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Il rapimento di Emanuela Orlandi. Intrecci tra Vaticano e banda De Pedis, De Pedis voleva rientrare da un prestito alla IOR di Marcinkus?

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view post Posted on 24/4/2007, 19:22
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http://crimelist.it/index.php?option=com_c...id=407&Itemid=2

Il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi

lunedì 23 aprile 2007
In questo articolo si analizza la scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma il 22 giugno 1983, con tutti i suoi enigmatici risvolti.



Emanuela Orlandi scomparve in circostanze misteriose verso le ore 19 del 22 giugno 1983 dopo essere uscita da una scuola di musica in Piazza Santa Apollinare a Roma all’età di 15 anni.

La ragazza era nata in Città del Vaticano nel 1968, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, e quel giorno uscì dalla lezione almeno una diecina di minuti prima del solito.

Subito dopo telefonava alla sorella maggiore dicendole che le era stato proposto un lavoretto di volantinaggio per la Avon, un’azienda di cosmetici.

Doveva quindi presentarsi presso una sfilata di moda e sarebbe stata pagata con 375.000 lire italiane.

Ma la sorella maggiore le rispose che non avrebbe dovuto accettare tale offerta, ma lei, Emanuela, insistette, aggiungendo che ne avrebbe parlato successivamente con i genitori. Quindi riattaccò.

Questo fu l’ultimo contato che Emanuela ebbe con un membro della sua famiglia.

In seguito, incontrò un’amica che frequentava anche lei la sua stessa scuola di musica, informandola della vicenda. Poi l’amica accompagnava Emanuela ad una fermata dell’autobus e qui, secondo la testimonianza di un vigile, sarebbe stata vista parlare con un misterioso uomo che era a bordo di una BMW, dove sarebbe stata vista salire.

Dopo la denuncia della sua scomparsa, iniziavano una serie di telefonate anonime.

Tra le tante telefonate, il 25 giugno sembrava aprirsi una pista interessante: infatti un certo Pierluigi riferiva alla famiglia della ragazza scomparsa che la sua fidanzata aveva incontrato per caso la Orlandi con la sua amica della scuola di musica presso Campo dei Fiori.

Lì una delle due ragazze avrebbe avuto con sé un flauto e si sarebbe chiamata Barbara.

Poi, in una successiva telefonata, ricevuta sempre dalla famiglia Orlandi tre ore più tardi, sempre il misterioso Pierluigi riferiva che una delle due ragazze avrebbe avuto un paio di occhiali a goccia.

Il 30 giugno, Roma veniva tappezzata con ben 3.000 manifesti con la foto di Emanuela Orlandi.

Poi il 5 luglio, sembra comparire un collegamento con l’attentato al Papa Giovanni Paolo II.

In effetti una misteriosa telefonata informava che per la liberazione di Emanuela Orlandi bisognava far liberare Mehemet Alì Agca, l’attentatore del Papa, chiedendone la liberazione per il 20 luglio.

In totale questo tipo di telefonate saranno in tutto 16, effettuate da cabine telefoniche.

Addirittura nel 1995, da un documento top-secret declassificato, stilato dall’allora capo del SISMI Vincenzo Parisi, veniva a galla il fatto che l’autore delle suddette 16 telefonate sarebbe stato individuato in Paul Marcinkus, l’allora presidente dello IOR, la Banca Vaticana.

In seguito, il 20 febbraio 2006, un pentito della banda della Magliana, Antonio Mancini, riferiva in diretta TV, durante la trasmissione “Chi l’ha visto?” di RAI 3, che la voce di uno dei tanti che aveva telefonato nel giugno del 1983 non era altri che quella di un killer al servizio di Enrico de Pedis.

Oggi da altri documenti declassificati e resi noti su vari quotidiani, sembra che dell’intera vicenda se ne fosse occupato perfino un agente del SISDE, rimasto per ovvi motivi anonimo, il quale avrebbe fatto delle indagini riservate. Ulteriori indagini sarebbero state fatte tra il 1988 e il 1989 dalla magistratura che avrebbe fatto mettere sotto controllo alcuni telefoni collegati alle attività della banda della Magliana. Gli inquirenti scoprivano così degli strani traffici: si trattava di un giro di prostituzione tra Roma, Perugia e la Toscana; ma c’era dell’altro. Lo scenario scoperto sarebbe stato il seguente: Emanuela Orlando e Mirella Gregari, quest’ultima anch’essa scomparsa a maggio del 1983, sarebbero state rapite, forse dalla banda della Magliana, cadendo in un giro detta “la tratta delle bianche”, in cambio forse di eroina, trattando proprio con i “Lupi grigi” turchi a cui apparteneva Alì Agca.

