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La tragedia dei seminari minori. Migliaia di bimbi e ragazzini reclutati al sacerdozio, La corruzione dei minori legalizzata nei papati di Ratzinger e Bergoglio

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Esaki
view post Posted on 1/9/2011, 16:03




Il seminario a certe persone fa proprio male... ma d'altre parte il nemico più incarognito è sempre l'ex amante.
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 1/9/2011, 19:58




Don Mazzi: “abolire i seminari minori”

Intervenendo alla festa del PD di Pesaro, don Antonio Mazzi ha dichiarato di non essere rimasto convinto dalle risposte date da Benedetto XVI allo scandalo-pedofilia. Secondo il sacerdote, “l’errore comincia nei seminari minori”, che ha definito “un luogo che castra”, “un luogo anormale”, dove si effettua “un allevamento nel pollaio”. E’ questo il motivo per cui ritiene sia venuto il tempo “di abolire i seminari minori”. Il video dell’intervento è stato pubblicato su Repubblica TV.
Raffaele Carcano

http://www.uaar.it/news/2011/08/31/don-maz...eminari-minori/
 
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view post Posted on 2/9/2011, 15:46
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Don Mazzi non ha parlato certo per odio ai seminari. Ha spiegato le ragioni della sua contrarietà ai seminari minori. Ragioni che da anni denunciamo anche noi laici.

Piuttosto non si vedono ragioni nella tua critica a don Mazzi...
 
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Esaki
view post Posted on 5/9/2011, 14:20




In realtà don Mazzi si vanta di essere diventato prete senza essere stato in seminario, eppure se c’è un solo argomento in difesa dei seminari questo è proprio don Mazzi, cioè se senza i seminari minori si diventa come lui, allora meglio tenerli aperti. Ma a parte questo, colpisce davvero come il don si metta a disquisire dei seminari davanti a una platea molto attenta, che poi alla fine si lascia andare a un grande applauso. Tutto ci aspettavamo meno che la base del PD fosse così interessata al dibattito sulla formazione nei seminari, argomento che invece fatica a trovare audience nel mondo cattolico.
Io ho l’impressione che le persone non abbiano capito granché di cosa abbia detto nello specifico don Mazzi, ma hanno capito l’unica cosa che importava: era una critica alla chiesa e al papa. E allora giù applausi.
Questo è già un motivo di amarezza: a costoro non interessa granché né dei bambini vittime né del problema pedofilia, interessa soltanto che si parli male della chiesa. E ci sono preti che si prestano volentieri a questo giochino.
Se si fosse minimamente onesti si dovrebbe riconoscere che mentre la chiesa cattolica considera gravissimo il problema dei preti pedofili, la stessa chiesa è solo in minima parte coinvolta nel problema pedofilia nel mondo che invece interessa tutte le categorie di persone, e tutte le religioni. Non solo, il mondo è così disinteressato al problema pedofilia che sulla stampa è passata totalmente sotto silenzio la notizia sulle manovre internazionali di esperti e attivisti per rendere la pedofilia un orientamento sessuale come gli altri. A nessuno interessa davvero che nel giro di due anni si possa arrivare a considerare normale l’adescamento di minori, con il beneplacito di psicologi e psichiatri e, ovviamente, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Perché altrimenti ci sarebbero paginate piene di sdegno sui nostri giornali e lunghi servizi e approfondimenti nei tg; e magari ci sarebbero anche interrogazioni parlamentari e mozioni al Parlamento Europeo. Invece nulla di tutto questo, silenzio.
Sono sicuro che quelli che oggi scrivono sdegnati sui preti pedofili saranno in prima linea per difendere le nuove frontiere del politically correct. Allora anche per la chiesa sarà un problema poter affermare che la pedofilia è un peccato: si rischierà l’accusa di discriminazione e violazione dei diritti umani, come accade oggi per l’omosessualità.
La realtà è che il problema pedofilia interessa i media e i poteri che vi sono dietro, ma più che altro quando c’è di mezzo la chiesa cattolica, perché è un pretesto, un’arma in più per combattere il nemico di sempre.
Che un prete, dicasi un prete, presti il proprio volto noto, la propria capacità di stare davanti al pubblico, per unirsi a questo attacco è cosa che amareggia prima ancora che provocare sdegno.
 
