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Faiano (SA). Oratorio intitolato a prete pedofilo condannato per abusi a 12enni, Don Giuseppe Salomone tornò a insegnar religione dopo sentenza definitiva per molestie alle sue alunne

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view post Posted on 13/8/2009, 10:24
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Tornò a insegnar religione dopo sentenza definitiva per molestie alle sue alunne



Salerno. Don G.S. Condannato per pedofilia

Insegnante di religione molesta allieve 12enni e torna a insegnare

Sentenza definitiva


www.dentrosalerno.it/web/2009/05/11...a-della-chiesa/

Da Don Py a Don G.S.: la saga della Chiesa
Scritto da Aldo Bianchini – 11 Maggio 2009 – 15:10

A Salerno il caso più clamoroso di questi ultimi tempi. Leggo la sentenza n. 659/96, giudici Verasani-Cirillo-Orio della terza sezione penale, di condanna di S.G. alla pena di anni due e mesi quattro di reclusione ed alla interdizione per lo stesso periodo dalla professione di insegnante. Eh sì, perchè il sacerdote S.G. era ed è anche insegnante, e proprio a scuola ha commesso nefandezze inaudite su piccoli allievi. Oggi quel prete è tra i più osannati in Curia, e cosa più grave insegna ancora.

www.dentrosalerno.it/web/2009/05/15...to-difficile-2/

Chiesa e pedofilia: un rapporto difficile
Scritto da Aldo Bianchini – 15 Maggio 2009 – 15:47

Aldo Bianchini

Ho riflettuto molto prima di pubblicare, per stralci, una sentenza di condanna passata in giudicato che ha interessato un sacerdote salernitano (docente di religione) che dopo la condanna non solo continua a fare il docente ma è anche cresciuto nella considerazione della Curia salernitana. Mi sono deciso alla pubblicazione dopo le dichiarazioni del ministro Brunetta sullo scandalo dei preti pedofili e dopo l’intervento durissimo del vescovo di Teggiano mons. Spinillo contro “una certa stampa” rea (secondo Lui) di aver massacrato un povero sacerdote di Torre Orsaia che, tanto per cambiare, si fa chiamare “don Py” ed usa il social network facebook come un modello religioso parrocchiale. Che nella Chiesa, di ogni tempo, ci siano e ci saranno casi di preti pedofili è un fatto ormai acclarato; quanti palpeggiamenti di innocenti fanciulli si sono consumati nelle sagrestie e negli oratori: infiniti!! Quanti di questi eccessi sono venuti alla luce: pochissimi!! E la cosa fin quì potrebbe anche essere considerata come un rischio generico aggravato dalla circostanza dell’ambiente promiscuo che indurrebbe ad atti di libidine i preti più deboli.

Ma quando ci troviamo di fronte ad una sentenza conclamata di condanna per atti di libidine nei confronti delle alunne a lui (prete) affidate per motivi di istruzione, la cosa mi sembra molto più grave e riprovevole. Tanto da beccare una condanna a due anni e quattro mesi di reclusione, con tutte le attenuanti generiche riconosciute a favore dell’imputato. La scena del delitto una scuola media del nostro territorio, una classe mista (la 1^ a), un docente G.S. e due allieve dodicenni D.R.A.A. e P.A.; la sentenza n. 659 divenuta irrevocabile qualche anno fa dopo i vari gradi di giudizio. Dalla sentenza si legge: “”…durante lo svolgimento delle lezioni tenute presso il corso I-A di quell’Istituto, in più di un’occasione , approfittando della presenza ravvicinata della minore DRAA chiamata alla cattedra per la lettura di un brano, toccava con la propria mano la schiena e le natiche della giovane studentessa, ed in un’altra occasione infilò la mano all’interno del maglione indossato dalla minora PA nel mentre questa era intenta a svolgere un compito in classe, così toccandole la schiena nuda partendo dal collo. Il GS, poi, in altre occasioni utilizzò epiteti offensivi nei confronti di alcuni alunni della scuola, lesivi dell’onore dei medesimi … <ricchione, puttanelle, ma che cosa hai fatto ti sei masturbato con degli amici>… “”. Così si muoveva GS all’interno dell’istituto scolastico statale, utilizzando frasari scurrili e non consoni sopprattutto ad un sacerdote insegnante di religione. Ma sulle due minorenni si scatenava letteralmente.

