Laici Libertari Anticlericali Forum

Droghe e festini hard coi soldi dei fedeli. Patteggia e si spreta don Spagnesi, La Curia: "Non mettere tutto in piazza e conservi lo stipendio". Con l'8 x 1000 gli avete dato i soldi per comprare droga da spacciare

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view post Posted on 14/9/2021, 12:48

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Con l'8 x 1000 avete fatto tanto: gli avete dato i soldi per spacciare

don-Francesco-Spagnesi

www.fanpage.it/attualita/prete-arr...ldi-dei-fedeli/

14 SETTEMBRE 2021

Prete arrestato per spaccio a Prato: feste con cocaina e droga dello stupro coi soldi dei fedeli
Secondo l’accusa, il sacerdote sarebbe al centro di festini hard in cui si consumavano rapporti sessuali con altre persone adulte ma anche morta droga e, secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile, il denaro per l’acquisto della droga sarebbe stato assicurato dal sacerdote quasi esclusivamente attingendo alle casse della parrocchia.
A cura di Antonio Palma

Un parroco è stato arrestato dalla polizia a Prato con la pesante accusa di spaccio di droga. Nei confronti del sacerdote quarantenne gli agenti hanno eseguito un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Prato Francesca Scarlatti su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il prete, don Francesco Spagnesi, infatti è al centro di una delicata inchiesta giudiziaria dei pm toscani che ha accertato l'organizzazione di festini a base di cocaina e di Gbl, la cosiddetta "droga dello stupro". Nei confronti del prete le accuse sono di spaccio e importazione di sostanze stupefacenti.

Il sacerdote era stato già informato della inchiesta a suo carico dopo gli avvisi di garanzia che hanno preceduto le richieste di arresto e per questo nei giorni scorsi ha lasciato gli incarichi nella Parrocchia dell'Annunciazione nel quartiere pratese della Castellina dove esercitava il suo ministero di fede. Il sacerdote, che aveva anche l'incarico di correttore dell’Arciconfraternita della Misericordia, aveva chiesto a inizio settembre e ottenuto dal vescovo Nerbini di poter vivere un anno sabbatico adducendo motivi di salute. Secondo l'accusa, il sacerdote sarebbe al centro di festini hard in cui si consumavano rapporti sessuali con altre persone adulte ma anche molta droga e, secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile, il denaro per l’acquisto della droga sarebbe stato sottratto dal sacerdote proprio dalle casse della parrocchia, cioè dalle donazioni dei fedeli.

Don Spagnesi è finito nell'inchiesta dopo dall’arresto di un quarantene suo amico che nello scorso agosto è stato trovato con un litro di Gbl importato dall'estero. Gli accertamenti successivi hanno fatto emergere anche il coinvolgimento del sacerdote. In pratica per l'accusa i due organizzavano festini in un'abitazione nella loro disponibilità durante i quali cedevano droga ad altre persone contattate tramite siti di incontri e avvenivano rapporti sessuali. Per gli inquirenti il prete assicurava il denaro per l’acquisto della droga attraverso i soldi della parrocchia per un ammanco di decine di migliaia di euro.

www.open.online/2021/09/14/prato-arrestato-prete-spaccio/


/Prato, arrestato un prete: «Spacciava cocaina e droga dello stupro»
14 SETTEMBRE 2021 - 12:58
di Giovanni Ruggiero

Il parroco da alcuni giorni aveva lasciato l’incarico. È coinvolto in un’inchiesta su festini a base di stupefacenti

Anche un sacerdote di Prato, don Francesco Spagnesi, è stato arrestato dalla polizia per spaccio. Il prete è finito ai domiciliari con l’accusa di spaccio di stupefacenti e importazione di sostanze stupefacenti. L’uomo di 40 anni è convolto in un’indagine su festini a base di cocaina e di Gbl, la cosiddetta «droga dello stupro». Da alcuni giorni il prete aveva lasciato l’incarico nella parrocchia dell’Annunciazione nel quartiere pratese della Castellina. Le indagini sono partite dall’arresto nello scorso agosto di un pratese trovato con un litro di Gbl. In quell’occasione gli inquirenti avrebbero confermato il coinvolgimento di don Spagnesi, che assicurava il denaro per l’acquisto della droga attraverso i soldi della parrocchia per decine di migliaia di euro, raccolti anche dalle offerte dei fedeli. Lo scorso 1 settembre don Spagnesi aveva chiesto al vescovo di lasciare l’incarico di parroco per concedersi un anno sabbatico per motivi di salute.

www.notiziediprato.it/news/arrestat...ei-parrocchiani






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14.09.2021 h 12:30scrivi un commento
Arrestato sacerdote: organizzava festini a luce rossa con la droga acquistata grazie alle offerte dei parrocchiani

Messo ai domiciliari don Francesco Spagnesi, ex parroco della Castellina ed ex correttore della Misericordia. Procura e Squadra mobile lo accusano di aver fatto arrivare ingenti quantitativi di cocaina e Gbl che poi utilizzava per le feste in una casa nella sua disponibilità
Arrestato sacerdote: organizzava festini a luce rossa con la droga acquistata grazie alle offerte dei parrocchiani
Don Francesco Spagnesi, che da pochi giorni ha lasciato gli incarichi di parroco dell'Annunciazione alla Castellina e correttore dell'Arciconfraternita della Misericordia di Prato, è stato arrestato dalla Squadra mobile nell'ambito di un'indagine su festini a base di cocaina e di Gbl, la 'droga dello stupro'. Il parroco, 40 anni, è stato messo agli arresti domiciliari dopo che il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Prato, Francesca Scarlatti, ha accolto la richiesta di misura cautelare presentata dalla procura. Le accuse sono di spaccio e importazione di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori sono arrivati a don Spagnesi dopo l'arresto, alla fine di agosto, di un pratese (Alessio Regina, 40 anni) accusato di importare droga dall'Olanda. Non un arresto come gli altri, ma la chiave di accesso a uno scenario del tutto inaspettato. Secondo quanto ricostruito dalla Mobile, i due indagati avrebbero importato dall'estero, nel corso del tempo, quantitativi di Gbl compresi tra mezzo litro e un litro per volta (migliaia le dosi che si possono ricavare da tali quantità), mentre la cocaina sarebbe stata acquistata attraverso i canali di spaccio locali. La droga, stando sempre alle indagini, sarebbe stata pagata con le offerte dei parrocchiani e destinata a persone contattate tramite siti di incontri e scelte per la loro inclinazione sessuale.
I festini sarebbero stati organizzati in un'abitazione nella disponibilità dell'altro indagato, un 40enne disoccupato, anche lui messo ai domiciliari. Gli inquirenti avrebbero non solo trovato tracce degli appuntamenti sul telefonino del sacerdote, ma avrebbero finora rintracciato una decina di partecipanti su un totale di circa 200 contatti. Tutti maggiorenni e consenzienti, tra loro anche professionisti, i frequentatori delle serate già sentiti dagli investigatori, avrebbero confermato i fatti.
Don Spagnesi, seguendo ancora la ricostruzione fornita dagli inquirenti, avrebbe invitato parrocchiani e conoscenti a far fronte a continue opere di carità e questo gli avrebbe consentito di mettere insieme i soldi necessari all'acquisto della cocaina e della 'droga dello stupro'.
Le indagini non sono ancora chiuse: la Squadra mobile punta a individuare altri partecipanti agli incontri dell'abitazione degli indagati e a calcolare l'ammontare delle somme sottratte alla Diocesi attraverso modalità truffaldine che hanno fatto numerose vittime tra i fedeli. La sottrazione di soldi sarebbe partita dal 2019.

www.diocesiprato.it/wd-annuario-per...o-spagnesi-957/

Don FRANCESCO SPAGNESI
Titolo: don
Nome: FRANCESCO
Cognome: SPAGNESI
Tipo: Presbitero diocesano
Data di nascita: 31-05-1981
Data ordinazione: 09-06-2007
Residenza:
Parroco dell’Annunciazione alla Castellina, correttore dell’Arciconfraternita della Misericordia, collaboratore assistente ACOS (personal paramedico-infermieristico).

Edited by pincopallino2 - 19/10/2023, 16:31
 
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https://www.open.online/2021/09/14/prato-p...i-droga-aprile/

Il parroco di Prato arrestato per spaccio, parla il vescovo: «Da aprile sapevamo dei problemi con la droga: don Spagnesi era in cura»
14 SETTEMBRE 2021 - 16:28
di Giovanni Ruggiero

Don Spagnesi era seguito da uno specialista per risolvere i suoi problemi di dipendenza. Da alcuni mesi la diocesi gli aveva tolto l’esclusiva della firma per le operazioni finanziarie della parrocchia

I vertici della diocesi di Prato sapevano almeno dallo scorso aprile che don Francesco Spagnesi aveva problemi con la droga. L’ex parroco dell’Annunciazione alla Castellina, 40 anni, arrestato per spaccio e importazione di sostanze stupefacenti dall’Olanda aveva confessato ai suoi superiori solo alcuni mesi fa, dopo esser stato messo alle strette dopo averlo visto a lungo: «in un forte stato di sofferenza fisica e psicologica». Problemi che però nessuno si sarebbe potuto immaginare riguardassero la dipendenza da stupefacenti: «Per molto tempo – ha detto il vescovo – era rimasto un disagio personale». Quando il vescovo ha scoperto della tossicodipendenza di don Spagnesi gli ha imposto un cammino di riabilitazione psicoterapeutica con uno specialista.


