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Pedofilia all'asilo. Suor Soledad, Cassazione accusa Procura: "Inspiegabile la non impugnazione", Vallo della Lucania (CE). Processo civile a suora novizia. In primo grado condannata ad 8 anni. Ma lei è fuggita in sud America

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GalileoGalilei
view post Posted on 31/5/2008, 07:27 by: GalileoGalilei
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Il caso di Suor Soledad (nome vero Carmen Verde Banzan) è passato spesso inosservato e se ne occupano solo le cronache salernitane

http://wildgreta.wordpress.com/2008/05/30/...ata-a-giudizio/

Abusi asilo Vallo della Lucania: suor Soledad rinviata a giudizio



di Wildgreta

Il gip accoglie la richiesta dell’accusa e per suor Soledad il processo comincerà a novembre. Sono passati due anni dalle prime denunce. Due anni di indagini e di incidente probatorio per una trentina di bambini che frequentavano l’asilo e che, secondo l’accusa, avrebbero subito abusi sessuali da parte della suora peruviana. C’erano anche altri undici indagati insieme a suor Soledad, ma per loro è stata chiesta l’archiviazione e non si sa se ci siano stati altri sviluppi in merito. I media non sono mai stati troppo interessati alla vicenda degli abusi all’asilo Paolo VI di Vallo, un asilo privato, che le cronache locali hanno descritto come l’asilo frequentato dai figli della “Vallo bene”. Di seguito vi rimandiamo ai link degli articoli pubblicati da questo e da altri siti in questi due anni. Una delle pochissime trasmissioni televisive (forse l’unica) ad essersi occupata del caso è stata “Studio aperto live”, della quale più avanti troverete il link, per il resto, solo il quotidiano Il Mattino, unitamente ad altri quotidiani locali, ha dato conto di questo terribile caso di presunta pedofilia nelle scuole, in cui a bambini piccolissimi è stato chiesto di raccontare ai giudici la loro verità su ciò che succedeva in un luogo in cui i genitori li lasciavano con la massima fiducia. Ricordo che la suora era stata arrestata e poi liberata per decorrenza dei termini di custodia cautelare.


http://wildgreta.wordpress.com/cosi-suor-s...l-lupo-cattivo/

Abusi asilo Vallo della Lucania: «Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».
Il Mattino ottobre 2006
di Antonio manzo


«Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».

I ventisette bambini hanno tutti testimoniato le violenze nel corso dei colloqui con i consulenti della Procura della Repubblica. Il criminologo Bruno, noto al grande pubblico per il caso Cogne, difende la suora. Lui sostiene che i bambini, tra i 3 e e i 5 anni, sono suggestionabili. «Ma non ventisette bambini che sentiti isolatamente hanno denunciato violenze» ribattono i consulenti della Procura.

