Laici Libertari Anticlericali Forum

Svizzera. Centinaia di bimbi stuprati, frustati, maltratti, sfruttati in collegi e chiese cattoliche, Figli di coppie in difficoltà carne da macello per preti ed educatori all'Istituto Marini di Montet

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view post Posted on 8/2/2012, 10:26
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http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articol...ito=1idtipo=290

Notizia del 01/02/2008 - 19:05
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SVIZZERA
Abusi sessuali commessi da preti: i casi più importanti

Articolo Mappa


BERNA - Ecco alcuni dei più importanti abusi sessuali commessi da membri del clero della Chiesa cattolica nell´ultimo decennio:

Marzo 1998: l´ex sacerdote di Lumino e Castione è condannato a cinque anni di reclusione. La Corte d´assise di Bellinzona lo riconosce colpevole di attentati al pudore e di pornografia ai danni di undici bambini della regione.

Maggio 1999: l´ex sacerdote di Chiasso è condannato a 18 mesi di carcere con la sospensione condizionale per aver abusato di un chierichetto di 15 anni.

Maggio 2000: il servizio bernese delle donne violentate rende pubblico il caso di una donna abusata da un prete nel canton Friburgo. Gli abusi sono avvenuti nel corso di colloqui di "accompagnamento spirituale". Il sacerdote è condannato a cinque mesi con la sospensione condizionale.

Giugno 2001: è rivelata nel Giura la condanna per pornografia di un prete pensionato, al quale inizio anno sono stati inflitti tre mesi di carcere da scontare. Gli atti di pedofilia, commessi dal sacerdote trent´anni prima, sono caduti in prescrizione.

Luglio 2003: l´ex sacerdote di Uznach (SG) è condannato a quattro anni e mezzo di carcere per aver abusato di un ragazzo ogni settimana per cinque anni, dal 1992 al 1997. In seguito a questo caso, la diocesi di San Gallo istituisce una commissione di esperti contro gli abusi sessuali.

14 gennaio 2008: a Delémont, nell´ambito di una commissione rogatoria internazionale, un padre cappuccino ammette di aver abusato nel 1992 del nipote 12enne nella regione di Grenoble (F). In un secondo tempo, il cappuccino rivela di aver abusato di un bambino di 10 anni a Lully (FR) negli anni Ottanta.

Fine gennaio 2008: Nicolas Betticher, vicario generale giudiziario della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo denuncia alla magistratura due preti sospettati di aver commesso abusi sessuali a Ginevra e Friburgo.
 
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http://www.massimilianofrassi.it/blog/lett...e-non-solo.html

Lettera della vittima di Don Italo Casiraghi. Una meravigliosa lezione. Di vita. E non solo.
8 febbraio 2012 | Autore: maxfrassi

Lettera della vittima di Don Italo Casiraghi. Una meravigliosa lezione. Di vita. E non solo.

“… sono la ragazza coinvolta nella storia di Don Italo Casiraghi. Ora che tutti si sono espressi penso di poter dire anch’io la mia posizione. Ma prima di parlare voglio specificare che non è mia intenzione buttare olio sul fuoco.
Vorrei che tutto finisse, una volta per tutte.
Penso che la gente non debba dire che l’ho provocato, perché non è vero!
Certo, potevo dire a Don Italo “smettila!”. Sì, si sarebbe fermato con ME. Ma con gli altri? Con i prossimi?
Una domanda legittima a cui ne fa seguito un’altra:
sarebbe stato di nuovo spostato? I miei genitori mi hanno cresciuto senza egoismo, con lealtà e senso della giustizia.
Fattori che mi hanno dato forza. Però, se fossi stata ad ascoltare tutto ciò che è stato detto e scritto, avrei dovuto comportarmi da egoista e lasciare le cose come erano. Il nostro obbiettivo non era quello di rovinare quest’uomo, ma di preservare i valori in cui crediamo.”
La lettera di questa ragazza fantastica (non so se ci leggerai, ma sappi che siamo orgogliosi di te. Sei una lezione di vita e di civiltà per tanti adulti!), che apparve su un giornale ad alta tiratura, continua poi con il ringraziamento alla Giudice che le credette:
”le parole della Giudice Giovanna Roggero Will mi hanno commossa. È stata la prima volta che una persona che non mi conosce afferma che ho fatto bene. Per questa storia sono state versate troppe lacrime da me e dalla mia famiglia.
Voi padri e madri vi sareste comportati diversamente?
A voi altri che criticate tanto gli agenti della Polizia, dirò una cosa:
se non fosse stato per loro, don Italo, sarebbe ancora prete, nella regione, a predicare concetti non chiari per lui e io mi sarei sentita ancora peggio!
Con gli Sms non si sarebbe arrivati a niente: sì, forse lo avrebbero trasferito…Ma è questa la Giustizia? Dovevamo chiarire se tra il dire e il fare c’era davvero in mezzo un mare. Se lui non mi avesse toccata, la cosiddetta “trappola” non sarebbe scattata. (…)
Se guidate troppo velocemente sulla strada e vi prende un radar è una trappola?
La pena vi viene alleggerita?
No. Siete stati voi a guidare troppo in fretta e non vi resta che recitare un mea culpa”.
L’ho appena detto e mi ripeto. Che grande questa ragazza. Che forza. Che intelligenza. Tocca poi quei temi cari a tutte le vittime: il riconoscimento da parte del mondo, cosiddetto civile del torto che hanno subito in primis. E quel esempio, quello del radar, da manuale!
Concludiamo tornando alle sue parole:
”Vorrei aggiungere che la caccia alle streghe contro di me faceva pena e vorrei che tutti comincino a riflettere su cosa stia diventando questo posto: siamo in un bel cantone o in un manicomio? Agli occhi di certa gente io sono passata per provocatrice, mia madre come cattiva e le poche persone che mi hanno aiutato come dei mostri.
Mi dispiace di aver sollevato un’onda così scandalosa, ma stiate pur certi che la prossima vittima (forse uno dei vostri figli) starà zitta e io capirei il perché.
Ora sono serena e posso continuare a studiare in pace: anche se i segni risono rimasti, l’obbiettivo è stato raggiunto ed è stata fatta giustizia.
Ma il vostro di obbiettivo qual è? “.
Ultime conclusioni per il Vescovo Mons. Pier Giacomo Grampa:
”Alla luce dei fatti mi domando se non era il caso di venirmi a trovare, monsignor Grampa e non solo di andare a trovare don Italo in prigione. In qualità di cristiana mi aspettavo sostegno da lei, ma niente.
Il Papa attuale ha detto che la pedofilia agli occhi della Chiesa non verrà MAI perdonata.
La conferenza dei vescovi, cioè il presidente Von Kaenel, ha detto che il vescovo in prima linea deve occuparsi anche della vittima, ciò che non è mai avvenuto; devo ammettere che lei mi ha fatto male”.
 