I soldi delle offerte per lo spaccio
L’indagine ha fatto emergere come l’ex parroco forniva ai suoi complici il denaro necessario per l’acquisto di cocaina e Gbl, la droga dello stupro. Si parla di decine di migliaia di euro prelevati direttamente dai soldi delle offerte dei fedeli: «Quando abbiamo avuto notizia di movimenti sospetti sui conti della parrocchia – ha aggiunto Nerbini – ho provveduto a ritirare il potere di firma esclusiva del parroco, per poter così procedere a una verifica della situazione». Quei prelievi però non si sarebbero fermati, con don Spagnesi che li giustificava alla diocesi come: «aiuti per persone bisognose della parrocchia». A quella storia però il vescovo sembra aver creduto poco, al punto da decidere la sospensione del parroco dal suo incarico già a giugno scorso, con decorrenza dallo scorso 1 settembre. Il sacerdote non avrebbe quindi lasciato di sua volontà, come trapelato dalle prime indiscrezioni, ma su imposizione della diocesi.
 
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https://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca...roco-1.40702385

Droga acquistata con le offerte dei fedeli: indagato anche il viceparroco

Don Francesco Spagnesi
Don Paolo ha ricevuto un avviso di garanzia ed è stato interrogato in Procura. Nega di aver gestito i conti della parrocchia: "Faceva tutto don Spagnesi"

14 SETTEMBRE 2021
PRATO. Anche il viceparroco della parrocchia dell'Annunciazione alla Castellina, don Paolo, risulta indagato con l'ipotesi di appropriazione indebita aggravata nell'ambito dell'inchiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri che martedì mattina, 14 settembre, ha portato agli arresti domiciliari di don Francesco Spagnesi, fino al 1° settembre parroco alla Castellina e di Alessio Regina, entrambi quarantenni, accusati di aver importato dall'Olanda ingenti quantità di Gbl, una sostanza stupefacente in forma liquida, usata nel corso di festini a luci rosse nella casa di Regina, a Figline.

Prato, parroco arrestato per spaccio: faceva festini a base di droga dello stupro coi soldi delle offerte
Don Paolo, assisito dall'avvocato Federico Febbo, è stato interrogato martedì pomeriggio dal sostituto procuratore Gestri sui suoi rapporti con don Francesco. Secondo il difensore l'avviso di garanzia notificato al religioso è solo un atto dovuto per consentire la perquisizione degli spazi condivisi con don Francesco nella canonica della chiesa dell'Annunciazione. Don Paolo avrebbe ammesso di essere venuto a conoscenza dei problemi di tossicodipendenza di don Francesco già prima che le voci arrivassero alla Diocesi (nel mese di aprile) ma di non averne fatto parola coi suoi superiori. Quanto alle offerte dei fedeli, che secondo gli inquirenti sarebbero state usate per acquistare la droga, il viceparroco ha detto che le questue erano gestite in autonomia da don Spagnesi, che verrà interrogato nei prossimi giorni (oltre che da Federico Febbo, è difeso da Costanza Malerba).

https://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca...uali-1.40701195

Prato, parroco arrestato per spaccio: faceva festini a base di droga dello stupro coi soldi delle offerte

Don Francesco Spagnesi, parroco della Castellina, risulta coinvolto in diversi episodi di importazione di Gbl, la "droga dello stupro", insieme a un quarantenne (anche lui arrestato) con cui aveva una relazione: duecento persone alle serate in casa dell'amico

PAOLO NENCIONI
14 SETTEMBRE 2021
PRATO. La squadra mobile della polizia di Prato ha arrestato martedì 14 settembre don Francesco Spagnesi, fino allo scorso 1° settembre parroco dell'Annunciazione alla Castellina, con l’accusa di importazione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri è nata nel mese di agosto quando la stessa polizia ha arrestato Alessio Regina, quarantenne pratese, che aveva una relazione con il parroco. L’uomo era stato fermato per l’importazione dall’Olanda di un litro di Gbl, la cosiddetta droga dello stupro. Don Spagnesi è accusato di essere coinvolto in diversi episodi di importazione della sostanza che veniva consumata in quelle che il procuratore Giuseppe Nicolosi, alla presenza del capo della squadra mobile Alessandro Gallo, ha definito “serate” in una abitazione di Figline nella disponibilità di Regina e nel corso delle quali veniva consumata droga, anche cocaina acquistata sulla piazza pratese, e i partecipanti avevano rapporti sessuali.

Sarebbero circa 200 le persone (tra cui medici, infermieri, professionisti e bancari secondo gli inquirenti) che dal 2019 a oggi avrebbero partecipato a queste serate. Stando a quanto accertato dalla squadra mobile, i partecipanti alle serate venivano contattati prevalentemente su siti web di incontri. Sono tutti maggiorenni e consenzienti. Di solito non pagavano la droga consumata, ma ad alcuni veniva chiesto una sorta di obolo. Il giudice per le indagini preliminari Francesca Scarlatti, che ha firmato l'ordinanza di custodia, ha escluso che in questo caso si possa parlare di "lieve entità" delle sostanze consumate. Una quindicina di partecipanti alle serate (di solito a tre: il parroco, l'amico e l'ospite) sono stati sentiti dalla squadra mobile e hanno confermato i primi sospetti. Don Spagnesi e il quarantenne sono entrambi agli arresti domiciliari, il parroco nella canonica della Castellina, l'amico nella sua abitazione. Gli inquirenti hanno anche spiegato che la droga veniva pagata con i soldi che don Spagnesi sottraeva alle casse della parrocchia, nell’ordine di alcune decina di migliaia di euro. All'inizio di settembre la Diocesi aveva annunciato che il parroco della Castellina aveva chiesto di poter usufruire di un anno sabbatico per motivi di salute, lasciando anche l'incarico di curatore della pastorale della Misericordia.

In realtà la posizione di don Spagnesi era compromessa ormai da tempo. Nel mese di aprile la Diocesi aveva trovato presunte irregolarità nei conti della parrocchia della Castellina e aveva tolto al sacerdote il potere di firma in attesa di ottenere spiegazioni sulla sparizione del denaro.

«Dolore e sgomento»: il vescovo di Prato monsignor Giovanni Nerbini esprime così il suo stato d’animo alla notizia dell’arresto ai domiciliari di don Francesco Spagnesi, ex parroco dell’Annunciazione alla Castellina. Il presule rinnova piena e doverosa fiducia nella Magistratura, a cui, si legge in una nota della Diocesi, "aveva già assicurato fattiva collaborazione nelle settimane passate".
«Sono notizie che un padre e Pastore non vorrebbe mai avere – afferma monsignor Nerbini – e che colpiscono l’intera Diocesi. In questo momento voglio farmi vicino particolarmente alla comunità parrocchiale della Castellina, condividendone la sofferenza e il disagio».

Il vescovo era da tempo a conoscenza di un forte stato di sofferenza fisica e psicologica del sacerdote che, fin dal suo arrivo in Diocesi, aveva cercato di aiutare. «Nessuno però – spiega il vescovo – avrebbe mai potuto immaginare che avesse problemi di tossicodipendenza. Per molto tempo era rimasto un disagio personale».

Ad aprile, messo alle strette, don Francesco ha rivelato la causa della sofferenza, l’uso stabile di droghe. È a quel punto che il vescovo gli ha imposto un cammino di riabilitazione psicoterapeutica con uno specialista.

«Quando – continua Nerbini – abbiamo avuto notizia di movimenti sospetti sui conti della parrocchia, ho provveduto a ritirare il potere di firma esclusiva del parroco, per poter così procedere ad una verifica della situazione». Monsignor Nerbini, spiega ancora la Diocesi, chiese subito conto a don Spagnesi di quelle operazioni bancarie: «Ogni volta mi veniva spiegato che si trattava di aiuti per persone bisognose della parrocchia». A giugno il vescovo ha comunicato al sacerdote che lo avrebbe sollevato dalla parrocchia, in modo da potersi dedicare completamente alle cure; il provvedimento è divenuto operativo dal 1° di settembre (in realtà, come detto, nell'occasione la Diocesi disse che era stato don Spagnesi a chiedere di poter fare un anno sabbatico).

