Laici Libertari Anticlericali Forum

Orge, scambi di coppia, figlio segreto, sesso con cavalli. Dal PC i segreti dei lussi di don Contin, Con l'8 x 1000 avete fatto tanto. Avete pagato le orge di don Contin e don Cavazzana

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 18/1/2017, 10:43
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.ilgazzettino.it/nordest/padova/...sa-2202977.html

Un prete confessa: «Io, filmato durante le orge da don Contin»

Prete dei Colli confessa: «Io, filmato durante le orge da don Contin»
di Marco Aldighieri
PADOVA - Identificato e interrogato uno dei preti che ha partecipato alle orge organizzate da don Andrea Contin. L'ex parroco della piccola chiesa di San Lazzaro di Padova, indagato per favoreggiamento della prostituzione e violenza privata. Il sacerdote, un parroco sui 50 anni di una chiesa dei colli Euganei, venerdì pomeriggio è stato sentito dal sostituto procuratore Roberto Piccione, titolare delle indagini. Il religioso davanti al pm ha ammesso di avere partecipato a incontri a luci rosse targati don Contin. Il prete era stato indicato dalla ex amante di don Contin, nelle cinque pagine di denuncia presentate dalla 49enne padovana lo scorso sei dicembre ai carabinieri. La donna ha dichiarato agli inquirenti che spesso don Contin la costringeva a fare sesso con altri preti, tra questi c'era appunto il parroco dei Colli Euganei. Durante questi incontri don Contin si divertiva a guardare la sua donna accoppiarsi con un altro sacerdote e spesso la filmava. Al momento il prete dei Colli non è iscritto nel registro degli indagati, ma si tratta solo di una persona informata sui fatti. Il magistrato gli avrebbe chiesto se avesse mai pagato l'ex parroco di San Lazzaro per consumare una prestazione sessuale, e il prete avrebbe negato questa circostanza...

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...214178022.shtml

LO SCANDALO DI PADOVA
Altri parroci alle orge con don Andrea
Un prete confessa: «Anch’io partecipavo»
Un sacerdote dei Colli conferma la denuncia della prima amante. Pm al lavoro sulla lista

PADOVA Adesso agli atti c’è pure una confessione. Succede tutto venerdì pomeriggio. Interrogato in procura come persona informata sui fatti, un cinquantenne sacerdote e parroco di una comunità nei colli Euganei cede e ammette di essere lui «l’altro prete» ad aver partecipato alle orge di don Andrea Contin, l’ex parroco di San Lazzaro indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. A parlare di lui, che non è indagato ma ha ammesso di aver fatto sesso con don Contin e la sua amante, è la stessa parrocchiana di 49 anni che il 6 dicembre ha vuotato il sacco nella stazione dei carabinieri di Padova principale, dando la mossa decisiva per far partire l’inchiesta. In una riga la donna indica con precisione l’identità del sacerdote e la sua parrocchia. La stessa dove don Contin la portava per fare sesso. Incontri a tre o di coppia, a cui in alcune occasioni l’ex parroco di San Lazzaro preferiva partecipare soltanto nel ruolo di attento spettatore.

Circostanze precise, fatti ricostruiti con dovizia di particolari che il parroco interrogato venerdì pomeriggio dal sostituto procuratore Roberto Piccione, non si è sentito di smentire. Ha confermato, anzi, quanto fatto mettere in denuncia dalla donna, che però lascia fuori il sacerdote dall’elenco di quegli uomini che avrebbero pagato don Andrea per fare sesso di gruppo con lei (e con don Contin), magari ripresi da quella telecamera da lunedì in mano all’ingegner Nicola Chemello, che tra 90 giorni dovrà portare in procura un rapporto preciso su quanto trovato in una decina tra dvd, catalogati con nomi di papi, Vhs, chiavette Usb e cellulari. A spingerla nelle mani del secondo sacerdote era stato ancora una volta don Andrea Contin, di cui lei si era anche innamorata, sperando in un rapporto tanto difficile quanto esclusivo. «Facevo tutto quello che voleva – scrive la donna -. Mi ordinava volta per volta con violenza ciò che dovevo fare e io lo facevo per paura di essere picchiata». Le botte, infatti. E la sottomissione psicologica a quel parroco così carismatico. Eccoli i due propulsori che hanno spinto la quarantanovenne – separata e madre – a mettere fine a quella liaison malata e suonare alla caserma dei carabinieri, allegando anche le fotografie dei lividi che don Andrea le procurava. Non solo durante i rapporti sessuali estremi, fatti di falli in plastica, catene, costrizioni con manette e collari, ma anche in altre occasioni che col sesso avevano poco a che vedere. Carte che la procura valuterà assieme a quelle che nei giorni scorsi la Diocesi di Padova ha consegnato ai carabinieri, come chiesto dall’Arma. Documenti che riguardano l’iter aperto davanti al Tribunale Ecclesiastico Diocesano dopo le segnalazioni fatte arrivare in Curia da parte di due parrocchiane di San Lazzaro.

Una delle due, la stessa che poi ha fatto denuncia ai carabinieri, era pure stata sentita prima dell’estate dalla giustizia ecclesiastica. Quello che alla procura interessa ora, mentre continuano le indagini per capire chi possano essere gli altri sacerdoti coinvolti, però è cercare di capire se don Andrea si facesse pagare, come ventilato dalla denuncia. I sospetti sono più d’uno. Oltre alle vacanze in Croazia, a Cape D’Agde (Francia, nota località per scambisti in Linguadoca), e i fine settimana a Roma (spesi 2.200 euro in doppia per un fine settimana in centro storico) e Siena (1.000 euro per assistere al Palio da un palchetto), don Andrea amava frequentare i ristoranti di lusso. Su tutti la cucina del Ca’ Masieri a Trissino, in provincia di Vicenza, dove si presentava spesso accompagnato dalla sua amante preferita – l’harem su cui indaga la procura sarebbe di una ventina di donne, e in sei hanno già confessato – e dove si spacciava per «avvocato» per non dare nell’occhio e per essere sicuro di non destare scalpore con i propri comportamenti. Ogni tanto, però, il don puntava dritto al lago di Garda e ad alcuni soggiorni al resort di lusso di Villa dei Cedri di Lazise, sulla sponda veronese. In una di queste occasioni l’ex parroco si sarebbe lasciato sfuggire una frase equivoca, che molto può significare nell’accusa di favoreggiamento della prostituzione. «Sai che per metà questa cena l’hai pagata tu?», avrebbe detto alla quarantanovenne facendo riferimento agli incontri che la vedevano protagonista in quella stanza del sesso trovata chiusa a chiave in canonica a San Lazzaro durante le perquisizioni. Una frase che fa il paio con quel «Non sai quanti soldi puoi fare così» sfuggito dalla bocca dell’allora parroco, sempre nelle vicinanze di un’orgia organizzata in canonica con lei come unica donna.

18 gennaio 2017
 
Web  Top
view post Posted on 18/1/2017, 11:15
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cro...h-io-1.14729205

Padova a luci rosse, un altro prete: «Ho fatto sesso anch’io»
Un parroco ha ammesso rapporti con l’amante di don Contin davanti al collega che in vacanza si spacciava per avvocato
di Cristina Genesin

18 gennaio 2017

PADOVA. Costretta ad aver rapporti sessuali con un altro prete, il parroco alla guida di una comunità in un paese dei Colli Euganei.
E sempre davanti a lui, don Andrea Contin, l’ex parroco di San Lazzaro, quartiere della periferia est cittadina, indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. “L’altro parroco”, partner occasionale dell’amante 49enne di don Andrea, ha ammesso tutto davanti al pubblico ministero padovano Roberto Piccione: «È vero...».

L’interrogatorio è avvenuto nel pomeriggio di venerdì scorso, al riparo da occhi indiscreti al quarto piano del Palazzo di giustizia. Il sacerdote, tra i 40 e i 50 anni, tuttora al suo posto, è stato sentito soltanto come persona informata sui fatti, un semplice testimone: nei suoi confronti nessuna ipotesi di reato.
L’altro parroco. Il suo nome (e cognome) era contenuto nella denuncia di otto pagine firmata dalla donna, impiegata in un ufficio pubblico, sposata con un figlio, volontaria nella parrocchia di San Lazzaro e anche in altre associazioni, oggi fortemente provata e sofferente. Riferendosi alle abitudini di don Andrea, la signora aveva raccontato che il prete la accompagnava dal collega per avere rapporti sessuali di vario tipo. E lui? Guardava. E se lei osava rifiutare?