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www.parrocchiasannicolo.it/AllLangu...=2504&OSM=-1314

Riprendiamo il lavoro!!!

Carissimi Parrocchiani,

è terminato il periodo estivo che per noi ha caratteristiche particolari: affollamento di persone, stressante lavoro per alcuni, ferie per altri; momenti di riflessione e di preghiera per alcuni, di distrazione per altri. Ho vissuto questi mesi, rimanendo per circostanze varie al mio posto di lavoro, pur sentendo l’esigenza di distaccare un po’ per un periodo di riposo. Non sempre si può fare ciò che si vuole.

Incomincia così con il mese di ottobre un nuovo anno pastorale, il 13° della mia presenza tra voi, con voi e per voi. Lo inizio con un po’ di trepidazione causata dai miei limiti e dai vari problemi che la vita di parroco mi chiama a cercare di risolvere, prevedendo di dover affrontare l’impegno pastorale senza la collaborazione di un sacerdote residente fisso, avendo il Vescovo promosso ad Arciprete di Giustenice Don Federico Basso.

Nutro anche tanta speranza perché so che Gesù è con me, con noi, perché so di poter contare su alcuni sacerdoti disponibili per le celebrazioni eucaristiche, Don Italo Casiraghi per la Messa a Villa Costantina, Don Fabrizio Fabbris per la Messa festiva delle ore 8, Padre Antonio Savone per la Messa festiva delle ore 18, Don Giuseppe Lingua per le confessioni alla Messa delle ore 10 dei giorni festivi, Don Lodovico Roccatagliata per le confessioni al giovedì dalle ore 9 alle 10. Poi so di poter contare su un buon gruppo di persone corresponsabili, con spirito di collaborazione e di unità nel lavoro pastorale.

Vostro don Luigi Fusta

www.azur.altervista.org/modules.php...article&sid=630

Sei mesi per don Casiraghi

AttualitàLA PENA SOSPESA CONDIZIONALMENTE PER 2 ANNI – DURE CRITICHE DELLA CORTE ALL’INCHIESTA
Il parroco giudicato colpevole di atti sessuali con fanciulli

Corriere del Ticino, 27 ottobre 2005


È stato giudicato colpevole di atti sessuali con fanciulli ripetuti, consumati e tentati don Italo Casiraghi, l’ex- parroco di Gordola condannato ieri dalle assise correzionali di Locarno, presiedute dalla giudice Giovanna Roggero- Will, a 6 mesi di detenzione sospesi condizionalmente per 2 anni ( pena dimezzata rispetto alla richiesta del pp Nicola Respini). Sono invece venute a cadere le accuse di molestie sessuali, mancando gli elementi costitutivi del reato. Il sacerdote dovrà inoltre versare 3 mila franchi per torto morale alla 14. enne oggetto delle sue attenzioni, nonché 20 mila franchi di spese legali. Pronunciando la sentenza la Corte non ha mancato di esprimere severe critiche agli inquirenti per i metodi usati nell’inchiesta che ha coinvolto la minorenne, che, comunque, nel codice penale occupa un ben preciso posto.

Una « leggerezza » che è andata avanti per più settimane in un pericoloso crescendo, in seguito anche alla decisione degli inquirenti di assecondare l’operato illecito del parroco. In pratica, è stata decisa un’inchiesta mascherata in cui l’infiltrato di turno altri non era che una ragazzina.

Una decisione che all’interno della polizia cantonale stessa non ha trovato tutti d’accordo. Anzi, al proposito, qualcuno ha sostenuto che « non si sarebbe dovuto dare da bere a chi aveva già bevuto » . L’indagine, comunque, è partita ed il « gioco » è andato avanti sino a quando il parroco si è trovato in una camera da letto con la 14. enne. Qui è scattata la trappola. Gli inquirenti hanno deciso ( previo assenso dei genitori e della ragazza) il via all’inchiesta mascherata perché pensavano di trovarsi di fronte a episodi ( diversi) più gravi. Ma il risultato dell’operazione rischiosa li ha portati soltanto ai piedi della scala davanti a cui si erano trovati quando era iniziata la vicenda. I primi elementi raccolti ( messaggini sms compresi) sarebbero bastati per neutralizzare e sanzionare il comportamento scorretto del sacerdote. Nel corso dell’indagine sotto copertura, poi, non tutto ha funzionato a dovere. Polizia e magistratura hanno sostenuto che non vi fu mai provocazione. Per la difesa e la Corte sì.