Sempre nella sentenza i giudici Verasani-Cirillo-Orio scrivono: “”…la DRAA ha precisato che durante l’ora di religione il prof. la chiamava alla cattedra e che durante la lettura doveva tenere il libro sulla cattedra ed abbassarsi; terminata la lettura l’insegnante la avvicinava a sè prendendola per la vita e la interrogava su quanto appena letto, ma nel contempo con la mano cominciava a scendere piano piano, e a tiirarla più vicino a lui … con la mano scendeva nel sedere e rimaneva con la mano lì ad accarezzare … insomma a tenerla sempre lì praticamente fino a quando veniva rimandata a posto … la PA ha invece riferito che un giorno, mentre era seduta al banco e stava scrivendo un compito in classe il prof. sopraggiunto alla sue spalle infilò la mano nella schiena superando maglione e camicia, toccando la schiena nuda fino al centro, al punto tale da osservare la presenza di brufoli sulla pelle della ragazza…. la PA, dal canto suo (continuano i giudici) ha asserito di aver visto l’episodio occorso alla compagna di classe confermando in toto la descrizione … con l’unica divergenza del sito anatomico nel quale si sarebbe soffermata la mano del docente … non già sul sedere bensì in mezzo alle gambe…”". Le notizie degli atti di libidine escono dalla scuola e i genitori insorgono; la preside prende provvedimenti disciplinari ed avverte l’Arcivescovo del grave accadimento mentre i genitori denunciano i casi alla Procura della Repubblica. Viene effettuata anche una perizia tecnica da parte di un CTU della Procura sulla disposizione dei banchi nell’aula per valutare i vari punti di visibilità e quindi l’attendibilità di molti alunni diquiella classe.


Alla fine la sentenza durissima: due anni e quattro mesi di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per lo stesso periodo. Giustizia sembrerebbe fatta. Macchè, passa il tempo e invece di scomparire il prete cresce nella stima e nella fiducia della Curia e ritorna oltretutto ad insegnare in una scuola forse anche più prestigiosa di quella in cui aveva commesso i crimini puniti. Come se un malato di pedofilia potesse all’improvviso redimersi, guarire e ritornare sulla retta via. Quante altre minorenni sono state palpate da GS dopo la severa condanna? E’ impossibile rispondere, soltanto la sua coscienza potrà dirlo ed anche la coscienza di chi lo ha riconfermato, quasi premiandolo, nei posti di assoluta responsabilità. Altro che “Uccelli di rovo” di antica memoria, almeno lì il sacerdote, facendo l’uomo e non il pedofilo, guadagnò sul campo i galloni di cardinale. Alla prossima puntata.

Edited by pincopallino2 - 15/2/2021, 22:47
 
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www.dongiorgio.it/pagine.php?id=2792

Sempre nel marzo di due anni fa, mentre il Vaticano è investito dagli scandali sui casi di pedofilia clericale verificatisi in Irlanda, Germania e Stati Uniti, alcuni organi di informazione campani tirano fuori dal cassetto una vecchia storia, quella che ha per protagonista don Giuseppe Salomone, sacerdote salernitano condannato nel 2000 a un anno e cinque mesi di reclusione con sentenza passata in giudicato. I fatti risalgono ai primi anni ‘90, quando don Giuseppe, che all’epoca insegnava religione presso una scuola media di Pontecagnano Faiano, aveva compiuto alcuni atti di libidine violenta nei confronti di due studentesse. Dopo gli episodi, i genitori delle vittime avevano sporto denuncia alla procura di Salerno. Nonostante la condanna in primo grado, sopraggiunta nel 1996, il sacerdote aveva continuato ad insegnare regolarmente. Oggi è a riposo, ma è consigliere dell’istituto interdiocesano per il sostentamento del clero ed è membro del collegio presbiterale. A chiamarlo a ricoprire quest’ultima carica è stato, anni fa, l’ex arcivescovo di Salerno, mons. Gerardo Pierro.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...722508177.shtml

la sentenza
Preti pedofili, un caso anche a Salerno
Il caso tenuto segreto: arrivano gli ispettori del Papa
Il presule è consigliere dell'Istituto interdiocesano