La 49enne è stata chiara: don Andrea non chiedeva, ma ordinava. E se non obbediva alle sue precise richieste, erano botte. Botte pesanti. Botte che facevano male e lasciavano il segno: allegate alla denuncia presentata lo scorso 6 dicembre oltre a due certificati medici del Pronto soccorso, pure una serie di fotografie della 49enne con ecchimosi e contusioni che risulterebbero impressionanti. Peraltro il figlio della signora, che vedeva girare per casa il sacerdote, avrebbe visto la madre tornare a casa pestata più volte. Una signora che, all’inizio di quel legame, s’era innamorata davvero del parroco. Prima per amore, poi per paura: dall’inizio della storia, decollata nell’estate del 2011, con il trascorrere dei mesi la sua sottomissione era diventata totale.
«Facevo tutto quello che voleva... mi ordinava con violenza quello che dovevo fare ogni volta e io, per paura di essere picchiata, lo facevo» è lo sfogo contenuto sempre nella dettagliata denuncia trasmessa in procura. Insomma lei si era trasformata in un “giocattolo” in mano a don Andrea, almeno stando a quel drammatico racconto. Ecco perché aveva accettato quell’ennesima umiliazione, o almeno non s’era ribellata: avere rapporti sessuali con il parroco amico e collega di don Andrea. I carabinieri guidati dal maresciallo Alberto Di Cunzolo stanno accertando l’eventuale coinvolgimento di altri sacerdoti, benché al momento sia confermato solo il nominativo del parroco che vive nel Comune fra i Colli.
Le cene e i viaggi eleganti. Don Andrea Contin amava pure la bella vita. E pranzi e cene in ristoranti di lusso. Sempre accompagnato dall’amante preferita, la 49enne, era un frequentatore del ristorante Ca’ Masieri a Trissino nel Vicentino, relais (anche con camere) di lusso e prezzi adeguati, molto romantico con vista su colli e piscina: cliente abituale, qui era noto come “l’avvocato”, naturalmente perché si era presentato in tale veste. Tuttavia si regalava pure qualche soggiorno a Villa dei Cedri, complesso alberghiero con parco termale (4 stelle) a Colà di Lazise, sponda veronese del Garda, con ottimo ristorante. In un’occasione avrebbe detto all’amante: «Questa cena per metà l’hai pagata tu». Un riferimento ai “servigi” sessuali che avrebbero fruttato soldi all’ex parroco? Sul punto stanno indagando gli investigatori coordinati dal pm Piccione.

La Curia. Intanto il Tribunale Ecclesiastico della Diocesi rende noto di aver trasmesso ai carabinieri – dopo aver ottenuto l’autorizzazione delle interessate – gli esposti trasmessi in Curia nel maggio scorso dalle due donne che hanno avuto una relazione con don Andrea, la 49enne e una 51enne parrocchiana. Quest’ultima aveva confermato il racconto della “collega” (ma le due non si conoscono) prima della perquisizione in canonica che ha portato alla scoperta della cosiddetta stanza dei giochi, un vero e proprio set da film a luci rosse.
 
Web  Top
view post Posted on 19/1/2017, 09:56
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cro...nara-1.14734436

Ai festini a luci rosse di don Contin c’era anche il parroco di Carbonara
Padova: il prete, che avrebbe dovuto celebrare le nozze di Belen, ha ammesso davanti ai militari
di Cristina Genesin

image

18 gennaio 2017
PADOVA. È uscito dalla canonica, come al solito, per andare a scuola. E non è più rientrato. Sui giornali la notizia del prete, un parroco dei Colli che, convocato in procura, ha ammesso rapporti sessuali con l’ex amante di don Andrea Contin, appassionato voyeur in quelle occasioni.
Spunta il nome. Lui è don Roberto Cavazzana, parroco di Carbonara, frazione di Rovolon, amatissimo sacerdote nella sua comunità molto attivo tra i giovani e la scuola.

Un parroco diventato noto nell’autunno 2013 per essere stato il padre spirituale della showgirl Belen Rodriguez quando aveva annunciato il matrimonio con Stefano De Martino, iniziando un percorso spirituale affiancata dal sacerdote presentato da un comune amico legato al Calcio Padova.

Poi il rifiuto di don Roberto a celebrare quelle nozze troppo mediatiche e destinate ai rotocalchi del gossip, pur avendo sempre accolto la coppia durante la preparazione prematrimoniale nella piccola canonica di paese: «Sono un prete. Il matrimonio è un sacramento, non un carnevale mediatico. Mi sento a disagio» aveva spiegato,
«I riflettori sono sempre accesi: servizi sulla Chiesa, giornalisti che mi telefonano in continuazione. Io ho da fare, sono un parroco di una unità pastorale. Insegno religione alle scuole medie».

Don Roberto: anima divisa, fragilità umana, contraddizioni che uomini anche di Chiesa vivono? Il sacerdote non è indagato. Il nome e il cognome del parroco di Carbonara erano stati indicati nella denuncia presentata il 6 dicembre scorso dalla 49enne padovana che aveva raccontato come don Andrea l’avesse accompagnata dal collega: con lui, don Roberto, aveva avuto rapporti sessuali.

E don Andrea? Guardava, forse filmava, non è ancora stato accertato finché non sarà pronta la consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero Roberto Piccione che coordina l’inchiesta. Nel pomeriggio di venerdì scorso don Roberto è stato interrogato a Padova, al quarto piano del Palazzo di giustizia, nella veste di persona informata sui fatti.
Ha ammesso. E confermato la versione della donna: l’ultima deflagrante notizia per la Diocesi padovana. E per il prete di Carbonara che non è chiamato a rispondere penalmente (sempreché non siano accertati pagamenti in danaro per quelle prestazioni). Ma solo rispetto a una Chiesa ferita. E a un impegno tradito.
Restano a carico di don Andrea le accuse di violenza privata e di favoreggiamento della prostituzione: secondo la procura la donna (impiegata in un ufficio pubblico, separata con un figlio) sarebbe stata pestata quando cercava di sottrarsi alle richieste dell’ex parroco di San Lazzaro.
Un parroco che – è il sospetto – potrebbe averla “ceduta” a partner occasionali pescati dai siti bakeka.it, annunci69.it, scambiomoglie.it, frequentati da chi mette a disposizione la compagna o la moglie – si legge in alcuni annunci – in cambio di offerte o regalini.
Nuove rivelazioni. Sempre nella denuncia la 49enne narra che all’inizio del rapporto, iniziato nel giugno 2011, don Andrea le avrebbe proposto di fare un figlio (lei aveva 44 anni). E le avrebbe confidato di aver già un bambino, non riconosciuto, al quale provvedeva dal punto di vista economico: questo fatto non è stato accertato dagli inquirenti visto che non riguarda il profilo penale.
Quello che, invece, gli investigatori vogliono accertare sono altri viaggi in Croazia, nella penisola Istriana a Novigrad o Cittanova e a Lovran. E i pernottamenti in un agriturismo vicino a Grumolo delle Abbadesse nel Vicentino per gli scambi di coppia.
Sempre accompagnato dall’amante preferita, una delle tante del suo harem. Forse una delle più sottomesse ai suoi voleri per paura di essere picchiata come risulterebbe da alcune foto allegate alla denuncia, definite impressionanti, e da due certificati medici del Pronto soccorso. Tuttavia, si legge ancora nella denuncia, solo in un’occasione la 49enne avrebbe trovato la forza di dire “no” di fronte alla richiesta di una pratica folle di sesso estremo.
 
Web  Top
view post Posted on 19/1/2017, 15:49
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.padovaoggi.it/cronaca/figlio-pr...ra-rovolon.html



L'amante del prete: "Mi ha detto che ha un figlio". Incontri hot col parroco di Carbonara di Rovolon, "padre spirituale" di Belen

L'amante del prete: "Mi ha detto che ha un figlio" Incontri hot con il parroco di Carbonara di Rovolon, "padre spirituale" di Belen

Redazione
19 gennaio 2017 09:22“


La 49enne che ha denunciato l'ormai ex parroco di San Lazzaro ha riferito agli inquirenti che quest'ultimo le avrebbe detto di essere padre. Rivelata l'identità dell'altro don coinvolto negli incontri sessuali, organizzati con la donna sempre dal primo sacerdote


L'amante del prete: "Mi ha detto che ha un figlio" Incontri hot con il parroco di Carbonara di Rovolon, "padre spirituale" di Belen

Le avrebbe chiesto di fare un figlio assieme, rivelandole di essere già diventato padre, da una precedente relazione, di un bimbo che, all'epoca della proposta alla nuova amante, aveva già 4 anni. Sono le ultime choccanti indiscrezioni che emergono - come riportano i quotidiani locali - dalla denuncia presentata il 6 dicembre scorso dalla 49enne che ha portato all'apertura di un'inchiesta della magistratura, con l'accusa di violenza privata e favoreggiamento della prostituzione, nei confronti dell'ormai ex parroco di San Lazzaro. Informazioni tutte da verificare e che per gli inquirenti non hanno rilievo sul fronte penale, ma che potrebbero rivelarsi comunque utili alle indagini, nel caso la madre del presunto figlio potesse fornire ulteriori dettagli.

L'ALTRO PRETE. È ormai un segreto di pulcinella anche l'identità dell'altro parroco coinvolto negli incontri sessuali organizzati sempre dal prete di San Lazzaro con la sua amante e nei quali quest'ultimo sarebbe rimasto in disparte, forse a filmare, come spettatore. Venerdì, in Procura, si era tenuto l'interrogatorio del secondo sacerdote, alla guida di una parrocchia sui colli Euganei, che era stato chiamato in causa - assieme ad altri uomini di chiesa - dall'accusatrice ex amante del prete di San Lazzaro, in quanto partecipante agli incontri sessuali organizzati da quest'ultimo e a cui la donna si era detta agli inquirenti costretta a prendervi parte per paura di essere altrimenti picchiata. Botte che comunque non le sarebbero state risparmiate dal religioso, stando sempre al racconto della 49enne e ai referti del pronto soccorso, allegati alla denuncia, per le cure mediche a cui si era sottoposta a seguito di alcuni episodi di violenza. Il prete dei Colli altri non sarebbe che il parroco di Carbonara di Rovolon, già salito agli onori delle cronache come "padre spirituale" di Belen Rodriguez ai tempi del fidanzamento con l'ex ballerino di Amici, Stefano De Martino, che la showgirl avrebbe voluto ad ogni costo celebrasse le sue nozze, proposta rifiutata dal sacerdote nostrano per il troppo clamore mediatico.

