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Abusi su 19enne psicolabile. Don Dondoli appella condanna a 4 anni e 4 mesi: "perizia sulla vittima", Fiorenzuola. "Posseduta dal demonio", spogliata e benedetta con olio santo: "incapace di esprimere consenso"

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view post Posted on 27/8/2019, 07:07

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Fiorenzuola. Ragazza crede di essere posseduta dal demonio: "incapace di esprimere consenso"


Don Dondoli


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«Io, violentata e fotografata dal parroco»
Firenzuola: una diciannovenne denuncia don Emanuele Dondoli. Spuntano altre immagini hard

di STEFANO BROGIONI
Ultimo aggiornamento il 22 agosto 2019 alle 11:04

Firenze, 22 agosto 2019 - Nel telefono di don «hard» c’era un archivio di immagini hot da far invidia ai siti specializzati. Ma soprattutto c’erano le foto di quel rapporto intimo tra lui e una ragazza di 19 anni con disturbi di personalità, oggetto di una denuncia alla polizia. «Violenza sessuale aggravata», contesta la procura: così la Chiesa fa i conti con un nuovo scandalo. A prescindere da quelli che saranno i risvolti penali dell’indagine, appena conclusa, dai magistrati di Firenze.

Siamo nell’Alto Mugello. Lassù, in cima all’appennino tosco-emiliano, don Emanuele Dondoli, 58 anni, prete da 31, governa le anime di diverse parrocchie. Ed è lassù che nei mesi scorsi ha bussato all’improvviso la polizia. Squadra mobile, roba seria: sventolando un decreto del magistrato, si sono presi gli apparecchi del parroco, perché qualche giorno prima, in questura, una delle sue fedeli, accompagnata dai genitori, aveva fatto una denuncia contro di lui.

«Il prete ha approfittato di me», dice la ragazza agli inquirenti. Racconta di essersi avvicinata a lui in un momento di «fragilità, disorientamento, confusione personale». Pensava di essere posseduta dal demonio, invece il diavolo si era impossessato di chi, con un unguento, le diceva che la stava benedicendo dopo averla fatta spogliare. Ed essersi spogliato anche lui.

E la prova, oltre che nelle parole a verbale, si è cristallizata nella perquisizione: gli scatti che il don ha scattato durante la loro intimità. E in effetti nello smartphone di don «hard», le foto c’erano davvero. Assieme a una collezione di immagini «amatoriali» di signore mature che faranno storcere la bocca ai suoi superiori. Anche se di denunce, è bene precisarlo, ce n’è soltanto una. E l’iter giudiziario è tutto da definire. Nei giorni di Ferragosto, l’ufficio diretto da Giuseppe Creazzo ha recapitato a don Dondoli l’avviso di conclusione delle indagini. La violenza sessuale è aggravata, secondo il pubblico ministero, proprio dal disturbo che affligge la giovane, assistita dall’avvocato empolese Elisabetta Renieri, «incapace» di esprimere il suo dissenso a tali atti «hot». Incapacità sancita da una consulenza, firmata dal dottor Rolando Paterniti, luminare di psichiatria forense. In pratica, stando alle perizie, la ragazza non è in grado di dire sì o no a un rapporto sessuale. Chi si approccia a lei compie un abuso. E figuriamoci se questi è il prete del paese; il quale avrebbe approfittato, dice il pm, delle condizioni di «inferiorità psichica» della ragazza.

Ma è proprio su questo terreno che si combatterà l’imbarazzante battaglia giudiziaria. Il difensore del religioso, l’avvocato Francesco Stefani, pensa a un incidente probatorio, mirato a ribaltare la «verità» psichiatrica del consulente del pm. Resta comunque l’aspetto morale riguardo alla condotta di un prete, a cui una fedele si era affidata per risolvere il suo malessere. Ma questo non interessa la procura.

www.lanazione.it/firenze/cronaca/v...pende-1.4749697

Parroco indagato per violenza sessuale, la lettera ai fedeli: "Mi autosospendo"
Pietramala, don Emanuele si congeda "in attesa che sia provata la mia estraneità"

di PAOLO GUIDOTTI
Ultimo aggiornamento il 24 agosto 2019 alle 14:03
Articolo "Volevo solo aiutarla"
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Don Emanuele Dondoli (Fotocronache Germogli)
Don Emanuele Dondoli (Fotocronache Germogli)
Pietramala (Firenze), 24 agosto 2019 - Il Pievano di Pietramala, don Emanuele Dondoli ha deciso di autosospendersi. Ieri ha preparato una lettera indirizzata ai parrocchiani dove spiega che la scelta è dettata dalla necessità di tutelare la propria comunità. E aggiunge che si prenderà questo tempo anche per raccogliere le energie necessarie «a difendersi da accuse gravi e infondate» per le quali si dice «speranzoso in una pronta soluzione».

