Laici Libertari Anticlericali Forum

Violenze ed esorcismi. Condannato a 12 anni don Barone. Procura appella: "14 anni e mezzo", Sesso orale e anale in sagrestia. I lussi dei pellegrinaggi a Medjugorje del prete dei VIP. Genitori condannati a 4 anni

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view post Posted on 11/3/2018, 19:01

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E naturalmente lui sapeva come togliere il satanasso dalla 13enne psicolabile

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Don Barone e vescovo di Aversa Spinillo

www.casertace.net/2074-la-teologia...a-una-came.html
Pubblicato il 11/03/18 11:06
LA TEOLOGIA DI DON MICHELE BARONE: 'Quando ad una ragazza non vengono a lungo le mestruazioni è posseduta dal diavolo'. Spunta una camera degli esorcismi a MADDALONI

Qui sotto due stralci molto interessanti dell'ordinanza di qualche settimana fa

CASAPESENNA - (g.g.) Le conversazioni, che non sono un dato opinabile, non possono essere smentite dagli indagati sulla scorta del metodo della parola mia contro la tua, andrebbero fatte leggere a dei teologi seri. Cioè a gente che si pone il problema di far convivere quella che in più di un'occasione abbiamo definito religiosità consapevole con le cose temporali del mondo.

Sicuramente, in un primo tempo, non conoscendo le conseguenze che certe impostazioni ideologiche di don Michele Barone sul tema del diavolo hanno prodotto sulla vita di una povera bambina, si metterebbe a ridere. Dopodichè, edotto dell'accaduto rimarrebbe sconvolto.

Qui sotto vi pubblichiamo il testo integrale della conversazione intercettata o registrata (questo non è ben chiarito nell'ordinanza) dalla sorella della vittima degli pseudo esorcismi di don Michele Barone. Leggerete dei ragionamenti insidiosi, capziosi con il quale questo prete furbo lavora per far sembrare logica la scelta di sottoporre la ragazzina di Maddaloni a pratiche esorcistiche. Logica al punto da inserire anche l'argomento di una sorta di via libera non dichiarato ma implicito, da parte della medicina ufficiale.

Don Barone oscilla tra queste considerazioni e articolati ragionamenti che tendono a dimostrare alla sua interlocutrice che quando il ciclo mestruale di una ragazza si interrompe per più mesi i motivi possono essere solo due, o perchè è incinta, o perchè è posseduta dal diavolo. Il resto lo potrete leggere nel documento.

Nella seconda parte dello stralcio scelto oggi c'è un riassunto di tutte le violenze fisiche subite dalla 13enne. Cose che già sono state accennate nelle scorse settimane, ma che vengono in qualche modo ribadite con maggiori aprticolari e con qualche elemento di novità.

Il primo riguarda la madre della bambina, la quale, commentando una ferita, una tumefazione vicina all'orecchio, afferma che attraverso l'applicazione dell'olio di Sant'Antonio don Barone era riuscito a far uscire un demone. Da qui si deduce che non era solamente uno, ma più nell'idea piuttosto variabile di un sacerdote e di questi genitori incommentabili.

E ancora emerge che alcune sedute di esorcismo sono avvenute anche a Maddaloni, nel seminterrato della casa in cui la famiglia abitava, prima di trasferirsi a Casapesenna per sottoporre ai "trattamenti" la propria figlia in maniera più comoda dato che lì, al Tempio, era di stanza don Michele Barone.

Non poteva mancare il povero San Michele Arcangelo che stavolta oltre a rappresentare il modello iconografico per il prete che reca il suo nome, il quale, non a caso schiaccia la testa della bambina sotto al suo piede, così come San Michele faceva con il diavolo, oltre ad essere chiamato in causa per la dieta sottoposta ad una bambina dichiaratamente anoressica, si renderebbe protagonista, sempre secondo il sacerdote di Casapesenna, di un'azione attraverso cui lega, ovviamente senza alcuna fune, al banco della chiesa la ragazzina che durante la funzione si mostrava inquieta e di disturbo agli altri presenti.



QUI SOTTO LO STRALCIO DELL'ORDINANZA

Legenda:

sorella: T. N., nata a Maddaloni il 30/04/1992;

BARONE: BARONE MICHELE, nato a Caserta il 20/02/1976;

…omissis…

Sorella: ho da fare!

Barone: la prossima volta! Ad ottobre vieni a Medjugorje! E per il resto che mi dici!! Che mi racconti…. Dall’ultima volta che sei venuta… è successo qualche altra cosa?

Sorella: io penso che non vi debba raccontare cosa è successo!

Barone: No! Dopo quella cosa ho detto… quello che è successo io lo so!

Sorella: uh.… mi sono convertita.. sto sentendo l’amore di DIO…

Barone: Stai Pregando? Ti devo dare un poco una corona però!

Sorella: No… sto bene armata..

Barone: tu Non ti dimenticare che tu sei stato uno strumento da un lato importante per tua sorella… perché! Perché io lo so che quando tu hai avuto il fatto di tua sorella che aveva il problema… io so che tu ti sei rivolta a R.. no… dici: <> dici: <>

Sorella: avevo un giudizio di persone che… mi fidavo…

Barone: si.. si.. dove se andata di chi ti sta aiutando no! E so che lei all’epoca ha detto vai da don Michele… Vedi il Signore ha fatto sì che…

Sorella: l’ho portata io…

Barone: Infatti io te lo sto riconoscendo! No io voglio dirti che… Nel senso che Gesù si è servita di R., tramite R. ovviamente di te… per far sì che tua sorella venisse qua. Però dobbiamo stare attenti… attenti perché… Io dico sempre: stiamo vicino al signore… preghiamo preghiamo… se noi non stiamo vicino a Dio il demonio sai cosa fa? Te la fa pagare! Tu hai portato tua sorella qua?! Tua sorella per dire si ribellava? Devi sapere che a te il demonio ti odia a morte! Bisogna stare attenti in tutto… ecco: pure anche quando tu esci sulla strada può far succedere qualsiasi cosa… fa succedere qualcosa non buona qualcosa cattiva… Ecco cosa fa: prende e vedi ti fa avere… ti fa tentare in determinate umanità… in determinate umanità….

…omissis….

Barone: …omissis… Non so se ti hanno detto, ad esempio, vedi quando R. dice il fatto… don Michele arriva al punto che la lega… ecc… lo sai? L’altro giorno quando c’era la messa ad un certo punto vidi che eli dava fastidio io la feci sedere lì sopra gli dissi “legala!” a San Michele… non so se te lo hanno detto a tua sorella…

Sorella: no…

Barone: Si mise con le mani così… ascolta… e faceva <> venti minuti… <<lasciami, slegami…>> non riusciva a muoversi da lì…. Non era un fatto psicologico perché capisci… ormai… almeno tu in parte…

Sorella: va bè il disturbo che le è stato diagnosticato… perché la diagnosi c’è! Quindi le domande te le fai!

