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La tragedia dei seminari minori. Migliaia di bimbi e ragazzini reclutati al sacerdozio, La corruzione dei minori legalizzata nei papati di Ratzinger e Bergoglio

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Mattialeccese
view post Posted on 12/8/2010, 15:52




Il seminario della Città del Vaticano di certo non è un carcere ma neanche un luogo normale, lo dimostrano le parole del bambinetto che scrive al suo paese e i commenti fatti dagli utenti di cui sopra.
Nel preseminario san Pio X si fa quello che si fa negli altri seminari, ossia si creano mondi di illusione. Leggendo il commento di "MinistranteVaticano" sembra sia un albergo a 5stelle Luxor e forse lo è! Immagino che la retta sia abbastanza alta, forse più idonea a figli di famiglie benestanti, di sicuro non è per tutti. Piscine, colazioni servite...tutte cose molto belle, peccato che la vita reale di 3/4 del mondo non sia così, di sicuro non sono cose che preparano allo "spirito di servizio" come dice il prete nell'articolo!

La lettera di Mario, un adolescente, poi nasconde qualcosa di ancora più orribile:
CITAZIONE (GalileoGalilei @ 27/12/2006, 14:56)
Qui il servizio in San Pietro è molto diverso dal nostro. Quando verrò a casa cercherò di insegnarlo anche agli altri amici del Piccolo Clero; a patto che quelli grandi non insegnino a me, perché qui a San Pietro si impara anche quello che non bisogna imparare. ..... Qui ogni giorno è festa; bisogna sempre camminare eleganti; ogni giorno si incontrano cardinali e vescovi. I controlli sono rigidissimi; ogni cento metri c’è una Guardia svizzera o un Gendarme che è la Polizia vaticana. Qualche volta anche noi chierichetti veniamo scortati. Mi saluti tanto la parrocchia. La faccia vedere se vuole questa lettera. Ne manderò ancora. Ciao a tutti. Il vostro Mario".

....con il vostro permesso, vorrei anche a voi insegnare come si serve all’altare in modo decente, per prepararsi alla venuta del vescovo o alle solennità. Tante cose qui in San Pietro non si fanno: ad esempio le offerte che dovrebbero farle le donne. E il turibolo e i candelieri li fate in modo pietoso. Questo che ho detto adesso non è per vantarmi perché io faccio più pietà di voi, ma solo per farvi capire che errori fate. Il vostro Mario

...Sveglia tutti i giorni alle ore 6.20. E alle 7 in punto pronti, con veste e cotta in ordine, per accompagnare all’altare sacerdoti provenienti da tutto il mondo. Con la sorpresa, qualche volta, di una chiamata per un servizio liturgico accanto al papa. Una vita certo un po' impegnativa per chi ha 12/14 anni. ".

Un ragazzino di 12 anni che ha come unica preoccupazione l'esatto uso del turibolo?
Ma vi rendete conto della deformazione mentale a cui sono sottoposti questi ragazzini? In questi posti si diventa dei perfetti e intransigenti integralisti liturgici. Non so se avete mai avuto la sfortuna di incontrarne uno. Sono persone infinitamente tristi, ossessionate da tutto quello che ha a che fare con la liturgia, paramenti, oggetti sacri, riti. Fanatici del rito tradizionale tridentino, osservanti in modo ossessivo di tutti i precetti e riti. A volte fanno loro stessi collezione di oggetti sacri, hanno case piene di casule e cotte antiche. Dei validi rappresentanti di questi signori li potete trovare sul sito Cattoliciromani dove ci sono intere sezioni dedicate ai paramenti sacri, corone e suppellettili varie...si scoprono cose inimagginabili!

Di sostanza non hanno niente, sanno tutto di liturgia ma oltre la forma di cattolico non hanno nulla! In genere sono persone represse, con gravi difficoltà a rapportarsi con i "diversi" ossia con chi è fuori dal loro giro, non avendo argomenti difficilmente riescono a instaurare conversazioni. Vivono barcamentandosi fra il rigorismo più assoluto ed esperienze sfrenate, da un estremo all'altro. Essendo cresciuti in un ambiente estremo (quale può essere un luogo come la Città del Vaticano, sicuramente un altro mondo rispetto a quello ordinario, e da quello che si evince dai commenti soprariportati) sono incapaci di trovare un minimo di equilibrio nella loro vita fatta di repressioni e vizi nascosti.
 
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perlanaturale
view post Posted on 9/11/2010, 09:04




Mezza settimana con Dio nasce il seminario a ore

Preghiere, studio e calcetto il nuovo seminarista è part time. Appartamenti per meditare e servire il prossimo, non più mini fabbriche di preti e suore. L'ultima idea è la canonica dove i giovani vivono assieme per tre mesi all'anno. I ragazzi fanno vita di comunità solo tre giorni la settimana poi tornano a casa


VIGEVANO - Una lapide, nel lungo corridoio, ricorda che il canonico Antonio Annovazzi, vice rettore del seminario, era "dilectus Deo et hominibus". Busti di monsignori e statue della Madonna. Poi all'improvviso sulle antiche porte appaiono nomi scritti con i pennarelli e fogli con disegni coloratissimi. "Vengono qui i ragazzi del seminario a tempo".

"Arrivano il mercoledì e restano fino al venerdì. Studiano, pregano, giocano, come si fa in tutti i seminari. Certo, non siamo molti. Anche mettendo assieme i grandi della teologia con quelli del minore non riusciamo a organizzare due squadre di calcio". È un entusiasta, don Luca Pedroli, 40 anni, rettore del seminario di Vigevano dove c'è anche la "comunità a tempo", vale a dire il seminario part time.