SALERNO— C’è una sentenza che potrebbe finire nelle mani degli ispettori che, dopo gli scandali sui preti pedofili in Irlanda, Germania e Stati Uniti, saranno inviati dal Vaticano in tutti i seminari delle diocesi. Con il mandato di verificare se ci sono sacerdoti accusati o implicati in inchieste su abusi sessuali. A Salerno gli ispettori rischiano di trovarsi al cospetto di una sentenza «passata in giudicato» che, dieci anni fa, ha condannato a un anno e cinque mesi un sacerdote salernitano, di 69 anni, per atti di libidine violenti nei confronti di due minorenni. Il presule è attualmente consigliere dell’Istituto interdiocesano per il sostentamento del clero e membro del collegio presbiterale, nominato direttamente dall’arcivescovo. Sedici anni fa, invece, al momento del reato contestato, insegnava religione in una scuola media di Pontecagnano Faiano e ha continuato a farlo anche dopo la denuncia inoltrata dai genitori delle vittime. Prima al preside dell’istituto e poi alla Procura di Salerno.

A carico del sacerdote si aprirono due procedimenti: uno disciplinare e l’altro penale. Di cui l’arcivescovo Pierro era a conoscenza, tanto da scrivere una lettera all’avvocato del sacerdote che frattanto era diventato già imputato. C’è il racconto di due dodicenni che frequentano la stessa classe. C’è una ragazzina chiamata alla cattedra per leggere un brano. «Dovevo tenere il libro sulla cattedra e abbassarmi» riferì agli inquirenti. Il sacerdote l’avrebbe «avvicinata a sé, prendendola per la vita e la interrogava su quanto appena letto» scrivevano i magistrati del Tribunale di Salern. Poi, riprende il racconto della bambina: «Con la mano cominciava a scendere piano piano e a tirarmi più vicino a lui. Con la mano scendeva nel sedere e rimaneva con la mano lì ad accarezzare…insomma a tenerla sempre lì, praticamente, fino a quando non ero rimandata a posto».

C’è un’altra studentessa, a cui invece veniva risparmiato raggiungere la cattedra. Lei restava al suo posto, seduta dietro il suo banco, a svolgere un compito mentre il suo insegnante di religione «sopraggiunto alle spalle, infilò la mano nella schiena superando maglione e camicia, toccando la schiena nuda fino al centro». E ci sono le testimonianze di quattro studenti che notano tutto, restano in silenzio e incassando le «offese» del sacerdote. Che usa addirittura parole volgari nei loro confronti. E’ il ritratto di «una indole violenta» quella che la magistratura fa del sacerdote. Che però scampa alla sanzione del procedimento disciplinare, conclusosi invece a suo favore. L’ispezione ministeriale disposta dopo la denuncia dei genitori, e comunicata all’arcivescovo di Salerno, allerta la magistratura e non i vertici scolastici ed ecclesiastici.

È il 12 giugno del 1996 quando il sacerdote viene condannato in primo grado a due anni e quattro mesi di reclusione. Il prete continua ad insegnare. Tre anni dopo, l’undici novembre 1999, la Corte d’Appello riduce la pena a un anno e cinque mesi (il reato di ingiuria cade per difetto di querela, quello di atti di libidine violenti resta), confermata il 19 ottobre 2000 dalla Cassazione. Il sacerdote non fa più l’insegnate, ma siede tra i banchi dell’Istituto per il sostentamento del clero e del consiglio presbiterale.

Angela Cappetta
26 marzo 2010

www.dentrosalerno.it/web/2009/05/11...a-della-chiesa/

Leggo la sentenza n. 659/96, giudici Verasani-Cirillo-Orio della terza sezione penale, di condanna di S.G. alla pena di anni due e mesi quattro di reclusione ed alla interdizione per lo stesso periodo dalla professione di insegnante. Eh sì, perchè il sacerdote S.G. era ed è anche insegnante, e proprio a scuola ha commesso nefandezze inaudite su piccoli allievi. Oggi quel prete è tra i più osannati in Curia, e cosa più grave insegna ancora.

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Chiesa e pedofilia: un rapporto difficile
15 Maggio 2009 – 15:476 commenti