Barone: ma… ma…

Sorella: ma a livello medico l’isteria lo può fare…

Barone: ma a livello medico è normale che quelli cercano di giustificare in questo modo qua… perché la medicina non ti potrebbe dire … io ad esempio conosco un famoso psichiatra che ha collaborato …inc… ma anche uno che sta qui dalle nostre parti che tante volte lui stesso ha valutato a livello psichiatrico dei casi ed è stato lui stesso a dire guardate andate dal sacerdote… perché non è non è una cosa possibile…

Sorella: ovviamente ho letto, mi sono documentata…

Barone: però ogni caso è assestante… ogni caso, capisci, è assestante.. vedi tua sorella non ha avuto il ciclo per alcuni mesi.. quando la donna non ha il ciclo… il 99% per l’età così dovrebbe esser…

Sorella: qualche volta non lo ho avuto neanche io…

Barone: si… no… non hai capito… no… però voglio farti capire questo se tu non hai il ciclo tra virgolette al 99% una donna che non ha il ciclo è incinta … non vai a dire che ti può saltare un ciclo… specialmente se passano due.. tre…

Sorella: questo un pensiero retrogrado di mentalità…

Barone: lo so… però ci stanno quelle rarità che una donna può non Avere quella situazione lì… e ovviamente per tre, quattro e pure cinque mesi è capitato pure a R.… tante volte a r. è successo questo fatto qua… Però il fatto suo… il fatto suo è legato alla sua possessione che gli ha bloccato questo fatto qui… come a tua sorella vedi gli ha bloccato questa cosa qua…
Quando vedi: tua sorella è stata cinque mesi sulla carrozzella non è un fatto isterico perché nessuno isterismo ti porta a paralizzare le gambe…

Sorella: non è una malattia organica…

Barone: se tu sei sul…. …omissis… (risponde al telefono)

Sorella: domande da ignoranti come si fa a distinguere da un problema psicologico… perché l’isteria questo è!

Barone: secondo me… vedi A. no se tu ci fai caso… A. cosa fa beve l’acqua normale l’acqua normale non succede niente … perché poi con l’acqua … omissis… (si interrompe per conversare con tale Antonio)

E stavo dicendo…

Sorella: non è per contraddirla… mi scuso anche se fosse… però non è per contraddirla ma se una diagnosi c’è… se non c’è la diagnosi allora si ricorre al sacerdote… il sacerdote non esclude la medicina…

Barone: però vedi… tua sorella non prende più le medicine però sta bene…

Sorella: ..inc.. medicine… non prenderle.. è anche un fattore psicologico…

Barone: Tu lo sai che una persona a livello psichiatrico che non prende più i farmaci per la psichiatria… se tu stacchi drasticamente come ha fatto tua sorella che già sono otto nove mesi che prendeva farmaci… tu lo sai che va in coma? Io don Michele…

Sorella: l’ho fatto pure io…

Barone: Però non prendevi medicine psichiatriche così forti penso…

Sorella: no, però comunque…

Barone: Eh…

Sorella: io studiavo psicologia…

Barone: Noi però parliamo di medicine che non sono dello stesso tuo livello…. Ad A. ha avuto dei farmaci diversi… Se fosse stato un male tra virgolette fisico lei come gli andavamo a staccare le medicine doveva stare male. Se io valutavo ad esempio dicevo: okay può essere anche un disturbo psichiatrico ci può stare quello e quello io dicevo a tua mamma <<no, no stacchiamo>> oppure <> invece gli ho detto <>. Infatti non è successo niente! Mo’ ad esempio non lo posso dire… quante altre persone vengono… Non tutte le persone che vengono qua sono possedute.. per grazia di Dio dal demonio….

…omissis…

Sulla base degli elementi sopra illustrati, che arricchivano gli esiti di un'indagine già incardinata presso la Procura sede (p.p. originariamente iscritto al n. 3722/17 R.G.N.R. Mod. 44), veniva, dunque, avviata un'intensa attività investigativa, che consentiva di acclarare la commissione di plurimi reati da parte degli odierni indagati, di seguito meglio analizzati.

2. Le dichiarazioni rese da T. N.
In data 19 febbraio 2018 T. N. veniva sentita presso gli uffici della Procura in merito ai gravi fatti già in precedenza rappresentati.

La ragazza riferiva di essere entrata in contatto con don BARONE (insieme ai suoi familiari) grazie alla mediazione di un'amica, C. R., già adepta del sacerdote e sottoposta a riti esorcistici. In seguito all'incontro col sacerdote, i genitori avevano deciso di affidargli in cura la figlia A., convinti che il prelato fosse la soluzione ai problemi della minore.

Da quel momento la presenza di don BARONE presso la loro abitazione era diventata costante (persino di notte), dando inizio al calvario della piccola A., sottoposta ad un'estenuante serie di dolorosi riti di purificazione, avvenuti presso la loro abitazione anche due o tre volte alla settimana.

Secondo quanto narrato da T. N., in occasione dei riti don BARONE era solito afferrare A. per i capelli, metterla in ginocchio e bloccarle la testa con un piede. Altre volte il sacerdote le tappava il naso con le dita, per costringerla ad aprire la bocca e ad assumere un'ostia contro la sua volontà, oppure - con il medesimo intento - utilizzava la sua saliva per lubrificare la bocca della bambina.

Le descritte manovre avevano procurato ad A. lesioni interne ed esterne alla bocca, perché la minore portava un apparecchio per i denti, che era stata, infine, costretta a togliere. Altre volte la bambina era stata obbligata a rimanere insieme alla madre nel seminterrato della loro abitazione a Maddaloni, attrezzato con un materasso, avendo don BARONE sostenuto che la casa era infestata dal demonio. Sempre nel seminterrato erano effettuati gli esorcismi, che avvenivano sempre in presenza dei genitori della piccola.

Altra pratica cui era sottoposta A. era il "rito della vasca". La minore veniva immersa con la forza e contro la sua volontà nella vasca da bagno colma d'acqua, in cui don BARONE aveva sciolto del sale per esorcizzarla.

Ormai completamente trasformati dalla frequentazione del sacerdote, i genitori di A. avevano deciso di interrompere le terapie mediche e farmacologiche necessarie alla figlia, preferendo affidarsi completamente all'opera di don BARONE. Neppure le violenze fisiche imposte alla bambina li aveva fatti recedere, tanto che la madre di A. aveva commentato con noncuranza un ematoma provocato sull'orecchio della minore (documentato dalle immagini riprese da N.), sostenendo che il sacerdote aveva applicato dell'olio di Sant'Antonio sulla parte, provocando l'uscita di un demone.

Don Michele BARONE imponeva, inoltre, ad A. (benché affetta da anoressia) un regime alimentare insufficiente e inadeguato ad una bambina di quella età (latte e biscotti), determinandone un vistoso dimagrimento. Sempre il sacerdote aveva convinto la minore della necessità di indossare un collare e un tutore per sostenere il collo e per camminare, pratica imposta anche ad altre giovani a lui sottomesse (C. R. e R. M.).

Nel corso della sua audizione T. N. riferiva altri inquietanti particolari relativi a soggetti molto vicini a don BARONE. Raccontava di essere stata convocata dall'ispettore (così qualificatosi) SCHETTINO Luigi, che l'aveva indicata come la vera causa dei problemi di A., a causa del suo rapporto col demonio. Nell'occasione lo SCHETTINO, oltre a ribadirle che il sacerdote faceva solo del bene alla sorella, aveva cercato di indurla a ritirare l’esposto presentato, lasciando intendere che, in assenza di adeguate prove, avrebbe potuto rispondere del reato di calunnia. Lo SCHETTINO aveva anche organizzato un incontro tra N., il padre T. C. e don Michele BARONE, finalizzato ancora una volta ad ottenere il ritiro dell’esposto. In un colloquio col padre la Tramontano aveva, inoltre, appreso che per rivedere A. avrebbe dovuto eseguire due incarichi, indicati da San Michele: ritirare l'esposto contro don Michele e recarsi con loro a Cracovia, dove A. sarebbe stata definitivamente liberata. La teste non aveva voluto cedere alle richieste, decidendo di non presentarsi all’appuntamento.
 