Da anni non si sentiva parlare nel nostro Cantone di inchieste mascherate. Le ultime svolte ( nel settore droga) non registrarono grandi successi, anzi. Crearono problemi all’interno del Corpo di polizia e durante i processi svoltisi in Ticino. Vi furono indagini « sotto copertura » nel corso delle quali ai presunti trafficanti furono inviati dal Ticino i biglietti aerei per arrivare a Lugano. Si trattava, in qualche caso, di sudamericani disperati: incalzati dagli infiltrati ( poliziotti) che si spacciavano per grossi trafficanti, dopo aver fatto migliaia di telefonate da Lugano oltre oceano, riuscirono a malapena a far arrivare in Svizzera un paio di chili di cocaina. Notevole, in aula, l’imbarazzo della Corte giudicante davanti a vicende di questo tipo. E le pene, in seguito alla provocazione, si abbassavano. Come per don Casiraghi. Ogni caso ha la sua storia e chi lavora per la giustizia cerca di ottenere sempre il miglior risultato. In buona fede. Ma non si deve mai perdere di vista il criterio di proporzionalità. In pratica: il gioco vale davvero la candela, codice alla mano? Si giustificava un’inchiesta mascherata iniziata il 13 dicembre 2003 e conclusasi il 17 gennaio successivo? Quanto tempo sarà necessario alla ragazzina per dimenticare di aver vissuto per oltre un mese una parte che non era la sua e che solitamente viene interpretata da poliziotti scafati ed opportunamente istruiti?

Emanuele Gagliardi

Edited by GalileoGalilei - 7/12/2016, 21:11
 
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CITAZIONE (GalileoGalilei @ 22/3/2010, 17:01) 
www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=186883&rubrica=15

Pedofilia: arrestato il prete di Aadorf
La magistratura turgoviese ha avviato un'indagine nei confronti del parroco, uno svizzero 40enne sospettato di abusi sessuali su minori

La magistratura turgoviese ha avviato un'indagine penale nei confronti del parroco di Aadorf (TG), uno svizzero di 40 anni sospettato di abusi sessuali su minori, in carcere da venerdì scorso.

L'indagine ha già permesso di confermare un episodio di abuso, ha indicato oggi la polizia turgoviese. Il Ministero pubblico ha già richiesto la detenzione preventiva.

http://info.rsi.ch/home/channels/informazi...te-pedofilo-Era

Condanna per prete pedofilo
Era parroco a Aadorf (Turgovia)

La chiesa cattolica del comune turgoviese (keystone)

Un decreto d'accusa per atti sessuali con minori è stato emessi nei confronti dell'ex parroco cattolico di Aadorf (TG). Si tratta di un 42enne svizzero che nel 2010 è stato posto in detenzione preventiva per un mese. La procura turgoviese lo ha condannato a una pena pecuniaria di 80 aliquote giornaliere da 50 franchi.

Dopo l’arresto ha lasciato la vita religiosa

L'inchiesta ha permesso di appurare che fra il 1999 e il 2010 l'accusato ha avuto contatti fisici con diversi giovani e che in un caso ha oltrepassato il limite della rilevanza penale, rende noto il Ministero pubblico turgoviese. Il decreto d'accusa non è ancora passato in giudicato, precisa la procura. L'ex parroco era stato arrestato nel marzo 2010. Dopo l'avvio dell'indagine il vescovo di Basilea lo aveva sospeso da ogni incarico e dopo il rilascio dalla detenzione preventiva il prete aveva rassegnato le dimissioni.
 
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view post Posted on 12/11/2012, 05:22
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http://www.caffe.ch/stories/Attualit%C3%A0...essa_in_italia/


La vicenda di don Casiraghi a sette anni dai fatti di Gordola
Immagini articolo
Condannato per abusi
celebra messa in Italia
LIBERO D'AGOSTINO


A settanta anni suonati don Italo Casiraghi è tornato a celebrare messa. L'ex parroco di Gordola è tornato all'altare con sulle spalle la croce di una condanna, nel 2005, a sei mesi di detenzione per ripetuti atti sessuali con fanciulli. Tentati e consumati, recitava la sentenza. Don Italo, celebra messa in Italia a Pietra Ligure, ma il suo passato in Ticino, riportato alla luce da una video inchiesta, sta scuotendo la parrocchia del piccolo Comune in provincia di Savona.
A Pietra Ligure, 10mila abitanti, si conoscono tutti e quel video che da mesi circola su youtube, e di cui in Ticino ha dato notizia Liberatv, ha turbato parecchio gli animi dei parrocchiani. Le immagini e il servizio realizzati da Franceso Zanardi, sono rimbalzati pure sui blog e sulla stampa regionale, facendo riemergere una storia che sette anni fa aveva scosso il cantone e messo sottosopra la diocesi di Lugano.
All'epoca il caso aveva riempito le pagine dei giornali, con le cronache di una vicenda triste quanto torbida. Con gli scabrosi messaggi telefonici che don Italo inviava ripetutamente ad alcuni ragazzini che frequentevano la parrocchia di Gordola, le foto osé e il resoconto del suo rocambolesco arresto il giorno in cui aveva un appuntamento con una adolescente, ma era stato poi subito bloccato da una poliziotta che si era nascosta in un armadio. Una vicenda dai risvolti pesanti che aveva coinvolto diverse famiglie e che si credeva ormai dimenticata.
Dopo la condanna, don Italo si era ritirato in Italia e per anni non si era più parlato di lui. Sino al febbraio scorso, quando la video inchiesta di Zanardi, noto attivista italiano che si batte per diritti di gay e contro la pedofilia nella Chiesa, l'ha scovato a Pietra Ligure. Nel video si vede lo stesso Zanardi che ferma don Italo Casiraghi per strada e si accerta della sua identità per poi riprenderlo in chiesa mentre celebra la messa. Immagini che hanno inquietato la piccola comunità dei fedeli, che mai avrebbero sospettato un passato tanto pesante. Oggi a Petra Ligure sono in molti a domandarsi se è giusto che un prete condannato per atti sessuali con fanciulli, possa celebrare messa.
Un interrogativo che divide i parrocchiani e gli stessi uomini di Chiesa (vedi intervista a lato con don Sandro Vitalini). Se per alcuni don Italo ha pagato per le sue colpe, e quindi ha tutto il diritto di ritornare alla vita religiosa, per altri fargli celebrare messa, non in un istituto, ma in una parrocchia è una scelta eccessiva. Soprattutto in tempi in cui non si placano le polemiche per gli episodi di pedofilia nella Chiesa e per l'impegno delle gerarchie vaticane nel combattere questo triste quanto diffuso fenomeno.
[email protected]
11-11-2012 01:00
VIDEO: Don Italo "beccato" a celebrare Messa

