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Don Carli condannato per pedofilia su bimba di 9 anni. Gli danno parrocchia con bambini a Vipiteno, Salvato dalla galera per prescrizione, condannato a risarcimento, pagato dalla curia di Bolzano

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view post Posted on 25/9/2009, 09:32
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...Z6PO_AZ602.html

Don Giorgio, ora sarà citata la Curia

Alto Adige — 24 settembre 2009 pagina 19 sezione: CRONACA
BOLZANO. Don Giorgio Carli, il sacerdote finito sotto processo per presunte violenze sessuali nei confronti di una parrocchiana (al tempo dei fatti bambina) non ha ancora provveduto a pagare il risarcimento alla parte lesa previsto dalla sentenza penale passata in giudicato. Si tratta di 700 mila euro che il sacerdote (che si è sempre dichiarato innocente) non può e non intende pagare. A questo punto i legali di parte civile (Gianni Lanzinger e Arnaldo Loner) stanno preparando una nuova citazione in sede civile che coinvolgerà, così come più volte prospettato, anche la Curia dato che don Giorgio avrebbe commesso le violenze sessuali approfittando della sua posizione di religioso e di «ministro di culto». Ricordiamo che la sentenza della Cassazione ha riconosciuto, di fatto, don Giorgio responsabile delle violenze sessuali perpetrate per anni ai danni della bambina ma è stato graziato dalla prescrizione. Proprio per effetto di quella sentenza (che ha però confermato tutti gli obblighi del sacerdote sotto il profilo risarcitorio alla parte lesa) ora come detto la Curia ed il prete si trovano a dover affrontare la richiesta di pagamento effettivo del risarcimento dovuto, circa 700 mila euro. La nuova causa in sede civile per ottenere il pagamento della somma farò riferimento proprio alla sentenza penale confermata dalla Cassazione e agli effetti dell’articolo 2043 del codice civile che prevede che «qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno». La Curia, invece, verrà chiamata in causa per effetto dell’articolo 2049 sempre del codice civile riguardante la responsabilità del datore di lavoro in merito ai danni provocati con fatti illeciti da dipendenti diretti. La Chiesa, dunque, verrebbe considerata responsabile in solido in quanto gli abusi avvennero (secondo la sentenza penale ormai passata in giudicato) nell’espletamento del ruolo di educatore religioso del sacerdote. «Da parte del sacerdote e della Curia non è arrivato neppure il minimo segnale di voler risarcire» hanno puntualizzato gli avvocati di parte civile. I legali di don Giorgio Carli (Alberto Valenti e Flavio Moccia) avevano più volte affermato che non sarebbe stato versato un centesimo. «Siamo pronti ad affrontare un nuovo processo in sede civile» ha detto ieri sera l’avvocato Alberto Valenti il quale, però, ha inviato la controparte a «smetterla di urlare al lupo, perchè - come nella favola - nessuno ci crederà più all’ipotesi che il lupo arrivi realmente». La difesa di don Giorgio, insomma, non sembra assolutamente preoccupata dell’ipotesi di dover affrontare un nuovo contenzioso in sede civile. Anzi, l’invito alla controparte e di agire realmente e non limitarsi a proclami sulla stampa. «Le cause non si fanno per proclami pubblici - ha commentato ieri sera l’avvocato Alberto Valenti - ma davanti ai tribunali. Solo in quella sede e non sulla stampa siamo pronti ad attendere il lupo che si dimosterà molto più mansueto di quanto si minacci». Secondo lo stesso avvocato Valenti un eventuale coinvolgimento della Curia non sarà facile perchè sarà «necessario dimostrare una sorta di consapevole responsabilità da parte delle strutture della Chiesa». I legali della parte civile sono convinti del contrario ed intendono procedere codice civile alla mano. Il contenzioso legale su don Giorgio è dunque destinato a proseguire ancora a lungo in altra sede. (ma.be.)
 
