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Violenze ed esorcismi. Condannato a 12 anni don Barone. Procura appella: "14 anni e mezzo", Sesso orale e anale in sagrestia. I lussi dei pellegrinaggi a Medjugorje del prete dei VIP. Genitori condannati a 4 anni

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view post Posted on 15/12/2020, 21:23

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Condanna più dura per Don Michele Barone: la richiesta della Procura
Di Redazione Provincia15 Dicembre 2020Agro Aversano e Litorale, Attualità
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Home » Condanna più dura per Don Michele Barone: la richiesta della Procura



Casapesenna. Presentato ricorso alla Corte di Appello di Napoli dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che chiede la condanna per tutte le accuse contestate a Don Michele Barone, sacerdote di Casapesenna.



Don Michele Barone è stato condannato a 12 anni di carcere per maltrattamenti e lesioni nei confronti di tre donne, tra cui una minorenne. Le violenze sono state compiute dall’ex prete del Tempio di Casapesenna durante riti di esorcismo che non erano stati autorizzati. Michele Barone era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta il 12 febbraio 2018 all’aeroporto napoletano di Capodichino, al suo ritorno da un viaggio a Cracovia.

La Procura della Repubblica chiede ora una condanna ancora più pesante per l’ex sacerdote dell’agro aversano.

La prima udienza del processo di II grado è fissata al 13 gennaio prossimo.
 
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view post Posted on 13/1/2021, 19:39

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www.casertanews.it/cronaca/sesso-m..._LepsVSjolZQL_8

Sesso dietro minaccia, Procura vuole la condanna di don Barone per violenza

Procura vuole la condanna di don Barone per violenza: "Sesso dietro minaccia"
Al via il processo d'Appello per l'ex sacerdote del Tempio. Si torna in aula tra due settimane

Attilio Nettuno
13 gennaio 2021 19:28

Sesso dietro minaccia, Procura vuole la condanna di don Barone per violenza

Al via il processo d'Appello a carico di Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna accusato di aver provocato lesioni ai danni di una ragazzina di 14 anni di Maddaloni nel corso di pratiche esorcistiche medievali e di violenza sessuale nei confronti di altre due ragazze; dei genitori della 14enne e del dirigente di polizia Luigi Schettino, unico assolto in primo grado dai giudici di Santa Maria Capua Vetere.

Nel corso della prima udienza, celebrata dinanzi alla IV sezione d'Appello di Napoli si è assistito ad un mero rinvio per alcuni difetti di notifica alle difese degli imputati. Si torna in aula fra due settimane per superare l'impasse e dare inizio al processo d'Appello. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Maurizio Zuccaro, Carlo De Stavola, Carlo Taormina, Umberto Pappadia e Giuseppe Stellato.

In primo grado Barone era stato condannato a 12 anni di reclusione solo per i maltrattamenti e le lesioni subite dalla ragazza mentre era stato assolto dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di altre due ragazze. Il padre e la madre della ragazza erano stati condannati a 4 anni e 5 mesi e 4 anni a testa mentre Schettino era stato assolto dalle accuse contestategli.

Una sentenza che è stata appellata da tutte le parti, compresa Procura e parti civili, tra cui l'avvocato Rossella Calabritto, che hanno chiesto la revisione della sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e di condannare Barone anche per la violenza sessuale. I giudici di prime cure, infatti, pur riconoscendo che quei rapporti sessuali ci siano stati, non credono completamente alla versione fornita dalle vittime. La Procura, invece, insiste per la condanna. Secondo la tesi dell'accusa quei rapporti sarebbero avvenuti dietro la minaccia di possibili conseguenze negative per la ragazza. In questo modo ne avrebbe alterato la volontà costringendola a subire gli abusi.
 
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https://casertace.net/luigi-schettino-polizia-covid-morto/

COVID. E’ morto il dirigente di Polizia Luigi Schettino, accusato ingiustamente nella storia degli abusi sessuali durante gli esorcismi
3 Aprile 2021 - 19:14
morto covid polizia


MARCIANISE – È deceduto a causa delle complicazioni legate al contagio da coronavirus il vice questore della Polizia Luigi Schettino. Contagiato alcune settimane fa, il suo cuore ha smesso di battere poche ore orsono nel reparto di rianimazione al Monaldi di Napoli. Il dirigente della polizia era stato ricoverato negli stessi giorni in cui anche il maresciallo dei carabinieri, poi deceduto, Baldassarre Nero era stato trasferito in ospedale.



Residente nel rione san Giuliano a Marcianise, città di origine della moglie, era salito alla ribalta della cronaca perché coinvolto nell’inchiesta che ha visto condannato don Michele Barone, nella storia di esorcismo e violenze a carico di ragazze. Schettino, dirigente al commissariato di Maddaloni, fu assolto con formula piena dall’accusa di aver agevolato il prete.
 
