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Pedofilia all'asilo. Suor Soledad, Cassazione accusa Procura: "Inspiegabile la non impugnazione", Vallo della Lucania (CE). Processo civile a suora novizia. In primo grado condannata ad 8 anni. Ma lei è fuggita in sud America

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view post Posted on 4/12/2006, 11:21
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Dal Canale Youtube

In primo grado condannata ad 8 anni per abusi nell'asilo di Vallo della Lucania (SA)

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Sfogo di una madre. Silenzi del vescovo di Vallo della Lucania


www.cilentando.com/

la copia cache del link: http://209.85.129.104/search?q=cache:rIrn6...it&ct=clnk&cd=1

20 Novembre 2006
Violenze nell’asilo, il vescovo come Pilato

Lettera di una mamma di Vallo della Lucania inviata al quotidiano Il Mattino:

ANTONIO MANZO «Sono la mamma di una bimba di cinque anni che porta sulla sua carne i segni della violenza subìta…». È la drammatica lettera di una mamma di Vallo della Lucania, Rita Pellegrino che ieri pomeriggio arriva nella nostra redazione.

La figlioletta di cinque anni sarebbe stata violentata da suor Soledad, la suora peruviana agli arresti con la terribile accusa di aver violentato ventisette bambini tra le mura dell’asilo Paolo VI di Vallo della Lucania. L’accusa è terribile: la Chiesa locale è in silenzio. Nessuna parola di conforto, anzi perfino accuse di «isterismi familiari» nell’incredibile storia di ventisette bambini vittime degli abusi sessuali che avrebbe compiuto una suora peruviana. Bambini vittime - ventisette - che insieme alle loro famiglie, finora in un dignitoso silenzio, finiscono per diventare fantasmi che agitano la quiete troppo sospetta di una cittadina del Sud. Papa Ratzinger a Roma condanna i religiosi pedofili, a Vallo nessuno ne vuole più parlare. Nessuna forma di vicinanza e solidarietà ai bambini coinvolti e alle loro famiglie, atteggiamenti «pilateschi» addebitati ad un vescovo capace solo di «poche e scarne dichiarazioni ufficiali» e «silenzi assordanti». Ora basta, il dramma delle famiglie vittime delle storie di abusi sessuali compiuti da una suora peruviana - secondo l’accusa del procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania che ha retto fino in Cassazione - esplode in pubblico. È la lettera, drammatica, della mamma di una bambina vittima.

È l’appello a Benedetto XVI che non ha avuto timore a denunciare la gravità degli atti compiuti da uomini di Chiesa, siano essi sacerdoti o suore, con abusi sessuali in danno di minori. Ha parlato ai vescovi irlandesi ma è come se quelle parole fossero state pronunciate anche per la drammatica vicenda di Vallo della Lucania: un asilo, una suora, un’accusa di violenza sessuale in danno di ventisette bambini, le accuse di favoreggiamento per le conseorelle della suora arrestata. Sembra che avessero progettato di farla partire per il Perù pochi giorni prima che arrivassero le manette. Prima di decidere di spedire la lettera al nostrogiornale, Rita Pellegrino, ci ha pensato bene ed ha riflettuto. Perchè quando ieri ha spedito la lettera via fax, erano passati già quindici giorni in attesa di una prima risposta da parte del vescovo di Vallo, monsignor Rocco Favale, e poi da papa Benedetto XVI protagonista di una dura denuncia sui responsabili di abusi sessuali sui minori, specie se commessi da uomini di Chiesa, preti o suore.

Rita Pellegrino è la mamma di una delle bambine vittima delle violenze sessuali della suora peruviana nell’asilo di Vallo della Lucania, tuttora agli arresti domiciliari a Roma nella casa generalizia dell’ordine delle suore delle ancelle di santa Teresa del Bambin Gesù. Suor Soledad, venticinque anni, è accusata di aver compiuto abusi sessuali in danno di ventisette bambini della scuola materna Paolo VI di Vallo della Lucania. Su di lei pesa come un macigno l’accusa della procura della Repubblica di Vallo della Lucania intenzionata ad ampliare il giro delle indagini fino agli ultimi accertamenti compiuti dal Ris dei carabinieri per un presunto giro di pedofilia collegato proprio alla suora peruviana.

L’accusa per la suora ha sostenuto già il vaglio del tribunale del Riesame e successivamente della Cassazione. «Questa donna va fermata» scrisse sintenticamente, ma efficacemente, il procuratore dlela Repubblica Alfredo Greco nella seconda richiesta di custodia cautelare. E, probabilmente, poche ore prima che la suora fuggisse in Perù e facesse perdere le sue tracce. Un mese fa l’incidente probatorio, con i bambini interrogati nell’aula del tribunale trasformata in sala giochi per «cristallizzare» le prove dell’accusa. Poi, nel pieno della seconda tranche dell’inchiesta con i sette indagati per il presunto giro di pedofilia, la delibera del consiglio comunale di Vallo: non denigrate il nostro paese.

Edited by pincopallino1 - 15/4/2024, 22:01
 
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view post Posted on 24/11/2007, 20:13
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http://veriabusi.blogspot.com/2007/11/viol...scovo-come.html

sabato 24 novembre 2007
Violenze nell’asilo, il vescovo come Pilato
Questo è il primo degli articoli usciti sul caso di presunti abusi ai danni di 36 bambini che frequentavano l'asilo di Vallo della Lucania. Pochissima pubblicità è stata data a questo caso, lo stesso criminologo Francesco Bruno che è consulente di parte della suora indagata per abusi, non ne ha mai fatto menzione. Neppure l'avvocato Gulotta, che difende Suor Soledad, ne ha mai parlato. Essendo terminato l'incidente probatorio, mi sembrava giusto ripercorrere le tappe di questa terribile vicenda che fra pochissimi giorni arriverà all'epilogo: rinvio a giudizio o archiviazione. Ricordo che, oltre alla suora, ci sono altre sei persone indagate.

Dal Quotidiano Il Mattino:

Lettera di una mamma di Vallo della Lucania inviata al quotidiano Il Mattino:ANTONIO MANZO
«Sono la mamma di una bimba di cinque anni che porta sulla sua carne i segni della violenza subìta…». È la drammatica lettera di una mamma di Vallo della Lucania, Rita Pellegrino che ieri pomeriggio arriva nella nostra redazione.
La figlioletta di cinque anni sarebbe stata violentata da suor Soledad, la suora peruviana agli arresti con la terribile accusa di aver violentato ventisette bambini tra le mura dell’asilo Paolo VI di Vallo della Lucania. L’accusa è terribile: la Chiesa locale è in silenzio. Nessuna parola di conforto, anzi perfino accuse di «isterismi familiari» nell’incredibile storia di ventisette bambini vittime degli abusi sessuali che avrebbe compiuto una suora peruviana. Bambini vittime - ventisette - che insieme alle loro famiglie, finora in un dignitoso silenzio, finiscono per diventare fantasmi che agitano la quiete troppo sospetta di una cittadina del Sud. Papa Ratzinger a Roma condanna i religiosi pedofili, a Vallo nessuno ne vuole più parlare. Nessuna forma di vicinanza e solidarietà ai bambini coinvolti e alle loro famiglie, atteggiamenti «pilateschi» addebitati ad un vescovo capace solo di «poche e scarne dichiarazioni ufficiali» e «silenzi assordanti». Ora basta, il dramma delle famiglie vittime delle storie di abusi sessuali compiuti da una suora peruviana - secondo l’accusa del procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania che ha retto fino in Cassazione - esplode in pubblico. È la lettera, drammatica, della mamma di una bambina vittima.
È l’appello a Benedetto XVI che non ha avuto timore a denunciare la gravità degli atti compiuti da uomini di Chiesa, siano essi sacerdoti o suore, con abusi sessuali in danno di minori. Ha parlato ai vescovi irlandesi ma è come se quelle parole fossero state pronunciate anche per la drammatica vicenda di Vallo della Lucania: un asilo, una suora, un’accusa di violenza sessuale in danno di ventisette bambini, le accuse di favoreggiamento per le conseorelle della suora arrestata. Sembra che avessero progettato di farla partire per il Perù pochi giorni prima che arrivassero le manette. Prima di decidere di spedire la lettera al nostrogiornale, Rita Pellegrino, ci ha pensato bene ed ha riflettuto. Perchè quando ieri ha spedito la lettera via fax, erano passati già quindici giorni in attesa di una prima risposta da parte del vescovo di Vallo, monsignor Rocco Favale, e poi da papa Benedetto XVI protagonista di una dura denuncia sui responsabili di abusi sessuali sui minori, specie se commessi da uomini di Chiesa, preti o suore.
Rita Pellegrino è la mamma di una delle bambine vittima delle violenze sessuali della suora peruviana nell’asilo di Vallo della Lucania, tuttora agli arresti domiciliari a Roma nella casa generalizia dell’ordine delle suore delle ancelle di santa Teresa del Bambin Gesù. Suor Soledad, venticinque anni, è accusata di aver compiuto abusi sessuali in danno di ventisette bambini della scuola materna Paolo VI di Vallo della Lucania. Su di lei pesa come un macigno l’accusa della procura della Repubblica di Vallo della Lucania intenzionata ad ampliare il giro delle indagini fino agli ultimi accertamenti compiuti dal Ris dei carabinieri per un presunto giro di pedofilia collegato proprio alla suora peruviana.
L’accusa per la suora ha sostenuto già il vaglio del tribunale del Riesame e successivamente della Cassazione. «Questa donna va fermata» scrisse sintenticamente, ma efficacemente, il procuratore dlela Repubblica Alfredo Greco nella seconda richiesta di custodia cautelare. E, probabilmente, poche ore prima che la suora fuggisse in Perù e facesse perdere le sue tracce. Un mese fa l’incidente probatorio, con i bambini interrogati nell’aula del tribunale trasformata in sala giochi per «cristallizzare» le prove dell’accusa. Poi, nel pieno della seconda tranche dell’inchiesta con i sette indagati per il presunto giro di pedofilia, la delibera del consiglio comunale di Vallo: non denigrate il nostro paese.
Questo il link dove abbiamo prelevato l’articolo: clicca qui