Aldo Bianchini

Ho riflettuto molto prima di pubblicare, per stralci, una sentenza di condanna passata in giudicato che ha interessato un sacerdote salernitano (docente di religione) che dopo la condanna non solo continua a fare il docente ma è anche cresciuto nella considerazione della Curia salernitana. Mi sono deciso alla pubblicazione dopo le dichiarazioni del ministro Brunetta sullo scandalo dei preti pedofili e dopo l’intervento durissimo del vescovo di Teggiano mons. Spinillo contro “una certa stampa” rea (secondo Lui) di aver massacrato un povero sacerdote di Torre Orsaia che, tanto per cambiare, si fa chiamare “don Py” ed usa il social network facebook come un modello religioso parrocchiale. Che nella Chiesa, di ogni tempo, ci siano e ci saranno casi di preti pedofili è un fatto ormai acclarato; quanti palpeggiamenti di innocenti fanciulli si sono consumati nelle sagrestie e negli oratori: infiniti!! Quanti di questi eccessi sono venuti alla luce: pochissimi!! E la cosa fin quì potrebbe anche essere considerata come un rischio generico aggravato dalla circostanza dell’ambiente promiscuo che indurrebbe ad atti di libidine i preti più deboli. Ma quando ci troviamo di fronte ad una sentenza conclamata di condanna per atti di libidine nei confronti delle alunne a lui (prete) affidate per motivi di istruzione, la cosa mi sembra molto più grave e riprovevole. Tanto da beccare una condanna a due anni e quattro mesi di reclusione, con tutte le attenuanti generiche riconosciute a favore dell’imputato. La scena del delitto una scuola media del nostro territorio, una classe mista (la 1^ a), un docente G.S. e due allieve dodicenni D.R.A.A. e P.A.; la sentenza n. 659 divenuta irrevocabile qualche anno fa dopo i vari gradi di giudizio. Dalla sentenza si legge: “”…durante lo svolgimento delle lezioni tenute presso il corso I-A di quell’Istituto, in più di un’occasione , approfittando della presenza ravvicinata della minore DRAA chiamata alla cattedra per la lettura di un brano, toccava con la propria mano la schiena e le natiche della giovane studentessa, ed in un’altra occasione infilò la mano all’interno del maglione indossato dalla minora PA nel mentre questa era intenta a svolgere un compito in classe, così toccandole la schiena nuda partendo dal collo. Il GS, poi, in altre occasioni utilizzò epiteti offensivi nei confronti di alcuni alunni della scuola, lesivi dell’onore dei medesimi … <ricchione, puttanelle, ma che cosa hai fatto ti sei masturbato con degli amici>… “”. Così si muoveva GS all’interno dell’istituto scolastico statale, utilizzando frasari scurrili e non consoni sopprattutto ad un sacerdote insegnante di religione. Ma sulle due minorenni si scatenava letteralmente. Sempre nella sentenza i giudici Verasani-Cirillo-Orio scrivono: “”…la DRAA ha precisato che durante l’ora di religione il prof. la chiamava alla cattedra e che durante la lettura doveva tenere il libro sulla cattedra ed abbassarsi; terminata la lettura l’insegnante la avvicinava a sè prendendola per la vita e la interrogava su quanto appena letto, ma nel contempo con la mano cominciava a scendere piano piano, e a tiirarla più vicino a lui … con la mano scendeva nel sedere e rimaneva con la mano lì ad accarezzare … insomma a tenerla sempre lì praticamente fino a quando veniva rimandata a posto … la PA ha invece riferito che un giorno, mentre era seduta al banco e stava scrivendo un compito in classe il prof. sopraggiunto alla sue spalle infilò la mano nella schiena superando maglione e camicia, toccando la schiena nuda fino al centro, al punto tale da osservare la presenza di brufoli sulla pelle della ragazza…. la PA, dal canto suo (continuano i giudici) ha asserito di aver visto l’episodio occorso alla compagna di classe confermando in toto la descrizione … con l’unica divergenza del sito anatomico nel quale si sarebbe soffermata la mano del docente … non già sul sedere bensì in mezzo alle gambe…”". Le notizie degli atti di libidine escono dalla scuola e i genitori insorgono; la preside prende provvedimenti disciplinari ed avverte l’Arcivescovo del grave accadimento mentre i genitori denunciano i casi alla Procura della Repubblica. Viene effettuata anche una perizia tecnica da parte di un CTU della Procura sulla disposizione dei banchi nell’aula per valutare i vari punti di visibilità e quindi l’attendibilità di molti alunni diquiella classe. Alla fine la sentenza durissima: due anni e quattro mesi di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per lo stesso periodo. Giustizia sembrerebbe fatta. Macchè, passa il tempo e invece di scomparire il prete cresce nella stima e nella fiducia della Curia e ritorna oltretutto ad insegnare in una scuola forse anche più prestigiosa di quella in cui aveva commesso i crimini puniti. Come se un malato di pedofilia potesse all’improvviso redimersi, guarire e ritornare sulla retta via. Quante altre minorenni sono state palpate da GS dopo la severa condanna? E’ impossibile rispondere, soltanto la sua coscienza potrà dirlo ed anche la coscienza di chi lo ha riconfermato, quasi premiandolo, nei posti di assoluta responsabilità. Altro che “Uccelli di rovo” di antica memoria, almeno lì il sacerdote, facendo l’uomo e non il pedofilo, guadagnò sul campo i galloni di cardinale. Alla prossima puntata.


