Fiorenzuola. Ragazza crede di essere posseduta dal demonio: "incapace di esprimere consenso"
Don Dondoli
www.lanazione.it/firenze/cronaca/s...abusi-1.4747004«Io, violentata e fotografata dal parroco»
Firenzuola: una diciannovenne denuncia don Emanuele Dondoli. Spuntano altre immagini hard
di STEFANO BROGIONI
Ultimo aggiornamento il 22 agosto 2019 alle 11:04
Firenze, 22 agosto 2019 - Nel telefono di don «hard» c’era un archivio di immagini hot da far invidia ai siti specializzati. Ma soprattutto c’erano le foto di quel rapporto intimo tra lui e una ragazza di 19 anni con disturbi di personalità, oggetto di una denuncia alla polizia. «Violenza sessuale aggravata», contesta la procura: così la Chiesa fa i conti con un nuovo scandalo. A prescindere da quelli che saranno i risvolti penali dell’indagine, appena conclusa, dai magistrati di Firenze.
Siamo nell’Alto Mugello. Lassù, in cima all’appennino tosco-emiliano, don Emanuele Dondoli, 58 anni, prete da 31, governa le anime di diverse parrocchie. Ed è lassù che nei mesi scorsi ha bussato all’improvviso la polizia. Squadra mobile, roba seria: sventolando un decreto del magistrato, si sono presi gli apparecchi del parroco, perché qualche giorno prima, in questura, una delle sue fedeli, accompagnata dai genitori, aveva fatto una denuncia contro di lui.
«Il prete ha approfittato di me», dice la ragazza agli inquirenti. Racconta di essersi avvicinata a lui in un momento di «fragilità, disorientamento, confusione personale». Pensava di essere posseduta dal demonio, invece il diavolo si era impossessato di chi, con un unguento, le diceva che la stava benedicendo dopo averla fatta spogliare. Ed essersi spogliato anche lui.
E la prova, oltre che nelle parole a verbale, si è cristallizata nella perquisizione: gli scatti che il don ha scattato durante la loro intimità. E in effetti nello smartphone di don «hard», le foto c’erano davvero. Assieme a una collezione di immagini «amatoriali» di signore mature che faranno storcere la bocca ai suoi superiori. Anche se di denunce, è bene precisarlo, ce n’è soltanto una. E l’iter giudiziario è tutto da definire. Nei giorni di Ferragosto, l’ufficio diretto da Giuseppe Creazzo ha recapitato a don Dondoli l’avviso di conclusione delle indagini. La violenza sessuale è aggravata, secondo il pubblico ministero, proprio dal disturbo che affligge la giovane, assistita dall’avvocato empolese Elisabetta Renieri, «incapace» di esprimere il suo dissenso a tali atti «hot». Incapacità sancita da una consulenza, firmata dal dottor Rolando Paterniti, luminare di psichiatria forense. In pratica, stando alle perizie, la ragazza non è in grado di dire sì o no a un rapporto sessuale. Chi si approccia a lei compie un abuso. E figuriamoci se questi è il prete del paese; il quale avrebbe approfittato, dice il pm, delle condizioni di «inferiorità psichica» della ragazza.
Ma è proprio su questo terreno che si combatterà l’imbarazzante battaglia giudiziaria. Il difensore del religioso, l’avvocato Francesco Stefani, pensa a un incidente probatorio, mirato a ribaltare la «verità» psichiatrica del consulente del pm. Resta comunque l’aspetto morale riguardo alla condotta di un prete, a cui una fedele si era affidata per risolvere il suo malessere. Ma questo non interessa la procura.
www.lanazione.it/firenze/cronaca/v...pende-1.4749697Parroco indagato per violenza sessuale, la lettera ai fedeli: "Mi autosospendo"
Pietramala, don Emanuele si congeda "in attesa che sia provata la mia estraneità"
di PAOLO GUIDOTTI
Ultimo aggiornamento il 24 agosto 2019 alle 14:03
Articolo "Volevo solo aiutarla"
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Don Emanuele Dondoli (Fotocronache Germogli)
Don Emanuele Dondoli (Fotocronache Germogli)
Pietramala (Firenze), 24 agosto 2019 - Il Pievano di Pietramala, don Emanuele Dondoli ha deciso di autosospendersi. Ieri ha preparato una lettera indirizzata ai parrocchiani dove spiega che la scelta è dettata dalla necessità di tutelare la propria comunità. E aggiunge che si prenderà questo tempo anche per raccogliere le energie necessarie «a difendersi da accuse gravi e infondate» per le quali si dice «speranzoso in una pronta soluzione».
