http://www.farodiroma.it/don-michele-baron...tore-maddaloni/Don Michele Barone si comportava come un boss criminale? Arrestato anche vicequestore di Maddaloni
By redazione - 25/02/2018
A tradire don Michele Barone, parroco del Tempio di Casapesenna, sospeso dal vescovo di Aversa e poi finito in carcere nell’ambito di una inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sarebbe stato un sms da lui inviato a una donna, che poi si è scoperto essere la sua amante.
Secondo quanto ricostruisce Caserta News, quel messaggio sarebbe stato letto anche da una parrocchiana molto coinvolta nella pastorale borderline del parroco, che non avrebbe in alcun modo ‘gradito’ il fatto che il sacerdote continuasse a dire messa nonostante avesse una relazione amorosa con una donna.
E don Michele, stando a quello che Caserta News ha appreso dagli atti dell’ordinanza che lo ha portato in carcere, dopo aver saputo di essere stato scoperto ha provato a correre subito ai ripari, con modi che, però, non sembrano consoni a quelli di un uomo di chiesa. Secondo la ricostruzione della Procura, infatti, ci sarebbe almeno tre testimoni che confermano la richiesta avanzata dal parroco di Casapesenna ad un altro suo ‘fedele’ di incendiare ad Aversa la pizzeria della ragazza che aveva scoperto la sua relazione amorosa. Resta da capire il movente di tale richiesta criminale, cioè se il sacerdote abbia agito per imporre il silenzio alla vittima dell’incendio.
Lo scandalo colpisce la Diocesi che pochi giorni fa quel prete lo aveva sospeso, ma travolge anche il vicequestore Luigi Schettino. Infatti ai domiciliari ci sono anche il padre C.T. e la madre della ragazzina, L.T. e il commissario di Maddaloni.
Il dirigente del commissariato di polizia di Maddaloni dal giorno successivo la messa in onda del servizio è stato trasferito a Potenza, dove ieri è stato arrestato dalla Squadra mobile di Caserta, diretta da Filippo Portoghese. È accusato di aver tentato di convincere la sorella di una delle vittime a ritirare la denuncia contro il prete. Una condotta frutto della sua amicizia di lungo corso con il sacerdote. Forse credeva che davvero quell’uomo avesse il potere di salvare le anime dal demonio. Potrà eventualmente raccontarlo al giudice che lo interrogherà nei prossimi giorni, spiegare cosa lo ha indotto a rinnegare il distintivo per sposare le tesi strampalate di un prete che faceva l’esorcista a quanto pare solo per abusare di vittime indifese. Lo sostiene la procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, negli atti dell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Alessandro Milita e affidata ai pm Alessandro Di Vico e Daniela Pannone che si è concretizzata in un’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Ivana Salvatore.
Le accuse formulate ai quattro arrestati sono, a vario titolo, di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni. Le ragazze, tre quelle di cui si ha notizia, anche se l’elenco è molto più lungo, venivano sottoposte a rituali paragonabili a torture medievali. Legate, costrette a seguire il prete nei pellegrinaggi con tutori di quelli che si usavano nei vecchi manicomi. Nei video una di loro sembra tenuta al guinzaglio. E, ancora, picchiate, insultate, umiliate e palpeggiate nelle parti intime. Ma non è tutto. Alcune vittime sarebbero state costrette a spogliarsi e a dormire nude «con il sacerdote e con la sua amante». Lo scrivono i pm che indagano sia sulla donna che su altre persone per ora ancora libere. Il cerchio è tutt’altro che chiuso: ieri le perquisizioni, sia al tempio di Casapesenna che in altri luoghi sono andate avanti fino a tarda sera. Molti altri pare fossero a conoscenza delle aberranti pratiche spacciate per rituali esorcisti. Che erano corredate da minacce inquietanti. Il sacerdote esercitava il pieno controllo sulle menti delle vittime usando un metodo subdolo. Minacciava «ire divine»: se si fossero rifiutate di giacere con lui «la Madonna e San Michele» le avrebbero «punite». E, come se tutto ciò non bastasse, aveva indotto alcune delle ragazze a interrompere le cure farmacologiche alle quali erano sottoposte. E le obbligava a una dieta di latte, biscotti e flebo di glucosio. Nel silenzio, la procura ha lavorato con una sola alleata: la sorella di una delle vittime. Cacciata di casa perché omosessuale, la giovane ha dato un contributo decisivo all’inchiesta. Sfidando la sua famiglia, un’intera comunità religiosa. E un dirigente di polizia.