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perlanaturale
view post Posted on 6/9/2011, 08:59




Le persone intelligenti, si opporranno all'accettare la pedofilia come un orientamento sessuale,
ci vuole ben poco per capire che la sessualità può esistere tra persone adulte, ed ovviamente consenzienti,
i minori vanno tutelati, seguiti sopratutto protetti da chi ne vuole fare un uso sessuale. la pedofilia non è un'orientamento, nè una malattia mentale come alcuni vogliono farla passare è un'abominio che distrugge la vita delle vittime e la salute fisica, mentale delle vittime, ed è fortunatamente ancora, un reato. Mentre far passare la pedofilia come una preferenza sessuale, ed accettarla come tale vuol dire non punirla più come reato. Che fine ha fatto il valore universale di protezione verso i più deboli? la pedofilia è un male e non deve essere accattata, che la brillante idea sia stata lanciata da psicologi non mi tange, nè per questo deve essere accettata senza il diritto di replica.

Edited by perlanaturale - 6/9/2011, 10:18
 
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Esaki
view post Posted on 6/9/2011, 14:23




Forse sei troppo giovane per conoscere alcuni fatti passati, ma coloro che hanno la mia età o poco più, e che quindi hanno vissuto da ragazzi il tempo della "liberazione sessuale", potranno forse ricordare che almeno fino a tutti gli anni settanta anche la pedofilia poteva avvalersi dell'onda antimoralizzatrice sessantottina. Il grido era "vietato vietare", e si voleva "liberare sessualmente" proprio quell'infanzia che "oggi", in un certo senso, si divinizza. Il fatto che artisti vari (Gide, Balthus, Penna, Pasolini...) potessero fare sfoggio della loro predilezione per imperbi fanciulli e fanciulle senza soverchio scandalo lo testimonia.
Ma dagli anni '80 tutto è cambiato. Improvvisamente si riscoprono gli orchi. La precedente indifferenza (nel migliore dei casi) è cancellata, rimossa, come mai esistita. Bastano i casi atroci di mostri di quegli anni (ricordiamo il Belgio, ricordiamo l'Inghilterra) per giustificare l'improvviso rovesciamento un po' ipocrita di prospettiva, per cui nel sesso tutto è permesso ma a partire da 18 anni e un giorno.
Nonostante questo, abbiamo avuto come leader dei Verdi all’Europarlamento, l’ateo e anarchico Daniel Cohn-Bendit, che si è vantato di avere non solo raccomandato ma praticato il sesso con i minori quando era insegnante.
Gerd Koenen ( teorico del ’68 ), che scrive: “Negli asili infantili più radicali le attività sessuali divennero parte integrante dei giochi”.
L’ateo, omosessuale e anticlericale Aldo Busi che ritiene lecito il rapporto sessuale a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, secondo lui, sarebbe adulto, e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo (dal libro “Manuale per il perfetto papà”). Ha inoltre incolpato i bambini di sedurre gli adulti, deresponsabilizzando così i pedofili.
Questi sono i pulpiti da cui arrivano le prediche alla chiesa.
E' questa la "stranezza", è questa la dicotomia che volevo far notare e che imperversa l'attuale realtà.
 
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view post Posted on 6/9/2011, 16:02
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Non è l'"ateo e anticlericale" Busi a ritenere leciti gli atti sessuali sopra i 13 anni ma il codice penale italiano. Questi rapporti sono leciti se tra i minori non ci sono più di 3 anni di differenza di età.

La seconda soglia di sbarramento" è i 14 anni.

La terza soglia è di 16 anni per i rapporti con persona a cui il minore è affidata per ragione di istruzione, cura, ecc.