SPESE PAZZE E SESSO ESTREMO. Al vaglio degli inquirenti, ancora le "spese pazze" del parroco di periferia, che con il suo stipendio medio difficilmente avrebbe potuto permettersi certi viaggi, cene e piccoli "lussi". Sotto la lente d'ingrandimento quindi i fine settimana in Croazia, a Novi Grad e Lovran, nonché le stanze in affitto in un agriturismo vicino al casello dell’autostrada di Grisignano (Vicenza), meta nota per gli scambi di coppia. Sesso estremo, quello raccontato dall'ex amante che, in un'occasione, ha riferito nella sua denuncia depositata ai carabinieri di Padova, si sarebbe opposta di fronte alla proposta del parroco di accoppiarsi con un cavallo in una stalla a Pavia.
 
Web  Top
view post Posted on 19/1/2017, 20:52
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli...anonica_figlio/

Anche un trans partecipava alle orge in canonica. L'amante di Don Contin: mi disse di avere un figlio di 4 anni

La donna nella denuncia: "Mi aveva proposto di diventare madre di un suo secondo figlio. Ma io ho sempre rifiutato"



Redazione Tiscali
Nuovi dettagli emergono dalla denuncia presentata ai carabinieri dall'ex amante dell'ex parroco padovano don Andrea Contin, accusato di organizzare orge e incontri sessuali all'interno della canonica. Dalle quattro pagine di denuncia depositate dalla donna, una quarantanovenne padovana che si era rivolta ai carabinieri dopo che il rapporto con il prete era divenuto "troppo violento", emerge che il parroco avrebbe avuto frequenti e costanti rapporti a pagamento con un transessuale, residente in provincia. A questo punto non è escluso che il pm che coordina l'indagine, Roberto Piccione, decida di sentire anche quest'ultimo nei prossimi giorni. Intanto sarebbero 9 le donne/parrocchiane coinvolte nei festini dal prete.



Spunta il figlio
Don Andrea si vantava di avere già un figlio di circa 4 anni. E' quanto ha dichiarato la 49enne, madre e divorziata, che lo ha denunciato. La donna avrebbe fatto scrivere in denuncia che più di una volta don Andrea le aveva proposto di diventare madre di un suo secondo, figlio. ma lei si sarebbe sempre rifiutata. Ironia della sorte don Contin era stato chiamato a sostituire don Paolo Spoladore, sacerdote spretato dal Vaticano per un figlio.

Sesso e orge
L'ex parroco resta per ora l'unico indagato, per violenza privata e sfruttamento della prostituzione. Violenza per le percosse che l'amante 'preferita' - la 49enne che per prima ha vuotato il sacco - riceveva quando si rifiutava di aver rapporti con altri amici del parroco. La donna ha prodotto anche certificati medici e foto dei lividi riportati dopo le botte. Ha raccontato che inizialmente - si era nell'estate 2011 - si era innamorata di don Andrea, con il quale sognava di avere un rapporto esclusivo.

Le violenze
Ma poi si sarebbe resa conto delle vere inclinazioni del prete, e ad un certo punto si è recata nella caserma dei Carabinieri, perché il rapporto si era fatto "troppo violento". Un aspetto che aveva a che vedere - ha verbalizzato la donna - anche con i rapporti sessuali estremi cui era costretta, nei quali il prete avrebbe usato sex toys, catene e altro. Oggetti trovati nella perquisizione effettuata dai Carabinieri nel dicembre scorso, che aveva fatto scoprire una stanza segreta in cui il 'don' conservava giochi erotici, fruste e video hard nascosti dietro copertine dedicate alla storia dei Papi.

La pista dei soldi
I magistrati vogliono capire se don Andrea, amante degli hotel e dei ristoranti di lusso nei suoi week end in Croazia, a Roma o Cape d'Agde (Francia), si facesse pagare dagli amici che consumavano prestazioni sessuali con l'amica-amante. Lo ha scritto in denuncia la donna, sostenendo che il parroco si sarebbe lasciato sfuggire in alcune occasioni che una cena o un soggiorno in hotel li aveva "pagati" lei stessa, andando in camera con l'amico di turno. Ma oltre alla 49enne, altre otto frequentatrici della parrocchia di don Andrea avrebbero confessato di aver preso parte alle orge. Don Andrea a volte vi partecipava, altre si limitato a guardare, riprendendo con una telecamera. Video e altri supporti informatici sono adesso all'esame dei consulenti della Procura. E la lista delle fedeli che varcavano la soglia della canonica con atteggiamento tutt'altro che pio potrebbe allungarsi. Nei prossimi giorni carabinieri e pm sentiranno infatti altre persone.

19 gennaio 2017
 
Web  Top
view post Posted on 20/1/2017, 14:59
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


Le 30 donne di don Andrea e don Cavazzana. Una Jaguar, giochi erotici e viaggi lussuosi

cavallo-2-300x225

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...217274216.shtml

L’ultima accusa della vittima
«Don Andrea ha un figlio»
Intanto c’è imbarazzo sui Colli Euganei ‘per il parroco che ha confessato di aver partecipato alle orge. Da alcuni giorni un sacerdote è irreperibile

PADOVA Un figlio. Quello che don Andrea aveva già, quello che don Andrea voleva ancora dalla sua amante prediletta. È l’ennesima rivelazione, il colpo di scena che non t’aspetti, quello che arriva leggendo le pagine della denuncia con cui, il 6 dicembre scorso, una parrocchiana di 49 anni, madre e divorziata, ha vuotato il sacco davanti ai carabinieri della stazione di Padova principale. Il suo racconto, fatto di sesso al limite, botte e pressioni psicologiche, si è trasformato nell’inchiesta che il 21 dicembre ha portato i carabinieri e il pm Roberto Piccione nella canonica di San Lazzaro, parrocchia periferica di Padova, dove don Andrea Contin – indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione – era parroco da dieci anni.

Da quando era arrivato a sostituire don Paolo Spoladore, sacerdote spretato dal Vaticano per un figlio che il tribunale gli aveva fatto riconoscere a forza. Adesso però l’eco di quelle vicende sembra essere tornato sotto il campanile di San Lazzaro. Nella denuncia portata ai carabinieri, la 49enne (che non era l’unica donna del sacerdote, ma è stata la sola a denunciarne le orge con altri maschi e altri preti: uno ha anche confessato), ha spiegato che don Andrea si vantava di avere già un figlio di circa 4 anni. Un bambino che vivrebbe lontano dalla parrocchia e sul quale non ci sono atti d’indagine da parte dei carabinieri e della procura. Ma è il passo successivo ad attirare ancora di più l’attenzione. La (presunta) vittima avrebbe fatto scrivere in denuncia che più di una volta don Andrea le aveva proposto di diventare madre di un suo secondo, figlio. Offerta che la donna non ha mai accettato, ma che ha voluto rendere nota a chi indaga sulla base delle otto pagine diventate perno dell’inchiesta.

E sono sempre quei fogli, ora nelle mani dei carabinieri del maresciallo Alberto di Cunzolo, a raccontare di altre gesta erotiche del sacerdote, adesso ospite in una casa protetta a Trento, da dove ha chiesto di essere lasciato solo e dimenticato. Sono soprattutto i viaggi e i fine settimana che don Andrea si regalava, spesso in compagnia della stessa parrocchiana, a finire sotto la lente d’ingrandimento della procura. Weekend in Croazia, a Novi Grad e Lovran, distante da tutti e dai suoi dover ministeriali. E poi le camere prenotate, sempre in incognito, in un agriturismo non distante dal casello dell’autostrada di Grisignano (Vicenza), meta nota per gli scambi di coppia e per il sesso di gruppo. Lì don Andrea e la quarantanovenne erano clienti quasi fissi. Giochi erotici e scambi che spesso finivano nel perverso. Il picco, si legge nella denuncia, sarebbe stata la richiesta di don Andrea che, alla sua amante, aveva proposto un viaggio in una stalla di Pavia dove lei, sotto i suoi occhi, avrebbe avuto un rapporto sessuale con un cavallo.