Poi a metà del 2000 il giudice Imposimato dichiarava che da alcuni contatti avuti con i “Lupi grigi” in Svizzera, aveva saputo in via del tutto confidenziale che Emanuela Orlandi viveva perfettamente integrata in una comunità islamica.

 
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dirk58
view post Posted on 24/4/2007, 22:48




La domanda purtroppo è agghiacciante!
perchè loStato di allora,del mezzo e di adesso,non ha fatto nulla per chiarire questa vicenda?????'
Purtroppo ,molte volte si vanno a scoperchiare pentole che devono stare chiuse.
ma al verità è questa:che cazzo di governo abbiamo??????
Chi ci ha governato negli ultimi 30 anni???'
Il rapimento e dlitto moro,le stragi dell'italicus,piazza fontana,la stazione di bologna,Ustica,tutte le stragi mafiose,e altro che i sfugge......
cè mai stato uno che ha pagato?verramente????
è mai stato provato il perchè eil percome???'
Chi sono stati i mandanti?i veri esecutori dei delitti?
mai!!!
Questo mi dice che nil nostro stato è e sarà sempre marcio e colluso con la amlavita e gli interessi di cose più grandi di noi.....pochi puri abbiamo avuto,gente di un certo livello ,morale e dello stato,MORO ,Falcone e borsellino.....e tutti iservitori dello stato uccisi e calpestati dallo stato dopo che passati anni gli autori dei delitti fossero messi inlibertà e gli si potè dare anche una sedia al parlamento.....INFAMIA!
Lo stato deve tutelare i cittadini,ma vedo che questo lui nonl o fà , e ,non gliene frega nulla poi anche ai cittadini.......
Quindi non lamentiamoci di quello che abbiamo.........
Mastro Dirk.....
 
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Sinopia
view post Posted on 2/6/2007, 14:09




Sulla Orlando sapevo anche altro, che fosse destinata alla tratta delle bianche creata per accontentare i desideri sessuali degli abitanti del Vaticano..... lei come altre ragazze sparite misteriosamente....
 
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view post Posted on 10/6/2007, 23:36
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Rifiuto Solido Urbano

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CITAZIONE (dirk58 @ 24/4/2007, 23:48)
La domanda purtroppo è agghiacciante!
perchè loStato di allora,del mezzo e di adesso,non ha fatto nulla per chiarire questa vicenda?????'

In questo caso lo stato (italiano) non centra assolutamente niente.
Come dimostra inequivocabilmente un'intercettazione telefonica fra il capo della gendarmeria vaticana e un prelato è il Vaticano che sa e tace, e ha fatto di tutto per occultare la verità e ostacolare gli inquirenti italiani.


CITAZIONE (Sinopia @ 2/6/2007, 15:09)
Sulla Orlando sapevo anche altro, che fosse destinata alla tratta delle bianche creata per accontentare i desideri sessuali degli abitanti del Vaticano..... lei come altre ragazze sparite misteriosamente....

Non ci sono certezze. E' una delle ipotesi che si sono fatte, e conoscendo il Vaticano nulla toglie che possa essere vera.


CITAZIONE (GalileoGalilei @ 24/4/2007, 20:22)
Poi a metà del 2000 il giudice Imposimato dichiarava che da alcuni contatti avuti con i “Lupi grigi” in Svizzera, aveva saputo in via del tutto confidenziale che Emanuela Orlandi viveva perfettamente integrata in una comunità islamica.

Imposimato non fa testo, perchè ha solo sfruttato la vicenda per far parlare di sè.
Pino Nicotri, autore della maggiore inchiesta giornalistica sul caso Orlandi, ha interrotto l'iniziale collaborazione con Imposimato perchè si era accorto che il vero scopo di quest'ultimo era scrivere il "copione" per un film sulla Orlandi.
 
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view post Posted on 11/8/2007, 12:25
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http://www.crimelist.it/index.php?option=c...id=519&Itemid=1

Il mistero della scomparsa di Mirella Gregori
1 2 3 4 5 (2 voti) Scritto da Gabriele ZAFFIRI
venerdì 10 agosto 2007
Il 7 maggio 1983 scompare Mirella Gregori, esattamente 40 giorni prima della coetanea Emanuela Orlandi. Forse c'è un legame tra le due scomparse?
Sotto: foto e segnaletica della Polizia di Stato - Direzione Centrale
Polizia Criminale - Sezione Minori


MIRELLA GREGORI
Data di nascita: 7-ott-67
Scomparso: 7-mag-83
Altezza: 5'5" (165 cm)
Occhi: Castani
Età Attuale: 36
Sesso: Femmina
Peso: 0 lbs (0 kg)
Capelli: Castani

Scomparso da:
ROMA Italia


--------------------------------------------------------------------------------

Il 7 maggio 1983, a Roma, la giovane ragazza usciva di casa dicendo alla madre che si sarebbe recata ad un appuntamento con un ex compagno di scuola. Da quel momento non dava più notizie di sè.