Sono le dieci del mattino del 7 giugno scorso quando i due consulenti della procura - Stefano Caruso, psicologo e esperto in psicodiagnostica docente all’università di Napoli e Annamaria Nazzaro, medico chirurgo e neuropsichiatra infantile - iniziano a lavorare negli uffici della direzione del complesso fieristico di Vallo della Lucania. I verbali relativi all’audizione di 27 bambini, tutti di 3,4 e 5 anni, contengono le drammatiche testimonianze. Sono state rese nel corso dei colloqui con i bambini alla presenza di almeno un genitore. I consulenti partono dai disegni, quelli della propria classe e poi cominciano i bambini stessi a raccontare. Scegliamo quattro drammatiche testimonianze. La prima: «Suor Soledad ci portava al bagno dove ci faceva giocare al lupo. Una volta mi ha anche fatto male il mio ditino. Il gioco del lupo non mi piaceva perché era brutto. Non voglio raccontare cosa mi faceva. Se suor Soledad torna a scuola io non ci voglio più andare.» La seconda: «Suor Soledad è cattiva e dà botte ai bambini. Li picchia sul… Ci accompagna in bagno e mi tocca…con il dito (la bambina, scrivono i consulenti nel verbale, fa segno con la mano destra passandosi la mano sulle parti intime). Poi ci fa giocare al lupo mangia frutta che ci mangia.» La terza: «Vado all’asilo. La mia suora si chiama Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che è molto cattiva. Lei mi faceva fare un gioco molto brutto perchè mi toccava e mi faceva il solletichino (la bambina fa il segno con la mano sinistra passandosela sulle parti intime). Suor Soledad ci faceva fare anche il gioco del lupo e mi diceva che doveva essere un segreto.». La quarta: «Vado all’asilo da suor Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che mi accompagna in bagno per fare la pipì. Lei quando andiamo al bagno mi fa male… Infila il dito (il bambino utilizzando una bambola fa vedere che infila il dito indice e passa la mano sui genitali). Lei mi faceva fare un gioco molto brutto che chiamata il gioco del mostro-femmina che consisteva nel nascondersi e quando lo trovavo mi faceva scappare nel salone delle feste o nel bagno da solo. Nel salone delle feste o nel bagno, quando eravamo da soli, mi toccava… Suor Agnese, invece, è brava e non mi fa mai male.» Concludono i consulenti della procura: «In definitiva, quasi tutti i soggetti ascoltati - scrivono i consulenti della procura - hanno riferito di maltrattamenti ed abusi perpetrati dall’indagata e a lei l’hanno attribuiti. Tutte le dichiarazioni sono risultate attendibili e coerenti, per cronologia e modalità». Sul versante della difesa, suor Soledad incarica il criminologo Francesco Bruno (noto al grande pubblico come il criminologo di Cogne) di stilare una consulenza tecnica di parte. Cita Piaget, compie una serie di analisi, legge gli atti processuali e ritiene inattendibili i bambini. Secondo lui a quell’età, tra 3 e 5 anni, c’è una ridotta attitudine dei bambini a testimoniare. «I bambini a quell’età non riescono a travisare i fatti a seconda delle proprie emozioni, della propria convenienza e dell’influenzamento di chi ha potere su di loro». Ma ci sono ventisette bambini che, sentiti separatamente, concordano unanimemente nell’accusa tanto da far dire ai consulenti della procura che non è possibile «alcuna istruzione dei bambini da parte dei genitori, anche perchè non si rilevano discordanze ed incongruenze nelle risposte di ciascuno e nel confronto con quelle degli altri». Nel colloquio dei consulenti della procura viene utilizzata una bambola per una più precisa e dettagliata descrizione dell’accaduto da parte dell’intervistato. E, fanno notare i consulenti, nel momento che vogliono intervenire i genitori vengono cortesemente invitati a tacere. «Sono suggestionabili i bambini testimoni a quell’età» continua a ripetere Francesco Bruno, il criminologo che ha aiutato Vespa nel processo televisivo del caso-Cogne.




http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/131

Pedofilia asilo Vallo della Lucania: I racconti dei bambini, le tappe dell’indagine,il video di Studio Aperto Live
Pedofilia/ Salerno, novizia accusata di abusi

Martedí 20.06.2006 09:50Libero/ Affari Italiani
Finisce in manette il noviziato di Soledad, una 23enne peruviana arrestata a Roma su ordine della Procura di Vallo della Lucania (Sa) con un'accusa pesante: violenza carnale su minori. La ragazza, che aspirava ad entrare nell'ordine di Santa Teresa del Bambino Gesù e faceva la maestra in un asilo gestito dalla sua congregazione nella città cilentana, avrebbe compiuto abusi sessuali sui piccoli a lei affidati. E, se prima si sarebbe trattato solo di voci e sospetti, in seguito la vicenda è diventata sempre più pesante. Fino a quando non è arrivata la denuncia da parte della madre di una bambina di quattro anni. Da cui l'intervento della magistratura.