"Raccomando a tutti la preghiera per la Chiesa diocesana, per i sacerdoti, per la comunità della Castellina e per lo stesso don Francesco – ha concluso il vescovo - perché questa vicenda ci renda tutti più forti nella carità e nella verità".

https://www.tvprato.it/2021/09/sacerdote-a...i-parrocchiani/




CRONACA
15 Settembre 2021
Sacerdote arrestato per droga, accertamenti sulle donazioni dei parrocchiani
L'inchiesta su don Francesco Spagnesi, fino allo scorso 1 settembre parroco della Castellina
E’ fissato per lunedi l’interrogatorio di garanzia di don Francesco Spagnesi, l’ex parroco della Castellina indagato per importazione e cessione di droghe e per appropriazione indebita nei confronti della stessa parrocchia. Il sacerdote, 40 anni, è agli arresti domiciliari da ieri mattina, coinvolto nell’inchiesta che vede indagato per i reati di droga, sottoposto agli arresti domiciliari, anche Alessio Regina, 39 anni, con cui don Francesco intratteneva una relazione. L’inchiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri è partita dall’arresto di Regina, perito tessile disoccupato, il quale è stato fermato lo scorso 27 agosto mentre ritirava un litro di Gbl, la cosiddetta droga dello stupro, acquistata on line. A ritirare quel pacco, presso uno spedizioniere di Calenzano, si è recato al volante dell’auto di don Francesco, accompagnato da quest’ultimo, che nei giorni successivi è stato indagato e – assistito dagli avvocati Federico Febbo e Costanza Malerba – ha reso alcune dichiarazioni agli inquirenti.

Dagli elementi poi raccolti, la squadra mobile ha allargato il quadro delle indagini. Secondo l’accusa, dal giugno 2019 don Francesco e Regina avrebbero acquistato più volte – due o tre al mese – dall’Olanda il Gbl, in confezioni da 250 millilitri a 1 litro, con cui era possibile ricavare migliaia di dosi. Una droga a basso costo che veniva associata alla più costosa cocaina, acquistata da tre diversi pusher pratesi, e proposta nelle serate a base di sesso e stupefacenti a casa del Regina a Figline. Alle serate a gruppi di tre, oltre ai due arrestati, venivano invitati di volta in volta altri uomini contattati tramite siti di incontri. Alcuni di questi sono già stati sentiti dagli inquirenti, che hanno rintracciato sul cellulare di Regina circa 200 contatti presenti anche sulla piattaforma dei siti di incontri tramite cui venivano organizzate le serate.

L’altro filone di indagine, che si intreccia con gli acquisti della droga, riguarda l’appropriazione indebita di denaro dalla parrocchia e dalle offerte dei fedeli da parte di don Francesco, al quale, nell’aprile scorso era stato tolto dalla Diocesi il potere di firma sul conto corrente parrocchiale, dopo che erano emerse anomalie contabili.
Gli inquirenti stimano ammanchi di alcune decine di migliaia di euro; nelle ultime ore, dopo la notizia degli arresti, alcune famiglie della parrocchia si sarebbero rivolte alla Questura per chiedere conto della destinazione delle donazioni fatte su sollecitazione del parroco, che le aveva perorate per l’aiuto a famiglie bisognose.

Nell’inchiesta è indagato anche il viceparroco della Castellina, Paolo Ridolfi, 73 anni, per appropriazione indebita: negli ultimi giorni, come emerso dalle intercettazioni, a lui si sarebbe rivolto don Francesco Spagnesi – sollevato dalla parrocchia lo scorso 1 settembre – per togliere una parte dei soldi ricavati dalle funzioni.
Anche per questo, oltre che per preservare altre fonti testimoniali, il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare per don Francesco Spagnesi, sottolineando il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.

Redazione

www.diocesiprato.it/wd-annuario-persone/paolo-ridolfi-774/

Don PAOLO RIDOLFI
Titolo: don
Nome: PAOLO
Cognome: RIDOLFI
Tipo: Presbitero
Luogo di nascita: Padova
Data di nascita: 28-04-1948
Data ordinazione: 06-06-1993
Residenza: Italia
Collaboratore parrocchiale all’Ascensione alla Castellina, cappellano del cimitero della Misericordia

Italia
 
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view post Posted on 16/9/2021, 07:57

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www.notiziediprato.it/news/sacerdot...ella-parrocchia

15.09.2021 h 16:214 commenti
Sacerdote arrestato, le chat Whatsapp con i fedeli per chiedere soldi dopo la chiusura dei conti della parrocchia

Don Francesco Spagnesi stava svuotando le casse della chiesa per comprare la droga da usare nei festini, la Diocesi gli ha tolto le firme ma non ha rimosso il parroco che ha continuato a ricevere donazioni per migliaia di euro con la scusa di aiutare i poveri
Sacerdote arrestato, le chat Whatsapp con i fedeli per chiedere soldi dopo la chiusura dei conti della parrocchia
Sono almeno 50mila (ma potrebbero arrivare anche al doppio) gli euro spariti dalle casse della parrocchia dell'Annunciazione alla Castellina, amministrata fino all'inizio di settembre da don Francesco Spagnesi, il sacerdote 40enne arrestato ieri con l'accusa di aver spacciato cocaina e Gbl durante i festini a luce rossa che organizzava con Alessio Regina, l'uomo al quale era legato sentimentalmente, anche lui finito agli arresti domiciliari. Ma ci sarebbero altre migliaia di euro che il sacerdote si è fatto consegnare dai parrocchiani al di fuori dei canali ufficiali, in particolare dopo la scelta del vescovo di togliergli la firma sui conti correnti della parrocchia. Decisione presa, come specificato ieri dalla Diocesi, quando ad aprile era stato chiaro che il parroco aveva problemi di tossicodipendenza e dopo che da tempo i contabili della Diocesi avevano evidenziato i prelievi quasi giornalieri ad un ritmo che avrebbe portato entro la fine dell'anno ad azzerare completamente il conto corrente.
Proprio da allora, chiusi i rubinetti per così dire "ufficiali", don Francesco avrebbe iniziato un'attività di continue pressioni e richieste sui suoi parrocchiani, anche attraverso chat Whatsapp create proprio per questo scopo. Le richieste erano motivate dagli aiuti da dare a famiglie in difficoltà, la stessa scusa usata con i vertici della Diocesi per spiegare gli ammanchi sui conti della parrocchia. E non pochi, in piena buona fede, hanno finito per credere alle parole del prete: c'è chi gli ha consegnato in un colpo solo 1.500 euro, chi di fronte alla lacrime di don Francesco, a suo dire distrutto dal pensiero di non poter aiutare queste povere famiglie, ha svuotato il portafogli, consegnando al sacerdote tutto quello che aveva in quel momento. Migliaia di euro che, secondo le accuse, invece che alle famiglie povere sarebbero finiti nelle mani degli spacciatori dai quali don Spagnesi e Alessio Regina acquistavano gli stupefacenti da usare per gli incontri a base di sesso e droga nella casa di Figline di Regina.
Appare quindi davvero difficile spiegare la scelta della Diocesi di non fermare già ad aprile il sacerdote, togliendolo dalla parrocchia e mettendo in guardia i fedeli dal rischio di consegnargli denaro contante. Con il risultato che adesso alla Castellina allo stupore delle prime ore per la notizia dell'arresto del parroco, sta subentrando la rabbia di chi si è visto raggirare in questo modo. In tanti, tra i parrocchiani che hanno fatto donazioni, si stanno rivolgendo agli avvocati, anche se appare non semplice procedere, vista l'assenza di qualsiasi documentazione sulle offerte. E che il clima nei confronti del sacerdote non sia dei migliori, lo conferma anche la richiesta fatta dai suoi legali Federico Febbo e Costanza Malerba, di spostarlo dai domiciliari nella canonica a quelli in un'altra residenza.
Intanto è emerso che quando i poliziotti della Squadra Mobile a fine agosto fermarono Regina con la droga fatta venire dall'Olanda, l'uomo era nell'auto di don Spagnesi e il sacerdote era con lui. In quel caso gli arresti scattarono solo per Regina, mentre don Francesco venne indagato inizialmente a piede libero in attesa di accertare meglio il suo ruolo. E non a caso solo dopo questo fatto il sacerdote è stato rimosso dall'incarico di parroco alla Castellina, ufficialmente per "un anno sabbatico per motivi di salute", come suggerito dallo stesso vescovo in una telefonata, finita agli atti dell'inchiesta, dove diceva a don Spagnesi di accampare generici motivi di salute in quanto è necessario “custodire” anziché “mettere in piazza tutto”.
Tra gli indagati risulta anche don Paolo, vice di don Spagnesi, che martedì è stato ascoltato a lungo dagli inquirenti ai quali avrebbe spiegato di non aver mai avuto nessun ruolo nella gestione dei conti della parrocchia. Il sacerdote, anche lui difeso dagli avvocati Febbo e Malerba, avrebbe ammesso però di sapere da tempo che il parroco aveva problemi di tossicodipendenza e che spesso dormiva fuori dalla parrocchia a casa di Regina. Evidentemente, però, anche questo non è bastat per prendere i provvedimenti nei confronti di don Spagnesi.