"I ragazzi che vengono qui sono seminaristi ma anche ragazzi come gli altri, che vanno alla scuola pubblica, hanno amici e amiche... Non è facile spiegare. Non ci sarebbero problemi, a tornare il seminario di un tempo. Abbiamo tante camere, le aule, le biblioteche, una chiesa e una cappella... Adesso c'è pure la palestra. Ma non vogliamo il seminario di una volta, chiuso all'esterno, con i ragazzini che già in prima media - vede questa fotografia degli anni Trenta? - erano vestiti da preti. Un'istituzione chiusa è pericolosa. Vogliamo che i ragazzi provino una vita di comunità solo tre giorni la settimana e poi tornino a casa loro. Così, con calma, potranno pensare al loro Clicca Qui! futuro".

Il seminario a metà tempo è una delle risposte alla crisi di vocazioni, non certo aiutata dalle accuse di pedofilia che hanno superato anche le vecchie mura dei seminari. "Gli scandali - dice don Luca Pedroli - ci hanno fatto molto male. Ma bisogna ricordare che i fatti denunciati risalgono quasi tutti a vent'anni fa e già allora tanti vescovi avevano deciso di chiudere il seminario minore. Per abolire i luoghi chiusi, si disse, e anche per dare un ruolo primario alla famiglia. In questi ultimi tempi siamo stati quasi costretti a riaprire queste "comunità a tempo" perché, purtroppo, ci sono troppe famiglie che hanno rinunciato al dovere dell'educazione dei loro figli".
I ruoli sono sempre gli stessi, nel nuovo seminario. Ma nemmeno il rettore è a tempo pieno. Insegna Sacra scrittura ed è anche parroco, il vice rettore è cappellano delle carceri. Risotto, trota e patate in un refettorio diventato troppo grande. Il seminario part time di Vigevano sembra un bambino vestito con gli abiti di un gigante.

"Prendiamo atto della nuova realtà. Le vocazioni sono poche ma forse è un bene. Meglio un prete buono invece di dieci che diano il brutto esempio. Noi abbiamo compreso i nostri limiti. A seguire i nostri ragazzini c'è infatti anche una psicologa per l'accompagnamento umano in quella che resta un'età delicatissima".
Sono ancora 64, i seminari minori sparsi nelle diocesi italiane. Quest'anno è stato chiuso quello di Anagni che era il più importante nel sud del Lazio. Quello di Brescia - lì tre anni fa era stato arrestato il vice rettore, per pedofilia su un quattordicenne - è stato trasferito in una nuova sede, e non accetterà più i ragazzi delle medie inferiori. Il seminario part time (il primo esperimento è iniziato più di dieci anni fa, quasi di nascosto, nella diocesi di Crema) ora è copiato da altri rettori, soprattutto nel nord Italia.

L'ultima idea è quella del "seminario sottocasa", che prenderà vita prima di Natale a Como. In ogni Unità pastorale - l'unione di sei, otto, dieci parrocchie - verrà trovata una casa (o canonica) dove i giovani possano ricercare la loro vocazione restando però nel loro paese. "Anche a Brescia - dice don Alessandro Tuccinardi, responsabile dell'Ufficio vocazioni - stiamo preparando due appartamenti, uno per i ragazzi e l'altro per le ragazze, perché possano vivere in comunità per tre mesi, per meditare e servire il prossimo come volontari. Non puntiamo a creare una mini fabbrica di preti o suore: diamo a loro uno spazio perché cerchino di trovare la loro vocazione".

I dati ufficiali sui nuovi ingressi nei seminari saranno annunciati solo a febbraio, ma sembra che non ci sia stato un altro crollo, anche perché da anni i numeri sono esigui. "Quasi tutti i giovani - dice don Nico Dal Molin, direttore del Centro nazionale vocazioni della Cei - entrano in seminario dopo la laurea, o almeno dopo il diploma".

Nel più grande seminario del Sud, al regionale di Molfetta, i seminaristi sono 193, contro i 200 dell'anno scorso. "Ma abbiamo 38 giovani al propedeutico, l'anno che precede l'ingresso vero e proprio, contro i 20 dell'anno scorso". A Venegono, il grande seminario della diocesi milanese, i seminaristi sono 160, contro i 128 del 2005 e i 612 del 1980. "Certo, quando nel 1958 sono entrato io - ricorda il rettore, don Giuseppe Maffi - solo nelle prime medie eravamo in 127, e mille in tutto il seminario. Dal 2002 non abbiamo nessuna domanda per il minore".
"Non solo la Chiesa - dice Luca Diotallevi, docente di sociologia a Roma 3, autore dell'ultima ricerca sui seminari - è in difficoltà quando cerca di avvicinare i giovani. Questo anche per questioni demografiche. Nel 1963, quando i seminari erano ancora pieni, nacquero 1.400.000 bambini. L'anno scorso ne sono nati 450.000, stranieri compresi. Anche l'Esercito, ad esempio, ha dovuto abolire la leva e ora è alla ricerca di forme sempre nuove per agganciare i giovani. Nella Chiesa vedo un rinnovamento ormai diffuso. E tutta la fantasia pastorale è all'opera per pescare nella tradizione della Chiesa - come dice il Vangelo di Matteo - "cose antiche e cose nuove"".

www.repubblica.it/cronaca/2010/11/09/news/dio_a_ore-8903614/
 
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Mario Fortunato
view post Posted on 8/4/2011, 00:11




Eccomi qua, dopo 5 anni dal primo post, per caso, scherzando con la mia ragazza, mi ritrovo citato per nome e cognome, addirittura più volte, su un forum, che visitato velocemente trovo anche molto interessante.

Io sono Mario Fortunato, compagno di classe di Andrea Palmas (colgo l'occasione per salutarlo) dato che manco a farlo apposta nel 1999 eravamo tutti e due nel Preseminario S. Pio X.

Anche Luigi di Matera, era mio compagno nel 1999, solo che poi lui è entrato a far parte di quel 10% che tanto vi spaventa. L'unico, che mi risulta, del mio corso che abbia proseguito sulla strada del sacerdozio.

