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Truffa ed estorsione, 6 anni in appello a don Morini, tutto escort e cocaina. Confiscati 737.000 €., Prescrizione e vescovo aiutano il seminfermo don Euro. Con l'8 x 1000 avete fatto tanto

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pincopallino2
view post Posted on 2/3/2018, 22:12 by: pincopallino2

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Con l' 8 x 1000 continuate a pagare vitto e alloggio e servitù a don Euro

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www.lagazzettadimassaecarrara.it/c...a-dalla-chiesa/

Morini fuori dalla chiesa: quando fuori dalla casa (pagata dalla chiesa)?

venerdì, 2 marzo 2018, 12:17

di vinicia tesconi

E’ cominciato il conto alla rovescia che dovrebbe portare Luca Morini, conosciuto da tutti come Don Euro, da ieri ex prete della diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, fuori dalla lussuosa villetta che la Curia di Massa gli comperò per trascorre quella che sembrava dover essere una precoce, immeritata e lunghissima quiescenza.

Morini era diventato un caso scottante – ma non sconosciuto perché delle sue abitudini e delle molte lamentele avanzate da tutti i parrocchiani che lo avevano avuto a dirigere le loro chiese, la Curia era sempre stata al corrente – nel maggio del 2015 quando le Iene di Italia Uno girarono il primo servizio su di lui, beccato a fare la bella vita in compagnia di escort gay, fingendo di essere un famoso giudice. Fu la notizia che la troupe di Mediaset aveva girato un servizio a Caniparola, che era all’epoca la parrocchia in cui Morini esercitava il suo sacerdozio, che costrinse il vescovo Giovanni Santucci a richiamare Morini e a toglierlo, almeno temporaneamente,dagli altari della diocesi. La decisione fu presa nel giro di due giorni e senza alcun preavviso per la comunità di fedeli che dal venerdì sera quando Don Euro era ancora tra loro, scoprirono la domenica mattina – giorno di prime comunioni – che il prete era stato sostituito senza alcuna spiegazione.

Ma soprattutto fu presa circa venti giorni dopo che Francesco Mangiacapra, l’escort che aveva appena scoperto che quel suo borioso cliente era semplicemente un prete, aveva già telefonato in Curia per riferire al vescovo tutti gli spostamenti di Don Morini e i suoi comportamenti consueti. L’inchiesta ecclesiastica su Morini, nel 2015, scattò automaticamente come è inevitabile quando un sacerdote viene sospeso improvvisamente e se anche il vescovo Santucci non potè esimersi dal firmarla, di certo non contribuì moltissimo a evidenziare la reale responsabilità di Don Euro né i rapporti che lo legavano a lui, che emersero solo dopo che la vicenda delle truffe perpetrate dal prete pisano, rese note da una lunga inchiesta svolta proprio dalla Gazzetta di Massa Carrara, diedero l’avvio ad un’indagine della Procura che , finì con il coinvolgimento non solo del Morini ma anche del vescovo stesso. Inizialmente l’allora don Morini venne sistemato dalla Curia presso la struttura delle suore di Casa Faci, dove rimase per tutta l’estate del 2015e dove, pare, continuasse a celebrare messe nonostante fosse stato sospeso a divinis; ma siccome il sobrio ostello delle suore non era sufficientemente confortevole per il prete che avrebbe dovuto solo meditare sui suoi peccati, fu proprio il vescovo che cedette alle sue richieste e gli comprò la villetta dotata di ogni comfort a Marina di Massa nella quale da quasi tre anni Morini risiede. Fra l’altro senza alcun costo aggiuntivo personale perché compreso nel pacchetto offerto dalla Curia c’era e c’è anche l’abbonamento a Sky e, ovviamente, la domestica.

Quell’inchiesta della chiesa cominciata nel 2015 non portò alcun esito e venne conclusa nel silenzio assordante per un popolo di fedeli che da subito aveva chiesto a gran voce l’espulsione immediata di don Euro dalla Chiesa e la fine di tutti gli assurdi privilegi, compresa la pensione, di cui egli continuava a godere. L’indagine ecclesiastica che invece ha portato alla decisione di ieri di ridurre Don Euro allo stato laicale, la si deve a una riapertura del caso avvenuta la scorsa estate, seguita dal vescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, che ha rivisto le testimonianze del caso ed è arrivato alla richiesta di riduzione allo stato laicale che è stata poi accolta dal capo della Congregazione del Clero, cardinale Beniamino Stella. Che sicuramente non potrà essere caduto dal pero quando è arrivata la pratica sul caso di Morini perché il primissimo passo fatto da Mangiacapra per denunciare la doppia vita di don Euro fu proprio quello di indirizzare una accurata e dettagliata lettera ( resa pubblica dalla Gazzetta di Massa Carrara, n.d.r) al cardinale Stella, che tuttavia non si curò mai di dare risposta. Comunque, per giri forse un po’ trasversi, finalmente la chiesa ha dato ai fedeli la risposta che volevano sul caso di Don Morini.