La novizia è stata arrestata a Roma, poco prima che lasciasse l'Italia. La vicenda è iniziata quando, mesi fa, una madre di una piccola di quattro anni, che frequenta l'asilo gestito dalle suore di Santa Teresa a Vallo, ha denunciato Soledad di abusi sessuali commessi a scuola. L'aspirante religiosa nel frattempo, dopo cinque anni passati in Italia, aveva lasciato l'istituto campano e si era trasferita a Roma dove la congregazione le ha ordinato di restare in loco in attesa degli sviluppi delle indagini.Il vescovo di Vallo della Lucania, Giuseppe Rocco Favale, intervistato da Affari, dichiara: "Sono esterrefatto e dispiaciuto". Poi aggiunge un invito alla prudenza: "Sono cose delicate, e quindi bisogna evitare giudizi affrettati". Ma su una cosa è chiaro: "Comunque, se ha sbagliato è giusto che paghi".L'istituto è quello delle Piccole Ancelle, a Vallo chiamato di Santa Teresa. E' un asilo privato frequentato dalla 'Vallo bene', impegnato nel sociale con progetti anche di adozioni a distanza in America Latina. E sempre a Vallo, secondo quanto risulta ad Affari, la gente è disorientata: gira infatti voce che i piccoli sarebbero stati sentiti dai magistrati, dopo i primi sospetti dei genitori per strani arrossamenti sulla pelle dei figli. E i piccoli avrebbero parlato di questa novizia troppo 'premurosa' che si sarebbe avvicinata loro iniziando a palpeggiarli.

Fonte: Cilentando Press


Abusi nell’asilo di Vallo della Lucania
18 novembre 2006
In questi giorni Cilentando ha fatto presente, in alcuni post, il problema delle violenze sessuali, tema che ogni giorno si presenta almeno su un quotidiano o un tg.
Bene oggi Cilentando vi racconterà cosa è successo a Vallo della Lucania….
Il 29 maggio i genitori di alcuni bambini, che frequentavano l’asilo “Paolo VI” di Vallo della Lucania, denunciano in Procura casi di violenza sessuale sui loro bambini. Sotto accusa finisce una suora peruviana di 23 anni, suor Soledad, che opera nell’asilo.
Il 17 giugno Suor Soledad viene arrestata per evitare che la suora fugga all’estero.
Il 21 giugno il giudice interroga la suora per le indagini preliminari.
Il 23 giugno alla suora sono concessi gli arresti domiciliari presso la casa romana della congregazione delle Ancelle di S.Teresa del Gesù Bambino
Il 22 settembre vengono sentiti in sede di incidente probatorio i bambini e per evitare dei traumi il Tribunale viene trasformato in asilo.
Il 13 ottobre scatta un nuovo filone dell’inchiesta, teso ad appurare il coinvolgimento di alcune persone, appartenenti alla categoria delle persone “per bene” di Vallo della Lucania, in un giro pedo-pornografico.
Ad oggi la Corte di Cassazione ha confermato la decisione assunta dal giudice del Tribunale del Riesame che aveva concesso gli arresti domiciliari alla suora.
I giudici della Cassazione osservano che il contenuto delle dichiarazioni dei bambini e i modi di rappresentarle, anche mediante la simulazione dei gesti compiuti appaiono indicativi della partecipazione ad un vissuto effettivo, inoltre tra gli altri elementi concorrenti atti a far ipotizzare il reato di pedofilia ci sarebbero anche i fenomeni di disagio psicologico rilevati in alcuni bambini e infiammazioni degli organi genitali e anali degli stessi. “Tutto questo” serve solo a concedere gli arresti domiciliari alla suora?….a voi le considerazioni.
Questa è la situazione ad oggi e come in ogni brutta vicenda di violenza sessuale c’è sempre chi si nasconde dietro una maschera, una maschera che nasconde il mostro, la bestia….basta un abito da suora, un camice bianco, un vestito da prete, un lavoro “per bene”, un vestito da padre premuroso o da nonno, da mamma, da zio, per nascondere quello che siamo veramente?….Oggi si!! Giudichiamo e veniamo giudicati per quello che sembriamo e non per quello che siamo e non vediamo la verità.
Segue un’esperienza personale dolorosa resa pubblica per diffondere conoscenza sul fenomeno della pedofilia e lanciare, senza allarmismi, un segnale alle mamme che spesso ne ignorano i segnali e le modalita’. Un articolo che ha sollevato polemiche e ha visto gli interventi di Livia Pomodoro ed Ernesto Caffo.