http://www.caffe.ch/stories/cronaca/41160_...a_dopo_la_pena/

Don Sandro Vitalini commenta la vicenda di don Italo Casiraghi
"Ammissibile dire
messa dopo la pena"
MLR


"Don Casiraghi celebra messa in Italia? Non lo sapevo". È la risposta a caldo di Don Sandro Vitalini, pro vicario della diocesi di Lugano.
La notizia la stupisce?
"Non più di tanto. Ritengo che ci siano tutte le garanzie del caso".
Ma è ammissibile tornare all'altare dopo una condanna per atti sessuali con fanciulli?
"Sì, naturalmente in contesti particolari, sotto controllo assiduo".
Da parte delle autorità religiose?
"Sì, certo".
Cosa prevede il diritto canonico in questi casi?
"La pena va commisurata agli atti. Se ben ricordo, atti non ce ne furono. La colpa fu più che altro nell'intenzione".
Ma fu condannato.
"C'è stata una pena. Dunque una colpa che è stata espiata".
Questo abilita a continuare il ministero?
"Sotto un certo controllo costante, si può continuare ad esercitare un ministero molto, molto limitato".
Non crede che ciò mini la credibilità della Chiesa?
"No. A parte la questione giuridica, vorrei ricordare che se non ci fosse il perdono non so a cosa gioverebbe il Cristianesimo".
Cosa ricorda della vicenda di don Italo?
"Che fu provocato con astuzia in una modo indegno, tra l'altro".
Fa ancora parte del presbiterio ticinese?
"Credo di sì".
11-11-2012 01:00
 
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view post Posted on 25/1/2013, 08:36
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http://www.giornalettismo.com/archives/729...rrori-svizzero/

Schermata-2013-01-24-a-09.34.19

La prigione dei bambini abusati dalle suore
24/01/2013 - In un orfanatrofio svizzero per cinquant'anni violenze sui piccoli
La prigione dei bambini abusati dalle suore

di Alessandra Cristofari

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Il documentario “Das Kinderzuchthaus” letteralmente “La prigione dei bambini” testimonia cinquant’anni di abusi subiti dai bambini di un orfanotrofio svizzero per mano delle suore che avrebbero invece dovuto accudirli.

IL CASO – 20 Minuten si è messo sulle tracce degli autori di “Das Kinderzuchthaus” per raccontare le barbarie compiute all’interno di un orfanotrofio dal 1928 fino al 1970, un periodo lunghissimo che getta ombra sull’istituto nei pressi di Lucerna, in Svizzera.

guarda le immagini:

Le suore e i 50 anni di abusi sui bambini

Le suore e i 50 anni di abusi sui bambini

Le suore e i 50 anni di abusi sui bambini


Le suore e i 50 anni di abusi sui bambini

Le suore e i 50 anni di abusi sui bambini

Le suore e i 50 anni di abusi sui bambini


LEGGI ANCHE: Gli abusi sessuali nascosti dal cardinale

GLI ABUSI – Il documentario viene definito “un memoriale” per il futuro. In effetti, porta alla luce un passato fatto di violenze, presunti abusi sessuali, suicidi e il tutto, messo a tacere, rischiava di finire inosservato. La Commissione che sta indagando sui fatti ha evidenziato le difficili circostanze in cui le suore dovevano lavorare, dicendo che non erano preparate ma soprattutto le istituzioni ufficiali ignoravano quanto avveniva tra le mura dell’orfanotrofio. Se picchiavano i bambini, quindi, dipendeva dalla loro scarsa preparazione. Il procuratore Kueng ha spiegato che i dati sono stati raccolti per “dare risposte a tutti quei bambini ‘torturati’ da persone che si comportavano come aguzzini”.

il video originale del servizio:

LA SCOPERTA – Quando i fatti sono usciti allo scoperto, il monastero di Lucerna ha reagito con “tristezza” e “rammarico” affermando che “le suore hanno agito in modo subdolo e che hanno avuto grosse mancanze”, la madre superiora si è detta scioccata quando ha appreso degli “incidenti” di Emmen. Le suore si sono comportate in modo violento, sfruttavano i bambini e li picchiavano ferocemente e probabilmente, se le testimonianze degli ex allievi troveranno conferma, pioverà su di loro anche l’accusa di violenza sessuale. All’interno dell’istituto sono stati registrati anche casi di omicidio suicidio.
 
