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Il succhio del prepuzio dei neonati ebrei. Trasmette herpes, può causare danni cerebrali e morte, La dolorosissima circoncisione a crudo dei neonati. Gli ebrei ortodossi non permettono intromissioni nel Metzitzah b'peh

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view post Posted on 30/5/2017, 10:58

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La circoncisione bevendo il sangue dei neonati. Il Metzitzah b'peh, rituale fortemente sentito dagli ebrei ortodossi




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www.salutenews.org/2017/03/13/circo...ndogli-lherpes/


13/03/2017 Francesco Ferrara 0

Circoncisione, succhia il sangue al neonato trasmettendogli l’herpes

Un episodio sconcertante al limite tra il vampirismo e la pedofilia si è verificato a New York, dove un uomo ha succhiato il sangue dal pene di un neonato, trasmettendogli anche un herpes. Eppure questa pratica fa parte della circoncisione su neonato ben radicata nella tradizione ebraica.

Circoncisione su neonato: cos’è il metzitzah b’peh

Questa atroce pratica, chiamata metzitzah b’peh, fa parte della tradizione ebraica ormai da tantissimo tempo e gli ebrei ultraortodossi non ammettono intromissioni nelle loro pratiche religiose. L’amministrazione Bloomberg per arginare questo fenomeno aveva richiesto ai genitori di firmare il consenso, ma il sindaco De Blasio ha successivamente rimosso l’obbligo di firma dopo la pressione della comunità ebraica, che nella Grande Mela è molto influente.

Una pratica eticamente discutibile e pericolosa per la salute

Dal 2000 14 neonati hanno contratto l’herpes, altri 2 sono morti e 2 hanno subito danni cerebrali. Qui non si tratta di voler interferire nei rituali e nelle usanze religiose di altri popoli, ma di salvaguardare la salute e la vita dei neonati che con queste pratiche rischiano di subire danni permanenti. Qual è la vostra posizione al riguardo?

http://circoncisione.myblog.it/2012/08/13/...-circoncisione/


pediatri contro circoncisione
Pubblicato il 13 agosto 2012
Medici australiani contro circoncisione neonatale



Forte opposizione alla circoncisione neonatale

Oltre metà dei medici australiani credono che la circoncisione dei neonati equivale ad un abuso su minori, una violazione dell’etica medica e quindi non deve mai essere eseguito, un sondaggio ha rivelato.

I risultati del sondaggio ha evidenziato che il 74% di coloro che hanno risposto alla domanda ‘ai genitori dovrebbero essere consigliata la circoncisione di routine per i loro neonati negli ospedali pubblici ‘i medici hanno detto di no.

Di questi il 51% ha paragonato la procedura ad abusi sui minori, mentre un ulteriore 23% ha dichiarato la circoncisione è una scelta personale o religiosa e dovrebbe essere disponibile solo nel settore privato.

One doctor wrote: “Circumcision is a personal or religious choice. However, it is a choice that is not made by the person that it is being done to. At the age of majority, the decision…



ISRAEL: Metzitzah; Paediatricians: “Stop sucking.” Mohelim: “No.”

L’Israel Ambulatory Pediatric Association chiede il divieto di utilizzare la tecnica ‘di aspirazione orale’ utilizzato dai rabbini e dai mohel ortodossi durante il rito della circoncisione.

L’Israel Ambulatory Pediatric Association (SIP) ha esortato il Ministero della Salute a porre fine al rito “dell‘aspirazione orale” (metzitzah b’peh) che accompagna il rito ebraico della circoncisione nell‘interesse dei bambini. La tecnica di aspirazione è stato originariamente praticato come un modo per prevenire l’infezione, ed è percepito dai Mohels che lo praticano come un obbligo Halachic. Il Rabbi Moshe Chaim Weisberg, uno mohel molto stimato in Israele, ha detto a Ynet che gli haredim continueranno a mantenere questa tradizione, senza alcun cambiamento.
Secondo Weisberg, la recente controversia che circonda il costume è solo un tentativo di fermare il rito della circoncisione del tutto. “Sono solo contro la circoncisione,” Weisberg ha detto, aggiungendo che “Vogliono che tutti i genitori smettano di circoncidere i loro figli, come hanno fatto in Germania”.