Cronaca
Edizioni locali collegate: Prato
Data della notizia: 15.09.2021 h 16:21

https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021...rato-317955432/

"Devi rendicontare 75 mila euro, come li hai spesi?": le richieste del contabile al parrocco di Prato arrestato per droga e festini a luci rosse

Le domande di chiarimenti sono frequenti e pressanti già da primavera 2020, ma il sacerdote glissa
15 SETTEMBRE 2021

"Una soluzione onorevole per consentire al sacerdote di eclissarsi senza essere tuttavia rimosso, tanto che il vescovo gli assicura che avrebbe mantenuto lo stipendio". Questa, secondo il gip di Prato, la strategia della diocesi dopo aver appreso, alla fine di agosto, del coinvolgimento di don Francesco Spagnesi in un giro di Gbl, la droga dello stupro che il religioso - come emerso da successive indagini che hanno portato all'arresto - metteva a disposizione dei suoi ospiti per festini a luci rosse. Nell'ordinanza di custodia cautelare vengono sottolineate le manovre di Spagnesi dopo il 27 agosto, giorno in cui il compagno era stato sorpreso (lui stesso era stato identificato ma era rimasto a piede libero) a ritirare un litro dello stupefacente presso uno spedizioniere. Per prima cosa avrebbe informato il vescovo, monsignor Giovanni Nerbini, chiedendo in lacrime di non "scaricarlo" e ottenendo "rassicurazioni".

Prete arrestato a Prato per droga e festini, il vescovo disse: “Meglio non mettere tutto in piazza”
di Luca Serranò
15 Settembre 2021

Il giorno dell'udienza di convalida, avrebbe poi incaricato la sorella di andare a parlare con Nerbini: un incontro, annota il gip, avvenuto prima che lo stesso Nerbini venisse ascoltato in Procura come persona informata sui fatti. E che avrebbe contribuito a definire un'exit strategy "onorevole", l'autosospensione per motivi di salute. Parola d'ordine, come suggerito da una conversazione intercettata tra il monsignore e l'indagato, "custodire" anziché "mettere in piazza tutto".

Parroco di Prato arrestato per festini, sconcerto tra fedeli e vicini: "Ma qualche voce girava"

Spagnesi, parroco della chiesa dell'Annunciazione alla Castellina nel cuore della Prato "bene", è accusato di una ventina di casi importazione di Gbl. Mezzo litro o un litro alla volta, in tutto quasi diecimila dosi che sarebbero state usate insieme al compagno - Alessio Regina, 39 anni - per adescare i partecipanti ai festini. Per finanziarsi avrebbe sistematicamente attinto dalle offerte dei fedeli, secondo le prime stime per almeno diverse decine di migliaia di euro.

L'ordinanza ripercorre lo stillicidio di prelievi e i tentativi di spillare soldi ai parrocchiani, così frequenti da mettere in allarme la stessa diocesi. Le richieste di spiegazioni iniziano almeno dal maggio del 2020, come mostrato da alcune chat agli atti dell'inchiesta. Il 5 maggio il contabile della chiesa "scrive a Spagnesi che in circa due mesi ha prelevato 40 mila euro, il 27 (...) chiede se fosse "tutto ok" perché ha notato molti pagamenti pos presso le poste; ed ancora il 5 giugno riferisce che ha notato prelievi e pagamenti presso pos per circa 75 mila euro ancora da rendicontare".

Prete arrestato a Prato: festini a base di droga dello stupro comprata con le offerte, i party a casa del compagno
di Luca Serranò
14 Settembre 2021

Già nella primavera scorsa, dunque, i conti della parrocchia sembrano precipitare pericolosamente verso il baratro. La stessa traiettoria seguita dal sacerdote, di giorno rigoroso rappresentante della chiesa e di notte animatore di festini a base di droga (oltre al Gbl anche popper e cocaina sciolta in bottiglia, come suggerito da una chat di gruppo chiamata "gli amici della bottiglia" e poi "l'eleganza dello smoking") e sesso estremo. Di certo col passare dei mesi nella diocesi si fa teso.

Il contabile, a fine 2020, rinnova l'invito al parroco e al tempo stesso sembra ipotizzare una possibile via d'uscita: "cerca di ricostruire tutte le spese del 2020 altrimenti dovremo mettere altri 20 mila euro per i poveri". Poi, a febbraio: "ti volevo informare che sul conto corrente sono rimasti circa 120 mila euro, tieni conto che nel 2020 la parrocchia ha incassato oltre 200 mila euro solo dalle vendite degli appartamenti, con questo il ritmo il conto della parrocchia sarà azzerato prima della fine dell'anno". Per tutto il tempo Spagnesi avrebbe respinto le richieste con le scuse più svariate. Al tempo stesso avrebbe continuato a racimolare soldi con ogni espediente: "ci sono messaggi che Spagnesi in qualità di parroco invia ai suoi fedeli -conclude il gip- invitandoli a effettuare offerte per famiglie bisognose, senza però mai dare conto della reale identità dei beneficiari".

Il sacerdote, che non esercita ormai da più di un mese per i pesanti problemi di tossicodipendenza, è stato messo ai domiciliari nella canonica. La stessa canonica che ieri mattina è stata perquisita dalla squadra mobile, a caccia anche del più piccolo dettaglio per ricostruire la controversa personalità e la rete di frequentazioni di quello che fino q pochi giorni fa era uno dei rappresentanti più stimati della diocesi pratese.
 
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Lasciato libero di fregare i fedeli con la scusa della carità

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15.09.2021 h 16:214
Sacerdote arrestato, le chat Whatsapp con i fedeli per chiedere soldi dopo la chiusura dei conti della parrocchia

Don Francesco Spagnesi stava svuotando le casse della chiesa per comprare la droga da usare nei festini, la Diocesi gli ha tolto le firme ma non ha rimosso il parroco che ha continuato a ricevere donazioni per migliaia di euro con la scusa di aiutare i poveri
Sacerdote arrestato, le chat Whatsapp con i fedeli per chiedere soldi dopo la chiusura dei conti della parrocchia
Sono almeno 50mila (ma potrebbero arrivare anche al doppio) gli euro spariti dalle casse della parrocchia dell'Annunciazione alla Castellina, amministrata fino all'inizio di settembre da don Francesco Spagnesi, il sacerdote 40enne arrestato ieri con l'accusa di aver spacciato cocaina e Gbl durante i festini a luce rossa che organizzava con Alessio Regina, l'uomo al quale era legato sentimentalmente, anche lui finito agli arresti domiciliari. Ma ci sarebbero altre migliaia di euro che il sacerdote si è fatto consegnare dai parrocchiani al di fuori dei canali ufficiali, in particolare dopo la scelta del vescovo di togliergli la firma sui conti correnti della parrocchia. Decisione presa, come specificato ieri dalla Diocesi, quando ad aprile era stato chiaro che il parroco aveva problemi di tossicodipendenza e dopo che da tempo i contabili della Diocesi avevano evidenziato i prelievi quasi giornalieri ad un ritmo che avrebbe portato entro la fine dell'anno ad azzerare completamente il conto corrente.
Proprio da allora, chiusi i rubinetti per così dire "ufficiali", don Francesco avrebbe iniziato un'attività di continue pressioni e richieste sui suoi parrocchiani, anche attraverso chat Whatsapp create proprio per questo scopo. Le richieste erano motivate dagli aiuti da dare a famiglie in difficoltà, la stessa scusa usata con i vertici della Diocesi per spiegare gli ammanchi sui conti della parrocchia. E non pochi, in piena buona fede, hanno finito per credere alle parole del prete: c'è chi gli ha consegnato in un colpo solo 1.500 euro, chi di fronte alla lacrime di don Francesco, a suo dire distrutto dal pensiero di non poter aiutare queste povere famiglie, ha svuotato il portafogli, consegnando al sacerdote tutto quello che aveva in quel momento. Migliaia di euro che, secondo le accuse, invece che alle famiglie povere sarebbero finiti nelle mani degli spacciatori dai quali don Spagnesi e Alessio Regina acquistavano gli stupefacenti da usare per gli incontri a base di sesso e droga nella casa di Figline di Regina.
Appare quindi davvero difficile spiegare la scelta della Diocesi di non fermare già ad aprile il sacerdote, togliendolo dalla parrocchia e mettendo in guardia i fedeli dal rischio di consegnargli denaro contante. Con il risultato che adesso alla Castellina allo stupore delle prime ore per la notizia dell'arresto del parroco, sta subentrando la rabbia di chi si è visto raggirare in questo modo. In tanti, tra i parrocchiani che hanno fatto donazioni, si stanno rivolgendo agli avvocati, anche se appare non semplice procedere, vista l'assenza di qualsiasi documentazione sulle offerte. E che il clima nei confronti del sacerdote non sia dei migliori, lo conferma anche la richiesta fatta dai suoi legali Federico Febbo e Costanza Malerba, di spostarlo dai domiciliari nella canonica a quelli in un'altra residenza.
Intanto è emerso che quando i poliziotti della Squadra Mobile a fine agosto fermarono Regina con la droga fatta venire dall'Olanda, l'uomo era nell'auto di don Spagnesi e il sacerdote era con lui. In quel caso gli arresti scattarono solo per Regina, mentre don Francesco venne indagato inizialmente a piede libero in attesa di accertare meglio il suo ruolo. E non a caso solo dopo questo fatto il sacerdote è stato rimosso dall'incarico di parroco alla Castellina, ufficialmente per "un anno sabbatico per motivi di salute", come suggerito dallo stesso vescovo in una telefonata, finita agli atti dell'inchiesta, dove diceva a don Spagnesi di accampare generici motivi di salute in quanto è necessario “custodire” anziché “mettere in piazza tutto”.
Tra gli indagati risulta anche don Paolo, vice di don Spagnesi, che martedì è stato ascoltato a lungo dagli inquirenti ai quali avrebbe spiegato di non aver mai avuto nessun ruolo nella gestione dei conti della parrocchia. Il sacerdote, anche lui difeso dagli avvocati Febbo e Malerba, avrebbe ammesso però di sapere da tempo che il parroco aveva problemi di tossicodipendenza e che spesso dormiva fuori dalla parrocchia a casa di Regina. Evidentemente, però, anche questo non è bastat per prendere i provvedimenti nei confronti di don Spagnesi.