Ma torniamo a noi, piccola postilla, le lettere che avete citato virgolettate sono state stampate sul bollettino parrocchiale dell'epoca, quindi fin qui niente di sconvolgente. Tengo anche a sottolineare che effettivamente riportano pari pari i miei scritti, quindi complimenti per le indagini. Comunque, tanto per cominciare posso dire con assoluta certezza e grande serenità, che almeno in questo preseminario (l'unico che ho frequentato) non siano mai state fatte violenze di alcun tipo. Vi sembrerà poi impossibile credere, che nonostante all'epoca avessi 12 anni, la decisione di partire l'abbia presa IO in totale autonomia; anzi, i primi mesi i miei genitori erano totalmente contrari, sia per la mia giovane età e sia per il costo non indifferente di tutta la cosa (viaggi da bs a roma, retta scolastica ecc... ). sta di fatto che ho passato un solo anno, la seconda media come specificato puntualmente, e poi sono tornato a casa continuando a frequentare le scuole medie pubbliche. Dopodiché ho scelto di iscrivermi in un liceo classico anch'esso statale. Permettemi anche di dirvi che non faccio ne ho mai fatto collezione di oggetti sacri di qualsiasi tipo, è vero invece che conosco la liturgia ma per farvi un paragone che ritengo esaustivo è la stessa conoscenza che ha una persona di calcio o di pallamano dopo essere stato in una squadra per un determinato tempo.
Non è vero invece che il presemina rio S. Pio X fosse, ne tantomeno mi risulta esserlo ora, un albergo a 5 stelle. Ne come arredamenti ne come servizi. Ha lo stretto necessario per la vita di tutti i giorni e questo vale per tutti, sacerdoti compresi.
Non è vero che sia stato creato, parlo sempre per quanto riguarda il mio unico anno di permanenza nella sopraccitata struttura, un mondo di illusioni e menzogne, anzi si puntava molto sul fatto di far rimanere coi piedi per terra tutti i ragazzi, a scuola si studiava il normale programma didattico delle medie, compreso rivoluzione francese e tutti i moti che seguendo il vostro filo logico dovrebbero esserci stati censurati per inquadrare meglio le nostre scelte in una univoca direzione.
Ora sono passati ben 11 anni da quei giorni, molte cose sono cambiate, per la vostra felicità non sono entrato in seminario e quindi non sono diventato sacerdote. Ho finito gli studi superiori nel liceo classico Arnaldo di bs. Se vi interessa saperlo dato che nella vostra intestazione del forum appaiono i busti di molti massoni la mia tesina all’esame di maturità si intitolava “l’influenza della massoneria sulla cultura”.
Sono da 4 anni volontario di Protezione Civile, lavoro da 3 in un caseificio, ho una bellissima ragazza, ho frequentato corsi di sommelier, giocato a livello agonistico a calcio e faccio parte di una lista civica che ha partecipato alle elezioni comunali del mio paese e sono segretario della commissione cultura e pubblica istruzione del comune di Cazzago San Martino. Le lettere che avete preso in considerazione erano rivolte esclusivamente all’ambito parrocchiale, dato che, se vi interessa saperlo ne spedivo una al famoso Don Luigi come avete potuto leggere, una alla mia famiglia nella quale ovviamente salutavo e chiedevo informazioni su tutti i miei affetti ed una ai miei compagni di classe dove qui invece mi confrontavo sul programma scolastico. Di conseguenza è ovvio che leggendone solo una parte vi potrebbe sembrare che mi interessasse solo il turibolo o la tonaca. Ma vi posso assicurare che se aveste letto quelle rivolte ai miei compagni di classe avreste sicuramente pensato che pensassi solo all’analisi logica o di periodo.
Sono fiero e ringrazio molto i miei genitori di avermi dato la possibilità di svolgere questa esperienza che mi ha molto maturato e formato. Ho conosciuto in quell’anno persone di elevato spessore spirituale e culturale. Persone religiose e laiche che la domenica mattina, ricordo bene, si fermavano in piazza San Pietro a parlare in mia presenza (bambinetto come definito da voi di 12 anni) di politica e attualità, con l’onestà intellettuale che dovrebbe contraddistinguere le persone democratiche e libertarie. Sono amico e conosco persone di diversa credenza religiosa, politica e sessuale, che mi rispettano nonostante le mie idee come io rispetto le loro, amici che non si permetterebbero mai di definire un sacerdote bacia palle , carceriere ecc… come io non ho mai parlato di loro, nella fattispecie, definendoli malati, froci, ricchioni ecc…

E’ vero, esistono realtà al mondo che sporcano un’ideologia che va oltre il mondo terreno, ma che come detto da voi sono gestite ed amministrate da persone umane, con tutti i vizi e difetti che l’essere umano ha sviluppato in miliardi di anni di evoluzione. Persone, Sacerdoti, che avendo sbagliato anche in maniera pesante andrebbero smascherate e consegnate alla giustizia, ma non una giustizia bieca ed univoca, una giustizia pulita, chiara che porti a compimento quello che la filosofia classica voleva consacrare come la base di un quieto vivere; pur nella diversità di pensiero.

Vi ringrazio per avermi riportato alla memoria quei bellissimi giorni, pieni si di sacrifici come la lontananza da casa, dagli affetti e dalle cose superflue ma anche costellati da una serie di grandissime risate, pomeriggi di tesissime partite a calcio nell’eliporto (sono stato personalmente l’autore della rottura di una delle lampade di segnalazione dell’eliporto vaticano causa un cross troppo lungo e nonostante questo non punito ne con “l’incurarella” ne tantomeno con lo scarpone) visite in posti inarrivabili della città eterna, ed altri numerosi aneddoti alcuni molto divertenti altri meno che potrei raccontarvi.
Ora si è fatto tardi, mi sono lasciato prendere la mano e domani la sveglia suona presto, come in fin dei conti suonava al San Pio X, quindi se anche non doveste credere a tutto quello che ho detto, lasciatemi almeno la soddisfazione che a questo il preseminario mi sia servito nella mia vita laica.

Buona notte e buona lavoro o studio a tutti.
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 8/4/2011, 07:45




CITAZIONE (Mario Fortunato @ 8/4/2011, 01:11) 
Eccomi qua, dopo 5 anni dal primo post, per caso, scherzando con la mia ragazza, mi ritrovo citato per nome e cognome, addirittura più volte, su un forum, che visitato velocemente trovo anche molto interessante.

