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Napoli. La Curia si butta sui B. & B. finanziati dalla Regione, L'Arciconfraternita a scopo benefico caccia gli inquilini e fa lucrare l'enorme patrimonio immobiliare

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view post Posted on 19/5/2018, 06:46
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L'Arciconfraternita a scopo benefico caccia gli inquilini e fa lucrare l'enorme patrimonio immobiliare

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Cardinale Sepe vestito da cameriere e Babbo Naptale

http://il24.it/arciconfraternita-dei-pelle...-and-breakfast/

ARCICONFRATERNITA DEI PELLEGRINI, GESTIONE CURIA DI NAPOLI, PUNTA SUI 'BED E AND BREAKFAST'
7 MAGGIO 2018BY REDAZIONE
di Arnaldo Capezzuto



“Ottimizzazione dei costi e massimizzazione dei ricavi per ottenere un equilibro finanziario”. E' il comandamento scolpito nella relazione al Bilancio Preventivo 2018 dell'Augustissima Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti.

La 'svolta' è coincisa con il cambio dello Statuto dell'Arciconfraternita e il diverso peso acquisito dalla Curia di Napoli nell'istituzione laica sorta nel 1578. Con l'entrata a pieno titolo di Largo Donnaregina nell'amministrazione dell'Arciconfraternita si è avviata una gestione più manageriale dell'Ente di beneficenza.

Dopo un commissariamento duranto per oltre 6 anni e affidato a Oreste Ciampa, ex magistrato di Cassazione e delegato dal cardinale Sepe, ha legato maggiormente l'Ente alla Curia e così ovviare a una serie di problemi riguardanti la gestione dell'enorme patrimonio immobiliare.

Quando sembrava giunto il momento di rimettere l'istituzione nell'alveo della normalità, è maturata nuovamente l'esigenza di allungare il periodo commissariale.

È stato il turno del sacerdote Salvatore Fratellanza, parroco della Chiesa di Santa Maria della Rotonda all'Arenella, a interessarsi dell'Arciconfraternita con lo scopo di modificarne lo Statuto. Traguardo raggiunto a gennaio 2014 con tanto di decreto di approvazione del nuovo Statuto e del relativo Regolamento di attuazione firmato da Sua Eminenza Sepe e controfirmato dal Cancelliere Arcivescovile.



Rinnovato il vertice dell'Arciconfraternita con Vincenzo Gargano ed i nuovi governatori, la Curia di Napoli ha delegato come suo preposto dell'Arciconfraternita don Tonino Palmese, indaffaratissimo vicario episcopale del settore Carità e Giustizia, Direttore dell’Ufficio per la Promozione della Giustizia e della Pace e della Salvaguardia del Creato ma anche cappellano dell'Ansaldo, dell'Eav, neo presidente di Polis, (scade a luglio 2018), la Fondazione della Regione Campania che si occupa di beni conficati e vittime innocenti, docente all'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa ed ex referente dell'associazione 'Libera' di don Luigi Ciotti.

L'attenzione della Curia è di mettere i conti in sicurezza e creare un meccanimo virtuoso economico-finanziario. Il cardinale Crescenzio Sepe ha sapienza: oltre di religione dicono sia un bravo manager tanto è vero che il Giubileo del 2000 fu un capolavoro.

L'alto prelato pare che abbia puntato l'attenzione sugli immobili di proprietà dell'Arciconfraternita, una certa esperienza l'ha maturata ai tempi di 'Propaganda Fide',la struttura che gestisce tutto il patrimonio immobiliare del Vaticano.

La finalità caritatevole e di solidarismo sempre portata avanti dall'Arciconfraternita dei Pellegrini è stata diciamo messa un po' da parte. I canoni agevolati sono ormai in linea con il mercato immobiliare. Chi non paga viene sfrattato. Nessuna rateizzazione. Nessun beneficio.

C'è una società dedicata proprio alla gestione e recupero dei canoni di fitti e una società che ha la missione di valorizzare i beni immobiliari.

E quindi capita che appartamenti dell'Arciconfraternita si trasformino in magnifici B&B. Il flusso turistico a Napoli non manca e si possono fare ottimi affari. E si sa Sua Eminenza ha il piglio deciso.

Del resto gli introiti finiscono nelle casse dell'Ente laico e possono essere riutilizzati anche forse per la beneficenza.

Sta di fatto che via Giovanni Ninni, a pochi passi da piazzetta Montesanto, cuore del centro storico, l'Arciconfraternita ha diversi palazzi e appartamenti di proprietà.

L'interesse è quello di sfrattare gli affittuari e trasformare gli appartamenti in piccoli e comodi Bed e and breakfast rivolti ai visitatori che scelgono Napoli e gli itinerari religiosi. Business e religione. Addirittura un parroco che viveva in un'abitazione dell'Arciconfratenità dei Pellegrini è dovuto andare via.

Ora al secondo piano nobile dove dimorava in via Ninni è sorto, un B&B. Non c'è nulla di male. E' una scelta. Forse anche intelligente per fare cassa e quindi mettere in sicurezza i conti dell'Ente laico e quelli della Curia di Napoli.

Però ciò che temono molti confratelli è la progessiva trasformazione dell'Augustissima Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti in un Ente profit. E dando un'occhiata al Bilancio Preventivo 2018 alla voce beneficenza sono stati appostati solo 50mila euro a fronte, invece, di rendite patrimoniali per locazione alla voce ricavi pari a 2 milioni 752 mila euro.