18 Novembre 2006
Abusi nell’asilo di Vallo della Lucania
Postato da info in Notizie Flash
In questi giorni Cilentando ha fatto presente, in alcuni post, il problema delle violenze sessuali, tema che ogni giorno si presenta almeno su un quotidiano o un tg.
Bene oggi Cilentando vi racconterà cosa è successo a Vallo della Lucania….
Il 29 maggio i genitori di alcuni bambini, che frequentavano l’asilo “Paolo VI” di Vallo della Lucania, denunciano in Procura casi di violenza sessuale sui loro bambini. Sotto accusa finisce una suora peruviana di 23 anni, suor Soledad, che opera nell’asilo.
Il 17 giugno Suor Soledad viene arrestata per evitare che la suora fugga all’estero.
Il 21 giugno il giudice interroga la suora per le indagini preliminari.
Il 23 giugno alla suora sono concessi gli arresti domiciliari presso la casa romana della congregazione delle Ancelle di S.Teresa del Gesù Bambino
Il 22 settembre vengono sentiti in sede di incidente probatorio i bambini e per evitare dei traumi il Tribunale viene trasformato in asilo.
Il 13 ottobre scatta un nuovo filone dell’inchiesta, teso ad appurare il coinvolgimento di alcune persone, appartenenti alla categoria delle persone “per bene” di Vallo della Lucania, in un giro pedo-pornografico.
Ad oggi la Corte di Cassazione ha confermato la decisione assunta dal giudice del Tribunale del Riesame che aveva concesso gli arresti domiciliari alla suora.
I giudici della Cassazione osservano che il contenuto delle dichiarazioni dei bambini e i modi di rappresentarle, anche mediante la simulazione dei gesti compiuti appaiono indicativi della partecipazione ad un vissuto effettivo, inoltre tra gli altri elementi concorrenti atti a far ipotizzare il reato di pedofilia ci sarebbero anche i fenomeni di disagio psicologico rilevati in alcuni bambini e infiammazioni degli organi genitali e anali degli stessi. “Tutto questo” serve solo a concedere gli arresti domiciliari alla suora?….a voi le considerazioni.
Questa è la situazione ad oggi e come in ogni brutta vicenda di violenza sessuale c’è sempre chi si nasconde dietro una maschera, una maschera che nasconde il mostro, la bestia….basta un abito da suora, un camice bianco, un vestito da prete, un lavoro “per bene”, un vestito da padre premuroso o da nonno, da mamma, da zio, per nascondere quello che siamo veramente?….Oggi si!! Giudichiamo e veniamo giudicati per quello che sembriamo e non per quello che siamo e non vediamo la verità.
Segue un’esperienza personale dolorosa resa pubblica per diffondere conoscenza sul fenomeno della pedofilia e lanciare, senza allarmismi, un segnale alle mamme che spesso ne ignorano i segnali e le modalita’. Un articolo che ha sollevato polemiche e ha visto gli interventi di Livia Pomodoro ed Ernesto Caffo.
 
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PUPOTERZO
view post Posted on 24/11/2007, 21:22




QUESTE STORIE FAMMO SEMPRE PIù SCHIFO.. E ANCORA PIù SCHIFO FA CHI CERCA DI INSABBIARLE....
E COMUNQUE è ANCHE IMMORALE CHE SI DIANO A PERSONE CHE HANNO SCELTO LA CASTITà... CHE PER ME è UNA SOSPETTA E ASSURDA PRATICA CONTRO NATURA... IL COMPITO DI EDUCARE E DI ASSISTERE BAMBINI E GIOVANI.
 
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Kulkulcan
view post Posted on 25/11/2007, 10:17




Ho sempre pensato che i pedofili sono delle persone piccole, per prendersela con chi è più debole di lui. E negli anni chi ha subito la violenza diventa violentatore, un circolo vizioso....
Ma anche di chi scarica immagini del genere è da considerarsi reato quanto la pedofilia, perchè la favorisce.
 
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view post Posted on 27/1/2008, 00:55
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http://wildgreta.wordpress.com/2008/01/26/...r-suor-soledad/

Pedofilia: Asilo Vallo della Lucania, chiesto rinvio a giudizio per suor Soledad
Gennaio 26, 2008 at 10:48 pm (Cronaca, abusi sessuali sui minori, chiesa e pedofilia) (abusi asilo vallo della lucania, chiesto rinvio a giudizio per suor soledad, pedofilia vallo della lucania, suora peruviana)

PEDOFILIA:VALLO LUCANIA,CHIESTO GIUDIZIO PER SUORA PERUVIANA
(ANSA) - VALLO DELLA LUCANIA (SALERNO),

25 GEN - Rinvio a giudizio per Suor Soledad, archiviazione per gli altri indagati.

Queste le richieste avanzate dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania al Gip del Tribunale vallese a proposito dell’inchiesta su un presunto giro di pedofilia nel piccolo centro cilentano.

Al centro delle indagini, avviate due anni fa, la suora

peruviana Carmen Verde Bazan, di 25 anni, nota come suor Soledad, finita in carcere con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di 27 bambini tra i 3 e i 5 anni che frequentavano un asilo di Vallo della Lucania gestito

da religiose.

Richiesta di archiviazione, al contrario, per gli altri

indagati, almeno dieci, tra i quali un muratore e un fotografo del posto; tra le ipotesi d’accusa, la prostituzione minorile, la pornografia minorile e la detenzione di materiale pornografico. (ANSA).

Domani la ricostruzione completa del caso su: www.bambinicoraggiosi.com
 
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view post Posted on 27/1/2008, 15:55
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Pedofilia. I silenzi del vescovo di Vallo della Lucania

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Sfogo di una madre. Silenzi del vescovo di Vallo della Lucania


http://www.cilentando.com/

20 Novembre 2006
Violenze nell’asilo, il vescovo come Pilato

Lettera di una mamma di Vallo della Lucania inviata al quotidiano Il Mattino:

ANTONIO MANZO «Sono la mamma di una bimba di cinque anni che porta sulla sua carne i segni della violenza subìta…». È la drammatica lettera di una mamma di Vallo della Lucania, Rita Pellegrino che ieri pomeriggio arriva nella nostra redazione.

La figlioletta di cinque anni sarebbe stata violentata da suor Soledad, la suora peruviana agli arresti con la terribile accusa di aver violentato ventisette bambini tra le mura dell’asilo Paolo VI di Vallo della Lucania. L’accusa è terribile: la Chiesa locale è in silenzio. Nessuna parola di conforto, anzi perfino accuse di «isterismi familiari» nell’incredibile storia di ventisette bambini vittime degli abusi sessuali che avrebbe compiuto una suora peruviana. Bambini vittime - ventisette - che insieme alle loro famiglie, finora in un dignitoso silenzio, finiscono per diventare fantasmi che agitano la quiete troppo sospetta di una cittadina del Sud. Papa Ratzinger a Roma condanna i religiosi pedofili, a Vallo nessuno ne vuole più parlare. Nessuna forma di vicinanza e solidarietà ai bambini coinvolti e alle loro famiglie, atteggiamenti «pilateschi» addebitati ad un vescovo capace solo di «poche e scarne dichiarazioni ufficiali» e «silenzi assordanti». Ora basta, il dramma delle famiglie vittime delle storie di abusi sessuali compiuti da una suora peruviana - secondo l’accusa del procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania che ha retto fino in Cassazione - esplode in pubblico. È la lettera, drammatica, della mamma di una bambina vittima.

È l’appello a Benedetto XVI che non ha avuto timore a denunciare la gravità degli atti compiuti da uomini di Chiesa, siano essi sacerdoti o suore, con abusi sessuali in danno di minori. Ha parlato ai vescovi irlandesi ma è come se quelle parole fossero state pronunciate anche per la drammatica vicenda di Vallo della Lucania: un asilo, una suora, un’accusa di violenza sessuale in danno di ventisette bambini, le accuse di favoreggiamento per le conseorelle della suora arrestata. Sembra che avessero progettato di farla partire per il Perù pochi giorni prima che arrivassero le manette. Prima di decidere di spedire la lettera al nostrogiornale, Rita Pellegrino, ci ha pensato bene ed ha riflettuto. Perchè quando ieri ha spedito la lettera via fax, erano passati già quindici giorni in attesa di una prima risposta da parte del vescovo di Vallo, monsignor Rocco Favale, e poi da papa Benedetto XVI protagonista di una dura denuncia sui responsabili di abusi sessuali sui minori, specie se commessi da uomini di Chiesa, preti o suore.

Rita Pellegrino è la mamma di una delle bambine vittima delle violenze sessuali della suora peruviana nell’asilo di Vallo della Lucania, tuttora agli arresti domiciliari a Roma nella casa generalizia dell’ordine delle suore delle ancelle di santa Teresa del Bambin Gesù. Suor Soledad, venticinque anni, è accusata di aver compiuto abusi sessuali in danno di ventisette bambini della scuola materna Paolo VI di Vallo della Lucania. Su di lei pesa come un macigno l’accusa della procura della Repubblica di Vallo della Lucania intenzionata ad ampliare il giro delle indagini fino agli ultimi accertamenti compiuti dal Ris dei carabinieri per un presunto giro di pedofilia collegato proprio alla suora peruviana.

L’accusa per la suora ha sostenuto già il vaglio del tribunale del Riesame e successivamente della Cassazione. «Questa donna va fermata» scrisse sintenticamente, ma efficacemente, il procuratore dlela Repubblica Alfredo Greco nella seconda richiesta di custodia cautelare. E, probabilmente, poche ore prima che la suora fuggisse in Perù e facesse perdere le sue tracce. Un mese fa l’incidente probatorio, con i bambini interrogati nell’aula del tribunale trasformata in sala giochi per «cristallizzare» le prove dell’accusa. Poi, nel pieno della seconda tranche dell’inchiesta con i sette indagati per il presunto giro di pedofilia, la delibera del consiglio comunale di Vallo: non denigrate il nostro paese.
 
