http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca...9fe9f1372.shtmlL’INCHIESTA SUGLI ABUSI IN VAL CAMONICA
Brescia, 14enne inchioda il prete:
«Mi ha violentato per due anni»
Il ragazzino ha ricostruito davanti al giudice i rapporti con il sacerdote camuno don Angelo Blanchetti. Il 55enne diceva al ragazzino: «Se parli finirai all’inferno»
di Mara Rodella
La parrocchia di Corna a Darfo, Val Camonica La parrocchia di Corna a Darfo, Val Camonica shadow
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Non si è tirato indietro. E a fatica (evidentemente provato) ha ripercorso e ribadito punto per punto la sua versione. Confermando anche davanti al gip Giovanni Pagliuca le accuse a quel sacerdote che, invece di aiutarlo ad affrontare il suo percorso spirituale di catechesi indispensabile per conseguire il battesimo, avrebbe ripetutamente abusato di lui: la ricostruzione delle presunte violenze sessuali a carico di don Angelo Blanchetti, adesso, sono state cristallizzate anche in sede di incidente probatorio. Quindi, fonte di prova utilizzabile a tutti gli effetti nel corso di un eventuale processo.
La ricostruzione del 14enne
Parroco di Corna di Darfo e di Bessimo, 55 anni, il prete è finito agli arresti domiciliari su ordinanza del gip il 14 giugno scorso con la pesantissima accusa di violenza sessuale su minore: un ragazzino che ha compiuto 14 anni due mesi prima, in aprile. E che ha trovato il coraggio di confidarsi e raccontare tutto a un pastore milanese prima che agli inquirenti bresciani coordinati in fase di indagine dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani. Stando al suo racconto il minore avrebbe subito addirittura per un paio di anni: da gennaio 2015 fino al 31 maggio scorso. Violenze che si sarebbero consumate nella piccola cucina di don Angelo: almeno due rapporti intimi al mese, ha detto il ragazzino. Una ricostruzione avvalorata peraltro dai riscontri recuperati dagli investigatori: la coperta imbottita che a detta della presunta vittima il sacerdote era solito adagiare per terra (sotto sequestro ne è finita una identica a quella descritta dal 14enne), ma anche le confezioni di preservativi recuperati in cassaforte così come le creme lubrificanti.
Don Angelo: «Sono tranquillo», ma spunta un’altra vittima
«Se parli guarda che finisci all’inferno», altro che battesimo, avrebbe intimato don Angelo al minore. Ma lui non ci sta e rigetta le accuse: «Non c’entro nulla con questa storia» ha detto il parroco, dicendosi «tranquillo» anche in relazione al sequestro del suo computer da parte dei carabinieri. Il ragazzino non sarebbe peraltro l’unica vittima. Nel corso dell’inchiesta è emerso un «super testimone» che nero su bianco, nella pagina virtuale del suo profilo, ha raccontato la sua storia. Precisando di essere «ancora in cura, da anni» per quanto vissuto: «Ne avevo nove quando ho subito gli abusi, adesso ne ho 35». Nome e cognome, lo ha scritto su Facebook un ragazzo camuno, una volta scoppiato il caso. Dopo tanto tempo, convocato in caserma, ha ricostruito a sua volta i presunti abusi da parte di don Angelo (che all’epoca aveva 29 anni ed era viceparroco ad Artogne) ripercorrendo con estrema fatica e dolore il suo passato. Ai militari ha raccontato peraltro di averli in un certo senso «rimossi», quegli abusi. Fino al momento in cui, in concomitanza con un episodio che gli avrebbe causato un forte choc, ci ha fatto i conti. In maniera molto nitida. E identico, pur a oltre 20 anni di distanza, sarebbe il modus operandi del sacerdote: «Mi faceva sdraiare su una coperta imbottita nel suo ufficio...» ha raccontato anche il 35enne. Troppo precisa nei dettagli (oltre che emotivamente partecipata) la sua ricostruzione - secondo gli inquirenti - perché si tratti di suggestione. Di queste violenze don Angelo Blanchetti non potrebbe essere accusato: 26 anni dopo il reato è ampiamente prescritto. Ma resta un ragazzino di 14 anni, che conferma gli abusi sessuali.