Cronaca
Edizioni locali collegate: Prato
Data della notizia: 15.09.2021 h 16:21

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"Devi rendicontare 75 mila euro, come li hai spesi?": le richieste del contabile al parrocco di Prato arrestato per droga e festini a luci rosse

Le domande di chiarimenti sono frequenti e pressanti già da primavera 2020, ma il sacerdote glissa
15 SETTEMBRE 2021

"Una soluzione onorevole per consentire al sacerdote di eclissarsi senza essere tuttavia rimosso, tanto che il vescovo gli assicura che avrebbe mantenuto lo stipendio". Questa, secondo il gip di Prato, la strategia della diocesi dopo aver appreso, alla fine di agosto, del coinvolgimento di don Francesco Spagnesi in un giro di Gbl, la droga dello stupro che il religioso - come emerso da successive indagini che hanno portato all'arresto - metteva a disposizione dei suoi ospiti per festini a luci rosse. Nell'ordinanza di custodia cautelare vengono sottolineate le manovre di Spagnesi dopo il 27 agosto, giorno in cui il compagno era stato sorpreso (lui stesso era stato identificato ma era rimasto a piede libero) a ritirare un litro dello stupefacente presso uno spedizioniere. Per prima cosa avrebbe informato il vescovo, monsignor Giovanni Nerbini, chiedendo in lacrime di non "scaricarlo" e ottenendo "rassicurazioni".

Prete arrestato a Prato per droga e festini, il vescovo disse: “Meglio non mettere tutto in piazza”
di Luca Serranò
15 Settembre 2021

Il giorno dell'udienza di convalida, avrebbe poi incaricato la sorella di andare a parlare con Nerbini: un incontro, annota il gip, avvenuto prima che lo stesso Nerbini venisse ascoltato in Procura come persona informata sui fatti. E che avrebbe contribuito a definire un'exit strategy "onorevole", l'autosospensione per motivi di salute. Parola d'ordine, come suggerito da una conversazione intercettata tra il monsignore e l'indagato, "custodire" anziché "mettere in piazza tutto".

Parroco di Prato arrestato per festini, sconcerto tra fedeli e vicini: "Ma qualche voce girava"

Spagnesi, parroco della chiesa dell'Annunciazione alla Castellina nel cuore della Prato "bene", è accusato di una ventina di casi importazione di Gbl. Mezzo litro o un litro alla volta, in tutto quasi diecimila dosi che sarebbero state usate insieme al compagno - Alessio Regina, 39 anni - per adescare i partecipanti ai festini. Per finanziarsi avrebbe sistematicamente attinto dalle offerte dei fedeli, secondo le prime stime per almeno diverse decine di migliaia di euro.

L'ordinanza ripercorre lo stillicidio di prelievi e i tentativi di spillare soldi ai parrocchiani, così frequenti da mettere in allarme la stessa diocesi. Le richieste di spiegazioni iniziano almeno dal maggio del 2020, come mostrato da alcune chat agli atti dell'inchiesta. Il 5 maggio il contabile della chiesa "scrive a Spagnesi che in circa due mesi ha prelevato 40 mila euro, il 27 (...) chiede se fosse "tutto ok" perché ha notato molti pagamenti pos presso le poste; ed ancora il 5 giugno riferisce che ha notato prelievi e pagamenti presso pos per circa 75 mila euro ancora da rendicontare".

Prete arrestato a Prato: festini a base di droga dello stupro comprata con le offerte, i party a casa del compagno
di Luca Serranò
14 Settembre 2021

Già nella primavera scorsa, dunque, i conti della parrocchia sembrano precipitare pericolosamente verso il baratro. La stessa traiettoria seguita dal sacerdote, di giorno rigoroso rappresentante della chiesa e di notte animatore di festini a base di droga (oltre al Gbl anche popper e cocaina sciolta in bottiglia, come suggerito da una chat di gruppo chiamata "gli amici della bottiglia" e poi "l'eleganza dello smoking") e sesso estremo. Di certo col passare dei mesi nella diocesi si fa teso.

Il contabile, a fine 2020, rinnova l'invito al parroco e al tempo stesso sembra ipotizzare una possibile via d'uscita: "cerca di ricostruire tutte le spese del 2020 altrimenti dovremo mettere altri 20 mila euro per i poveri". Poi, a febbraio: "ti volevo informare che sul conto corrente sono rimasti circa 120 mila euro, tieni conto che nel 2020 la parrocchia ha incassato oltre 200 mila euro solo dalle vendite degli appartamenti, con questo il ritmo il conto della parrocchia sarà azzerato prima della fine dell'anno". Per tutto il tempo Spagnesi avrebbe respinto le richieste con le scuse più svariate. Al tempo stesso avrebbe continuato a racimolare soldi con ogni espediente: "ci sono messaggi che Spagnesi in qualità di parroco invia ai suoi fedeli -conclude il gip- invitandoli a effettuare offerte per famiglie bisognose, senza però mai dare conto della reale identità dei beneficiari".

Il sacerdote, che non esercita ormai da più di un mese per i pesanti problemi di tossicodipendenza, è stato messo ai domiciliari nella canonica. La stessa canonica che ieri mattina è stata perquisita dalla squadra mobile, a caccia anche del più piccolo dettaglio per ricostruire la controversa personalità e la rete di frequentazioni di quello che fino q pochi giorni fa era uno dei rappresentanti più stimati della diocesi pratese.

Edited by GalileoGalilei - 16/9/2021, 11:48
 
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Sacerdote arrestato, nei guai anche il vice parroco: «Togli parte dei soldi delle offerte» - Le intercettazioni

Le intercettazioni rivelano il ruolo di don Ridolfi, vice di don Spagnesi Anche questo sacerdote è indagato per appropriazione indebita

PAOLO NENCIONI
16 SETTEMBRE 2021
PRATO. Un tossicodipendente prima ancora che uno spacciatore. Questa la figura di don Francesco Spagnesi che emerge col passare delle ore. Perché uno spacciatore di solito ottiene un guadagno dalla sua attività, mentre don Francesco era sempre alla ricerca di soldi per acquistare droga e negli ultimi mesi aveva perso il controllo della propria vita. I parrocchiani se n’erano accorti: ogni tanto saltava la messa e quando si presentava lo vedevano sudato, tremante. Poi, certo, la cessione di droga anche a titolo gratuito è punita dal Codice penale e di questo dovrà rispondere il sacerdote. Ma la ricostruzione offerta dagli inquirenti descrive un uomo alla deriva, che non si preoccupa di andare con la propria auto a ritirare un litro di Gbl alla Tnt di Calenzano, che dorme quasi sempre fuori, nella casa di Figline, e mette in piedi numerose chat (“Quelli della bottiglia”, “L’eleganza dello smoking”, “Le Fie Acide”) per contattare gli ospiti reclutati sui siti d’incontri omosessuali “Romeo” o “Grindr”. Nel suo telefonino hanno trovato le foto di un paio di uomini in stato di incoscienza perché avevano preso troppo Gbl. Uno di questi dice di averlo bevuto a sua insaputa (ma tutti i rapporti erano consenzienti).

Poi però, quando la situazione precipita dopo l’arresto di Alessio Regina, don Francesco cancella la cronologia della navigazione in rete prima di presentarsi all’interrogatorio con la polizia, e chiama il vescovo Nerbini, in lacrime, scongiurandolo di non «scaricarlo», e «ricevendo in tal senso rassicurazioni».

Lo stesso vescovo ha spiegato martedì che appena aveva saputo della tossicodipendenza di don Francesco gli aveva imposto un percorso con uno psicoterapeuta, ma dopo qualche settimana gli incontri erano cessati e il parroco aveva ricominciato con la sua esistenza di eccessi, prete di giorno, animatore di serate sado-maso e bondage di notte (stando a quanto la polizia ha trovato nella casa del compagno).