Adesso l’attesa è per l’esecutività di questa decisione che, a quanto risulta dalle dichiarazioni che il vescovo ha fatto ad alcuni giornali, non dovrebbe essere così immediata per rispettare il fatto che comunque si tratta di una persona. Persone sono, tuttavia ,anche tutti i fedeli truffati e beffati, finanche insultati nella loro fede dal comportamento del prete amante di lussi e festini hot, e lo sono pure le moltissime famiglie disagiate della diocesi che avrebbero sicuramente più diritto ad aver un riparo offerto dalla Curia di quanto ne possa mai aver avuto l’ex don Morini. Ma questa, putroppo, sembra ancora essere un’altra storia.

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www.tgregione.it/cronaca-regionale...caso-mediatico/
Don Euro da ieri non è più don, Francesco Mangiacapra: “Grazie ai giornalisti, senza loro non sarebbe nato il caso mediatico”
Post on: 2 marzo 2018 Redazione Web

MASSA CARRARA – “Quando ho lasciato gli studi Mediaset, dove mi trovavo per l’intervista esclusiva a Pomeriggio 5 relativa al mio dossier ( sui preti gay, ndr ), ho appreso da un’amica giornalista che il signor Luca Morini è stato finalmente ridotto allo stato laicale”. Lo afferma in una nota inviata alla stampa Francesco Mangiacapra, l’avvocato escort di Napoli che con la sua denuncia ha dato il via sia all’indagine della Procura di Massa su “don Euro”, la cui udienza davanti al gup per decidere del suo rinvio a giudizio è fissata il prossimo 8 marzo, sia all’indagine ecclesiastica che proprio ieri è culminata della decisione della Congregazione del Clero di ridurlo allo stato laicale ( come scritto da TGregione, leggi qui: Spretato: don Euro non è più sacerdote, lo ha deciso la Congregazione per il Clero ): “Nell’apprendere la notizia mi sono commosso. In questi tre anni in cui mi sono speso per ottenere questo risultato, ho sempre immaginato che questo traguardo, che a volte appariva irraggiungibile, mi avrebbe appagato e reso sereno. Oggi non riesco a gioire perché mi rendo conto che questo provvedimento, tardivo, non cancella il dolore e la frustrazione che questo ex sacerdote ha provocato negli anni ai tanti fedeli, alle tante persone che avevano riposto in lui fiducia, speranze e denaro, a una intera comunità che per colpa di un prete incoerente ha visto vacillare la propria fede nei confronti di un’intera istituzione. Il vescovo Santucci risolve così la questione etica, senza fare un mea culpa, senza spiegare perché nessuno in oltre vent’anni si sia mai accorto di tutto ciò che poi il sottoscritto ha scoperchiato. I giudici della Procura faranno adesso il loro lavoro per quello che riguarda la vicenda giudizale, dove anche il vescovo è coinvolto. Io mi chiedo, ora che Morini ha perso i benefit offerti dalla Chiesa Cattolica, chi pagherà il suo avvocato, cosa sarà del suo tesoretto di quasi un milione di euro (che formalmente appartiene a lui), e cosa sarà della villetta in cui vive insieme alla sua domestica. Solo quando risolverò questi dubbi potrò iniziare a pensare che un minimo di giustizia sia stata ripristinata. Non mi interessa per ora vantarmi del merito del primato, perché non sarà questo a far chiudere le cicatrici delle tante vittime di questa strage etica. Ma se proprio devo prendermi il merito di aver contribuito a chiudere un cerchio, questo merito voglio condividerlo con tutti i giornalisti che in questi anni hanno detto e scritto di don Euro, senza i quali non sarebbe nato il caso mediatico che ha innescato l’accensione dei riflettori della Procura. E voglio condividerlo anche con quei fedeli che hanno trovato di aggiungere la propria voce al coro che è partito dopo il mio assolo. Ancora desidero condividerlo con quei sacerdoti che, senza remore, si sono schierati sin da subito contro il proprio indegno collega. Non basta strappare un colletto bianco per cancellare il dolore delle persone ma questo è un passaggio importante per arrivare al vero risultato auspicabile: una condanna penale esemplare. Addio don Euro, benvenuto signor Morini. Spero tu possa comprendere il valore del lavoro, del sacrificio e del denaro. Non è troppo tardi”.
 
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