Una sproporzione che salta agli occhi. Sta di fatto che l'Ente da tempo non eroga più molti servizi di beneficenza e neppure sostiene più i nuclei familiari in difficoltà.

Per ora nulla di nuovo all'ombra di largo Donnaregina.

http://il24.it/larciconfraternita-dei-pell...a-curia-napoli/
L'ARCICONFRATERNITA DEI PELLEGRINI BATTE CASSA, PARTE DEL BILANCIO FINISCE ALLA CURIA DI NAPOLI
18 DICEMBRE 2017BY REDAZIONE
Di Arnaldo Capezzuto



E' Natale e siamo tutti più buoni. Tante le inziative di solidarietà e di 'spontanea' bontà per i più poveri e diseredati della Campania. Alla SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti di Napoli, sanno veramente il significato del termine beneficenza o forse è meglio dire lo ricordano.

L'istituzione laica sorta nel 1578 con annesso ospedale e amulatori della Pignasecca, infatti, ha praticamente le casse vuote. Se prima la beneficenza e la solidarietà valeva per 365 giorni all'anno, da tempo, non è più così.

A lamentarsi e puntare il dito sono gli stessi confratelli dell'Arciconfraternità, la vecchia guardia, che da mesi si sentono come esproriati della loro 'casa' naturale. Addirittura per usufruire dei locali dell'Arciconfraternita per i loro ritiri spirituali devono sborsare un contributo straordinario di 5 euro.

Un obolo 'obbligatorio' esteso anche se i confratelli organizzano riunioni e iniziative. Sono in tanti all'Arciconfraternita che non hanno digerito il 'nuovo corso' e più volte hanno fatto presente che bastava inserire nel bilancio generale una apposita voce di poche centinaia di euro occorrenti allo scopo.

Ecco il tasto dolente: il bilancio dell'Agustissima Arciconfraternia dei Pellegrini di Napoli. Da qualche anno, per la verità, volanto parole grosse nel corso della discussione per l'approvazione del bilancio preventivo.

E' un passaggio delicatissimo della vita associativa, si decidono le attività dell'intero anno e il rigoroso rispetto dei fini istituzionali, storici e della tradizione dell'Arciconfraternita che restano della beneficenza, dell'umana solidarietà, della carità, dell'aiuto ai più bisognosi e indigenti e al sostegno dei giovani e degli umili.

C'è da strabuzzare gli occhi dalle orbite perchè negli ultimi tempi nel bilancio vengono stanziati risorse solo per circa 18mila euro per le finalità principali dell'Agustissima Arciconfraternia. Conseguenza che ha indotto una drastica e significativa riduzione delle attività caritatevoli. Le sorprese non finiscono qui.

Il bilancio dell'Arciconfraternita, infatti, destina a sopresa alla Diocesi di Napoli come contributo per finalità non rese note una somma tre volte superiore pari a circa 58mila euro.

La domanda sorge spontanea e molti confratelli l'hanno posta, senza ottenere risposta, direttamente al Primicerio dell'Arciconfraternita dei Pellegrini, Vincenzo Galgano, ex procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Napoli.

Perchè la Diocesi di Napoli presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe, prossimo pensionando, incassa dall'Arciconfraternità cifre così consistenti? Sicuramente l'Arcidiocesi di Largo Donnaregina impiegherà quel denaro per importanti finalità caritatevoli, ma sicuramente quelle attività – sostengono i confratelli - non sono meno importanti delle iniziative di beneficenza della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti di Napoli.

C'è da dire che per ben sei anni l'Arciconfraternità, quella dei Pellegrini è tra le più importani e longeve del Sud Italia, è stata commissariata da Oreste Ciampa, ex magistrato di Cassazione, delegato dal cardinale Sepe per legare maggiormente l'Ente alla Curia e per ovviare a una serie di problemi legati alla gestione dell'enorme patrimonio immobiliare.

Finita la sua missione e quando sembrava giunto il momento di rimettere l'istituzione nell'alveo della normalità, è maturata nuovamente l'esigenza di allungare il periodo commissariale. È stato il turno del sacerdote Salvatore Fratellanza, parroco della Chiesa di Santa Maria della Rotonda all'Arenella, a interessarsi dell'Arciconfraternita con lo scopo di modificarne lo Statuto.

Traguardo raggiunto a gennaio 2014 con tanto di decreto di approvazione del nuovo Statuto e del relativo Regolamento di attuazione firmato da Sua Eminenza Sepe e controfirmato dal Cancelliere Arcivescovile.

Un grande lavoro quello svolto da Fratellanza che nei fatti ha reso la Curia più “dentro” la ricca Arciconfraternita. Poi rinnovato il vertice dell'Arciconfraternita con Gargano ed i nuovi governatori, la Curia di Napoli ha delegato come suo preposto dell'Arciconfraternita don Tonino Palmese, vicario episcopale del settore Carità e Giustizia ma anche cappellano dell'Ansaldo, dell'Eav, vice presidente di Polis, (scade a luglio 2018), la Fondazione della Regione Campania che si occupa di beni conficati e vittime innocenti, docente all'Università degli Studi Suor Orsolo Benincasa ed ex referente dell'associazione 'Libera' di don Luigi Ciotti.

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