Nel 2006, il New York State Health Department ha suggerito ai genitori di firmare una liberatoria se desiderano che il loro neonato debba essere circonciso con il rituale del metzitzah b’peh. Tale suggerimento, pubblicato nel New York Times, è a seguito dei numerosi casi di herpes neonatale, che sarebbero stati causati dall’aspirazione orale praticata dai mohel durante la circoncisione.

Temendo il trasferimento di malattie, la SIP propone di sostituire la tradizionale pratica della metzitzah b’peh, che prevede il contatto diretto tra la bocca del mohel e la ferita della circoncisione, con l’utilizzo di un tubo o una pipetta per evitare il contatto diretto.

FONTE: www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4265887,00.html


www.mamme.it/circoncisione-neonato-gli-trasmette-herpes/
CIRCONCISIONE, SUCCHIA IL SANGUE AL NEONATO TRASMETTENDOGLI L'HERPES
NEWS13 MARZO 2017DI FRANCESCO FERRARA
Un episodio sconcertante al limite tra il vampirismo e la pedofilia si è verificato a New York, dove un uomo ha succhiato il sangue dal pene di un neonato, trasmettendogli anche un herpes. Eppure questa pratica fa parte della circoncisione su neonato ben radicata nella tradizione ebraica.

Circoncisione su neonato: cos'è il metzitzah b'peh

Questa atroce pratica, chiamata metzitzah b'peh, fa parte della tradizione ebraica ormai da tantissimo tempo e gli ebrei ultraortodossi non ammettono intromissioni nelle loro pratiche religiose. L'amministrazione Bloomberg per arginare questo fenomeno aveva richiesto ai genitori di firmare il consenso, ma il sindaco De Blasio ha successivamente rimosso l'obbligo di firma dopo la pressione della comunità ebraica, che nella Grande Mela è molto influente.

Una pratica eticamente discutibile e pericolosa per la salute

Dal 2000 14 neonati hanno contratto l'herpes, altri 2 sono morti e 2 hanno subito danni cerebrali. Qui non si tratta di voler interferire nei rituali e nelle usanze religiose di altri popoli, ma di salvaguardare la salute e la vita dei neonati che con queste pratiche rischiano di subire danni permanenti. Qual è la vostra posizione al riguardo?

Edited by pincopallino1 - 11/2/2022, 09:00
 
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view post Posted on 2/10/2017, 18:36

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/31...ituali/2783502/

Circoncisione maschile, va praticata da un medico anche quando è per scopi rituali
di Andrea Bellelli | 31 maggio 2016
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Andrea Bellelli
Professore Ordinario di Biochimica, Università di Roma La Sapienza

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Il recente tragico evento del bambino ghanese morto a seguito della circoncisione rituale ci colpisce profondamente: un evento cui mai avremmo voluto assistere, soprattutto in un paese che consideriamo “avanzato”. D’altra parte, al di là del dolore e dell’orrore, la vicenda ha un altro aspetto etico difficile, quello dei criteri di ammissibilità di una pratica medica attuata per motivi non medici. E’ questo un aspetto di fronte al quale è inevitabile sentirsi smarriti, ed è su questo che voglio provare a ragionare in questo post.

Dal punto di vista giuridico la circoncisione rituale maschile in Italia è ammessa, mentre quella femminile è vietata da una legge specifica, la 7/2006, che ne punisce i responsabili con la reclusione da 4 a 12 anni. Già questa è evidentemente una posizione di compromesso: il legislatore ha tirato una linea tra due atti concettualmente affini, ma di diversa gravità, ed ha stabilito un confine tra il lecito e l’illecito che ad un osservatore laico non può non apparire problematico.