E ancora il 7 settembre ha finito per mettere nei guai il suo viceparroco, don Paolo Ridolfi. Gli ha telefonato «esortandolo a togliere parte dei soldi ricavati dalle funzioni prima che arrivi Gianfranco», cioè il contabile della Diocesi che ritira le offerte. Ora anche don Paolo è indagato per appropriazione indebita.

www.toscanatv.it/blog/sacerdote-ar...i-parrocchiani/

SACERDOTE ARRESTATO, PRIME QUERELE DEI PARROCCHIANI
PRATO Nadia Tarantino 16 Settembre 2021 24

Al Palazzo di giustizia è iniziata la sfilata dei parrocchiani, dei fedeli e dei conoscenti di don Francesco Spagnesi che sono in grado di dimostrare, ricevute alla mano, di aver consegnato soldi nell’assoluta convinzione che il sacerdote li avrebbe davvero usati per aiutare le famiglie povere. Le prime querele sono state già depositate e altre arriveranno nei prossimi giorni contro il parroco della Castellina, arrestato il 14 settembre per importazione e spaccio di Gbl, la ‘droga dello stupro’, e cocaina. Prima di lui, a fine agosto, era stato arrestato dalla polizia il suo compagno, Alessio Regina. Entrambi sono ai domiciliari.
Lo sdegno è troppo forte, insopportabile: nessuno dei fedeli, quando ha autorizzato il bonifico, ricaricato la prepagata o firmato l’assegno, poteva immaginare che stava contribuendo all’acquisto di droga e all’organizzazione di festini. Nessuno sapeva che le continue richieste di denaro, divenute insistenti da aprile in poi, derivavano dal fatto che il vescovo Nerbini, saputo della tossicodipendenza, aveva revocato a don Spagnesi la firma sul conto corrente della parrocchia già in buona parte dilapidato. Non aveva più accesso al conto corrente ma ha continuato a ricoprire il suo ruolo di parroco, libero di chiedere soldi con la scusa della carità e della solidarietà ai bisognosi.
Il 31 agosto è stato l’ultimo giorno di don Spagnesi alla guida della parrocchia della Castellina: il vescovo – ufficialmente – gli ha concesso “un anno sabbatico per motivi di salute” e così facendo ha continua ad assicurargli lo stipendio. Ufficiosamente la storia è ben diversa ma si preferisce ancora “custodire” anziché “mettere in piazza tutto”.
Difficile quantificare il denaro che il prete ha sperperato per i vizi suoi e del compagno: non ci sono solo i consistenti prelievi dal conto corrente della chiesa (si ipotizza tra 50 e 100mila euro), non ci sono solo le offerte tracciate e in contanti, ma anche i soldi raccolti durante la messa del sabato sera che nel corso degli anni – come lo stesso don Spagnesi ha riferito in una telefonata al suo viceparroco – ha sempre trattenuto.
La Chiesa pratese sapeva da tanto tempo che il parroco della Castellina aveva preso una strada diversa: lo dimostravano prima di tutto gli ammanchi sul conto corrente rispetto ai quali la giustificazione era l’aiuto ai poveri senza mai specificare quali poveri e senza uno straccio di rendiconto, e lo dimostrava lui con un comportamento strano che lasciava trasparire sospetti, fino alla confessione, fatta al vescovo, di essere tossicodipendente.
La situazione viene tollerata nel silenzio più assoluto ma precipita ad agosto quando viene arrestato Alessio Regina e quando il parroco passa in poche ore da essere persona informata sui fatti a essere persona indagata (poi arrestata). Nell’ordinanza di custodia cautelare, don Spagnesi viene descritto “una personalità immune da qualsiasi ipotesi di autocritica o riflessione sul proprio comportamento e sulle conseguenze che probabilmente provocherà sulla comunità di riferimento, fondando ogni prognosi negativa in ordine alla futura astensione da condotte improntate alla menzogna e alla falsificazione”.
Lunedì don Spagnesi comparirà in tribunale per l’interrogatorio di garanzia. L’inchiesta è ancora aperta. Anzi, apertissima.
 
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view post Posted on 17/9/2021, 09:38

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Il vescovo ordinò l'omertà invece di avvertire i fedeli che continuavano a finanziare le sue perversioni

parroco-arrestato

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17 SETTEMBRE 2021
09:49
Prato, lasciò 230mila euro alla parrocchia: fondi prosciugati dal prete pusher don Spagnesi
Dal conto corrente della chiesa dell’Annunciazione alla Castellina, a Prato, mancherebbero decine di migliaia di euro, 40mila dei quali prelevati in appena due mesi: si tratta di soldi che potrebbero essere stati spesi dal parroco don Francesco Spagnesi, 40 anni, per l’acquisto di droga dello stupro e cocaina.
A cura di Davide Falcioni

Dal conto corrente della chiesa dell'Annunciazione alla Castellina, a Prato, mancherebbero decine di migliaia di euro: si tratta di soldi che potrebbero essere stati spesi dal parroco don Francesco Spagnesi, 40 anni, per l'acquisto di droga, denaro che era stato accumulato grazie a donazioni e lasciti testamentari; uno di questi ammontava a 230mila euro, un gruzzolo molto consistente che tuttavia sarebbe stato eroso nel giro di pochi mesi.

Il prete nei giorni scorsi è stato arrestato dalla Squadra mobile e posto ai domiciliari con l'accusa di spaccio internazionale di stupefacenti. In attesa dell'interrogatorio del sacerdote, che avverrà lunedì, gli inquirenti proseguono le indagini che contemplano da un lato gli episodi di cessione di stupefacenti nell'ambito di festini a base di droga e sesso organizzati dal prete assieme a un amico, Alessio Regina, finito anch'esso ai domiciliari, dall'altro gli ammanchi di cospicue somme prelevate dai conti della parrocchia. Soldi, come già emerso, presi anche dalle offerte dei fedeli, che sarebbero serviti per pagare partner reclutati su sito d'incontri, e per acquistare lo stupefacente, cocaina e anche ‘Gbl', la cosiddetta ‘droga dello stupro' che i due comprato in Olanda facendola arrivare tramite una spedizione via corriere. Agli atti dell'inchiesta ci sono anche intercettazioni tra don Spagnesi e il vescovo di Prato che, informato della situazione, avrebbe suggerito al sacerdote di prendersi un anno sabbatico adducendo motivi di salute "per non mettere in piazza tutto".

Dal conto della chiesa prelievi da 40mila euro in due mesi
Lunedì, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, don Francesco Spagnesi anche i prelievi dal conto della parrocchia. Il membro del Consiglio ‘affari economici' della parrocchia della Castellina – guidata fino pochi giorni fa dal prete – aveva infatti avvertito più volte "di aver notato ingenti ammanchi dal conto corrente e spese non giustificate". Fra le altre , come aveva avuto modo di scrivere a don Spagnesi su WhatsApp, "prelievi da 40 mila euro in soli due mesi" e "pagamenti presso Pos per 75 mila euro". "Ti volevo informare – scriveva il "tesoriere" della parrocchia – che sul conto corrente sono rimasti circa 120 mila euro. Tieni conto nel 2020 la parrocchia ha incassato oltre 200 mila euro solo dalle vendite degli appartamenti: con questo ritmo di prelievi il conto sarà azzerato prima della fine dell’anno". Dopo l'intervento del vescovo di Prato Giovanni Nerbini, che ad aprile gli aveva revocato il potere di firma per l'operatività bancaria, don Francesco aveva cominciato a rivolgersi ai parrocchiani con messaggi personali con richieste di soldi.

LEGGI ANCHE
Prete arrestato per spaccio: feste con cocaina e droga dello stupro coi soldi dei fedeli
La lettera del vescovo ai fedeli e l'invito al perdono
Nel frattempo monsignor Giovanni Nerbini ha scritto una lettera indirizzata a tutti i fedeli e ai sacerdoti della diocesi e ha chiesto di darne lettura durante le celebrazioni che si terranno domenica nelle chiese della zona. Monsignore Nerbini ha deciso di inviare un messaggio "in questo momento difficilissimo della vita diocesana" per "capire cosa ci viene chiesto in questa difficile ora". L'invito è alla preghiera in casa e in famiglia. "Abbiamo assoluta necessità di vivere il Vangelo – scrive il vescovo – tutto, sempre, ovunque, nelle piccole cose come nelle grandi circostanze". Infine chiede di avere "un cuore pieno di misericordia, di amore e di perdono per tutti", perché "gli errori di qualcuno non possono e non debbono nascondere la verità oggettiva".
 
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view post Posted on 19/9/2021, 14:25

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Orge e droga di don Spagnesi. Il vescovo: "I soldi torneranno ai poveri" invece che ai truffati.