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view post Posted on 13/3/2018, 12:39

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http://noicaserta.it/don_michele_barone_ce..._esorcismo.html

SCANDALO ESORCISMI | Nuova misura per don Michele Barone ed i
genitori della 13enne. Sospesa la podestà genitoriale

Casapesenna -
Nel pomeriggio di ieri, 12 marzo, la Squadra Mobile della Questura di Caserta, su disposizione della Procura della
Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari,
emessa dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di:
- BARONE MICHELE, nato a Caserta il 20.2.1976, sacerdote appartenente alla diocesi di Aversa - attinto dalla
misura cautelare della custodia in carcere;
- SCHETTINO Luigi, nato a Caserta il 28.5.1978, dirigente della Polizia di Stato - attinto dalla misura cautelare
degli arresti domiciliari;
- TRAMONTANO Cesare, nato a Maddaloni il 26/10/1967 - attinto dalla misura cautelare del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della sospensione della potestà genitoriale;
- CARANGELO Lorenza, nata a Maddaloni il 25.2.1970 - attinto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento
ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della sospensione della potestà genitorìale;
Le indagini, dirette dalla Procura e curate dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta e, per la parte relativa ad
alcuni accertamenti tecnici, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, hanno
consentito di approfondire ulteriormente le censure relative alle gravissime condotte perpetrate dal sacerdote
Michele BARONE, appartenente alla diocesi di Aversa, in concorso con le altre persone attinte dai provvedimenti
cautelari.
Il sacerdote, infatti - già colpito da un'ordinanza cautelare per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza
sessuale - agendo senza l'autorizzazione del Vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle
prescrizioni dell'organizzazione clericale, ha perpetrato su numerose donne - tra le quali la minore T.A. - riti
esorcisti posti in essere con modalità violente, in tal modo concretizzando la realizzazione delle fattispecie
incriminatrici dei maltrattamenti in famiglia aggravati dalla realizzazione, ai danni della minore T.A., di una lesione
gravissima.
Le ordinanze cautelari hanno, altresì, riguardato, TRAMONTANO Cesare e CARANGELO Lorenza, genitori della
minore T.A., i quali hanno partecipato a numerosi episodi di maltrattamento, contribuendo consapevolmente e
volontariamente alla realizzazione dei soprusi ai danni della figlia e alla realizzazione, ai suoi danni, di uno sfregio
permanente del viso.
Infine, attinto da misura cautelare è stato anche il vice questore aggiunto della P.S. Luigi SCHETTINO, seguace di
don Michele BARONE, ritenuto responsabile, in concorso, anche dei maltrattamenti subiti da T.A., non avendo
impedito il protrarsi della condotta criminosa, pur avendone piena contezza e avendo l'obbligo giuridico di impedire l'ulteriore protrazione dell'evento criminale e, in particolare, la realizzazione dello sfregio permanente del viso della
minore. Le indagini, sono state condotte attraverso l'escussione di numerose persone informate sui fatti,
l'acquisizione di documentazione sanitaria, la realizzazione e l'acquisizione di videofilmati — anche oggetto di
servizi di trasmissioni televisive - una consulenza medico/legale e intercettazioni telefoniche e ambientali

https://edizionecaserta.it/2018/03/13/arre...-pure-genitori/

Nuovo arresto per don Barone e Schettino.
Misura pure per i genitori
Maddaloni/Casapesenna. Nel pomeriggio di ieri, 12 marzo, la Squadra Mobile della
Questura di Caserta, su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua
Vetere, ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP
presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di:
– BARONE MICHELE, nato a Caserta il 20.2.1976, sacerdote appartenente alla diocesi di
Aversa – attinto dalla misura cautelare della custodia in carcere;
– SCHETTINO Luigi, nato a Caserta il 28.5.1978, dirigente della Polizia di Stato – attinto
dalla misura cautelare degli arresti domiciliari;
– T. Cesare, nato a Maddaloni nel 1967 – attinto dalla misura cautelare del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della sospensione della potestà
genitoriale;
– C. Lorenza, nata a Maddaloni nel 1970 – attinto dalla misura cautelare del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della sospensione della potestà
genitorìale;
Le indagini, dirette dalla Procura e curate dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta e,
per la parte relativa ad alcuni accertamenti tecnici, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri
del Comando Provinciale di Caserta, hanno consentito di approfondire ulteriormente le
censure relative alle gravissime condotte perpetrate dal sacerdote Michele BARONE,
appartenente alla diocesi di Aversa, in concorso con le altre persone attinte dai
provvedimenti cautelari. Il sacerdote, infatti – già colpito da un’ordinanza cautelare per i
reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale – agendo senza l’autorizzazione del
Vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle prescrizioni
dell’organizzazione clericale, ha perpetrato su numerose donne riti esorcisti posti in essere
con modalità violente, in tal modo concretizzando la realizzazione delle fattispecie
incriminatrici dei maltrattamenti in famiglia aggravati dalla realizzazione, ai danni della
minore, di una lesione gravissima.
 
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Prete difeso dall'avv. Taormina già in carcere per violenza sessuale e maltrattamenti

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Don Barone e papa Francesco

http://noicaserta.it/don_michele_barone_ce..._esorcismo.html

SCANDALO ESORCISMI | Nuova misura per don Michele Barone ed i
genitori della 13enne. Sospesa la podestà genitoriale

Casapesenna -
Nel pomeriggio di ieri, 12 marzo, la Squadra Mobile della Questura di Caserta, su disposizione della Procura della
Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari,
emessa dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di:
- BARONE MICHELE, nato a Caserta il 20.2.1976, sacerdote appartenente alla diocesi di Aversa - attinto dalla
misura cautelare della custodia in carcere;
- SCHETTINO Luigi, nato a Caserta il 28.5.1978, dirigente della Polizia di Stato - attinto dalla misura cautelare
degli arresti domiciliari;
- TRAMONTANO Cesare, nato a Maddaloni il 26/10/1967 - attinto dalla misura cautelare del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della sospensione della potestà genitoriale;
- CARANGELO Lorenza, nata a Maddaloni il 25.2.1970 - attinto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento
ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della sospensione della potestà genitorìale;
Le indagini, dirette dalla Procura e curate dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta e, per la parte relativa ad
alcuni accertamenti tecnici, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, hanno
consentito di approfondire ulteriormente le censure relative alle gravissime condotte perpetrate dal sacerdote
Michele BARONE, appartenente alla diocesi di Aversa, in concorso con le altre persone attinte dai provvedimenti
cautelari.
Il sacerdote, infatti - già colpito da un'ordinanza cautelare per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza
sessuale - agendo senza l'autorizzazione del Vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle
prescrizioni dell'organizzazione clericale, ha perpetrato su numerose donne - tra le quali la minore T.A. - riti
esorcisti posti in essere con modalità violente, in tal modo concretizzando la realizzazione delle fattispecie
incriminatrici dei maltrattamenti in famiglia aggravati dalla realizzazione, ai danni della minore T.A., di una lesione
gravissima.
Le ordinanze cautelari hanno, altresì, riguardato, TRAMONTANO Cesare e CARANGELO Lorenza, genitori della
minore T.A., i quali hanno partecipato a numerosi episodi di maltrattamento, contribuendo consapevolmente e
volontariamente alla realizzazione dei soprusi ai danni della figlia e alla realizzazione, ai suoi danni, di uno sfregio
permanente del viso.
Infine, attinto da misura cautelare è stato anche il vice questore aggiunto della P.S. Luigi SCHETTINO, seguace di
don Michele BARONE, ritenuto responsabile, in concorso, anche dei maltrattamenti subiti da T.A., non avendo
impedito il protrarsi della condotta criminosa, pur avendone piena contezza e avendo l'obbligo giuridico di impedire l'ulteriore protrazione dell'evento criminale e, in particolare, la realizzazione dello sfregio permanente del viso della
minore. Le indagini, sono state condotte attraverso l'escussione di numerose persone informate sui fatti,
l'acquisizione di documentazione sanitaria, la realizzazione e l'acquisizione di videofilmati — anche oggetto di
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Nuovo arresto per don Barone e Schettino.
Misura pure per i genitori
Maddaloni/Casapesenna. Nel pomeriggio di ieri, 12 marzo, la Squadra Mobile della
Questura di Caserta, su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua
Vetere, ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP
presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di:
– BARONE MICHELE, nato a Caserta il 20.2.1976, sacerdote appartenente alla diocesi di
Aversa – attinto dalla misura cautelare della custodia in carcere;
– SCHETTINO Luigi, nato a Caserta il 28.5.1978, dirigente della Polizia di Stato – attinto
dalla misura cautelare degli arresti domiciliari;
– T. Cesare, nato a Maddaloni nel 1967 – attinto dalla misura cautelare del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della sospensione della potestà
genitoriale;
– C. Lorenza, nata a Maddaloni nel 1970 – attinto dalla misura cautelare del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della sospensione della potestà
genitorìale;
Le indagini, dirette dalla Procura e curate dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta e,
per la parte relativa ad alcuni accertamenti tecnici, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri
del Comando Provinciale di Caserta, hanno consentito di approfondire ulteriormente le
censure relative alle gravissime condotte perpetrate dal sacerdote Michele BARONE,
appartenente alla diocesi di Aversa, in concorso con le altre persone attinte dai
provvedimenti cautelari. Il sacerdote, infatti – già colpito da un’ordinanza cautelare per i
reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale – agendo senza l’autorizzazione del
Vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle prescrizioni
dell’organizzazione clericale, ha perpetrato su numerose donne riti esorcisti posti in essere
con modalità violente, in tal modo concretizzando la realizzazione delle fattispecie
incriminatrici dei maltrattamenti in famiglia aggravati dalla realizzazione, ai danni della
minore, di una lesione gravissima.
 