http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...722508177.shtml

Il sacerdote non fa più l’insegnate, ma siede tra i banchi dell’Istituto per il sostentamento del clero e del consiglio presbiterale.

www.dentrosalerno.it/web/2009/05/11...a-della-chiesa/

Leggo la sentenza n. 659/96, giudici Verasani-Cirillo-Orio della terza sezione penale, di condanna di S.G. alla pena di anni due e mesi quattro di reclusione ed alla interdizione per lo stesso periodo dalla professione di insegnante. Eh sì, perchè il sacerdote S.G. era ed è anche insegnante, e proprio a scuola ha commesso nefandezze inaudite su piccoli allievi. Oggi quel prete è tra i più osannati in Curia

www.diocesisalerno.it/index.php?p=c...&cd=cons\cd

Consiglio Presbiterale Diocesano

Presidente: S.E. Mons. Gerardo Pierro

Nominati dall’Arcivescovo

- don Salomone Giuseppe




http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...737100126.shtml

Il prete condannato: «Non sono
un pedofilo, le mie erano carezze»
Un anno e 5 mesi per atti di libidine nei confronti di due ragazzine: «Vestivano abiti accollati, erano carezze»

SALERNO - «Sono il sacerdote di cui avete scritto sul giornale». La telefonata giunge in redazione nel tardo pomeriggio di ieri. Dall’altra parte del filo il prete di 69 anni, consigliere dell’Istituto interdiocesano per il sostentamento del clero e membro del collegio presbiterale, ex insegnante di religione in una scuola media di Pontecagnano, condannato a un anno e cinque mesi per atti di libidine violenta nei confronti di due minorenni. Una sentenza passata in giudicato che potrebbe finire nelle mani degli ispettori che, dopo gli scandali sui preti pedofili in Irlanda, Germania e Stati Uniti, saranno inviati dal Vaticano in tutti i seminari delle diocesi. «Io non sono un prete pedofilo, nella sentenza non è scritta questa parola - è la prima cosa che dice il nostro interlocutore - e non ho subito alcuna interdizione a seguito della condanna». Tant’è che ricorda che, alla fine del processo, che risale a dieci anni fa, per scaricare la tensione decise di andare in Libia e in questura, alla consegna del passaporto, «i poliziotti storsero un po’ il naso. Poi però controllarono bene e mi fecero partire».

Il sacerdote dice anche che fin dal primo momento la Curia ha saputo tutto, «niente è stato tenuto segreto» e che «la mia comunità parrocchiale già allora mi diede una dimostrazione di stima». Stima? «Il problema è che non sono stato creduto nella mia difesa - entra nel merito il prete condannato - è impensabile che abbia potuto infilare una mano lungo la schiena di una bambina anche perchè all’epoca dei fatti era inverno e la bambina in questione indossava abiti accollati». E i toccamenti denunciati? «Ma quale padre non mette una mano intorno alla vita di una bambina o le fa una carezza sul collo? Se questa è pedofilia, allora auguro a tutte le ragazze di questo mondo di subire questo tipo di attenzioni!».

Il sacerdote si rammarica del fatto che all’epoca i giudici non vollero credere alla perizia sulla disposizione delle classi, che non avrebbe consentito ai quattro alunni sentiti come testimoni di vedere cosa succedeva alla cattedra. «Ricordo una reprimenda del giudice Verasani, mi trattò come se fossi stato il più grande delinquente del mondo». Il caso del prelato salernitano accusato di molestie, per aver «turbato» una ragazzina, torna alla ribalta nei giorni in cui la Chiesa s’interroga drammaticamente sui preti pedofili: «Non so se certe cose scritte sui giornali siano vere - interviene il sacerdote - io di sicuro non mi sono mai sentito turbato da questo scandalo, sono mille miglia lontano».