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'''Mirella Gregori''' (nata il 7 ottobre 1967) scompare a Roma il 7 maggio 1983, quaranta giorni prima della misteriosa scomparsa dell'amica e coetanea Emanuela Orlandi.

Secondo la testimonianza di Mehmet Ali Ağca, la scomparsa delle due ragazze, insieme a quella del giornalista sovietico Oleg G. Bitov il 9 settembre dello stesso anno dalla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia [Festival del Cinema di Venezia], sono strettamente legate.

Nel comunicato n. 20 del 20 novembre 1984, i "Lupi grigi" dichiarano di custodire nelle loro mani entrambe le ragazze.

Il giorno della scomparsa Mirella Gregori uscì di casa dicendo alla madre che "aveva un appuntamento" con un vecchio compagno di classe. Da quel momento la famiglia non ha più avuto notizie della ragazza.

La madre di Mirella, durante una visita del Papa in una parrocchia romana il 15 dicembre 1985, riconosce in un uomo della scorta, una persona che spesso andava a prendere la figlia a casa.
Forse lo stesso uomo che è stato visto ad un bar con la Orlandi, pochi giorni prima della sua scomparsa?, e l'uomo misterioso sarebbe stato quindi l'amico di entrambe?

Qui di seguito un estratto della 5^ e 6^ pagina del ""Resoconto Parlamentare della 24^ seduta di lunedì 14 aprile 2003 della Commissione Parlamentare di Inchiesta concernente il "Dossier Mitrokhin" e l'attività d'intelligence italiana"", presieduta da Guzzanti (Presidente, Senatore F.I.):

"....La STASI [il servizio segreto dell'ex Germania comunista, ndr] si occupò del depistaggio delle indagini sulle misteriose sparizioni di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori.......[dove] ebbe un ruolo di primo piano proprio il giornalista sovietico Oleg Bitov, agente speciale del KGB,......Le indagini...a partire dal 1983 e per tutti gli anni successivi.....il SISMI si occupò con particolare interesse di questa attività di indagine sul collegamento e pertanto sull'unica regìa, per quanto riguarda la pista Bulgara, dell'attentato al Papa, del rapimento di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori e della sparizione dell'agente speciale Oleg Bitov."

Ma non è tutto. Infatti il 29 gennaio 2001, in una nuova esternazione, Mehemet Alì Ağca afferma che Emanuela Orlandi e Mirella Gregori sarebbero state "rapite e uccise". Il duplice assassinio sarebbe maturato, sempre secondo Mehemet Alì Ağca, in ambienti del Vaticano.


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pippo777
view post Posted on 11/8/2007, 16:12




ma quest'uomo riconosciuto dalla madre di mirella dove è??
perchè non è stato rintracciato????
 
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Ashmael
view post Posted on 24/6/2008, 05:42




http://www.corriere.it/cronache/08_giugno_...44f02aabc.shtml
Da verificare attendibilità racconto. La sorella di Emanuela: senza prove non ci credo
La testimonianza ai pm: «Sette mesi prima della morte di Emanuela la consegnai a un sacerdote in Vaticano»
ROMA - Emanuela Orlandi sarebbe stata uccisa e il suo corpo, rinchiuso dentro un sacco, sarebbe stato gettato in una betoniera a Torvaianica. La rivelazione è della donna che ebbe una relazione con il boss della banda della Magliana, Enrico De Pedis, detto Renatino, e che è stata sentita nelle scorse settimane dalla squadra mobile e dai magistrati che conducono le indagini. La donna ha detto anche che la ragazza sarebbe stata prelevata per ordine di mons. Marcinkus, all'epoca il presidente dello Ior, la banca vaticana. E nel suo racconto avrebbe parlato anche di una cena a casa di Giulio Andreotti. Intanto, la sorella della giovane, tuttavia, fa sapere che non crederà a questa nuova versione fino a che non avrà la possibilità di verificare le prove dell'avvenuto omicidio. «Non dò credito a nulla di quello che viene detto in queste ore - è il commento di Natalina Orlandi - finchè non si accerta per davvero quello che è accaduto e lo si possa provare».