La sessualità dei minori c'è sempre stata e non può essere proibita per legge. Anche i minori amano, tanto che sia codice di diritto civile che quello canonico permettono ai minori di sposarsi e, quindi, di procreare.

Questa soglia di sbarramento a 18 anni non esiste se non nella mentalità di certi bachettoni che vorebbero prioibire l'affettività dei minori.

La pedofilia è altra cosa. Sono i rapporti con minori impuberi. Quelli preferiti da certi preti protetti dalle gerarchie ecclesiastiche.

CITAZIONE (Esaki @ 5/9/2011, 15:20) 
Se si fosse minimamente onesti si dovrebbe riconoscere che mentre la chiesa cattolica considera gravissimo il problema dei preti pedofili, la stessa chiesa è solo in minima parte coinvolta nel problema pedofilia nel mondo che invece interessa tutte le categorie di persone, e tutte le religioni.

Se si fosse nimamenmte onesti si dovrebbe prendere atto che nessun prete criminale è stato denunciato alle autorità civili da un altro prete.

La chiesa cattolica prende sul serio il problema pedofilia solo per lo scandalo che ne deriva. E quindi la sua unica preoccupazione è salvare la faccia e impedire ai propri membri di andare in galera.

Che la pedofilia interessi tutte le categorie di persone è ovvio, ma è altrettanto indiscutibile che tra i membri del clero cattolico essa sia enormemente più diffusa che tra il resto della popolazione.

E, come suggerisce don Mazzi, sono anche le regole di reclutamento del clero ad allevare e costruire futuri preti pedofili.
 
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perlanaturale
view post Posted on 6/9/2011, 16:27




Allora fortunatamente, viviamo in un'epoca dove non tutto deve essere legale, per non sembrare passato.
L'infanzia oggi si divizza? Io sono convinta che l'infanzia è un periodo della vita importantissimo, dove si costruisce il futuro adulto,
e che non deve essere spezzato, da uno o più mostri ma va assolutamente tutelato, a Busi nessuno ha chiesto, visto che è cosi convinto di ciò che dice.. come mai questi "uomini" non si tirano indietro? Un minore può amare, ma amare spiritualmente per l'amore fisico è meglio aspettare di crescere se non altro per capire quali siano i rischi dei rapporti (hiv gravidanze etc..) i minori possono sposarsi per legge, ma all'età di 16 anni NON prima, ma tramite un certo iter di certo non con la facilità con la quale si sposano i maggiorenni per i quali basta una firma su un modulo (Il tribunale per i minorenni decide con decreto, emesso in camera di consiglio, dopo aver accertato la maturità psico-fisica del minore, la gravità dei motivi e la fondatezza delle ragioni addotte; e dopo aver sentito il pubblico ministero, i genitori o il tutore. Il decreto viene comunicato al pubblico ministero, agli sposi, ai genitori e al tutore.)e col consenso dei genitori, in Italia fortunatamente non sono permesse le spose bambine.
Non c'è fede politica religiosa etc. che possa legalizzare un abominio qual'è la pedofilia, ogni tanto escono proposte di leggi o testi che cercano di normalizzare la pedofilia, anche in Italia qualche anno fa la Santolini disse che la pedofilia era un orientamento sessuale e come tale andava "tutelato". Per quanto riguarda la tv o i media in generale che non ne parlano, purtroppo i media oggi sono veicoli solo di stupidaggini atte ad intontire le persone e tenerle sedute in poltrona più tempo possibile, e via con i vari casi di Sarah, Melania etc che tengono
banco da mesi e che per altrettanti occupranno i media, lasciando le notizie, le VERE notizie forse ridotte a trafiletto finale, se vi è spazio.
Un’ altro motivo perché i media non se ne occupano, è perché esiste la censura.