E’ così il parroco, accusato di violenza sessuale, a farsi da parte, prima che arrivino provvedimenti dalla Diocesi, che ha aperto un’inchiesta. E la piccola comunità parrocchiale, poco più di 200 anime a Pietramala, resta in questo momento senza prete. E lo stesso a Le Valli, Montalbano, tutte piccole parrocchie nel comune di Firenzuola seguite da don Emanuele.

Don Emanuele Dondoli farà leggere alla messa prefestiva del sabato pomeriggio la lettera indirizzata ai parrocchiani in cui comunica "la decisione sofferta di prendere un periodo di riposo a seguito delle accuse infamanti comparse sui media negli ultimi giorni". "La decisione in questione - scrive sempre don Dondoli - è molto dolorosa visto l'affetto che mi lega tutt'ora a voi tutti, ma è doverosa proprio per tutelare la comunità, la casa di riposo e i miei confratelli da eventuali aggressioni mediatiche che certo vi comporterebbero tanta sofferenza. Il periodo che ho deciso di prendermi - scrive ancora - servirà per permettermi di difendermi nelle opportune sedi, da accuse destituite di ogni fondamento. Prego per tutti - conclude - nessuno escluso (anche per chi mi ha denunciato)".

Inoltre nella stessa lettera don Dondoli afferma che le "accuse destituite di ogni fondamento" sono "contenute in una denuncia", quindi confida ai fedeli "la speranza che la verità emerga e che io possa ritornare felicemente in mezzo a voi".

Nel paese di Pietramala c’è poca voglia di commentare quello che per tutti è stato un fulmine a ciel sereno. «Nessuno di noi - dice un residente - si immaginava un fatto del genere, mai c’erano state lamentele di qualsiasi genere, mai una chiacchiera, niente di niente. Ho parlato con diverse persone, c’è un profondo disagio, ma soprattutto c’è dolore e incredulità».

Quasi tutti preferiscono tenere le bocche cucite, ma lo sconcerto lo si percepisce tutto. Anche se pare di avvertire, in alcuni casi, un certo distacco. Il pievano viene descritto come persona un po’ solitaria, che non faceva gruppo: «Difficile si mettesse a parlare con qualcuno per strada, e io non l’ho mai visto al bar». Eppure a Pietramala è parroco dal lontano 1992. Sostituì don Francesco Saverio Bazzoffi, sacerdote molto attivo e molto noto, prima a Pietramala e poi a Santa Lucia, nel comune di Barberino di Mugello, per le centinaia di persone che giungevano ogni settimana da lui per ricevere la benedizione e farsi liberare da presunte possessioni o angosce interiori.

Ancora a Pietramala vi sono i segni dell’impegno del predecessore di don Emanuele: accanto alla chiesa si sale verso una suggestiva e artistica Via Crucis, fatta realizzare da don Bazzoffi da un bravo scultore mugellano, Marco Lukolic, e al termine vi si trova una «Madonnina», una grande statua della Madonna, in pietra bianca. Ma entrando in chiesa si percepisce - e lo confermano gli abitanti - che l’attività pastorale sia piuttosto ridotta, al di là delle mansioni ordinarie, messe, battesimi, funerali, cresime, comunioni e catechismo.

Anche se a Le Valli, fa notare un parrocchiano, si è impegnato per rimettere a posto la chiesa. Non faceva gruppo nemmeno con i confratelli, ormai pochi nella pur vasta, ma scarsamente abitata, area firenzuolina, e alle riunioni periodiche che i parroci della zona sono soliti tenere, don Emanuele era sempre quello meno presente. E in paese c’è chi racconta di un carattere piuttosto spigoloso e diretto. «Io lo conosco e non ci credo - testimonia però una signora-. Prima di buttare la croce addosso a una persona bisogna essere certi. Si giudica con troppa facilità».