E’ così il parroco, accusato di violenza sessuale, a farsi da parte, prima che arrivino provvedimenti dalla Diocesi, che ha aperto un’inchiesta. E la piccola comunità parrocchiale, poco più di 200 anime a Pietramala, resta in questo momento senza prete. E lo stesso a Le Valli, Montalbano, tutte piccole parrocchie nel comune di Firenzuola seguite da don Emanuele.
Don Emanuele Dondoli farà leggere alla messa prefestiva del sabato pomeriggio la lettera indirizzata ai parrocchiani in cui comunica "la decisione sofferta di prendere un periodo di riposo a seguito delle accuse infamanti comparse sui media negli ultimi giorni". "La decisione in questione - scrive sempre don Dondoli - è molto dolorosa visto l'affetto che mi lega tutt'ora a voi tutti, ma è doverosa proprio per tutelare la comunità, la casa di riposo e i miei confratelli da eventuali aggressioni mediatiche che certo vi comporterebbero tanta sofferenza. Il periodo che ho deciso di prendermi - scrive ancora - servirà per permettermi di difendermi nelle opportune sedi, da accuse destituite di ogni fondamento. Prego per tutti - conclude - nessuno escluso (anche per chi mi ha denunciato)".
Inoltre nella stessa lettera don Dondoli afferma che le "accuse destituite di ogni fondamento" sono "contenute in una denuncia", quindi confida ai fedeli "la speranza che la verità emerga e che io possa ritornare felicemente in mezzo a voi".
Nel paese di Pietramala c’è poca voglia di commentare quello che per tutti è stato un fulmine a ciel sereno. «Nessuno di noi - dice un residente - si immaginava un fatto del genere, mai c’erano state lamentele di qualsiasi genere, mai una chiacchiera, niente di niente. Ho parlato con diverse persone, c’è un profondo disagio, ma soprattutto c’è dolore e incredulità».
Quasi tutti preferiscono tenere le bocche cucite, ma lo sconcerto lo si percepisce tutto. Anche se pare di avvertire, in alcuni casi, un certo distacco. Il pievano viene descritto come persona un po’ solitaria, che non faceva gruppo: «Difficile si mettesse a parlare con qualcuno per strada, e io non l’ho mai visto al bar». Eppure a Pietramala è parroco dal lontano 1992. Sostituì don Francesco Saverio Bazzoffi, sacerdote molto attivo e molto noto, prima a Pietramala e poi a Santa Lucia, nel comune di Barberino di Mugello, per le centinaia di persone che giungevano ogni settimana da lui per ricevere la benedizione e farsi liberare da presunte possessioni o angosce interiori.
Ancora a Pietramala vi sono i segni dell’impegno del predecessore di don Emanuele: accanto alla chiesa si sale verso una suggestiva e artistica Via Crucis, fatta realizzare da don Bazzoffi da un bravo scultore mugellano, Marco Lukolic, e al termine vi si trova una «Madonnina», una grande statua della Madonna, in pietra bianca. Ma entrando in chiesa si percepisce - e lo confermano gli abitanti - che l’attività pastorale sia piuttosto ridotta, al di là delle mansioni ordinarie, messe, battesimi, funerali, cresime, comunioni e catechismo.
Anche se a Le Valli, fa notare un parrocchiano, si è impegnato per rimettere a posto la chiesa. Non faceva gruppo nemmeno con i confratelli, ormai pochi nella pur vasta, ma scarsamente abitata, area firenzuolina, e alle riunioni periodiche che i parroci della zona sono soliti tenere, don Emanuele era sempre quello meno presente. E in paese c’è chi racconta di un carattere piuttosto spigoloso e diretto. «Io lo conosco e non ci credo - testimonia però una signora-. Prima di buttare la croce addosso a una persona bisogna essere certi. Si giudica con troppa facilità».
Altri puntano già il dito. Ma la gran parte preferisce al momento tacere: «Siamo tanto amareggiati e disorientati -dice una donna -. Io faccio fatica a credere che abbia compiuto certi atti. Saranno tutte vere le cose che sono state raccontate?».