Dal sito vivicentro.org: Prima parte Studio Aperto Live su Vallo della Lucania


mms://video.jumpy.it/adstudioaperto/2007/05/LIVE_02_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IParte.wmv?v=adstudioaperto/2007/05/LIVE_02_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IParte.wmv

Seconda parte Studio Aperto Live su Vallo della Lucania mms://video.jumpy.it/adstudioaperto/2007/05/LIVE_03_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IIParte.wmv?v=adstudioaperto/2007/05/LIVE_03_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IIParte.wmv sabato 24 novembre 2007 dal sito www.veriabusi.blogspot.com
Violenze nell’asilo, il vescovo come Pilato
Questo è il primo degli articoli usciti sul caso di presunti abusi ai danni di 36 bambini che frequentavano l'asilo di Vallo della Lucania. Pochissima pubblicità è stata data a questo caso, lo stesso criminologo Francesco Bruno che è consulente di parte della suora indagata per abusi, non ne ha mai fatto menzione. Neppure l'avvocato Gulotta, che difende Suor Soledad, ne ha mai parlato. Essendo terminato l'incidente probatorio, mi sembrava giusto ripercorrere le tappe di questa terribile vicenda che fra pochissimi giorni arriverà all'epilogo: rinvio a giudizio o archiviazione. Ricordo che, oltre alla suora, ci sono altre persone indagate.

Dal Quotidiano Il Mattino:

Lettera di una mamma di Vallo della Lucania inviata al quotidiano Il Mattino:di ANTONIO MANZO
«Sono la mamma di una bimba di cinque anni che porta sulla sua carne i segni della violenza subìta…». È la drammatica lettera di una mamma di Vallo della Lucania, Rita Pellegrino che ieri pomeriggio arriva nella nostra redazione.
La figlioletta di cinque anni sarebbe stata violentata da suor Soledad, la suora peruviana agli arresti con la terribile accusa di aver violentato ventisette bambini tra le mura dell’asilo Paolo VI di Vallo della Lucania. L’accusa è terribile: la Chiesa locale è in silenzio. Nessuna parola di conforto, anzi perfino accuse di «isterismi familiari» nell’incredibile storia di ventisette bambini vittime degli abusi sessuali che avrebbe compiuto una suora peruviana. Bambini vittime - ventisette - che insieme alle loro famiglie, finora in un dignitoso silenzio, finiscono per diventare fantasmi che agitano la quiete troppo sospetta di una cittadina del Sud. Papa Ratzinger a Roma condanna i religiosi pedofili, a Vallo nessuno ne vuole più parlare. Nessuna forma di vicinanza e solidarietà ai bambini coinvolti e alle loro famiglie, atteggiamenti «pilateschi» addebitati ad un vescovo capace solo di «poche e scarne dichiarazioni ufficiali» e «silenzi assordanti». Ora basta, il dramma delle famiglie vittime delle storie di abusi sessuali compiuti da una suora peruviana - secondo l’accusa del procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania che ha retto fino in Cassazione - esplode in pubblico. È la lettera, drammatica, della mamma di una bambina vittima.
È l’appello a Benedetto XVI che non ha avuto timore a denunciare la gravità degli atti compiuti da uomini di Chiesa, siano essi sacerdoti o suore, con abusi sessuali in danno di minori. Ha parlato ai vescovi irlandesi ma è come se quelle parole fossero state pronunciate anche per la drammatica vicenda di Vallo della Lucania: un asilo, una suora, un’accusa di violenza sessuale in danno di ventisette bambini, le accuse di favoreggiamento per le conseorelle della suora arrestata. Sembra che avessero progettato di farla partire per il Perù pochi giorni prima che arrivassero le manette. Prima di decidere di spedire la lettera al nostrogiornale, Rita Pellegrino, ci ha pensato bene ed ha riflettuto. Perchè quando ieri ha spedito la lettera via fax, erano passati già quindici giorni in attesa di una prima risposta da parte del vescovo di Vallo, monsignor Rocco Favale, e poi da papa Benedetto XVI protagonista di una dura denuncia sui responsabili di abusi sessuali sui minori, specie se commessi da uomini di Chiesa, preti o suore.
Rita Pellegrino è la mamma di una delle bambine vittima delle violenze sessuali della suora peruviana nell’asilo di Vallo della Lucania, tuttora agli arresti domiciliari a Roma nella casa generalizia dell’ordine delle suore delle ancelle di santa Teresa del Bambin Gesù. Suor Soledad, venticinque anni, è accusata di aver compiuto abusi sessuali in danno di ventisette bambini della scuola materna Paolo VI di Vallo della Lucania. Su di lei pesa come un macigno l’accusa della procura della Repubblica di Vallo della Lucania intenzionata ad ampliare il giro delle indagini fino agli ultimi accertamenti compiuti dal Ris dei carabinieri per un presunto giro di pedofilia collegato proprio alla suora peruviana.
L’accusa per la suora ha sostenuto già il vaglio del tribunale del Riesame e successivamente della Cassazione. «Questa donna va fermata» scrisse sintenticamente, ma efficacemente, il procuratore dlela Repubblica Alfredo Greco nella seconda richiesta di custodia cautelare. E, probabilmente, poche ore prima che la suora fuggisse in Perù e facesse perdere le sue tracce. Un mese fa l’incidente probatorio, con i bambini interrogati nell’aula del tribunale trasformata in sala giochi per «cristallizzare» le prove dell’accusa. Poi, nel pieno della seconda tranche dell’inchiesta con i sette indagati per il presunto giro di pedofilia, la delibera del consiglio comunale di Vallo: non denigrate il nostro paese.