Fonti: Caserta News, Il Mattino
Vescovo Spinillo indagato per favoreggiamento?www.casertace.net/8030-.htmlPubblicato il 25/02/18 12:15
Don Michele Barone faceva sesso orale sulla nave con le ragazze che portava a Medjugorie. E poi anche in Cappella. Quattro paroline di Casertace a questo soggetto inquietante
Da sinistra: il vescovo Angelo Spinillo, il papa emerito Joseph Aloisius Ratzinger, don Michele Barone
In calce all'articolo uno stralcio illuminante dell'ordinanza
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CASAPESENNA (gianluigi guarino) - Scusate se insistiamo su questo tasto: ma è mai possibile che le autorità ecclesiastiche della diocesi di Aversa non si fossero rese conto di tutte queste turpitudini, attuate da un loro sacerdote e puntualmente riportate nell'ordinanza, firmata dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Ivana Salvatore?
Chiaramente, quando certi articoli uscivano su Casertace, e noi, non avendo le risorse delle Iene o di un Fanpage, ci potevamo limitare ad alludere sui viaggi della speranza verso Medjugorie organizzati da don Michele Barone, è mai possibile che nella diocesi di Aversa nessuno ha voluto capire e ha voluto vedere?
Il vescovo Spinillo, anche lui indagato in questa vicenda, continua ad arrampicarsi sugli specchi e lo ha fatto anche ieri con un altro comunicato stampa. La verità è una sola: circondato da una cortina di omertà, ben presidiata da quegli organi di informazione che essendo più antichi e forse più rinomati, sono diventati una sorta di alibi per chi, come Spinillo e la sua curia, hanno continuato ad autoassolversi. La speranza che questo Papa voglia realizzare una inchiesta interna molto seria e procedere anche alla sostituzione di un vescovo, onestamente, a nostro avviso, non più adatto a guidare un gregge disorientato dal pattume di queste storie, che, badate bene, non sono neanche boccaccescamente divertenti.
E sapete perché? Perché se un prete, ma anche semplicemente una persona laica, approfitta della minorità che a volte è legata a patologie esistenti, altre volte ad un retroterra spaventosamente carente dal punto di vista culturale, per fare sesso orale, prima sulla nave che lo porta insieme ai pellegrini a Medjugorie in terra bosniaca e poi, addirittura con la stessa ragazza, ripete l'atto in una cappella consacrata, neanche il più incorregibile dei goliardi ateo e laico, potrebbe trovare un lato divertente.
Perché una cosa è il prete in stile uccielli di rovo o il prete che, diciamocela tutta, si "fa" la signorina o la signora consenzienti e incuriosite da quella trasgressione, altra cosa è il plagio e l'utilizzo vergognoso del disagio altrui. A leggere queste note che pubblichiamo integralmente in calce, non si capisce perché fosse lui, don Michele, a cercare il diavolo nel corpo di chi si sottoponeava ai suoi bizzarri esorcismi. Il diavolo era lui e, nel rispetto dell'etimologia di questa parola, che arriva dal greco antico, divideva la fede da chi la fede, piena e consapevole cerca come consolazione della propria esistenza. Esattamente, il mestiere del diavolo.
https://www.casertace.net/2992-ore-9-10-es...o-spinillo.htmlPubblicato il 20/02/18 09:19
ORE 9.10 ESCLUSIVA CASERTACE. Esorcismi a CASAPESENNA: indagati don Michele Barone, il dirigente di polizia e il vescovo Spinillo
Nel riquadro Angelo Spinillo e don Michele Barone
La Procura di Aversa ha aperto un fascicolo. I reati ipotizzati sono quelli di...