Intanto lo scandalo si estende dal capoluogo ai Colli Euganei, cioè alla zona da cui proviene l’altro prete che venerdì scorso ha ammesso di avere partecipato alle orge di don Andrea (senza per questo finire sotto inchiesta, dato che non avrebbe commesso alcun reato). Dalle parrocchie dell’area di Rovolon, paese collinare di cinquemila anime noto per aver ospitato gli arresti domiciliari dell’ex governatore Giancarlo Galan, da qualche giorno è sparito uno dei sacerdoti che anche ieri risultava irrintracciabile. Don Claudio Zuin, parroco della vicina Bastia di Rovolon, invece è rimasto al suo posto: «Questa vicenda provoca un senso di smarrimento e di rammarico - dice -. Se sapessi chi è il sacerdote in questione, gli chiederei com’è avvenuto, perché l’ha fatto e cosa l’ha spinto a cadere in questo intrigo. Ciò che so lo leggo dai giornali, sto facendo fatica a orientarmi». Oltre all’imbarazzo e allo spaesamento, tra i preti dei Colli Euganei prevale il nervosismo e l’insofferenza per una situazione che si sta facendo insostenibile e che rischia di tramutarsi in una caccia alle streghe: «Questo è un dramma che coinvolge e spiazza tutti, non capisco perché abbiate cercato proprio me», risponde per esempio don Andrea Segato, parroco di Bresseo. Don Roberto Garavello, parroco di Lozzo Atestino, butta giù la cornetta senza tanti complimenti. Don Franco Marin (parrocchia di Torreglia) si chiama fuori: «Io ho sessant’anni, quindi non c’entro. Nella zona dei Colli i parroci sono pochi, ma non so proprio chi possa essere quello che ha confessato in procura. Sentori di incontri a luci rosse? Non ne ho mai avuti, anche perché mi dicono tutti che sono un po’ ingenuo. Questa storia è una ferita che si allarga giorno dopo giorno: è meglio dire le cose come stanno al più presto e scusarsi, ricordandosi che il popolo di Dio è più propenso a perdonare i peccatori che a compatire i furbi».

«È bene che queste vicende vengano a galla ed è giusto fare chiarezza, anche per preservare l’integrità morale degli altri sacerdoti – osserva don Sandro Panizzolo, parroco di San Giuseppe a Monselice -. Se non si sa chi è il prete che partecipava a questi incontri, si rischia di creare un clima di diffidenza tra i fedeli di tutte le parrocchie. La fragilità ci può essere, ma tenere i piedi in due staffe e vivere nell’ambiguità è moralmente sbagliato: finché si resta bisogna rimanere limpidi, altrimenti si esce. Se il sacerdote in questione mi chiedesse un consiglio, glielo darei volentieri. Ma dubito molto che si faccia vivo».

19 gennaio 2017

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cro...tici-1.14743542
Padova, la confessione di don Contin: "Donne, uomini e giochi erotici"
Le carte ufficiali: una testimonianza dettagliata resa ai carabinieri. La stanza del sesso in canonica, i video, i viaggi di piacere
di Cristina Genesin
Tags
DON CONTIN
CHIESA
ORGE
SESSO
CANONICA
DIOCESI
Invia per email
Stampa
20 gennaio 2017



0


LinkedIn

0


Pinterest

La chiesa di San Lazzaro e don Contin
La chiesa di San Lazzaro e don Contin
PADOVA. «In relazione alla perquisizione che mi è stata fatta di cui al procedimento n... dichiaro di aver conosciuto in parrocchia alcune donne per la precisione A.A., B.B., C.C., D.D. e E.E. (iniziali di fantasia per tutelare la loro privacy), con le stesse, dopo una lunga conoscenza, ho avuto una relazione sentimentale sfociata in rapporti sessuali... Si consumavano solitamente in canonica anche con la partecipazione di altri uomini anche di colore ma solo con A.A.».
L’autoaccusa. Sesso, orge con immigrati e filmini hard: don Andrea Contin ha ammesso tutto, fin dal principio. Pur negando violenze, costrizioni e minacce. Quella dichiarazione è contenuta nel verbale che il prete firma la mattina del 21 dicembre scorso. Di fronte a lui il sottufficiale dei carabinieri che ha coordinato la perquisizione appena conclusa nella canonica dello scandalo, quella di San Lazzaro, periferia est di Padova.
LEGGI ANCHE:

il vescovo Claudio Cipolla
Il vescovo Cipolla: "Mi vergogno e chiedo scusa per tutti"
La lettera ai fedeli di don Claudio sullo scandalo dei preti a luci rosse: "E' una ferita dolorosa per la chiesa e la società padovana"
L'impiegata. Due settimane prima, il 6 dicembre, l’impiegata 49enne A.A. aveva presentato la denuncia di 8 pagine che ha fatto scattare l’inchiesta per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione nei confronti del sacerdote. Quell’atto d’accusa era stato confermato, almeno in parte, da un’altra ex amante del prete, B.B., 51enne divorziata.
La stanza. Solo successivamente la perquisizione: all’ultimo piano della canonica i carabinieri trovano una stanza chiusa a chiave, all’interno un “set” a luci rosse tra catene da bondage, collari, falli in plastica di diverse dimensioni, lingerie da sexy shop, filmati in vari formati (cd, chiavette Usb, cassette vhs). Convocato in caserma, don Andrea confessa. E indica per nome e cognome le amanti con il recapito di cellulare.

Padova, tutte le donne del "don"
In sette hanno già ammesso di aver avuto rapporti sessuali con don Andrea Contin, il parroco di Padova coinvolto in uno scandalo a luci rosse: ecco tutte le loro accuse e scottanti rivelazioni LEGGI L'ARTICOLO
I filmini hard. E via con altri dettagli: «A volte filmavo questi incontri sessuali». Filmava, insiste, mai all’insaputa della protagonista A.A., unica interprete di quelle “pellicole” vietatissime. Il prete nega di aver venduto o fatto vedere ad altre persone quei filmini pornografici, “salvati” nelle chiavette usb sequestrate con il resto del materiale. Eppure la donna aveva chiesto in tante occasioni la consegna dei video temendo – ha scritto in denuncia – che potessero essere divulgati in rete dal prete e venduti: una volta aveva scoperto online una sua foto osée.
LEGGI ANCHE:

22-B_WEB
«Costretta ad assistere al sesso con un trans»
La donna che ha denunciato don Andrea ha raccontato ai carabinieri l’episodio «Ero stanca di partecipare alle orge, lui mi ha offerto questa alternativa»
Paura? Sempre nel verbale successivo alla perquisizione, don Contin si giustifica: non aveva restituito i filmati «nonostante A.A. me li avesse chiesti più volte». Il motivo? «Avevo paura» dice. Poi altre ammissioni. È vero, aveva frequentato il lussuoso relais Ca’ Masieri a Trissino, nel Vicentino, sia con A.A., sia con la 51enne B.B.. Spiega di non ricordare il nome del ristorante del relais (indicato nella denuncia), precisando di non aver fatto sesso lì (nel ristorante) ma all’interno di una delle stanze: «Abbiamo consumato rapporti sessuali».
LEGGI ANCHE:

01-B_WEB
Ai festini a luci rosse di don Contin c’era anche il parroco di Carbonara
Padova: il prete, che avrebbe dovuto celebrare le nozze di Belen, ha ammesso davanti al pm
Costa Azzurra. E il viaggio in Costa Azzurra nel villaggio per scambisti? Nuova conferma: «Con A.A. siamo andati in Francia per la precisione a Cap d’Agde dove c’è un villaggio naturisti». Pure lì si è fatto sesso, ammette consegnando i famosi stivali bianchi da donna con il tacco, giocattoli sessuali e video hard impiegati nella “stanza dei giochi”. E, come per alleggerire il peso di una scandalo che, ferita profonda per la Diocesi, potrebbe avere pure risvolti penali, conclude: «Mai avuto rapporti sessuali violenti».
Al volante di una Jaguar. La vita “sopra le righe” di don Andrea non poteva passare inosservata. Come è accaduto l’anno scorso quando, in occasione delle nozze del fratello avvenute nel Bassanese, si è presentato al volante di una Jaguar, scortato da una donna di prepotente bellezza che non è sfuggita ai tanti invitati. Nei giorni scorsi il silenzioso rientro di don Andrea dal convento di Trento, dove s’era rifugiato, a Busiago di Campo San Martino, vicino ai familiari che non lo mollano un istante. Lo hanno incrociato solo all’alba o di notte durante qualche passeggiata per una boccata d’aria.
Tags
 
Web  Top
view post Posted on 21/1/2017, 14:15
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cro...zini-1.14744811

I verbali dell'amante di don Contin: "Costretta ad adescare ragazzini"

Il primo bacio, le perversioni crescenti, la "valigetta magica", i rapporti a tre con l'altro parroco: tutto sullo scandalo di Padova

21 gennaio 2017


PADOVA. Otto pagine di denuncia, di cui sei in cui si racconta di un amore sbagliato scandito da presunte violenze e vessazioni. E' la denuncia presentata dalla donna di 49 che accusa don Andrea Contin, il parroco di San Lazzaro, attualmente sospeso dal servizio.

L'amante di don Contin racconta tutto: ecco i verbali
Lo scandalo di Padova, della canonica a luci rosse, si basa soprattutto sulle dichiarazioni dell'ex amante del parroco don Contin. Ecco cosa ha detto
L’INIZIO DEL RAPPORTO
«Iniziai a frequentare nel 2001 la parrocchia di San Lazzaro». Comincia così la deposizione della quarantanovenne. «Nel 2006 arrivò a capo della parrocchia don Andrea Contin. Un giorno, invitandomi in canonica, dopo una breve conversazione, mi abbracciò e mi baciò sulla bocca. Rimasi impietrita, me ne andai sconvolta».
LE PERVERSIONI
«Nel febbraio/marzo 2011 ci fu il primo rapporto sessuale in canonica che non fu dolce ma marcatamente aggressivo. Nonostante ciò mi sentivo sempre più innamorata e felice per le sue tante attenzioni».
"Ero realmente felice di ricevere tante attenzioni, fin quando mi fece leggere alcuni sms molto spinti provenienti da altre ammiratrici. Mi faceva vedere anche foto di donne nude durante atti sessuali con altri uomini. Alcune erano parrocchiane che io avevo visto frequentare la chiesa.