Un aspetto delicato della distinzione tra lecito e illecito, tra molti altri, è questo: mentre la circoncisione femminile è una mutilazione grave (in alcune culture molto più che in altre) e quella maschile è una mutilazione lieve, in entrambe sussiste un rischio di complicanze, soprattutto infettive. Pertanto, se il legislatore ha distinto correttamente i due atti rispetto all’intenzione, ed all’effetto nei casi non seguiti da complicanze, egli non li ha distinti correttamente rispetto al rischio.

Il problema del rischio è connesso a quello della definizione “non medica” dell’atto rituale: la circoncisione medica è prevista come atto chirurgico indicato nella terapia di alcune malformazioni, e in questo caso rientra nei servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale e deve essere praticata in strutture adeguate; ma non è considerata un atto medico se praticata per scopi rituali, come è stato ben spiegato nel corso di un convegno organizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, nel corso del quale il vicepresidente della FNOMCeO spiegato che: “La circoncisione rituale maschile è riconosciuta e ammessa dalla legge nell’ambito della libertà di culto per la religione ebraica, e per analogia alle popolazioni che professano l’Islam (nei diversi continenti) e alle popolazioni appartenenti ad altre religioni e tradizioni culturali (minoranze etniche africane). […] La circoncisione rituale dei neonati ebrei può essere eseguita non solo da medici, ma anche da altre persone, in genere ministri di culto, competenti e responsabili della corretta effettuazione, con rispetto scrupoloso dell’igiene e dell’asepsi, che garantiscano personalmente la continuità dell’assistenza…”. Chi garantisce che il ministro di culto sia competente? Che succede in caso di complicanza infettiva? Di fatto ciò che è accaduto al povero bimbo ghanese è “soltanto” che la persona che ha praticato l’operazione non era competente.

Se le minoranze religiose presenti nel paese non sono disposte a rinunciare alla circoncisione maschile, è ragionevole suggerire che il legislatore la definisca almeno un atto medico, da praticarsi, dietro pagamento di un piccolo rimborso allo Stato, soltanto all’interno di strutture mediche e ad opera di personale medico. Nulla impedirebbe alle minoranze religiose interessate, se lo desiderano, di riferirsi a correligionari che siano medici abilitati in Italia, o di richiedere la presenza temporanea di un ministro del loro culto.
 
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view post Posted on 27/11/2017, 07:05

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view post Posted on 7/3/2018, 11:42

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http://healthland.time.com/2012/06/07/how-...h-circumcision/

INFECTIOUS DISEASE
How 11 New York City Babies Contracted Herpes Through Circumcision
An ultra-Orthodox Jewish circumcision ritual is found to cause neonatal herpes infections in newborns in New York City, prompting health officials to encourage parents to consider the health risks of the practice.

By Alexandra Sifferlin @acsifferlinJune 07, 2012

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P Deliss / Getty Images
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The report is sure to reignite a long-simmering debate over public health and religious liberties: the Centers for Disease Control and Prevention (CDC) reported on Thursday that 11 baby boys in New York City were infected with herpes between Nov. 2000 and Dec. 2011 following an ultra-Orthodox Jewish circumcision ritual called metzitzah b’peh — or oral suction — in which the mohel puts his mouth directly on the newborn’s circumcised penis and sucks away the blood.

Ten of the babies were hospitalized, at least two developed brain damage and two died, according to the New York City health department. In 2005, New York City Mayor Michael Bloomberg asked rabbis throughout the city to move away from performing metzitzah b’peh — and also issued an open letter [PDF] to the Jewish community warning of the health risks — but they refused claiming the practice was safe.

(MORE: Battle of the Bris: A Move to Outlaw Circumcision in San Francisco)

According to the CDC report, the investigation into circumcision-related herpes infections in newborns began in 2004 when New York City’s Department of Health and Mental Hygiene (DOHMH) was notified of twin boys who had contracted herpes simplex virus type 1 (HSV-1, the type that causes cold sores and is usually transmitted orally) following circumcision with metzitzah b’peh; one twin died. Both twins were circumcised by the same mohel, whom the CDC report refers to as “mohel A.”

During the investigation, the DOHMH learned of another 2003 case of neonatal HSV-1 infection after circumcision, also involving mohel A. In all three cases, the babies’ mothers and the hospital staff who cared for the infants had no history of herpes infection. When mohel A was tested about three months after the 2004 circumcisions, he showed antibodies to HSV in his blood, but was not found to be actively shedding the virus.

