rinnovamento? «La qualità di un territorio la fa la sua gente », dice. Auspicando un «programma poliennale di investimenti anche e soprattutto in capitale umano che abbia come obiettivo il superamento del gap di legalità e fiducia nelle aree più a rischio del Mezzogiorno». Tenetevi forte: «Detto in altri termini», provoca il ministro, «serve una nuova spedizione dei Mille». Una invasione che dovrà puntare, come fece Garibaldi, sugli insorti locali. Stavolta nella pubblica amministrazione. «Mentre si cercheranno al Nord funzionari e dirigenti pubblici esperti e capaci da inviare al Sud», dovrà scattare quella che Brunetta chiama l’«Operazione Rosolino Pilo», dal nome del patriota siciliano che nel 1860, a prezzo della vita, spianò la strada alla conquista di Palermo, per «la creazione al Sud di una rete che finora non è esistita, fatta di dirigenti e funzionari preparati e onesti».

Immaginiamo le reazioni. Perché Brunetta non si limita alle ricette per la sua pubblica amministrazione, ma interviene anche sulla Banca del Sud, sui problemi ambientali, sulle carenze delle infrastrutture. E si dà il caso che questo libro esca proprio mentre il fronte meridionale ha diviso in due il governo: da una parte Giulio Tremonti, dall’altra Claudio Scajola, Stefania Prestigiacomo, Raffaele Fitto e Gianfranco Micciché. Le ferite sono ancora aperte.



Sergio Rizzo
29 ottobre 2009
 
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38 replies since 21/9/2009, 14:06   814 views
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