http://www.altromolise.it/notizia.php?argo...&articolo=41512Lettera aperta al vescovo Bregantini
2010-01-06 01:26:17
di NUNZIA LATTANZIO* - Padre Giancarlo, Le scrivo questa mia lettera con sincero affetto, una lettera pubblica per invocare il Suo amore verso tutti i bambini della regione Molise ed in particolar modo verso quelli che vivono nella comunità di Cercemaggiore.
Mi rivolgo a Lei chiamandoLa “Padre”, riconoscendo in Lei l’Uomo di preghiera al quale posso ricorrere con il cuore e con la speranza di figlia, di madre e di rappresentante di un pubblico Ufficio sul quale grava la responsabilità di difendere e tutelare i diritti dei più piccoli, degli indifesi, dei giovani in difficoltà e di quelli più fortunati positivamente accompagnati lungo il percorso della vita da valide figure di riferimento.
Negli ultimi giorni ho avuto modo di apprezzare la missiva da Lei diretta a tutti i giovani molisani dal titolo: “Il coraggio di rinunciare al potere…..sulle orme di Celestino V”, uno scritto mirabile nel quale Ella con un linguaggio umile e semplice avvicina i nostri adolescenti in occasione dell’anno scolastico 2009-10, il cui contenuto ha ispirato questo mio gesto.
Dal novembre del 2007 ho assunto le funzioni di Tutore Pubblico dei Minori del Molise, un impegno importante, una missione sociale che a volte è resa difficile da eventi e situazioni, da ultimo il caso di Cercemaggiore.
Nel corso della mia carriera professionale, ho potuto verificare, come chiunque operi nel sociale, quanto sia essenziale per una serena convivenza civile garantire la piena realizzazione dei diritti primari della persona.
In tale ambito è di tutta evidenza la particolare rilevanza che riveste per i bambini ed i giovani, ma anche per tutti i cittadini, il diritto alla salute. Esso trova la sua fonte, come sappiamo, nella nostra Carta Costituzionale all'articolo 32, il cui primo comma recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e garantisce cure agli indigenti…….”.
Quello che i nostri Padri costituenti hanno codificato protegge l’individuo nei suoi bisogni fisici e psichici. La salute va tutelata da parte degli Organi pubblici contro ogni elemento nocivo, di derivazione ambientale od attribuibile a terzi, che possa impedirne il godimento.
Le paure, le ansie, i sospetti e il clima di malessere che gravitano sulla piccola comunità molisana, nel piccolo paese della provincia di Campobasso, disturbano l’equilibrio genitoriale di molte madri e di tanti padri, dirompono la quiete dei bambini, insospettiscono gli anziani, turbano gli adolescenti, spaccano l’opinione pubblica e rendono insano quel tessuto sociale che ha tanto bisogno di amore e di pace.
Se è pur vero che nessuno di noi ha la possibilità oggi di riaprire un processo, di assolvere o di condannare un uomo al servizio di Cristo, un cittadino sul quale grava l’applicazione della pena non lieve di anni due e sei mesi di reclusione e il peso di una sentenza dura e severa datata 2004 nella quale si dichiara “l’interdizione perpetua di Cini Felix da qualsiasi ufficio attinente alla tutela ed alla curatela”, nulla vieta alla libertà anche di un solo molisano di inoltrarle la richiesta di amore e di pace nella Diocesi da Ella presieduta.
Una richiesta legittima da rivolgere al Pastore della Diocesi!
Negli ultimi giorni Padre, Lei ha chiesto a tutti noi “di scegliere il perdono come principio assoluto di pace e come regola di vita, di abbandonare ogni superbia di giudizio nei confronti di chi ha sbagliato…..”.
Ebbene, si può assumere il Signore come misura di perdono, quasi sempre è possibile farlo, in una sola occasione Padre credo che ciò sia impossibile: è il caso di una madre di fronte al figlio violentato, maltrattato o abusato da un adulto…!
Dal libro di Siracide: “Anche se hai usato la spada contro un amico non disperare: potete tornare ancora amici. Se hai criticato un amico a tu per tu. Non temere perché potete riconciliarvi; invece se l’hai insultato con arroganza, se hai tradito le sue confidenze o l’hai attaccato a tradimento, qualsiasi amico se ne andrà” (Sir. 22, 21-22 pag. 34 dalla lettera: il coraggio di rinunciare al potere di Padre Giancarlo Bregantini).
Il reato di pedofilia è uno tra i più efferati, devastanti, non ci chieda Padre di perdonare una infamia di questa portata, se Ella è a conoscenza di fatti e di elementi diversi da quelli che indussero il Giudice ad emettere nel luglio del 2004 la sentenza n. 212 parli al Molise con il suo cuore, nel caso in cui ritenesse opportuno non farlo, La invito ad avocare a se, nell’Ufficio di Campobasso, al Suo fianco, Don Felice Cini, provvedendo tempestivamente ad una sostituzione per il supporto al parroco Don Carducci, gravemente malato, di Cercemaggione.
Riportandomi, infine, alle parole del Santo Padre pronunciate a Sydney in occasione della giornata mondiale della gioventù: “condanna inequivocabile dei preti pedofili che devono essere portati davanti alla giustizia, vergogna per i loro misfatti e condivisione del dolore e della sofferenza delle vittime che devono ricevere compassione e cura…”, Le chiedo un atto di sensibilità verso i fanciulli, null’altro, che non annulli la virtù del perdono, ma al contempo offra un segno tangibile di amore filiale.
Certa di un Suo autorevole intervento, La saluto cordialmente.
*Tutore Pubblico dei Minori