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Truffa ed estorsione, 6 anni in appello a don Morini, tutto escort e cocaina. Confiscati 737.000 €., Prescrizione e vescovo aiutano il seminfermo don Euro. Con l'8 x 1000 avete fatto tanto

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pincopallino2
view post Posted on 13/10/2018, 07:39 by: pincopallino2

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http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/...euro-1.17346161

IL VERBALE DELLA CONFISCA DEI BENI DELL’EX PARROCO
I carabinieri entrarono in casa di don Euro dentro al portafoglio aveva 3.730 euro
Tutti i segreti: dal presunto dossier sui preti della diocesi con condotte scomode all’autista che lo accompagnava a Roma
di Alessandra Vivoli

12 ottobre 2018

MASSA

Un lungo verbale di 55 pagine. Quello con cui il tribunale di Genova ha disposto la confisca dei beni di Luca Morini (vulgo don Euro). Il conto corrente (con 622mila euro) i diamanti (per oltre 112mila euro) le polizze assicurative e la Cinquecento L su cui, fuori provincia, girava con l’autista.

Luca Morini è stato considerato “socialmente pericoloso” per questo a suo carico sono scattate le misure preventive dettate dall’articolo 24 del codice antimafia. Nel verbale di confisca viene messa nero su bianco la pericolosità: una sorta di condanna (ricordiamo che non sono arrivate querele a suo carico per il procedimento giudiziario in corso in tribunale a Massa) per l’ex parroco. E, soprattutto, risvolti mai pubblicati di una vicenda che ha scosso la comunità parrocchiale e non solo di Massa Carrara.

Il caos don Euro era ormai esploso. E, nel 2016, Luca Morini aveva già ricevuto perquisizioni domiciliari. Nonostante questo continuava a estorcere soldi al vescovo, monsignor Santucci, parlando di una scatola piena di documenti scottanti su condotte scomode di altri preti.

La prima perquisizione avviene il 30 maggio del 2016 presso l’abitazione di Morini e permette di reperire alcuni documenti a riprova del passaggio di denaro fra lui e il vescovo. La secondo venne effettuata la mattina del primo luglio del 2016. Proprio quella mattina don Euro chiama il vescovo per informarlo della nuova perquisizione: «i carabinieri vogliono la scatola, quella famosa scatola dove vi sono documenti personali della chiesa».

Nel primo pomeriggio dello stesso giorno di luglio Morini chiama di nuovo al vescovo e gli chiede «se ha sentito quel signore (il procuratore) e il vescovo dice che il procuratore è all’ospedale. Morini chiede, sarcasticamente, se gli è venuto un infarto e poi ripete che “i documenti quelli io non li ho qui, fortunatamente li ho al Forte».

È uno dei capi di imputazione avanzati contro Luca Morini. Presentandosi come giudice costrinse uno degli escort che frequentava a consegnargli soldi e a fare sesso telefonico. Don Luca si presentava a Roma con un’auto lussuosa e con un’autista che lo accompagnava ovunque. L’autista aveva con è, come è

stato riferito dai testimoni, un portafogli «che rigurgitava banconote». Quel portafoglio è stato rinvenuto nella perquisizione del 30 maggio del 2016: c’erano 62 banconote da 50 euro, una banconota da 100 euro, una da 500, una da 10 e una da 20. per un totale 3.730 euro. —

12 ottobre 2018

http://iltirreno.gelocal.it/regione/toscan...izze-1.17346017

IL TESORETTO
Confiscati 622mila euro diamanti e polizze
MASSA L’ex parroco amava gli hotel di lusso, dove portava gli amici escort come Marco Sabadin, che ha fatto scoppiare lo scandalo. Aveva un debole per le cure termali e per i diamanti. Non era invece...

12 ottobre 2018

MASSA

L’ex parroco amava gli hotel di lusso, dove portava gli amici escort come Marco Sabadin, che ha fatto scoppiare lo scandalo. Aveva un debole per le cure termali e per i diamanti. Non era invece un fanatico delle auto di lusso: si accontentava di una Fiat 500L ma, per le sue scorribande a Roma o, più semplicemente, quando tolto il collettino bianco e l’abito nero si spacciava per giudice o cardiochirurgo, aveva sempre con sé l’autista.

Nel patrimonio finito sotto confisca ci sia il conto corrente da 622mila euro, e oltre 115mila euro di diamanti. Ma anche polizze assicurative e ancora diamanti acquistati in più riprese e intestati allo stesso Morini con “certificato di proprietà al portatore” custoditi presso il caveau della Intermarket Diamond Business di Milano.

Soldi, tanti soldi, e diamanti. Una macchina di media cilindrata (ma per i viaggi arrivava l’autista) e vaire polizze assicurative: questo il tesoro di Luca Morini.