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view post Posted on 22/4/2021, 18:05

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www.casertanews.it/cronaca/process...gnrX_AlvDv3rlG0

Processo don Barone, video e messaggi nei cellulari 'smarriti'. Difesa chiede perizia
I supporti informatici rinvenuti dopo il verdetto di primo grado. Pg invoca processo bis con tre testimoni in Corte d'Appello

Anna Grippo, Attilio Nettuno
21 aprile 2021 19:41

La prova dell'innocenza di Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, sarebbe contenuta in alcuni video e nei messaggi rinvenuti su 3 cellulari ritrovati dopo la sentenza di primo grado pronunciata dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Lo ha sottolineato il difensore di Barone, l'avvocato Carlo De Stavola (che difende l'ex prete insieme a Maurizio Zuccaro), nel corso del processo in Appello chiedendo una perizia sui nuovi supporti informatici nella disponibilità della difesa.

Assoluzione definitiva per il poliziotto
E' stata questa una delle numerose eccezioni che hanno caratterizzato la prima (vera) udienza in Corte d'Appello a carico di Barone, accusato di maltrattamenti su una ragazzina di 14 anni di Maddaloni durante pratiche esorcistiche medievali, e di entrambi i genitori dell'adolescente. In apertura del processo, infatti, è stata dichiarata l'inammissibilità dell'appello del pm per Luigi Schettino, il dirigente di polizia deceduto per Covid le scorse settimane. Ammessa la richiesta dell'avvocato De Stavola (difensore anche di Schettino) con l'assoluzione pronunciata in primo grado che diventa definitiva non essendosi costituito il rapporto processuale ed essendo la causa estintiva intervenuta dopo l’assoluzione e prima della costituzione del rapporto processuale.

Chiesto il processo bis con 3 testimoni
Dopo le eccezioni preliminari, tra cui quella riguardante l'inammissibilità del ricorso del pm per genericità sollevata sempre dall'avvocato De Stavola (respinta dai giudici) ha preso la parola il consigliere, la dottoressa Golia, per la sua relazione sul processo di primo grado. Il procuratore generale Gargiulo ha chiesto la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale con l'escussione di due ragazze che accusano di violenza sessuale Barone (reati per i quali c'è stata assoluzione in primo grado) e del commissario Vito Esposito che, a distanza di 4 mesi dai fatti e quando ormai il caso era scoppiato, aveva redatto la relazione di servizio alla base delle accuse al dirigente Schettino. Fatti per cui era stata disposta l'apertura di un fascicolo in Procura per omessa denuncia (Esposito venne sentito assistito da un legale nel corso del processo). Infine, i difensori dei genitori della ragazza maltrattata - gli avvocati Giuseppe Stellato e Carlo Taormina - hanno chiesto l'esame per i loro assistiti. Questioni su cui la Corte d'Appello scioglierà le riserve alla prossima udienza, fissata a fine maggio.

Il verdetto in primo grado
In primo grado Barone era stato condannato a 12 anni di reclusione solo per i maltrattamenti e le lesioni subite dalla ragazza mentre era stato assolto dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di altre due ragazze. Il padre e la madre della ragazza erano stati condannati a 4 anni e 5 mesi e 4 anni a testa.

Una sentenza che è stata appellata da tutte le parti, compresa Procura e parti civili, tra cui l'avvocato Rossella Calabritto, che hanno chiesto la revisione della sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e di condannare Barone anche per la violenza sessuale. Tra le parti civili anche l'avvocato Luigi Ferrandino.

https://casertace.net/processo-dappello-a-...morto-di-covid/

Processo d’Appello a Don Michele Barone. Assoluzione irrevocabile per il poliziotto Luigi Schettino, morto di Covid
21 Aprile 2021 - 21:19

Casapesenna/Maddaloni (tp)- E’ stata un’udienza particolarissima quella celebratasi stamattina in una delle aule della Corte d’Appello di Napoli nel processo che vede come imputato principale l’ex sacerdote di Casapesenna, Don Michele Barone, che dopo aver incassato una dura condanna in primo grado per gli atti di violenza, spacciati per esorcismi, compiuti ai danni di una ragazza di Maddaloni, si trova ancora agli arresti domiciliari preventivi, a dimostrazione della gravità delle accuse mosse a suo carico.

Ma oggi era un altro imputato, non più imputato, e non certo per colpa sua, il protagonista della giornata: Luigi Schettino, il poliziotto che, come abbiamo scritto qualche settimana fa, è mancato causa covid, e che in appello c’era arrivato per effetto del ricorso presentato dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che aveva impugnato la sentenza di primo grado che lo aveva assolto dalle accuse.

Il suo avvocato, Carlo de Stavola, ha chiesto di dichiarare inammissibile l’appello del pubblico ministero, in quanto, per effetto del decesso di Schettino, si è venuta a creare una carenza di legittimità e dunque di un elemento costitutivo del processo.