Io sono Mario Fortunato, compagno di classe di Andrea Palmas (colgo l'occasione per salutarlo) dato che manco a farlo apposta nel 1999 eravamo tutti e due nel Preseminario S. Pio X.

Anche Luigi di Matera, era mio compagno nel 1999, solo che poi lui è entrato a far parte di quel 10% che tanto vi spaventa. L'unico, che mi risulta, del mio corso che abbia proseguito sulla strada del sacerdozio.

Ma torniamo a noi, piccola postilla, le lettere che avete citato virgolettate sono state stampate sul bollettino parrocchiale dell'epoca, quindi fin qui niente di sconvolgente. Tengo anche a sottolineare che effettivamente riportano pari pari i miei scritti, quindi complimenti per le indagini. Comunque, tanto per cominciare posso dire con assoluta certezza e grande serenità, che almeno in questo preseminario (l'unico che ho frequentato) non siano mai state fatte violenze di alcun tipo. Vi sembrerà poi impossibile credere, che nonostante all'epoca avessi 12 anni, la decisione di partire l'abbia presa IO in totale autonomia; anzi, i primi mesi i miei genitori erano totalmente contrari, sia per la mia giovane età e sia per il costo non indifferente di tutta la cosa (viaggi da bs a roma, retta scolastica ecc... ). sta di fatto che ho passato un solo anno, la seconda media come specificato puntualmente, e poi sono tornato a casa continuando a frequentare le scuole medie pubbliche. Dopodiché ho scelto di iscrivermi in un liceo classico anch'esso statale. Permettemi anche di dirvi che non faccio ne ho mai fatto collezione di oggetti sacri di qualsiasi tipo, è vero invece che conosco la liturgia ma per farvi un paragone che ritengo esaustivo è la stessa conoscenza che ha una persona di calcio o di pallamano dopo essere stato in una squadra per un determinato tempo.
Non è vero invece che il presemina rio S. Pio X fosse, ne tantomeno mi risulta esserlo ora, un albergo a 5 stelle. Ne come arredamenti ne come servizi. Ha lo stretto necessario per la vita di tutti i giorni e questo vale per tutti, sacerdoti compresi.
Non è vero che sia stato creato, parlo sempre per quanto riguarda il mio unico anno di permanenza nella sopraccitata struttura, un mondo di illusioni e menzogne, anzi si puntava molto sul fatto di far rimanere coi piedi per terra tutti i ragazzi, a scuola si studiava il normale programma didattico delle medie, compreso rivoluzione francese e tutti i moti che seguendo il vostro filo logico dovrebbero esserci stati censurati per inquadrare meglio le nostre scelte in una univoca direzione.
Ora sono passati ben 11 anni da quei giorni, molte cose sono cambiate, per la vostra felicità non sono entrato in seminario e quindi non sono diventato sacerdote. Ho finito gli studi superiori nel liceo classico Arnaldo di bs. Se vi interessa saperlo dato che nella vostra intestazione del forum appaiono i busti di molti massoni la mia tesina all’esame di maturità si intitolava “l’influenza della massoneria sulla cultura”.
Sono da 4 anni volontario di Protezione Civile, lavoro da 3 in un caseificio, ho una bellissima ragazza, ho frequentato corsi di sommelier, giocato a livello agonistico a calcio e faccio parte di una lista civica che ha partecipato alle elezioni comunali del mio paese e sono segretario della commissione cultura e pubblica istruzione del comune di Cazzago San Martino. Le lettere che avete preso in considerazione erano rivolte esclusivamente all’ambito parrocchiale, dato che, se vi interessa saperlo ne spedivo una al famoso Don Luigi come avete potuto leggere, una alla mia famiglia nella quale ovviamente salutavo e chiedevo informazioni su tutti i miei affetti ed una ai miei compagni di classe dove qui invece mi confrontavo sul programma scolastico. Di conseguenza è ovvio che leggendone solo una parte vi potrebbe sembrare che mi interessasse solo il turibolo o la tonaca. Ma vi posso assicurare che se aveste letto quelle rivolte ai miei compagni di classe avreste sicuramente pensato che pensassi solo all’analisi logica o di periodo.
Sono fiero e ringrazio molto i miei genitori di avermi dato la possibilità di svolgere questa esperienza che mi ha molto maturato e formato. Ho conosciuto in quell’anno persone di elevato spessore spirituale e culturale. Persone religiose e laiche che la domenica mattina, ricordo bene, si fermavano in piazza San Pietro a parlare in mia presenza (bambinetto come definito da voi di 12 anni) di politica e attualità, con l’onestà intellettuale che dovrebbe contraddistinguere le persone democratiche e libertarie. Sono amico e conosco persone di diversa credenza religiosa, politica e sessuale, che mi rispettano nonostante le mie idee come io rispetto le loro, amici che non si permetterebbero mai di definire un sacerdote bacia palle , carceriere ecc… come io non ho mai parlato di loro, nella fattispecie, definendoli malati, froci, ricchioni ecc…

E’ vero, esistono realtà al mondo che sporcano un’ideologia che va oltre il mondo terreno, ma che come detto da voi sono gestite ed amministrate da persone umane, con tutti i vizi e difetti che l’essere umano ha sviluppato in miliardi di anni di evoluzione. Persone, Sacerdoti, che avendo sbagliato anche in maniera pesante andrebbero smascherate e consegnate alla giustizia, ma non una giustizia bieca ed univoca, una giustizia pulita, chiara che porti a compimento quello che la filosofia classica voleva consacrare come la base di un quieto vivere; pur nella diversità di pensiero.