Padova, tutte le donne di don Contin
In sette hanno già ammesso di aver avuto rapporti sessuali con don Andrea Contin, il parroco di Padova coinvolto in uno scandalo a luci rosse: ecco tutte le loro accuse e scottanti rivelazioni LEGGI
VOYEURISMO
"Mi portò spesso nei parcheggi autostradali nella zona di Vicenza per farmi guardare uomini e donne che facevano sesso fuori dall’auto. In quel periodo mi diede anche le chiavi della canonica e mi aiutò economicamente nell’acquisto di un’auto di cui ero sprovvista.
LEGGI Tutti gli articoli sul caso, clicca qui
FOTO E "AGGEGGI"
Iniziò a essere molto esigente dal punto di vista sessuale e mi scattò delle fotografie dapprima vestita, poi parzialmente svestita, infine completamente nuda. Voleva rapporti sempre più spinti. Aveva sempre con sé una valigetta con all’interno vibratori, maschere, capi in pelle già visibilmente usati da altre donne e un giorno mi portò in un sexy shop nell’Alto Vicentino dove acquistò specifici prodotti erotici».

Padova, orge in canonica. Il racconto dell'ex amante
Parla la donna che ha denunciato don Andrea Contin. "E' iniziato tutto con un bacio in canonica. Poi il sesso a ogni ora". Secondo le indagini, l'ex parroco di San Lazzaro indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione, faceva soggiorni in alberghi di lusso e viaggi in località frequentate da scambisti.L'ARTICOLO
IL SECONDO PARROCO
«Un giorno mi portò da don Roberto Cavazzana a Carbonara di Rovolon perché mi disse che doveva salutarlo. A un certo punto mi prese la testa e me la abbassò dicendo che dovevo avere un rapporto orale. Obbedii. La stessa cosa avvenne una seconda volta, quando don Andrea mi portò a cena con don Roberto in un ristorante dei colli. Successivamente ci recammo in canonica a Carbonara di Rovolon dove abbiamo avuto un rapporto sessuale a tre».
CASO MONDIALE Il caso sull'Indipendent, clicca qui

I RAGAZZINI «Iniziò a chiedermi di andare dietro la canonica per attirare i ragazzi che giocavano nel campo di calcio e, una volta adescati, mi costringeva ad avere rapporti con loro vicino al garage. Lui, nascosto, mi filmava».


Le carte ufficiali: una testimonianza dettagliata resa ai carabinieri. La stanza del sesso in canonica, i video, i viaggi di piacere
LE VIOLENZE
«A maggio del 2011, durante la sagra di San Lazzaro, mentre facevo volontariato, lui si accorse di un uomo che mi aveva guardata senza che io me ne accorgessi. Una volta entrata in canonica mi scaraventò a terra e iniziò a picchiarmi. Nei giorni successivi indossai una maglietta lunga per nascondere i lividi».
LEGGI Le scuse del vescovo Cipolla, clicca qui
Il vescovo di Padova, monsignor Cipolla
Il vescovo di Padova, monsignor Cipolla
UN'ALTRA DONNA
«Pochi giorni dopo l’Epifania, nel 2012, una sera mi disse di avere un impegno a Casetta Michelino. Io, già insospettita, andai a verificare e trovai nelle vicinanze dell’albergo Net Center l’auto di una parrocchiana. Verso le 2 di notte la vidi uscire dal bar collegato alla canonica. Fu così che scoprii la loro relazione. A quel punto andai in canonica, lui negò ogni mia accusa e mi picchiò con calci e pugni».
LEGGI ANCHE:

I carabinieri davanti alla Curia
I carabinieri cercano altri due sacerdoti coinvolti nelle orge
Gli inquirenti sulle tracce di altri sacerdoti amici di don Contin
LA BELLA VITA
«Nei ristoranti di lusso era conosciuto come “l’avvocato”. Mi chiese di confermare tale ruolo. Sceglieva sempre hotel molto costosi: Villa dei Cedri in zona Garda, Ca’ Manier a Trissino (Vicenza), hotel Nautica a Novigrad, Villa Cittar in Croazia, hotel Draga di Lovrana, hotel Taverna da Marino in Croazia, hotel Le Fontanelle a Castelnuovo Berardenga Pianella (Siena). Quando prenotavamo mi faceva pagare mediante bonifico dal mio conto corrente per consegnarmi i soldi contanti solo in seguito».

21 gennaio 2017

www.ilgazzettino.it/nordest/padova/...ti-2209317.html

Don Contin e don Cavazzana, altri due preti coinvolti nei festini
Don Contin e don Cavazzana
di Luca Ingegneri
PADOVA - Don Andrea Contin e don Roberto Cavazzana avevano un legame speciale. I due parroci protagonisti dei festini a luci rosse nella canonica di San Lazzaro si scambiavano le amanti. Sono complessivamente trentatré le donne identificate e interrogate dai carabinieri. Quasi tutte hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con i due parroci. E qualcuna avrebbe partecipato alle orge con entrambi. Tra i due sacerdoti c'è un profondo rapporto d'amicizia. Prima di approdare a Carbonara di Rovolon, don Cavazzana aveva lavorato in stretta sinergia con don Contin, ricoprendo per qualche anno il ruolo di cappellano nella parrocchia di San Lazzaro gestita dal superiore. All'appello mancano però ancora altri due sacerdoti. Gli investigatori stanno cercando di dare loro un nome ed un cognome. Precise indicazioni potrebbero arrivare dall'analisi del computer, dell'I-Pad e dei telefoni cellulari sequestrati a don Contin..

www.ilgazzettino.it/nordest/padova/...in-2207990.html

Casetta Michelino, "buco" di 3 milioni nella onlus fondata da don Contin


di Luca Ingegneri
Don Andrea Contin avrebbe attinto a piene mani dai conti di Casetta Michelino le risorse necessarie a finanziare viaggi e week-end a luci rosse. La casa per l'assistenza agli anziani di Pontevigodarzere, di cui l'ex parroco è stato il fondatore - nel 2004 - e amministratore fino a qualche settimana fa, rappresentava la sua cassaforte. Evidentemente con lo stipendio da parroco o con le risicate finanze della comunità di San Lazzaro don Contin non avrebbe potuto garantirsi un tenore di vita così elevato, con soggiorni in hotel e resort a cinque stelle dove praticava sesso con le sue amanti. Attraverso l'associazione Progetto Senes, creata appositamente per la gestione del centro diurno, l'ex parroco ha beneficiato negli anni di contributi pubblici, sia regionali che comunali. Casetta Michelino ha inoltre messo in piedi in oltre un decennio una serie di attività in grado di produrre reddito. Con simili garanzie l'amministratore del centro diurno, fiore all'occhiello del quartiere, aveva quindi libero accesso al credito. Oggi però i conti di Casetta Michelino hanno assunto le sembianze di una voragine. Perché, a fronte di affidamenti per tre milioni di euro, le casse piangono. E lo scoperto del conto dell'associazione si aggira proprio sulla stessa cifra. È questo il fronte caldo dell'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Roberto Piccione, con accuse che potrebbero subìre nelle prossime settimane una completa rivisitazione. Carabinieri e finanzieri stanno analizzando nel dettaglio i conti della struttura per capire che fine abbia fatto il fiume di denaro erogato dalla banca sotto forma di affidamenti. È tra le pieghe di quella movimentazione bancaria che si celano con tutta probabilità le spese pazze di don Andrea, abituato al lusso sfrenato. Don Contin non ha fin qui fornito agli investigatori alcuna spiegazione sul suo tenore di vita, ingiustificato con il modesto stipendio da parroco. Ma l'ex parroco di San Lazzaro non avrebbe raccontato la verità neppure sulle sue amanti. Nel giorno della perquisizione choc in canonica ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con cinque parrocchiane e di avere filmato gli incontri hard, avvenuti in compagnia di altri uomini, anche di colore. In realtà l'elenco delle sue amanti è salito a quota diciotto. Tante sono le donne identificate e interrogate. Avrebbero tutte ammesso di aver avuto una relazione con Don Andrea. Il sacerdote avrebbe consumato rapporti sessuali anche con un trans. L'amico don Roberto Cavazzana, parroco di Carbonara di Rovolon, non sarebbe stato da meno. Quindici le sue amanti di cui gli investigatori dell'Arma possiedono le generalità. Qualcuna di queste donne sarebbe stata in comune tra i due presbiteri. All'appello mancano pure altri sacerdoti, abituali frequentatori dei festini hard. È una certezza tra le mani degli inquirenti, impegnati in queste ore nella loro identificazione. Un contributo decisivo in tal senso potrebbe arrivare dalla decodificazione delle memorie del computer, dell'I-pad e dei telefoni sequestrati a don Andrea.
Venerdì 20 Gennaio 2017, 20:41
 
Web  Top
view post Posted on 21/1/2017, 15:08
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/i-v...-e-1354232.html

I verbali dell'amante di don Contin: "Mi comprò anche una ciotola e un guinzaglio"
Dopo lo scandalo a luci rosse che ha travolto la parrocchia di San Lazzaro (Padova) dove don Andrea Contin faceva da guida spirituale, emergono le sei pagine di denuncia dell'amante del sacerdote


Anna Rossi - Sab, 21/01/2017 - 14:44
commenta
Continuano ad emergere particolari agghiaccianti sullo scandalo a luci rosse che ha travolto la parrocchia di San Lazzaro (Padova) guidata spiritualmente da don Andrea Contin.