«UN MESSAGGIO A QUALCUNO» - Il coinvolgimento di Marcinkus, secondo quanto riferisce l'agenzia Agi, è una delle ultime rivelazioni che la supertestimone ha fatto durante un colloquio investigativo con i dirigenti della squadra mobile, avvenuto il 14 marzo scorso. Sempre secondo quanto apprende l'Agi, alla specifica domanda, tramite chi Renato era stato delegato a prendere Emanuela, la donna risponde: «tramite lo Ior…quel monsignor Marcinkus…Renato ogni tanto si confidava». Sulle motivazioni del sequestro, afferma poi: «stavano arrivando secondo me sulle tracce di chi…perchè secondo me non è stato un sequestro a scopo di soldi, è stato fatto un sequestro indicato. Io ti dico monsignor Marcinkus perchè io non so chi c'è dietro…ma io l'ho conosciuto a cena con Renato…hanno rapito Emanuela per dare un messaggio a qualcuno». La testimone sottolinea di non sapere chi materialmente prese Emanuela: «Quello che so è che (la decisione, ndr) era partita da alte vette…tipo monsignor Marcinkus…È come se avessero voluto dare un messaggio a qualcuno sopra di loro. Era lo sconvolgimento che avrebbe creato la notizia». La donna fa un paragone con la morte di Roberto Calvi: «gli hanno trovato le mani legate dietro, perchè tu mi vuoi dare un messaggio».

«GUERRA DI POTERE» - In un colloquio successivo, del 19 marzo, la donna aggiunge: «Renato, da quello che mi diceva, aveva interesse a cosare con Marcinkus perchè questi gli metteva sul mercato estero i soldi provenienti dai sequestri». La teste, sentita successivamente dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dai pm Andrea De Gasperis e Simona Maisto, ipotizza come ragione della scomparsa della giovante una «guerra di potere»: «Io la motivazione esatta non la so - dice ai magistrati -, però posso dire che con De Pedis conobbi monsignor Marcinkus. Lui era molto ammanicato con il Vaticano, però i motivi posso immaginare che fossero quelli di riciclare il denaro».

INCONTRI PARTICOLARI - «...Io a monsignor Marcinkus a volte portavo anche le ragazze lì, in un appartamento di fronte, a via Porta Angelica - dice ancora la testimone ai magistrati -…Sarà successo in totale quattro o cinque volte, tre-quattro volte»…Lui era vestito come una persona normale». Secondo la donna, l'iniziativa partiva da Renato. «C'era poi il segretario - rivela -, un certo Flavio. Non so se era il segretario ufficiale. Comunque gli faceva da segretario. Mi telefonava al telefono di casa mia e mi diceva: «C'è il dottore che vorrebbe avere un incontro». Embè, me lo faceva capire al telefono. Poi, a lui piacevano più signorine («minorenni, no»)! Quando entravo, vedevo il signore; non che mi aprisse lui, c'era sempre questo Flavio. Mi facevano accomodare i primi cinque minuti, poi io dicevo: «Ragazze, quando avete fatto, prendete un taxi e ve ne andate. Ci vediamo, poi, domani»». La teste, rispondendo alle domande dei magistrati, precisa che le modalità in cui avvenivano questi incontri era diverse da quelle riferite sull'episodio del Gianicolo. «Mi ricordo che una volta - conclude - Renato portava sempre delle grosse borse di soldi a casa. Sa, le borse di Vuitton, quelle con la cerniera sopra. Mi dava tanta di quella cocaina, per contare i soldi dovevo fare tutti i mazzetti e mi ricordo che contò un miliardo e il giorno dopo lo portammo su a Marcinkus».

RIVELAZIONE A TAVOLA - Quanto all'episodio specifico dell'omicidio della Orlandi, l'ex compagnia di De Pedis ha spiegato come ne è venuta a conoscenza. «Renato mi portò a pranzo in un ristorante a Torvaianica, da «Pippo l'Abruzzese» - ha raccontato- lui aveva un appuntamento con questo Sergio (che, a suo dire, faceva da autista a Renato) il quale portò quel bambino: Nicitra; il nome non me lo ricordo. Portò, dice lui, il corpo di Emanuela Orlandi. Io non lo so che c'era dentro (i sacchi ndr) perchè rimasi in macchina. Dice che, però, era meglio sterminare tutto, lui la pensava così. Sterminare tutto così non ce stanno più prove, non ci sta più niente. Lui mi disse che dentro a quella betoniera ci buttò quei due corpi. Poi, non lo so, insomma».

LA RICOSTRUZIONE - Sollecitata a essere più precisa dal pm, la donna ha spiegato che «c'era un cantiere lì vicino, come dire, una cosa in costruzione. Noi riprendemmo tranquillamente la macchina e pensavo di dirigermi verso Roma. Lui mi disse: gira qui, vai li e andammo in questo…Disse: stanno costruendo. Dico: Che me devo fermà a fà?'. Dice: no, qui stanno a costruì delle case delle persone che conosco, sta a costruì un palazzo o a ristrutturare, non mi ricordo. E da lì a poco mi disse: fermate qua!. Mi fermai e arrivò Sergio con la sua macchina e ad un certo punto misero in moto la betoniera. Vidi Sergio con una sacco per volta…e dopo chiesi a Renato: aho, ma che c'era dentro a quel… Ah, è meglio ammazzalle subito, levalle subito le prove, dice. E chi c'era?. Dice: che te lo devo dì io! Poi, io andai a casa e spinta dalla curiosità, le dico la verità, lo feci pippà Renato, perchè poche volte l'ha fatto…sniffare, insomma. Però quando lo faceva ce stava due o tre giorni…spinta proprio dalla curiosità di voler sapere e lui me lo disse. Cioè lui mi disse queste cose».

