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Droghe e festini hard coi soldi dei fedeli. Patteggia e si spreta don Spagnesi, La Curia: "Non mettere tutto in piazza e conservi lo stipendio". Con l'8 x 1000 gli avete dato i soldi per comprare droga da spacciare

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pincopallino2
view post Posted on 15/9/2021, 17:58 by: pincopallino2

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https://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca...roco-1.40702385

Droga acquistata con le offerte dei fedeli: indagato anche il viceparroco

Don Francesco Spagnesi
Don Paolo ha ricevuto un avviso di garanzia ed è stato interrogato in Procura. Nega di aver gestito i conti della parrocchia: "Faceva tutto don Spagnesi"

14 SETTEMBRE 2021
PRATO. Anche il viceparroco della parrocchia dell'Annunciazione alla Castellina, don Paolo, risulta indagato con l'ipotesi di appropriazione indebita aggravata nell'ambito dell'inchiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri che martedì mattina, 14 settembre, ha portato agli arresti domiciliari di don Francesco Spagnesi, fino al 1° settembre parroco alla Castellina e di Alessio Regina, entrambi quarantenni, accusati di aver importato dall'Olanda ingenti quantità di Gbl, una sostanza stupefacente in forma liquida, usata nel corso di festini a luci rosse nella casa di Regina, a Figline.

Prato, parroco arrestato per spaccio: faceva festini a base di droga dello stupro coi soldi delle offerte
Don Paolo, assisito dall'avvocato Federico Febbo, è stato interrogato martedì pomeriggio dal sostituto procuratore Gestri sui suoi rapporti con don Francesco. Secondo il difensore l'avviso di garanzia notificato al religioso è solo un atto dovuto per consentire la perquisizione degli spazi condivisi con don Francesco nella canonica della chiesa dell'Annunciazione. Don Paolo avrebbe ammesso di essere venuto a conoscenza dei problemi di tossicodipendenza di don Francesco già prima che le voci arrivassero alla Diocesi (nel mese di aprile) ma di non averne fatto parola coi suoi superiori. Quanto alle offerte dei fedeli, che secondo gli inquirenti sarebbero state usate per acquistare la droga, il viceparroco ha detto che le questue erano gestite in autonomia da don Spagnesi, che verrà interrogato nei prossimi giorni (oltre che da Federico Febbo, è difeso da Costanza Malerba).

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Prato, parroco arrestato per spaccio: faceva festini a base di droga dello stupro coi soldi delle offerte

Don Francesco Spagnesi, parroco della Castellina, risulta coinvolto in diversi episodi di importazione di Gbl, la "droga dello stupro", insieme a un quarantenne (anche lui arrestato) con cui aveva una relazione: duecento persone alle serate in casa dell'amico

PAOLO NENCIONI
14 SETTEMBRE 2021
PRATO. La squadra mobile della polizia di Prato ha arrestato martedì 14 settembre don Francesco Spagnesi, fino allo scorso 1° settembre parroco dell'Annunciazione alla Castellina, con l’accusa di importazione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri è nata nel mese di agosto quando la stessa polizia ha arrestato Alessio Regina, quarantenne pratese, che aveva una relazione con il parroco. L’uomo era stato fermato per l’importazione dall’Olanda di un litro di Gbl, la cosiddetta droga dello stupro. Don Spagnesi è accusato di essere coinvolto in diversi episodi di importazione della sostanza che veniva consumata in quelle che il procuratore Giuseppe Nicolosi, alla presenza del capo della squadra mobile Alessandro Gallo, ha definito “serate” in una abitazione di Figline nella disponibilità di Regina e nel corso delle quali veniva consumata droga, anche cocaina acquistata sulla piazza pratese, e i partecipanti avevano rapporti sessuali.