Altri puntano già il dito. Ma la gran parte preferisce al momento tacere: «Siamo tanto amareggiati e disorientati -dice una donna -. Io faccio fatica a credere che abbia compiuto certi atti. Saranno tutte vere le cose che sono state raccontate?».

https://firenze.repubblica.it/cronaca/2019...doli-234252449/
Sacerdote indagato per violenza sessuale, Betori lo sospende dal sacerdozio
La decisione del cardinale di Firenze. Don Emanuele Dondoli è accusato dalla procura di aver abusato di una 19enne

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24 agosto 2019
Sacerdote indagato per violenza sessuale, Betori lo sospende dal sacerdozio
Don Emanuele Dondoli è stato sospeso temporaneamente dall'esercizio dell'ufficio di parroco nelle parrocchie di San Lorenzo a Pietramala e San Michele a Montalbano, in Mugello. Lo ha deciso l'arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, "accogliendo la richiesta avanzata dallo stesso don Dondoli, per assicurare serenità alla comunità parrocchiale e allo stesso sacerdote mentre dovrà provvedere a preparare la propria difesa". Dondoli è indagato per presunta violenza sessuale su una 19enne.

Betori ha poi nominato don Giorgio Badiali, vicario foraneo del vicariato di Firenzuola, "come amministratore parrocchiale. In attesa della presa dell'incarico, altri sacerdoti assicureranno la celebrazione della messa".

La vicenda. È in una chiesa di Firenzuola, nel Mugello, che le violenze sessuali si sarebbero consumate. Abusi dai quali la giovane non sarebbe stata in grado di difendersi, perché in condizioni di "inferiorità psichica" . I fatti risalgono all'anno scorso, ma solo pochi giorni fa il sacerdote ha ricevuto dal tribunale di Firenze l'avviso di conclusione delle indagini. L'uomo, 58 anni, che a Firenzuola guida le parrocchie di San Lorenzo a Pietramala e San Michele a Montalbano, è accusato di violenza sessuale aggravata.

Tutto ha inizio nel marzo 2018, quando la ragazza cerca conforto in chiesa "a seguito di una fase di grande fragilità, disorientamento e confusione personale", ha scritto nell'avviso la pm titolare dell'inchiesta Benedetta Foti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane sarebbe stata convinta di essere posseduta dal demonio. È in quel momento che cominciano gli abusi. Violenze alle quali lei non è in grado di sottrarsi: la giovane, scrive la procura, è affetta da "disturbo dipendente di personalità" , aggravato da "una sintomatologia ansiosa e depressiva" . Una condizione che, per l'accusa, la rende incapace di intendere e di volere. A certificarlo anche una perizia medica.

Alla giovane, assistita dall'avvocato Elisabetta Renieri, il parroco avrebbe consigliato delle " benedizioni risolutive per il malessere" . L'avrebbe fatta spogliare e invitata a sdraiarsi su un lettino in sagrestia. Poi le avrebbe praticato dei massaggi con un unguento che lui - si legge sempre nelle carte - definiva "benedetto", costringendola infine a subire e a compiere atti sessuali.

Tutto è andato avanti fino a giugno, quando la donna si è confidata con i familiari e ha sporto denuncia alla polizia. Nel corso di una perquisizione in parrocchia eseguita dalla squadra mobile della questura di Firenze, gli agenti avrebbero trovato prove di quegli abusi nel telefonino di don Dondoli. Foto scattate dal sacerdote durante i rapporti, che testimonierebbero il ripetersi nel tempo delle violenze.

La lettera. Dondoli ha scritto una lettera indirizzata ai suoi parrocchiani in cui ha comunicato "la decisione sofferta di prendere un periodo di riposo a seguito delle accuse infamanti comparse sui media negli ultimi giorni". Il sacerdote ha chiesto (e poi ottenuto) al cardinale Betori di essere sospeso e ha spiegato ai fedeli così la sua assenza nei prossimi tempi. "La decisione in questione - ha scritto - è molto dolorosa visto l'affetto che mi lega tutt'ora a voi tutti, ma è doverosa proprio per tutelare la comunità, la casa di riposo e i miei confratelli da eventuali aggressioni mediatiche che certo vi comporterebbero tanta sofferenza. Il periodo che ho deciso di prendermi servirà per permettermi di difendermi nelle opportune sedi, da accuse destituite di ogni fondamento. Prego per tutti - ha concluso - nessuno escluso (anche per chi mi ha denunciato)".