AVERSA - (Gianluigi Guarino) Gli eventi, immortalati nelle immagini del programma televisivo Le Iene, hanno indotto la procura della repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli nord ad aprire un fascicolo di indagine. Al riguardo ci sarebbero già 3 indagati: oltre a don Michele Barone, per il quale si ipotizza il reato di sequestro di persona e riduzione in schiavitù,
i pm starebbero verificando attraverso indagini approfondite anche i comportamenti del dirigente di polizia a capo del commissariato di Maddaloni Luigi Schettino e del vescovo di Aversa Angelo Spinillo. Per questi ultimi due l'ipotesi di reato sarebbe quella di favoreggiamento personale.La vicenda ormai è arcinota. Il coinvolgimento al momento solo nella veste di indagati che può significare qualcosa ma può anche non significare nulla, è un atto quasi dovuto. Il dirigente di polizia è colui che avrebbe chiesto alla sorella della 13enne di firmare una dichiarazione in cui scagionava totalmente don Michele Barone, suo amico personale.
Per quanto riguarda, invece, il vescovo Spinillo, il quale nel comunicato stampa con cui ha ufficializzato la sospensione di un anno da ogni pratica sacerdotale per don Michele Barone, ha scritto, evidentemente non a caso che lo scorso 19 dicembre lui aveva ammonito ufficialmente il prete di Casapesenna, chiedendogli di interrompere ogni pratica di tipo esorcistico, la possibile iscrizione nel registro degli indagati è legata alla circostanza di aver chiesto anche lui ad Arianna di firmare lo stesso atto in cui scagionava don Michele.
Naturalmente sia nel caso del dirigente di polizia Luigi Schettino che nel caso di Spinillo, la versione è quella della sorella della ragazzina di Casapesenna.
A quanto pare il colloquio tra Schettino ed Arianna sarebbe avvenuto all'interno dei locali della Questura di Caserta. Ciò potrebbe far nascere un problema di competenza territoriale tra la procura di Aversa e quella di Santa Maria Capua Vetere, competente per le notizie di reato sviluppatesi nel capoluogo.
http://www.pupia.tv/2018/02/canali/cronaca...indagini/409793Aversa, arresto don Michele Barone. Il vescovo Spinillo: “Non ero informato di quanto emerso poi dalle indagini”
di Antonio Arduino
24 febbraio 2018
442000105
Aversa – Premesso che indagato non significa imputato, cosicché eventuali notizie di indagini della magistratura che coinvolgono il vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, non possono e non devono essere intese come accuse nei suoi confronti, in merito alla vicenda che vede protagonista don Michele Barone quale autore, secondo il provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dalla Procura di Napoli Nord, di una serie di reati (leggi qui) abbiamo chiesto al vescovo perché la Curia non sia intervenuta prima che scoppiasse il caso avendo lui stesso dichiarato, nell’intervista rilasciata a Pupia, di essere a conoscenza dell’attività di esorcista esercitata senza autorizzazione dal sacerdote perché informato da notizie fornite da fedeli, tant’è che aveva provveduto a richiamarlo, prima in forma ufficiosa, poi in maniera ufficiale, il 19 dicembre, alla presenza di quattro sacerdoti.
Stando così le cose, perché non si è provveduto a prendere un provvedimento subito limitandosi a sospendere il sacerdote solo dopo che la vicenda è diventata pubblica? “Perché al momento dell’intervista non ero informato di quanto emerso dalle indagini di polizia”, ci ha detto il vescovo che ha preferito non andare oltre ricordando che la sua risposta è tutta nel comunicato stampa da noi pubblicato ieri (leggi qui).