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view post Posted on 5/4/2010, 07:32
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...Z5PO_AZ501.html

Don Giorgio, Curia chiamata a risarcire

Alto Adige — 04 aprile 2010 pagina 14 sezione: CRONACA
BOLZANO. Sul caso di don Giorgio Carli la Chiesa altoatesina non cambia posizione. La stagione della trasparenza e della collaborazione con la magistratura inaugurata qualche settimana fa dal vescovo Karl Golser non ha modificato l’atteggiamento della Curia nei confronti dell’indagine più controversa che ha riguardato il mondo ecclesiastico altoatesino negli ultimi trent’anni. Nemmeno i vari processi a don Josef Steinkasserer, (l’ex parroco di Santa Geltrude in val d’Ultimo assolto dall’accusa di aver ucciso la perpetua) provocò una simile sofferenza nella coscienza della comunità cattolica. Eppure, nonostante la condanna in appello con applicazione della prescrizione in Cassazione (e contestauale conferma della responsabilità del sacerdote in sede civile), la Chiesa non ha cambiato posizione neppure con il vescovo Golser. «Ne ho parlato l’altro giorno proprio con il vescovo durante la visita pasquale in carcere - rivela l’avvocato Flavio Moccia, uno dei difensori di don Giorgio - la Chiesa è sempre dell’avviso che nel caso di don Giorgio vi sia stato un vero e proprio errore giudiziario». Ed il giudizio della Chiesa altoatesina non sembra destinato a cambiare neppure dopo la notifica ufficiale (avvenuta dieci giorni fa) alla Curia delle sentenze della corte d’appello e della Cassazione con contestuale diffida per ottenere il risarcimento previsto di 700 mila euro. In realtà la Chiesa continuerà a rispondere picche. La vicenda è destinata a vivere ancora a lungo su una sorta di «guerra dei nervi» per rivendicazioni economiche che nessuno intende onorare. Come si ricorderà il sacerdote (che si è sempre dichiarato innocente), stimato per anni da intere generazioni di ragazzi che avevano vissuto l’attività giovanile delle parrocchie di San Pio X e Regina Pacis, era stato accusato (e arrestato a 15 anni dai fatti presunti) di aver violentato per quasi quattro anni una parrocchiana che all’epoca dei fatti era bambina. Una storia di pedofilia non fatta di toccamenti furtivi o di carezze morbose in canonica, ma di veri e propri stupri, ripetuti e maniacali, con una bambina costretta a subire in silenzio lo strazio del proprio corpo e della propria psiche come conseguenza della devozione a Dio e alla Chiesa. E’ questo il quadro emerso dalle dichiarazioni dalla presunta parte lesa, diventata nel frattempo una donna maggiorenne. Sul caso don Giorgio (la cui disavventura giudiziaria iniziò a seguito di un sogno «liberatorio» della presunta vittima) si sono scontrati anche psichiatri di fama nazionale ed internazionale, professori universitari, cattedrattici dalle convinzioni opposte sulle caratteristiche della mente umana. C’è chi ha sempre considerato innaturale e non affidabile (sotto il profilo della verità) il recupero della memoria per effetto della psicoanalisi; chi al contrario ha sempre considerato il racconto della donna genuino e assolutamente attensibile. Il religioso fu assolto in prima grado e condannato in appello a 7 anni e mezzo di reclusione con cancellazione in Cassazione solo per prescrizione. Ma don Giorgio resterà al suo posto.
 
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view post Posted on 7/7/2010, 10:49
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Tutta la vicenda giudiziaria di don Carli: https://laici.forumcommunity.net/?t=25579021


www.ansa.it/web/notizie/regioni/tre...1850364267.html


Pedofilia: torna a fare il parroco don Giorgio Carli
Lo ha deciso la Curia, sara' a Vipiteno
07 luglio, 11:32


(ANSA) - BOLZANO, 7 LUG - Torna a fare il parroco don Giorgio Carli, il prete di Bolzano accusato di abusi su una parrocchiana minorenne. Prosciolto per prescrizione dalla Cassazione, ma condannato a risarcire i danni, Carli sara' parroco a Vipiteno.

La decisione e' stata annunciata dalla Curia non una nota sugli avvicendamenti interni. C'e' anche l'esonero di don Alois Kranebbitter, gia' parroco in Val Sarentino, allontanato dal vescovo per una vicenda di abusi. (ANSA).
 
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view post Posted on 7/7/2010, 15:03
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I vescovi si sostituiscono ai magistrati. Decidono loro se don Carli ha violentato la bambina.