Dopo le prime accuse a don Contin e dopo la confessione di un altro sacerdote coinvolto nelle orge, spunta la deposizione dell'amante del prete che ha dato inizio alle indagini. Il 6 dicembre scorso, la 49enne si è rivolta ai carabinieri per denunciare violenze, prostituzione, orge e sesso con il parroco di San Lazzaro.

Così gli agenti, dopo una serie di indagini e perquisizioni della canonica di don Andrea Contin nelle quali hanno trovato un mare di dvd amatoriali a luci rosse, hanno iscritto nel registro degli indagati il sacerdote. Contin, che ora si trova in una casa protetta a Trento, è accusato di favoreggiamento della prostituzione e violenza privata. Il don, infatti, oltre ad avere rapporti sessuali con le sue amanti, ad organizzare orge e incontri omosessuali, a vendere le sua amanti e a filmare i rapporti sessuali, picchiava le donne con le quali aveva una relazione.

Dopo più di un mese di accuse e smentite, il Mattino di Padova mostra una parte della denuncia dell'amante di don Andrea Contin che il 6 dicembre scorso ha dato inizio alle indagini. La 49enne - si legge - era follemente innamorata del sacerdote di San Lazzaro, a tal punto da accettare violenze e perversioni, ma non il tradimento. Quando, infatti, si è resa conto che don Andrea Contin aveva una seconda vita costellata da altre amanti ha deciso di vuotare il sacco con gli agenti. E la 49enne depone in Procura un verbale da sei pagine.

"Prima di Natale 2010 ricevetti una telefonata di don Andrea che aveva chiesto il mio numero a un parrocchiano - inizia così la deposizione dell'amante del don -. Un giorno, invitandomi in canonica, dopo una breve conversazione, mi abbracciò e mi baciò sulla bocca. Rimasi impietrita, me ne andai sconvolta. Nel febbraio- marzo 2011 ci fu il primo rapporto sessuale marcatamente aggressivo in canonica, nonostante ciò mi sentivo sempre più innamorata e felice per le sue attenzioni. Ero realmente felice di ricevere tante attenzioni, fin quando mi fece leggere alcuni sms molto spinti provenienti da altre ammiratrici. Mi faceva vedere anche foto di donne nude durante atti sessuali con altri uomini. Alcune erano parrocchiane che io avevo visto frequentare la chiesa. Lui, poi, iniziò a essere molto esigente. Voleva rapporti sempre più spinti. Aveva sempre con sé una valigetta con all’interno vibratori, maschere, capi in pelle già visibilmente usati da altre donne e un giorno mi portò in un sexy shop nell’Alto Vicentino dove acquistò specifici prodotti erotici".

"Iniziò anche a chiedermi di andare dietro la canonica per attirare i ragazzi che giocavano nel campo di calcio e, una volta adescati, mi costringeva ad avere rapporti con loro vicino al garage. Lui mi filmava di nascosto. Quando gli dissi che non ero più disposta a prestarmi a quei giochetti, mi portò più volte in zona Limena per vederlo durante un rapporto con un transessuale" - si legge nella denuncia della 49.

Ma non è tutto. "Un giorno - continua - don Andrea Contin mi fece vedere che aveva postato le mie foto nuda su siti per scambisti. Mi chiamava schiava, mi comprò una ciotola per animali e un guinzaglio marrone". La 49enne, poi, prosegue descrivendo rapporti di gruppo, sesso estremo, serate in alberghi lussuosi, ma nel suo racconto c'è anche tanta violenza. Gli episodi sono ripetuti. "Il 23 dicembre 2012 mi invitò a cena in canonica, mi fece accomodare su un divanetto rosso e, dopo aver chiuso la porta, iniziò a picchiarmi con ferocia inaudita. Riuscii a mandare un messaggio alla mia amica chiedendole aiuto. Il sacerdote si era arrabbiato con me perché durante la sagra di San Lazzaro, mentre facevo volontariato, si accorse che un uomo mi aveva guardata senza che io me ne accorgessi".

L'amante di don Andrea Contin confessa che dopo una serie di episodi di quel tipo ha iniziato a cambiare idea su di lui, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato scoprire le relazioni con le altre parrocchiane. Così è scattata la sua denuncia. Ora, l'indagine si sta allargando sempre di più e lo scandalo di don Andrea Contin ha coinvolto anche don Roberto Cavazzana.

Su questo secondo don, la 49enne spiega: "Un giorno mi portò da don Roberto Cavazzana a Carbonara di Rovolon perché mi disse che doveva salutarlo. A un certo punto mi prese la testa e me la abbassò dicendo che dovevo avere un rapporto orale. Obbedii. La stessa cosa avvenne una seconda volta, quando don Andrea mi portò a cena con don Roberto in un ristorante dei colli (Euganei, ndr). Successivamente ci recammo in canonica a Carbonara di Rovolon dove abbiamo avuto un rapporto sessuale a tre".
 
Web  Top
view post Posted on 22/1/2017, 10:32
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.ilgazzettino.it/nordest/padova/...ge-2211102.html

Un altro prete “regista” filmava gli incontri hard dell'ex parroco
PER APPROFONDIRE: don andrea contin, orge, padova, prete, violenza sessuale
Un altro prete “regista” filmava gli incontri hard dell'ex parroco
di Marco Aldighieri
PADOVA - A filmare le orge nella canonica della chiesa di San Lazzaro a Padova non c'era solo Andrea Contin. Gli inquirenti hanno scoperto un secondo prete regista, un sacerdote appassionato ed esperto di fotografia, che avrebbe ripreso gli incontri sessuali di gruppo organizzati dall'ex parroco indagato per favoreggiamento della prostituzione e violenza privata. I carabinieri vogliono ascoltare al più presto il secondo prete coinvolto nello scandalo che ha travolto la curia padovana, perchè la sua deposizione potrebbe essere fondamentale per le indagini. Al momento non sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati, ma si tratterebbe solo di una persona informata sui fatti. Gli inquirenti, in questi giorni, hanno poi portato alla luce i soprannomi utilizzati da don Contin sui siti come bakeca.it, annunci69.it e scambiomoglie.it, per gli incontri a luci rosse e i filmini hard. Il sacerdote si nascondeva dietro a pseudonimi come sole nero e sale e pepe. E poi c'è quella inquietante rivelazione messa nero su bianco sulle cinque pagine di denuncia, presentate dall'ex amante del don il 6 dicembre scorso ai carabinieri. «...Don Contin iniziò a chiedermi di andare dietro la canonica per attirare i ragazzi che giocavano nel campo di calcio, e una volta adescati, mi costringeva ad avere rapporti sessuali con loro vicino al garage. Lui, nascosto, mi filmava e mi fotografava per poi farmi vedere i video...». Una notizia che ha sconvolto ancora di più la tranquilla comunità di San Lazzaro.

Domenica 22 Gennaio 2017, 07:53
 
Web  Top
view post Posted on 22/1/2017, 10:52
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