[email protected]22 settembre 2016 | 09:14
http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca...2630a61a7.shtmlL’INCHIESTA
«Don Angelo mi ha violentato a 9 anni», nuovo testimone contro il parroco bresciano
Un 35enne su don Angelo Blanchetti, 55enne accusato di aver violentato un 14enne straniero. Nella cucina del sacerdote si sarebbero consumati 2 rapporti al mese
di Mara Rodella
Impresse nero su bianco sulla pagina virtuale. Chiare, inequivocabili. E riconducibili a un nome e un cognome. Digitate d’impeto - ma non per questo senza sofferenza o dopo una riflessione attenta sulle conseguenze - davanti all’ennesima «difesa» di chi, di quel sacerdote, si è sempre fidato. E che alle accuse non ci crede.
Ma «io sono ancora in cura, da anni. Ne avevo nove quando ho subito gli abusi da lui, adesso ne ho 35». Lo ha scritto su Facebook un giovane camuno, mettendoci la faccia. O meglio, il suo profilo. Quello vero. E «lui» è don Angelo Blanchetti, 55 anni, parroco di Corna di Darfo e di Bessimo, agli arresti domiciliari da martedì con l’accusa di violenza sessuale su minore: un ragazzino che ha compiuto 14 anni in aprile ha trovato il coraggio di confidare a un pastore milanese prima e agli inquirenti coordinati dal pm Ambrogio Cassiani poi, gli abusi che avrebbe subito per circa due anni. Da gennaio 2015 al 31 maggio scorso. Nella piccola cucina del sacerdote, che incontrava per un percorso di catechesi diventato poi un incubo: almeno due rapporti al mese, stando alle confidenze del minore.
Un nuovo super testimone contro don Angelo
Ma non sarebbe l’unico, come sospettano gli investigatori. A partire dal «super testimone» che ha ricostruito le presunte violenze subite sempre da don Angelo (facendo due conti all’epoca aveva 29 anni e faceva il viceparroco ad Artogne): non solo su un social network. Convocato in caserma, il ragazzo - che adesso ha una famiglia e un lavoro - ha confermato tutto ai militari. E ripercorso, a fatica, il suo passato remoto forzatamente declinato tuttora nel presente, viste le terapie psicologiche di sostegno. Non si è tirato indietro. E ai militari ha specificato di aver rimosso i presunti abusi sessuali, salvo poi realizzarli e farci i conti in occasione di un episodio della sua vita che tempo dopo gli avrebbe causato un forte choc.
I dettagli, i tempi, tutto è ancora molto nitido. Come identico, a oltre 20 anni di distanza, sarebbe il modus operandi del sacerdote: «Mi faceva sdraiare su una coperta, nel suo ufficio...» ha raccontato il 35enne. E gli investigatori escludono che certi particolari possa averli riferiti dopo averli semplicemente letti e ascoltati nei notiziari in questi ultimi giorni. Troppo precisa la sua ricostruzione. E troppo «sentita»: il ragazzo era ancora provato. Balbettava, mentre tornava ai suoi 9 anni violati: «Scusatemi».
Il parroco: «Sono tranquillo», sabato l’interrogatorio di garanzia
Don Angelo Blanchetti, sia chiaro, non potrebbe comunque essere accusato anche di queste violenze: 26 anni dopo, il reato è ormai ampiamente prescritto. Ma è chiaro che la presunta seconda vittima potrebbe diventare un testimone importantissimo per l’accusa in fase processuale. Prima però c’è l’interrogatorio di garanzia, fissato per sabato mattina, alle nove: davanti al giudice il parroco potrà difendersi e fornire la sua versione dei fatti. Fino ad ora don Angelo Blanchetti ha sempre respinto le accuse mosse dal 14enne, dichiarandosi «sereno» in merito al sequestro di computer, preservativi e creme lubrificanti. Ma di lui e delle sue «attenzioni», ora, qualcun altro si ricorderebbe fin troppo bene.
17 giugno 2016 | 08:55
Edited by GalileoGalilei - 21/4/2017, 10:43