Don Mario Salerno, presidente dell’Istituto interdiocesano per il sostentamento del clero, è laconico nel suo commento: «La Chiesa non è un giudice che condanna sempre, è anche una madre». La vicenda del sacerdote condannato è nota anche in Vaticano: c’è una lettera, inviata il 20 aprile 2009, in cui un altro prete scrive al cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione del clero, e all’Istituto centrale per il sostentamento del clero della «presenza nel cda dell’Istituto del sacerdote (di cui fa nome e cognome; ndr) condannato per abusi sessuali su due ragazze minorenni». Il cardinale Hummes tace. Cinque mesi dopo, invece, a Salerno arriva il direttore dell’Istituto centrale, Cesare Testa, che partecipa ad una riunione del cda presso l’abbazia di Cava de’Tirreni. A quella riunione prende parte anche il sacerdote condannato.


29 marzo 2010

www.dentrosalerno.it/web/2010/03/28...o-del-vaticano/

Pedofilia: Pierro copre meglio del Vaticano ?
28 Marzo 2010 – 00:00Nessun commento

Aldo Bianchini

Il 26 marzo 2010 di buon mattino ricevo una telefonata da un amico che lavora nella curia di Salerno tra gli attuali stretti collaboratori del vescovo Pierro. Mi chiede con sarcasmo se ho già letto il Corriere del Mezzogiorno e io rispondo che da tempo ormai non lo acquisto più. A questo punto mi invita a fare un’eccezione e a comprarlo perché vi si trova un articolo che sembra copiato pari pari da un mio pezzo risalente al 15 maggio 2009 pubblicato sul quotidiano dentrosalerno.it. Provocato dall’amico che mi derideva chiedendomi il perché dell’azione di copiatura di un pezzo che già allora fu precursore dello scandalo abbattutosi oggi sulla chiesa e suscitò clamore sui forum e nello stesso palazzo del potere clericale, io malvolentieri e sebbene incredulo ho acquistato il giornale. So, per esperienza diretta, che tra i colleghi del Corriere del Mezzogiorno c’è chi usa diffide stragiudiziali per intimarmi di non dire tutta la verità sull’Arcivescovo e i “miracoli” del tribunale ecclesiastico (per dirla tutta difendendo suoi interessi personali!), ma che arrivassero a mezzi usati ai tempi delle scuole dell’obbligo come lo sbirciare e copiare dai compagni di classe non ci credevo e voglio non crederci. Certo questa mia volontà e fiducia è stata messa a dura prova dopo aver letto l’articolo in questione. Infatti su quattro colonne il Corriere titola: “Pedofilia, anche a Salerno un sacerdote condannato”. Leggo tra le righe il fatto e debbo convincermi che non dice nulla di nuovo, ma proprio nulla, rispetto a quanto già avevo portato io alla luce. Anzi non è per nulla preciso, non cita i documenti e non ha nemmeno il coraggio di fare nomi. Veniamo al fatto. Nel 1996 il 12 giugno don GS viene condannato dal tribunale di Salerno (Presidente Dionigi Verasani) per atti di libidine commessi in danno delle allieve D.R.A.A e P.A. (alunne minorenni della scuola Media Statale A. Moscati di Pontecagnano). La Cassazione conferma la pena ad un anno e mesi cinque di reclusione come rivista in sede di Appello. Leggo e rileggo l’articolo e sempre più non comprendo come sia stato possibile che una notizia già vecchia di un anno venga presentata (vedi occhiello) come un caso tenuto segreto quando ormai tale non era più. Forse è dettato solo da un motivo giornalistico in funzione dello scandalo della pedofilia tra i preti o da un interesse della curia stessa? Ma quest’ultima ipotesi sarebbe davvero poco giornalistica e non voglio crederci. Purtroppo i miei dubbi aumentano il giorno dopo quando sullo stesso giornale appare un’intervista non firmata dal titolo “Io non sono un sacerdote pedofilo”. Incredibile, possibile che a un sacerdote condannato in via definitiva basti una telefonata (se vera) per accreditare il suo essere lontano mille miglia dagli scandali? Ma se anche la telefonata fosse un artifizio giornalistico (e non lo è!) in fondo finisce per creare ancora più danno al sacerdote. Infatti verrebbe da chiedere al prelato (strano che chi ha ricevuto la telefonata non l’abbia fatto) che cos’è la pedofilia? E che differenza c’è tra atti di libidine posti ad una maggiorenne con quelli posti ad una minorenne. Caro don GS, infilare le mani nel sedere di una bambina dodicenne, al di là delle sentenze è o non è pedofilia? Altro che il sacerdote come il genitore può e deve toccare i figli. A me francamente la sua telefonata pare più una “confessione” dei fatti che un grido di innocenza. Altro che giornalismo d’inchiesta, nel caso dell’intervista mi è sembrato di assistere ad un “piglia, non pesa, e porta casa”. Eccellenza carissima Mons. Pierro, mentre aspetto ancora precisazioni dal suo presidente del tribunale alle mie puntuali domande pubblicate il giorno 11 marzo 2010 sempre su Dentrosalerno e sulle quali tornerò presto, voglio farle notare che non sono io il grande inquisitore, ma è dall’interno della sua organizzazione che fuoriescono a valanga anche le notizie più devastanti, pubblicate pure a costo di mettere in difficoltà professionale qualcuno dei suoi più stretti collaboratori che a questo punto, credo, troverà ancora più difficoltà a districarsi tra due professionalità. Ci sto pensando, forse nella prossima puntata farò nome e cognome di tutti e medito di pubblicare al più presto una raccolta di tutti miei articoli sulla curia salernitana. Ne uscirebbe una storia diversa da quella raccontata ufficialmente ma forse proprio per questo più interessante ed aderente alla realtà.