Vallo: giro di pedofili dietro le violenze nell’asilo


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Pubblicato Lunedì, ottobre 16 2006 05:49:38 Il Mattino



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E quando a un bimbo di cinque anni mancano anche le parole per descrivere cosa le «faceva» quella «suora con la faccia color cioccolato», c’è sempre la limpida fantasia che soccorre con i gesti. Sì, c’è il gesto, crudo e terribile, l’innocente replay di un atto criminale già compiuto in suo danno da suor Soledad dalla «faccia color cioccolato», come fedelmente il bimbo fotografa la religiosa peruviana agli arresti domiciliari con l’accusa di aver compiuto violenza sessuale in danno di trenta minori dell’asilo di Vallo della Lucania.

E, da venerdì mattina dopo un blitz ordinato dalla procura di Vallo, come se non bastasse, l’inchiesta riserva alla drammatica sceneggiatura un altro capitolo: il sospetto, che per i pm di Vallo è già una selva di indizi piuttosto robusti, di un giro di pedofilia tutt’intorno a quella suora peruviana che «toccava» i bambini. Con tanto di filmati e foto che ora, accanitamente, gli investigatori cercano dappertutto. Altri sette indagati, alcuni per violenza sessuale. Non solo, ma con la presenza di un muratore, anche lui indagato, che avrebbe intrecciato con la suora un rapporto fin troppo tenero e familiare nei giorni del suo impegno nei recenti lavori di ristruttazione alla casa religiosa. Sesso, violenza in danno di minori, pedofilia: un quadro accusatorio terrificante. Da ieri mattina, il nuovo capitolo dell’inchiesta: proprio a poche decine di metri dall’asilo delle suore c’è un appartamento sequestrato, sigillato in un blitz ordinato dalla procura di Vallo della Lucania. È un appartamento privato dove, secondo i primi sospetti, ci sarebbero tracce di questa inquietante storia di violenze ai minori. E poi minori fotografati, filmati, messi su dvd e finiti nello studio del più noto, e probabilmente anche inconsapevole, fotografo del paese. Carabinieri, poliziotti e finanzieri nella notte tra venerdì e sabato hanno compiuto decine di perquisizioni, sequestrato l’appartamento di via Varducci, poco distante dlal’asilo, messo a soqquadro lo studio fotografico. Vallo della Lucania è scossa, incredula. Sbianca il volto della cittadina che da venti anni guida una indubbia riscossa del Cilento. «Non siamo gente di merda» ti dicono in piazza i cavalieri dell’onore civico. «Forse hanno esagerato anche i genitori» aggiungono i certificatori dell’ipocrisia. «Ma qui è bene andare fino in fondo, costi quel che costi» ha dichiarato fin dal primo momento il vescovo della diocesi, Rocco Favale consapevole da tempo della gravità del caso. «C’è serietà nel processo e mi auguro, fuori, serenità per le famiglie» sintetizza uno degli avvocati, Silverio Marchetti. Ma l’inchiesta è lì, nei faldoni che affollano un’aula di tribunale temporaneamente prestata non ad una fiction, sia pure tra i colori dei giocattoli, ma a un pezzo di realtà cruda. È lì l’inchiesta con una suora arrestata, tre suore indagate per favoreggiamento, e poi trenta bambini, le loro famiglie, il piccolo ambiente della provincia italiana dove ogni sussurro è grida e anche la denuncia ti fa rischiare l’isolamento civile. L’inchiesta è lì, nell’immagine del bimbo che si alza dal sediolino e ripete il gesto della violenza ai giudici. È uno degli ultimi flash dell’ultima drammatica udienza dell’incidente probatorio che serve ad inchiodare alle responsabilità suor Carmen Soledad Bazan Verde agli arresti domiciliari a Roma. Ma l’ultimo blitz squarcia il velo di una realtà ancor più inquietante e drammatica «Non c’è più tempo da perdere» dice il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, agli investigatori di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Il pm ordina il blitz che scuote Vallo della Lucania: sette indagati, un appartamento sequestrato, l’irruzione in uno dei più noti studi fotografici della città cilentana, un muratore che avrebbe avuto rapporti con la suora peruviana che «era come il lupo, e con la faccia color cioccolato», come la descrivono alcuni bambini. Sì, proprio suor Soledad che un giorno schiaffeggiò una consorella che si permise di redarguirla dopo averla sorpresa a palpeggiare i bambini. «Ma cosa stai facendo?» le disse con tono giustamente alterato. La peruviana non perse tempo e le mollò due ceffoni. Senza parlare, usando ancora drammaticamente le mani. Antonio Manzo