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http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/129

Abusi asilo Vallo della Lucania: «Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».
Il Mattino ottobre 2006

di Antonio manzo


«Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».

I ventisette bambini hanno tutti testimoniato le violenze nel corso dei colloqui con i consulenti della Procura della Repubblica. Il criminologo Bruno, noto al grande pubblico per il caso Cogne, difende la suora. Lui sostiene che i bambini, tra i 3 e e i 5 anni, sono suggestionabili. «Ma non ventisette bambini che sentiti isolatamente hanno denunciato violenze» ribattono i consulenti della Procura.


Sono le dieci del mattino del 7 giugno scorso quando i due consulenti della procura - Stefano Caruso, psicologo e esperto in psicodiagnostica docente all’università di Napoli e Annamaria Nazzaro, medico chirurgo e neuropsichiatra infantile - iniziano a lavorare negli uffici della direzione del complesso fieristico di Vallo della Lucania. I verbali relativi all’audizione di 27 bambini, tutti di 3,4 e 5 anni, contengono le drammatiche testimonianze. Sono state rese nel corso dei colloqui con i bambini alla presenza di almeno un genitore. I consulenti partono dai disegni, quelli della propria classe e poi cominciano i bambini stessi a raccontare. Scegliamo quattro drammatiche testimonianze. La prima: «Suor Soledad ci portava al bagno dove ci faceva giocare al lupo. Una volta mi ha anche fatto male il mio ditino. Il gioco del lupo non mi piaceva perché era brutto. Non voglio raccontare cosa mi faceva. Se suor Soledad torna a scuola io non ci voglio più andare.» La seconda: «Suor Soledad è cattiva e dà botte ai bambini. Li picchia sul... Ci accompagna in bagno e mi tocca...con il dito (la bambina, scrivono i consulenti nel verbale, fa segno con la mano destra passandosi la mano sulle parti intime). Poi ci fa giocare al lupo mangia frutta che ci mangia.» La terza: «Vado all’asilo. La mia suora si chiama Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che è molto cattiva. Lei mi faceva fare un gioco molto brutto perchè mi toccava e mi faceva il solletichino (la bambina fa il segno con la mano sinistra passandosela sulle parti intime). Suor Soledad ci faceva fare anche il gioco del lupo e mi diceva che doveva essere un segreto.». La quarta: «Vado all’asilo da suor Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che mi accompagna in bagno per fare la pipì. Lei quando andiamo al bagno mi fa male... Infila il dito (il bambino utilizzando una bambola fa vedere che infila il dito indice e passa la mano sui genitali). Lei mi faceva fare un gioco molto brutto che chiamata il gioco del mostro-femmina che consisteva nel nascondersi e quando lo trovavo mi faceva scappare nel salone delle feste o nel bagno da solo. Nel salone delle feste o nel bagno, quando eravamo da soli, mi toccava... Suor Agnese, invece, è brava e non mi fa mai male.» Concludono i consulenti della procura: «In definitiva, quasi tutti i soggetti ascoltati - scrivono i consulenti della procura - hanno riferito di maltrattamenti ed abusi perpetrati dall’indagata e a lei l’hanno attribuiti. Tutte le dichiarazioni sono risultate attendibili e coerenti, per cronologia e modalità». Sul versante della difesa, suor Soledad incarica il criminologo Francesco Bruno (noto al grande pubblico come il criminologo di Cogne) di stilare una consulenza tecnica di parte. Cita Piaget, compie una serie di analisi, legge gli atti processuali e ritiene inattendibili i bambini. Secondo lui a quell’età, tra 3 e 5 anni, c’è una ridotta attitudine dei bambini a testimoniare. «I bambini a quell’età non riescono a travisare i fatti a seconda delle proprie emozioni, della propria convenienza e dell’influenzamento di chi ha potere su di loro». Ma ci sono ventisette bambini che, sentiti separatamente, concordano unanimemente nell’accusa tanto da far dire ai consulenti della procura che non è possibile «alcuna istruzione dei bambini da parte dei genitori, anche perchè non si rilevano discordanze ed incongruenze nelle risposte di ciascuno e nel confronto con quelle degli altri». Nel colloquio dei consulenti della procura viene utilizzata una bambola per una più precisa e dettagliata descrizione dell’accaduto da parte dell’intervistato. E, fanno notare i consulenti, nel momento che vogliono intervenire i genitori vengono cortesemente invitati a tacere. «Sono suggestionabili i bambini testimoni a quell’età» continua a ripetere Francesco Bruno, il criminologo che ha aiutato Vespa nel processo televisivo del caso-Cogne.

Il Mattino Antonio Manzo




http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/60

Asilo Vallo della Lucania: Suor Soledad, accuse confermate
ELISABETTA MANGANIELLO Vallo della Lucania.

Presunti abusi sui bimbi della scuola materna, ieri la chiusura dell'incidente probatorio con la relazione dei 4 periti nominati dal gip che tra settembre 2006 e gennaio 2008 hanno eseguito l'esame protetto di circa 40 minori in audizione assistita. La seduta-fiume di ieri, svoltasi davanti al gip Emma Conforti, è partita alle 10 ed è andata avanti fino al tardo pomeriggio, con l'esposizione delle conclusioni del collegio peritale sull'attendibilità o meno di ogni bambino. Per i periti, infatti, al di là del dato della suggestionabilità dei bambini («cosa diversa dalla suggestione» ha fatto notare l’avvocato Lorenzo Lentini, avvocato di parte offesa) ci sono comunque anche le diagnosi effettuate sui bambini al centro dle processo. Ai periti, infatti, il giudice aveva chiesto di valutare, da un lato, quale era il grado di maturazione psicologica rapportata all'età di ciascuno dei piccoli e, dall'altro, se si poteva escludere che nel loro racconto ci fossero state aree emotivamente cariche. In pratica, agli esperti era stato chiesto di verificare se i minori avevano subito interferenze nel loro modo di rappresentare la realtà, con suggestioni legate a fattori socio-ambientali. Il risultato è un corposo elaborato, formato da 4 volumi per complessive 500 pagine, che parte da un'introduzione sull'ambiente in cui si sono verificati i presunti abusi e poi prende in esame ogni singolo bimbo. L'esito, complesso e tutto da interpretare, fa ritenere alcuni minori più credibili di altri. Caso per caso, i periti Ugo Sabatello, Elisa Spizzichino, Patrizia Pes e Renzo di Coli ieri hanno illustrato al gip le loro conclusioni e hanno risposto alle diverse domande poste dai legali e dai consulenti della difesa della suora, della Procura che ieri era rappresentata in aula dal sostituto Katia Cardillo. Presente in udienza ieri anche il noto psichiatra Francesco Bruno, cui si sono rivolti i legali di suor Soledad, Vincenzo Cannavacciuolo e Guglielmo Gulotta. Come consulente di alcune famiglie è intervenuto invece il docente Enrico de Notaris dell'Università Federico II. La Procura, dal canto suo, ha incaricato gli specialisti Stefano Caruson, Annanaria Nazzaro, Francesca Luaro e Cristina Salvato. Con la chiusura dell'incidente probatorio, gli atti ora tornano alla Procura guidata dal procuratore Alfredo Greco che dovrà valutare se proseguire le indagini oppure chiedere al gip il rinvio a giudizio o l'archiviazione.

Il Mattino edizione di Salerno 17 novembre 2007

 
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Video inchiesta sulle violenze per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio di suor Solded. Dopo 1 minuto dall'inizio del video si parla del caso:


Parte I

mms://video.jumpy.it/adstudioaperto/2007/05/LIVE_02_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSess uali_IParte.wmv?v=adstudioaperto/2007/05/LIVE_02_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSess uali_IParte.wmv

Parte II

mms://video.jumpy.it/adstudioaperto/2007/05/LIVE_03_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IIParte.wmv?v=adstudioaperto/2007/05/LIVE_03_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IIParte.wmv
 
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Il caso di Suor Soledad (nome vero Carmen Verde Banzan) è passato spesso inosservato e se ne occupano solo le cronache salernitane

http://wildgreta.wordpress.com/2008/05/30/...ata-a-giudizio/

Abusi asilo Vallo della Lucania: suor Soledad rinviata a giudizio



di Wildgreta

Il gip accoglie la richiesta dell’accusa e per suor Soledad il processo comincerà a novembre. Sono passati due anni dalle prime denunce. Due anni di indagini e di incidente probatorio per una trentina di bambini che frequentavano l’asilo e che, secondo l’accusa, avrebbero subito abusi sessuali da parte della suora peruviana. C’erano anche altri undici indagati insieme a suor Soledad, ma per loro è stata chiesta l’archiviazione e non si sa se ci siano stati altri sviluppi in merito. I media non sono mai stati troppo interessati alla vicenda degli abusi all’asilo Paolo VI di Vallo, un asilo privato, che le cronache locali hanno descritto come l’asilo frequentato dai figli della “Vallo bene”. Di seguito vi rimandiamo ai link degli articoli pubblicati da questo e da altri siti in questi due anni. Una delle pochissime trasmissioni televisive (forse l’unica) ad essersi occupata del caso è stata “Studio aperto live”, della quale più avanti troverete il link, per il resto, solo il quotidiano Il Mattino, unitamente ad altri quotidiani locali, ha dato conto di questo terribile caso di presunta pedofilia nelle scuole, in cui a bambini piccolissimi è stato chiesto di raccontare ai giudici la loro verità su ciò che succedeva in un luogo in cui i genitori li lasciavano con la massima fiducia. Ricordo che la suora era stata arrestata e poi liberata per decorrenza dei termini di custodia cautelare.


http://wildgreta.wordpress.com/cosi-suor-s...l-lupo-cattivo/

Abusi asilo Vallo della Lucania: «Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».
Il Mattino ottobre 2006
di Antonio manzo


«Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».