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https://edizionecaserta.it/2018/03/13/baro...tano-3-lettere/

Barone scrive al vescovo: “Vieni a trovarmi in
carcere”. Spuntano 3 lettere
Aversa/Casapesenna. L’arresto non ha fiaccato don Michele Barone almeno nella voglia di
imporre il suo ruolo di sacerdote. Dall’inchiesta che ha portato oggi alla seconda ordinanza
nel giro di un mese, infatti, emerge che per ben due volte il parroco di Casapesenna ha
scritto al vescovo di Aversa.
Nel nuovo provvedimento notificato oggi ci sono anche le dichiarazioni rese alla Procura la
scorsa settimana proprio da monsignor Angelo Spinillo. Il vescovo ha spiegato di aver
conosciuto Barone nel 2011 ma fino al dicembre 2017 aveva ignorato che si occupasse di
persone possedute dal demonio. Nel giugno 2017, però, dopo il colloquio con la sorella di
una delle ragazze, rivelatesi poi vittime del parroco di Casapesenna, il vescovo aveva
convocato don Barone che lo aveva rassicurato sugli esorcismi dicendo che si trattava di
semplici benedizioni che contenevano esortazioni e invocazioni.
Lo scandalo però si stava allargando a macchia d’olio, complice anche la segnalazione di
una Diocesi irlandese, al punto che lo stesso Spinillo a dicembre 2017 decisedi ammonire
ufficialmente Barone; la reazione del sacerdote fu durissima arrivando al punto di
minacciare querele per denuncia anche nei confronti del vescovo.
“Dopo il programma Le Iene ho disposto la revoca per un anno della facoltà di esercizio in
pubblico del ministero sacerdotale di don Michele” ha spiegato Spinillo in Procura. Dopo l’arresto lo stesso vescovo di Aversa ha ricevuto una lettera dal parroco nella quale veniva
chiesta la revoca del decreto di sospensione. Il 1° marzo Spinillo inviò una risposta
negativa al sacerdote che replicò con un telegramma. “Chiedeva di recarmi a fargli visita in
carcere” ha ammesso Spinillo.
 
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Don Aversano accusa il collega. Il diavolo si accaniva sulle donne. E sapeva bene dove mettere le mani

Gli esorcismi hard di don Barone: "Aspergeva le parti intime e toccava il seno"

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Don Barone con Sara Tommasi e la mamma. La stata convertendo

https://edizionecaserta.it/2018/03/14/don-...me-benedizioni/

“Don Barone toccava il seno e aspergeva le parti intime durante
benedizioni”
Casapesenna/Maddaloni. In questa ordinanza bis a carico di don Michele Barone e degli altri indagati, emerge in maniera dirompente il
racconto del sacerdote don Carlo Aversano, unico prete della diocesi autorizzato come esorcista dal 1985.
Don Carlo Aversano nel corso dell’audizione, davanti agli inquirenti, ha chiarito che il rito speciale dell’esorcismo non prevede alcun
contatto fisico tra il prete autorizzato e la persona posseduta dal demonio, nè tantomeno il ricorso alla violenza.
Il prete può semplicemente limitarsi ad appoggiare lievemente le mani sul capo della persona, abbracciarla in segno di conforto ed invitare
i familiari a tenerla ferma se la persona è esagitata.
Don Aversano ha detto che durante il rito non è prevista nessuna assunzione forzata dell’ostia che deve solo essere esposta per
contrastare il maligno.
Non c’è il digiuno, non c’è la pratica dell’immersione nell’acqua, ma solo l’aspersione e se la casa è teatro di strane manifestazioni, non la
si lascia ma si cerca di contrastare con le preghiere.
Don Aversano, essendo l’unico abilitato agli esorcismi, aveva consigliato a don Barone di astetenersi da pratiche per le quali non aveva
ricevuto autorizzazioni.
Il suddetto sacerdote ha reso noto di aver appreso da alcune donne, tra le 3 e le 4, venute da lui separatamente e in occasioni diverse,
che don Michele nel corso delle benedizioni le aveva toccate sul seno, aspergendole sulle parti intime, tanto da suscitare in loro un forte
turbamento.
 
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www.casertace.net/8149-si-annuncia...ttino-e-de.html

Pubblicato il 16/03/18 09:50
Si annunciano molti mesi in carcere per don Michele Barone. Il Riesame respinge il suo ricorso e quelli del vicequestore Schettino e dei genitori della 13enne seviziata

Ieri la decisione dei giudici della libertà

CASAPESENNA - Ha retto in pieno l'impianto accusatorio della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere al cospetto dei giudici della libertà del tribunale del Riesame di Napoli.

Confermata la misura cautelare del carcere per don Michele Barone. Discorso speculare per il vice questore aggiunto della polizia d Stato Luigi Schettino che dunque resta ai domiciliari. Confermate le misure del divieto di avvicinamento e della sospensione della potestà genitoriale per i genitori di A.T., la ragazzina di 13 sottoposta ai riti di esorcismo da aperte di don Michele Barone.

Ricordiamo che sui 4 grava anche una seconda ordinanza di arresto e di limitazione della libertà personale per il reato di lesioni gravi, emessa pochissimi giorni fa sempre da un gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e che dovrebbe ancora vivere i momenti dell'interrogatorio di garanzia. La conseguenza della decisione del Riesame è che si allungheranno i tempi della detenzione in carcere di don Michele Barone e di quella ai domiciliari di Luigi Schettino, i quali possono presentare ricorso in Cassazione, con tempi di pronunciamento che variano dai 4 ai 6 mesi.

Dunque il titolo cautelare ora è nelle mani del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e passerà in quello del collegio giudicante se e quando i 4 saranno rinviati a giudizio.

Red.Cro.
 