Vi ringrazio per avermi riportato alla memoria quei bellissimi giorni, pieni si di sacrifici come la lontananza da casa, dagli affetti e dalle cose superflue ma anche costellati da una serie di grandissime risate, pomeriggi di tesissime partite a calcio nell’eliporto (sono stato personalmente l’autore della rottura di una delle lampade di segnalazione dell’eliporto vaticano causa un cross troppo lungo e nonostante questo non punito ne con “l’incurarella” ne tantomeno con lo scarpone) visite in posti inarrivabili della città eterna, ed altri numerosi aneddoti alcuni molto divertenti altri meno che potrei raccontarvi.
Ora si è fatto tardi, mi sono lasciato prendere la mano e domani la sveglia suona presto, come in fin dei conti suonava al San Pio X, quindi se anche non doveste credere a tutto quello che ho detto, lasciatemi almeno la soddisfazione che a questo il preseminario mi sia servito nella mia vita laica.

Buona notte e buona lavoro o studio a tutti.

Caro amico, benvenuto.
Andiamo con ordine: per fortuna non ti è sfuggito che non sei stato citato da noi ma dal sito Korazym, al quale abbiamo linkato. Il web fa di questi scherzi, una volta che ci sei entrato ci resterai per sempre!

Anzitutto vorrei fosse chiaro che qui per me non si tratta di "rispetto per le persone": le persone dovremmo conoscerle... di persona, appunto, per rispettarle o meno.
Il punto è questo (parlo per me, ma credo che più o meno qua dentro condividiamo le stesse idee): scelte così importanti e impegnative non posono essere fatte in età così giovane, non se si tratta di "vocazione" ma nemmeno altro, fosse pure un collegio ateo (se ne esistessero) e manco le giovanili di una squadra di calcio, e così via. E' vero che pure un bambino può manifestare entusiasmo per certi ambienti, ma questo -fatte salve le eccezioni- dipende molto -evidentemente- dall'influenza della famiglia e degli educatori, e comunque la sua non potrà mai essere una libera scelta, non a quella età. Il commento del tipo più sopra, che parla di quella esperienza come di una vacanza (la piscina, la gita ai monumenti...) conferma che non ci può essere la piena consapevolezza di ciò che si fa a quell'età, oltretutto, sono i numeri stessi a dar conforto a quanto sostengo: la percentuale di chi prosegue sulla strada del sacerdozio è molto piccola. Io sono per le scelte fatte nell'età della ragione (battesimo incluso, ma questa è un'altra storia).

Questo è un sito di anticlericali (a proposito: tra i "busti dei massoni" nel nostro logo, hai notato anche i martiri?), la nostra diffidenza verso tutto ciò che ha a che fare con la religione viene da qui ma anche dall'arrogante assolutismo delle gerarchie e dalla montagna di zozzure che sta venendo fuori da certi ambienti clericali, fatto incontestabile: tu hai avuto una esperienza positiva, ne sono lieto. In altri ambienti però non è così, e non è affatto una giustificazione accettabile sapere che sono "gestite ed amministrate da persone umane, con tutti i vizi e difetti che l’essere umano ha sviluppato in miliardi di anni di evoluzione", non per me. Certi "errori umani" alcuni li pagano per tutta la vita a carissimo prezzo, e il fatto che chi commette quegli "errori" faccia parte della più grande associazione moralista (in tutti i sensi) della storia per me è solo un'aggravante. Non capisco poi chi stabilisce quale è la giustizia giusta a seconda dei casi. Mi piacerebbe capire meglio.

Infine: sai, anch'io conosco religiosi veramente 'illuminati', non bigotti, reazionari eccetera, aperti e non razzisti, ma sai che c'é? Non contano niente! Quelli che contano stanno nelle lussuose stanze vicino al posto che hai frequentato da ragazzino, e di loro si possono dire tutte queste cose e anche di più. Questa è la grande tragedia della vostra chiesa, e il perenne ostacolo di chi non vorrebbe farne parte, ma se li ritrova sempre per traverso sulla sua strada.

Saluto e ringrazio per l'intervento, resto a disposizione.

PS: visto che sei così gentile: per curiosità, quanto costa mandare un bambino là dentro?
 
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view post Posted on 8/4/2011, 11:49
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L'esperienza fatta in un seminario è qualcosa che ho voluto cancellare dalla mia vita! però è comunque rimasto il "ricordo"! mio padre insisteva CHE PER "STUDIARE" bisognava che frequentassi quell'ambiente! la pagina più buia della mia vita! ci sono stato solo 1 anno, è stato totalmente negativo, credo! finalmente finito il 1° anno riuscii a convincere mia madre, succube di mio padre, che DOVEVO uscire da lì! la "vita", per modo di dire, consisteva nel totale condizionamento del bambino, perchè, a quel tempo, a 10 anni si era ancora bambini! non ho avuto modo di "conoscere" aspetti legati a particolari perversioni, come oggi "sento", cito solo un episodio: un giorno, nel periodo di studio pomeridiano, con un compagno ci mettemmo a giocare a battaglia navale, fummo scoperti dal padre sorvegliante, ci fece alzare, ci portò in una sala attigua, ci "gonfiò" di botte! le mani grondavano sangue nel tentativo di parare i colpi del bastone che impugnava il suddetto! ho detto bastone non clava! aggiungo solo che, uscito dal seminario mi ci vollero alcuni anni per riprendermi. e credo di aver "perso" l'opportunità di "crescere" in quel periodo! beh.....nonostante tutto oggi sono una persona normale! <_<
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 9/4/2011, 10:51




Mi fa piacere (che ti sei ripreso). Posso chiedere quale seminario era?
 
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view post Posted on 9/4/2011, 10:58
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Vorrei aggiungere(benzina sul fuoco), che in effetti, ho avuto modo di costatare che diverse persone hanno raggiunto "posti" di rilievo nella società grazie anche al fatto di aver "studiato" in seminari! quindi, purtroppo per me, mio padre aveva svilupato il concetto che per farsi "strada" si cominciasse dal lager dell'indottrinamento!
P.S......sono normale?

