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Droghe e festini hard coi soldi dei fedeli. Patteggia e si spreta don Spagnesi, La Curia: "Non mettere tutto in piazza e conservi lo stipendio". Con l'8 x 1000 gli avete dato i soldi per comprare droga da spacciare

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pincopallino2
view post Posted on 8/10/2021, 11:07 by: pincopallino2

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Prete arrestato, depositata la denuncia della Diocesi contro don Spagnesi

Don Francesco Spagnesi
Un incaricato della Curia ha consegnato in Questura la querela che era stata annunciata la scorsa settimana per gli ammanchi nelle casse della parrocchia della Castellina. Altri fedeli hanno denunciato di essere stati truffati

PAOLO NENCIONI
07 OTTOBRE 2021
PRATO. La Diocesi di Prato ha finalmente presentato una denuncia-querela nei confronti di don Francesco Spagnesi, il sacerdote arrestato lo scorso 14 settembre dalla polizia con l'accusa di aver importato dall'Olanda una grande quantità di Gbl (una droga liquida) usata nel corso di festini a luci rosse in una casa di Figline, quella dell'uomo col quale l'allora parroco dell'Annunciazione alla Castellina aveva da qualche anno una relazione.

La denuncia della Diocesi riguarda il denaro che don Spagnesi ha ammesso di aver sottratto dalle casse della parrocchia a partire dal 2019. Per questo il sacerdote è indagato insieme al vice parroco don Paolo Ridolfi per appropriazione indebita. La Diocesi ha stimato che manchino all'appello tra i 130.000 e i 150.000 euro. In particolare, tra 5.000 e 10.000 nel 2019, tra 80.000 e 90.000 nel 2020 e tra 45.000 e 50.000 nel 2021. Don Francesco ha ammesso davanti al sostituto procuratore Lorenzo Gestri, titolare delle indagini, di aver preso i soldi della parrocchia, ma ancora non è chiaro quanti ne abbia spesi per acquistare droga e quanti per opere di carità.

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Poi c'è l'accusa di truffa, in relazione al denaro consegnato a don Spagnesi da alcuni parrocchiani dopo il mese di aprile, quando il vescovo Nerbini, informato della sua tossicodipendenza, gli tolse il potere di firma sui conti della parrocchia. Alle prime due denunce presentate immediatamente dopo la notizia dell'arresto se ne sono aggiunte altre negli ultimi giorni, per un totale che dovrebbe essere di otto. Sono tutte persone che hanno dato soldi a don Spagnesi, convinte che venissero usate per opere di bene e che successivamente si sono sentite ingannate.
Il contabile della Diocesi, Gianfranco Marzano, si era accorto già almeno dal 1° maggio 2020 che c'erano prelievi sospetti dalle casse della parrocchia e ne chiese conto a don Francesco (i messaggi nella chat sono agli atti dell'inchiesta) ma la Curia preferì tentare di lavare i panni sporchi in famiglia e non fu sporta alcuna denuncia. Successivamente, quando è emersa la storia della droga, è venuta alla luce anche quella degli ammanchi e di fronte all'irritazione dei parrocchiani il vescovo Nerbini, oltre a promettere che una somma equivalente a quella fatta sparire da don Francesco sarebbe stata devoluta "ai poveri della città" (omelia del 19 settembre nella chiesa della Castellina), il 30 settembre ha fatto comunicare agli organi di informazione che era stata sporta una denuncia-querela per appropriazione indebita. E' un atto di una certa importanza perché per quel tipo di reato la Procura non può procedere d'ufficio.

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In realtà un paio di giorni dopo si è scoperto che la denuncia non era stata presentata, circostanza che non ha contribuito a rasserenare il clima tra i parrocchiani. Ecco dunque che stamattina un incaricato della Curia si è presentato in Questura, negli uffici della Squadra mobile, e ha finalmente depositato la denuncia-querela che sarà allegata agli atti dell'inchiesta del sostituto Gestri. Inchiesta che nel frattempo è andata avanti con la raccolta delle testimonianze dei parrocchiani, ma che è sostanzialmente conclusa, anche perché come detto il sacerdote rimosso dalla parrocchia (ufficialmente per prendersi un anno sabbatico) ha fatto ampie ammissioni di responsabilità e ora è agli arresti domiciliari nella Villa del Palco.

La droga liquida Gbl, è stato fatto notare, costa relativamente poco e dunque le decine di migliaia di euro sottratti da don Francesco Spagnesi sono serviti soprattutto a comprare cocaina da tre diversi spacciatori (anche loro perquisiti e indagati, non hanno fatto ammissioni).
 
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