Laici Libertari Anticlericali Forum

Abusi su 15enne con disagio psichico, solo 3 anni a don Galli nell'appello bis: "denunciò tardi". E la diocesi lo assolve, Li sconterà ai domiciliari. L'arcivescovo Delpini lo trasferì a contatto coi bambini: "abusi abominevoli"

« Older   Newer »
  Share  
pincopallino2
view post Posted on 26/9/2023, 15:40 by: pincopallino2

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


don-mauro-galli-638x425

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca...63113exlk.shtml
Don Mauro Galli, la pena per violenza sessuale in appello-bis scende da 6 a 3 anni: potrà scontarla ai domiciliari

di Luigi Ferrarella
26 settembre 2023, 14:13 - Aggiornata il 26 settembre 2023 , 14:46
L'ex coadiutore della parrocchia di Sant’Ambrogio a Rozzano imputato di violenza sessuale per avances che avrebbe fatto il 19 dicembre 2011 a un 15enne

Scende da 6 a 3 anni, ma resta per il reato di violenza sessuale - pur nella forma in cui in relazione ai mezzi, alle modalità e alle circostanze dell'azione si ritiene che la libertà sessuale della vittima sia stata compressa in maniera meno grave - la condanna milanese nell’Appello-bis (dopo annullamento in Cassazione dell’iniziale verdetto) di don Mauro Galli, l’ex coadiutore della parrocchia di Sant’Ambrogio a Rozzano imputato di violenza sessuale per avances che avrebbe fatto il 19 dicembre 2011 a un 15enne del quale era padre spirituale, educatore ed insegnante.

La dinamica dei fatti al centro del processo si compone di due fasi, una pacifica perché ammessa anche dal prete e l’altra invece controversa: la tesi d’accusa iniziale era infatti che il giovane, di cui i genitori avevano concordato con il sacerdote un pernottamento nell’abitazione del prete in attesa delle preghiere del giorno seguente, fosse stato costretto a subire le avances del sacerdote con il quale condivideva il letto, nel corso di una notte seguita a una coinvolgente confessione «che lo aveva messo in mano» dell’imputato. La prima parte, cioè l’avere ospitato il ragazzo nel proprio letto, era stata subito ammessa da don Galli, che per la palese inopportunità di questo comportamento era stato trasferito dal vicario generale della diocesi Carlo Redaelli da Rozzano a Legnano in affidamento a due sacerdoti e a uno psicologo, e poi nel luglio 2012 dal vicario generale Mario Delpini (attuale arcivescovo di Milano) lontano dal contatto con i minori, prima all’ospedale Niguarda come cappellano e poi a Roma in un istituto religioso di studi.

Soltanto nel 2014 il ragazzo aveva fornito una nuova versione nella quale per la prima volta aggiungeva di aver dovuto resistere a pesanti approcci sessuali del sacerdote: denuncia dopo la quale la giustizia ecclesiastica nel maggio 2015 aveva sospeso don Galli da sacerdote. Le sentenze di condanna in Tribunale e nel primo Appello avevano spiegato questo silenzio triennale del ragazzo con «il suo stato di affermata totale soggezione nei confronti dell’imputato».

Ma la Cassazione aveva annullato la condanna e ordinato un nuovo Appello, ravvisando fosse «non adeguata giustificazione logica del silenzio la (residua) soggezione nei confronti di chi già tre anni prima, subito, aveva visto «nel breve volgere di qualche ora la distruzione della sua immagine pubblica e della sua stessa autorità ecclesiale, irrimediabilmente azzerate tanto nei rapporti con i superiori ecclesiastici (dai quali, ben presto informati e giustamente adirati, era stato emarginato), quanto nel giudizio della famiglia della persona offesa (altrettanto doverosamente infuriata)». In più per la Cassazione andava riconsiderata anche la personalità del giovane, «pacificamente connotata» da aspetti narcisistici «per conquistare in qualche modo il centro della scena»: del resto «inesistenti attacchi asmatici, inventati choc anafilattici, e simulate possessioni demoniache, già prima dei fatti avevano palesato turbamenti tali da indurre i genitori ad affidarsi alla psicoterapeuta». Quadro che, «piuttosto stabile prima e dopo i fatti», vide «un peggioramento progressivo e acuitosi nel periodo finale del triennio», semmai «legato all’incrinarsi dei rapporti con la fidanzata nonché agli insuccessi scolastici». Sino a «una condizione di sgradito isolamento personale» con «vari ricoveri ospedalieri nel 2013-2014 infine culminati (solo nel luglio 2014 e all’esito di un tentativo di suicidio) nel chiaro e teatrale disvelamento del preteso abuso sessuale risalente al 2011».