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https://edizionecaserta.it/2018/03/16/la-m...egli-esorcismi/

La mossa di Taormina: porta al giudice il
Manuale degli Esorcismi
Casapesenna/Maddaloni. Resta in carcere don Michele Barone, il prete di Casapesenna
accusato di aver maltrattato e abusato sessualmente di tre donne, tra cui una minore di 14
anni, dopo averle convinte che erano possedute dal demonio e averle costrette a subire
presunti riti esorcistici.
Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Napoli cui si era rivolto il legale del sacerdote,
Carlo Taormina, che aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza di carcerazione emessa dal
Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e in subordine, la concessione dei
domiciliari. Rilevante nella decisione dei giudici il video prodotto dalla Procura della
Repubblica di Santa Maria Capua Vetere in cui si vede un 40enne, non ancora identificato,
che viene sottoposto in Chiesa ad un rito di esorcismo da parte di don Michele, che usa
metodi violenti per tenerlo calmo.
Dal canto suo Taormina ha portato il Manuale degli Esorcismi di padre Gabriele Amorth
(deceduto nel 2016), in cui si consiglia l’uso di metodi violenti, come legare il posseduto
con una fune, ma solo per controllare le reazioni. Misura confermata anche per il
funzionario della Polizia di Stato Luigi Schettino, che resterà agli arresti domiciliari; il vicequestore,
ex dirigente del Commissariato di Maddaloni, è accusato di non aver impedito le
violenze commesse da don Michele e di aver provato a convincere la sorella della 14enne,
che per prima ha denunciato la cosa alla Polizia e poi a Le Iene, a ritirare la denuncia.
 
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http://www.pupia.tv/2018/03/canali/cronaca...no-moggi/411541

Gli “esorcismi” di don Barone, il vescovo: “Mi minacciò di querela”. Convocato anche Luciano Moggi
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Don Michele Barone, il sacerdote in carcere da alcune settimane con l’accusa di avere sottoposto a trattamenti di brutale violenza una tredicenne ritenuta posseduta dal demonio, arrivò a minacciare il vescovo Angelo Spinillo quando quest’ultimo gli notificò il provvedimento di ammonizione: è lo stesso Spinillo che lo ha raccontato agli inquirenti di Santa Maria Capua Vetere quando è stato ascoltato lo scorso 6 marzo.

“Il 19 dicembre 2017, dopo aver convocato Barone alla presenza di altri quattro sacerdoti appartenenti alla diocesi – ha messo a verbale il vescovo di Aversa – gli abbiamo notificato un formale provvedimento di ammonizione attraverso cui il sacerdote veniva formalmente invitato a proseguire in quel tipo di condotta. Nel corso della riunione don Michele reagì in modo verbalmente violento, minacciando tutti i presenti, me compreso, di denuncia per diffamazione e calunnia”.

A don Barone il vescovo parlò anche della lettera ricevuta dalla diocesi di Ferns, in Irlanda, che segnalava il comportamento violento tenuto dal sacerdote nella hall di un albergo di Medjugorie in occasione di un pellegrinaggio. Il prete andò su tutte le furie, affermando che gli irlandesi sono “ubriaconi” e pertanto non sono attendibili. Non solo: quando, dopo la puntata de “Le Iene” che ha rivelato le violenze sulla ragazzina, il vescovo lo ha sospeso per un anno dal ministero sacerdotale, don Barone non ha accettato questa decisione. “Successivamente al suo arresto – ha detto ancora il vescovo agli inquirenti – ho ricevuto una lettera da don Michele proveniente dal carcere, datata 24 febbraio 2018, avente ad oggetto la richiesta di revoca del decreto di sospensione. Il primo marzo ho provveduto ad inviare la risposta negativa a don Michele inviandola alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Dopo di questo ho ricevuto un telegramma di don Michele il quale chiedeva di recarmi a fargli visita in carcere”.

Ma don Barone, che spesso era in televisione come ospite di trasmissioni anche di carattere nazionale, aveva contatti con personaggi del mondo dello spettacolo come Claudia Koll e Sara Tommasi, che potrebbero anche entrare a far parte della lista di testimoni. Ma al momento, come rivelato dal Mattino, l’unico ad essere stato convocato è Luciano Moggi. L’ex direttore generale della Juventus è stato chiamato a seguito delle numerose interviste rilasciate da Barone nel corso degli anni, durante le quali ha indicato Moggi come amico.

Ieri, intanto, davanti al tribunale del Riesame, si è celebrata l’udienza nel corso della quale i difensori di Barone, Carlo Taormina, e del dirigente di polizia Luigi Schettino, Carlo De Stavola, hanno chiesto l’annullamento della prima ordinanza di custodia cautelare. La decisione sarà presa nelle prossime ore, così come a stretto giro si svolgeranno gli interrogatori di garanzia degli indagati per la seconda ordinanza.

http://www.pupia.tv/2018/03/canali/cronaca...no-moggi/411575
 
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http://www.giustizianews24.it/2018/03/16/e...onti-querelare/

Esorcismi e violenze, parla il sacerdote: «Mai sfregiato la ragazza quattordicenne» E l’avvocato annuncia: pronti a querelare

Don Michele Barone
di Giancarlo Maria Palombi
Nessuna violenza, nessuna lesione. Ha respinto l’accusa di aver provocato uno sfregio permanente ad una 14enne durante un rito di esorcismo il sacerdote del Tempio di Casapesenna Michele Barone, interrogato nel carcere di Vallo della Lucania dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il magistrato, martedì scorso, aveva emesso su richiesta della Procura un’ordinanza a carico del sacerdote contestandogli il reato di lesioni gravissime, per aver provocato uno sfregio permanente all’orecchio della 14enne durante la pratica esorcistica cui la ragazza era stata sottoposta qualche mese fa; un’ordinanza bis dopo quella del 23 febbraio scorso, che aveva portato all’arresto del prete e dei genitori della 14enne (posti ai domiciliari e rimessi in libertà) all’aeroporto di Capodichino, dove erano di ritorno da Medjugorie. Nell’interrogatorio odierno, don Michele si e’ difeso spiegando di non aver provocato alcuno sfregio, ma di aver solo praticato alla ragazzina una manovra in linea con quelle prescritte dai manuali canonici sull’esorcismo che potrebbe al massimo averle provocato un ematoma temporaneo. Analoga risposta anche in relazione al video prodotto dalla Procura in cui si vede il sacerdote praticare il rito ad un 50enne verso il quale usa modi violenti. Il legale del prete, Carlo Taormina, ha affermato: «Chiederemo che venga sentita la persona che si vede nel video; don Michele gli ha dato qualche schiaffo, ma solo per calmarlo perché era esagitato tanto da essere bloccato da due uomini. E dopo il rito è stato bene». L’avvocato annuncia inoltre che presenterà denunce contro il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che ha sempre sostenuto di non aver mai autorizzato don Michele a praticare l’esorcismo, e contro il prete don Carlo Dell’Aversano, esorcista autorizzato della Diocesi di Aversa, che alla Procura ha confermato i presunti abusi commessi da don Michele verso le donne. Intanto oggi il riesame di Napoli, pur confermando il carcere per il prete, ha escluso le aggravanti dell’uso dell’autorità e della violenza in relazione all’accusa contestata al prete di aver tentato di costringere la sorella della 14enne a ritirare la denuncia presentata alla Polizia contro di lui.

venerdì, 16 marzo 2018 - 23:49
 
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http://www.giornaledelcilento.it/it/17_03_...ml#.Wq0NkmrOWUk

Esorcismo su minorenne, prete interrogato a Vallo della Lucania
Redazione • 17 marzo 2018 11:38

Ha respinto l'accusa di aver provocato uno sfregio permanente ad 14enne durante un rito di esorcismo il sacerdote del Tempio di Casapesenna Michele Barone, interrogato venerdì nel carcere di Vallo della Lucania (Cilento) dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il magistrato, martedì scorso, aveva emesso su richiesta della procura un'ordinanza a carico del sacerdote contestandogli il reato di lesioni gravissime, per aver provocato uno sfregio permanente all'orecchio della 14enne durante la pratica esorcistica cui la ragazza era stata sottoposta qualche mese fa; un'ordinanza bis dopo quella del 23 febbraio scorso, che aveva portato all'arresto del prete e dei genitori della 14enne (posti ai domiciliari e rimessi in libertà) all'aeroporto di Capodichino, dove erano di ritorno da Medjugorie.