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http://www.tio.ch/News/Ticino/Attualita/67...aura-Kampf/Blog

brunogiordano - 3 Marzo 2012 alle 16:09
Lo chiedi alla persona sbagliata. Dovresti rivolgere la questione e domanda, ad esempio, ad un vescovo locale come don Grampa. Magari, già che ci sei, chiedigli anche con quale coraggio (e disprezzo per le vittime) la Chiesa ticinese ha osato pubblicare di recente un annuncio funebre sul giornale del popolo per ricordare il prete-orco e pedofilo (Don Umberto Cozzi), che a Bellinzona fece un vero macello coi suoi chierichetti circa una decina d'anni fa?
 
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view post Posted on 28/10/2014, 22:04
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35 anni di abusi accertati in Svizzera e Francia ma violata presunzione di innocenza
frate-cappuccino


www.ticinonews.ch/svizzera/29548/pr...losanna-ginevra

Preti pedofili in diocesi Friburgo, Losanna, Ginevra
Fra i sacerdoti della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo indagati per abusi sessuali è stato smascherato un "predatore" di bimbi: il frate cappuccino di cui si era già parlato agli inizi dell'anno è sospettato di aver abusato di 24 fanciulli sull'arco di almeno 35 anni. Lo ha indicato oggi la giudice istruttrice friburghese Yvonne Gendre. Il caso di un altro prete è stato trasmesso alla magistratura neocastellana.

La giudice ha reso conto stamani delle investigazioni avviate inizio estate sulla base di una "lista di sospetti" ricevuta dalle mani di un parroco attivo nel canton Vaud. Cinque indagini preliminari sono state avviate contro altrettanti sacerdoti. Due essendo deceduti, l'operato della giustizia si è concentrato sugli altri tre. Uno dei religiosi è stato scagionato e l'inchiesta che lo riguardava è stata archiviata.

Il caso più grave è rappresentato dal frate cappuccino di 68 anni, sul quale agli inizi dell'anno la magistratura francese aveva aperto un'inchiesta. L'uomo "ha agito in tutta impunità per più di 35 anni". Quando la giudice ha ricevuto il fascicolo riunito dalla diocesi, esso conteneva già i nomi di otto vittime, fra le quali il nipote dell'ecclesiastico. Dopo l'interrogatorio dell'interessato, il loro numero è salito a 22. L'apposita commissione della diocesi ha poi annunciato due vittime supplementari.

Il frate contesta due casi, che sarebbero ormai caduti in prescrizione. Gli abusi sono stati commessi in svariati cantoni e in Francia. È tuttavia in questo paese che sono stati commessi i fatti non ancora coperti dalla prescrizione: l'ultimo risale al 1995, mentre il nipote è stato molestato nel 1992. La giudice friburghese ha già contattato un collega di Grenoble, cui saranno trasmessi i risultati dell'inchiesta. Il religioso potrebbe essere giudicato in Francia o nel cantone - il cui nome è stato taciuto - dove risiede attualmente.

Le vittime dell'ecclesiastico erano tutti ragazzini dai 9 ai 14 anni "particolarmente vulnerabili", ha dichiarato la giudice. Tre di loro erano handicappati. I primi abusi sono incominciati nel 1958 quando il religioso studiava in un convitto in Vallese. L'ecclesiastico era poi stato implicato in casi di pedofilia in Svizzera tra il 1968 e il 1972. Nel 1989 aveva lasciato il paese per la Francia. Nel 2002, la diocesi, venuta a conoscenza della situazione, aveva allertato la curia di Grenoble della pericolosità dell'uomo. Dopo essere stato trasferito a Lione, il frate era rientrato in Svizzera nel 2005.


ATS
ATS | 3 nov 2008 15:40

www.tio.ch/News/Svizzera/Cronaca/10...a-Svizzera-paga

GINEVRA

28/10/2014 - 15:24
Presunto prete pedofilo salvo per prescrizione, e la Svizzera paga

Il processo era stato archiviato nonostante "il reato sia stato commesso". La frase non era però piaciuta al religioso, che ha vinto il ricorso al TF


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GINEVRA - La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo condanna la Svizzera per aver violato il principio della presunzione d'innocenza nei riguardi di un prete indagato a Ginevra per presunti abusi sessuali. Al sacerdote è stato assegnato un indennizzo di 14'400 franchi per torto morale e 18'000 franchi per le spese giudiziarie.

Sospettato di aver abusato sessualmente di due ragazze agli inizi degli anni Novanta, il prelato aveva ammesso in un primo tempo i fatti, prima di ritrarsi. Nel 2008 il procuratore generale di Ginevra Daniel Zappelli aveva deciso di archiviare il procedimento dato il termine di prescrizione ormai scaduto, benché - aveva scritto esplicitamente - "il reato sia stato effettivamente commesso".

Il prete aveva interposto ricorso al Tribunale federale al fine di ottenere la cancellazione di questa frase, i cui termini erano stati fra l'altro ripresi dalla stampa locale. Ora Strasburgo gli ha dato ragione, ritenendo che la frase controversa e le successive decisioni di giustizia abbiano omesso di rispettare la presunzione d'innocenza.
 