Edited by pincopallino1 - 28/2/2024, 08:55
 
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Martedì 29 settembre 2019
Abusi, chiesto il rinvio a giudizio del prete

L'indagine sull'accusa di violenza sessuale riguarda fatti accaduti tra la primavera e l'estate del 2018. Il sacerdote è stato sospeso



FIRENZE — La procura fiorentina ha richiesto il rinvio a giudizio per il sacerdote di Firenzuola accusato di aver abusato una ragazza di 19 anni con disturbi della personalità. L'udienza davanti al gup è stata fissata per il 4 dicembre (vedere articoli collegati).

Le indagini investigative farebbero risalire i fatti ipotesi di reato nel periodo tra marzo e giugno del 2018 quando il sacerdote esercitava all'interno di una parrocchia. La giovane all'epoca dei fatti sarebbe stata convinta di essere oggetto di una possessione demoniaca. L'accusa sostiene che il sacerdote avrebbe sottoposto la giovane ad alcune benedizioni che si sarebbero concretizzate in abusi sessuali.

Il 24 agosto scorso il cardinale Giuseppe Betori ha disposto la sospensione temporanea dell'accusato dall'ufficio parrocchiale.

https://www.gonews.it/2019/10/29/presunte-...zio-firenzuola/

Presunte molestie del parroco, chiesto il rinvio a giudizio 29 ottobre 2019 19:02CronacaFirenzuola Facebook2TwitterWhatsAppE-mail Chiesto il rinvio a giudizio per don Emanuele Dondoli, ex parroco di Firenzuola accusato di aver abusato di una 19enne con disturbi della personalità: l'udienza davanti al gup si terrà il 4 dicembre. I legali del parroco affermano che il pm ha chiesto il rinvio prima di conoscere l'esito dell'incidente probatorio. Così facendo "il pm dimostra totale indifferenza verso la difesa", spiega il legale Francesco Stefani. I fatti risalgono al periodo tra marzo e giugno 2018. La giovane era convinto di essere posseduta dal demonio. L'accusa contesta che le 'benedizioni risolutive per il malessere' sarebbero stati abusi compiuti anche con un 'sedicente unguento benefico'. L'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha sospeso temporaneamente Dondoli dall'incarico. Tutte le notizie di Firenzuola

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Prete indagato, ragazza in incidente probatorio: la difesa del parroco chiede nuova perizia psichiatrica

20 novembre 2019

Oggi la giovane che ha denunciato per violenza sessuale don Emanuele Dondoli, il sacerdote di Firenzuola indagato dalla procura di Firenze, è stata ascoltata in incidente probatorio.

Durante l'udienza, lunga circa 2 ore e mezza, la presunta vittima 19enne ha risposto a oltre 70 domande formulate dalla difesa del sacerdote. Secondo quest'ultima e l'avvocato del sacerdote, Francesco Stefani, le risposte fornite dalla ragazza avrebbero confermato il suo essere autonoma e socialmente integrata. Queste considerazioni sarebbero però in contrasto con la perizia psichiatrica presentata dal consulente della procura, nella quale la giovane è ritenuta affetta da disturbo dipendente di personalità, per la quale il sacerdote avrebbe approfittato secondo le accuse. Il pm Benedetta ha chiesto il rinvio a giudizio per Don Dondoli, e l'udienza preliminare è prevista per il 4 dicembre. Dopo le conclusioni effettuate dalla difesa oggi, secondo le quali la ragazza non sarebbe affetta da disturbi della personalità, durante l'udienza l'avvocato depositerà al gup una perizia psichiatrica di parte, smentendo quella già effettuata e chiederà al giudice una nuova perizia in incidente probatorio.

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Chiede il patteggiamento il prete di Firenzuola accusato di abusi, la diocesi è parte civile

CRONACA visibility232 - venerdì 24 gennaio 2020 di Martina Stratini

Dopo la costituzione dell'Arcidiocesi di Firenze come parte civile in quanto parte lesa nel processo che vede accusato di violenza sessuale aggravata Don Emanuele Dondoli, sacerdote (ad oggi sospeso) di Pietramala nel Comune di Firenzuola, giunge ieri (23 gennaio 2020) durante l'udienza preliminare al giudice Anna Liguori una missiva contenente dichiarazioni spontanee dell'accusato.

I fatti risalirebbero ai mesi fra marzo e giugno 2018 secondo il quale il parroco (Leggi qui articolo) avrebbe abusato della giovane, ad oggi 25enne, che si sarebbe rivolta a Don Dondoli per un aiuto spirituale in un momento di debolezza. La violenza sessuale secondo l'accusa sarebbe "aggravata" in quanto Dondoli avrebbe approfittato dei problemi psichici della ragazza.

