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Il cattolicesimo in Cina. Crollo di vocazioni e battesimi., Con la crescita economica Chiesa ufficiale e clandestina accomunate da identica crisi

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GalileoGalilei
view post Posted on 25/2/2007, 21:06 by: GalileoGalilei
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http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/...o/24/cina.shtml

Si afferma la ricerca di una nuova identità individuale e collettiva Cina, boom della religione contro il dio Denaro L'agnosticismo maoista espressione del dominio della politica assolutista e totalizzante, se non proprio superato, è in declino

PECHINO – Nelle feste del Capodanno cinese appena terminato, le moschee, i templi e le chiese si sono riempiti di fedeli. L’ultimo segnale di un risveglio religioso che sta coinvolgendo tutte le fedi e tutti i riti. L’ateismo dà qualche segno di cedimento dinanzi al bisogno di una riflessione spirituale che prima il maoismo poi la crescita economica disordinata e diseguale hanno soffocato o impedito. Il desiderio di un modello di vita più meditato e più equilibrato si è diffuso nelle campagne e da qualche tempo anche nelle città ricche della Cina. I luoghi di culto uniscono uomini e donne, soprattutto giovani, che sono protagonisti di un fenomeno interessante. L’agnosticismo maoista espressione del dominio della politica assolutista e totalizzante, se non superato, è in declino; con la religione si afferma la ricerca di una nuova identità individuale e collettiva.

TRECENTO MILIONI - Di questo processo si è accorta all’inizio dell’anno la televisione di Stato, la Cctv, quando ha mandato in onda un servizio per spiegare la crescita dei diversi culti nella società. Una tendenza confermata da una recente inchiesta svolta dall’università Normale di Shanghai. Secondo i ricercatori, i credenti (musulmani, cristiani, buddisti) in Cina sarebbero trecento milioni. I due terzi dei quali, aggiungono i due professori che hanno indagato e interpretato il campione degli intervistati, appartengono a una fascia di età compresa fra i 16 e i 35 anni. Si tratta di numeri che all’apparenza hanno il difetto di ingannare ma che trovano conforto e conferma nella realtà rurale e urbana. Le celebrazioni, i riti, le preghiere sono sempre più affollati. E quel numero, trecento milioni (quasi un cinese su quattro), non appare per niente esagerato. Le religioni offrono una parziale riparazione alle precarietà emotive determinate dal corso economico.

FUORI DALLA POLITICA - E sono partecipate da una massa oltre che di emarginati nelle campagne anche di protagonisti delle professioni e della aristocrazia culturale non più coinvolti dalle passioni della politica. Indicativa è la motivazione alla base del fenomeno: «La fede aiuta a superare le difficoltà e le incertezze che accompagnano lo sviluppo». E indicativa è pure la risposta dei giovani musulmani cinesi, concentrati soprattutto nella provincia dello Xinjiang, l’Ovest, per i quali più ancora della ricchezza «lo scopo dell’esistenza è il pellegrinaggio alla Mecca». Il dio Denaro ha raccolto in Cina, nell’ultimo decennio, milioni di «pellegrini». L’unico culto che ha richiamato in modo esasperato e feroce tanti fedeli è stata la spinta ad accumulare piccoli o grandi patrimoni senza rispetto delle regole, spesso nel disprezzo della comunità, dell’ambiente, delle tutele sociali. Oggi si afferma in una fascia ampia di popolazione la consapevolezza che questo modello di «miracolo» è penalizzante e non più sostenibile. La religione diventa così un riparo sicuro dagli eccessi dell’egoismo.

Fabio Cavalera
25 febbraio 2007

Edited by GalileoGalilei - 25/2/2007, 21:28
 
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