In all three cases, the babies developed lesions or vesicles in their genital areas about 8 to 10 days after their ritual circumcision; the timing and location of the babies’ symptoms suggest that the infections were introduced during circumcision, the CDC reports. The health officials’ investigation further uncovered eight other similar cases through Dec. 2011 in New York City, bringing the total to 11.

(MORE: Circumcision: The Surgery that May Lower Prostate-Cancer Risk)

About 85% of all neonatal HSV infections (including HSV-2, which causes genital herpes) are transmitted during delivery from an infected mother, 5% of infections are congenital and 10% are acquired after birth, usually from adult caregivers. HSV-1 is extremely common in the adult population — infecting some 73% of New York City adults over 20 — but the CDC report finds that HSV-1 infection in baby boys is rare, with about three cases a year on average in New York City.

Based on the overall incidence of neonatal HSV infections, total birth statistics and estimates of boys being circumcised with direct oral-genital suction (about 3,564 a year in New York City), health officials estimate that the risk of HSV infection in baby boys after metzitzah b’peh is 3.4 times greater than in boys who aren’t exposed to oral suction. Overall, the risk of herpes infection following metzitzah b’peh was 24.4 per 100,000 baby boys between April 2006 and Dec. 2011, the CDC estimates.

The authors of the CDC report write:

Circumcision is a surgical procedure that can transmit infection if not performed under sterile conditions. Oral contact with an open wound in a neonate risks transmission of HSV and other pathogens. Professionals advising parents and parents choosing Jewish ritual circumcision should be aware of this risk, and direct orogenital suction should be avoided.

New York City Health Commissioner Dr. Thomas Farley also released a statement [PDF] urging that metzitzah b’peh not be performed. The health department also announced that several New York City hospitals, including those serving Hasidic Jewish communities, have agreed to distribute a brochure [PDF] describing the herpes risk to infants and advising parents considering out-of-hospital Jewish circumcision to ask the mohel before the bris whether he practices metzitzah b’peh. If so, parents can talk to their health-care providers and consider other options for circumcision.

“There is no safe way to perform oral suction on any open wound in a newborn,” Farley said. “Parents considering ritual Jewish circumcision need to know that circumcision should only be performed under sterile conditions, like any other procedures that create open cuts, whether by mohelim or medical professionals.”

(MORE: CDC: Why Are U.S. Circumcision Rates Declining?)

The following New York City hospitals will be distributing the brochure:

All HHC facilities
Maimonides
NYU-Langone
North Shore LIJ
Staten Island University
Lenox Hill
New York Methodist
New York Presbyterian
Forest Hills
During the course of the DOHMH investigation, health officials determined that four mohelim were confirmed to be involved in seven of the herpes cases. In two of those cases (involving the same mohel who circumcised two brothers three years apart), parents declined to reveal the identify of the practitioner, so it’s not clear whether he was the same mohel involved in any of the other cases. Therefore, the total number of mohelim involved in the 11 cases can’t be determined, but the investigators presume it is at least three and not more than eight.

(MORE: Study: Women with Circumcised Partners May Have Lower HPV Risk)

None of the mohelim are identified by name in the current CDC report. However, previous news accounts of neonatal herpes infections following ritual Jewish circumcision and oral suction in 2003 and 2004 identified Rabbi Yitzchock Fischer as the mohel. He was subsequently banned from performing the ritual in New York City.

“We’re not oblivious to what’s going on,” Rabbi David Zwiebel, executive vice president of Agudath Israel of America, told the New York Times in March, regarding the health risks surrounding metzitzah b’peh. He added: “The worst thing that could happen is if the authorities regulate this practice, then it could go underground. … I think the practice would continue, but there could be significant difficulty in gathering evidence.”

The CDC report is published in the agency’s Morbidity and Mortality Weekly Report.

MORE: What’s a Bris? L.A. Hospital Launches Workshop for Jewish Parents-to-Be
 
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