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Preti ricattati. Diocesi di Torino nella bufera

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GalileoGalilei
view post Posted on 9/2/2009, 15:16 by: GalileoGalilei
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http://www.cronacaqui.it/news-ricatto-i-pr...ezzo_18478.html

Al centro della vicenda le estorsioni ai danni di due religiosi
«Ricattò i preti, va condannato»
Per Costa chiesti 4 anni e mezzo
TORINO 06/02/2009 - Il ricattatore di sacerdoti rischia grosso: fino a 4 anni e mezzo di carcere per estorsione. La pena è quella richiesta ieri mattina dai pubblici ministeri Cristina Bianconi e Manuela Pedrotta al termine della requisitoria nel processo su una serie di estorsioni ai danni di due religiosi torinesi. Lui, l’estorsore, si chiama Salvatore Costa e ha 25 anni. È assistito dall’avvocato Vittorio Pesavento, che per il proprio cliente ha presentato al giudice Vincenzo Bevilacqua istanza di revoca o sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere. Costa è attualmente detenuto nel carcere di Ivrea, la decisione del gup potrebbe arrivare nelle prossime ore. La sentenza del processo, invece, è attesa per il 24 marzo.

Salvatore Costa era finito in galera negli ultimi giorni del luglio di due anni fa con l’accusa di estorsione. I carabinieri lo avevano arrestato perché aveva preteso denaro da due sacerdoti torinesi e li aveva poi minacciati di rivelare le loro abitudini sessuali nel caso in cui non avessero pagato. Le dichiarazioni di Costa avevano spinto la magistratura a iscrivere nel registro degli indagati anche i nomi dei religiosi. Tre nomi in tutto. I primi due appartenevano alle vittime del ricatto: don Luciano Italo Alloisio, 63 anni, ex economo dell’istituto salesiano Valsalice (indagato per istigazione alla prostituzione), e don Mario Vaudagnotto, 70 anni, in servizio alla chiesa di San Lorenzo (a lui venne contestata la violenza sessuale). Il terzo nome era quello di don Nino Fiori, 40 anni, in servizio al Duomo (indagato per atti sessuali con minorenni): «Fu lui - aveva fatto mettere a verbale Costa - a iniziarmi al sesso quando avevo soltanto 14 anni». I tre hanno sempre respinto ogni accusa: il solo Alloisio ha raccontato che in passato aveva frequentato alcuni giovani (tutti maggiorenni) che si prostituivano in città. La magistratura torinese ha creduto alle versioni fornite dai tre religiosi e un paio di mesi fa ha chiesto l’archiviazione del fascicolo d’inchiesta aperto nei loro confronti.

È invece proseguita l’indagine avviata nei confronti di Costa, il grande accusatore dei preti. Per lui la Procura ha chiesto dapprima il rinvio a giudizio, poi ieri mattina una condanna alla pena di 4 anni e sei mesi di reclusione. «La vera vittima sono io - ha provato a spiegare Costa in aula, durante l’udienza che ha aperto il processo, lo scorso 17 dicembre -, ora chiedo il giudizio abbreviato non come scappatoia, ma perché ho intenzione di chiudere in fretta questa storia. Sono ancora turbato da quanto è accaduto in passato».
Dopo l’arresto del luglio 2007, Costa aveva ottenuto la misura dei domiciliari qualche mese più tardi, nel novembre dello stesso anno. Nel gennaio 2008, poi, la fuga dai domiciliari e la lunga latitanza, interrotta da un nuovo arresto, questa volta avvenuto alla fine dello scorso mese di luglio. Nei prossimi giorni, se il gup accoglierà la richiesta del suo difensore, Costa potrebbe di nuovo lasciare il carcere.

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