Con l'8 x 1000 finge carità invece di risarcire gli imbrogliati



www.google.com/amp/s/firenze.repub...-318473932/amp/

Il vescovo di Prato e lo scandalo festini: "Su don Spagnesi vi chiedo scusa: i soldi rubati torneranno ai poveri"

Monsignor Nerbini si è rivolto ai parrocchiani dopo lo scandalo del prete dedito a droga e sesso con il denaro delle donazioni. "Non misono reso conto dell'abisso in cui era caduto"

di: Maria Cristina Carratù
19 Settembre, 2021

Mea culpa per aver fatto «errori» nella gestione del caso di don Francesco Spagnesi, richiesta di perdono ai parrocchiani per non averli «protetti a sufficienza» dal comportamento del loro prete, impegno a risarcire con una somma i poveri della città a cui erano destinate le donazioni che il parroco della chiesa dell'Annunciazione a Castellina ha usato invece per procurarsi droga e organizzare festini gay.

E invito alla comunità ecclesiale, ai fedeli, ai diaconi, ai consacrati, a collaborare.
 
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Non ho mai creduto a chi promette risarcimenti da truffe
 
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Truffati e contagiati. Con l'8 x 1000 e la complicità della Diocesi avete fatto tanto

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Prato, il prete arrestato per traffico di droga è sieropositivo: è indagato per tentate lesioni gravissime
21 Settembre 2021 - 18:51
di Redazione

Secondo le prime indagini, l’uomo negli ultimi anni avrebbe speso per delle feste a base di sesso e droga circa 10 mila euro. Tutti provenienti dalle offerte dei fedeli

Continuano ad emergere nuovi particolari sul caso di don Francesco Spagnesi, il prete di 40 anni della provincia di Prato arrestato per traffico di droga e appropriazione indebita. Nei giorni scorsi aveva confessato ai giudici di aver organizzato insieme al suo compagno Alessio Regina una serie di feste a base di sesso, cocaina e Gbl, la sostanza conosciuta come “droga dello stupro”. Ora una nuova ipotesi di reato. Spagnesi infatti era sieropositivo, una condizione di cui non avrebbe parlato con gli altri partecipanti alle feste. Non è chiaro se il suo compagno ne fosse a conoscenza. Alle feste partecipavano regolarmente dalle 20 alle 30 persone, due di queste hanno già dichiarato di essere sieropositive. Tutto era finanziato dai fedeli. Dalle prime ricostruzioni è emerso che il prete negli ultimi anni avrebbe speso per questi incontri un totale di 10 mila euro, tutti provenienti da 30 parrocchiani. Spagnesi aveva detto loro che questi soldi servivano per aiutare una famiglia in difficoltà che doveva badare a una donna malata.

www.lanazione.it/prato/cronaca/pre...llina-1.6828061

Prete arrestato, nuova accusa: "Non disse ai partner di essere sieropositivo"
Intanto il vescovo ha nominato un nuovo economo, l'ex parroco e attuale vicario generale della Diocesi don Daniele Scaccini

Prato, 21 settembre 2021 - Questa mattina una perquisizione è stata effettuata a carico di don Francesco Spagnesi, l'ex parroco della Castellina agli arresti domiciliari con le accuse di spaccio e traffico internazionale di droga (oltre che di appropriazione indebita). La perquisizione è avvenuta nella casa di Alessio Regina, compagno del prete.

Dalla Procura si apprende una nuova ipotesi di reato a carico di Spagnesi: tentate lesioni gravissime. Un'ipotesi legata alla sieropositività del sacerdote, che non lo avrebbe comunicato ad alcuni dei partecipanti ai festini organizzati a casa di Regina.

La nuova contestazione non riguarda quest'ultimo che sarebbe invece una eventuale parte offesa. Lo stesso Regina avrebbe acconsentito oggi a sottoporsi al test per l'Hiv ed è in attesa dell'esito, mentre almeno due degli habitué degli incontri a sfondo sessuale avrebbero già fatto sapere di essere risultati positivi al test.

Edited by GalileoGalilei - 22/9/2021, 10:21
 
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29.09.2021 h 15:24scrivi un commento
Sacerdote arrestato, senza la denuncia della parrocchia rischia di cadere l'accusa di appropriazione indebita

Ad oggi la procura ha ricevuto solo il conteggio degli ammanchi sul conto corrente per un totale di diverse centinaia di migliaia di euro. Si aspetta la denuncia del Consiglio pastorale parrocchiano per contestare la nuova ipotesi di reato in aggiunta a quelle di importazione e spaccio di droga e truffa
Sacerdote arrestato, senza la denuncia della parrocchia rischia di cadere l'accusa di appropriazione indebita
Non c'è ancora la denuncia della parrocchia della Castellina e senza non è possibile formalizzare l'accusa di appropriazione indebita a don Francesco Spagnesi, il sacerdote arrestato insieme al compagno, Alessio Regina, per importazione e spaccio di gbl, la droga dello stupro, e cocaina. Droga acquistata – come hanno accertato le indagini e come ha ammesso lo stesso prete – con i soldi prelevati dal conto della parrocchia e consumata durante i festini a luci rosse organizzati nell'appartamento a Figline dove la coppia viveva.
Ad oggi, mercoledì 29 settembre, la procura ha ricevuto dalla Diocesi solo il conto degli ammanchi – alcune centinaia di migliaia di euro – ma resta una carta senza valore penale se non viene corredata da una denuncia perché il reato di appropriazione indebita non è perseguibile d'ufficio. A presentare la denuncia deve essere materialmente il Consiglio pastorale parrocchiano ma è chiaro che la decisione deve passare dalla Diocesi. In sostanza, si tratta di decidere se denunciare don Spagnesi oppure no, se dare corso alle scuse fatte ai parrocchiani dal vescovo Nerbini che si è assunto la responsabilità di non aver rimosso il sacerdote dopo essere venuto a conoscenza della tossicodipendenza limitandosi a estrometterlo da qualsiasi operazione sul conto corrente, oppure imboccare definitivamente la via del perdono.
Si sa che il conteggio degli ammanchi è stato fatto prendendo come riferimento il saldo del conto corrente nel 2019, anno a cui risalgono le prime contestazioni mosse nei confronti del sacerdote, e il saldo di aprile 2021 quando è stata revocata la firma di don Spagnesi; non è stato però possibile distinguere le cifre spese per le attività e per il mantenimento della parrocchia da quelle spese per la droga. Tanta droga: la droga dello stupro fatta arrivare dall'Olanda e la cocaina comprata dagli spacciatori locali, richiamo irresistibile per gli uomini che partecipavano ai festini dove ai rapporti sessuali si abbinava il consumo – gratuito – di stupefacente.
Sono ad oggi un paio, invece, le querele depositate in procura da fedeli che, credendo di aiutare le famiglie povere, hanno risposto alle richieste di denaro di don Spagnesi; in questo caso si ipotizza il reato di truffa.

Cronaca
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Data della notizia: 29.09.2021 h 15:24
 
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https://www.open.online/2021/09/30/prato-p...a-don-spagnesi/

Prato, la parrocchia querela don Spagnesi: «Grave danno materiale ed economico: sottratti circa 140 mila euro in due anni»
30 SETTEMBRE 2021 - 19:06
di Maria Pia Mazza

L’accusa è di appropriazione indebita. Al parroco è stato vietato di celebrare la messa e gli altri sacramenti

Don Francesco Spagnesi, il prete di Prato accusato di essersi appropriato del denaro dei fedeli per comprare droga e organizzare festini privati, è stato querelato dalla parrocchia dell’Annunciazione, nella frazione della Castellina, a Prato, per appropriazione indebita. La diocesi ha verificato gli ammanchi sui conti correnti della chiesa pratese. Stando ai primi calcoli, don Spagnesi avrebbe sottratto dai conti della parrocchia tra i 130 e i 150 mila euro negli ultimi due anni. Il vescovo Nerbini, insieme al vicario generale don Daniele Scaccini, nominato amministratore della parrocchia di Castellina, dopo aver incontrato il consiglio pastorale e il consiglio per gli affari economici, ha reso noto che «è emerso il grave danno sia materiale sia economico per la parrocchia, causato dall’ex parroco don Francesco Spagnesi, a fronte del quale, considerato anche lo smarrimento di tanti fedeli, si è reso necessario un intervento che salvaguardasse la verità e la giustizia».


In una nota ufficiale, la diocesi di Prato ha ribadito che si tratta di «un atto dovuto, che vuole fugare oltretutto il sospetto che si possa impunemente infrangere elementari regole di comportamento e salvaguardare l’immagine del sacerdozio stesso». «Questo provvedimento non è disgiunto dal dovere della carità che il Vangelo ci chiede sempre verso chiunque e che questo non vuole disconoscere l’impegno pastorale che tanti parrocchiani riconoscono ancora oggi al loro ex-parroco – si legge ancora nel comunicato della diocesi -. Su questi due aspetti si è registrato un consenso unanime di tutti i presenti». Il vescovo Nerbini, mediante firma del decreto canonico, ha poi interdetto l’ex parroco dalla celebrazione della messa e degli altri sacramenti. Don Spagnesi resta agli arresti domiciliari per traffico internazionale di droga, spaccio, appropriazione indebita e tentate lesioni gravissime.
 
