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Scandali a ripetizione alla Curia di Salerno., Processi e indagini sui maneggi dei preti

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GalileoGalilei
view post Posted on 19/6/2008, 14:06 by: GalileoGalilei
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19/06/2008
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Curia e affari, a Palazzo di Città la magistratura acquisisce gli atti dell’«Angellara Home»
Don Generoso, minacce e sospetti

Parla il sacerdote: quelle pressioni sono l’ultima tappa della mia lunga via crucis


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19/06/2008

«Io sto portando croci da troppo tempo, le minacce sono l’ultima via crucis». Don Generoso Santoro, ex presidente dell’istituto sostentamento clero, parla il giorno dopo l’abbandono del suo difensore. «Il mio assistito è minacciato ed io con lui, abbandono la difesa» ha detto in tribunale l’avvocato Rita Punzo abbandonando la difesa del prete imputato. Don Santoro, afferma che a minacciarlo sono state «persone vicine al vescovo», Intanto ieri a Roma, il presidente uscente dell’istituto sostentamento del clero, don Notari, è stato convocato dal cardinale Re e ala congregazione del clero. La procura prosegue nell’inchiesta sull’Angellara Home, l’ex colonia san Giuseppe trasformata in albergo e concessa in comodato d’uso a donComincio Lanzara. La Finanza ha acquisito gli atti al Comune. MANZO A PAG.33


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19/06/2008

Punzo, le parole della denuncia


«Il mio assistito è minacciato. Ed io con lui. A questo punto rinuncio alla difesa di don Generoso Santoro». È la frase pronunciata in tribunale da Rita Punzo, avvocato, dopo che il presidente Elisabetta Boccassini legge il fax che le è stato spedito in data 9 giugno scorso. «È un fax che era stato spedito anche a me - racconta l’avvocato - Al fax va aggiunta una lettera del 30 maggio scorso nella quale il mio cliente mi chiedeva di non insistere nella richiesta di escussione del teste Pierro perchè minacciato di sospensione a divinis». Cioè del massimo della pena canonica per un sacerdote, vale a dire perdita dell’abito e dello status.

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19/06/2008


Intervista all’ex presidente dell’istituto sostentamento Don Notari a Roma incontra il cardinale Re e mons. Carrù




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19/06/2008
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Don Santoro: «Le minacce, ultima via crucis»




ANTONIO MANZO «Io sto portando croci da troppo tempo, le minacce sono l’ultima via crucis». Don Generoso Santoro, ex presidente dell’istituto sostentamento clero, preferirebbe non parlare il giorno dopo l’abbandono della difesa da parte del suo avvocato. «Il mio assistito è minacciato ed io con lui, abbandono la difesa» ha detto in tribunale l’avvocato Rita Punzo. Da ventiquattr’ore è imputato di truffa ed è senza difensore. Era stato lui stesso, in una lettera del 30 maggio scorso, ad implorare all’avvcoato di non chiedere più l’escussione del teste Pierro Gerardo, arcivescovo pro tempo dell’arcidicocesi di Salerno. Di non immischiarlo, neppure per un attimo. «Il vescovo non c’entra niente» dice il giorno dopo don Generoso Santoro, in riferimento al processo perchè non preferisce addentrarsi molto nel campo della ricerca di moventi ed esecutori delle minacce. Don Santoro, però, afferma che a minacciarlo sono state «persone vicine a lui», dove lui è l’arcivescovo primate. Minacce riferite a lui e poi messe nero su bianco nella lettera all’avvocato Punzo del 30 maggio scorso: avvocato, non convochiamo più il vescovo in tribunale altrimenti per me potrebbe esserci la sospensione a divinis. «Io credo che il processo, per me, andrà a finire bene. Io ho fatto solo e sempre il mio dovere». Glissa sulle minacce, ma non può fare a meno di rilevare che «gli inviti sono arrivati da persone vicino al vecoso». E che, continua a ripetere, «il vescovo in queste storie, compreso il processo, non c’entra niente». Ma aggiunge: «Davvero non riesco a capire perchè queste minacce». Ora è chiamato a decodificarle un magistrato, perchè gli atti dell’udienza di martedì scorso sono stati trasmessi alla procura, dove il pm Rocco Alfano - lo stesso pm presente nella udienza - indaga nuovamente sul ginepraio degli affari della curia salernitana. Don Santoro preferisce non parlare di quelal sua attività di racolta di risparmi presso l’anziana donna di Benevento, di quella movimentazione di danaro, con timbri e carte della curia, passato sui suoi contir bancari privati. Su quella promesse di restituzione dei soldi con interessi consistenti. È, in pratica, il processo in corso. Intanto ieri a Roma, il presidente uscente dell’istituto diocesano sostentamento del clero, don Matteo Notari, è stato convocato alla congregazione per i vescovi dal cardinale Giovanbattista Re (è il porporato vaticano che deve seguire il caso-Salerno, come concordato nella recente riunione con il segretario di Stato cardinale Bertone e il nunzio in Italia, monsignor Bertello) e alla congregazione per il clero dove è stato ricevuto da monsignor Giovanni Carrù, sottosegretario della congregazione (il numero tre dopo il prefetto, il cardinale basiliano, Claudio Hummes). Per don Matteo Notari è stato come ripercorrere le tappe degli ultimi anni alla guida dell’istituto, sia con il cardinale Re che con monsignor Carrù. Il mandato di Notari è scaduto, il vescovo ha nominato monsignor Mario Salerno con decreto che dovrebbe andare in vigore dal 23 giugno prossimo. E con monsignor Salerno dovrebbero entrare in carica i nuovi componenti del consiglio dell’istituto. Il condizionale è d’obbligo, perchè ieri don Notari ha presentato ricorso alle nomine del vescovo proprio nel corso della visita alla congregazione per il clero. Gli incarichi all’istituto durano cinque anni. E Notari è scaduto. Ma la prassi dell’era Pierro, secondo gli atti contenuti nel ricorso, è anche in molte prorogatio: don Comincio Lanzara consigliere dell’istituto dal 1985 al 1993; don Antonio Santoro dal 1985 al 1995; don Generoso Santoro, dal 1993 a marzo 2003, dieci anni di cui sette come presidente; don Antonio Galderisi, consigliere per tredici anni. Luigi Rizzo, fratello dell’economo diocesano don Enzo, solo due anni dal ’93 al ’95.