La Corte di Appello ha accolto l’istanza dell’avvocato de Stavola e ha tranciato la posizione del poliziotto, dichiarando inammissibile il gravame, cioè il ricorso, causa del processo e ha infine ordinato l’esecuzione della sentenza di primo grado che, come già scritto prima, aveva assolto Schettino dai reati ascrittigli. Un’assoluzione divenuta irrevocabile e che, quantomeno risarcisce moralmente la memoria di questo poliziotto e il suo ricordo ancora vivido in ognuno dei suoi familiari.

Sempre l’avvocato Carlo de Stavola, che in questo processo difende anche Don Michele Barone, ha chiesto il rinnovarsi dell’istruttoria, in pratica una riapertura di fatto del dibattimento, nel processo di Secondo grado quando, nella maggior parte dei casi, si ragiona sui documenti scritti dei ricorsi presentati dalle parti.

L’avvocato de Stavola ha chiesto l’acquisizione di nuove prove mentre i difensori di Tramontano e della Carangelo, cioè dei genitori della ragazza oggetto di violenza, hanno chiesto a loro volta di riaprire l’istruttoria sottoponendo i propri assistiti ad un esame in aula.

Anche il procuratore generale ha chiesto la riapertura dell’istruttoria, chiedendo l’escussione, da testimone, dell’altro poliziotto Vito Esposito, di Corazza e di Stagliano. Stavolta in relazione ai capi di imputazione per i quali gli imputati erano stati assolti.

Naturalmente, i giudici della corte di appello si sono riservati di decidere e si pronunceranno sulle istanze presentate dalle parti nella prossima udienza fissata per il giorno 28 maggio.
 
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view post Posted on 29/5/2021, 11:26

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https://edizionecaserta.net/2021/05/29/acc...ono-la-liberta/

Accusati di aver permesso gli abusi di don Barone sulla figlia, genitori chiedono la libertà
Di redazione Caserta29 Maggio 2021Agro Aversano e Litorale, Cronaca, Maddaloni e Valle di Suessola

MADDALONI/CASAPESENNA. Hanno chiesto la revoca delle misure cautelari i genitori della ragazza di Maddaloni vittima degli abusi di don Michele Barone. La richiesta è stata formalizzata nel corso dell’ultima udienza presso la Corte di Appello di Napoli che ora dovrà sciogliere la riserva.

Padre e madre, residenti a Maddaloni, erano stati condannati rispettivamente a 4 anni e 5 mesi e a 4 anni di reclusione in primo grado; a settembre proseguirà il dibattimento in Appello che dovrebbe portare alla nuova sentenza.

La posizione del sacerdote
Il sacerdote, tornato circa un anno fa libero (ma con divieto di dimora a Casapesenna), era stato condannato a 12 anni per maltrattamenti e lesioni nei confronti di tre donne, tra cui una minorenne, ma assolvendolo dalla violenza sessuale. La Procura ha presentato ricorso chiedendo la condanna per tutti i reati contestati.

Barone aveva sempre parlato senza mezzi termini di un “complotto ai suoi danni” e aveva puntato il dito contro le vittime che lo hanno accusato. “Erano tutte innamorate di me, io le ho respinte e loro si sono vendicate” ha spiegato, negando di aver avuto rapporti con le ragazze. Il religioso ha evidenziato i dettagli degli esorcismi ai quali sottoponeva le sue adepte possedute, portando in aula anche nuovi video della giovanissima che lo accusò.

Barone venne fermato dalla Polizia all’Aeroporto di Napoli Capodichino, insieme ai genitori della minorenne, di ritorno da un viaggio a Cracovia nel febbraio 2018. Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, il sacerdote avrebbe ingenerato nelle vittime la convinzione di essere possedute dal demonio, e le avrebbe sottoposto a trattamenti disumani e lesivi della loro dignita’ dopo essersi approfittato della loro fiducia. Nel corso dei quotidiani riti di ‘liberazione e purificazione dell’anima’, le vittime – secondo gli inquirenti – sarebbero state violentemente percosse, ingiuriate, minacciate e costrette a subire atti sessuali e pratiche degradanti.
 
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view post Posted on 31/5/2021, 10:10

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Esorcismi e abusi, Appello sprint
o don Barone libero entro fine anno
CASERTA
Lunedì 31 Maggio 2021 di Mary Liguori
Esorcismi e abusi, Appello sprint o don Barone libero entro fine anno
Mentre infuria la polemica sulla (presunta) sentenza già scritta prima della conclusione di un processo a un imprenditore, la stessa sezione, la IV della Corte d’Appello di Napoli, finita nella bufera dopo la denuncia dell’avvocato Gerardo Rocco di Torrepadula, presiede il processo a don Michele Barone (in foto con la veggente di Medjugorje, Viska), l’ex sacerdote al centro dello scandalo esorcismi e abusi, condannato in primo grado a 12 anni di carcere per i maltrattamenti su una 13enne affetta da disturbi di conversione, ma sottratta alle cure mediche e «affidata» ai rituali di purificazione di Barone, durante i quali veniva colpita e umiliata.