L'avvocato di Dondoli Francesco Stefani, avrebbe poi richiesto al giudice l'opzione del rito abbreviato per l'effettuazione di una perizia psichiatrica sulla ragazza in quanto la difesa sostenga che fosse nel pieno delle sue facoltà. Il giudice Liguori si è riservata la decisione rinviando l'udienza al 18 marzo.

Questo è quanto si apprende dall'edizione odierna (24 gennaio 2020) del quotidiano La Nazione di Firenze.

Edited by GalileoGalilei - 5/6/2020, 18:36
 
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Pietramala. La difesa di Don Dondoli: 'Solo benedizioni'

Il contenuto della memoria che il sacerdote ha inviato, tramite il suo avvocato, al giudice Anna Liguori
CRONACA visibility635 - lunedì 27 gennaio 2020 di Redazione

Sul quotidiano La Nazione di ieri (domenica 26 gennaio) si leggono alcune delle dichiarazioni rese da Don Emanuele Dondoli (il parroco di Pietramala accusato di violenza sessuale aggravata su una giovane parrocchiana che si sarebbe rivolta a lui per ricevere un aiuto in un momento di difficoltà).

La memoria, secondo La Nazione, è stata consegnata all'avvocato Francesco Stefano, che lo difende nel procedimento che si svolgerà con il rito abbreviato (qui l'articolo di OK!Mugello).

Nel documento sono riportate le dichiarazioni del parroco, secondo cui il sacerdote (sospeso dall'Arcivescovo Giuseppe Betori) avrebbe impartito alla giovane 'solo delle benedizioni). IL sacerdote racconta che la giovane si recò da lui nel marzo del 2018, chiedendo consigli a causa di 'formicolii generalizzati' e di averle consigliato di effettuare una confessione, però in un secondo momento. A quel punto lei si sarebbe rivolta ad altro parroco (a Piancaldoli), ma anche lui la consiglio di andare da altri sacerdoti.

L'incontro con le benedizioni sarebbe avvenuto il 21 marzo, e nella sua memoria Don Dondoli descrive le pratiche effettuate (preghiere, segni della croce con acqua o con olio) e ricorda che dopo essere succeduto a Don Bazzoffi (che praticava anche esorcismi) anche lui ha un'affluenza continua di persone che chiedono esorcismi. Persone che, racconta, lui all'inizio inviava in Curia. Poi, su suggerimento del Cardinale Antonelli, avrebbe iniziato ad impartire queste benedizioni.

Spetterà ora al giudice stabilire cosa sia effettivamente successo tra lui e la ragazza in questione.
 
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22 APR 2021
Sacerdote condannato per abusi sessuali
La giovane si era rivolta al parroco convinta di essere posseduta dal 'demonio'. Secondo l'accusa il prete abusava della giovane in sagrestia con la scusa di impartire 'benedizioni risolutive per il malessere'.

E'stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione, con rito abbreviato, don Emanuele Dondoli, il sacerdote accusato di aver abusato di una 19enne con disturbi della personalità mentre era titolare di una parrocchia nel Mugello. I fatti contestati al sacerdote risalirebbero al periodo tra marzo e giugno 2018. La giovane si era rivolta al parroco convinta di essere posseduta dal 'demonio'. Secondo l'accusa il prete abusava della giovane in sagrestia con la scusa di impartire 'benedizioni risolutive per il malessere'.

Edited by pincopallino2 - 23/4/2021, 10:35
 
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Diocesi: Firenze, su prete condannato in primo grado “in corso procedimento penale canonico”. “Vicenda che continua a suscitare dolore”

23 aprile 2021 @ 9:00
“Appresa la notizia della condanna in primo grado di don Emanuele Dondoli, l’arcidiocesi di Firenze rende noto che nei confronti del sacerdote è in corso il procedimento penale canonico che si svolge in confronto con la Congregazione per la dottrina della fede competente in materia”. È quanto si legge in una nota diffusa nella serata di ieri dall’arcidiocesi di Firenze. “Si attendeva la decisione del giudice perché gli atti possano eventualmente rientrare anche nel procedimento in fase di istruzione – precisa la nota -. Al termine del procedimento canonico sarà pronunciato un giudizio sulla base delle prove acquisite, giudizio indipendente da quello della magistratura dello Stato. Nel frattempo, sin dal 24 agosto del 2019, a don Dondoli è stato proibito l’esercizio del ministero, mentre la cura della parrocchia è stata affidata ad un altro sacerdote. Si ricorda inoltre che l’arcidiocesi si era costituita parte civile”.
“La vicenda continua a suscitare dolore nella diocesi, viene ribadita la vicinanza alla giovane coinvolta e alla sua famiglia e la piena fiducia nella magistratura. La diocesi è impegnata nell’accompagnare il sacerdote in questa vicenda. Un pensiero è rivolto ancora anche per la comunità parrocchiale”, conclude la nota.​
Toscana Oggi on line ricorda: “Il sacerdote accusato di aver abusato di una 19enne con disturbi della personalità mentre era titolare di una parrocchia nel Mugello. In base alle indagini, coordinate dalla procura, i fatti contestati al sacerdote risalirebbero al periodo che va da marzo a giugno 2018”.
 