I ventisette bambini hanno tutti testimoniato le violenze nel corso dei colloqui con i consulenti della Procura della Repubblica. Il criminologo Bruno, noto al grande pubblico per il caso Cogne, difende la suora. Lui sostiene che i bambini, tra i 3 e e i 5 anni, sono suggestionabili. «Ma non ventisette bambini che sentiti isolatamente hanno denunciato violenze» ribattono i consulenti della Procura.

Sono le dieci del mattino del 7 giugno scorso quando i due consulenti della procura - Stefano Caruso, psicologo e esperto in psicodiagnostica docente all’università di Napoli e Annamaria Nazzaro, medico chirurgo e neuropsichiatra infantile - iniziano a lavorare negli uffici della direzione del complesso fieristico di Vallo della Lucania. I verbali relativi all’audizione di 27 bambini, tutti di 3,4 e 5 anni, contengono le drammatiche testimonianze. Sono state rese nel corso dei colloqui con i bambini alla presenza di almeno un genitore. I consulenti partono dai disegni, quelli della propria classe e poi cominciano i bambini stessi a raccontare. Scegliamo quattro drammatiche testimonianze. La prima: «Suor Soledad ci portava al bagno dove ci faceva giocare al lupo. Una volta mi ha anche fatto male il mio ditino. Il gioco del lupo non mi piaceva perché era brutto. Non voglio raccontare cosa mi faceva. Se suor Soledad torna a scuola io non ci voglio più andare.» La seconda: «Suor Soledad è cattiva e dà botte ai bambini. Li picchia sul… Ci accompagna in bagno e mi tocca…con il dito (la bambina, scrivono i consulenti nel verbale, fa segno con la mano destra passandosi la mano sulle parti intime). Poi ci fa giocare al lupo mangia frutta che ci mangia.» La terza: «Vado all’asilo. La mia suora si chiama Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che è molto cattiva. Lei mi faceva fare un gioco molto brutto perchè mi toccava e mi faceva il solletichino (la bambina fa il segno con la mano sinistra passandosela sulle parti intime). Suor Soledad ci faceva fare anche il gioco del lupo e mi diceva che doveva essere un segreto.». La quarta: «Vado all’asilo da suor Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che mi accompagna in bagno per fare la pipì. Lei quando andiamo al bagno mi fa male… Infila il dito (il bambino utilizzando una bambola fa vedere che infila il dito indice e passa la mano sui genitali). Lei mi faceva fare un gioco molto brutto che chiamata il gioco del mostro-femmina che consisteva nel nascondersi e quando lo trovavo mi faceva scappare nel salone delle feste o nel bagno da solo. Nel salone delle feste o nel bagno, quando eravamo da soli, mi toccava… Suor Agnese, invece, è brava e non mi fa mai male.» Concludono i consulenti della procura: «In definitiva, quasi tutti i soggetti ascoltati - scrivono i consulenti della procura - hanno riferito di maltrattamenti ed abusi perpetrati dall’indagata e a lei l’hanno attribuiti. Tutte le dichiarazioni sono risultate attendibili e coerenti, per cronologia e modalità». Sul versante della difesa, suor Soledad incarica il criminologo Francesco Bruno (noto al grande pubblico come il criminologo di Cogne) di stilare una consulenza tecnica di parte. Cita Piaget, compie una serie di analisi, legge gli atti processuali e ritiene inattendibili i bambini. Secondo lui a quell’età, tra 3 e 5 anni, c’è una ridotta attitudine dei bambini a testimoniare. «I bambini a quell’età non riescono a travisare i fatti a seconda delle proprie emozioni, della propria convenienza e dell’influenzamento di chi ha potere su di loro». Ma ci sono ventisette bambini che, sentiti separatamente, concordano unanimemente nell’accusa tanto da far dire ai consulenti della procura che non è possibile «alcuna istruzione dei bambini da parte dei genitori, anche perchè non si rilevano discordanze ed incongruenze nelle risposte di ciascuno e nel confronto con quelle degli altri». Nel colloquio dei consulenti della procura viene utilizzata una bambola per una più precisa e dettagliata descrizione dell’accaduto da parte dell’intervistato. E, fanno notare i consulenti, nel momento che vogliono intervenire i genitori vengono cortesemente invitati a tacere. «Sono suggestionabili i bambini testimoni a quell’età» continua a ripetere Francesco Bruno, il criminologo che ha aiutato Vespa nel processo televisivo del caso-Cogne.




http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/131

Pedofilia asilo Vallo della Lucania: I racconti dei bambini, le tappe dell’indagine,il video di Studio Aperto Live
Pedofilia/ Salerno, novizia accusata di abusi

Martedí 20.06.2006 09:50Libero/ Affari Italiani
Finisce in manette il noviziato di Soledad, una 23enne peruviana arrestata a Roma su ordine della Procura di Vallo della Lucania (Sa) con un'accusa pesante: violenza carnale su minori. La ragazza, che aspirava ad entrare nell'ordine di Santa Teresa del Bambino Gesù e faceva la maestra in un asilo gestito dalla sua congregazione nella città cilentana, avrebbe compiuto abusi sessuali sui piccoli a lei affidati. E, se prima si sarebbe trattato solo di voci e sospetti, in seguito la vicenda è diventata sempre più pesante. Fino a quando non è arrivata la denuncia da parte della madre di una bambina di quattro anni. Da cui l'intervento della magistratura.

La novizia è stata arrestata a Roma, poco prima che lasciasse l'Italia. La vicenda è iniziata quando, mesi fa, una madre di una piccola di quattro anni, che frequenta l'asilo gestito dalle suore di Santa Teresa a Vallo, ha denunciato Soledad di abusi sessuali commessi a scuola. L'aspirante religiosa nel frattempo, dopo cinque anni passati in Italia, aveva lasciato l'istituto campano e si era trasferita a Roma dove la congregazione le ha ordinato di restare in loco in attesa degli sviluppi delle indagini.Il vescovo di Vallo della Lucania, Giuseppe Rocco Favale, intervistato da Affari, dichiara: "Sono esterrefatto e dispiaciuto". Poi aggiunge un invito alla prudenza: "Sono cose delicate, e quindi bisogna evitare giudizi affrettati". Ma su una cosa è chiaro: "Comunque, se ha sbagliato è giusto che paghi".L'istituto è quello delle Piccole Ancelle, a Vallo chiamato di Santa Teresa. E' un asilo privato frequentato dalla 'Vallo bene', impegnato nel sociale con progetti anche di adozioni a distanza in America Latina. E sempre a Vallo, secondo quanto risulta ad Affari, la gente è disorientata: gira infatti voce che i piccoli sarebbero stati sentiti dai magistrati, dopo i primi sospetti dei genitori per strani arrossamenti sulla pelle dei figli. E i piccoli avrebbero parlato di questa novizia troppo 'premurosa' che si sarebbe avvicinata loro iniziando a palpeggiarli.

Fonte: Cilentando Press


Abusi nell’asilo di Vallo della Lucania
18 novembre 2006
In questi giorni Cilentando ha fatto presente, in alcuni post, il problema delle violenze sessuali, tema che ogni giorno si presenta almeno su un quotidiano o un tg.
Bene oggi Cilentando vi racconterà cosa è successo a Vallo della Lucania….
Il 29 maggio i genitori di alcuni bambini, che frequentavano l’asilo “Paolo VI” di Vallo della Lucania, denunciano in Procura casi di violenza sessuale sui loro bambini. Sotto accusa finisce una suora peruviana di 23 anni, suor Soledad, che opera nell’asilo.
Il 17 giugno Suor Soledad viene arrestata per evitare che la suora fugga all’estero.
Il 21 giugno il giudice interroga la suora per le indagini preliminari.
Il 23 giugno alla suora sono concessi gli arresti domiciliari presso la casa romana della congregazione delle Ancelle di S.Teresa del Gesù Bambino
Il 22 settembre vengono sentiti in sede di incidente probatorio i bambini e per evitare dei traumi il Tribunale viene trasformato in asilo.
Il 13 ottobre scatta un nuovo filone dell’inchiesta, teso ad appurare il coinvolgimento di alcune persone, appartenenti alla categoria delle persone “per bene” di Vallo della Lucania, in un giro pedo-pornografico.
Ad oggi la Corte di Cassazione ha confermato la decisione assunta dal giudice del Tribunale del Riesame che aveva concesso gli arresti domiciliari alla suora.
I giudici della Cassazione osservano che il contenuto delle dichiarazioni dei bambini e i modi di rappresentarle, anche mediante la simulazione dei gesti compiuti appaiono indicativi della partecipazione ad un vissuto effettivo, inoltre tra gli altri elementi concorrenti atti a far ipotizzare il reato di pedofilia ci sarebbero anche i fenomeni di disagio psicologico rilevati in alcuni bambini e infiammazioni degli organi genitali e anali degli stessi. “Tutto questo” serve solo a concedere gli arresti domiciliari alla suora?….a voi le considerazioni.
Questa è la situazione ad oggi e come in ogni brutta vicenda di violenza sessuale c’è sempre chi si nasconde dietro una maschera, una maschera che nasconde il mostro, la bestia….basta un abito da suora, un camice bianco, un vestito da prete, un lavoro “per bene”, un vestito da padre premuroso o da nonno, da mamma, da zio, per nascondere quello che siamo veramente?….Oggi si!! Giudichiamo e veniamo giudicati per quello che sembriamo e non per quello che siamo e non vediamo la verità.
Segue un’esperienza personale dolorosa resa pubblica per diffondere conoscenza sul fenomeno della pedofilia e lanciare, senza allarmismi, un segnale alle mamme che spesso ne ignorano i segnali e le modalita’. Un articolo che ha sollevato polemiche e ha visto gli interventi di Livia Pomodoro ed Ernesto Caffo.