La sentenza di secondo grado per Barone e per i genitori della minorenne dovrebbe essere emessa entro la fine dell’anno. La Corte ha infatti respinto la richiesta di sospensione dei termini di custodia cautelare invocata dal pg Maria Cristina Gargiulo ritenendolo evidentemente superfluo sulla scorta della complessità dell’istruttoria. In caso contrario, ovvero se il procedimento non si concluderà entro i termini, l’ex sacerdote sarà scarcerato e imputato a piede libero o sottoposto a misura alternativa. I termini scadrebbero in agosto, dal momento che sono fissati in diciotto mesi per i condannati in primo grado a pene tra i 10 e i 20 anni e la sentenza risale al 7 febbraio del 2020. Ma il termine resta sospeso per il tempo di redazione del verdetto. Barone, dopo 26 mesi di carcere, il 20 marzo del 2020 ottenne i domiciliari fuori regione, a Cologna Spiaggia, in provincia di Teramo. I prossimi saranno, dunque, mesi impegnativi. Si torna in aula a settembre con un’agenda fitta. Se infatti la Corte non si è ancora espressa sull’istanza dei difensori di Barone - avvocati Carlo De Stavola e Vincenzo Zuccaro - che hanno chiesto la rinnovazione dibattimentale per l’inserimento di nuove prove (alcuni cellulari che Barone ha ritrovato quando è passato dal carcere ai domiciliari) riservandosi di decidere nel corso dell’istruttoria, nello stesso tempo ha già ammesso le altre istanze, rincarando di fatto la mole del programma di lavori.

In primo grado Barone era finito alla sbarra anche per violenza sessuale su due parrocchiane ventenni, ma il tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo mandò assolto da tali accuse ritenendo - lo si legge nelle motivazioni - che non c’è costrizione se l’atto sessuale è orale. Ragionamento che le parti offese - nel collegio sono impegnati gli avvocati Rossella Calabritto, Luigi Ferrandino, Rosario Cristiano e Claudia Sorrenti - hanno respinto, tanto da chiedere, in Appello, la riescussione delle due ragazze. La IV sezione ha accolto l’istanza, come prevede la procedura: le due ragazze saranno interrogate il 15 settembre. Poi saranno riascoltati i genitori della vittima tredicenne dei maltrattamenti. Rappresentati da Giuseppe Stellato e Carlo Taormina, la madre e il padre della ragazzina che decisero di portarla via dall’ospedale dove era in cura per lasciare che fosse sottoposta ai rituali di Barone, che il gip definì «torture medievali», in primo grado furono condannati a quattro anni e hanno perduto la responsabilità genitoriale sulla figlia su disposizione del tribunale dei minori di Napoli. Anche il poliziotto Vito Esposito, all’epoca dei fatti in servizio al commissariato di Maddaloni, sarà sentito dalla Corte d’Appello. Era presente, secondo la ricostruzione, quando la sorella maggiore della vittima si presentò alla centrale di polizia per denunciare il prete. La ragazza riferì che l’allora commissario, Luigi Schettino, tentò di impedirle di firmare l’esposto. Anche Schettino, deceduto il 2 aprile scorso per covid, finì agli arresti e sotto processo, ma il tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo assolse e, il mese scorso, la Corte d’Appello di Napoli ha accolto l’istanza del difensore, De Stavola, per l’inammissibilità del ricorso della Procura contro l’assoluzione di primo grado. La sentenza è così passata in giudicato. Ciononostante, per i giudici di secondo grado va riascoltato Esposito: il primo grado si concluse con il rinvio in Procura degli atti relativi alla sua posizione in merito all’ipotesi di omessa denuncia. Si tratta di un «teste assistito».
 
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In attesa dell'appello, sconta 3 anni e mezzo tra carcere e domiciliari e si gode la vacanze