Sarebbero circa 200 le persone (tra cui medici, infermieri, professionisti e bancari secondo gli inquirenti) che dal 2019 a oggi avrebbero partecipato a queste serate. Stando a quanto accertato dalla squadra mobile, i partecipanti alle serate venivano contattati prevalentemente su siti web di incontri. Sono tutti maggiorenni e consenzienti. Di solito non pagavano la droga consumata, ma ad alcuni veniva chiesto una sorta di obolo. Il giudice per le indagini preliminari Francesca Scarlatti, che ha firmato l'ordinanza di custodia, ha escluso che in questo caso si possa parlare di "lieve entità" delle sostanze consumate. Una quindicina di partecipanti alle serate (di solito a tre: il parroco, l'amico e l'ospite) sono stati sentiti dalla squadra mobile e hanno confermato i primi sospetti. Don Spagnesi e il quarantenne sono entrambi agli arresti domiciliari, il parroco nella canonica della Castellina, l'amico nella sua abitazione. Gli inquirenti hanno anche spiegato che la droga veniva pagata con i soldi che don Spagnesi sottraeva alle casse della parrocchia, nell’ordine di alcune decina di migliaia di euro. All'inizio di settembre la Diocesi aveva annunciato che il parroco della Castellina aveva chiesto di poter usufruire di un anno sabbatico per motivi di salute, lasciando anche l'incarico di curatore della pastorale della Misericordia.

In realtà la posizione di don Spagnesi era compromessa ormai da tempo. Nel mese di aprile la Diocesi aveva trovato presunte irregolarità nei conti della parrocchia della Castellina e aveva tolto al sacerdote il potere di firma in attesa di ottenere spiegazioni sulla sparizione del denaro.

«Dolore e sgomento»: il vescovo di Prato monsignor Giovanni Nerbini esprime così il suo stato d’animo alla notizia dell’arresto ai domiciliari di don Francesco Spagnesi, ex parroco dell’Annunciazione alla Castellina. Il presule rinnova piena e doverosa fiducia nella Magistratura, a cui, si legge in una nota della Diocesi, "aveva già assicurato fattiva collaborazione nelle settimane passate".
«Sono notizie che un padre e Pastore non vorrebbe mai avere – afferma monsignor Nerbini – e che colpiscono l’intera Diocesi. In questo momento voglio farmi vicino particolarmente alla comunità parrocchiale della Castellina, condividendone la sofferenza e il disagio».

Il vescovo era da tempo a conoscenza di un forte stato di sofferenza fisica e psicologica del sacerdote che, fin dal suo arrivo in Diocesi, aveva cercato di aiutare. «Nessuno però – spiega il vescovo – avrebbe mai potuto immaginare che avesse problemi di tossicodipendenza. Per molto tempo era rimasto un disagio personale».

Ad aprile, messo alle strette, don Francesco ha rivelato la causa della sofferenza, l’uso stabile di droghe. È a quel punto che il vescovo gli ha imposto un cammino di riabilitazione psicoterapeutica con uno specialista.

«Quando – continua Nerbini – abbiamo avuto notizia di movimenti sospetti sui conti della parrocchia, ho provveduto a ritirare il potere di firma esclusiva del parroco, per poter così procedere ad una verifica della situazione». Monsignor Nerbini, spiega ancora la Diocesi, chiese subito conto a don Spagnesi di quelle operazioni bancarie: «Ogni volta mi veniva spiegato che si trattava di aiuti per persone bisognose della parrocchia». A giugno il vescovo ha comunicato al sacerdote che lo avrebbe sollevato dalla parrocchia, in modo da potersi dedicare completamente alle cure; il provvedimento è divenuto operativo dal 1° di settembre (in realtà, come detto, nell'occasione la Diocesi disse che era stato don Spagnesi a chiedere di poter fare un anno sabbatico).