Dal sito vivicentro.org: Prima parte Studio Aperto Live su Vallo della Lucania


mms://video.jumpy.it/adstudioaperto/2007/05/LIVE_02_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IParte.wmv?v=adstudioaperto/2007/05/LIVE_02_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IParte.wmv

Seconda parte Studio Aperto Live su Vallo della Lucania mms://video.jumpy.it/adstudioaperto/2007/05/LIVE_03_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IIParte.wmv?v=adstudioaperto/2007/05/LIVE_03_ValloDellaLucaniaStorieOrribiliDiAbusiSessuali_IIParte.wmv sabato 24 novembre 2007 dal sito www.veriabusi.blogspot.com
Violenze nell’asilo, il vescovo come Pilato
Questo è il primo degli articoli usciti sul caso di presunti abusi ai danni di 36 bambini che frequentavano l'asilo di Vallo della Lucania. Pochissima pubblicità è stata data a questo caso, lo stesso criminologo Francesco Bruno che è consulente di parte della suora indagata per abusi, non ne ha mai fatto menzione. Neppure l'avvocato Gulotta, che difende Suor Soledad, ne ha mai parlato. Essendo terminato l'incidente probatorio, mi sembrava giusto ripercorrere le tappe di questa terribile vicenda che fra pochissimi giorni arriverà all'epilogo: rinvio a giudizio o archiviazione. Ricordo che, oltre alla suora, ci sono altre persone indagate.

Dal Quotidiano Il Mattino:

Lettera di una mamma di Vallo della Lucania inviata al quotidiano Il Mattino:di ANTONIO MANZO
«Sono la mamma di una bimba di cinque anni che porta sulla sua carne i segni della violenza subìta…». È la drammatica lettera di una mamma di Vallo della Lucania, Rita Pellegrino che ieri pomeriggio arriva nella nostra redazione.
La figlioletta di cinque anni sarebbe stata violentata da suor Soledad, la suora peruviana agli arresti con la terribile accusa di aver violentato ventisette bambini tra le mura dell’asilo Paolo VI di Vallo della Lucania. L’accusa è terribile: la Chiesa locale è in silenzio. Nessuna parola di conforto, anzi perfino accuse di «isterismi familiari» nell’incredibile storia di ventisette bambini vittime degli abusi sessuali che avrebbe compiuto una suora peruviana. Bambini vittime - ventisette - che insieme alle loro famiglie, finora in un dignitoso silenzio, finiscono per diventare fantasmi che agitano la quiete troppo sospetta di una cittadina del Sud. Papa Ratzinger a Roma condanna i religiosi pedofili, a Vallo nessuno ne vuole più parlare. Nessuna forma di vicinanza e solidarietà ai bambini coinvolti e alle loro famiglie, atteggiamenti «pilateschi» addebitati ad un vescovo capace solo di «poche e scarne dichiarazioni ufficiali» e «silenzi assordanti». Ora basta, il dramma delle famiglie vittime delle storie di abusi sessuali compiuti da una suora peruviana - secondo l’accusa del procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania che ha retto fino in Cassazione - esplode in pubblico. È la lettera, drammatica, della mamma di una bambina vittima.
È l’appello a Benedetto XVI che non ha avuto timore a denunciare la gravità degli atti compiuti da uomini di Chiesa, siano essi sacerdoti o suore, con abusi sessuali in danno di minori. Ha parlato ai vescovi irlandesi ma è come se quelle parole fossero state pronunciate anche per la drammatica vicenda di Vallo della Lucania: un asilo, una suora, un’accusa di violenza sessuale in danno di ventisette bambini, le accuse di favoreggiamento per le conseorelle della suora arrestata. Sembra che avessero progettato di farla partire per il Perù pochi giorni prima che arrivassero le manette. Prima di decidere di spedire la lettera al nostrogiornale, Rita Pellegrino, ci ha pensato bene ed ha riflettuto. Perchè quando ieri ha spedito la lettera via fax, erano passati già quindici giorni in attesa di una prima risposta da parte del vescovo di Vallo, monsignor Rocco Favale, e poi da papa Benedetto XVI protagonista di una dura denuncia sui responsabili di abusi sessuali sui minori, specie se commessi da uomini di Chiesa, preti o suore.
Rita Pellegrino è la mamma di una delle bambine vittima delle violenze sessuali della suora peruviana nell’asilo di Vallo della Lucania, tuttora agli arresti domiciliari a Roma nella casa generalizia dell’ordine delle suore delle ancelle di santa Teresa del Bambin Gesù. Suor Soledad, venticinque anni, è accusata di aver compiuto abusi sessuali in danno di ventisette bambini della scuola materna Paolo VI di Vallo della Lucania. Su di lei pesa come un macigno l’accusa della procura della Repubblica di Vallo della Lucania intenzionata ad ampliare il giro delle indagini fino agli ultimi accertamenti compiuti dal Ris dei carabinieri per un presunto giro di pedofilia collegato proprio alla suora peruviana.
L’accusa per la suora ha sostenuto già il vaglio del tribunale del Riesame e successivamente della Cassazione. «Questa donna va fermata» scrisse sintenticamente, ma efficacemente, il procuratore dlela Repubblica Alfredo Greco nella seconda richiesta di custodia cautelare. E, probabilmente, poche ore prima che la suora fuggisse in Perù e facesse perdere le sue tracce. Un mese fa l’incidente probatorio, con i bambini interrogati nell’aula del tribunale trasformata in sala giochi per «cristallizzare» le prove dell’accusa. Poi, nel pieno della seconda tranche dell’inchiesta con i sette indagati per il presunto giro di pedofilia, la delibera del consiglio comunale di Vallo: non denigrate il nostro paese.

Vallo: giro di pedofili dietro le violenze nell’asilo


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Pubblicato Lunedì, ottobre 16 2006 05:49:38 Il Mattino



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E quando a un bimbo di cinque anni mancano anche le parole per descrivere cosa le «faceva» quella «suora con la faccia color cioccolato», c’è sempre la limpida fantasia che soccorre con i gesti. Sì, c’è il gesto, crudo e terribile, l’innocente replay di un atto criminale già compiuto in suo danno da suor Soledad dalla «faccia color cioccolato», come fedelmente il bimbo fotografa la religiosa peruviana agli arresti domiciliari con l’accusa di aver compiuto violenza sessuale in danno di trenta minori dell’asilo di Vallo della Lucania.

E, da venerdì mattina dopo un blitz ordinato dalla procura di Vallo, come se non bastasse, l’inchiesta riserva alla drammatica sceneggiatura un altro capitolo: il sospetto, che per i pm di Vallo è già una selva di indizi piuttosto robusti, di un giro di pedofilia tutt’intorno a quella suora peruviana che «toccava» i bambini. Con tanto di filmati e foto che ora, accanitamente, gli investigatori cercano dappertutto. Altri sette indagati, alcuni per violenza sessuale. Non solo, ma con la presenza di un muratore, anche lui indagato, che avrebbe intrecciato con la suora un rapporto fin troppo tenero e familiare nei giorni del suo impegno nei recenti lavori di ristruttazione alla casa religiosa. Sesso, violenza in danno di minori, pedofilia: un quadro accusatorio terrificante. Da ieri mattina, il nuovo capitolo dell’inchiesta: proprio a poche decine di metri dall’asilo delle suore c’è un appartamento sequestrato, sigillato in un blitz ordinato dalla procura di Vallo della Lucania. È un appartamento privato dove, secondo i primi sospetti, ci sarebbero tracce di questa inquietante storia di violenze ai minori. E poi minori fotografati, filmati, messi su dvd e finiti nello studio del più noto, e probabilmente anche inconsapevole, fotografo del paese. Carabinieri, poliziotti e finanzieri nella notte tra venerdì e sabato hanno compiuto decine di perquisizioni, sequestrato l’appartamento di via Varducci, poco distante dlal’asilo, messo a soqquadro lo studio fotografico. Vallo della Lucania è scossa, incredula. Sbianca il volto della cittadina che da venti anni guida una indubbia riscossa del Cilento. «Non siamo gente di merda» ti dicono in piazza i cavalieri dell’onore civico. «Forse hanno esagerato anche i genitori» aggiungono i certificatori dell’ipocrisia. «Ma qui è bene andare fino in fondo, costi quel che costi» ha dichiarato fin dal primo momento il vescovo della diocesi, Rocco Favale consapevole da tempo della gravità del caso. «C’è serietà nel processo e mi auguro, fuori, serenità per le famiglie» sintetizza uno degli avvocati, Silverio Marchetti. Ma l’inchiesta è lì, nei faldoni che affollano un’aula di tribunale temporaneamente prestata non ad una fiction, sia pure tra i colori dei giocattoli, ma a un pezzo di realtà cruda. È lì l’inchiesta con una suora arrestata, tre suore indagate per favoreggiamento, e poi trenta bambini, le loro famiglie, il piccolo ambiente della provincia italiana dove ogni sussurro è grida e anche la denuncia ti fa rischiare l’isolamento civile. L’inchiesta è lì, nell’immagine del bimbo che si alza dal sediolino e ripete il gesto della violenza ai giudici. È uno degli ultimi flash dell’ultima drammatica udienza dell’incidente probatorio che serve ad inchiodare alle responsabilità suor Carmen Soledad Bazan Verde agli arresti domiciliari a Roma. Ma l’ultimo blitz squarcia il velo di una realtà ancor più inquietante e drammatica «Non c’è più tempo da perdere» dice il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, agli investigatori di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Il pm ordina il blitz che scuote Vallo della Lucania: sette indagati, un appartamento sequestrato, l’irruzione in uno dei più noti studi fotografici della città cilentana, un muratore che avrebbe avuto rapporti con la suora peruviana che «era come il lupo, e con la faccia color cioccolato», come la descrivono alcuni bambini. Sì, proprio suor Soledad che un giorno schiaffeggiò una consorella che si permise di redarguirla dopo averla sorpresa a palpeggiare i bambini. «Ma cosa stai facendo?» le disse con tono giustamente alterato. La peruviana non perse tempo e le mollò due ceffoni. Senza parlare, usando ancora drammaticamente le mani. Antonio Manzo