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19/06/2008
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Angellara Home, acquisiti gli atti al Comune




La Guardia di Finanza ha acquisito presso gli uffici comunali gli atti ed i progetti dell’Angellara Home, l’albergo a cinque stelle che ha sostituito la colonia di San Giuseppe, costruita negli anni Cinquanta per il clero della diocesi e per l’infanzia povera. È un passaggio naturale dell’inchiesta in corso della Procura sia sull’investimento immobiliare del bene della diocesi, finito nelle mani di don Comincio Lanzara, che sul presunto cambio di destinazione d’uso e sull’utilizzo di finanziamenti pubblici (fondi regionali). L’obiettivo delle indagini è l’utilizzo dei fondi della Regione nel progetto di trasformazione della colonia estiva in struttura alberghiera, l’Angellara Home (tre milioni di euro firmati dal presidente Bassolino per il quale l’arcivescovo dedicò parole di particolare elogio sul bollettino ufficiale della diocesi dopo aver saputo che i funzionari regionali erano al lavoro per garantire un secondo finanziamento), poi la spesa dei fondi 488. L’associazione Villaggio san Giuseppe, amministratore unico don Comincio Lanzara, detiene di fatto con un comodato gratuito un bene della Chiesa salernitana che agli inizi degli anni Cinquanta fu realizzato per i ragazzi poveri della diocesi, oltre che per garantire al clero un pezzo di spiaggia dove potrer eventualmente trascorrere qualche ora di vacanza. Da proprietari, i preti sarebbero divenuti ospiti graditi sì, ma in cambio di danaro. Nell’aprile 2007 ci fu la richiesta dell’arcivescovo alla casas dell’istituto sostentamento clero di erogare 500mila euro per l’ex colonia diventata albergo. Sarebbe stato il prezzo da pagare a don Lanzara per la gestione di una spiaggia che un tempo era a disposizione del clero salernitano. A Torre Angellara sono stati investiti anche fondi dell’8 per mille, cioè quei fondi del bilancio statatale che i cittatdini italiani dedicono di vesrare alla Chiesa per le attività pastorali e di carità. L’altro filone di indagine della Curia salernitana è quello aperto sulla gestione dell’Istituto sostentamento clero sulla base della denuncia firmata da don Matteo Notari e dal commercialista Luca De Franciscis, presidente del collegio revisori dei conti. Una delle ultime acquisizioni della procura è un verbale del consiglio di amministrazione dell’istituto del 5 febbraio scorso. È la seduta nelal quale c’è quella che la diplomazia del verbale definisce «animata discussione» dopo la lettura delle dimissioni dle vice presidente dell’istituto, il benedettino Lo Schiavo. A Cava, l’abate e i benedettini sono preoccupati della gestione dell’istituto ma anche del destino dei loro beni, sia pure pochi. «Noi siamo preoccupati, siamo monaci e, per elezione spirituale, siamo lontani dall’aspetto mercantile delle cose» scrive don Gennaro Costabile Lo Schiavo, osb. Ma la seduta del 5 febbario scorso è anche la seduta nella quale viene rinviato il punto 4, lo smobilizzo di titoli in dollari per investimenti immobiliari. Il consiglio rinvia l’argomento, il consigliere don Antonio Galderisi si alza e va via, manca il numero legale e don Notari deve scioglie la seduta andava avanti tra mille tensioni. E a dire che la riunione era iniziata, come recita il verbale, «dopo la preghiera di rito». ant.man.


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19/06/2008
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Pronte le nuove nomine in Seminario



Le nomine oggi, giovedì. Dovrebbe essere don Vito Granozio, parroco di Giffoni Valle Piana, il nuovo rettore del seminario metropolitano di Faiano. Il nuovo economo, che sostituisce don Comincio Lanzara, sarà don Antonio Galderisi parroco di Mercatello. Il vescovo Pierro intende investire su un nuovo gruppo dirigente alla guida del seminario sostituendo sia il rettore don Claudio Raimondo che il vice rettore don Carlo Magna, quest’ultimo uno dei sacerdoti reintegrati nel suo compito da una sentenza della Segnatura Apostolica (la Cassazione del Papa). Con il nuovo gruppo dirigente rimuoverebbe anche don Carlo Magna che è stato reintegrato da una sentenza della Segnatura Apostolica che diede torto all’arcivescovo.


 
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