Nell'interrogatorio tenutosi ieri, venerdì, don Michele si è difeso spiegando di non aver provocato alcuno sfregio, ma di aver solo praticato alla ragazzina una manovra in linea con quelle prescritte dai manuali canonici sull'esorcismo che potrebbe al massimo averle provocato un ematoma temporaneo. Analoga risposta anche in relazione al video prodotto dalla Procura in cui si vede il sacerdote praticare il rito ad un 50enne verso il quale usa modi violenti. Il legale del prete, Carlo Taormina, ha affermato: «Chiederemo che venga sentita la persona che si vede nel video; don Michele gli ha dato qualche schiaffo, ma solo per calmarlo perchè era esagitato tanto da essere bloccato da due uomini. E dopo il rito è stato bene».

L'avvocato annuncia inoltre che presenterà denunce contro il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che ha sempre sostenuto di non aver mai autorizzato don Michele a praticare l'esorcismo, e contro il prete don Carlo Dell'Aversano, esorcista autorizzato della Diocesi di Aversa, che alla procura ha confermato i presunti abusi commessi da don Michele verso le donne. Intanto venerdì il riesame di Napoli, pur confermando il carcere per il prete, ha escluso le aggravanti dell'uso dell'autorità e della violenza in relazione all'accusa contestata al prete di aver tentato di costringere la sorella della 14enne a ritirare la denuncia presentata alla polizia contro di lui. «Il tempo sarà galantuomo, chiariremo tutto» dice Taormina. Sempre venerdì, inoltre, è stato sentito alla procura di Santa Maria Capua Vetere, per circa un'ora, l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, che ha risposto alle domande dei pm in relazione alla conoscenza di don Michele, avvenuta qualche anno fa.
 
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http://www.casertanews.it/cronaca/michele-...asapesenna.html

Don Michele e la ‘liberazione’ della 13enne dal diavolo: il racconto choc dell’altra sorella

Don Michele e la ‘liberazione’ della 13enne dal diavolo: il racconto choc dell’altra sorella
E’ avvenuto durante l’ultimo viaggio a Cracovia prima dell’arresto

Redazione
17 marzo 2018 16:48

Don Michele e la ‘liberazione’ della 13enne dal diavolo: il racconto choc dell’altra sorella

Quattro giorni prima di finire in manette per i maltrattamenti ai danni della 13enne di Maddaloni sottoposta ad ‘esorcismi’, don Michele Barone, parroco del Tempio di Casapesenna, credeva di aver risolto “il problema”. Già perché nel corso dell’ultimo viaggio a Cracovia, nella notte del 19 febbraio, la ragazzina “impossessata dal Diavolo” si era svegliata dicendo che stava meglio e riprese a mangiare e camminare.

A raccontarlo ai magistrati è stata la sorella che aveva deciso di accompagnare la piccola ed i genitori nel viaggio organizzato in Polonia per stare vicino a lei. Ma non solo: perché don Barone “le aveva fatto vedere il video trasmesso dalla trasmissione Le Iene, facendo credere alla 13enne che tutto fosse dipeso dal comportamento dell’altra sorella, inducendola a non avere contatti con quest’ultima”. La terza sorella, che pure aveva abbandonato la casa dei genitori non sopportando le violenze ai danni della 13enne, ha confidato agli inquirenti della Squadra Mobile di essere tornata per cercare di stare vicino a lei.

Ed ha raccontato di aver assistito più volte tra gennaio e febbraio agli esorcismi praticati da don Michele Barone. “Durante tali riti il sacerdote la afferrava per i capelli, la sbatteva a terra provocandole danni all’osso sacro, la immobilizzava tenendole la testa tra le gambe mentre gli altri adepti la tenevano ferma”. Inoltre la 13enne era costretta “ad inghiottire l’ostia, che le veniva infilata con la forza in gola ed era obbligata anche per ore a vedere un filmato sulla crocifissione di Cristo, particolarmente raccapricciante anche per una persona adulta”.
 
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https://www.ilmattino.it/caserta/prete_eso...di-3613379.html

Don Michele, pressing su Moggi:
​«Devi restituirmi subito i soldi»

ARTICOLI CORRELATI
di Mary Liguori
67
Che la strada degli esorcismi da Casapesenna a Roma fosse più corta di quanto geograficamente sia, lo si era capito nel momento in cui le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere si sono spostate dal Tempio mariano casertano al Santuario capitolino del Divino Amore. Non era chiaro, però, perché i pm si fossero presi la briga di convocare Luciano Moggi che con don Michele Barone avrebbe fatto amicizia proprio al Divino Amore. Del legame tra l'ex direttore generale della Juventus e il sacerdote sembrano esserci tracce di lunga data ma, allo stesso tempo, apparentemente prive di aspetti che potessero solleticare un qualche interesse giudiziario. Invece, dalle intercettazioni di recente depositate, si è appreso che, mentre era controllato dalle cimici della squadra mobile, don Barone chiamò più volte Moggi per chiedergli del denaro. Anzi, per esigere l'estinzione di un debito. Soldi, dunque, che secondo l'ufficio inquirente diretto dal procuratore Maria Antonietta Troncone, il prete avrebbe prestato all'ex dg della Juve e che intendeva recuperare. Una somma non quantificata che - sempre secondo la Procura - Michele Barone riuscì a recuperare nel corso di un incontro nella casa napoletana di Luciano Moggi. Una vicenda perlomeno sorprendente che naturalmente non cambia la posizione dell'ex dirigente di calcio che non è indagato. E che infatti, venerdì, è stato sentito dai pm come persona informata sui fatti. In quella circostanza, alla luce delle intercettazioni depositate, probabilmente a Moggi è stato chiesto di spiegare a che titolo Barone pretendesse la restituzione di quel denaro. Il verbale di interrogatorio è naturalmente ancora segretato, ma sicuramente Moggi avrà fornito una spiegazione ai magistrati.
CONTINUA A LEGGERE L'ARTIC
 
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https://edizionecaserta.it/2018/03/27/baro...onianze-chiave/

Barone, prima mossa della Procura: sprint per le
testimonianze chiave
Maddaloni/Casapesenna. Trascorrerà certamente le festività pasquali dietro le sbarre, ma
per don Michele Barone c’è già un appuntamento chiave subito dopo la ricorrenza più
importante per i cattolici. Per metà aprile è stata fissato infatti dalla Procura della
Repubblica di Santa Maria Capua Vetere l’incidente probatorio: si tratta di un esame
indifferibile per le indagini sulla vicenda degli abusi commessi dal parroco di Casapesenna e
che potrebbe essere decisivo per la chiusura in tempi ragionevoli di un’inchiesta che si
presenta ovviamente molto complessa e delicata.
L’avviso di fissazione è stato già notificato anche all’avvocato di fiducia di Barone, il noto
penalista Carlo Taormina che già aveva annunciato che non si sarebbe opposto a tale scelta
della Procura sammaritana. Nell’appuntamento, fissato tra circa due settimane, saranno
acquisite tre testimonianze: saranno ascoltate anche due delle ragazze vittime degli abusi
del parroco che saranno chiamate a confermare e chiarire il racconto fornito agli
investigatori e divenuto parte integrante dei provvedimenti notificati al sacerdote di
Casapesenna.
Due settimane fa fu eseguita nei confronti di don Barone un’ordinanza bis dopo quella del
23 febbraio scorso, che aveva portato all’arresto del prete all’aeroporto di Capodichino,
dove erano di ritorno da Medjugorie. Nell’ultimo interrogatorio, don Michele si è difeso
spiegando di non aver provocato alcuno sfregio, ma di aver solo praticato alla ragazzina
una manovra in linea con quelle prescritte dai manuali canonici sull’esorcismo che potrebbe
al massimo averle provocato un ematoma temporaneo. Analoga risposta anche in relazione
al video prodotto dalla Procura in cui si vede il sacerdote praticare il rito ad un 50enne
verso il quale usa modi violenti.
LE ACCUSE IN RIFERIMENTO AL CASO DELLE DUE GIOVANI
La prima vittima

