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Scandali in Curia a Siena. Prescrizione salva don Acampa per incendio doloso e calunnia, nell'inchiesta anche incontri sessuali tra preti gay

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GalileoGalilei
view post Posted on 22/1/2008, 22:43 by: GalileoGalilei
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http://www.commenti.info/200709/chiesa-cat...gna-immonda.php
Chiesa cattolica, una fogna immonda.


Pedofilia, orge, droga, malversazioni finanziarie, appropriazione indebita
di denaro (dei cittadini) e faide interne tra le diverse bande della setta
cattolica. Ecco cosa è oggi la ripugnante chiesa del crucco nazista
Razzingher.





PRETI ASSATANATI – DOPO FIRENZE, SIENA: UN ALTRO SCANDALO A LUCI ROSSE
TRAVOLGE LA CHIESA IN TOSCANA – STORIE ALLUCINANTI DI FESTINI E DENARO
OFFERTO PER RITRATTARE LE DENUNCE – L’ARCIVESCOVO INDAGATO PER ESTORSIONE SI
CHIAMA BUONCRISTIANI…




1 – SIENA COME FIRENZE, CHOC IN CURIA…
Guido Ruotolo per “La Stampa”

Inchiesta annunciata per la fuga di notizie, preavvisi di denunce, prese di
posizione sopra le righe, e Firenze che rimane incredula per l’affresco (che
l’inchiesta della Procura sembra proporre) di una Curia spaccata, con
sacerdoti e fedeli che accusano altri sacerdoti, di festini a luci rosse e
gestione poco trasparente dell’immenso patrimonio immobiliare. Gli
accertamenti su Claudio Maniago, il vescovo ausiliare, la «condanna» del
Tribunale della Chiesa, per abusi sessuali su ragazzine dai 12 ai 17 anni,
di don Lelio Cantini, fotografano questo malessere della comunità religiosa.

L’avviso in Curia
Anche a Siena la Curia è investita da una bufera giudiziaria. Per estorsione
è indagato l’arcivescovo Antonio Buoncristiani: avrebbe cercato di
«convincere» diversi testimoni a ritrattare le loro accuse contro l’economo
diocesano, protetto dal Vescovo, monsignor Giuseppe Acampa, nei confronti
del quale il 22 gennaio prossimo si terrà l’udienza preliminare. Il pm
Marini ha chiesto il processo per incendio doloso e calunnia.

Che storia, quella di Siena. Incredibile e indicibile nello stesso tempo
perché, al di là dei riscontri «tecnici» che hanno inchiodato - per la
Procura - monsignor Acampa, colpisce che proprio dall’interno della Curia,
della comunità cattolica si siano levate denunce e critiche nei confronti di
Acampa e del suo protettore, il Vescovo appunto, che gli ha affidato la
gestione unica del patrimonio immobiliare e finanziario della Diocesi.

Sesso e soldi
Per certi versi gli ingredienti sono gli stessi di Firenze, anche se Siena è
molto più avanti nelle indagini: festini a luci rosse anche qui, ma
soprattutto gestione «opaca» del patrimonio immobiliare. Tanto simili, le
storie, che la Procura di Firenze non esclude di poter verificare, nella sua
agenda di lavoro, se vi siano collegamenti diretti tra le due inchieste.

L’inchiesta di Siena muove i suoi primi passi il 2 aprile del 2006, quando
alle 11,20 di quella domenica, monsignor Acampa chiama i Vigili del fuoco:
«Venite, c’è un incendio....». L’incendio era in realtà divampato una
ventina di minuti prima e il monsignore, che si trovava nella Curia, la
prima telefonata la fa a una impiegata dell’economato. I vigili del fuoco e
la Scientifica, nella loro perizia, hanno dimostrato che l’incendio è stato
innescato in contemporanea all’arrivo di monsignor Acampa nella Curia. Ma
questo lo si accerterà nel corso delle indagini.

Alle sue prime battute, Acampa, sentito dagli investigatori, accusa il
povero archivista (e per questo sarà indagato poi per calunnia), il
professore Franco Nardi, che finisce come il sospettato numero uno e che
adesso aspetta che la sua denuncia contro il Vescovo Buoncristiani (per
averlo licenziato per non aver ritrattato le sue accuse) faccia il suo
corso. L’incendio aveva distrutto «solo» gli uffici dell’economato con
quello di prezioso che c’era: computer, documentazione, lasciti
testamentari..

Nel mirino
Nel prosieguo delle indagini, infatti, una volta che i sospetti si sono
concentrati sull’economo, anche perché ad accusarlo sono stati diversi preti
di Siena, i telefoni di monsignor Acampa sono stati intercettati e sono
emersi rapporti omosessuali tra l’economo e alcuni sacerdoti. E c’è il
sospetto che qualche ricatto sia girato anche per questo. Pensava di godere
una sorta di impunità «extraterritoriale», aveva preteso dal Procuratore
capo di Siena che intervenisse per addolcire l’inchiesta e lo aveva persino
offeso.

Pensava di essere «protetto» e invece l’inchiesta della Procura di Siena ha
accertato almeno un caso in cui Acampa - e per questo è accusato di truffa -
aveva venduto a un imprenditore veneto, Fernando René Caovilla, a prezzi
stracciati, un immobile della Curia, a ridosso di Porta Tufi, ricevendo in
cambio dall’imprenditore una fiammante Audi A3.

La «faida»
Ma quando arriva, nel giugno scorso, la data della udienza preliminare, la
Curia di Siena insorge: «Con dispiacere si constata che gli inquirenti
sembrano essere giunti a conclusioni che distorcono completamente la realtà
dei fatti, accumulando una quantità di dati che rischiano solamente di
compromettere parti in realtà lese, come la Chiesa senese».

Ma è proprio il comunicato ufficiale della Curia che si insinua il sospetto
di una «faida» interna alla comunità ecclesiale: «Tale procedere delle
indagini ha assecondato e si è servito pure del desiderio di rivalsa di
componenti ecclesiali probabilmente contrarie all’attuazione della
riorganizzazione degli uffici di Curia....». In ogni caso, il Vescovo
Buoncristiani non solo ha difeso pubblicamente il suo protetto, monsignor
Acampa, ma si è impegnato «attivamente» a far ritrattare le accuse nei suoi
confronti da diversi sacerdoti. Forse troppo «attivamente».
 
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