“Il 3 Marzo del 1994 la britannica Yorkshire Television era pronta a trasmettere negli Stati Uniti un documentario su Discovery Channel dal titolo “Conspiracy of Silente [La Cospirazione del Silenzio]. Il film di 56 minuti portava alla luce un ignobile scandalo di pedofilia, prostituzione, satanismo, truffe, che coinvolgeva banchieri, politici e forze dell’ ordine alla fine degli anni ottanta, durante le amministrazioni Reagan & Bush Senior, e le cui vittime erano i poveri bambini di una istituzione del Nebraska, la Boy’s Town. All’ ultimo secondo, il documentario fu cancellato dalla programmazione televisiva quando alcuni membri del Congresso degli Stati Uniti minacciarono l’ intera industria della TV via cavo con l’ eventualità di regolamenti ostruzionistici nel caso il programma fosse stato trasmesso. Inoltre chiesero la distruzione di tutte le copie. Un anno dopo, una copia salvata fu spedita da anonimi all’ex Senatore del Nebraska John DeCamp che ha anche scritto un libro sull’argomento dal tittolo: “The Franklin Cover-Up – Child Abuse Satanism and Murder in Nebraska”
É perciò importante riparlare di questo video non solo per ciò che riporta, ma anche per i chiari tentativi di sopprimerlo”
Tratto da www.dalpaesedeibalocchi.com/2008/10...-e-sacrificati/
 
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Esaki
view post Posted on 6/9/2011, 18:07




Aldo Busi non si riferiva al sesso tra minori, ma tra minori e adulti (famoso il suo discorso sul "che sarà mai se un ragazzino di cinque o dieci o dodici anni fa una sega a un adulto o se se la fa fare?").
Un soggetto per essere definito pedofilo deve avere almeno 16 anni e almeno 5 anni in più dell'altro soggetto. Quindi un 19enne non può andare con un 13enne anche se avere 19 anni, a livello medico e psicologico, è più un'età tardo-adolescienziale che adulta. Quindi dire "liberalizziamo il sesso" a casa mia vuol dire inneggiare anche alla pedofilia culturale. C'è poco da sviare qui con i discorsi sullo sbarramento.
Il fatto che la pedofilia tra i membri del clero cattolico sia enormemente più diffusa che tra il resto della popolazione non è altro che mera speculazione sulla base del nulla, se non del pregiudizio anticlericale. A smentirti ci pensano i dati raccolti da Telefono Azzurro e pubblicati nel rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza: quasi il 60% degli abusi su minori avviene in famiglia e una volta su due (nel 32% dei casi) l'autore è il padre. Il 9,6% riguarda soggetti estranei, negli altri casi si tratta di soggetti esterni alla famiglia ma comunque conosciuti: tra questi spiccano gli amici di famiglia (11% circa), gli insegnanti (9,1%) e i vicini di casa (4,8%). L’1% circa delle segnalazioni riguarda figure religiose.
Ritornando a don Mazzi, i seminari non sono e non erano, come lui li immagina. D’altra parte, la proposta di prepararsi al sacerdozio vivendo la vita comune fino ai 19/20 anni, in modo che il giovane “possa anche vivere l’aspetto affettivo-sessuale” venne largamente sperimentata negli anni post-conciliari ed è stata fallimentare. Allora non poche diocesi diedero ai giovani in seminario la libertà di formare piccole comunità di vita seguite da un sacerdote formatore e continuando a studiare teologia, magari facendo qualche lavoro. Da quanto mi risulta è stata un’esperienza fallimentare, mai più ripetuta.
 
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view post Posted on 6/9/2011, 18:26
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I preti cattolici in Italia sono meno di 48.000, ossia meno dello 0,1% degli italiani adulti.

Poiché per tua stessa ammissione i religiosi sono l'1% dei pedofili ciò significa che i preti sono 10 volte più pedofili degli altri italiani adulti. Infatti l'1% è 10 volte più dello 0,1%.


CITAZIONE
Un soggetto per essere definito pedofilo deve avere almeno 16 anni e almeno 5 anni in più dell'altro soggetto.