Sai Alessandro, forse è meglio non citarlo, mi fa rabbrividire, ma no te lo dico, il peggiore a Roma, adesso non c'è +! Camilliani, ti dice niente!? sono passati tanti anni, tanti!
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 9/4/2011, 11:01




Massì che sei "normale"! :)
 
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view post Posted on 9/4/2011, 11:04
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Inoltre tengo a precisare che non è stata questa esperienza a influenzare la mia NON credenza, ho maturato questo aspetto molto + tardi, quando ho capito.......chissà se ho capito!
 
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view post Posted on 9/4/2011, 11:21
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Molte persone nella vita pensano di avere dei problemi irrisolvibili, sprofondano nella depressione, non riescono a reagire alle difficoltà, si rivolgono a "santoni" o "professionisti" della vita......forse la mia "esperienza" è servita a farmi superare le "bazzacole" della vita......sarà assurdo?! però forse è così!
P.S. è la seconda volta che "parlo" di questa vicenda.....la prima è stata quando ho voluto far capire che dei problemi non bisogna farsi sopraffare....non è semplice!
 
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view post Posted on 11/4/2011, 09:27
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Viaggio nel seminario dove i vicerettori commettono abusi sessuali

La vicenda riguarda il Maria Immacolata di Brescia dove, nonostante divesri preti siano coinvolti in episodi di pedofilia, la Chiesa non ha mai preso provvedimenti
A fare un attimo mente locale ci si dovrebbe interrogare su cosa stia accadendo, da anni, al seminario diocesano di Brescia, il “Maria Immacolata”. Perché di immacolato sembra esserci solo il nome, visto il numero di condanne che si susseguono a carico di personaggi che col seminario hanno avuto parecchio a che fare, e decisamente da vicino.

La storia parte da lontano, ma esplode un primo scandalo nel 2002, quando il vicerettore del seminario, don Luigi Facchi, scompare improvvisamente da Ome, la cittadina in cui svolgeva il proprio ministero. Si viene a sapere in seguito che una mattina molto presto i carabinieri si sono presentati in canonica, e da quel momento il sacerdote non si è più visto. Indagato per pedofilia, dopo un primo interrogatorio gli è stato notificato l’ obbligo di dimora in un altro comune. La denuncia, partita dai genitori di un ragazzino di Gottolengo, suscita una levata di scudi da parte dell’intero paesino in favore del sacerdote. Ma poco dopo don Luigi Facchi patteggia 6 anni per crimini di pedofilia, e da quel momento di lui si perdono le tracce. Come di consueto, non si hanno notizie di eventuali procedimenti canonici aperti dalla deputata Congregazione per la Dottrina della Fede sul suo conto.

A sostituire don Luigi come vicerettore al seminario “Maria Immacolata” viene chiamato un giovane, l’appena trentenne don Marco Baresi. Un incarico delicato, quello conferito a don Marco, non solo per le tristi vicende giudiziarie del suo predecessore, ma anche per le responsabilità, insite nel suo compito, di educare e proteggere i giovanissimi seminaristi a lui affidati. Ma il nuovo vicerettore è destinato a mettere nuovamente in imbarazzo la curia bresciana. Il 27 novembre 2007, i carabinieri sono di nuovo alla porta di una canonica, e don Marco Baresi viene arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un minore di 14 anni, suo seminarista. Sul computer di don Marco vengono rinvenute tracce di filmati pedopornografici, ma il sacerdote lascia intendere di non essere il solo ad utilizzare quel pc.

Su istanza della difesa ottiene gli arresti domiciliari. Le attestazioni di solidarietà e di stima si sprecano, dall’amministratore del seminario ai vari prelati. Certo, esiste la presunzione di innocenza, ma per la vittima neppure una parola. Forse proprio in virtù della certezza dell’innocenza del sacerdote la Curia, informata delle indagini in corso sul conto di don Marco da ben 5 mesi prima dell’arresto, non aveva ritenuto necessario sospendere dall’incarico il vicerettore, in modo da evitare che avesse un contatto quotidiano con adolescenti, né il vescovo aveva stimato opportuno nominare un promotore di giustizia, per svolgere un’inchiesta nell’ambito di un regolare processo penale canonico.

In primo grado, don Marco Baresi è condannato a 7 anni e 6 mesi. Ricorso in appello, rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale, aula brulicante di parrocchiani con magliette colorate su cui è stampato “freeDON” pronti a sostenere che don Marco è un sacerdote di moralità specchiata e irreprensibile. La Corte d’appello, però, conferma la sentenza di primo grado, e i difensori del sacerdote attendono la pubblicazione della sentenza per presentare ricorso in Cassazione.

Quello che però risulta veramente incredibile non sono le attestazioni di stima cui si assiste ogni volta che un sacerdote è incriminato e finisce a giudizio, quanto le affermazioni contenute nella lettera al clero bresciano del vescovo Luciano Monari dopo la sentenza di condanna in appello a don Marco Baresi: “Per quanto mi riguarda personalmente, avevo espresso fiducia in don Marco e avevo speranze grandi in una sua assoluzione. Mi affidavo anche al diritto biblico che dice: “Un solo testimone non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato uno abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o tre testimoni.” Naturalmente il diritto moderno usa altri parametri; il testo del Deuteronomio non invalida la diversa valutazione dei giudici, ma mi spinge a custodire una cautela grande.”

E meno male che il diritto moderno usa altri parametri, perché l’abuso sessuale non è un reato che, in genere, si commetta su pubblica piazza, ed è difficile trovare testimoni che siano stati presenti al momento dei fatti. Se fosse per la legge biblica del Deuteronomio, tutti i pedofili se ne andrebbero in giro liberi e indisturbati. Ovviamente il vescovo preferisce ricorrere al Vecchio Testamento piuttosto che prendere atto del fatto che esiste una giustizia statuale, non amministrata da ecclesiastici, non fondata su versetti biblici, alla quale anche i religiosi sono sottoposti. Indipendentemente dalla “grande cautela” con cui il prelato accoglie la “diversa valutazione dei giudici” che hanno pronunciato una sentenza basata sul Codice Penale piuttosto che sulla Bibbia.