Edited by pincopallino2 - 27/6/2017, 18:15
 
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view post Posted on 26/6/2016, 17:59
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http://www.occhiodisalerno.it/cronaca/lutt...ddio-don-peppe/

LUTTO A PONTECAGNANO FAIANO: ADDIO A DON PEPPE

DI OCCHIO DI SALERNO 26 GIUGNO, 2016 CRONACA,MONTI PICENTINI,NOTIZIE DAL TERRITORIO NESSUN COMMENTO
PONTECAGNANO FAIANO. Nella giornata di ieri, la comunità di Faiano dice addio a Don Giuseppe Salomone, storico parroco di San Benedetto. Il prete, più noto come Don Peppe, si è spento dopo una lunga malattia.

L’anno scorso, come riporta La Città, passò il testimone dopo cinquant’anni di sacerdozio – 40 dei quali a Faiano – al nuovo parroco, Don Roberto Faccenda. Proprio a lui si deve la realizzazione dell’oratorio di San Benedetto. Oggi, alle 16, i funerali.

- See more at: http://www.occhiodisalerno.it/cronaca/lutt...h.tWFCkcQj.dpuf

www.diocesisalerno.it/don-giuseppe-salomone/
don Salomone Giuseppe
DATA PUBBLICAZIONE: 29 GIUGNO 1965
Don Giuseppe Salomone
Data di ordinazione: 29/06/1965
 
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https://www.salernonotizie.it/2017/06/26/p...seppe-salomone/

Pontecagnano: L’oratorio di Faiano intitolato a Don Giuseppe Salomone
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26 giugno 20170
L’oratorio di Faiano intitolato all’indimenticato Don Giuseppe Salomone. Quello spazio che lui volle fortemente per i giovani del borgo adesso porta il suo nome.

Grande emozione, ieri sera, alle iniziative in onore del compianto parroco della Chiesa San Benedetto, a un anno dalla sua scomparsa.

Primo momento della cerimonia, promossa da Don Roberto Faccenda, la celebrazione eucaristica officiata dall’Arcivescovo Emerito di Salerno Monsignor Gerardo Pierro alla quale ha preso parte anche l’Amministrazione guidata dal Sindaco Ernesto Sica.

Particolarmente toccante il momento in cui, alla presenza dei familiari dell’amato Don Peppino, è stata apposta la firma per la costituzione del nuovo oratorio.

A seguire la benedizione della rampa per disabili ubicata all’ingresso della sala parrocchiale, adibita alle attività invernali, realizzata grazie al sostegno della Fondazione “Piergiorgio Avagliano”.

Ricca di significati anche la benedizione e dedicazione dell’Auditorium a Don Giuseppe Salomone, accompagnata dallo scoprimento di una targa a firma di Monsignor Pierro che ricorda “il padre e pastore” e saluta “questa moderna struttura destinata ad essere auditorium, sugello delle altre opere compiute”.

Lo stesso Arcivescovo Emerito ha voluto ribadire l’elogio verso una figura storica e punto di riferimento per l’intero territorio con l’esclamazione “Viva Don Peppino”.