Questo dal punto di vista giuridico è falso. Il codice penale italiano considera illeciti gli atti sessuali sotto i 14 anni, in linea generale. Ma se uno dei minori ha tra i 13 e i 14 anni e non c'è una differenza di età superiore ai 3 anni i rapporti sono leciti. I rapporti con minori tra i 14 e i 16 anni sono illeciti solo se col minore c'è un rapporto di cura, educazione, istruzione ecc.

Questo dal punto di vista giuridico. Poi si può discutere se questa decisione del legislatore sia conforme a canoni psicologici sul concetto di pedofilia. Personalmente ho le mie riserve, nel senso che il comportamento pedofilo non si può tagliare col coltello, ma il compito del legislatore è anche di dare certezza ai comportamenti giuridicamente rilevanti.

Don Mazzi, se ho capito bene, non parlava dei seminari come "comuni". Il riferimento alla vita comune è quello di chi vive fuori dell'esperienza religiosa l'adolescenza e la prima gioventù.

E mi sembra cosa buona e giusta vista che dei ragazzini repressi e storditi dall'indottinamento religioso non possono che uscire da quei seminari affettivamente e sessualmente disturbati. Senza contare la concreta possibilità di trovare dei precettori pedofili o seminaristi più anziani pedofili o/e che si divertono sessualmente con le reclute (don Luigi Facchi, don Marco Baresi, don Bruno Puleo, don Claudio Ballerini - esibizionista recidivo -, don Marco Cerullo ecc).

Che essere umano è quel disgraziato che non ha avuto la possibilità di vivere i sentimenti e la sessualità liberamente? Un disadattato, incapace a comprendere le relazioni umane e affettive, un potenziale criminale sessuale, perché represso e incapace di vivere relazioni sessuali alla pari e in un contesto affettivo.
 
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Esaki
view post Posted on 6/9/2011, 20:07




CITAZIONE (GalileoGalilei @ 6/9/2011, 19:26) 
I preti cattolici in Italia sono meno di 48.000, ossia meno dello 0,1% degli italiani adulti.

Poiché per tua stessa ammissione i religiosi sono l'1% dei pedofili ciò significa che i preti sono 10 volte più pedofili degli altri italiani adulti. Infatti l'1% è 10 volte più dello 0,1%.

Mamma mia come utilizzi male le proporzioni.
Per fare lecite considerazioni, ti manca un dato. Come hai fatto ad arrivare a quella conclusione? Pregiudizio?
Tra il 2008 e il 2010 ci sono stati 9.065 casi segnalati che hanno richiesto una consulenza su problematiche rilevanti.
I casi che hanno riferito situazioni di abuso sessuale, nel periodo considerato, sono stati 364 (ovvero il 4% sul totale delle consulenze gestite).
Quindi secondo Telefono Azzurro ci sono stati 364 abusi, di cui l'1% riguardano figure religiose, cioè 3,64. Per eccesso facciamo 4.
Ora 4 preti pedofili su 48000 fanno la gran percentuale di 0.008%
Cioè lo 0.000008% dei maggiorenni italiani (50 milioni).
Miii, siamo invasi!

 
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Esaki
view post Posted on 6/9/2011, 20:35




Non finisce qui perché il bello, anzi il brutto, è che io quelle 4 figure religiose le ho incasellate senza pensarci troppo come preti e per di più cattolici. Ma possono essere benissimo una combinazione tra cristiani ortodossi/protestanti/tdg/islamici/rabbini e chi più ne ha più ne metta. Ma non fa niente.
Ritornando alle percentuali, ora il 99% di 364 abusi sono commessi da "laici", cioè 360.
Ovvero lo 0.0007% dei maggiorenni italiani.
Cioè 100 volte di più dei preti.
E scusa se è poco.
Ma al di là di tutti questi brutti calcoli, si badi bene: quand’anche i casi di pedofilia tra il clero si riducessero a uno solo, sarebbe uno di troppo. La ferita in molti casi insanabile che questi sacerdoti infedeli hanno provocato abusando di bambini e ragazzi rappresenta un atto gravissimo e abominevole. Nessuna consolazione può venire dalle statistiche, che mostrano come il fenomeno non sia certo un’esclusiva cattolica. Nessuno può permettersi di minimizzare.
 