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2019...doli-234252449/Sacerdote indagato per violenza sessuale, Betori lo sospende dal sacerdozio
La decisione del cardinale di Firenze. Don Emanuele Dondoli è accusato dalla procura di aver abusato di una 19enne
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24 agosto 2019
Sacerdote indagato per violenza sessuale, Betori lo sospende dal sacerdozio
Don Emanuele Dondoli è stato sospeso temporaneamente dall'esercizio dell'ufficio di parroco nelle parrocchie di San Lorenzo a Pietramala e San Michele a Montalbano, in Mugello. Lo ha deciso l'arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, "accogliendo la richiesta avanzata dallo stesso don Dondoli, per assicurare serenità alla comunità parrocchiale e allo stesso sacerdote mentre dovrà provvedere a preparare la propria difesa". Dondoli è indagato per presunta violenza sessuale su una 19enne.
Betori ha poi nominato don Giorgio Badiali, vicario foraneo del vicariato di Firenzuola, "come amministratore parrocchiale. In attesa della presa dell'incarico, altri sacerdoti assicureranno la celebrazione della messa".
La vicenda. È in una chiesa di Firenzuola, nel Mugello, che le violenze sessuali si sarebbero consumate. Abusi dai quali la giovane non sarebbe stata in grado di difendersi, perché in condizioni di "inferiorità psichica" . I fatti risalgono all'anno scorso, ma solo pochi giorni fa il sacerdote ha ricevuto dal tribunale di Firenze l'avviso di conclusione delle indagini. L'uomo, 58 anni, che a Firenzuola guida le parrocchie di San Lorenzo a Pietramala e San Michele a Montalbano, è accusato di violenza sessuale aggravata.
Tutto ha inizio nel marzo 2018, quando la ragazza cerca conforto in chiesa "a seguito di una fase di grande fragilità, disorientamento e confusione personale", ha scritto nell'avviso la pm titolare dell'inchiesta Benedetta Foti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane sarebbe stata convinta di essere posseduta dal demonio. È in quel momento che cominciano gli abusi. Violenze alle quali lei non è in grado di sottrarsi: la giovane, scrive la procura, è affetta da "disturbo dipendente di personalità" , aggravato da "una sintomatologia ansiosa e depressiva" . Una condizione che, per l'accusa, la rende incapace di intendere e di volere. A certificarlo anche una perizia medica.
Alla giovane, assistita dall'avvocato Elisabetta Renieri, il parroco avrebbe consigliato delle " benedizioni risolutive per il malessere" . L'avrebbe fatta spogliare e invitata a sdraiarsi su un lettino in sagrestia. Poi le avrebbe praticato dei massaggi con un unguento che lui - si legge sempre nelle carte - definiva "benedetto", costringendola infine a subire e a compiere atti sessuali.
Tutto è andato avanti fino a giugno, quando la donna si è confidata con i familiari e ha sporto denuncia alla polizia. Nel corso di una perquisizione in parrocchia eseguita dalla squadra mobile della questura di Firenze, gli agenti avrebbero trovato prove di quegli abusi nel telefonino di don Dondoli. Foto scattate dal sacerdote durante i rapporti, che testimonierebbero il ripetersi nel tempo delle violenze.
La lettera. Dondoli ha scritto una lettera indirizzata ai suoi parrocchiani in cui ha comunicato "la decisione sofferta di prendere un periodo di riposo a seguito delle accuse infamanti comparse sui media negli ultimi giorni". Il sacerdote ha chiesto (e poi ottenuto) al cardinale Betori di essere sospeso e ha spiegato ai fedeli così la sua assenza nei prossimi tempi. "La decisione in questione - ha scritto - è molto dolorosa visto l'affetto che mi lega tutt'ora a voi tutti, ma è doverosa proprio per tutelare la comunità, la casa di riposo e i miei confratelli da eventuali aggressioni mediatiche che certo vi comporterebbero tanta sofferenza. Il periodo che ho deciso di prendermi servirà per permettermi di difendermi nelle opportune sedi, da accuse destituite di ogni fondamento. Prego per tutti - ha concluso - nessuno escluso (anche per chi mi ha denunciato)".
Edited by pincopallino1 - 28/2/2024, 08:55