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https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/l...pello-1.7482806

20 mar 2022

"La benediva, poi la spogliava" Ma don Dondoli ricorre in appello

Le motivazioni della condanna per abusi del parroco di Pietramala: "Mi disse di togliere i vestiti per purificarmi"

Don Emanuele Dondoli, condannato in primo grado a. quattro anni e quattro mesi
di Stefano Brogioni

FIRENZE

Novantacinque pagine di appello per demolire delle accuse e una condanna pesantissime. Così, la difesa di don Emanuele Dondoli si prepara al secondo grado di giudizio. Il primo, si è concluso con quattro anni e quattro mesi di pena per il prete di Pietramala, frazione di Firenzuola, accusato di aver abusato di una giovane fedele che si era rivolta a lui in un momento di difficoltà personale, in cui credeva di essere posseduta dal demonio. Durante queste “benedizioni“, la ragazza sarebbe stata fatta spogliare, cosparsa di un olio “santo“ e massaggiata anche nelle parti intime. E indotta a praticare atti sessuali anche nei confronti del prelato.

"Non vi è alcuna prova che siano avvenuti rapporti sessuali", ribatte l’avvocato Francesco Stefani nel lungo appello. "La prova dichiarativa data dalla versione della parte civile - a cui è stata riconosciuta anche una provvisionale di 20mila euro, ndr - è contraddittoria e generica, nonché smentita dal mancato rinvenimento di fotografie sul pc del parroco, dalla mancata presenza di lesioni o segni equivoci che potevano essere rilevati dal ginecoloco e dal comportamento della stessa ragazza, che ha ammesso di essersi infatuata del parroco, di essere stata gelosa di V. (un’altra parrocchiana, ndr) dopo aver visto le foto intime che la ritraevano, e di essersi sentita rifiutata da Don Dondoli, unico soggetto ad averla accolta e aiutata".
 
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27 febbraio 2024

“Violentata dal sacerdote”: perizia psichiatrica sulla ragazza
Il caso dell’ex religioso Emanuele Dondoli, già condannato in primo grado per il caso. La vicenda accadde in provincia

ARTICOLO: "La benediva, poi la spogliava" Ma don Dondoli ricorre in appello
Firenze, 27 febbraio 2024 – La corte d'appello di Firenze ha disposto una perizia psichiatrica sulla ragazza che denunciò di essere stata violentata da Emanuele Dondoli, ex sacerdote titolare di una parrocchia in Mugello

I giudici hanno accolto la richiesta del difensore, avvocato Francesco Stefani e il prossimo 19 marzo conferiranno l'incarico allo psichiatra Niccolò Trevisan che dovrà accertare se la giovane sia affetta da disturbo da personalità dipendente e sia in grado di testimoniare.

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Don Dondoli era stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 4 anni e 4 mesi per violenza sessuale per aver abusato, tra marzo e giugno 2018, della giovane di 19 anni, affetta da «disturbo dipendente della personalità» aggravato da «una sintomatologia ansiosa e depressiva», come aveva poi accertato una consulenza disposta nel corso delle indagini dalla procura fiorentina.

Nel 2018, secondo quanto ricostruito, la 19enne viveva «un periodo di fragilità ed era convinta di essere posseduta dal demonio»: per questo aveva chiesto aiuto al sacerdote. Il religioso in sagrestia, secondo l'accusa, l'avrebbe «indotta a subire atti sessuali, facendole credere di aver impartito benedizioni risolutive del malessere». Secondo l'accusa, a causa del disturbo di cui soffriva, la ragazza sarebbe stata «incapace di esprimere il proprio dissenso rispetto a tali pratiche».
 
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