www.appianews.it/it/casapesenna-do...qYLlwC2-tN7xwvc

CASAPESENNA. DON MICHELE BARONE TORNA IN LIBERTÀ
CASAPESENNA– Torna totalmente libero, dopo oltre tre anni tra carcere e domiciliari, Michele Barone, ex sacerdote della Diocesi di Aversa (Caserta) condannato in primo grado a dodici anni di reclusione per lesioni gravissime commesse nei confronti di una 13enne durante riti esorcistici. E’ stata la Corte di Appello di Napoli, davanti alla quale si sta svolgendo il processo di secondo grado (prossima udienza a settembre), a disporre l’annullamento per insussistenza delle esigenze cautelari di ogni restrizione alla libertà personale per l’ex prete, difeso dall’avvocato Maurizio Zuccaro. Barone fu arrestato nel febbraio 2018 dalla Squadra Mobile di Caserta all’aeroporto napoletano di Capodichino, di ritorno da un viaggio religioso in Polonia, a Cracovia; era insieme ai genitori della minore di 13 anni, anch’essi arrestati. Dopo l’arresto, arrivò la sospensione del Vescovo di Aversa e infine la decisione di Papa Francesco di spogliare Barone dell’abito talare. Barone è rimasto in carcere fino al marzo del 2020, quindi è stato posto ai domiciliari, dove si trovata quando ha ricevuto la notizia della decisione dei giudici d’appello. Dal processo di primo grado è emerso che Barone e i genitori della 13enne – anch’essi condannati – credevano che quest’ultima fosse indemoniata, e cosi’ decisero di sottoporla a riti di esorcismo, che furono praticati dal prete allora in servizio al Tempio di Casapesenna, senza però alcuna autorizzazione. La Procura di Santa Maria Capua Vetere che coordinò l’indagine aveva contestato a Michele Barone anche la violenza sessuale ai danni di due donne maggiorenni (i pm chiesero 22 anni), ma il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo ha assolto (sentenza del 7 febbraio 2020) da questa accusa condannandolo per le lesioni provocate alla piccola 13enne e per maltrattamenti.
 
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view post Posted on 30/6/2021, 08:09
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Questo sacco di mer.. starebbe bene sull'isola dei serpenti, non in mezzo alla gente
 
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Ancora un rinvio nel processo d'Appello a don Barone
Udienza a metà novembre per le condizioni di salute dell'ex prete


Michele Barone

Redazione
15 settembre 2021 20:58
Le condizioni di salute di Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, gli impedivano di affrontare il viaggio verso la Campania. Per questo è saltata l'udienza in Corte d'Appello a Napoli a carico dell'ex prete, attualmente confinato nelle Marche, accusato di maltrattamenti nei confronti di una ragazzina di 14 anni di Maddaloni durante pratiche esorcistiche medioevali e di violenza sessuale nei confronti di altre due giovani (reato per il quale è stato assolto in primo grado dai giudici di Santa Maria Capua Vetere).

Si torna in aula a metà novembre per l'avvio del processo d'Appello. Davanti alla corte partenopea saranno ascoltate le due presunte vittime di violenza sessuale, il commissario della polizia di Caserta Vito Esposito (all'epoca dei fatti in servizio a Maddaloni) e i genitori della ragazza che ha subito i maltrattamenti durante gli esorcismi (anche loro imputati). Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Carlo Taormina, Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora e Maurizio Zuccaro.

In primo grado Barone era stato condannato a 12 anni di reclusione solo per i maltrattamenti e le lesioni subite dalla ragazza mentre era stato assolto dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di altre due ragazze. Il padre e la madre della ragazza erano stati condannati a 4 anni e 5 mesi e 4 anni a testa. Una sentenza che è stata appellata da tutte le parti, compresa Procura e parti civili, tra cui l'avvocato Rossella Calabritto, che hanno chiesto la revisione della sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e di condannare Barone anche per la violenza sessuale. Tra le parti civili anche l'avvocato Luigi Ferrandino.
 
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Esorcismi violenti. Dopo la condanna a 12 anni la Procura vuole la condanna anche per violenza sessuale

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Ancora un rinvio nel processo d'Appello a don Barone
Udienza a metà novembre per le condizioni di salute dell'ex prete


Michele Barone

Redazione
15 settembre 2021 20:58
Le condizioni di salute di Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, gli impedivano di affrontare il viaggio verso la Campania. Per questo è saltata l'udienza in Corte d'Appello a Napoli a carico dell'ex prete, attualmente confinato nelle Marche, accusato di maltrattamenti nei confronti di una ragazzina di 14 anni di Maddaloni durante pratiche esorcistiche medioevali e di violenza sessuale nei confronti di altre due giovani (reato per il quale è stato assolto in primo grado dai giudici di Santa Maria Capua Vetere).

Si torna in aula a metà novembre per l'avvio del processo d'Appello. Davanti alla corte partenopea saranno ascoltate le due presunte vittime di violenza sessuale, il commissario della polizia di Caserta Vito Esposito (all'epoca dei fatti in servizio a Maddaloni) e i genitori della ragazza che ha subito i maltrattamenti durante gli esorcismi (anche loro imputati). Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Carlo Taormina, Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora e Maurizio Zuccaro.