LA CONVERSAZIONE - E ancora il pm: «dunque, esattamente le disse?» La donna: «Le prove si devono estirpare… Lui usava molto questa parola: dall'inizio, dalla radice. Non lo so se sta ragazza aveva visto qualcuno; non essendoci più nè i corpi, nè niente, era meglio togliere di mezzo tutto, la parola tua contro la mia, diceva lui». Il procuratore aggiunto Ormanni ha aggiunto: «Quindi, in questi due sacchi, in uno ci sarebbe stato il figlio di Nicitra e nell'altro ci sarebbe stata Emanuela Orlandi?». E la testimone: «Lo stesso giorno arrivò con questi due sacchi. Ce li aveva in macchina Sergio, dentro questa Audi bianca». Il racconto della donna andrà verificato, tra l'altro, per quanto riguarda le date, anche se la teste premette di non essere in grado di essere puntuale («le dico la verità, io sto in una comunità terapeutica, ho fatto uso per tanti anni di cocaina, psicofarmaci, insomma, un pò di tutto, non mi sono fatta mancare niente, per cui i miei ricordi sono anche…Cioè, io magari un giorno mi ricordo nitidamente una cosa, ci ripenso dopo qualche giorno e me la ricordo un pò così, poi mi ritorna in mente una frase...»). La donna ha riferito che la sua relazione con De Pedis iniziò nella primavera inoltrata dell'82 e andò avanti fino a novembre '84. Quindi, Renatino venne arrestato e lei lo avrebbe rivisto dopo la sua uscita dal carcere nell'87.

CONSEGNATA A UN SACERDOTE - La testimone ha poi rivelato di aver visto anche da viva la Orlandi, che sarebbe stata consegnata a un sacerdote prima della morte. Sarebbe stata proprio la donna, sei-sette mesi prima dell'episodio di Torvaianica, ad accompagnare in Bmw la ragazza dal bar del Gianicolo fino al benzinaio del Vaticano. La giovane, a dire della testimone, «non era assolutamente lucida», era «intontita». «Io arrivai lì al bar Gianicolo con una macchina - racconta - . Poi Renato, il signor De Pedis, con cui in quel tempo avevo una relazione, mi disse di prendere un'altra macchina, che era una Bmw e di accompagnare…Cioè arrivò questa ragazza, una ragazzina, arrivò questa ragazza e se l'accompagnavo fino a sotto, dove sta il benzinaio del Vaticano, che ci sarebbe stata una macchina targata Città del Vaticano che stava aspettando questa ragazza. Io l'accompagnai: così feci. Durante il tragitto…non so quanto tempo era passato dal sequestro di Emanuela Orlandi…la identificai come Emanuela Orlandi…Era frastornata, era confusa sta ragazza. Si sentiva che non stava bene: piangeva, rideva. Anche se il tragitto è stato breve, mi sembra che parlava di un certo Paolo, non so se fosse il fratello. Va bè, comunque, io quando l'accompagnai c'era un signore con tutte le sembianze di essere un sacerdote, c'aveva il vestito lungo e il cappello con le falde larghe. Scese dalla Mercedes nera, io feci scendere la ragazza: "Buonasera, lei aspettava me?'" "Sì. Sì, credo proprio di si"». Guardò la ragazza, prese la ragazza e salì in macchina sua. Poi, io, dopo che avevo realizzato chi era, dissi, quando tornai su, a Renato: A Renà, ma quella non era…'. Ha detto: Tu, se l'hai riconosciuta è meglio che non la riconosci, fatti gli affari tuoi«.

TESTIMONIANZA DA CONTROLLARE - La testimonianza della donna presenta però diverse incongruenze relative alle date dei delitti. Di Emanuela Orlandi si persero le tracce il 22 giugno dell'83. Domenico Nicitra, il bambino di 11 anni, figlio di Salvatore, imputato al processo per i delitti commessi dalla banda della Magliana, scomparve invece il 21 giugno 1993 assieme allo zio Francesco, fratello del padre. E De Pedis a quell'epoca era già morto: venne ammazzato il 2 febbraio del '90.

PERQUISITA LA SEDE DELL'AGI - I magistrati devono rispettare il ruolo della stampa, ha affermato Franco Siddi, segretario generale della Fnsi a proposito della perquisizione nella sede dell'Agenzia Italia per la vicenda di Emanuela Orlandi. Siddi sottolinea che se un giornalista viene in possesso di notizie che riguardano uno dei principali misteri italiani, ha il dovere etico e professionale di informare il pubblico.
 