"Raccomando a tutti la preghiera per la Chiesa diocesana, per i sacerdoti, per la comunità della Castellina e per lo stesso don Francesco – ha concluso il vescovo - perché questa vicenda ci renda tutti più forti nella carità e nella verità".

https://www.tvprato.it/2021/09/sacerdote-a...i-parrocchiani/




CRONACA
15 Settembre 2021
Sacerdote arrestato per droga, accertamenti sulle donazioni dei parrocchiani
L'inchiesta su don Francesco Spagnesi, fino allo scorso 1 settembre parroco della Castellina
E’ fissato per lunedi l’interrogatorio di garanzia di don Francesco Spagnesi, l’ex parroco della Castellina indagato per importazione e cessione di droghe e per appropriazione indebita nei confronti della stessa parrocchia. Il sacerdote, 40 anni, è agli arresti domiciliari da ieri mattina, coinvolto nell’inchiesta che vede indagato per i reati di droga, sottoposto agli arresti domiciliari, anche Alessio Regina, 39 anni, con cui don Francesco intratteneva una relazione. L’inchiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri è partita dall’arresto di Regina, perito tessile disoccupato, il quale è stato fermato lo scorso 27 agosto mentre ritirava un litro di Gbl, la cosiddetta droga dello stupro, acquistata on line. A ritirare quel pacco, presso uno spedizioniere di Calenzano, si è recato al volante dell’auto di don Francesco, accompagnato da quest’ultimo, che nei giorni successivi è stato indagato e – assistito dagli avvocati Federico Febbo e Costanza Malerba – ha reso alcune dichiarazioni agli inquirenti.

Dagli elementi poi raccolti, la squadra mobile ha allargato il quadro delle indagini. Secondo l’accusa, dal giugno 2019 don Francesco e Regina avrebbero acquistato più volte – due o tre al mese – dall’Olanda il Gbl, in confezioni da 250 millilitri a 1 litro, con cui era possibile ricavare migliaia di dosi. Una droga a basso costo che veniva associata alla più costosa cocaina, acquistata da tre diversi pusher pratesi, e proposta nelle serate a base di sesso e stupefacenti a casa del Regina a Figline. Alle serate a gruppi di tre, oltre ai due arrestati, venivano invitati di volta in volta altri uomini contattati tramite siti di incontri. Alcuni di questi sono già stati sentiti dagli inquirenti, che hanno rintracciato sul cellulare di Regina circa 200 contatti presenti anche sulla piattaforma dei siti di incontri tramite cui venivano organizzate le serate.

L’altro filone di indagine, che si intreccia con gli acquisti della droga, riguarda l’appropriazione indebita di denaro dalla parrocchia e dalle offerte dei fedeli da parte di don Francesco, al quale, nell’aprile scorso era stato tolto dalla Diocesi il potere di firma sul conto corrente parrocchiale, dopo che erano emerse anomalie contabili.
Gli inquirenti stimano ammanchi di alcune decine di migliaia di euro; nelle ultime ore, dopo la notizia degli arresti, alcune famiglie della parrocchia si sarebbero rivolte alla Questura per chiedere conto della destinazione delle donazioni fatte su sollecitazione del parroco, che le aveva perorate per l’aiuto a famiglie bisognose.

Nell’inchiesta è indagato anche il viceparroco della Castellina, Paolo Ridolfi, 73 anni, per appropriazione indebita: negli ultimi giorni, come emerso dalle intercettazioni, a lui si sarebbe rivolto don Francesco Spagnesi – sollevato dalla parrocchia lo scorso 1 settembre – per togliere una parte dei soldi ricavati dalle funzioni.
Anche per questo, oltre che per preservare altre fonti testimoniali, il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare per don Francesco Spagnesi, sottolineando il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.

Redazione

www.diocesiprato.it/wd-annuario-persone/paolo-ridolfi-774/

Don PAOLO RIDOLFI
Titolo: don
Nome: PAOLO
Cognome: RIDOLFI
Tipo: Presbitero
Luogo di nascita: Padova
Data di nascita: 28-04-1948
Data ordinazione: 06-06-1993
Residenza: Italia
Collaboratore parrocchiale all’Ascensione alla Castellina, cappellano del cimitero della Misericordia

Italia
 
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