Il terzo prete: un violento

www.pressreader.com/italy/corriere...281797103703808

C’è l’identikit del parroco che fotografava gli incontri: un violento
Corriere di Verona22 Jan 2017di Nicola Munaro
Mezza età, padovano, molto conosciuto e amante della fotografia. Di professione, o meglio missione, sacerdote. È l’identikit su cui la procura sta lavorando partendo dalla descrizione data dalla 49enne parrocchiana di San Lazzaro che il 6 dicembre ha inchiodato alle sue responsabilità don Andrea Contin, l’ex parroco indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Sempre lei nelle sue otto pagine di denuncia aveva anche fatto il nome di un altro sacerdote, don Roberto Cavazzana, padre spirituale di Belen Rodriguez (a cui lui, però, aveva rifiutato di celebrare le nozze perché troppo glamour) parroco di Carbonara di Rovolon e protagonista confesso delle orge organizzate da don Contin. A
Don Contin (sopra) e don Cavazzana leggere la denuncia il parroco di San Lazzaro avrebbe portato dal collega di Carbonara la sua amante preferita, con cui si regalava sesso spinto, cene in alberghi lussuosi, vacanze in Croazia e in Francia, in villaggi di naturisti. E nella piccola parrocchia sulle pendici del Colli Euganei, l’avrebbe obbligata ad avere rapporti orali con don Cavazzana, più di una volta. Ma se don Contin e don Cavazzana hanno ammesso le amanti e i rapporti, il cerchio degli inquirenti si sta stringendo sempre più sugli altri due sacerdoti coinvolti nello tsunami che dal 21 dicembre imperversa sulla chiesa padovana. La quarantanovenne aveva dato indicazioni vaghe, ma la procura ha individuato in uno dei parroci coinvolti prete abbastanza noto, amante della fotografia che durante le orge riprendeva gli incontri organizzati da don Contin. Un personaggio ossessionato dal sesso e dalla violenza come trasuda dalla denuncia della quarantanovenne, madre separata, che di don Contin si era «follemente innamorata» fino al punto di tatuarsi sulla spalla il nome «Andrea». L’incipit della denuncia della donna assomiglia tanto a quello di una storia qualsiasi. «Iniziai a frequentare nel 2001 la parrocchia di San Lazzaro. Nel 2006 arrivò a capo della parrocchia don Andrea Contin». Ma il racconto poi continua e le perversioni vengono a galla. «Un giorno, invitandomi in canonica mi abbracciò e mi baciò sulla bocca. Rimasi impietrita, me ne andai sconvolta. Nel febbraio/ marzo 2011 – si legge - ci fu il primo rapporto sessuale in canonica che non fu dolce ma marcatamente aggressivo. Mi portò spesso nei parcheggi autostradali nella zona di Vicenza per farmi guardare uomini e donne che facevano sesso fuori dall’auto. Voleva rapporti sempre più spinti. Aveva sempre con sé una valigetta con all’interno vibratori, maschere, capi in pelle già visibilmente usati da altre donne e un giorno mi portò in un sexy shop nell’Alto Vicentino. Aveva postato mie foto nuda su siti hot. Mi chiamava “schiava”, mi comprò una ciotola per animali e un guinzaglio marrone e iniziò a chiedermi di andare dietro la canonica per attirare i ragazzi che giocavano nel campo di calcio e avere rapporti con loro vicino al garage. Lui, nascosto, mi filmava». «Quando gli dissi che non ero più disposta a prestarmi a quei giochetti, mi portò più volte a Limena per vederlo durante un rapporto sessuale con un transessuale. Una volta, dopo messa, mi portò in garage obbligandomi ad avere un rapporto con un uomo di colore. Lui guardava». E quando lei si rifiutava o provava a farsi valere, lui la picchiava.

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cro...irme-1.14749608

"Rivogliamo don Roberto": a Rovolon pronta una raccolta di firme
Appello dei parrocchiani alla Diocesi in difesa del sacerdote quarantunenne coinvolto nei festini di don Contin
di Gianni Biasetto

21 gennaio 2017

Don Roberto Cavazzana
ROVOLON. L'improvviso abbandono della canonica di Carbonara da parte di don Roberto Cavazzana ha provocato una reazione immediata e inattesa tra i parrocchiani, che hanno lanciato una petizione sul web per riavere il prete.
«Lo abbiamo perdonato e lo rivogliamo con noi» chiedono alla diocesi i fedeli di Carbonara, che in poche ore hanno raccolto un centinaio di firme. L’allontanamento del sacerdote ora impone a don Claudio Zuin, parroco amministratore dell’unità pastorale di Rovolon, di trovare una soluzione per garantire le attività religiose della domenica nelle tre chiese parrocchiali. Anche perché dopo la partenza per non si sa dove di don Roberto e il trasferimento in un pensionato di Padova dell’anziano don Angelo, il parroco di Bastia è rimasto l’unico sacerdote a occuparsi dell’unità pastorale.
«Per questa domenica mi darà una mano un missionario congolese che collabora con noi da un po’ di tempo. Personalmente mi occuperò delle celebrazioni nelle chiese di Rovolon e Carbonara durante le quali leggeremo la lettera ai fedeli del vescovo Cipolla», spiega don Claudio.
«Sul problema creato da don Roberto lunedì sera avrò un incontro nella canonica di Bastia con i tre consigli pastorali. Lunedì o martedì avrò un incontro in Curia con il vicario generale. Cercheremo di superare questo difficile momento con il contributo delle tre comunità. Di più non posso dire, mi dovete scusare perché dalla Diocesi mi hanno comunicato di non rilasciare dichiarazioni sulla vicenda di don Roberto».
A Carbonara, intanto, regna ancora una totale incredulità sul fatto che il quarantunenne sacerdote originario di Torreglia abbia potuto partecipare ai festini hard organizzati da don Andrea Contin. Stando al racconto della donna, messo nero su bianco, don Andrea e lei si sono recati in canonica a Rovolon almeno un paio di volte, dove il parroco di San Lazzaro ha filmato l’atto sessuale. Anche il giorno successivo le rivelazioni dell’amante di don Contin, parrocchiani e residenti hanno difeso il loro giovane parroco, ribadendo di essere disposti ad accoglierlo a braccia aperte il giorno in cui decidesse di farsi rivedere a Carbonara.
Giovedì pomeriggio un gruppo di parrocchiani, soprattutto giovani, alcuni conoscenti del sacerdote che è stato anche padre spirituale di alcuni giocatori del Calcio Padova in epoca Cestaro, ha partecipato a un momento di preghiera per don Roberto.
«Riteniamo che don Roberto in questo momento abbia bisogno di tante preghiere», ha affermato Elisa Brazzalotto, una delle ragazze del coro parrocchiale. «Siamo tutti sconvolti, il solo pensiero che potrebbe non tornare più a occuparsi della nostra comunità ci rattrista perché è un prete speciale che in pochi anni aveva risollevato le sorti

della parrocchia. Avvicinando alla chiesa molti giovani».
Sul sagrato della chiesa di Carbonara, un silenzio quasi surreale. Interrotto solo dal rumore dell’acqua che muove le pale del mulino dell’artistico presepio realizzato dai volontari coordinati dallo scultore Gianni Romano.
 
Web  Top
view post Posted on 23/1/2017, 20:45
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://corrieredelveneto.corriere.it/padov...228114079.shtml

PADOVA
Il terzo sospetto
Il prete che fotografava gli incontri
Sarebbe un personaggio ossessionato dal sesso e dalla violenza

PADOVA Mezza età, padovano, molto conosciuto e amante della fotografia. Di professione, o meglio missione, sacerdote. È l’identikit su cui la procura sta lavorando partendo dalla descrizione data dalla 49enne parrocchiana di San Lazzaro che il 6 dicembre ha inchiodato alle sue responsabilità don Andrea Contin, l’ex parroco indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Sempre lei nelle sue otto pagine di denuncia aveva anche fatto il nome di un altro sacerdote, don Roberto Cavazzana, padre spirituale di Belen Rodriguez (a cui lui, però, aveva rifiutato di celebrare le nozze perché troppo glamour) parroco di Carbonara di Rovolon e protagonista confesso delle orge organizzate da don Contin. A leggere la denuncia il parroco di San Lazzaro avrebbe portato dal collega di Carbonara la sua amante preferita, con cui si regalava sesso spinto, cene in alberghi lussuosi, vacanze in Croazia e in Francia, in villaggi di naturisti. E nella piccola parrocchia sulle pendici del Colli Euganei, l’avrebbe obbligata ad avere rapporti orali con don Cavazzana, più di una volta.

Ma se don Contin e don Cavazzana hanno ammesso le amanti e i rapporti, il cerchio degli inquirenti si sta stringendo sempre più sugli altri due sacerdoti coinvolti nello tsunami che dal 21 dicembre imperversa sulla chiesa padovana. La quarantanovenne aveva dato indicazioni vaghe, ma la procura ha individuato in uno dei parroci coinvolti prete abbastanza noto, amante della fotografia che durante le orge riprendeva gli incontri organizzati da don Contin. Un personaggio ossessionato dal sesso e dalla violenza come trasuda dalla denuncia della quarantanovenne, madre separata, che di don Contin si era «follemente innamorata» fino al punto di tatuarsi sulla spalla il nome «Andrea».

L’incipit della denuncia della donna assomiglia tanto a quello di una storia qualsiasi. «Iniziai a frequentare nel 2001 la parrocchia di San Lazzaro. Nel 2006 arrivò a capo della parrocchia don Andrea Contin». Ma il racconto poi continua e le perversioni vengono a galla. «Un giorno, invitandomi in canonica mi abbracciò e mi baciò sulla bocca. Rimasi impietrita, me ne andai sconvolta. Nel febbraio/ marzo 2011 – si legge - ci fu il primo rapporto sessuale in canonica che non fu dolce ma marcatamente aggressivo. Mi portò spesso nei parcheggi autostradali nella zona di Vicenza per farmi guardare uomini e donne che facevano sesso fuori dall’auto. Voleva rapporti sempre più spinti. Aveva sempre con sé una valigetta con all’interno vibratori, maschere, capi in pelle già visibilmente usati da altre donne e un giorno mi portò in un sexy shop nell’Alto Vicentino. Aveva postato mie foto nuda su siti hot. Mi chiamava “schiava”, mi comprò una ciotola per animali e un guinzaglio marrone e iniziò a chiedermi di andare dietro la canonica per attirare i ragazzi che giocavano nel campo di calcio e avere rapporti con loro vicino al garage. Lui, nascosto, mi filmava ». «Quando gli dissi che non ero più disposta a prestarmi a quei giochetti, mi portò più volte a Limena per vederlo durante un rapporto sessuale con un transessuale. Una volta, dopo messa, mi portò in garage obbligandomi ad avere un rapporto con un uomo di colore. Lui guardava». E quando lei si rifiutava o provava a farsi valere, lui la picchiava.