In primo grado Barone era stato condannato a 12 anni di reclusione solo per i maltrattamenti e le lesioni subite dalla ragazza mentre era stato assolto dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di altre due ragazze. Il padre e la madre della ragazza erano stati condannati a 4 anni e 5 mesi e 4 anni a testa. Una sentenza che è stata appellata da tutte le parti, compresa Procura e parti civili, tra cui l'avvocato Rossella Calabritto, che hanno chiesto la revisione della sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e di condannare Barone anche per la violenza sessuale. Tra le parti civili anche l'avvocato Luigi Ferrandino.
 
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«Mentre don Barone mi violentava
non riuscivo a reagire: volevo
solo che tutto finisse al più presto»
CASERTA
Sabato 20 Novembre 2021 di Mary Liguori
«Mentre don Barone mi violentava non riuscivo a reagire: volevo solo che tutto finisse al più presto»
Resta la «riserva» sull’acquisizione di tre cellulari che don Michele Barone ha trovato quando gli furono concessi gli arresti domiciliari nel Teramano, ma prende il via la rinnovazione del procedimento in corte d’Appello a Napoli per le accuse di violenza sessuale per le quali, in primo grado, l’ex confessore dei vip è stato assolto. Ieri, dinanzi al collegio presieduto da Angelo Valerio Lanna, è comparsa una delle due ragazze maggiorenni che sostengono di avere subito atti sessuali dal prete contro la loro volontà. Rappresentata dall’avvocato Rossella Calabritto, una delle due giovani ha sostenuto l’interrogatorio e confermato le accuse nei confronti dell’ex sacerdote, difeso dal penalista Carlo De Stavola, rispondendo alle domande del sostituto procuratore generale Maria Cristina Gargiulo e del difensore di Barone. Che gli atti sessuali tra le parrocchiane e il religioso ci siano stati è «evenienza accertata», come da motivazioni della sentenza di assoluzione di primo grado. Ma gli amplessi, secondo i giudici di Santa Maria Capua Vetere, «furono consensuali perché di natura orale».

Ed è stato solo sulla volontarietà che le parti hanno potuto interrogare la ragazza. E lei, la vittima, ha confermato di non avere mai avuto alcuna intenzione di congiungersi carnalmente col prete, cosa che, a suo dire, le fu imposta. E sul perché non si ribellò ha detto: «Ero completamente imbambolata, non riuscivo a reagire», «Volevo solo che tutto finisse al più presto, ero privata della mia volontà», ha ripetuto più volte. In un passaggio dei precedenti interrogatori, la giovane riferì che «se la Madonna aveva perdonato Barone» poteva perdonarlo anche lei. L’avvocato De Stavola le ha chiesto chiarimenti su questo passaggio, su «come facesse a sapere che la Madonna aveva perdonato il prete» e lei ha risposto, «la Vergine è misericordiosa, perdona tutti». Passaggi che confermano che, come accaduto già durante il complesso dibattimento di primo grado, il processo anche in Corte d’Appello valica spesso, per argomenti trattati, i confini squisitamente giudiziari, per sconfinare nel campo della fede e della religione, delle credenze e delle suggestione. D’altronde, la condanna che Barone ha rimediato in primo grado riguarda delle violente pratiche di esorcismo su una ragazzina di tredici anni che i genitori ritenevano indemoniata e che fu sottratta alle cure mediche per essere affidata totalmente al sacerdote. Affetta da disturbi di conversione, fu ritirata dall’ospedale e per mesi il prete se ne occupò. Per queste vicende anche i genitori della ragazza sono stati condannati e hanno perduto la responsabilità genitoriale.

Come detto, il collegio non ha ancora sciolto la riserva sull’acquisizione di nuove prove chiesta dalla difesa di Barone. Ciò nonostante ieri le parti siano convenute sulla necessità di una decisione preliminare rispetto all’escussione delle parti offese. Il collegio, in seguito a una breve camera di consiglio, ha deciso di non acquisire per il momento i tre cellulari, ma non ha sciolto la riserva e non ha escluso che, semmai dovesse il contenuto dei telefonini essere ammesso agli atti in futuro, alla luce di eventuali nuovi aspetti, le parti offese potrebbero essere ascoltate di nuovo. I telefonini in questione, Barone sostiene di averli ritrovati quando, dopo 26 mesi di carcere, il 20 marzo del 2020, ottenne i domiciliari fuori regione, a Cologna Spiaggia, in provincia di Teramo. Ieri, il suo avvocato ha fornito al collegio una parte dei contenuti dei tre smartphone, ma i giudici non hanno ritenuto pertinenti i file al punto da disporre l’acquisizione dei dispositivi e si sono, ancora una volta, riservati la decisione. Si torna in aula a febbraio, per l’escussione dell’altra ragazza che accusa di stupro il religioso.
 
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Violenza o rapporti consenzienti? Tre donne lo accusano.