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view post Posted on 20/9/2015, 20:48
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64enne senza incarichi. Voci si rincorrevano da tempo. Confessa

preti_pedofili_welovemercuri

www.giornaledelticino.ch/29343/luga...3%B2-di-bambini

Lugano, arrestato sacerdote 64enne. L'accusa: abusò di bambini
17.09.2015 - 20:21
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Lugano, arrestato sacerdote 64enne. L'accusa: abusò di bambini
(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.19) Di nuovo l'ombra del carnefice di bambini; di nuovo la figura di un sacerdote (senza più incarichi diocesani e pastorali fissi, ma - per quanto risulta al “Giornale del Ticino” - tutt'altro che ridotto allo stato laicale) che non esita a violare la sfera sessuale di minorenni. L'orrore che si perpetua - purtroppo non rari i casi documentati nel passato - e che riaffiora, oggi, nelle carte della procuratrice pubblica Chiara Borelli, sulla notizia dell'arresto di un prete 64enne, cittadino svizzero, domicilio nel Luganese. L'uomo, come indicano fonti di ministero pubblico e Polcantonale, è stato fermato nella giornata di ieri e da quel momento posto davanti a contestazioni dalla gravità evidente: in ordine sparso, atti sessuali con persone dipendenti, coazione sessuale, sfruttamento dello stato di bisogno, favoreggiamento, sviamento della giustizia, atti sessuali con fanciulli; secondo informazioni raccolte dal “Giornale del Ticino”, decisiva sarebbe la testimonianza di una donna, anch'ella presunta vittima. Sui termini della carcerazione preventiva è attesa entro breve la decisione del giudice per i provvedimenti coercitivi.

www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e...te-6077119.html

L'inchiesta è coordinata da Chiara Borelli (tipress)
Sacerdote in manette
Un prete è stato arrestato nelle scorse ore per reati sessuali
giovedì 17/09/15 15:01 - ultimo aggiornamento: giovedì 17/09/15 20:11
CONDIVIDI
Nelle scorse ore il ministero pubblico ticinese ha disposto l’arresto di un prete. L’inchiesta riguarda reati di natura sessuale nei confronti di una donna. Reati che, secondo le poche informazioni trapelate finora, non sarebbero comunque stati commessi nell’esercizio del suo ministero sacerdotale. Al momento dei fatti l’uomo aveva infatti già cessato, per ragioni di età, la propria attività di parroco.

Da noi contattata la Curia vescovile ha confermato la notizia, comunicatale ieri dalla magistratura. Impossibile però saperne di più. Le indagini, condotte in stretta collaborazione con la polizia giudiziaria, sono coordinate dalla procuratrice capo Chiara Borelli.

Francesco Lepori

www.ticinonews.ch/ticino/250508/il-prete-ha-confessato

Il prete ha confessato
Il 64enne arrestato mercoledì ha vuotato il sacco durante l'interrogatorio. Era stato denunciato da una giovane donna


Ha già confessato, il 64enne sacerdote in pensione arrestato per abusi sessuali.

L'uomo, secondo quanto anticipa La Regione, avrebbe vuotato il sacco ieri, durante un interrogatorio durato oltre tre ore. Sarebbe stato lui stesso a confessare agli inquirenti di aver commesso il reato fra i più indicibili, quello di abusi sessuali su fanciulli.

Il prete, ticinese, era in pensione da diversi anni a causa di problemi di salute e non aveva più, attualmente, incarichi diocesani o pastorali fissi.

È finito in manette mercoledì, a seguito della denuncia di una giovane donna, e oggi il giudice dei provvedimenti coercitivi dovrebbe confermarne l'arresto.

L'inchiesta, ricordiamo, è coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli.



Redazione | 18 set 2015 06:20

www.ticinonews.ch/ticino/250594/pre...e-voci-in-paese

Prete arrestato, quelle voci in paese...
All'indomani dell'arresto, emergono nuovi retroscena: il prete avrebbe approfittato di una minorenne e le voci si rincorrevano da tempo


La notizia del suo arresto scattato mercoledì scorso ha colto di sorpresa la curia vescovile, ma non i fedeli delle tante parrocchie in cui il prete, un 64enne del Luganese, ha prestato servizio. Perché le voci, sui suoi comportamenti compromettenti nei confronti di minorenni, in paese si rincorrevano da anni. Nulla di penale, nessuna denuncia. Ma dopo vari spostamenti dal Sopra al Sottoceneri, cinque anni fa il parroco sarebbe stato gentilmente invitato a ritirarsi a vita privata.

Le accuse ipotizzate dalla procuratrice Chiara Borelli nei suoi confronti, sono pesantissime. Sul comunicato diramato ieri sera dal Ministero pubblico si passa dalla coazione sessuale, allo sfruttamento dello stato di bisogno, nonché atti sessuali con fanciulli e con persone dipendenti. Reati, questi ultimi, che sarebbero legati al rapporto che il prete avrebbe avuto, in particolare, con un'unica minorenne, la cui famiglia era molto vicina a lui.

Dopo l’interrogatorio fiume di ieri, il prete è crollato di fronte alla procuratrice Borelli, confessando i fatti. Intanto l’inchiesta prosegue nel massimo riserbo.

Verosimilmente nelle prossime ore il giudice dei provvedimenti coercitivi dovrebbe quindi convalidare l’arresto.

In allegato il servizio di TeleTicino.





Redazione | 18 set 2015 18:45

www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e...to-6089212.html

Chiara Borelli, procuratrice pubblica (© Ti-Press )
Ex prete, arresto confermato
L'uomo è stato fermato mercoledì con l'accusa di atti sessuali con una ragazzina minorenne
sabato 19/09/15 19:58 - ultimo aggiornamento: sabato 19/09/15 20:11
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Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha confermato sabato l'arresto del prete fermato mercoledì con l'accusa, tra le altre, di atti sessuali con una ragazzina minorenne.

Il sacerdote - oggi 64enne - non rivestiva più da qualche anno incarichi diocesani e pastorali fissi. L'uomo avrebbe già ammesso davanti alla procuratrice pubblica Chiara Borelli i fatti che gli sono contestati.

La Diocesi di Lugano ha reagito alla notizia dell'arresto dell'ex sacerdote con una nota stampa. "Siamo vicini alle vittime e a tutte le persone coinvolte, manifestando profondo rincrescimento", si legge nel comunicato diffuso nella serata di giovedì.