23 gennaio 2017
 
Web  Top
benedetto Nicotra1
view post Posted on 25/1/2017, 18:16




questi sono persone o preti che devono essere ridotti allo stato laicale e .... messi al giudizio purtroppo vi è molta gente malata ancora nella chiesa che non ...... Dio lo sa . anche se celebrano l'eucaristia ci sono già stati condannati loro stessi dalle loro.... poi la bontà di DIO non lo so quello che farà per la chiesa continua ad essere sporcata grazia a questi farabutti che vivono alle spalle dei poveri ... anche gente semplice che ancora crede. Dio ci perdoni.
 
Top
view post Posted on 25/1/2017, 18:20
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


Vorrei capire di cosa parla il vescovo Cipolla quando dice di segnalare i preti immorali.

Aveva tutto sotto mano, aveva le denunce e le dichiarazioni di due donne. Fin dove arriva l'ìpocrisia di un vescovo?
 
Web  Top
view post Posted on 25/1/2017, 20:26
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://corrieredelveneto.corriere.it/venez...229787119.shtml

PADOVA
Don Andrea, spuntano 5 conti correnti
chiamato in Diocesi aveva negato tutto
Anche don Cavazzana diceva che erano fantasie, ma i due sono smentiti dalle indagini

PADOVA Mentre i carabinieri stanno cercando il bandolo della matassa dei cinque conti correnti riconducibili a don Andrea Contin con l’obiettivo di ricostruire i suoi movimenti di denaro e trovare spiegazioni a una vita ben al di sopra delle disponibilità di un semplice sacerdote, emergono nuovi particolari sulla vicenda dell’ex parroco di San Lazzaro indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. La narrazione torna ai primi giorni di dicembre poco dopo che la quarantanovenne parrocchiana di San Lazzaro, amante delusa di don Andrea, decide di trasformare la sua sofferenza e i suoi rapporti sessuali oltre ogni limite in una denuncia nei confronti di don Contin. In quegli stessi giorni don Andrea e don Roberto Cavazzana, parroco di Carbonara di Rovolon che ha ammesso di aver partecipato alle orge, sono andati negli uffici della Curia Vescovile di Padova per chiarire la loro posizione. Di essere invischiati in una vicenda torbida e potenzialmente deflagrante, don Andrea e don Roberto lo sapevano quindi fin dall’inizio, fin dai giorni successivi alla denuncia, quando l’attività dei carabinieri del maresciallo Alberto di Cunzolo era ancora agli albori.

Per provare a smorzare sul nascere qualsiasi cosa, forse per prevenire uno scandalo che sarebbe comunque scoppiato, i due sacerdoti avevano bussato alla porta della Diocesi di Padova per dire ai vertici della curia di Padova che loro con quella denuncia non c’entravano nulla. Secondo i due parroci si trattava soltanto di fantasie e non c’era da preoccuparsi. A smentire la loro versione dei fatti ci avrebbero pensato gli inquirenti due settimane dopo, verso le otto di mattina del 21 dicembre, quattro giorni prima di Natale. Una stanza piena di sex toys di ogni sorta, una videocamera, una decina tra dvd e chiavette con riprese hard catalogate con i nomi di Papi (pure sbagliati, come Papa Luciani II) erano la prova della testimonianza della parrocchiana, la cui versione diventava sempre più credibile dopo la confessione ai carabinieri da parte di don Contin.

Messo alle strette infatti l’ex parroco di San Lazzaro ha confessato («Sì, ho fatto sesso con cinque parrocchiane, spesso in canonica. Alcune volte anche con uomini di colore») seguito a ruota dall’interrogatorio di don Cavazzana che ha confermato l’impianto accusatorio. Il sospetto maggiore è che don Contin organizzasse orge mettendo annunci su siti di incontri per adulti usando gli pseudonimi «Sole Nero» e «Sale e pepe», offrendo quindi la sua amante preferita (una ventina sarebbero invece le donne che avrebbero avuto rapporti con il sacerdote) in cambio di soldi. Alle orge avrebbero partecipato altri due preti di Padova, uno dei quali amante della fotografia con il compito di riprendere i rendez-vous. In attesa della relazione sui dvd e sul pc di don Contin ora la procura si sta concentrando sulla bella vita dell’ex parroco di San Lazzaro, spesso a cena in ristoranti stellati del Veneto (dove si presentava come avvocato) o in vacanza in resort a cinque stelle in Croazia, Francia e sul Garda in compagnia delle sue amanti. O ancora a sfrecciare sulle strade del litorale veneto a bordo di una Jaguar da 70 mila euro. Com’è possibile, si chiedono le indagini, che un sacerdote si potesse permettere tutto questo? La risposta, forse, sono quei cinque conti correnti su cui don Andrea poteva mettere le mani.

24 gennaio 2017

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cro...enti-1.14764068

Preti in Curia. Don Andrea, però, non era più di tanto preoccupato. Qualche giorno dopo la presentazione della denuncia da parte della 49enne ex amante (denuncia già all’attenzione del tribunale ecclesiastico diocesano) sia l’ex parroco di San Lazzaro che don Roberto Cavazzana si sono presentati in Curia. «Tutte bugie, solo una montatura», avrebbero tagliato corto, insistendo sulla correttezza del loro comportamento nell’esercizio del ministero pastorale.
E quella donna? Una che si sarebbe inventata tutto, chissà per quale ragione. Non s’aspettavano che magistratura e forze dell’ordine (i carabinieri della stazione Padova principale guidati dal maresciallo Alberto Di Cunzolo) fossero decisi a investigare a fondo. E a mettere a confronto il lungo racconto dell’ex amante con quello di un’altra parrocchiana pronta ad ammettere una relazione con don Contin e la presenza in canonica della “stanza dei giochi” con oggetti impiegati negli incontri erotici oltre a lingerie e stivaloni bianchi con tacco a spillo.

L'amante di don Contin racconta tutto: ecco i verbali
Lo scandalo di Padova, della canonica a luci rosse, si basa soprattutto sulle dichiarazioni dell'ex amante del parroco don Contin. Ecco cosa ha detto LEGGI L'ARTICOLO
È solo di fronte a quella conferma che scatta la perquisizione la mattina del 21 dicembre, del tutto inaspettata per don Contin, talmente sicuro di essere intoccabile che nemmeno si era preoccupato di smantellare la camera a luci rosse benché da luglio sapesse che il tribunale ecclesiastico aveva avviato una “indagine previa”, un accertamento previsto dal diritto canonico preliminare all’avvio di un processo. Anzi, si sentiva così intoccabile da presentarsi alle nozze del fratello, sempre nell’estate 2016, al volante di una Jaguar scortato da una bionda mozzafiato in minigonna - tra i 40 e i 50 anni, come piacevano a lui - con la quale ha frequentato il litorale del Cavallino fino all’ottobre scorso.

24 gennaio 2017

Edited by GalileoGalilei - 26/1/2017, 11:43
 
Web  Top
view post Posted on 26/1/2017, 11:44
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


www.padovaoggi.it/cronaca/prete-san...rroci-orge.html

Inchiesta sul prete di San Lazzaro: identificati gli altri due parroci partecipanti alle orge

Saranno sentiti in Procura come persone informate sui fatti, come il don di Carbonara di Rovolon, colto da malore dopo la lettura sui giornali dello scandalo che aveva travolto il collega

Redazione
26 gennaio 2017 09:13

Si tratterebbe di altri due sacerdoti delle parrocchie della provincia e, in base alla denuncia dell'ex amante 49enne dell'ormai ex prete di San Lazzaro, che li aveva citati tra i partecipanti alle orge nel verbale fornito ai carabinieri e che ha fatto scattare l'inchiesta su quest'ultimo per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione, saranno sentiti nei prossimi giorni dalla Procura come persone informate sui fatti.

UTILI TESTIMONI. Al momento sui loro nomi vige il massimo riserbo. Saranno ascoltati dalla magistratura - come riportano i quotidiani locali - in quanto i dettagli che potrebbero fornire circa gli incontri sessuali organizzati dal prete di San Lazzaro potrebbero essere utili alle indagini. Non sono iscritti nel registro degli indagati, come non lo è l'ormai anche lui ex parroco di Carbonara di Rovolon, comparso anch'egli nella denuncia della 49enne come partecipante agli appuntamenti "hot" e che lui stesso aveva confermato davanti al pm, negando però di aver pagato il collega di San Lazzaro.

PARROCO GIÀ CHIACCHIERATO. L'ex padre spirituale di Belen Rodriguez, il giorno dopo la perquisizione nella canonica del prete amico in cui venne scoperta la stanza contenente giochi erotici e registrazioni di filmati osè amatoriali, alla lettura della vicenda sui giornali, aveva avuto un mancamento. In paese il parroco dei Colli era già chiacchierato. Pare che il marito di una parrocchiana lo avesse messo in guardia perché stesse alla larga dalla consorte. Lo stesso sacerdote sarebbe stato perseguitato per mesi da un'altra parrocchiana di lui invaghita.
 
Web  Top
41 replies since 21/12/2016, 20:56   231297 views
  Share