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«Mentre don Barone mi violentava
non riuscivo a reagire: volevo
solo che tutto finisse al più presto»
CASERTA
Sabato 20 Novembre 2021 di Mary Liguori
«Mentre don Barone mi violentava non riuscivo a reagire: volevo solo che tutto finisse al più presto»
Resta la «riserva» sull’acquisizione di tre cellulari che don Michele Barone ha trovato quando gli furono concessi gli arresti domiciliari nel Teramano, ma prende il via la rinnovazione del procedimento in corte d’Appello a Napoli per le accuse di violenza sessuale per le quali, in primo grado, l’ex confessore dei vip è stato assolto. Ieri, dinanzi al collegio presieduto da Angelo Valerio Lanna, è comparsa una delle due ragazze maggiorenni che sostengono di avere subito atti sessuali dal prete contro la loro volontà. Rappresentata dall’avvocato Rossella Calabritto, una delle due giovani ha sostenuto l’interrogatorio e confermato le accuse nei confronti dell’ex sacerdote, difeso dal penalista Carlo De Stavola, rispondendo alle domande del sostituto procuratore generale Maria Cristina Gargiulo e del difensore di Barone. Che gli atti sessuali tra le parrocchiane e il religioso ci siano stati è «evenienza accertata», come da motivazioni della sentenza di assoluzione di primo grado. Ma gli amplessi, secondo i giudici di Santa Maria Capua Vetere, «furono consensuali perché di natura orale».

Ed è stato solo sulla volontarietà che le parti hanno potuto interrogare la ragazza. E lei, la vittima, ha confermato di non avere mai avuto alcuna intenzione di congiungersi carnalmente col prete, cosa che, a suo dire, le fu imposta. E sul perché non si ribellò ha detto: «Ero completamente imbambolata, non riuscivo a reagire», «Volevo solo che tutto finisse al più presto, ero privata della mia volontà», ha ripetuto più volte. In un passaggio dei precedenti interrogatori, la giovane riferì che «se la Madonna aveva perdonato Barone» poteva perdonarlo anche lei. L’avvocato De Stavola le ha chiesto chiarimenti su questo passaggio, su «come facesse a sapere che la Madonna aveva perdonato il prete» e lei ha risposto, «la Vergine è misericordiosa, perdona tutti». Passaggi che confermano che, come accaduto già durante il complesso dibattimento di primo grado, il processo anche in Corte d’Appello valica spesso, per argomenti trattati, i confini squisitamente giudiziari, per sconfinare nel campo della fede e della religione, delle credenze e delle suggestione. D’altronde, la condanna che Barone ha rimediato in primo grado riguarda delle violente pratiche di esorcismo su una ragazzina di tredici anni che i genitori ritenevano indemoniata e che fu sottratta alle cure mediche per essere affidata totalmente al sacerdote. Affetta da disturbi di conversione, fu ritirata dall’ospedale e per mesi il prete se ne occupò. Per queste vicende anche i genitori della ragazza sono stati condannati e hanno perduto la responsabilità genitoriale.

Come detto, il collegio non ha ancora sciolto la riserva sull’acquisizione di nuove prove chiesta dalla difesa di Barone. Ciò nonostante ieri le parti siano convenute sulla necessità di una decisione preliminare rispetto all’escussione delle parti offese. Il collegio, in seguito a una breve camera di consiglio, ha deciso di non acquisire per il momento i tre cellulari, ma non ha sciolto la riserva e non ha escluso che, semmai dovesse il contenuto dei telefonini essere ammesso agli atti in futuro, alla luce di eventuali nuovi aspetti, le parti offese potrebbero essere ascoltate di nuovo. I telefonini in questione, Barone sostiene di averli ritrovati quando, dopo 26 mesi di carcere, il 20 marzo del 2020, ottenne i domiciliari fuori regione, a Cologna Spiaggia, in provincia di Teramo. Ieri, il suo avvocato ha fornito al collegio una parte dei contenuti dei tre smartphone, ma i giudici non hanno ritenuto pertinenti i file al punto da disporre l’acquisizione dei dispositivi e si sono, ancora una volta, riservati la decisione. Si torna in aula a febbraio, per l’escussione dell’altra ragazza che accusa di stupro il religioso.
 
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view post Posted on 4/2/2022, 19:39

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Assolto per gli abusi: "Diceva di far uscire il demonio"



www.casertanews.it/cronaca/process...asapesenna.html

Attilio Nettuno
04 febbraio 2022 19:17

Palpatine di Barone su inguine e seno, la vittima: "Non sapevo fosse violenza sessuale"
Il processo in Appello all'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna per gli esorcismi violenti


Michele Barone
Ha confermato la pratica dei "palpeggiamenti miracolosi" e si è corretta rispetto all'incidente probatorio, quando riferì di non aver subito violenza sessuale da Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, evidenziando: "credevo che lo fosse solo con la penetrazione". Questo in estrema sintesi la testimonianza dinanzi alla Corte d'Appello di Napoli di una delle ragazze 'vittime' delle attenzioni sessuali dell'ex prete (reato per il quale è stato assolto in primo grado).