In requisitoria la rappresentante dell’accusa, la pg Celestina Gravina, pur chiedendo infine la condanna comunque a 3 anni aveva peraltro espresso la convinzione che si trattasse non di un caso di violenza sessuale (609 bis) su un giovane che «la famiglia preferiva credere posseduto dal demonio anziché attratto» dal corteggiamento fattogli da don Galli, ma di un caso di «atti sessuali con minorenne» attraverso l’abuso della posizione di fiducia e autorità (609 quater), atti rispetto ai quali il consenso del giovane era comunque viziato dal fatto che avesse 15 anni e mezzo invece dei 16 anni voluti dalla legge. Ma la Corte d’Appello non è entrata in questa valutazione di merito, e si è invece attestata sul ratificare il patteggiamento per violenza sessuale al quale il difensore Mario Zanchetti (con il sostituto processuale Daniele Loglio) aveva lavorato in via principale con la pg Gravina.

[email protected]

26 settembre 2023, 14:13 - Aggiornata il 26 settembre 2023 , 14:46


www.ilgiorno.it/milano/cronaca/att...ozzano-iapr773h
26 set 2023
Atti sessuali con 15enne, ok al patteggiamento per don Galli: 3 anni di domiciliari
Milano, il parroco di Rozzano in primo grado è stato condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione, pena ridotta a 5 anni e 6 mesi in Appello. Ora, con l'Appello bis e la proposta di concordato, evita il carcere

Milano, 26 settembre 2023 - Si è chiuso a distanza di quasi 12 anni dai fatti contestati il processo milanese a don Mauro Galli, l'ex parroco di Rozzano che era stato accusato di violenza sessuale, per un episodio del dicembre 2011, su un ragazzo che all'epoca aveva 15 anni. Oggi in un appello 'bis' i giudici hanno accolto la proposta di concordato, tecnicamente il patteggiamento di secondo grado in accordo tra accusa e difesa, con una pena definitiva di 3 anni da scontare in “detenzione domiciliare”.

Il patteggiamento
Un patteggiamento, riconosciuto dalla seconda sezione penale della Corte d'Appello milanese (Correra-Galoppi-Rinaldi), con l'attenuante del risarcimento del danno (il giovane e i familiari non erano parti civili) e con le attenuanti generiche. E soprattutto con la riqualificazione del reato da violenza sessuale ad atti sessuali con minorenne, con "abuso della situazione di cura e affidamento”, e con il riconoscimento anche dell'attenuante della “minore gravità” dei fatti.

Niente carcere per il don
Una pena così concordata tra la difesa, col legale e professore Mario Zanchetti, e la sostituta pg Celestina Gravina, che non porta in carcere il sacerdote. La pena della reclusione, infatti, è stata sostituita, stando alla sentenza, con quella della detenzione domiciliare. In primo grado don Galli era stato condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione, poi in appello la pena era stata ridotta a 5 anni e 6 mesi e, infine, la Cassazione aveva annullato, con rinvio ad un altro processo di secondo grado, la condanna.

Racconto violenza “tardivo”
Secondo la tesi dell'accusa nelle indagini, gli abusi sarebbero avvenuti tra il 19 e il 20 dicembre del 2011 nell'abitazione del religioso, dove il ragazzo aveva trascorso la notte “in vista delle attività di preghiera previste per il giorno successivo". La difesa ha sempre sostenuto, però, che non ci fosse agli atti alcuna prova della violenza sessuale. La Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna, parlando del “tardivo disvelamento” della presunta violenza, raccontata dal ragazzo dopo tre anni dai fatti. Oggi in aula la pg Gravina ha criticato la sentenza di primo grado che aveva comminato una pena “non accettabile” e ha parlato di quel “ritardo” di 3 anni nel racconto dei fatti, anche se ha evidenziato pure la “palese inverosimiglianza della difesa dell'imputato su una vicenda riprovevole”.

I dubbi dei periti
La pg ha spiegato ancora che nel procedimento sono mancati “degli elementi di fatto che dovevano essere meglio analizzati”. E ha messo in luce pure alcune riserve dei periti sulla “capacità testimoniale” del giovane. Da qui anche la riqualificazione della contestazione con tutte le attenuanti. Per i suoi legali “don Galli si è trovato a difendersi da una accusa dai confini mobili”. Tra le testimonianze agli atti anche quella della fidanzata del giovane che “ha parlato 6-7 anni dopo i fatti”. Come hanno stabilito i giudici, il prete nel corso della detenzione domiciliare potrà essere autorizzato di volta in volta agli spostamenti utili “per la sua attività lavorativa

Edited by pincopallino2 - 27/9/2023, 09:02
 
Top
40 replies since 11/6/2017, 15:49   8650 views
  Share