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view post Posted on 7/9/2011, 06:13
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No, i religiosi sono quelli cattolici, visto che quella statistica fu sbandierata per l'Italia da don Di Noto in una nota trasmissione di Annozero del 2007. E subito Santoro gli fece notare che se i preti, secondo mons. Fisichella presente in studio, erano circa 50.000 (in realtà oggi sono circa 47.500) era evidente che i preti erano molto più pedofili degli altri italiani. In Italia i rabbini, i pastori ortodossi e protestanti sono davvero poche centinaia.

Tornando alle percentuali, amico Esaki, se 360 su 364 abusi sono ad opera di laici è evidente che i restanti 4 abusatori, i preti pedofili, sono l'1,1% dei pedofili. Questo mentre i preti sono sempre meno dello 0,1% degli italiani adulti.

E a credere a questa favola che i preti pedofili in Italia sarebbero appena 4 sei rimasto solo tu, caro Esaki, visto che da notizie di stampa in Italia risultano più di 140 casi di abusi aacertati attribuibiti a preti italiani. Parlo di abusi accertati con sentenze o provvedimenti delle autorità ecclesiastica. Quindi senza tener conto delle prescrizioni, assoluzioni, proscioglimenti ecc.

E a prescindere dalle percentuali, amico Esaki, quello che rattrista è che le gerarchie cattoliche si rifiutino di affrontare il problema, se non sull'aspetto dello scandalo che ne deriva. Nessuna preoccupazione nel prevenire il problema, ossia nel bloccare le cause della pedofilia eccleisastica (la repressione affettiva e sessuale nel clero), nessuna collaborazione con le autorità civile (nessun prete mai denunciato da altro prete, nessun archivio ecclesiastico aperto e depositato alle autorità civili e alla stampa), nessuno spontaneo risarcimento delle diocesi (salvo dove lo impone la legge, come in USA e salvo fallimenti che fregano i creditori).

Nel combattere la pedofilia ecclesiastica le gerarchie cattoliche non vogliono far nulla se non soffocare lo scandalo e proteggere i loro colleghi criminali.

Questo francamente indigna e dimostra che gran parte del clero cattolico è irriformabile. E' marcio fino al midollo e ha come unico interesse la autoconservazione.
 
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view post Posted on 4/10/2011, 18:52
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Seminari,
ipotesi di reato?


di Giovanni Avena

È molto improbabile, forse impossibile, che la Corte penale internazionale dell’Aia possa prendere in considerazione la denuncia di un gruppo di associazioni di vittime di preti pedofili contro Ratzinger e i cardinali Bertone e Sodano.

Il Papa, sovrano di Stato, e i suoi Primi ministri, Sodano e Bertone in successione, da un lato godono di infinite protezioni giuridiche internazionali, dall’altro si arrogano il diritto di poter essere giudicati, chissà quando, solo da Dio. Ma se un Dio esiste, certamente non è quello di cui si è servito il potere ecclesiastico, lungo i secoli, per opprimere una gran parte di umanità con dogmi e leggi che con il Dio vero, quello di Gesù Cristo, non hanno nulla a che fare.

È questo Dio, casomai, che giudica e condanna gli attuali gestori dell’organizzazione ecclesiastica per avere nascosto i delitti di pedofilia di preti, probabilmente oggetto essi stessi, negli anni della loro formazione, degli abusi di altri preti, e certamente vittime inconsapevoli delle strutture chiuse e repressive dei seminari, dove hanno trascorso tutta la loro adolescenza. Non è improprio, né esagerato definire “criminogene” queste strutture, se solo si riuscisse a quantificare quanti delitti e quante vittime a catena hanno prodotto: strutture che la Chiesa ancora tiene in vita e alimenta.