Asilo Vallo della Lucania: Suor Soledad, accuse confermate
Presunti abusi sui bimbi della scuola materna, ieri la chiusura dell'incidente probatorio con la relazione dei 4 periti nominati dal gip che tra settembre 2006 e gennaio 2008 hanno eseguito l'esame protetto di circa 40 minori in audizione assistita. La seduta-fiume di ieri, svoltasi davanti al gip Emma Conforti, è partita alle 10 ed è andata avanti fino al tardo pomeriggio, con l'esposizione delle conclusioni del collegio peritale sull'attendibilità o meno di ogni bambino. Per i periti, infatti, al di là del dato della suggestionabilità dei bambini («cosa diversa dalla suggestione» ha fatto notare l’avvocato Lorenzo Lentini, avvocato di parte offesa) ci sono comunque anche le diagnosi effettuate sui bambini al centro dle processo. Ai periti, infatti, il giudice aveva chiesto di valutare, da un lato, quale era il grado di maturazione psicologica rapportata all'età di ciascuno dei piccoli e, dall'altro, se si poteva escludere che nel loro racconto ci fossero state aree emotivamente cariche. In pratica, agli esperti era stato chiesto di verificare se i minori avevano subito interferenze nel loro modo di rappresentare la realtà, con suggestioni legate a fattori socio-ambientali. Il risultato è un corposo elaborato, formato da 4 volumi per complessive 500 pagine, che parte da un'introduzione sull'ambiente in cui si sono verificati i presunti abusi e poi prende in esame ogni singolo bimbo. L'esito, complesso e tutto da interpretare, fa ritenere alcuni minori più credibili di altri. Caso per caso, i periti Ugo Sabatello, Elisa Spizzichino, Patrizia Pes e Renzo di Coli ieri hanno illustrato al gip le loro conclusioni e hanno risposto alle diverse domande poste dai legali e dai consulenti della difesa della suora, della Procura che ieri era rappresentata in aula dal sostituto Katia Cardillo. Presente in udienza ieri anche il noto psichiatra Francesco Bruno, cui si sono rivolti i legali di suor Soledad, Vincenzo Cannavacciuolo e Guglielmo Gulotta. Come consulente di alcune famiglie è intervenuto invece il docente Enrico de Notaris dell'Università Federico II. La Procura, dal canto suo, ha incaricato gli specialisti Stefano Caruson, Annanaria Nazzaro, Francesca Luaro e Cristina Salvato. Con la chiusura dell'incidente probatorio, gli atti ora tornano alla Procura guidata dal procuratore Alfredo Greco che dovrà valutare se proseguire le indagini oppure chiedere al gip il rinvio a giudizio o l'archiviazione.

Il Mattino edizione di Salerno 17 novembre 2007



Il 25 gennaio 2008, per Suor Soledad è stato chiesto il rinvio a giudizio. Per gli altri 11 indagati il pm ha chiesto l'archiviazione perchè gli indizi raccolti non sono sufficienti.
 
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