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Scandali in Curia a Siena. Prescrizione salva don Acampa per incendio doloso e calunnia, nell'inchiesta anche incontri sessuali tra preti gay

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GalileoGalilei
view post Posted on 28/6/2008, 13:51 by: GalileoGalilei
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Corriere della Sera pag. 21
"«Veleni di confratelli contro di me dopo i controlli sui beni della diocesi»"
Data: 28/06/08


Interni / Politica


Corriere della Sera - NAZIONALE -
sezione: Cronache - data: 2008-06-28 num: - pag: 21
categoria: REDAZIONALE
Monsignor Acampa «Temo che dai magistrati non ci sia stata sempre buona fede»
«Veleni di confratelli contro di me dopo i controlli sui beni della diocesi»


DAL NOSTRO INVIATO
SIENA — Voce squillante, sicura. La sensazione di essere finito «in un film, ma di quelli inverosimili». Il dolore perché «parte del veleno contro di me proviene da confratelli». Il dubbio che nell'operato dei magistrati «non sempre vi sia stata buonafede». La certezza, questa incrollabile, di pagare il prezzo «del lavoro di riorganizzazione amministrativa della Diocesi» avviato dall'arcivescovo Buoncristiani.
Monsignor Acampa, sono due anni che lei è al centro di una bufera giudiziaria che, aldilà dell'esito processuale, la espone a pettegolezzi di ogni tipo. Non ha pensato di dimettersi dal ruolo di economo della Diocesi?
«L'ho fatto subito, non appena è scoppiato il caso. Dimissioni irrevocabili nelle mani del vescovo e degli organi competenti. Mi è stata riconfermata la massima fiducia. E allora ho deciso di andare avanti, sicuro che la mia innocenza sarà dimostrata ».
Siena è piccola e su di lei ne sono girate di tutti i colori in questi due anni: qual è il suo stato d'animo?
«Quello di una persona ferita, a maggior ragione sapendo che parte dei veleni provengono da confratelli. Cerco di vivere spiritualmente questa sofferenza come Cristo fece con le sue ferite».
Ritiene che vi sia un accanimento nei suoi confronti da parte dei magistrati?
«Leggendo alcuni atti viene da pensare che non sempre ci sia stata buona fede. Useremo comunque tutti gli strumenti a disposizione dell'ordinamento giudiziario per far emergere la verità».
E qual è la sua verità?
«Vede, il vescovo Buoncristiani fu in passato delegato pontificio per i Paolini, una sorta di commissario. Ha una struttura mentale molto rigorosa, da ispettore. Al suo arrivo, mi affidò il compito di mettere ordine nel patrimonio della Diocesi. Evidentemente non a tutti è piaciuto il mio lavoro...».
Intende dire che qualcuno ha dato fuoco alla Curia per poi scaricare la colpa su di lei?
«Di sicuro non sono stato io».
Accusa una parte del clero senese?
«No... Certo, da quando la Curia ha un suo rappresentante nella Fondazione del Monte dei Paschi, il rischio che si possano creare strumentalizzazioni di tipo politico è più alto».
Uno dei suoi legali è il presidente del Mps, Giuseppe Mussari.
«La Chiesa non sposa alcuna parte politica. Si rapporta con le istituzioni. Con il presidente Mussari è nato un rapporto di stima e amicizia».
F. Alb.


Chi è

Monsignor Giuseppe Acampa, 39 anni, è l'economo della Curia di Siena
(Luca Lozzi)

http://www.radiosiena.it/news.php?id=2707

giovedì, 15 gennaio 2009 - ASSOLTO MONSIGNOR GIUSEPPE ACAMPA.

Ieri è stato assolto con formula piena monsignor Giuseppe Acampa. L'imputazione di truffa sostenuta dall'accusa consisterebbe nell'aver svenduto il cosiddetto Commendone, immobile diviso a metà tra la Curia e la Misericordia, a favore di un imprenditore del Nord, Fernando Caovilla. A sottolineare il favoritismo ci sarebbe una vettura Audi A3, che lo stesso impreditore avrebbe donato in segno di riconoscienza al monsignore Acampa, economo della curia senese. Il pubblico ministero Nicola Marini, ripercorsi i passaggi della fase istruttoria, ha assolto l'economo poiché non gli è stato possibile verificare se l'edificio abbia un valore superiore a quello al prezzo di vendita.

http://www.valdelsa.net/det-cy32-it-EUR-24889-.htm


Assolto l'economo della curia senese Don Acampa e l'imprenditore Caovilla per il 'Commendone'


Assolto l'economo della curia senese Don Acampa e l'imprenditore Caovilla per il 'Commendone'15-01-2009 PROCESSO DON ACAMPA | L'economo della curia senese Don Giuseppe Acampa e l'imprenditore veneto Renè Fernando Caovilla sono stati assolti dal tribunale di Siena dall'accusa di truffa aggravata in relazione al processo per la vendita di un edificio, chiamato "Commendone". I fatti risalgono al 2003, quando Caovilla acquistò, per un milione e 250 mila euro, il grande edificio, che era stato lasciato in eredità per metà alla Curia e per metà all'associazione di Misericordia di Siena e il prelato divenne proprietario di una Audi 3 del valore di 27 mila euro, acquistata dall'imprenditore, il giorno dopo la firma del contratto di vendita. Secondo il pm Nicola Marini, quell'auto poteva essere la prova di un intervento di favore che Don Acampa, difeso dagli avvocati Enrico De Martino e Giuseppe Mussari (!!!), avrebbe riservato all'imprenditore. Un'accusa che il prelato ha sempre respinto. Ieri la decisione del tribunale senese che li ha assolti con formula piena.

http://www.antennaradioesse.it/news.asp?ID=19750&TIPO=2

Don Acampa assolto nel processo per truffa 14 gennaio 2009

L'economo della curia di Siena, don Giuseppe Acampa, e l'imprenditore veneto Reneé Caovilla sono stati assolti nel processo celebrato davanti al tribunale di Siena dall'accusa di truffa perché il fatto non sussiste. I due erano finiti sotto processo per la vendita di un immobile lasciato in eredità nel 1999 per metà alla diocesi e per metà alla Misericordia. Secondo il pm Nicola Marini gli imputati si sarebbero accordati per far acquistare l'immobile a Caovilla a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato. In cambio, don Acampa avrebbe avuto un'Audi in regalo, del valore di 27 mila euro. Nel processo, però, il giudice Elisabetta Pagliai ha rigettato le accuse del pubblico ministero e assolto Acampa e Caovilla perché il fatto non sussiste. Don Acampa risulta coinvolto anche in un altro processo in corso a Siena, quello per il rogo divampato all'interno dell'arcivescovado il 2 aprile del 2006 e nel quale andarono distrutti alcuni documenti. Acampa è stato rinviato a giudizio con l'accusa di incendio doloso e calunnia in quanto in un primo momento accusò l'archivista Franco Nardi dell'incendio

Edited by GalileoGalilei - 16/1/2009, 11:40
 
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