Peccato che il prelato nulla abbia detto della recentissima condanna, la terza, di un altro sacerdote, anche quest’ultimo transitato per il seminario di Brescia, di cui era stato vicerettore e padre spirituale dal 1991 al 1998, prima di don Luigi Facchi. Il sacerdote si chiama Claudio Ballerini, classe 1961, dal 1998 parroco di Lodrino, sempre in provincia di Brescia. Nel 2002 si era preso una multa per esibizionismo, nel 2006 il tribunale di Verona lo condannò a 6 mesi per lo stesso reato e la Curia, presso cui prestava servizio, lo sospese. Fu trasferito in Umbria, presso la Comunità Figli della Misericordia di Collevalenza “per un processo di rafforzamento dell’identità umana e vocazionale dei sacerdoti”. Che però non sembra essere stato di utilità, considerando che nel 2008 don Claudio è di nuovo rinviato a giudizio su denuncia di due sedicenni: in piazza Partigiani, proprio a Perugia e proprio durante il “processo di rafforzamento dell’identità”, il sacerdote si era abbandonato a plateali atti di autoerotismo. Il 30 marzo di quest’anno il giudice l’ha condannato ancora una volta a sei mesi di reclusione.

Difficile credere alle coincidenze quando gli ultimi tre vicerettori di un seminario risultano coinvolti in casi di abusi sessuali. Eppure nessuna indagine è stata aperta dal Vaticano sul “Maria Immacolata”, per accertare la sicurezza dei bambini e dei ragazzi, sebbene fosse doverosa dopo quanto accaduto. E intanto al seminario bresciano è partito il “campo vocazionale” estivo, riservato a ragazzi di età compresa tra i 10 e i 13 anni, un’esperienza di cinque giorni a Corteno Golgi, “per conoscere meglio Gesù e la sua chiamata”. Non c’è da biasimare i genitori se l’adesione non è stata eccezionale.

Vania Lucia Gaito


http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/01...sessuali/34976/
 
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view post Posted on 11/4/2011, 19:59
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Quando conviene ritornano le citazioni del vecchio testamento :angry: sti porci si approfittano dei ragazzi che difficilmente si ribellano! poi vengono scelti i + "tranquilli" per non avere sorprese!
Glielo darei io il "processo di rafforzamento dell'identità".....a calci in culo!
 
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perlanaturale
view post Posted on 31/8/2011, 13:06




La discussione su "La vergogna dei seminari minori": https://laici.forumcommunity.net/?t=4982787

Preti – seminaristi maggiori – seminaristi minori in Italia

1991: 57.274 – 6.172 – 7.061
1992: 57.659 – 6.367 – 6.891
1993: 57.349 – 6.472 – 6.246
1994: 56.708 – 6.357 – 5.963
1995: 56.752 – 6.256 – 5.098
1996: 56.087 – 6.299 – 4.505
1997: 55.499 – 6.337 – 4.412
1998: 54.954 – 6.315 – 4.290
1999: 55.173 – 6.445 – 3.515
2000: 54.920 – 6.433 – 3.417
2001: 54.743 – 6.205 – 3.260
2002: 52.877 – 5.927 – 2.827
2003: 52.268 – 6.079 – 2.694
2004: 51.635 – 5.915 – 2.661
2005: 51.262 – 5.884 – 2.749
2006: 50.854 – 5.825 – 2.733
2007: 50.255 – 5.792 – 3.027
2008: 49.023 – 5.646 – 2.872
2009: 48.335 – 5.533 – 2.912


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Pedofilia, Don Mazzi shock: ''Aboliamo i seminari''

Lo scandalo della Chiesa, l'intervento del prete, noto volto televisivo, alla festa di Pesaro del Pd: ''Castrano i giovani''
Da "LA VITA: ISTRUZIONI PER L'USO - Storie di uomini e donne che sanno costruire", iniziativa curata da Simona Ercolani, inserita nell'ambito della Festa Democratica Nazionale di Pesaro organizzata dal Responsabile Eventi del PD Lino Paganelli





http://tv.repubblica.it/cronaca/pedofilia-...m=1&ref=HREC1-2

Edited by GalileoGalilei - 1/9/2011, 12:53
 
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view post Posted on 31/8/2011, 17:06
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Don Mazzi: abolire i seminari per minori, la pedofilia inizia lì
"Le risposte sui casi di abuso non mi hanno convinto". Per il prete serve "un nuovo Concilio ma con questo Papa non ci sarà"
Don Mazzi: abolire i seminari per minori, la pedofilia inizia lì

Roma, 31 ago. (TMNews) - Don Antonio Mazzi fa la sua proposta per risolvere il problema della pedofilia nella Chiesa: "Le risposte della Chiesa in merito ai casi di pedofilia che sono emersi in questi ultimi tempi, non mi hanno convinto. Andrebbero aboliti i seminari per i minori. L'errore inizia da lì", ha affermato nel suo intervento alla Festa Democratica Nazionale di Pesaro.

"La preparazione non va fatta nei seminari. La formula da 'allevamento nel pollaio' - ha denunciato- non è al passo coi tempi. Chi vuole diventare prete, deve studiare da casa facendo di tanto in tanto verifiche con il proprio direttore spirituale, ma, ad adolescenza finita, il seminario è un luogo che castra, non è un luogo naturale. Bisogna trovare un iter più aderente alla realtà per chi vuole diventare prete, cosi che fino a 19-20 anni si possa vivere anche l'aspetto affettivo e sessuale".

"Io non sono andato in seminario - ha detto ancora il fondatore della comunità Exodus - e se ci fossi stato non sarei mai diventato prete".