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Prete arrestato, depositata la denuncia della Diocesi contro don Spagnesi

Don Francesco Spagnesi
Un incaricato della Curia ha consegnato in Questura la querela che era stata annunciata la scorsa settimana per gli ammanchi nelle casse della parrocchia della Castellina. Altri fedeli hanno denunciato di essere stati truffati

PAOLO NENCIONI
07 OTTOBRE 2021
PRATO. La Diocesi di Prato ha finalmente presentato una denuncia-querela nei confronti di don Francesco Spagnesi, il sacerdote arrestato lo scorso 14 settembre dalla polizia con l'accusa di aver importato dall'Olanda una grande quantità di Gbl (una droga liquida) usata nel corso di festini a luci rosse in una casa di Figline, quella dell'uomo col quale l'allora parroco dell'Annunciazione alla Castellina aveva da qualche anno una relazione.

La denuncia della Diocesi riguarda il denaro che don Spagnesi ha ammesso di aver sottratto dalle casse della parrocchia a partire dal 2019. Per questo il sacerdote è indagato insieme al vice parroco don Paolo Ridolfi per appropriazione indebita. La Diocesi ha stimato che manchino all'appello tra i 130.000 e i 150.000 euro. In particolare, tra 5.000 e 10.000 nel 2019, tra 80.000 e 90.000 nel 2020 e tra 45.000 e 50.000 nel 2021. Don Francesco ha ammesso davanti al sostituto procuratore Lorenzo Gestri, titolare delle indagini, di aver preso i soldi della parrocchia, ma ancora non è chiaro quanti ne abbia spesi per acquistare droga e quanti per opere di carità.

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Poi c'è l'accusa di truffa, in relazione al denaro consegnato a don Spagnesi da alcuni parrocchiani dopo il mese di aprile, quando il vescovo Nerbini, informato della sua tossicodipendenza, gli tolse il potere di firma sui conti della parrocchia. Alle prime due denunce presentate immediatamente dopo la notizia dell'arresto se ne sono aggiunte altre negli ultimi giorni, per un totale che dovrebbe essere di otto. Sono tutte persone che hanno dato soldi a don Spagnesi, convinte che venissero usate per opere di bene e che successivamente si sono sentite ingannate.
Il contabile della Diocesi, Gianfranco Marzano, si era accorto già almeno dal 1° maggio 2020 che c'erano prelievi sospetti dalle casse della parrocchia e ne chiese conto a don Francesco (i messaggi nella chat sono agli atti dell'inchiesta) ma la Curia preferì tentare di lavare i panni sporchi in famiglia e non fu sporta alcuna denuncia. Successivamente, quando è emersa la storia della droga, è venuta alla luce anche quella degli ammanchi e di fronte all'irritazione dei parrocchiani il vescovo Nerbini, oltre a promettere che una somma equivalente a quella fatta sparire da don Francesco sarebbe stata devoluta "ai poveri della città" (omelia del 19 settembre nella chiesa della Castellina), il 30 settembre ha fatto comunicare agli organi di informazione che era stata sporta una denuncia-querela per appropriazione indebita. E' un atto di una certa importanza perché per quel tipo di reato la Procura non può procedere d'ufficio.

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In realtà un paio di giorni dopo si è scoperto che la denuncia non era stata presentata, circostanza che non ha contribuito a rasserenare il clima tra i parrocchiani. Ecco dunque che stamattina un incaricato della Curia si è presentato in Questura, negli uffici della Squadra mobile, e ha finalmente depositato la denuncia-querela che sarà allegata agli atti dell'inchiesta del sostituto Gestri. Inchiesta che nel frattempo è andata avanti con la raccolta delle testimonianze dei parrocchiani, ma che è sostanzialmente conclusa, anche perché come detto il sacerdote rimosso dalla parrocchia (ufficialmente per prendersi un anno sabbatico) ha fatto ampie ammissioni di responsabilità e ora è agli arresti domiciliari nella Villa del Palco.

La droga liquida Gbl, è stato fatto notare, costa relativamente poco e dunque le decine di migliaia di euro sottratti da don Francesco Spagnesi sono serviti soprattutto a comprare cocaina da tre diversi spacciatori (anche loro perquisiti e indagati, non hanno fatto ammissioni).
 
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view post Posted on 26/10/2021, 17:34

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IL CASO
Preti e festini, don Spagnesi indagato anche per tentate lesioni gravissime. E' sieropositivo ma lo ha tenuto nascosto ai partner
Mar, 26/10/2021 - 07:21 — La redazione

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it
Don Francesco Spagnesi, il prete arrestato a Prato per droga e appropriazione indebita, è indagato anche per tentate lesioni gravissime. La nuova ipotesi di reato formulata dalla Procura pratese è dovuta alla sieropositività del parroco, che, secondo i pm, non avrebbe riferito della sua condizione ai partner dei festini, a base di sesso e droga, che avrebbe organizzato insieme al compagno.

Proprio il partner di don Spagnesi, anche lui ai domiciliari con il parroco, potrebbe essere la prima eventuale parte offesa della nuova contestazione.

Nell’abitazione del compagno, che conviveva con il prete da due anni, c’è stata anche una perquisizione della squadra mobile disposta nei confronti del religioso dopo le nuove accuse.

Secondo quanto ammesso da Spagnesi, ai festini avrebbero partecipato sempre almeno 20/30 persone e due degli invitati ai party hanno già dichiarato di essere sieropositive.

 
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view post Posted on 27/10/2021, 11:56

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https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021...ento-323942078/

Prato, il prete accusato di traffico di droga chiede il patteggiamento della pena a 3 anni e 8 mesi di reclusione

Il pm è d'accordo. Il sacerdote, che ha sottratto soldi alla chiesa e truffato i parrocchiani, sarà affidato ai servizi sociali o ad un centro di disintossicazione
27 OTTOBRE 2021

Festini a base di droga, soldi sottratti alla chiesa, fedeli truffati, ma ora il parroco collabora e, secondo il pm, merita il patteggiamento della pena. Don Francesco Spagnesi, ex parroco della chiesa dell'Annunciazione alla Castellina a Prato, ha chiesto il patteggiamento a una pena di 3 anni e 8 mesi e la procura di Prato ha dato il consenso tenendo conto del fatto che il sacerdote ha collaborato con gli inquirenti. Il prete arrestato il 14 settembre scorso dalla squadra mobile pratese per i festini a base di droga e per aver sottratto denaro alla sua parrocchia, oltre che per aver truffato i suoi fedeli, si trova attualmente ai domiciliari in un luogo protetto. La notizia è riportata dal "Corriere Fiorentino".

La richiesta di patteggiamento proposta dai difensori, che hanno trovato il consenso del pm, dovrà adesso passare al vaglio del giudice per le indagini preliminari, che tenendo conto del parere favorevole della procura, valuterà se la pena patteggiata sia congrua. Se la richiesta verrà accolta non ci sarà dunque un processo pubblico sulla vicenda che ha segnato profondamente la comunità pratese e la Diocesi. E sulla vicenda giudiziaria verrà posta una pietra tombale in udienza preliminare.

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di Andrea Bulleri
21 Settembre 2021

Dell'intero impianto accusatorio paventato dalla procura guidata dal procuratore Giuseppe Nicolosi è tramontata solo l'accusa di tentate lesioni gravi, quella più pesante dal punto di vista penale, che riguarda la possibilità che don Francesco abbia taciuto malattie sessualmente trasmissibili ai suoi partner. L'accusa è caduta dopo gli accertamenti medici che hanno escluso che il compagno del sacerdote sia positivo all'Hiv.

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30 Settembre 2021

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20 Settembre 2021

Don Spagnesi ha ammesso le proprie responsabilità per i reati che riguardano le vicende di droga, ovvero lo spaccio e il traffico internazionale per l'acquisto di Gbl (la cosiddetta droga dello stupro). Allo stesso modo ha confermato ogni addebito per i reati che riguardano il denaro: l'appropriazione indebita di centinaia di migliaia di euro dai conti della parrocchia dell'Annunciazione alla Castellina - che lui ha guidato sino a settembre - e la truffa per i soldi ottenuti con l'inganno dai suoi fedeli.

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19 Settembre 2021

Questi sono i capi d'accusa che in considerazione delle attenuanti (ad esempio il fatto che da subito abbia collaborato con gli investigatori) portano la pena a 5 anni e 2 mesi. Al conteggio va infine applicato lo sconto di un terzo della pena, dovuto al fatto che si tratta di un patteggiamento in corso d'indagine: 3 anni e 8 mesi è dunque il conteggio finale.

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Anche al compagno dell'ex parroco, che in concorso con lui aveva comprato e spacciato droga, è stata concessa la possibilità di patteggiare una pena: 3 anni e 2 mesi in totale, a cui vanno tolti 13 mesi per le stesse ragioni tecniche. Una volta accolte dal giudice le proposte di patteggiamento, don Francesco Spagnesi verrà dunque tornerà libero, perhcè non ci sarà più pericolo di inquinamento delle prove che avevano giustificato la restrizione, e potrà chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali, oltre che in una comunità terapeutica per curare la sua dipendenza. Deve ancora svolgersi, invece, il processo canonico.
 
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