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Truffa ed estorsione, 6 anni in appello a don Morini, tutto escort e cocaina. Confiscati 737.000 €., Prescrizione e vescovo aiutano il seminfermo don Euro. Con l'8 x 1000 avete fatto tanto

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pincopallino1
view post Posted on 9/7/2020, 06:39 by: pincopallino1

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Ritratto di don Euro senza sconti
eADV

mercoledì, 8 luglio 2020, 19:43

di vinicia tesconi

E’ ricominciato oggi, dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, nel collegio presieduto dal giudce Ermanno De Mattia, il processo che vede imputato Luca Morini, ex parroco della diocesi di Massa Carrara, meglio conosciuto come Don Euro, ed è ripartito con alcune tra le più importanti testimonianze presentate dal pubblico ministero Alessandra Conforti. Sul banco dei testimoni si sono infatti succeduti due degli accompagnatori dell’ex prete, che amava concedersi lunghi weekend in viaggi di lusso insieme a ragazzi trovati sulle chat di incontri, e poi alcuni preti che hanno condiviso con lui la reggenza di alcune delle molte parrocchie in cui è stato trasferito e che hanno rilevato i suoi comportamenti anomali.

La prima testimonianza è stata quella del ragazzo che ha avuto con Don Euro una più lunga frequentazione e che ha fornito poi agli inquirenti il maggior numero di informazioni sulle sue abitudini : “Morini è entrato in contatto con me attraverso una chat di incontri molto simile a Tinder, ma dedicata alla comunità gay. C’è una app che permette di fare amicizie che poi, possono sfociare in relazioni di vario genere a discrezione di ogni utente. E’ accaduto nel 2015. Si trovava a Roma, dove io vivo, e mi invitò a raggiungerlo al bar dell’hotel in cui alloggiava che era l’Hotel Esedra, uno dei più lussuosi di Roma. Mi disse che era un facoltoso giudice che operava in Toscana e che era amico intimo della famiglia Agnelli e della famiglia Renzi.”.

Il racconto del ragazzo ha confermato sostanzialmente quanto già emerso dalle indagini dei carabinieri: Morini, in queste sue fughe dal sacerdozio, si concedeva hotel e ristoranti lussuosissimi nei quali era riconosciuto come uno di casa, se pur nella falsa identità di magistrato che lui stesso aveva dato. Viaggiava sempre con una Mercedes nera accompagnato da un’autista, che aveva anche l’obbligo di portare un borsello stracolmo di soldi - circa diecimila euro in contanti, ha ricordato il giovane - e di dover provvedere a saldare tutti i suoi conti.

“Ci siamo visti per vari viaggi nell’arco di circa sei mesi. Io all’epoca ero uno studente universitario e lui, inizialmente, spacciandosi per un importante giudice mi aveva messo un po’ in soggezione. Siamo stati tre volte a Barcellona, poi a Parigi, Londra, Roma e Napoli, che è la mia città d’origine. I viaggi, sempre ai massimi livelli, erano interamente offerti da lui. Io venivo contattato da quella che lui diceva essere la sua segretaria ma che, invece, era la segretaria dell’agenzia di viaggi a cui lui si appoggiava. In diverse occasioni ho trovato all’aeroporto altri ragazzi che partivano con noi, che non conoscevo. Era curioso il fatto che si partisse sempre il mercoledì o il giovedì ma si dovesse sempre essere di ritorno per la domenica. All’epoca non capivo il perché, poi, quando ho saputo che era un prete ho capito che tornava per dire la messa della domenica. I viaggi avevano una cadenza settimanale o ogni dieci giorni.”.

Il ragazzo ha ricordato, come già aveva fatto Francesco Mangiacapra l’avvocato e escort che ha sollevato il caso denunciando tutta la storia alle Iene, il piacere perverso di Morini nell’umiliare le persone sue sottoposte e ha ricordato che proprio il suo modo classista di trattare l’autista aveva causato un litigio e la sostituzione dell’addetto. Ma il tratto dominante nei ricordi del giovane accompagnatore di Morini è stato quello della sua continua ricerca e consumo di cocaina. “La comprava ovunque e la consumava a più riprese. Una sola volta mi chiese di procurargliela ma io mi rifiutai categoricamente perché non l’ho mai usata, né la spaccio e da allora non me lo ha più chiesto. Ad altri ragazzi che sono stati con noi invece l’ha offerta. Non so chi fossero i suoi fornitori, ma l’ho visto diverse volte avvicinarsi a dei ragazzi che poi gli procuravano quello che cercava.”.

Uno stile di vita “altosplendente” così il giovane ha definito le abitudini del Morini nell’ambito della conoscenza fatta con lui ed ha ricordato la sua incredulità di fronte alla notizia, datagli dal Mangiacapra, sulla vera identità di don Euro. “Mi aveva messo un campanello di allarme - ha aggiunto il ragazzo - ma non riuscivo a crederlo possibile. Per questo, durante il nostro ultimo viaggio a Barcellona lo filmai mentre sniffava cocaina (il video mandato in onda dalle Iene n.d.r.): volevo dimostrare a Francesco Mangiacapra che si stava sbagliando perché secondo me non era possibile che un prete potesse comportarsi così. Invece, in seguito fu Francesco a dimostrarmi che era vero quando ricevette una chiamata da un fisso che risultò essere di una parrocchia toscana.”.

