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Preti ricattati. Diocesi di Torino nella bufera

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GalileoGalilei
view post Posted on 1/10/2008, 11:09 by: GalileoGalilei
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...e-ai-preti.html

'Pedofilia, archiviate le accuse ai preti'
Repubblica — 30 settembre 2008 pagina 9 sezione: TORINO

Si chiude con una richiesta di archiviazione l' indagine sui preti accusati di pedofilia: dopo oltre un anno di accertamenti la procura ha deciso di «salvare» i tre sacerdoti accusati da Salvatore Costa di aver intrattenuto con lui rapporti sessuali, mentre per il giovane ricattatore si profila un processo per il reato di estorsione, ma non per quello di calunnia. Sarà però il giudice per le indagini preliminari ad avere l' ultima parola. Dovrà decidere se accogliere la richiesta delle due pm, Manuela Pedrotta e Cristina Bianconi, oppure se ordinare ulteriori indagini. La procura mantiene il riserbo più assoluto. E anzi, il procuratore capo Marcello Maddalena che si occupa personalmente di controfirmare la chiusura indagini, che a giorni sarà notificata ai legali, smentisce così: «Posso assicurare che non è ancora stata scritta una riga della richiesta di rinvio a giudizio. Non lo abbiamo fatto per la semplice ragione che stiamo aspettando un paio di accertamenti. Quando questi accertamenti arriveranno, si farà quel che si deve fare. Ma per ora è solo aria che vola». Lo scandalo che l' estate scorsa aveva coinvolto l' ex economo dell' istituto Valsalice don Luciano Alloisio, il cerimoniere liturgico Mario Vaudagnotto e padre Nino Fiori in servizio al Duomo, potrebbe dunque finire con una decisione salomonica. Da un lato infatti al ricattatore (che, quando era stato arrestato, aveva raccontato di aver subìto rapporti sessuali anche quando era minorenne) non viene contestato il reato di calunnia (il che significherebbe che non sono state raccolte prove che abbia mentito). Dall' altro però, se la richiesta di archiviazione nei loro confronti sarà accolta, cadranno le accuse di violenza sessuale mosse nei confronti dei sacerdoti. «è una questione tecnica giuridica complicata, dettata soprattutto da fattori temporali» hanno spiegato gli inquirenti. Costa, infatti, la prima volta che era stato arrestato era finito in manette proprio mentre riceveva una busta di denaro da don Alloisio, frutto di un ricatto che durava da anni, e durante l' udienza di convalida aveva sostenuto che con alcuni sacerdoti aveva avuto rapporti sessuali anche quando era minorenne. In particolare, secondo la sua accusa, anche con padre Nino Fiori, nel 1997, quando era sacerdote presso la chiesa di Moncalieri. Dichiarazioni pesantissime, dunque, che, per quanto tenacemente smentite dai sacerdoti, anche se fossero state accertate come vere, sarebbero state ormai troppo datate per essere eventualmente contestate in giudizio. Gli avvocati difensori dei sacerdoti, Fulvio e Nicola Gianaria, Mauro Ronco e Luigi Chiappero, hanno ribadito ancora una volta l' innocenza dei loro assistiti, gettati nello scandalo dalla parola di un ragazzo di strada, che a gennaio era per giunta scappato dagli arresti domiciliari ed era stato nuovamente arrestato in Toscana, mentre aveva ricominciato a fare il giro delle chiese ricattando altri sacerdoti. Costa, difeso dagli avvocati Basilio Foti e Wilmer Perga, aveva raccontato in procura che l' unico sacerdote con cui non aveva avuto rapporti quando era minorenne era padre Mario Vaudagnotto, che ora ha lasciato l' incarico di cerimoniere arcivescovile ed è stato nominato vicerettore del santuario della madonna dei Fiori di Bra. - SARAH MARTINENGHI

http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchiv...p?objid=8805148

11-10-2008, STAMPA, TORINO, pag.59

Sezione: Cronaca di Torino
Autore: GAINO ALBERTO

''Il cardinale sapeva dei ricatti sessuali'' Un teste: ''Ordino' a don Mario di non pagare piu'''