All’Aia Ratzinger non sarà giudicato, né tantomeno condannato. A Berlino sta manifestando comprensione non tanto per le vittime della pedofilia, ma per «quelli che lasciano la Chiesa per la pedofilia del clero». E assicura di «lavorare perché mai più si ripeta». Non si capisce in cosa consista questo banale “stiamo lavorando” se nei seminari migliaia di adolescenti vengono ancora allevati ed allenati alla repressione dell’affettività e alla negazione del diritto umano all’esercizio della propria sessualità.

Se all’Aia, o a Berlino ci sarà un giudice che solleverà il tema dell’“ipotesi di reato” per violazione dei diritti dei fanciulli in quelle strutture, si dovrà occupare non solo del Papa, ma anche dei suoi ministri dei dicasteri che tengono in vita quelle strutture dove quei diritti vengono sistematicamente violati. Secondo i dati ufficiali forniti dal Centro Nazionale Vocazioni della Cei, in Italia ci sono un centinaio di seminari dove a più di tremila ragazzi (con un aumento dal 2009 al 2010 del 3,9%), viene imposta un’educazione che vieta di vivere secondo natura la propria sessualità. Lo Stato ha il dovere di intervenire perché a questi ragazzi, cittadini italiani, venga assicurata una completa formazione culturale e umana che non prescinda dall’educazione all’esercizio della sessualità. Ove questo non avvenga potrà un giudice sollevare l’”ipotesi di reato”? O anche questa materia, insieme ai privilegi finanziari, è sottoposta ai vincoli del Concordato?

I vescovi Usa, dove i delitti di pedofilia del clero hanno raggiunto cifre da capogiro e risarcimenti da bancarotta, attraverso una commissione da essi stessi istituita, hanno riconosciuto che «ai seminaristi è negato un normale sviluppo psicologico, fatto che può spiegare come alcuni abbiano cercato la compagnia di adolescenti». E la stessa commissione ha rilevato che «questo fenomeno è la causa dell’incidenza degli abusi sessuali».

Le associazioni di vittime di preti pedofili farebbero meglio a chiedere al giudice dell’Aia (di Berlino, di Strasburgo o di Roma), di perseguire il capo della Chiesa cattolica e i suoi ministri non per il reato difficilmente dimostrabile di protezione dei preti pedofili, ma per il reato consumato continuativamente nelle strutture di “educazione” che generano e continueranno a generare il dramma umano dei preti pedofili e il concatenarsi dei delitti di pedofilia nell’ambito ecclesiastico.

Si troverà un giudice?

*direttore editoriale di Adista



www.adistaonline.it/index.php?op=articolo&id=50775
 
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view post Posted on 5/10/2011, 06:26
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"Ai bambini appartiene il Regno dei cieli": lettera a don Antonio Mazzi

di don Vitaliano Della Sala


Carissimo don Antonio,

ho letto con interesse il tuo intervento alla Festa democratica di Pesaro, dove hai giustamente detto che ''le risposte della Chiesa in merito ai casi di pedofilia che sono emersi in questi ultimi tempi, non mi hanno convinto. Andrebbero aboliti i seminari minori. L'errore inizia da lì".

Quanto, invece, siamo lontani dalle parole del Vangelo che propongono i bambini come modelli di vita per ogni cristiano: "se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli" (Marco 10, 14). E quanto siamo lontani dal rispetto verso i bambini che queste parole presuppongono: bambini resi schiavi, ridotti ad essere soldati, sfruttati, non rispettati nei loro diritti, bambini rapiti per soldi e uccisi come cani, bambini fatti oggetto di attenzioni e di violenze sessuali da parte di adulti. Purtroppo il versetto del Vangelo "ai bambini appartiene il Regno dei cieli", è una parola tradita doppiamente da chi quella Parola è chiamato ad annunziare e testimoniare, dai “pedofili in abito talare” che, approfittando del proprio ruolo all’interno delle parrocchie, dei seminari, delle scuole, usano violenza proprio contro i bambini "legittimi proprietari" del Regno di Dio.