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view post Posted on 24/6/2008, 10:37
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Purtroppo questa "storia", che dura, chissà per quale "motivo", da troppo tempo, è talmente ingarbugliata e puzzolente che per assurdo sarebbe meglio "seppellirla", secondo il mio personalissimo parere. Purtroppo a scapito della verità, ma, sappiamo come la "verità" spesso sia bella ma impossibile! :(
 
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Ashmael
view post Posted on 24/6/2008, 11:09




Che verità si può accertare dopo 25 anni? Intanto Marcinkus è già all'inferno, e prove su questa Terra di certe attività non proprio "pastorali" figuriamoci se ne ha lasciate.
In Italia c'è sempre qualcuno che a distanza di decenni fa "rivelazioni" difficilmente controllabili, vedi caso Sofri. La "verità"? Illusione,temo
 
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view post Posted on 24/6/2008, 12:56
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http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/artic...olo419054.shtml


"Marcinkus volle sequestro Orlandi"
Nuove rivelazioni della super testimone
Si fa sempre più complessa l'indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, misteriosamente sparita 25 anni fa, dopo la pubblicazione delle dichiarazioni rese da una super testimone. La Orlandi sarebbe stata rapita su ordine di monsignor Marcinkus, all'epoca presidente dello Ior. "L'hanno rapita per voler fare arrivare un messaggio a qualcuno", afferma la teste.

La super testimone ha reso le dichiarazioni durante un colloquio investigativo con i dirigenti della squadra mobile, avvenuto il 14 marzo scorso. La donna, che all'epoca dei fatti era la compagna del capo della banda della Magliana, dice di aver avuto le informazioni proprio da Enrico Pedis detto "Renatino".

Ma chi avrebbe dato l'ordine di rapire Emanuela? La donna dice che nelle sue confidenze Renatino gli avrebbe detto di ricevere ordini dallo Ior, da monsignor Marcinkus. Sulle motivazioni del sequestro, afferma poi: "Secondo me non è stato un sequestro a scopo di soldi, è stato fatto un sequestro indicato. Io ti dico monsignor Marcinkus perché io non so chi c'è dietro... ma io l'ho conosciuto a cena con Renato... hanno rapito Emanuela per dare un messaggio a qualcuno".

La testimone sottolinea di non sapere chi materialmente prese Emanuela: "Quello che so è che (la decisione, ndr) era partita da alte vette... tipo monsignor Marcinkus. E' come se avessero voluto dare un messaggio a qualcuno sopra di loro. Era lo sconvolgimento che avrebbe creato la notizia". La donna fa un paragone con la morte di Roberto Calvi: "gli hanno trovato le mani legate dietro, perché tu mi vuoi dare un messaggio".

In un colloquio successivo, del 19 marzo, la donna aggiunge: "Renato, da quello che mi diceva, aveva interesse a cosare con Marcinkus perché questi gli metteva sul mercato estero i soldi provenienti dai sequestri". La teste, sentita successivamente dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dai pm Andrea De Gasperis e Simona Maisto, ipotizza come ragione della scomparsa della giovante una "guerra di potere": "Io la motivazione esatta non la so - dice ai magistrati -, però posso dire che con De Pedis conobbi monsignor Marcinkus. Lui era molto ammanicato con il Vaticano, però i motivi posso immaginare che fossero quelli di riciclare il denaro. Mi sembra che Marcinkus allora era il presidente dello Ior... Gli rimetteva questi soldi... Io a monsignor Marcinkus a volte portavo anche le ragazze lì, in un appartamento di fronte, a via Porta Angelica... Sara' successo in totale quattro o cinque volte, tre-quattro volte... Lui era vestito come una persona normale".

"A Marcinkus portavo le signorine"
Secondo la donna, l'iniziativa partiva da Renato. "C'era poi il segretario - rivela -, un certo Flavio. Non so se era il segretario ufficiale. Comunque gli faceva da segretario. Mi telefonava al telefono di casa mia e mi diceva: 'C'è il dottore che vorrebbe avere un incontro'. Embè, me lo faceva capire al telefono. Poi, a lui piacevano più signorine ('minorenni, no')! Quando entravo, vedevo il signore; non che mi aprisse lui, c'era sempre questo Flavio. Mi facevano accomodare i primi cinque minuti, poi io dicevo: 'Ragazze, quando avete fatto, prendete un taxi e ve ne andate. Ci vediamo, poi, domani'".