CSI/joe.p.

Edited by GalileoGalilei - 4/5/2016, 21:13
 
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view post Posted on 21/9/2015, 23:42
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http://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e...re-6099949.html

Dalla curatela all'accusa di coazione sessuale (© tipress)
Prete e curatore
Era la persona che doveva occuparsi della donna il sacerdote arrestato per avere abusato di lei
lunedì 21/09/15 19:24 - ultimo aggiornamento: lunedì 21/09/15 20:37
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Non solo prete, ma anche curatore. Era nientemeno che il curatore della donna il sacerdote finito in carcere settimana scorsa per avere abusato di lei. Un aspetto, quello emerso lunedì, che aggrava ulteriormente la posizione del 64enne, e che permette di meglio comprendere reati come la coazione sessuale, gli atti sessuali con persone dipendenti o lo sfruttamento dello stato di bisogno.

Sempre oggi si è capito inoltre perché debba rispondere anche di favoreggiamento e di sviamento della giustizia. Nel 2014 la 27enne vendette su internet un orologio-patacca, spacciandolo come pezzo di valore. Una piccola truffa, compiuta con la complicità del 51enne arrestato insieme a lei, in agosto, per la rapina di Purasca e la vicenda delle armi soft-air. Dopo essere finiti sotto inchiesta i due si rivolsero al sacerdote, che consigliò all'uomo di addossarsi l’intera colpa.

Ora la procura vuole stabilire se vi siano o no altre vittime. La procuratrice Chiara Borelli sta valutando anche l’ipotesi di commissionare una perizia psichiatrica sull’imputato.
 
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view post Posted on 22/9/2015, 15:22
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http://www.ticinonews.ch/ticino/251002/il-...iato-10-anni-fa

Il prete era già stato denunciato 10 anni fa
L'inchiesta era finita con un non luogo a procedere, ma il vescovo aveva poi deciso di trasferirlo nel Malcantone


Emergono ancora nuovi dettagli sulla vicenda del 64enne ex parroco arrestato settimana scorsa con l'accusa di abusi su una giovane donna oggi 27enne, di cui l'uomo era il curatore.

Stando a quanto riporta il sito internet de La Regione, il prete era già stato denunciato una decina di anni fa, ma l'inchiesta nei suoi confronti si era conclusa con un non luogo a procedere.

A seguito dell'inchiesta la Curia aveva comunque deciso di trasferirlo dal Locarnese al Malcantone e di togliergli la qualifica di parroco.

L'uomo era poi passato al beneficio della pensione. Ufficialmente per motivi di salute, ma sembra che la decisione non sia stata sua, bensì dell'allora vescovo di Lugano Piergiacomo Grampa.

Intanto prosegue l'inchiesta condotta dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, la quale sta cercando di capire se vi sono altre vittime oltre alla 27enne.



Redazione | 22 set 2015 13:02
 
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view post Posted on 29/1/2016, 15:06
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Figli di coppie in difficoltà carne da macello per preti ed educatori all'Istituto Marini di Montet

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http://www.swissinfo.ch/ita/abusi-e-maltra...izzera/41921426

ABUSI SESSUALI SU MINORI
Uno studio rivela l’orrore in un istituto cattolico in Svizzera

SOCIETÀ Religione Educazione Criminalità

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27 GENNAIO 2016 - 09:12
L'Istituto Marini di Montet è stato fondato nel 1881 e chiuso nel 1979. (Keystone)
L'Istituto Marini di Montet è stato fondato nel 1881 e chiuso nel 1979.
(Keystone)
All’Istituto Marini di Montet, un pensionato cattolico nel canton Friburgo che ospitava un centinaio di bambini, sono stati commessi tra il 1929 e il 1955 «maltrattamenti e gravi abusi sessuali». Lo rileva uno studio che punta il dito contro la Chiesa e la società dell’epoca.
Lo studio commissionato da Charles Morerod, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, indica che la maggioranza dei ragazzi ospitati all'Istituto Marini venivano accolti ad un'età compresa tra i 10 e i 14 anni. Spesso provenivano da famiglie con difficoltà economiche e sociali.
In almeno 21 casi, i sospetti di maltrattamenti e di abusi sessuali commessi tra il 1929 e il 1955 risultano fondati, scrivono gli autori del rapporto. Vi sono tuttavia «più vittime di quante rilevate dalla statistiche», ha sottolineato martedì il vescovo Morerod, in occasione della presentazione del rapporto.
Riguardo alle condizioni di vita nell'istituto, le testimonianze sono «sconcertanti». I ragazzi, anche minori di 16 anni, non frequentavano la scuola, ma svolgevano lunghi e duri lavori agricoli. La disciplina era ferrea, con punizioni prossime al maltrattamento (frustate) e alimentazione scarsa.

Scandalo nascosto e impunito
Nel periodo in questione, l'istituto era diretto da preti diocesani e dipendeva direttamente dal vescovo. La preoccupazione principale dei responsabili è stata di nascondere i fatti: vi erano infatti stati reclami e denunce, scoperti dagli autori dello studio grazie al controllo della corrispondenza.
Ma malgrado «un'ondata di consecutive denunce tra il 1932 e il 1955», solo due casi, riguardanti un sacerdote direttore e un altro religioso, sono finiti in tribunale, nel 1954 e nel 1956.
Secondo gli autori dello studio - Anne-Françoise Praz, professoressa associata all'Università di Friburgo, Rebecca Crettaz, diplomata allo stesso istituto, e Pierre Avvanzino, professore onorario all'Alta scuola di lavoro sociale e della sanità di Losanna - l'istituto stesso, la Chiesa, la società friburghese e svizzera in generale, hanno favorito il silenzio e le condizioni di tale deriva.
«Tutti i testimoni hanno insistito sull'asimmetria completa tra la loro impotenza e il potere di chi abusava», ha spiegato Anne-Françoise Praz. Secondo gli esperti, tale squilibrio era rafforzato dal tipo d'istituzione - grande, autoritaria, confessionale -, da un'insufficiente supervisione dell'istituto da parte dei responsabili, dal frequente cambio degli insegnanti e da una «grave carenza» nella formazione dei sorveglianti laici.
Rilevanti inoltre gli sforzi della gerarchia religiosa e del comitato di direzione nel nascondere lo scandalo: discrete inchieste interne, semplice trasferimento dei preti responsabili e pressioni per ottenere ritrattazioni da parte degli accusatori.
swissinfo.ch e tvsvizzera.it (TG del 26.1.2016)
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view post Posted on 4/5/2016, 20:09
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http://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e...so-7291613.html