La giovane - costituitasi parte civile con l'avvocato Luigi Ferrandino - ha ripercorso la vicenda riferendo esclusivamente sulle molestie da lei subite. Ha raccontato dei palpeggiamenti guaritivi all'inguine ed al seno, con le croci segnate sui suoi tatuaggi per "far uscire il demonio". Pratiche per le quali, ad avviso dei giudici di primo grado, non c'erano da parte di Barone "intendimenti di natura sessuale". Un'argomentazione impugnata dalla Procura con la riapertura dell'istruttoria dibattimentale proprio sulla questione delle violenze sessuali. Si torna in aula a metà aprile.

Con Barone - condannato in primo grado a 12 anni per le lesioni nei confronti di una ragazzina di Maddaloni nel corso di pratiche esorcistiche medievali - ci sono anche i due genitori della ragazza, anche loro condannati in primo grado a 4 anni e 5 mesi e 4 anni.


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Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Maurizio Zuccaro, Giuseppe Stellato, Umberto Pappadia e Carlo Taormina (che difendono i genitori). Tra le parti civili, invece, si sono costituiti gli avvocati Rossella Calabritto e Luigi Ferrandino.

Edited by pincopallino2 - 4/2/2022, 20:21
 
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view post Posted on 15/9/2023, 21:51

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https://casertace.net/esorcismi-su-13enne-...-MRlC28EIZIkos8

L PRETE ESORCISTA È LA 13ENNE. La Procura chiede una pena più pesante per Don Barone: “C’è stata anche violenza sessuale”
15 Settembre 2023 - 18:51



Al processo in corte di Appello c’è stata la requisitoria del Procuratore generale. Per i genitori, condannati anche loro in primo grado, richiesta la conferma della sentenza di primo grado
CASAPESENNA – Il Procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli ha chiesto la conferma della condanna nei confronti di don Michele Barone, il prete di Casapesenna, condannato a 12 anni di carcere per maltrattamenti, stalking e lesioni ai danni di una tredicenne durante esorcismi non autorizzati dalla Curia.

La pubblica accusa non solo ha chiesto la conferma della sentenza già emessa dal tribunale di Aversa Napoli Nord, per gli stessi capi di imputazione ma anche la condanna per il reato di violenza sessuale, per il quale era stato assolto in primo grado contrariamente a quella che era stata la richiesta del pubblico ministero. Per questo motivo la richiesta formulata dalla procura generale è stata di 14 anni e mezzo.

La richiesta di condanna per questo reato sarebbe scaturita a seguito della testimonianza delle parti civili, riascoltate in aula durante il processo.



Per i genitori della giovanissima vittima, Cesare Tramontano e Lorenza Carangelo, rispettivamente condannati a quattro anni e 5 mesi e 4 anni in primo grado, è stata richiesta la conferma della pena.


I giudici della Corte di Appello di Napoli emetteranno sentenza tra qualche settimana. Tra sette giorni, invece, parola agli avvocati difensori per le loro discussioni.
 
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view post Posted on 17/9/2023, 16:06

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https://caserta.occhionotizie.it/caserta-c...michele-barone/
Caserta, chiesta condanna a 14 anni e mezzo per don Michele Barone
Foto di Redazione L'Occhio di Caserta Redazione L'Occhio di Caserta16 Settembre 2023 69 Un minuto di lettura
caserta-condanna-14-anni-don-michele-barone Don Michele Barone

È stata chiesta una condanna a 14 anni e mezzo per don Michele Barone, ex prete della diocesi di Aversa e in particolare del Tempio di Casapesenna. L’ex sacerdote è accusato di aver commesso violenze e abusi contro tre donne, una delle quali minorenne, mentre praticava esorcismi non autorizzati come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Caserta, chiesta condanna a 14 anni e mezzo per don Michele Barone
Secondo la Procura Generale, l’ex sacerdote va punito con una pena di 14 anni e mezzo, ovvero due anni e 6 mesi in più rispetto alla sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che lo condannò a 12 anni escludendo il reato di violenza sessuale.


Questa la richiesta del Procuratore generale formulata davanti ai giudici della Corte di Appello nel corso della sua requisitoria, al processo di secondo grado a carico del prete cosiddetto dei “vip”, difeso dagli avvocati Carlo De Stavola e Maurizio Zuccaro.


https://www.ilmattino.it/caserta/violenza_...na-7634530.html

Abusi e violenza privata su fedeli: chiesti 14 anni e mezzo. . Il prete già condannato a 12 anni, Durante una pratica per scacciare il demonio la

Il Mattino

1 giorno fa — Assolto, in primo grado, un funzionario di polizia, Luigi Schettino, che fu accusato di aver coperto le condotte di don Barone. L'ufficiale, morto per Covid ...
 
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