L’accusa formulata dalla Procura al parroco: “Dopo averla indotta a credere di essere
posseduta dal demonio e averle rappresentato che la “guarigione della sua anima” potesse
essere conseguita soltanto attraverso la quotidiana perpetrazione di medioevali “riti
esorcisti” di purificazione e liberazione dell’anima e attraverso quotidiane “benedizioni”, così
inducendola ad entrare nel gruppo dei suoi “adepti”, mediante violenza consistita nel tirarle
veementemente i capelli e, talvolta, nel tagliarglieli senza il suo consenso, nel prenderla a
schiaffi, nel piegarle e morderle violentemente le orecchie, nel farla posizionare in ginocchio
e, successivamente, con la testa a terra, calpestandogliela con i suoi piedi, nel costringerla
ad ingurgitare olio ed acqua santi, mescolando l’acqua con la sua saliva e, infine, nello
sputarle in bocca – che apriva con la forza – allorquando la stessa si rifiutava di ingoiare,
nonché, abusando delle condizioni d’inferiorità fisica e psichica della persona offesa al
momento dei fatti – essendo sua ferma convinzione di essere governata da un demonio ed
essendosi, la stessa, totalmente e incondizionatamente affidata alle sue cure, costringeva la
predetta a subire atti sessuali.
In particolare, durante le c.d. “benedizioni”, aventi cadenza quotidiana, e attraverso le
condotte di violenza e di abuso sopra descritte, le alzava la maglia, le sbottonava reggiseno
e pantalone, facendola rimanere quasi nuda – a volte anche davanti ad altri “adepti” – e la
toccava in varie parti del corpo, tra cui seno, glutei e inguine. Inoltre, facendo spesso
apprezzamenti sul suo seno e, in quelle circostanze, la schiaffeggiava sul sedere. La
costringeva, altresì, a fare il bagno nuda in acqua esorcizzata e, infine, spacciando la sua
condotta per un intervento terapeutico volto a farle venire il ciclo, le abbassava il pantalone
e le palpava il basso ventre, zona puberale e vaginale.”

La ricostruzione della Procura. Dall’ordinanza: “Dopo aver indotto a credere che il suo
parente fosse posseduto dal demonio e averle rappresentato che la “guarigione della sua
anima” potesse essere conseguita soltanto attraverso la quotidiana perpetrazione di
medievali “riti esorcisti” di purificazione e liberazione dell’anima, così inducendola ad
entrare nel gruppo dei suoi “adepti”, mediante minaccia consistita nel dirle che l’Angelo e la
Madonna avevano un disegno particolare per i privilegiati appartenenti alla sua “setta” e
che, se qualcuno lo avesse abbandonato e/o non avesse fatto tutto quello che lui diceva di
fare, ciò avrebbe contrastato quel disegno e avrebbe avuto delle conseguenze brutte per la
sua vita, nonché, abusando delle condizioni d’inferiorità fisica e psichica della persona
offesa al momento dei fatti – essendo la stessa preoccupata di poter essere governata da
un demonio, tanto da affidarsi totalmente e incondizionatamente alle sue cure –
costringeva la predetta a compiere e subire atti sessuali.
In particolare, in una prima occasione, durante un viaggio in nave volto a raggiungere la
destinazione di Medjugorie, dopo aver celebrato la messa e, dopo averla invitata nella sua
cabina al fine di confessarla, allorquando la stessa si recava da lui, iniziava
improvvisamente a baciarla sulla bocca, le alzava la maglietta e, spostandole il reggiseno,
le palpava veementemente e le baciava il seno. In una seconda circostanza, verificatesi nei
giorni immediatamente successivi, dopo aver raggiunto l’albergo “Medjugorie Spa” e dopo
averla invitata in una camera diversa da quella in cui lo stesso alloggiava – col pretesto di
chiederle i motivi del litigio con il suo ragazzo avvenuto nel corso del viaggio in nave – dopo
che la stessa lo raggiungeva all’interno della predetta camera, improvvisamente, si toglieva
la tunica, rimanendo totalmente nudo, e la costringeva a praticargli un rapporto orale,
afferrando violentemente la sua testa e abbassandola fino a portarla sul suo organo
sessuale.
Infine, a distanza di tempo dagli episodi precedenti, allorquando la persona offesa, in
conseguenza del suo stato depressivo, iniziava a temere di poter essere vittima di una
possessione demoniaca e, per questo, lo contattava tramite messaggio whatsapp al fine di
rappresentargli i suoi timori e di trovare una soluzione per tale problema, la invitava a
raggiungerlo subito e da sola presso la “cappellina di Casapesenna”, dicendole che era
possibile che il demonio l’avesse presa di mira. Una volta che la persona offesa lo ebbe
raggiunto, invece di ascoltare quello che aveva da dirgli, improvvisamente, la costringeva
ad avere un rapporto orale, le alzava la maglia e il reggiseno, toccandole e baciandole il
seno e, siccome non aveva eiaculato durante il rapporto orale, la costringeva violentemente
ad alzarsi e, con veemenza, la girava di spalle appoggiandola su un armadio, le abbassava i
pantaloni tipo leggins e la mutandina e le chiedeva espressamente di avere un rapporto
anale. A quel punto essendosi la vittima voltata di soppiatto, le afferrava violentemente le
braccia e la costringeva ad abbassarsi e a praticargli un altro rapporto orale”.
 
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http://sacerdotisposati.altervista.org/201...enne-picchiata/

Prete esorcista, silenzi sulla tredicenne picchiata
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Dove può arrivare una ragnatela intessuta in lunghi anni di silenzi, omissioni, con la complicità di amicizie influenti? Lontano, molto lontano, a leggere ciò che emerge, giorno dopo giorno, dall’inchiesta su don Michele Barone, il prete dei vip arrestato per avere picchiato una minorenne dopo aver fatto credere a lei, e ai suoi genitori, che fosse indemoniata. La si può fare franca, almeno fino a un certo punto. Poliziotti-adepti, e il gioco è fatto. Dagli atti depositati al Riesame si parla di almeno tre ispettori che «pregano con i gruppi carismatici» e che, quando si sono trovati di fronte l’esposto contro don Barone, potrebbero aver deciso, deliberatamente, di chiudere un occhio. Perché, prima degli arresti dello scorso febbraio, la denuncia contro il sacerdote è passata per una questura e due commissariati, attraverso i servizi sociali di Maddaloni ed è finita finanche nelle mani del sindaco di Novara, al quale scrisse la zia della vittima per chiedere aiuto quando si rese conto che la nipote veniva maltrattata e, nonostante le denunce sporte dalla sorella, né il prete né i genitori venivano fermati.

tratto da Il Mattino

https://www.ilmattino.it/caserta/i_polizio...le-3640659.html

I poliziotti nella setta dell'esorcista: agenti-adepti per fermare l'inchiesta su don Michele

di Mary Liguori
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Dove può arrivare una ragnatela intessuta in lunghi anni di silenzi, omissioni, con la complicità di amicizie influenti? Lontano, molto lontano, a leggere ciò che emerge, giorno dopo giorno, dall'inchiesta su don Michele Barone, il prete dei vip arrestato per avere picchiato una minorenne dopo aver fatto credere a lei, e ai suoi genitori, che fosse indemoniata. La si può fare franca, almeno fino a un certo punto. Poliziotti-adepti, e il gioco è fatto. Dagli atti depositati al Riesame si parla di almeno tre ispettori che «pregano con i gruppi carismatici» e che, quando si sono trovati di fronte l'esposto contro don Barone, potrebbero aver deciso, deliberatamente, di chiudere un occhio. Perché, prima degli arresti dello scorso febbraio, la denuncia contro il sacerdote è passata per una questura e due commissariati, attraverso i servizi sociali di Maddaloni ed è finita finanche nelle mani del sindaco di Novara, al quale scrisse la zia della vittima per chiedere aiuto quando si rese conto che la nipote veniva maltrattata e, nonostante le denunce sporte dalla sorella, né il prete né i genitori venivano fermati. Influenze e amicizie che pesano, dunque. Ma andiamo con ordine.