La Chiesa avrebbe spostato l'ex prete dal Locarnese al Malcantone proprio a causa delle sue attenzioni
Abusi, sacerdote a processo
Un religioso 65enne rischia il carcere per atti sessuali su una giovane di cui era curatore e altri reati
mercoledì 04/05/16 19:30 - ultimo aggiornamento: mercoledì 04/05/16 20:11
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Un sacerdote 65enne dovrà ripondere di atti sessuali con fanciulli, con persone dipendenti, sfruttamento dello stato di bisogno e coazione sessuale. Il religioso, arrestato in settembre, avrebbe abusato a più riprese di una donna, già agli inzi degli anni 2000, quando la giovane era minorenne. Allora l'uomo era parroco nel Locarnese. Rischia oltre cinque anni di carcere.

La procuratrice capo Chiara Borelli ipotizza anche il reato di sviamento della giustizia e favoreggiamento, dato che lui avrebbe fatto di tutto per salvare la giovane di cui si occupava da un procedimento per una truffa.

La vittima è la 28enne processata due settimane fa insieme al compagno per il tentato assassinio di Purasca e per le scorribande con un'arma ad aria compressa (vedi articoli correlati).

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la donna era ancora nelle mire del prete anche quando, durante le indagini, sul suo computer fu ritrovato materiale pedopornografico. Il sacerdote venne quindi sollevato dal suo incarico, ufficialmente per motivi di salute.
 
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view post Posted on 9/8/2016, 17:26
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Lugano. Prete pedofilo ticinese condannato a 8 anni e mezzo.

Il 65enne che abusò per oltre un decennio di una ragazza, è stato riconosciuto colpevole anche di atti sessuali a danno di 4 allievi

www.ticinonews.ch/ticino/305491/8-a...-per-l-ex-prete

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È stato condannato a 8 anni e mezzo di carcere l'ex parrocco di 65 anni, finito a processo a Lugano con l'accusa di coazione sessuale, violenza carnale, atti sessuali con fanciulli e favoreggiamento.

La sentenza è stata pronunciata poco fa dalla giudice Rosa Item, che ha confermato quasi integralmente l'atto d'accusa stilato dalla procuratrice Chiara Borelli, che aveva chiesto una pena di 9 anni per l'imputato. La difesa, rappresentata dall'avvocato Giacomo Fazioli, si era invece battuta per una pena non superiore ai 4 anni e mezzo, invocando una scemata responsabilità da lieve a media per il suo assistito. Scemata responsabilità che non è stata riconosciuta, visto che tale attenuante non era stata evidenziata dalla perizia giudiziaria.

L'ex sacerdote è stato quindi condannato per aver commesso oltre 1300 atti di coazione sessuale ai danni di una ragazza, all'inizio dei fatti 12enne, tra il 2001 e il 2014. L'imputato è stato pure riconosciuto colpevole di atti sessuali con fanciulli, commessi tra il 2007 e il 2009, ai danni di 4 allievi di una scuola elementare del Sottoceneri, dove l'uomo aveva insegnato religione.

Le indagini, ricordiamo, erano partite dopo che la vittima, oggi 29enne, aveva confessato gli abusi subiti dal prete, allora attivo nel Locarnese, durante un'interrogatorio della polizia. La giovane era infatti stata arrestata per aver sparato con delle pistole soft air contro alcuni esercizi pubblici di Lugano e aver aggredito brutalmente un 64enne che stava tornando in motorino alla sua casa di Purasca. La procuratrice pubblica Chiara Borelli aveva quindi chiesto, nel settembre 2015, l'arresto del sacerdote, nel frattempo passato al beneficio della pensione anticipata.

L'uomo era già stato condannato nel 1987 per atti di libidine con un fanciullo e nel 2008 per aver scaricato da internet materiale pedopornografico.
 
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view post Posted on 17/8/2016, 19:21
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Friburgo: sospeso prete sospettato di abusi sessuali

http://www.cdt.ch/svizzera/cronaca/161053/...-abusi-sessuali

FRIBURGO - Un prete in pensione del canton Friburgo, che svolgeva ancora occasionalmente le proprie mansioni, è stato sospeso dal vescovo della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo Charles Morerod. Il sacerdote è sospettato di aver commesso palpeggiamenti che risalirebbero a quasi cinquant'anni fa.

Un'inchiesta è in corso sul piano canonico, indica la diocesi in una nota odierna. Il prelato rimarrà sospeso per l'intera sua durata. Dato il gran numero di anni trascorso dai presunti abusi, non sarà invece possibile avviare un'inchiesta sul piano giudiziario, rileva la nota.

Il vescovo sottolinea che le persone a conoscenza di abusi attuali "hanno il dovere morale di denunciarli in primo luogo alla giustizia", per evitare la loro ripetizione.
 
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