Laici Libertari Anticlericali Forum

La crisi del matrimonio religioso: nel 2022 solo 82.451. Ulteriore calo nei primi mesi del 2023, Solo il 45,9% delle unioni in chiesa o in altro tempio

« Older   Newer »
  Share  
GalileoGalilei
view post Posted on 7/9/2010, 09:54 by: GalileoGalilei
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/c...%202010.htm#due

IL GAZZETTINO DI VENEZIA di domenica 5 settembre 2010

Pag XII Matrimoni in chiesa in continuo calo di al.spe.

Convegno a Zelarino



A Venezia, come anche altrove, ci si sposa sempre meno. Pochi «sì» lo scorso anno, 1.429 (89 in meno del 2008), con un numero basso di nozze in chiesa, 438. In questo modo nascono sempre meno nuove famiglie, almeno secondo l'accezione adottata dalla Costituzione che le definisce come «società naturale fondata sul matrimonio». Se n'è discusso, l'altro ieri e ieri, al centro pastorale "Card. Urbani" di Zelarino nel corso del tradizionale convegno di inizio anno che raccoglie gli stati generali della nostra Diocesi. «A pesare - ha spiegato il patriarca, card. Angelo Scola - è un individualismo sempre più marcato, le difficoltà lavorative o abitative che impediscono ai ragazzi di compiere il passo, e l'incapacità sempre più diffusa a una scelta definitiva». «Eppure l'amore tra un uomo e una donna e il mistero nuziale rimangono un grande dono per la società civile e per la comunità cristiana», ha spiegato monsignor Silvio Zardon, responsabile della pastorale di settore. «È indispensabile la testimonianza» ha sottolineato Gianpaolo Salvador che con la moglie segue il cammino di preparazione delle giovani coppie verso la reciproca promessa sull'altare. I dati, in ogni caso, parlano chiaramente. L'anno scorso le persone sposatesi residenti nel nostro Comune sono state 1.276, il 40 per cento in meno di dieci anni fa quando erano 2.046, mentre sono notevolmente diminuite anche le nozze religiose, visto che erano state 866 nel Duemila. Presi soltanto i neo coniugi veneziani, il 62 per cento ha scelto il rito civile e il 38 quello religioso, quando invece all'inizio del millennio le percentuali erano pressoché invertite. I matrimoni tra soli stranieri sono stati 457 e in altre 102 cerimonie almeno uno dei due non era italiano, tanto che i 1.016 interessati sono stati ben il 40 per cento del totale. Intanto cresce l'età media del «sì» e, d'altro canto, aumentano le separazioni e i divorzi.



CORRIERE DEL VENETO di domenica 5 settembre 2010

Pag 8 Matrimoni in chiesa dimezzati in dieci anni. Scola: aiutare la famiglia di M.P.S.



Mestre - Sono forse più convinti e consapevoli delle loro scelte, ma un dato è certo: i veneziani che scelgono di sposarsi in chiesa sono almeno il 40 per cento in meno rispetto a soli dieci anni fa. Questo è il dato che riguarda tutta la Diocesi quindi anche il Cavallino, Jesolo e Mira. Se si considera invece il solo Comune di Venezia, dove i matrimoni di coppie straniere esistono ma solo in percentuale irrisoria, il calo arriva addirittura alla soglia del 56 per cento. Questa la realtà, misurata e discussa nella due giorni di convegno promosso al Centro Urbani di Zelarino dalla diocesi di Venezia su «L’Amore tra uomo e la donna: matrimonio e famiglia nella Comunità ecclesiale e nella Società civile». Gli sposi che passano attraverso corsi fidanzati e marce nuziali, oltre ad essere sempre meno, sono anche sempre più «vecchi»: «Le coppie che seguiamo nella nostra pastorale per le famiglie decidono di sposarsi sempre più verso i 35 o i 40 anni, e questo è un grosso problema anche per il desiderio di maternità» afferma monsignor Silvio Zardon, responsabile della Pastorale diocesana degli sposi. Il peso della crisi e del precariato? Conta anche sul dato dei matrimoni civili, che uniti a quelli religiosi sono in calo del 36 per cento. «In Italia la famiglia è trattata come una sorta di joint venture privata, mentre è il primo elemento di edificazione sociale - ha detto il patriarca di Venezia Angelo Scola facendo appello alla politica -. La famiglia non può essere trattata come un accordo privato tra due. Iniziative come il cosiddetto "quoziente familiare" hanno in se principi condivisibili, mi auguro che i nostri governanti prendano finalmente sul serio questa applicazione decisiva del principio di sussidiarietà».
 
Web  Top
40 replies since 21/2/2009, 09:48   4583 views
  Share