Non trovo parole sufficienti per dire lo sdegno di fronte a tanta bruttura commessa da fratelli sacerdoti. Ma resto altrettanto senza parole per il modo con cui il Vaticano cerca di risolvere il problema della pedofilia nel clero. Sono sconcertato perché ci si è occupati del problema solo quando, dopo la vicenda dei preti pedofili statunitensi, si è dovuto mettere mano a santi portafogli e a sacri conti bancari, e quando l’immagine della Chiesa (e quindi le abbondanti offerte e i numerosi contributi dei fedeli che da quella immagine scaturiscono) ha rischiato di essere irrimediabilmente compromessa. E poi provo sconcerto di fronte agli atteggiamenti che la gerarchia cattolica si propone di assumere nei confronti dei preti accusati di pedofilia, atteggiamenti che si riassumono in quelle, cristianamente e umanamente infelici affermazioni mai smentite, "tolleranza zero contro i preti pedofili" e "uno sbaglio e sei fuori": i cristiani non possono ragionare così, tanto meno se vescovi e cardinali.

A chi in Vaticano è passato per la mente che i nostri confratelli preti pedofili sono anche e comunque vittime – e dico questo non per giustificarli – di violenze fisiche, psicologiche e "formative"? Non sono un esperto ma, come te, penso che il problema pedofilia si deve cominciare ad affrontare a partire dalla formazione nei seminari e dall’organizzazione dei seminari stessi, che spesso assomigliano a "case chiuse" per soli uomini, e che dovrebbero invece essere luoghi dove un ragazzo cresce armonicamente e serenamente in un contesto e in un ambiente normale; chiudere i seminari minori sarebbe la soluzione migliore! Bisognerebbe intervenire sul "disprezzo" per la sessualità che spesso è diffuso tra il clero, e dunque sul seminario, luogo nel quale questo "disprezzo" nasce e si sviluppa. Tutto il cammino formativo dei seminari tende a "congelare" la sessualità, e di fatto è come se bloccasse il naturale sviluppo sessuale degli ragazzi-seminaristi; se in seguito non si recupera, a fatica e da soli, un rapporto sereno con il proprio corpo, si rischia di diventare adulti con una sessualità ferma al periodo puberale o adolescenziale. Ma di questo in Vaticano non si parla, come non si parla, anzi è espressamente vietato parlarne, della possibilità di rendere facoltativo il celibato del clero. Temo che non cambierà granché nella Chiesa: i preti pedofili continueranno indisturbati ad essere vittime e a fare vittime tra i bambini, casomai cercheranno di farlo con molta più attenzione; sicuramente alcuni tra questi preti pagheranno ma, sono pronto a scommetterci, pagheranno i preti pedofili più sfigati, mai i "potenti", per alcuni dei quali anche la supina magistratura italiana ha già concesso corsie privilegiate.

Carissimo, hai fatto bene a sollevare il problema e a farci capire che sulle spalle e sulle coscienze di ogni cristiano, laico, prete o vescovo, grava la responsabilità di essere coscienza critica del nostro tempo; perciò abbiamo il dovere della denuncia di tutte quelle situazioni che umiliano gli esseri umani e Gesù Cristo in essi. Come profeti dobbiamo levare la nostra voce, senza paura delle conseguenze che ce ne potranno derivare, senza calcolare, animati dalla forza delle nostre convinzioni. Dobbiamo assomigliare proprio ai bambini, proposti da Gesù come modelli: sinceri, testardi, disinteressati, innocenti e ... senza potere!

Il Signore benedica il tuo lavoro
don Vitaliano Della Sala
Mercogliano, 1° settembre 2011

don Vitaliano Della Sala
parrocchia Santi Pietro e Paolo - Mercogliano
www.donvitaliano.it


Giovedì 01 Settembre,2011 Ore: 15:20



http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://..._1314883437.htm
 
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