“Un grande testimone della fede che è stato tale anche nei momenti difficili” ha detto Don Roberto nel suo intervento rivolgendo un pensiero affettuoso a “colui che ha dato tanto a questo posto e a questa Comunità”.

Parole che sono state rafforzate dalla distribuzione di un giornale della parrocchia dal titolo eloquente in prima pagina: “Don Giuseppe Salomone. Solo chi ha vissuto davvero, quando muore lascia un segno”.

L’ingegnere Crescenzo Pagano ha, quindi, illustrato l’intervento tecnico dell’auditorium soffermandosi “su una battaglia per i lavori all’oratorio che Don Giuseppe ha portato avanti su tutti i fronti e sempre con la vicinanza dell’Amministrazione Comunale”.

“Insieme – ha detto il Sindaco Ernesto Sica – qui realizzeremo un grande punto di aggregazione quale patrimonio per le future generazioni che si inserisce pienamente nel progetto di recupero dell’ex convento. Lo dobbiamo al caro Don Giuseppe, col quale abbiamo condiviso tante iniziative, a Don Roberto, che porta avanti con amore la missione di chi lo ha preceduto, e all’intera Comunità”.

Ad arricchire la serata il concerto organizzato dalla Fondazione organistica “Elvira Di Renna” in memoria di Don Giuseppe Salomone, Elvira Di Renna e Luca Rizzo.
 
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view post Posted on 27/6/2017, 17:09

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Tornò a insegnar religione dopo sentenza definitiva per molestie alle sue alunne

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L’oratorio di Faiano è stato intitolato a Don Giuseppe Salomone
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A un anno dalla scomparsa di Don Giuseppe Salomone, emozioni e ricordi durante la serata di ieri sera in suo onore


Quello spazio che lui volle fortemente per i giovani del borgo adesso porta il suo nome.

Primo momento della cerimonia, promossa da Don Roberto Faccenda, la celebrazione eucaristica officiata dall’Arcivescovo Emerito di Salerno Monsignor Gerardo Pierro alla quale ha preso parte anche l’Amministrazione guidata dal Sindaco Ernesto Sica.

Particolarmente toccante il momento in cui, alla presenza dei familiari dell’amato Don Peppino, è stata apposta la firma per la costituzione del nuovo oratorio.

A seguire la benedizione della rampa per disabili ubicata all’ingresso della sala parrocchiale, adibita alle attività invernali, realizzata grazie al sostegno della Fondazione “Piergiorgio Avagliano”.

Ricca di significati anche la benedizione e dedicazione dell’Auditorium a Don Giuseppe Salomone, accompagnata dallo scoprimento di una targa a firma di Monsignor Pierro che ricorda “il padre e pastore” e saluta “questa moderna struttura destinata ad essere auditorium, suggello delle altre opere compiute”.

Lo stesso Arcivescovo Emerito ha voluto ribadire l’elogio verso una figura storica e punto di riferimento per l’intero territorio con l’esclamazione “Viva Don Peppino”.

“Un grande testimone della fede che è stato tale anche nei momenti difficili” ha detto Don Roberto nel suo intervento rivolgendo un pensiero affettuoso a “colui che ha dato tanto a questo posto e a questa Comunità”.

Parole che sono state rafforzate dalla distribuzione di un giornale della parrocchia dal titolo eloquente in prima pagina:

“Don Giuseppe Salomone. Solo chi ha vissuto davvero, quando muore lascia un segno”.
L’ingegnere Crescenzo Pagano ha, quindi, illustrato l’intervento tecnico dell’auditorium soffermandosi “su una battaglia per i lavori all’oratorio che Don Giuseppe ha portato avanti su tutti i fronti e sempre con la vicinanza dell’Amministrazione Comunale”.

don giuseppe salomone“Insieme – ha detto il Sindaco Ernesto Sica – qui realizzeremo un grande punto di aggregazione quale patrimonio per le future generazioni che si inserisce pienamente nel progetto di recupero dell’ex convento. Lo dobbiamo al caro Don Giuseppe, col quale abbiamo condiviso tante iniziative, a Don Roberto, che porta avanti con amore la missione di chi lo ha preceduto, e all’intera Comunità”.

Ad arricchire la serata il concerto organizzato dalla Fondazione organistica “Elvira Di Renna” in memoria di Don Giuseppe Salomone, Elvira Di Renna e Luca Rizzo.

Edited by pincopallino2 - 15/2/2021, 22:46
 
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4 replies since 13/8/2009, 10:24   2712 views
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