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Scandali in Curia a Siena. Prescrizione salva don Acampa per incendio doloso e calunnia, nell'inchiesta anche incontri sessuali tra preti gay

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GalileoGalilei
view post Posted on 28/5/2008, 14:43 by: GalileoGalilei
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Abbiamo capito chi sono i testimoni a favore del vescovo Acampa e cosa hanno dichiarato. A voi lettori farvi un'idea...

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La Repubblica pag. 9
"acampa racconta il regalo dell'audi - franca selvatici"
Data: 28/05/08


Cronaca Locale


Pagina IX - Firenze Acampa racconta il regalo dell´Audi Siena, al processo monsignore imputato e arcivescovo testimone "Ho dato in cambio la Golf, per la differenza mi fu detto di lasciar perdere..." FRANCA SELVATICI
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DAL NOSTRO INVIATO
SIENA - Un monsignore imputato e un arcivescovo testimone. E´ accaduto ieri a Siena, al processo nel quale il giovane economo della Curia arcivescovile, Giuseppe Acampa, è accusato di truffa aggravata insieme con l´imprenditore veneto René Fernando Caovilla, celebre per le sue calzature di alta moda e proprietario di vari immobili nel senese, fra cui la villa di Mugnano. Nel 2003 Caovilla ha comprato a Siena per un milione e 250 mila euro un grande edificio, il Commendone, che era stato lasciato in eredità per metà alla Curia e per metà alla Misericordia. Il preliminare risale al 28 luglio 2003. Il giorno successivo, 29 luglio 2003, la concessionaria Audi di Arzignano (Vicenza) emette una fattura per una Audi A3 intestata a monsignor Acampa. L´auto viene consegnata il 5 agosto nella villa dell´imprenditore, a Fiesso d´Artico (Venezia), in cambio di 27 mila euro in contanti. Don Acampa va a ritirarla qualche giorno più tardi. Secondo il pm Nicola Marini, Caovilla sarebbe stato favorito dal giovane economo nel prezzo di acquisto del Commendone, in cambio della bella Audi e in danno di Curia e Misericordia.

Ieri però l´arcivescovo Antonio Buoncristiani e il presidente della Misericordia Mario Marzucchi sono stati ben decisi nel negare un qualunque inganno. Quell´edificio era fatiscente, era urgente venderlo ma non lo voleva nessuno, il prezzo era giusto, don Acampa è stato solo «un postino», un «portavoce» dell´offerta di acquisto da parte di Caovilla e non si è occupato delle trattative. E l´Audi? A spiegare come siano andate le cose ci ha pensato lo stesso don Acampa, che è accusato anchedell´incendio che il 2 aprile 2006 devastò la Curia e che durante le indagini della squadra mobile non aveva mai risposto. La Bibbia sul tavolo, l´avvocato Enrico De Martino al fianco (l´altro difensore, Giuseppe Mussari, ha la bronchite), il giovane economo ha detto che Caovilla, di cui era amico e da cui andava a pranzo a Mugnano con altri illustri ospiti fra cui l´onorevole Bassanini, gli aveva spiegato che avrebbe potuto acquistare l´Audi con un ottimo sconto. Don Acampa avrebbe dato in permuta la sua Golf turbodiesel, che sarebbe stata usata a Mugnano, e pagato la differenza. «Mi consultai con il vescovo, memore dell´aneddoto secondo cui la povertà consiste nel non avere una macchina di cilindrata superiore a quella del tuo vescovo. Mi rispose che non c´erano problemi. Poi cercai invano di pagare la differenza con la Golf. Caovilla mi disse di lasciar perdere. Alla fine non mi preoccupai più di tanto. Caovilla è un imprenditore del Nord Est e io sapevo che al Nord era regola che gli industriali regalassero un´auto la vescovo ogni 3 o 4 anni. Forse è stata una leggerezza. Certo le conseguenze pubblicitarie sono state superiori al previsto». Il processo riprende il 10 dicembre.
 
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