Asilo Vallo della Lucania: Suor Soledad, accuse confermate
Presunti abusi sui bimbi della scuola materna, ieri la chiusura dell'incidente probatorio con la relazione dei 4 periti nominati dal gip che tra settembre 2006 e gennaio 2008 hanno eseguito l'esame protetto di circa 40 minori in audizione assistita. La seduta-fiume di ieri, svoltasi davanti al gip Emma Conforti, è partita alle 10 ed è andata avanti fino al tardo pomeriggio, con l'esposizione delle conclusioni del collegio peritale sull'attendibilità o meno di ogni bambino. Per i periti, infatti, al di là del dato della suggestionabilità dei bambini («cosa diversa dalla suggestione» ha fatto notare l’avvocato Lorenzo Lentini, avvocato di parte offesa) ci sono comunque anche le diagnosi effettuate sui bambini al centro dle processo. Ai periti, infatti, il giudice aveva chiesto di valutare, da un lato, quale era il grado di maturazione psicologica rapportata all'età di ciascuno dei piccoli e, dall'altro, se si poteva escludere che nel loro racconto ci fossero state aree emotivamente cariche. In pratica, agli esperti era stato chiesto di verificare se i minori avevano subito interferenze nel loro modo di rappresentare la realtà, con suggestioni legate a fattori socio-ambientali. Il risultato è un corposo elaborato, formato da 4 volumi per complessive 500 pagine, che parte da un'introduzione sull'ambiente in cui si sono verificati i presunti abusi e poi prende in esame ogni singolo bimbo. L'esito, complesso e tutto da interpretare, fa ritenere alcuni minori più credibili di altri. Caso per caso, i periti Ugo Sabatello, Elisa Spizzichino, Patrizia Pes e Renzo di Coli ieri hanno illustrato al gip le loro conclusioni e hanno risposto alle diverse domande poste dai legali e dai consulenti della difesa della suora, della Procura che ieri era rappresentata in aula dal sostituto Katia Cardillo. Presente in udienza ieri anche il noto psichiatra Francesco Bruno, cui si sono rivolti i legali di suor Soledad, Vincenzo Cannavacciuolo e Guglielmo Gulotta. Come consulente di alcune famiglie è intervenuto invece il docente Enrico de Notaris dell'Università Federico II. La Procura, dal canto suo, ha incaricato gli specialisti Stefano Caruson, Annanaria Nazzaro, Francesca Luaro e Cristina Salvato. Con la chiusura dell'incidente probatorio, gli atti ora tornano alla Procura guidata dal procuratore Alfredo Greco che dovrà valutare se proseguire le indagini oppure chiedere al gip il rinvio a giudizio o l'archiviazione.

Il Mattino edizione di Salerno 17 novembre 2007



Il 25 gennaio 2008, per Suor Soledad è stato chiesto il rinvio a giudizio. Per gli altri 11 indagati il pm ha chiesto l'archiviazione perchè gli indizi raccolti non sono sufficienti.
 
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http://mammadolce.wordpress.com/2008/11/26...curia/#more-772

Pedofilia: udienza preliminare a Vallo della Lucania! Quindici famiglie chiedono ancora giustizia e viene citato in giudizio anche la Curia

Il Giustiziere degli Angeli

Viene accolta la richiesta delle parti civili di citare in giudizio anche la curia vescovile, oltre ai legali rappesentanti dell’asilo Paolo VI dell’Istituto Religioso delle Ancelle di Santa Teresa.

Stralcio di articolo tratto da Cilentando - Il 29 maggio 2006 i genitori di alcuni bambini, che frequentavano l’asilo “Paolo VI” di Vallo della Lucania, denunciano in Procura casi di violenza sessuale sui loro bambini. Sotto accusa finisce una suora peruviana di 23 anni, suor Soledad, che opera nell’asilo. Il 17 giugno Suor Soledad viene arrestata per evitare che la suora fugga all’estero. Il 21 giugno il giudice interroga la suora per le indagini preliminari. Il 23 giugno alla suora sono concessi gli arresti domiciliari presso la casa romana della congregazione delle Ancelle di S.Teresa del Gesù Bambino. Il 22 settembre vengono sentiti in sede di incidente probatorio i bambini e per evitare dei traumi il Tribunale viene trasformato in asilo. Il 13 ottobre scatta un nuovo filone dell’inchiesta, teso ad appurare il coinvolgimento di alcune persone, appartenenti alla categoria delle persone “per bene” di Vallo della Lucania, in un giro pedo-pornografico. Il 25 gennaio 2008, per Suor Soledad è stato chiesto il rinvio a giudizio. Per gli altri 11 indagati il pm ha chiesto l’archiviazione perchè gli indizi raccolti non sono sufficienti.

Dal.sito.UAAR

Dal.sito.InformazioneCampania

Dal.sito.LaiciForumCommunity

da Il Mattino - cronaca di Salerno pag. 34 mercoledì 26/11/08
Asilo e violenze, il gip cita il vescovo in giudizio
Prima udienza, accolta la richiesta delle famiglie di 15 bambini. Suor Soledad assente

ELISABETTA MANGANIELLO Vallo della Lucania. Apertura dell’udienza preliminare ieri al tribunale di Vallo dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura per suor Soledad, la religiosa non si presenta, ma alcuni legali delle famiglie chiedono e ottengono dal gup Elisabetta Catalanotti che siano citati come responsabili civili i legali rappresentanti dell’istituto religioso delle ancelle di Santa Teresa e della curia vescovile. È l’ultimo colpo di scena della vicenda giudiziaria che ha preso il via oltre due anni fa, alla fine di maggio 2006, quando partirono le indagini della procura della repubblica guidata da Alfredo Greco dopo le denunce di alcuni genitori di presunti abusi sessuali sui figli iscritti alla scuola materna “Paolo VI” gestita da religiose. Ieri mattina in aula la costituzione di parte civile da parte di una quindicina di genitori dei bambini in qualità di persone offese, poi la richiesta preliminare dei legali Nicola e Giuseppe Suadoni e
Riccardo Ruocco di citare i responsabili civili, accolta dal gup con il rinvio della discussione al 12 febbraio con la notifica agli interessati. Una strategia che non ha visto concordi altri avvocati per l’inevitabile prolungamento dei tempi. «Se non avessimo integrato il contraddittorio in questa fase - spiega l’avvocato Giuseppe Suadoni - quanto accertato in sede di incidente probatorio dalla procura non avrebbe avuto valore nei confronti dei responsabili civili. Il rinvio a due mesi, a fronte di questo risultato, non sono poi tanti». La connessione della curia vescovile nella vicenda è tutt’altro che scontata. «L’accoglimento dell’istanza rappresenta una novità - spiega Nicola Suadoni - Ci risulta un unico precedente in cui in un’azione di risarcimento danni da reato venga citata anche la curia oltre che l’istituto religioso». «Ci siamo posti un problema processuale per la corretta installazione del contradditorio - aggiunge Riccardo Ruocco -
Trovandoci in un’udienza filtro rispetto all’installazione del giudizio era utile e necessario che anche i responsabili civili potessero partecipare con pieni poteri alla fase preliminare. In questo modo anche i nostri assistiti avranno una tutela piena». Suor Soledad dall’avvio della delicata vicenda non ha mai fatto ritorno a Vallo, raggiunta a Roma dall’ordinanza cautelare a giugno 2006 ed associata al carcere di Fuorni, poi ai domiciliari nell’istituto della capitale e rimessa in libertà dopo un anno per scadenza dei termini di custodia. Neppure ieri era in aula dove era invece rappresentata dai legali Vincenzo Cannavacciuolo e Guglielmo Gullotta.
 
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17/02/2009
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Violenze e abusi sessuali su 27 bambini dell’asilo di Vallo: con questa accusa dal 15 ottobre prossimo dovrà comparire dinanzi al tribunale di Vallo suor Soledad, la suora di origine peruviana arrestata nel giugno del 2006. La difficile inchiesta dell’ex procuratore di Vallo, Alfredo Greco, è approdata al dibattimento. Il gip ha ritenuto solido l’impianto accusatorio e «attendibili» le testimonianze dei bambini. Di tutt’altro avviso la difesa della suora, con il professor Gullotta: «Solo una psicosi collettiva delle famiglie». Ma ora è processo. MANZO A PAG. 39

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17/02/2009

Nel mese di marzo del 2006 i genitori di 27 bambini dai tre ai cinque anni di età denunciarono la religiosa

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Abusi e violenze, processo alla suora dell’asilo