Quello su cui don Euro, per disposizione del tribunale di Genova non potrà più mettere le mani.
12 ottobre 2018

http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/...covo-1.17345558

Festini gay, il ricatto di don Euro al vescovo
L'inchiesta. "Datemi i soldi o faccio i nomi degli altri preti"
di Alessandra Vivoli

12 ottobre 2018

Don Luca Morini, ribattezzato don Euro, ai tempi del sacerdozio
MASSA. «E questa volta ci vado nelle sedi penali e ci porto i preti, certo, certo che ce li porto e qualcun altro perché lo posso fare». E ancora: «Lei faccia ben presente ai suoi preti di stare al pezzo, se non si vogliono trovare in tribunale...Se lei non mi mette un foglio dove mi dice la parola fine a questa vicenda ...io vedrà che mio muovo anche su di lei eh?»
«Io sono a conoscenza di tante cose che mi schifano di questa diocesi.... C’ho le prove in mano voglio che si veda che non sono il solo debole. Ma ci sono anche altri. Io faccio proprio i nomi e li mando per busta riservata al Santo Padre. L’unico della Diocesi io? E no, no, no sa da fa’ come Berlusconi».
Così Luca Morini, che prete ormai non è più ma per tutti si è guadagnato il titolo di don Euro, parlava al vescovo della diocesi di Massa Carrara e Lunigiana, monsignor Giovanni Santucci. Gli stralci di conversazione risalgono alla telefonata del 5 aprile del 2016 (alle 12). Sono nel verbale che ha portato alla confisca dei beni dell’ex sacerdote 57enne originario di Pontasserchio.
Le intercettazioni
Eccole le famose intercettazioni telefoniche, quelle conversazioni fra il vescovo e l’allora prete, messo in quiescenza per motivi di salute (ma lo scandalo della presunta truffa e dei presunti festini negli hotel extralusso con escort gay in realtà era già scoppiato). Ci sono telefonate, sms, lunghi monologhi di Morini. Sono finiti nelle 55 pagine del decreto di confisca del patrimonio di Gianluca (questo il nome per intero riportato nel documento) Morini depositato l’8 ottobre e firmato dal presidente del tribunale Marina Orsini. Un documento pesante per Morini: le conversazioni telefoniche (mai pubblicate prima), la ricostruzione delle truffe, i soggiorni con gli escort. Luca Morini viene definito (visto l’articolo 24 del codice antimafia) individuo “pericoloso socialmente”. Per questo i sigilli al patrimonio che arrivano alla terza richiesta da parte della procura di Massa: nella prima (avviata nel 2017) non era stata richiesta l’applicazione della misura di prevenzione della confisca. Nella seconda (siamo nell’aprile del 2018) la confisca era stata avanzata al tribunale di Massa, non più competente. Poi si arriva a quella del 25 maggio: quella frutto di una autonoma richiesta del pm di Genova avanzata nel rispetto della nuova normativa, quella che di fatto considera «presupposto indefettibile per applicare la misura patrimoniale la pericolosità del preposto».
E proprio nella valutazione di pericolosità di don Euro c’è la ricostruzione della vicenda. Con le conversazioni telefoniche messe nero su bianco, quelle con cui Morini esercitava la «pressione estorsiva» sul suo vescovo (quindi con l’aggravante di rivolgersi a un pubblico ufficiale e con oltre 65 anni di età).
Gli sms
Siamo nel 2016. Morini accetta di essere messo in quiescenza senza rivelare “scomode situazioni” in cui sarebbero coinvolti altri preti della diocesi e, nello stesso tempo ricorda al vescovo il loro accordo. L’accordo con il vescovo viene rivelato dallo stesso Morini in una sequenza di sms iniziati alle 20 e 23 del 29 agosto 2016.
«Gentilissimo vescovo, desidero una autonomia sostanziale ogni mese sufficiente per le spese come d’accordo. Voglio rimanere prete senza fare male alla Chiesa, non costringermi a seguire esempi non edificanti e a mettere in piazza tante cose che ci sono già io che soffro».
La truffa dell'assicurazione
Il 21 marzo del 2016 (alle 19 e 50) con una telefonata Morini ricorda al vescovo il suo stato di salute al fine di convincerlo a compiere una truffa nei confronti dell’assicurazione Cattoica al fine di ottenere una pensione per una malattia, come da lui stesso dichiarato, inesistente. «Per il punteggio e va be, ci vuol poco - dichiara Morini - come mi hanno detto a tanti danno il 100, perché dipende dal vescovo. Uno dice, se non ce la

fa a stare in piedi. E se manderanno il medico... eh gli dico: sbando e cosa ci posso fa’ se sbando.... C’è quelli che erano ciechi e guidavano la macchina, allora lo vede che banda, il mondo va avanti così, non è che si va avanti con la giustizia, Così tanti preti hanno tante agevolazioni»

12 ottobre 2018

Edited by pincopallino1 - 9/7/2020, 19:00
 
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