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Preti ricattati. Diocesi di Torino nella bufera

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GalileoGalilei
view post Posted on 8/4/2009, 11:26 by: GalileoGalilei
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http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchiv...p?objid=9180541

25-03-2009, STAMPA, TORINO, pag.59

Sezione: Cronaca di Torino
Autore: LONGO GRAZIA
LA SENTENZA 3 ANNI E 8 MESI DI RECLUSIONE AL RAGAZZO CHE ACCUSAVA I SACERDOTI DI VIOLENZE ''Costa ricattava i preti'' Condannato, ma e' fuggito Era agli arresti domiciliari a Ivrea, ora e' irreperibile
GRAZIA LONGO Condannato. Salvatore Costa, 27 anni, nel 2007 aveva ricattato tre sacerdoti, pretendendo denaro in cambio del silenzio sulle loro abitudini sessuali, e ora dovra' scontare 3 anni e otto mesi di reclusione. Peccato pero' sia latitante. Sparito nel nulla. Fuggito dagli arresti domiciliari. Che, ironia della sorte, gli erano stati concessi in una parrocchia nei pressi di Ivrea. «In realta' il prete che lo aveva accolto gli era stato di grande aiuto - commenta il legale di Costa, l'avvocato Vittorio Pesavento -, gli aveva addirittura dato una mano a trovare un lavoro come camionista. Un gesto di carita' cristiana favorito anche dalla sensibilita' del cappellano e degli assistenti sociali del carcere di Ivrea. Non riesco proprio a capire che cosa abbia spinto il mio cliente a scappare dopo un mese e mezzo di domiciliari». Il difensore non nasconde il suo rammarico ne' «l'amarezza per un'azione insensata che gli costera' una denuncia per evasione e almeno 3-4 mesi in piu' di condanna». Non e' la prima volta, del resto, che Salvatore Costa si da' alla latitanza. Lo aveva gia' fatto una volta allontanandosi dalla casa della convivente, dalla quale aveva avuto due figli. «Litigavano di continuo, ma ora nella parrocchia si trovava bene - sottolinea l'avvocato Pesavento -, me l'aveva detto lui stesso una settimana fa. Era contento per l'opportunita' professionale che gli era stata offerta. Io stavo per richiedere l'autorizzazione al giudice per consentirgli di uscire e recarsi al lavoro, ma adesso tutto si complica». La sentenza di condanna, emessa ieri mattina dal giudice Salvatore Bevilacqua, (Cristina Bianconi e Manuela Pedrotta i pm che hanno seguito il caso) arriva dopo un anno di detenzione nel carcere di Ivrea, i recenti domiciliari ed una lunga vita di difficolta' e disagi: ragazzino di 14 anni, «sbattuto fuori di casa con la febbre», il PADRE con una nuova famiglia, la madre sola e priva di risorse, il marciapiede come unico destino. Una vita di sacrifici e privazioni, ma anche di tante bugie e contraddizioni: le accuse di Costa, che frequentava gli ambienti delle chiese fin da giovanissimo, erano costate a un paio di preti addirittura l'iscrizione nel registro degli indagati per alcune ipotesi di reato poi archiviate. «E dire che mi aveva confidato di essere felice dell'occasione di riscatto - prosegue il difensore di Costa - si era definito ''fortunato'' per poter dare una svolta alla sua vita. La condanna di oggi (ieri per chi legge, ndr) non e' neppure tanto elevata, se si considera che per estorsione si possono beccare anche 5 anni. Questa fuga proprio non ci voleva».
 
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