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Suor Soledad va a giudizio. La religiosa di origine peruviana che prestava servizio nell’asilo di Vallo della Lucania dal 15 ottobre prossimo dovrà comparire dinanzi al tribunale di Vallo della Lucania con l’accusa di abusi e violenze sessuali nei confrotni di 27 bambini. Il rinvio a giudizio è arrivato ieri pomeriggio dopo circa sei ore di udienza. Il gip Lariccia ha così confermato l’inchiesta condotta fin dal 2006 dall’ex procuratore della Repubblica Alfredo Greco. «Bambini attendibili, perizie credibili» sostiene il gip. «Una sorta di psicosi collettiva, un virus tra le famiglie» ha invece detto il professore Guglielmo Gullota, avvocato di suor Soledad e ritenuto uno ei legali di maggiore esperienza in tema di reati contro la persona a sfondo sessuale. Nonostante questa difesa, il gip ha ritenuto fondato e credibile l’impianto accusatorio della procura sostenuto in udienza dal pm Cardillo e dagli avvcoati di parte civile (Felice Lentini, Silverio Marchetti, Angelo Sansone, Attilio Taiani, Mario Carrato, Domenico Del Gaudio, Maria Rosaria Oricchio). L'inchiesta che coinvolge suor Soledad parte a fine maggio 2006, quando prima una mamma e poi subito altri genitori si presentano in Procura per denunciare i presunti abusi subiti dai propri figli. I piccoli, tutti di età compresa tra i 3 e i 5 anni, sono iscritti alla scuola materna dove la religiosa ha coadiuvato le maestre per un anno con compiti esterni alle aule. Il procuratore della repubblica Greco dispone l'apertura di un'inchiesta ed ascolta sia le religiose dell'istituto che tutti i genitori degli alunni. Nel giro di alcune settimane, gli esposti-denunce dei genitori arrivano a quota 40. A metà giugno 2006 suor Soledad, che si trova a Roma, è raggiunta da un'ordinanza cautelare ed è associata al carcere di Fuorni, ma dopo pochi giorni, interrogata dal gip Roberta Zizanovich, viene trasferita agli arresti domiciliari presso l'istituto di Roma. Il pm, intanto, chiede e ottiene dal giudice per le indagini preliminari lo svolgimento di un'audizione assistita dei 34 bambini che si presume siano stati vittima degli abusi. L'ascolto dei minori avviene al tribunale di Vallo in audizione assistita, tra il 22 settembre e il 13 ottobre 2006, con un proseguo peritale a gennaio 2008. Dopo un anno trascorso agli arresti domiciliari, suor Soledad viene rimessa in libertà, mentre l'inchiesta va avanti. Le tappe dell’inchiesta che coinvolge suor Soledad sono scandite in 10.800 pagine, raccolte in 9 faldoni. Proprio nei mesi successivi all’inchiesta di Vallo una raffica di arresto sconvolge Rignano Flaminio. Una inchiesta identica: a Vallo con esiti giudiziari ed un solo arresto, a Rignano decine di arresti e inchiesta crollata. Intanto l’inchiesta va avanti e va verso la conclusione: la procura di Vallo chiede l gip l’archiviazione per tutti gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi sessuali alla scuola materna “Paolo VI” di Vallo, tranne che per suor Soledad. Si tratta di altri 12 indiziati, invece, per i quali la procura chiede l’archiviazione, perché gli elementi raccolti nel corso delle indagini non sono sufficienti a sostenere le accuse in giudizio. Questa richiesta di archiviazione interessa anche tre suore dell’Istituto Santa Teresa per le quali erano stati formalizzati i capi di imputazione per favoreggiamento. Suor Soledad, 25 anni, confessa semplice delle ancelle di Santa Teresa, arrivò nella scuola materna Paolo VI dallo scorso settembre. Di origini peruviane, si era trasferita in Italia da 5 anni. Alla scuola di Vallo aveva il compito di tenere d'occhio i bimbi quando uscivano nel corridoio, accompagnandoli nello spogliatoio o in bagno e aiutandoli a lavarsi. ant.man.

 
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Pedofilia Asilo Vallo della Lucania: Suor Soledad non sarà più l’unica imputata


Il pm aveva chiesto l’archiviazione per gli 11 indagati del secondo filone dell’inchiesta relativa alle violenze all’asilo Paolo VI di Vallo della Lucania. Gli avvocati delle 27 famiglie che avevano denunciato gli abusi dopo i racconti dei loro bambini, avevano presentato opposizione all’archiviazione. E per 4 degli indagati l’opposizione è stata accolta, la richiesta di archiviazione è stata rigettata dal Gip. Due le consorelle accusate di favoreggiamento nel depistaggio delle indagini su suor Soledad, più un fotografo e un muratore accusati di violenze sui bambini. Duro colpo per la difesa capitanata dall’avvocato Gulotta, che ha parlato (come di consueto) di “suggestione collettiva” e duro colpo anche per il criminologo Francesco Bruno che aveva ritenuto i bambini “non attendibili”.

ANTONIO MANZO

Il bimbo vede il cavalletto con la macchina fotografica e si rivolge al papà e allo zio: «Questo è uguale a quello usato nella stanza dei mostri». Poi continua il racconto drammatico dei trasferimenti dall’asilo alla casa di un muratore distante poco vicino. «C’erano i mostri e ci toccavano…» dice tra l’altro il bambino. Non finisce a suor Soledad la storia dei preunti abusi all’asilo di Vallo. Anzi, si arricchisce di nuovi capitoli accusatori. Il gip Marrone rigetta la richiesta di archiviazione proposta dal pm Alfredo Greco per il secondo filone di indagine sui presunti abusi sessuali nell’asilo di Vallo della Lucania, processo per il quale è stata già rinviata a giudizio suor Soledad e che inizierà il 15 ottobre prossimo.

Il gip chiede al pm le cosiddette imputazioni coatte: nel giro di dieci giorni il pm dovrà formulare l’imputazione nei confronti di Aniello Labruna, il muratore che abita a confine con l’istituto religioso dove aveva sede l’asilo perchè «in concorso con Maria Soledad Bazan, (la suora) compiva atti sessuali con minorenni», cioè i bimbi dell’asilo, e nei confronti di Antonio Rinaldi per il reato di pornografia minorile.

Altre due imputazioni coatte il gip le ha chieste per Agnese Cafasso e Giuseppina De Paola, due consorelle di suor Soledad, per il reato di favoreggiamento (avrebbero tentato di deviare le indagini in corso a carico della suora). Il gip ha anche decretato l’archiviazione per Maria Antonietta Salerno, Antonio Scelza, Chiarina Merola, Pantaleo Rinaldi, Elisa Rinaldi, Vincenzo Puglia, Andrea Lungo e Luciano Aliberti. Per il pm titolare dell’indagine tutti gli elementi che erano stati raccolti nel secondo filone di indagine (a partire sempre dai racconti dei bambini) erano spuri e senza una pur minima credibilità indiziaria. Quindi, tanto evanescenti da non reggere in dibattimento e, soprattutto, per evitare un processo su fatti devastanti. Secondo il pm, nessun processo doveva esser fatto sul secondo filone, soprattutto dopo che lo stesso magistrato aveva disposto accertamenti a seguito delle dichiarazioni dei bambini sulla presunta casa dei mostri oggetto anche di un sopralluogo dei Ris, quella del muratore ora finito imputato coatto. Di tutt’altro avviso, il gip Marrone. Secondo il gip «non sussistono quegli elementi che consentono di ritenere le dichiarazioni dei minori frutto di una suggestione individuale o collettiva indotta loro dai genitori o dall’ambiente esterno (si consideri soltanto che la vicenda di Rignano Flaminio è esplosa a livello mediatico soltanto nell’anno 2007)». Per il gip, la stanza nella casa del muratore avrebbe ospitato incontri tra la suora e il muratore, in presenza dei bambini che hanno perfino raccontato particolari, ed anche la registrazione filmata delle violenze sui bambini stessi che sarebbero contenute in quattro cd «rinvenuti nella stanza del figlio dell’imputato recanti la dicitura ”amplesso” e quella ancor più inquietante ”abusi”». Suor Soledad andrà processata a partire dal 15 prossimo. È prevedibile che con lei compariranno sul banco degli imputati anche il muratore e il giovane fotografo. La religiosa è accusata di abusi e violenze su 27 bambini.

Il Mattino 15 marzo 2009

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...703_A1.txt.html

«Vogliamo la veritá su suor Soledad»


la Città di Salerno — 17 marzo 2009 pagina 24 sezione: NAZIONALE

• vallo della lucania. Torna alla ribalta nazionale il "caso suor Soledad". Ieri mattina i genitori di uno dei bambini coinvolti nel presunto caso di molestie sessuali nell’istituto Santa Teresa di Vallo, sono stati ospiti della trasmissione Mediaset Mattino 5. Intervistati dal giornalista Claudio Brachino, hanno ricostruito l’intera vicenda che è iniziata ormai più di tre anni fa confermando le accuse alla suora. • Una testimonianza agghiacciante di un padre e una madre che per ovvi motivi hanno preferito restare anonimi. Un gesto per tutelare la piccola coinvolta suo malgrado in una triste vicenda. Al centro delle indagini, avviate tre anni fa, c’è la suora peruviana Carmen Verde Bazan, 25 anni, nota come suor Soledad. La suora, per la quale il prossimo 15 ottobre inizierá il processo, è finita in carcere con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di 27 bambini tra i 3 e i 5 anni che frequentavano l’asilo di Vallo gestito da religiose. • «Nostra figlia - hanno raccontato ieri mattina i due genitori ai microfoni di Mattino 5 - era tormentata dall’idea di dover andare all’asilo. Ogni mattina piangeva, nei suoi occhi c’erano paura e terrore. Poi pian piano ha iniziato a raccontarci delle attenzioni particolari che le rivolgeva suor Soledad e cosi abbiamo deciso di portarla per una visita al Bambin Gesù di Roma». • I due genitori sono poi scesi nei particolari, ricostruendo passo dopo passo una vicenda che da tre anni tiene con il fiato sospeso la comunitá cilentana. «Vogliamo sapere la veritá, vogliamo che venga fatta luce su quello che è realmente accaduto nell’istituto religioso». • L’indagine sui presunti abusi alla scuola materna presso l’istituto Santa Teresa, inizia a maggio 2006: alcuni genitori, tra i quali anche quelli che ieri mattina sono stati ospiti di Mattino 5, protestano davanti ai cancelli della scuola denunciando gravi fatti di violenze contro i bambini. Accuse pesanti a carico di suor Soledad, la religiosa peruviana addetta alla cura dei piccoli. Secondo l’accusa, avrebbe abusato di alcuni bambini. Scattano le indagini, suor Soledad viene fermata a Roma e sottoposta agli arresti domiciliari. In estate il primo interrogatorio dei piccoli attraverso l’incidente probatorio, con l’assistenza di psicologi, in uno dei padiglioni fieristici di Vallo. Il caso diviene rilevante nel secondo incidente probatorio, in autunno: finiscono indagati un muratore e i titolari di uno studio fotografico di Vallo della Lucania: il muratore sarebbe il presunto amante della suora, la quale portava i bambini in una cantina della casa attigua costringendoli ad assistere agli incontri. Carmela Santi