Il giovane ha ammesso di aver ricevuto in dono soldi come aiuto per le spese universitarie, ma di non essere stato pagato per prestazioni sessuali e ha confermato di aver interrotto definitivamente i rapporti con Morini al ritorno dal viaggio a Barcellona sia per l’insostenibilità della situazione legata alla droga – ha ricordato che in quell’occasione l’ex prete comperò così tanta cocaina da doverla gettare nello scarico del bagno – che gli faceva temere di essere coinvolto in situazioni rischiose, sia per un litigio col Morini dovuto alla consapevolezza di aver perso il controllo sul giovane accompagnatore.

Poco differente la descrizioni dei modi e delle abitudini di Morini fatta dall’altro ragazzo chiamato a testimoniare, con l’aggravante che, la sua conoscenza con l’ex parroco, è avvenuta dopo che il caso di Don Euro era già stato portato in tv dalle Iene. “L’ho visto solo due volte – ha spiegato il ragazzo – a Milano dove vivo. Mi aveva agganciato attraverso una chat e si era fatto passare per un noto cardiochirurgo. Da come parlava era assolutamente credibile che fosse un medico: citava termini tecnici con molta padronanza. Aveva fatto chiare allusioni alla possibilità di aiutarmi a trovare un lavoro grazie alle sue conoscenze importanti. Girava con un borsello pieno di soldi ed ostentava la sua ricchezza. Mi tempestava di telefonate e messaggi e quando io mi sono rifiutato di continuare a vederlo ha cominciato a minacciare denunce e vendette. Poi ho scoperto chi era veramente e allora gli ho detto che l’avrei denunciato io. Così è sparito.”.

Significativa anche la testimonianza di uno dei preti che affiancò Morini durante il periodo nella parrocchia di Caniparola, l’ultima prima della sua sospensione: “Ci avevano detto che Don Morini era malato ma, sinceramente, sembrava in perfetta salute.” Ha detto il prelato che ha confermato la gestione molto approssimativa dei documenti economici della parrocchia fatta da don Euro.

L’udienza è stata aggiornata al 16 febbraio 2021 alle ore 13.

https://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca...tore-1.39055212
Don Euro, parla in aula il grande accusatore

Riprende il processo a carico dell’ex sacerdote Luca Morini. Testimonierà Nino Belvedere, escort costituito parte civile
07 Luglio 2020

MASSA. Riprende mercoledì 8 luglio il processo che vede sul banco degli imputati l’ex sacerdote Luca Morini, ormai conosciuto, alla luce della vicenda che lo ha portato agli onori delle cronache, come don Euro.

Dopo la lunga pausa legata all’emergenza Covid riprendono le udienze e ci saranno subito due testimoni chiave. Si tratta di due dei ragazzi (gli escort gay a cui l’allora parroco pagava cene, hotel di lusso e vacanze) di don Euro. Si tratta di Nino Belvedere, il giovane napoletano che si è costituito parte civile insieme a Francesco Mangiacapra, e Michele Santoro che non è costituto nel processo ma che avrà da raccontare molti dei suoi incontri con il Morini.

L’ex parroco di Fossone, Avenza e Caniparola è finito sotto accusa per estorsione, autoriciclaggio, sostituzione di persona e cessione di stupefacenti. È decaduta invece l’ipotesi accusatoria di truffa perché nessuno dei parrocchiani a cui chiese soldi ha sporto denuncia.

È una storia con risvolti boccacceschi quella di Luca Morini, Gianluca all’anagrafe, 58 anni, nato a Vecchiano e cresciuto a Pontasserchio, già guida spirituale della parrocchia di Caniparola a Massa. Il "don Euro" ormai consegnato alla cronaca tra vizi privati e pubbliche denunce, un parroco che per la Procura utilizzava i soldi dei fedeli, chiesti e ottenuti millantando la necessità di sovvenzionare opere di bene, per pagare escort gay, trascorrere soggiorni in Spa di lusso spacciandosi per magistrato o alla bisogna anche politico e chirurgo e fare uso di droga al momento degli incontri hard. La bella vita del parroco di campagna prevedeva anche il noleggio di limousine con autista e viaggi a cinque stelle. Ma con i soldi dei parrocchiani è il dettaglio che ha spedito sotto processo Morini, ormai non più in abito talare.

Nell’ultima udienza prima del blocco dei processi erano sfilati sul banco dei testimoni i sacerdoti che avevano avuto a che fare con Morini e a cui l’allora parroco aveva chiesto dei soldi.

Ora in aula arrivano alcuni dei ragazzi di don Euro. Di particolare rilevanza sarà la testimonianza di uno di loro, quel Nino Belvedere che, come l’avvocato e escort Francesco Mangiacapra, si è costituito parte civile nel processo che si sta svolgendo in tribunale a Massa. Belvedere e Santoro dovrebbero riper correre gli incontri (e sarebbero stati davvero tanbi) che hanno avuto con l’allora parroco che si presentava come magistrato o illustre cardiochirurgo. —
 
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