Luciano Moggi ha riferito che lui e Barone erano amici perché «quel prete era accreditato in Vaticano e amico del cardinale Liberio Andreatta», potente prelato già a capo dell'Opera pontificia per i pellegrinaggi e tra i religiosi più ricchi del mondo. Un caso, forse. Come gli anni di «indifferenza» che si sono vissuti in Curia, ad Aversa, rispetto a quanto il prete, e non solo lui, facevano a Casapesenna e dintorni, e fino a Medjugorie e Cracovia. Perché, a sentire i tanti fedeli del Napoletano e del Sannio, certi sacerdoti del Casertano sono conosciuti proprio per le presunte capacità di «guaritori» dalle possessioni demoniache. Ma della fama di quei preti e delle gesta di don Barone nessuno si era accorto ai piani alti della Chiesa locale. Il vescovo, secondo il gip, cercò anche di insabbiare la faccenda. Angelo Spinillo chiese alla ragazza di ritirare la denuncia. Poi il prelato ha chiarito, dicendo che in quel momento faceva riferimento «alle diatribe familiari». E che il prete fu punito con l'ammonizione. Ma era già troppo tardi. Barone è andato avanti, per anni e anni e, forse non solo dentro la Chiesa, aveva trovato una rete di protezione. Altrettanto «blindato» sembra infatti fosse all'esterno, quel sacerdote cugino omonimo del camorrista Michele Barone, oggi pentito.

La sua rete oltrepassava le mura sacre per arrivare fin dentro la polizia. Il vicequestore Luigi Schettino è finito agli arresti con lui con l'accusa di non aver fermato quelle pratiche «medievali», che in realtà erano abusi e maltrattamenti, e di aver tentato di indurre la sorella della vittima a ritirare l'esposto contro il sacerdote. Eppure, durante l'udienza di Riesame, il poliziotto è apparso «turbato» di fronte alle immagini di un cruento esorcismo contenute in un filmato sequestrato nel corso delle indagini. Di quei rituali violenti ha detto di non sapere nulla Schettino che, difeso dall'avvocato Carlo De Stavola, ha ottenuto l'annullamento della seconda ordinanza per la lesione permanente alla 13enne. Di quella denuncia sfociata in arresto solo a febbraio, erano però al corrente almeno tre uffici di polizia, non il solo Schettino che comunque si difende spiegando che non tentò di far ritirare la denuncia ma cercò di dirimere la diatriba familiare nato dopo l'esposto della sorella della vittima.
 
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...99356e02e.shtml

I VERBALI
Il racconto-choc di Renata, seviziata dal prete-esorcista: «Mi picchiava ma stavo bene»
La quindicenne e le accuse al sacerdote di Casapesenna, don Michele Barone
di Titti Beneduce
1

Don Michele Barone, il sacerdote arrestato per maltrattamenti e lesioni durante gli esorcismi, lei lo detesta: «Io ho sempre provato repulsione per i sacerdoti, in particolare verso di lui». Ricorda confusamente le violenze cui veniva sottoposta: «Mi mettono in macchina e andiamo a Casapesenna da questo sacerdote. Quindi lui sale in macchina, fa... Non so che cosa fa, però quando mi risveglio mi ritrovo con il sangue addosso».

Al tempo stesso però Renata (nome di fantasia) a don Michele è grata: «Dopo questa benedizione sì, stavo meglio molto meglio. Poteva darsi anche che mi avesse picchiato, mi avesse preso per i capelli, però io quando mi riprendevo non li sentivo i dolori, io stavo benissimo». Addirittura si preoccupa che possa soffrire a causa dell’arresto («Perché dovete far soffrire una persona mettendola in galera?») e manifesta il desiderio di salutarlo: «Posso andare a salutare a don Michele? Anche domani posso?».

Sta vivendo un momento difficile e confuso la ragazzina di 15 anni oggetto, secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, di gravi sevizie da parte del sacerdote. Le contraddizioni e le difficoltà sono deflagrate nel corso del lungo colloquio che Renata ha avuto il 23 febbraio scorso con il pm Daniela Pannone, titolare dell’inchiesta assieme al collega Alessandro Di Vico, in modalità protetta e alla presenza di due esperti, uno psichiatra e una psicologa. I sentimenti nei confronti di quello che gli inquirenti ritengono il suo aguzzino sono ambivalenti: «Mi ha sempre spiegato tutto, solo che io non lo volevo stare a sentire, ma mi ha sempre spiegato tutto, ogni cosa che faceva non lo faceva senza il mio consenso. A tagliarmi i capelli me l’ha chiesto molti giorni prima, forse, che io lo accettassi».

L’adolescente, che per i genitori e il prete era un’indemoniata da salvare, ha ancora gravi disturbi psicofisici e dovrà seguire un lungo cammino per ritrovare se stessa. Non sarà facile, anche perché, per il momento, ha rimosso molti ricordi. E non vuole ritrovarli: «Secondo me, anche per le cose che facevo, è meglio non ricordare. Cioè, perché io ho visto i video ed è meglio non ricordare. Cioè c’erano cose che, secondo me, mi danneggerebbero solamente a livello psichico. Non voglio ricordare i minimi particolari, cioè quello che facevo durante queste benedizioni... Erano cose brutte». In più di 80 pagine di verbale, Renata ricostruisce con fatica i suoi ultimi e difficilissimi anni, segnati da gravi problemi psicofisici: disturbi alimentari, difficoltà a camminare, momenti di forte agitazione. Problemi per risolvere i quali i genitori, interrotte le terapie mediche, si erano affidati a don Barone. Il sacerdote è stato tenuto in carcere dal Riesame; per i prossimi 10 e 17 aprile è fissato l’incidente probatorio nel corso del quale saranno sentite una delle due sorelle della ragazzina e due donne che sostengono di essere state molestate sessualmente dal religioso.

Nonostante ostenti benevolenza per il sacerdote, la quindicenne non riesce a nascondere il dolore che ha vissuto. Per due volte, nel corso dell’incontro con il magistrato e gli esperti, Renata racconta i problemi che ha avuto all’orecchio, quell’orecchio che don Barone schiacciava con le sue Hogan fino a deformarglielo; è la vicenda che è costata al prete l’aggravante delle lesioni permanenti. «Mi hanno messo questa... Mi hanno poggiato questa reliquia sull’orecchio ed immediatamente si è sgonfiato, infatti io mi svegliai con l’orecchio gonfio e rosso e pieno di sangue. Cioè non è che era pieno di sangue, ma era come se uscisse pus da dentro... Dopo essermi svegliata no, però a casa, mentre mi facevo la doccia, mi sentivo il livido, andavo a vedere e mi stava comparendo... Non è fantasia, non è immaginazione, però io lo vedevo».

Renata fa riferimento anche a dei lividi. Allo psichiatra che le chiede dove se li ritrovasse, risponde: «Sulle gambe, sulla schiena, sulla pancia». E alla domanda su che spiegazione le dessero i genitori di quei lividi: «Nulla, non me l’hanno mai spiegato». Poi aggiunge che i lividi non venivano curati («Niente, passavano») mentre l’orecchio sì, in questo modo: «Mettevamo il ghiaccio».

6 aprile 2018 | 11:12
 
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