Parlando più in generale dei problemi della Chiesa cattolica, "bisogna fare - ha affermato anche don Mazzi- un altro Concilio Vaticano nel quale mettere sul tavolo i grandi problemi della Chiesa: il problema dei preti, quello dei matrimoni, dei sacramenti, del dialogo con le altre religioni. Io ci spero. Non sarà questo Papa, ma spero si possa dibattere questi grandi temi, perché sono i temi del 2000".



www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20110831_141223.shtml

602-408-20110831_141213_BA7B8933
 
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view post Posted on 1/9/2011, 11:53
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I Seminari minori? Resistono
In tutta Italia sono 64. Sorpresa: nel 2010 è addirittura aumentato il numero di chi li frequenta. Parla don Nico Dal Molin, direttore del Centro nazionale vocazioni della Cei.
09/11/2010
Don Nico Dal Molin, 61 anni, direttore del Centro nazionale vocazioni della Cei.
Don Nico Dal Molin, 61 anni, direttore del Centro nazionale vocazioni della Cei.

Il dato è inequivocabile. Cresce il numero dei seminaristi "minori", cioé d'età compresa tra gli 11 e i 18 anni. Stando a dati ufficiali, infatti, risulta che nel 2010 siano 2.984 in tutta Italia, (1.762 frequentano strutture diocesane; 1.222, invece, vanno in Seminari minori gestiti da ordini o da congregazioni religiose). Nel 2009, erano complessivamente 2.872 (1.522 "diocesani" più 1.350 "religiosi"). L'aumento è dunque del 3,9 per cento.

Sul numero 45 (data di copertina: 7 novembre 2010), Famiglia Cristiana pubblica un'inchiesta al riguardo, redatta dopo aver visitato numerosi Seminari e dopo aver ascoltato tanto i Rettori quanto i giovani iscritti. Vengono ospitati anche i differenti pareri di don Gino Rigoldi, educatore, cappellano del carcere minorile "Cesare Beccaria" di Milano, criticamente pensoso («Mi pare prematuro decidersi per il Seminario in un'età in cui i ragazzi e i giovani stanno ancora cercando di capire chi sono e che vogliono fare della propria vita») e di Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini, due pedagogisti di chiara fama, decisamente favorevoli: «I ragazzi vivono divertimenti, conflitti, cotte al pari di tutti. Lì dentro, però, imparano anche l'impegno, lo studio in gruppo, il sostegno reciproco».

Nato a Bassano Del Grappa, in provincia di Vicenza, 61 anni compiuti, don Nico Dal Molin è uno che il Seminario minore l'ha frequentato e che ne serba un buon ricordo. Dal 2007 è il direttore del Centro nazionale vocazioni della Conferenza episcopale italiana (Cei).


Don Dal Molin, ha ancora senso, oggi, il Seminario minore?



«Non nascondo che la classica forma “residenziale” dei Seminari minori sta attraversando un momento di difficoltà: credo, però, che la soluzione non sia quella di abolirli, ma di rivederne la proposta educativa. Il fatto stesso che l’esperienza, pur con modalità diverse, sia tuttora presente in 64 diocesi italiane – con presenze in crescita soprattutto nelle regioni del Centro Sud - è un dato sul quale costruire. Tra l’altro, le varie ricerche vocazionali testimoniano che la quasi totalità dei giovani che entrano in teologia hanno avuto una prima scintilla di interesse per il ministero ordinato per lo più grazie ad una positiva identificazione con una figura di sacerdote, incontrato da ragazzi: questa, dunque, è una età a cui va data particolare attenzione vocazionale».



Quali forme deve avere per tenere il passo con i tempi?



«Se guardiamo alle nuove esperienze che stanno interessando soprattutto il Nordest e la Lombardia, si sta passando dal Seminario minore residenziale a tempo pieno, come lo si intendeva sino ad un recente passato, a comunità nelle quali i ragazzi frequentano le scuole pubbliche della loro città, mantengono un legame con i loro coetanei, partecipano ai cammini associativi delle loro parrocchie… La vita comunitaria, qualificata dall’accompagnamento di formatori vocazionali e dal coinvolgimento attivo delle famiglie, diviene comunque essenziale per aiutarli a costruire una stima di sé adeguata, una identità coerente e stabile, un cammino di maturazione affettiva serena ed un rapporto con la famiglia più costante».



Avete delle direttive nazionali cui attenervi o le state elaborando?



«La “Ratio fundamentalis”, rivista nel 2007, è il documento che ispira e orienta la formazione dei Seminari nelle diocesi italiane; compete alla Congregazione vaticana per l’educazione cattolica e alla Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata della Conferenza episcopale italiana mettere a tema indicazioni e orientamenti qualificanti.

Come Centro nazionale vocazioni ci stiamo interessando sempre di più ad un aspetto significativo della pastorale vocazionale, che ha spesso uno sbocco nei Seminari minori: mi riferisco ai “ministranti” o chierichetti, un ambito particolarmente vivo, che da sempre è stato una fucina di ragazzi con una buona “disponibilità vocazionale”».



Negli ultimi dieci anni alcune diocesi hanno rinunciato al Seminario minore...



«Effettivamente ci sono state diocesi, che hanno rinunciato ai Seminari minori per mancanza di presenze di ragazzi o per un impegno sproporzionato di energie formative. Molte di queste, comunque, hanno attivato cammini integrativi - spesso investendo anche sui parroci - con incontri zonali e proposte residenziali di minore durata, ma coinvolgenti e interessanti anche per le modalità comunicative con cui si rivolgono ai ragazzi stessi».



Tra i seminaristi "minori" ci sono ragazzini stranieri extracomunitari?



«Cominciano anche ad essere presenti nei Seminari minori, in particolare provenienti dall’Africa, a conferma della vitalità della chiesa africana nell’ambito vocazionale, anche al di fuori dei confini della propria terra».



Qual è la percentuale dei ragazzi che passano dal Seminario minore a quello maggiore?



«Attualmente le vocazioni che provengono dal mondo giovanile e dai cammini associativi integrati da opportuni percorsi di accompagnamento vocazionale e di discernimento, sono certamente in maggioranza nei Seminari maggiori. Tuttavia l’integrazione numerica proveniente dai Seminari minori è ancora significativa e propone dei ragazzi che hanno saputo valorizzare le proposte formative a loro offerte».




http://www.famigliacristiana.it/chiesa/new...-ecco-come.aspx
 
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141 replies since 27/12/2006, 13:56   13373 views
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