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...703_A9.txt.html

l'inchiesta


la Città di Salerno — 17 marzo 2009 pagina 24 sezione: NAZIONALE
• La testimonianza dei due genitori a Mattino 5 arriva a distanza di qualche giorno dalla decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, Nicola Marrone, di rigettare la richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero Alfredo Greco per il secondo filone di indagine sui presunti abusi sessuali. Così per il prossimo 15 ottobre, giorno previsto per l’inizio del processo per suor Soledad, il caso potrebbe arricchirsi di nuovi elementi. • In particolare, il giudice per le indagini preliminari ha chiesto al pm le cosiddette imputazioni coatte nei confronti di A.L., il muratore coinvolto nel secondo filone di inchiesta, e di A.R., figlio del titolare dello studio fotografico per il reato di pornografia minorile. Altre due imputazioni coatte il gip le ha chieste per A.C. e G.D.P., due consorelle di suor Soledad, per il reato di favoreggiamento in quanto avrebbero tentato di deviare le indagini che erano in corso su suor Soledad. • Decisa invece l’archiviazione per le altre persone coinvolte sempre nel secondo filone di indagine, ovvero per M.A.S., A.S., C.M., P.R., E.R., V.P., A.L. e L.A. Per il gip Marrone, diversamente da quanto sostenuto dal pm titolare dell’indagine, sussistono sufficienti elementi che «non consentono di ritenere le dichiarazioni dei minori frutto di una suggestione individuale o collettiva indotta loro dai genitori o dall’ambiente esterno». • Per il muratore quindi e per il giovane fotografo non è ancora scritta la parola fine in questa triste vicenda. Secondo alcune indiscrezioni, pare che ci sarebbe addirittura la registrazione filmata delle violenze perpetrate sui bambini stessi, che sarebbero contenute in quattro cd rinvenuti nel corso delle indagini, recanti la dicitura "amplesso" e quella, ancora più inquietante, "abusi". • Suor Soledad andrá a processo il prossimo 15 ottobre. Il gip deciderá anche il destino delle altre quattro persone.

 
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view post Posted on 16/10/2009, 09:36
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ABUSI A VALLO DELLA LUCANIA.
I GIUDICI CREDONO ALLE “DRAMMATICHE TESTIMONIANZE” DEI BAMBINI.
Rinviati a Giudizio, nella seconda tranche del processo, altri quattro imputati.
Trattasi di:
Aniello Labruna, muratore, abitante vicino all’asilo, perché “in concorso con Suor Soledad (la principale imputata) compiva atti sessuali con minorenni,
Antonio Rinaldi, fotografo, per il reato di “”pornografia minorile”,
Agnese Cafasso e Giuseppina De Paola, due suore, consorelle di Suor Soledad, per reati di favoreggiamento.
Prima udienza, segnatevelo bene, il 21 gennaio prossimo.
Vi ricordo che il Gip aveva chiesto l’imputazione coatta perché “le dichiarazioni dei minori non erano frutto di una suggestione individuale o collettiva indotta loro dai genitori o dall’ambiente esterno”. Inoltre sempre per il Gip la stanza nella casa del muratore avrebbe ospitato incontri tra la suora e il muratore, in presenza dei bambini”.
 
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Processo alla suora. Vallo torna a dividersi
Violenze all’asilo: cinque imputati in due filoni di indagine

Saranno processati anche il fotografo, il muratore e due suore per violenza sessuale in danno di minori. La prima udienza è prevista per il 21 gennaio prossimo. Ieri pomeriggio il rinvio a giudizio del gip per il muratore Aniello Labruna, il fotografo Antonio Rinaldi e due consorelle di suor Soledad. Il gip aveva rigettato la richiesta di archiviazione proposta dalla procura per il secondo filone di indagine sui presunti abusi sessuali nell’asilo (l’opposizione era stata presentata dalle parti civili Marchetti, Sansone, Oricchio e Del Gaudio). A giudizio vanno Aniello Labruna, il muratore che abita a confine con l’istituto religioso dove aveva sede l’asilo perchè «in concorso con Maria Soledad Bazan, (la suora) compiva atti sessuali con minorenni», cioè i bimbi dell’asilo, e nei confronti di Antonio Rinaldi per il reato di pornografia minorile. A giudizio anche Agnese Cafasso e Giuseppina De Paola, due consorelle di suor Soledad, per il reato di favoreggiamento (avrebbero tentato di deviare le indagini in corso a carico della suora). Il secondo filone delle indagini era scaturito sempre dal racconto dei bambini sulla «casa» poco distante dall’asilo dove la suora avrebbe condotto i bambini. La presunta casa dei mostri fu oggetto anche di un sopralluogo dei Ris, è la casa del muratore ora finito sotto processo. Il gip chiese le imputazioni coatte perchè «le dichiarazioni dei minori non erano frutto di una suggestione individuale o collettiva indotta loro dai genitori o dall’ambiente esterno». Per il gip, la stanza nella casa del muratore avrebbe ospitato incontri tra la suora e il muratore, in presenza dei bambini che hanno perfino raccontato particolari, ed anche la registrazione filmata delle violenze sui bambini stessi che sarebbero contenute in quattro cd «rinvenuti nella stanza del figlio dell’imputato recanti la dicitura ”amplesso” e quella ancor più inquietante ”abusi”».

DALL’INVIATO ANTONIO MANZO

Vallo della Lucania. Di tutto, di più: presunte violenze sessuali su ventisette bambini dell’asilo, foto e filmati delle violenze, drammatiche testimonianze dei bimbi, una presunta casa degli orrori dove una suora avrebbe fatto l’amore insieme ad un muratore e in presenza dei bambini. C’è tutto questo nel processo a suor Soledad, che inizia in mattinata e che nel pomeriggio si irrobustirà con il rinvio a giudizio di altri quattro imputati. Ci sarà ancora di più nel processo che farà contare, dal ventuno gennaio prossimo, cinque quattro imputati per le presunte violenze nell’asilo Paolo VI. Una sola imputata, la suora, in mattinata, altri quattro imputati che arrivano nel pomeriggio dal secondo filone dell’indagine che spacca Vallo della Lucania, la fa a fette tra innocentisti e colpevolisti. Suor Soledad, accusata di aver violentato ventisette bambini dell’asilo Paolo VI, non sarà sola sul banco degli imputati. Il meccanismo procedurale porterà ad unificare i due filoni di indagine in un solo processo. Insieme alla suora ora sono imputati anche il muratore che avrebbe avuto rapporti sessuali con lei in presenza dei bambini, e nella presunta casa dei mostri proprio come la chiamavano i bimbi, un giovane fotografo che avrebbe ripreso e fotografato atti sessuali e due consorelle della suore che avrebbero testimoniato per deviare le indaginie portare la consorella peruviana fuori dal fuoco delle accuse. La drammatica svolta del processo a suor Soledad è del tardo pomeriggio. La cronaca della giornata inizia poco dopo le dieci quando il presidente Tringali, con i giudici Bove e Di Filippo, «chiama» il processo a porte chiuse. L’imputata non c’è. Le presunte vittime, sì. La suora, arrestata prima e poi rinviata a giudizio con l’accusa di aver violentato ventisette bambini ha preferito rimanere a Roma. I genitori dei bambini che hanno denunciato le violenze sono qui, al secondo piano del palazzo di giustizia. La suora non c’è. Ma ci sono, naturalmente i suoi avvocati, Gullotta e Cannavacciuolo. Le presunte vittime sì, anche loro con gli avvocati, un lungo elenco. Al bar centrale del paese continuano a sparare contro «l’isteria delle mammine» pronte a raccontare le fantasie dei bambini e scaricarle contro la «povera» suora. Pronte, quelle mammine a creare un «contagio», con un virus peggio della febbre suina, Racconti dei bimbi proprio su quella «suora con la faccia color cocciolato», come ce l’ha suor Soledad. «Ci hanno fatto le foto in una casa, c’era anche la suora che sembrava un pò uomo e un pò donna» disse uno dei bambini nel corso dell’udienza dell’incidente probatorio che «cristallizzò» l’accusa contro la religiosa. A Vallo si oscilla in piazza tra giustizialismi preconcetti ma anche ipocrisie ad oltranza, una realtà della provincia italiana improvvisamente schiaffeggiata da una storia di ordinaria violenza sui minori. In piazza, ieri sera, la notizia del rinvio a giudizio del fotografo, figlio di un noto artigiano del paese ben voluto e stimato, è stata come l’ennesima raffica di vento gelido che non riesce, però, ancora a spazzare via gli ultimi «giapponesi» rimasti a fare la guerra per difendere il cosiddetto onore del paese. E per i quali non sono altro che fantasie quei verbali relativi all’audizione di ventisette bambini, tutti di 3,4 e 5 anni, con le drammatiche testimonianze. «Suor Soledad ci portava al bagno dove ci faceva giocare al lupo. Una volta mi ha anche fatto male il mio ditino. Il gioco del lupo non mi piaceva perché era brutto. Non voglio raccontare cosa mi faceva. Se suor Soledad torna a scuola io non ci voglio più andare.» La seconda: «Suor Soledad è cattiva e dà botte ai bambini. Li picchia sul… Ci accompagna in bagno e mi tocca…con il dito (la bambina, scrivono i consulenti nel verbale, fa segno con la mano destra passandosi la mano sulle parti intime). Poi ci fa giocare al lupo mangia frutta che ci mangia.» La terza: «Vado all’asilo. La mia suora si chiama Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che è molto cattiva. Lei mi faceva fare un gioco molto brutto perchè mi toccava e mi faceva il solletichino (la bambina fa il segno con la mano sinistra passandosela sulle parti intime). Suor Soledad ci faceva fare anche il gioco del lupo e mi diceva che doveva essere un segreto.». La quarta: «Vado all’asilo da suor Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che mi accompagna in bagno per fare la pipì. Lei quando andiamo al bagno mi fa male… Infila il dito». «Sono suggestionabili i bambini testimoni a quell’età» continua a ripetere il professor Gullotta. Ma per i genitori il processo è solo l’inizio della scoperta di altre verità sconvolgenti.

il mattino 16 ottobre
 
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view post Posted on 25/10/2009, 09:41
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Vallo Della Lucania. Ieri il processo. Nuova udienza il 21 gennaio 2010. Il Giudice ha riunito i procedimenti!!!!!!!!! Pertanto si riparte con un solo processo e tanti imputati.
 
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