Dopo il secondo arresto di Salvatore Costa per estorsione nei confronti di sacerdoti, il primo agosto 2007 don Franco Martinacci, rettore della Chiesa di San Lorenzo, fu convocato in procura quale testimone dei ricatti al canonico Mario Vaudagnotto. E racconto' ai pm di essere stato mandato a chiamare dal cardinale Severino Poletto: «Fu un anno e mezzo fa. Mi disse che si sarebbe fatto promettere da don Mario di non elargire piu' nulla a chiunque, ed anche al Costa Salvatore, il cui nome gli era gia' noto. Sapeva che ricattava don Mario». Primi mesi del 2006, molto prima che il caso scoppiasse sui giornali. Il procuratore Marcello Maddalena e i pm Cristina Bianconi e Manuela Pedrotta sapevano gia' che da quel periodo il «ricattore di professione» Costa - ragazzo perduto, sbattuto fuori di casa una prima volta a 12 anni, vissuto a lungo in strada, arrangiatosi vendendo se stesso in via Cavalli o impietosendo decine di religiosi - aveva cambiato bersaglio per i suoi ricatti. Minacciava l'economo di Valsalice ed ex presidente della Fondazione Fratelli Dimenticati, don Luciano Alloisio. Con quest'ultimo non e' durata molto: dopo avergli dato 7-8 mila euro, il religioso capisce che non se ne liberera' e lo denuncia ai carabinieri. Il resto e' noto. Don Alloisio ammette di aver frequentato via Cavalli e di aver avuto rapporti con alcuni giovani che la' si prostituivano. «Pero' non con Costa, che era venuto nella sede della fondazione: gli diedi somme di denaro per pieta'. In via Cavalli chiedevo sempre: ''Hai almeno vent'anni?''». Costa si contraddice sulla cronologia dei presunti rapporti sessuali con il SACERDOTE, fa altrettanto con don Nino Fiori: diventa dubbio che, oltre che consenziente, non fosse piu' minorenne ai tempi di eventuali loro incontri. Si intuisce perche' la procura potrebbe chiedere a giorni l'archiviazione dell'accusa di violenza sessuale nei confronti dei tre sacerdoti, e di un quarto chiamato in causa da un compagno di strada di Costa in quei giorni. Lo auspicano i loro legali: Nicola Gianaria, Luigi Chiappero, Mauro Ronco, Massimo Strumia. Semmai, don Fiori potrebbe rispondere di detenzione di immagini pedopornografiche. Intercettato al telefono mentre raccomandava alla sorella di far sparire da casa il pc, attiro' l'attenzione dei carabinieri: rapida perquisizione, sequestro del computer, saltarono fuori le tracce di immagini di giovanetti che non erano quelli di «Estate ragazzi». Dal carcere Costa riversa tutto il male possibile sui sacerdoti. Ma non su don Vaudagnotto: «L'ho conosciuto da ragazzino, pero' le prime avance me le fece quando avevo ormai 18 anni. Abbracci, baci». O poco di piu'. In compenso Costa finira' per svenarlo approfittando della fragilita' dell'allora cerimoniere vescovile. Gli sfila nel tempo 30 mila euro. Vaudagnotto ne ammette «15 mila, e piu'». A colpi di 400-500 euro per volta. Il religioso ha uno stipendio di 1200 euro, ricorre sistematicamente a prestiti di altri sacerdoti. Don Giancarlo Garbiglia, parroco del Duomo, riferisce ai pm: «Era voce ricorrente in ambito sacerdotale che...» don Mario venisse ricattato da Costa. Lo viene a sapere il cardinale che convoca don Mario e si fa promettere da lui di non dare nemmeno un «bottone» a chicchessia. Costa lo bracca fuori della chiesa di San Lorenzo. Alcuni religiosi lo scortano da chiesa a chiesa. Il cardinale lo invia per due mesi al Santuario di Sant'Ignazio di Lanzo. Vaudagnotto scrive una lettera alla convivente di Costa e madre di due bimbi (altre vittime): «Per ordine del cardinale non potro' darvi nuove somme di denaro. In caso di necessita' dovrete rivolgervi al rettore di San Lorenzo». Don Martinacci: «Pur non piacendomi la cosa sottoscrissi la lettera». Con i pm Vaudagnotto da' atto della carita' cristiana del cardinale: «Mi diede 5 mila euro per saldare i debiti con i confratelli». Da mesi e' stato allontanato da Torino. Anche Costa e' via, in carcere a Grosseto, e spera che i suoi avvocati, Basilio Foti e Wilmer Perga, lo traggano di impiccio.



Edited by GalileoGalilei - 10/12/2008, 16:53
 
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