www.casertanews.it/cronaca/process...gnrX_AlvDv3rlG0Processo don Barone, video e messaggi nei cellulari 'smarriti'. Difesa chiede perizia
I supporti informatici rinvenuti dopo il verdetto di primo grado. Pg invoca processo bis con tre testimoni in Corte d'Appello
Anna Grippo, Attilio Nettuno
21 aprile 2021 19:41
La prova dell'innocenza di Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, sarebbe contenuta in alcuni video e nei messaggi rinvenuti su 3 cellulari ritrovati dopo la sentenza di primo grado pronunciata dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Lo ha sottolineato il difensore di Barone, l'avvocato Carlo De Stavola (che difende l'ex prete insieme a Maurizio Zuccaro), nel corso del processo in Appello chiedendo una perizia sui nuovi supporti informatici nella disponibilità della difesa.
Assoluzione definitiva per il poliziotto
E' stata questa una delle numerose eccezioni che hanno caratterizzato la prima (vera) udienza in Corte d'Appello a carico di Barone, accusato di maltrattamenti su una ragazzina di 14 anni di Maddaloni durante pratiche esorcistiche medievali, e di entrambi i genitori dell'adolescente. In apertura del processo, infatti, è stata dichiarata l'inammissibilità dell'appello del pm per Luigi Schettino, il dirigente di polizia deceduto per Covid le scorse settimane. Ammessa la richiesta dell'avvocato De Stavola (difensore anche di Schettino) con l'assoluzione pronunciata in primo grado che diventa definitiva non essendosi costituito il rapporto processuale ed essendo la causa estintiva intervenuta dopo l’assoluzione e prima della costituzione del rapporto processuale.
Chiesto il processo bis con 3 testimoni
Dopo le eccezioni preliminari, tra cui quella riguardante l'inammissibilità del ricorso del pm per genericità sollevata sempre dall'avvocato De Stavola (respinta dai giudici) ha preso la parola il consigliere, la dottoressa Golia, per la sua relazione sul processo di primo grado. Il procuratore generale Gargiulo ha chiesto la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale con l'escussione di due ragazze che accusano di violenza sessuale Barone (reati per i quali c'è stata assoluzione in primo grado) e del commissario Vito Esposito che, a distanza di 4 mesi dai fatti e quando ormai il caso era scoppiato, aveva redatto la relazione di servizio alla base delle accuse al dirigente Schettino. Fatti per cui era stata disposta l'apertura di un fascicolo in Procura per omessa denuncia (Esposito venne sentito assistito da un legale nel corso del processo). Infine, i difensori dei genitori della ragazza maltrattata - gli avvocati Giuseppe Stellato e Carlo Taormina - hanno chiesto l'esame per i loro assistiti. Questioni su cui la Corte d'Appello scioglierà le riserve alla prossima udienza, fissata a fine maggio.
Il verdetto in primo grado
In primo grado Barone era stato condannato a 12 anni di reclusione solo per i maltrattamenti e le lesioni subite dalla ragazza mentre era stato assolto dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di altre due ragazze. Il padre e la madre della ragazza erano stati condannati a 4 anni e 5 mesi e 4 anni a testa.
Una sentenza che è stata appellata da tutte le parti, compresa Procura e parti civili, tra cui l'avvocato Rossella Calabritto, che hanno chiesto la revisione della sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e di condannare Barone anche per la violenza sessuale. Tra le parti civili anche l'avvocato Luigi Ferrandino.
https://casertace.net/processo-dappello-a-...morto-di-covid/Processo d’Appello a Don Michele Barone. Assoluzione irrevocabile per il poliziotto Luigi Schettino, morto di Covid
21 Aprile 2021 - 21:19
Casapesenna/Maddaloni (tp)- E’ stata un’udienza particolarissima quella celebratasi stamattina in una delle aule della Corte d’Appello di Napoli nel processo che vede come imputato principale l’ex sacerdote di Casapesenna, Don Michele Barone, che dopo aver incassato una dura condanna in primo grado per gli atti di violenza, spacciati per esorcismi, compiuti ai danni di una ragazza di Maddaloni, si trova ancora agli arresti domiciliari preventivi, a dimostrazione della gravità delle accuse mosse a suo carico.
Ma oggi era un altro imputato, non più imputato, e non certo per colpa sua, il protagonista della giornata: Luigi Schettino, il poliziotto che, come abbiamo scritto qualche settimana fa, è mancato causa covid, e che in appello c’era arrivato per effetto del ricorso presentato dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che aveva impugnato la sentenza di primo grado che lo aveva assolto dalle accuse.
Il suo avvocato, Carlo de Stavola, ha chiesto di dichiarare inammissibile l’appello del pubblico ministero, in quanto, per effetto del decesso di Schettino, si è venuta a creare una carenza di legittimità e dunque di un elemento costitutivo del processo.
La Corte di Appello ha accolto l’istanza dell’avvocato de Stavola e ha tranciato la posizione del poliziotto, dichiarando inammissibile il gravame, cioè il ricorso, causa del processo e ha infine ordinato l’esecuzione della sentenza di primo grado che, come già scritto prima, aveva assolto Schettino dai reati ascrittigli. Un’assoluzione divenuta irrevocabile e che, quantomeno risarcisce moralmente la memoria di questo poliziotto e il suo ricordo ancora vivido in ognuno dei suoi familiari.
Sempre l’avvocato Carlo de Stavola, che in questo processo difende anche Don Michele Barone, ha chiesto il rinnovarsi dell’istruttoria, in pratica una riapertura di fatto del dibattimento, nel processo di Secondo grado quando, nella maggior parte dei casi, si ragiona sui documenti scritti dei ricorsi presentati dalle parti.
L’avvocato de Stavola ha chiesto l’acquisizione di nuove prove mentre i difensori di Tramontano e della Carangelo, cioè dei genitori della ragazza oggetto di violenza, hanno chiesto a loro volta di riaprire l’istruttoria sottoponendo i propri assistiti ad un esame in aula.
Anche il procuratore generale ha chiesto la riapertura dell’istruttoria, chiedendo l’escussione, da testimone, dell’altro poliziotto Vito Esposito, di Corazza e di Stagliano. Stavolta in relazione ai capi di imputazione per i quali gli imputati erano stati assolti.
Naturalmente, i giudici della corte di appello si sono riservati di decidere e si pronunceranno sulle istanze presentate dalle parti nella prossima udienza fissata per il giorno 28 maggio.