La teste, rispondendo alle domande dei magistrati, precisa che le modalità in cui avvenivano questi incontri
era diverse da quelle riferite sull'episodio del Gianicolo. "Mi ricordo che una volta - conclude - Renato portava sempre delle grosse borse di soldi a casa. Sa, le borse di Vuitton, quelle con la cerniera sopra. Mi dava tanta di quella cocaina, per contare i soldi dovevo fare tutti i mazzetti e mi ricordo che conto' un miliardo e il giorno dopo lo portammo su a Marcinkus".




http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/4137991

Corriere della Sera pag. 5
"«Al cardinale portavo le ragazze»"
Data: 24/06/08


Interni / Politica


Corriere della Sera - NAZIONALE -
sezione: Primo Piano - data: 2008-06-24 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE
Il «banchiere di Dio»
«Al cardinale portavo le ragazze»


«Io a monsignor Marcinkus a volte portavo le ragazze lì, in un appartamento di fronte, a via Porta Angelica. Sarà successo in totale quattro o cinque volte, tre-quattro volte. Lui era vestito come una persona normale.
C'era poi il segretario, un certo Flavio. Non so se era il segretario ufficiale. Comunque gli faceva da segretario. Mi telefonava a casa e mi diceva: «C'è il dottore che vorrebbe avere un incontro».
A lui piacevano più signorine (minorenni, no!)».

Edited by GalileoGalilei - 24/6/2008, 15:13
 
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view post Posted on 24/6/2008, 13:05
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image l'avevo già notata questa cosa! mi fa troppo incazzare!
 
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view post Posted on 24/6/2008, 14:02
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Il Vaticano attacca la magistratura

http://genova.repubblica.it/dettaglio-news/CdV-14:31/3184751


ORLANDI: CDV, SU MARCINKUS INFORMAZIONI NON VERIFICATE

La Sala Stampa della Santa Sede depreca ''l'amplissima divulgazione giornalistica di informazioni riservate, non sottoposte a verifica alcuna, provenienti da una testimonianza di valore estremamente dubbio''. Il commento riguarda in particolare la divulgazione di ''accuse infamanti senza fondamento nei confronti di mons. Marcinkus, morto da tempo e impossibilitato a difendersi''. E piu' in generale le notizie di ieri sulla ''tragica vicenda della scomparsa della giovane Emanuela Orlandi, tornata di attualita' nel mondo della informazione italiana''. ''Colpisce - afferma la nota - il modo in cui cio' avviene. Si ravviva cosi' il profondissimo dolore della famiglia Orlandi, senza dimostrare rispetto e umanita' nei confronti di persone che gia' tanto hanno sofferto''. ''Non si vuole in alcun modo interferire con i compiti della magistratura nella sua doverosa verifica rigorosa di fatti e responsabilita'. Ma - precisa la nota - allo stesso tempo non si puo' non esprimere un vivo rammarico e biasimo per modi di informazione piu' debitori al sensazionalismo che alle esigenze della serieta' e dell'etica professionale''. (AGI) (24 giugno 2008 ore 14.31)
 
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Proviamo a mettere insieme degli elementi, così per gioco.

Secondo l'amante di De Pedis a Marcinkus piacevano le ragazzine minorenni.

Secondo l'amante di De Pedis la sua banda riforniva l'arcivescovo di ragazzine.

Il padre della Orlandi era dipendente e cittadino vaticano, quindi conosceva Marcinkus.

De Pedis è sepolto in territorio Vaticano, in una basilica con extraterritorialità.

Una telefonata anonima a "Chi l'ha visto" disse "Se volete risolvere il caso di Emanuela Orlandi guardate nella tomba di Renatino De Pedis...".

Il Vaticano si è sempre opposto ad ogni intervento sulla tomba del criminale.
 
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view post Posted on 24/6/2008, 15:30
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http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca...uccisa_123.html

La sorella di Emanuela: aprite la tomba di De Pedis -

Natalina Orlandi, 51enne sorella di Emanuela, non nasconde i dubbi su quanto rivelato dalla teste interrogata a Roma, compagna di De Pedis. Ma ammette che si apre un nuovo capitolo del mistero della sparizione della sorella. E poi cita la telefonata a Chi l'ha visto?: "Una telefonata - continua Natalina - di un uomo che disse: 'Se volete risolvere il caso di Emanuela Orlandi guardate nella tomba di Renatino De Pedis...' Beh, allora oggi è arrivato davvero il momento di aprire quella tomba. La tomba di De Pedis nella chiesa di Sant'Apollinare (che è gestita dall’Opus Dei e dall’Università Santa Croce ndr), proprio vicino al Senato, al luogo dove Emanuela venne rapita...".



http://nicolickblog.blogspot.com/2008/03/l...capo-della.html

domenica, marzo 23, 2008

LA STRANA TUMULAZIONE DEL CAPO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA


E’ sempre lì la tomba di Enrico De Pedis, sempre nella cripta di Sant’Apollinare, il sepolcro di uno dei capi della banda della Magliana, dentro una basilica, a du e passi da piazza Navona e dal Vaticano. E’ ancora li? Si, dovrebbe, anche se la chiesa risulta invisibile sotto l’armatura di legno di un lungo restauro e il portone si schiude solo all’ora delle messe, ma la cripta, quella no, da otto anni è inaccessibile, una porta sbarra le scale. Storia romana, mistero romanissimo. La basilica di Sant’Apollinare è una maestosa chiesa settecentesca. De Pedis è l’uomo che attraversò, ai comandi, le due fasi della banda della Magliana, quella dei sequestri, delle scommesse, della droga e poi quella degli affari con Cosa Nostra, con la camorra, con i neofascisti e con Flavio Carboni, Francesco Pazienza, forse la P2 di Gelli, il Banco Ambrosiano di Calvi, lo Ior di Marcinkus.. De Pedis, detto Renatino, lo spararono a morte venerd’ 2 febbraio, all’ora di pranzo, in via del Pellegrino, Campo de’ Fiori.

La trasmissione “Chi l’ha visto?”, condotta da Federica Sciarelli, riprende lunedì questa vicenda oscura, se solo si pensa che secondo il diritto canonico “i cadaveri non siano seppelliti in chiesa, se non si tratti del Romano Pontefice o di Cardinali o di Vescovi”. Fu la giornalista Antonella Stocco a rivelare sul “Messaggero” l’esistenza della tomba nella basilica, 9 luglio 1997. E prima c’era arrivata la magistratura, il giudice Andrea De Gasperis, che aveva incaricato la DIA di indagare. Nel frattempo – due anni dopo la sepoltura – l’Opus Dei aveva acquistato il palazzo che contiene la basilica. Il legame tra De Pedis e Sant’Apollinare data al 1988, anno del suo matrimonio con Carla Di Giovanni, avvenuto appunto nella basilica. In quell’occasione – secondo la signora – Renatino disse “Il giorno che mi ‘tocca’, piuttosto che al cimitero mi piacerebbe essere portato qui…”.Il funerale di De Pedis, che non aveva ancora 36 anni, viene officiato da monsignor Piero Vergari, rettore della basilica. Quattro giorni dopo la morte violenta il corpo viene tumulato al Verano, ma il 23 marzo la vedova chiede la “estumulazione”. Poco tempo prima don Piero Vergari aveva scritto al cardinale Poletti, vicario di Roma, chiedendo l’autorizzazione per l’accoglimento nei sotterranei di Sant’Apollinare: “Il defunto è stato generoso nell’aiutare i poveri che frequentano la basilica, i sacerdoti e i seminaristi, e in suo suffragio la famiglia continuerà ad esercitare opere di carità…”. Il 24 aprile le spoglie di De Pedis, approdano in basilica.Dal ’90 al ’97 solo Carla De Pedis possiede le chiavi del cancello che chiude la cappella nella cripta. Poi il caso esplode. Dichiara il novo rettore di Sant’Apollinare: “Se fosse accertato ciò che si dice di Enrico De Pedis, sarebbe imbarazzante”. E prosegue: “Non sta a noi scegliere le salme: questa si, questa la mandiamo via”.Passano otto anni senza nuove. Anzi, l’unica è che quei gradini verso la cripta non possono più essere scesi. Lunedì “Chi l’ha visto?” aprirà un altro capitolo, il collegamento con la scomparsa di Emanuela Orlandi: il giorno in cui la ragazza, figlia di un dipendente vaticano, sparì (22 giugno 1983) era stata a lezione nel Pontificio Istituto di Musica Sacra, proprio nel palazzo di Sant’Apollinare. Un anonimo, pochi giorni fa, ha telefonato alla redazione di “Chi l’ha visto?”. “Volete risolvere il caso di Emanuela Orlandi? Guardate dentro la tomba di De Pedis…”
 
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view post Posted on 24/6/2008, 16:12
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http://www.agi.it/ultime-notizie-page/2008...om1144-art.html


ORLANDI: TESTE, SEQUESTRATA PERCHE' PADRE VIDE DOCUMENTI

(AGI) - Roma, 24 giu. - Emanuela Orlandi sarebbe stata sequestrata perche' il padre Ercole, commesso della prefettura della Casa pontificia, avrebbe avuto tra le mani alcuni documenti che non avrebbe dovuto vedere. E' un'altra dichiarazione resa agli inquirenti da Sabrina Minardi, l'ex amante del boss della banda della Magliana Enrico De Pedis, detto Renatino. La testimone delle indagini sul rapimento della ragazza riferisce confidenze che le avrebbe fatto il suo compagno di allora sotto l'effetto di cocaina. De Pedis le avrebbe ripetuto piu' volte che si trattava di un gioco di potere.
 
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