Ma la Cassazione la pensa diversamente: don Carli è un prete pedofilo criminale


www.asca.it/news-PEDOFILIA__VESCOVO...29019-ora-.html

07-07-10
PEDOFILIA: VESCOVO BOLZANO, DON GALLI NON HA COMMESSO FATTI CONTESTATI


(ASCA) - Bolzano, 7 lug - Il vescovo di Bolzano Bressanone mons.Karl Golser invita ad accogliere don Giorgio Galli ''senza riserve nel suo ministero pastorale'', ribadendo ''la convinzione gia' espressa tante volte che il sacerdote non ha assolutamente commesso i fatti a lui contestati''. Don Galli fu condannato a sette anni e sette mesi dalla Corte d'appello di Bolzano dopo un processo basato sull'attivita' onirica della donna che lo aveva denunciato. ''Non si tratta di difesa ad oltranza, quindi, ma di convinzione motivata dalla totale mancanza di riscontri oggettivi alle accuse a lui mosse da una giovane dopo una lunga serie di sedute psicoterapiche - spiega il vescovo -. I Vescovi Diocesani, sia mons. Egger che mons.Golser, dopo aver attentamente vagliato tutti gli elementi di questa vicenda, hanno, ognuno per proprio conto, riconosciuto la sua innocenza e lo hanno conservato nel suo ministero sacerdotale e pastorale, a differenza di altri sacerdoti diocesani che sono stati immediatamente sospesi''. Golser ricorda che anche in Vaticano la Congregazione per la Dottrina della Fede ha esaminato la vicenda di don Giorgio Carli con un rigoroso procedimento canonico, che si e' concluso l'8 gennaio 2010 con il proscioglimento del sacerdote (ed e' noto quanto la Santa Sede sia diventata severa nel valutare vicende di questo genere). ''In questo tempo, in cui la Chiesa ha scelto di perseguire la linea della ''tolleranza zero'' inquesto campo, scelta questa che vede mons. Golser impegnato in prima linea, non si puo'non sottolineare che la motivata e ragionata convinzione circa la totale estraneita' di don Giorgio Carli ai fatti a lui contestati acquisti ancor piu' forza e valore. Invitiamo, quindi, tutti ad accogliere don Giorgio senza riserve nel suo ministero pastorale''.
 
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view post Posted on 21/7/2010, 09:33
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...X1PO_AX103.html

I Freiheitlichen: «Don Giorgio Carli lasci Vipiteno»

Alto Adige — 20 luglio 2010 pagina 22 sezione: PROVINCIA
VIPITENO. L’alta valle Isarco «sembra diventata il posto ideale per offrire nuovi compiti a persone controverse». Lo afferma Thomas Egger, consigliere provinciale dei Freiheitlichen ed ex sindaco, commentando le decisioni - «molto diverse tra loro», come afferma egli stesso - del sindaco Messner di assegnare a Davide Orfino una competenza sulle politiche giovanili e della Curia di nominare parroco don Giorgio Carli. «Entrambe le nomine - dice Egger - portano con sè dei “rischi” e secondo me andrebbero ritirate». Nel caso di don Carli, «anche se la Diocesi è convinta della sua innocenza - così sempre Egger - dovrebbe essere l’obiettivo principale di tutte le parti in causa che la popolazione, e doprattutto bambini e adolescenti, non siano esposti a rischi non necessari. E chi è stato assolto per prescrizione e contemporaneamente condannato al risarcimento danni (è il caso di don Carli, ndr) non rende giustizia a questa richiesta». Per quanto riguarda invece il consigliere comunale Orfino, «estremista di destra», il suo incarico «è una scelta misteriosa del sindaco, che deve essere subito annullata».
 
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view post Posted on 6/9/2010, 12:19
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...X1PO_AX104.html

Vipiteno, oggi prima messa di don Carli

Alto Adige — 05 settembre 2010 pagina 24 sezione: PROVINCIA
VIPITENO. La comunità parrocchiale italiana di Vipiteno si ritroverà questa mattina alle 10.30 nella chiesa Santa Margherita per partecipare ad una messa in onore di don Michele Tomasi, nominato dal vescovo nuovo rettore del Seminario Maggiore di Bressanone, e per accogliere ufficialmente don Giorgio Carli, il sacerdote riabilitato dal Vaticano e dalla Curia diocesana, dopo un ’assoluzione in primo grado per pedofilia, una condanna in secondo grado e una prescrizione in Cassazione, e reintegrato in servizio attivo in qualità di cooperatore nonché di coordinatore per la pastorale italiana a Vipiteno. Questa mattina i due sacerdoti concelebreranno la messa e a conclusione della cerimonia don Tomasi presenterà il suo successore, don Carli, ai fedeli di lingua italiana. «Salutiamo con affetto don Michele, trasferito a Bressanone, e accogliamo con gioia il nuovo coordinatore don Giorgio che sarà attivo in parrocchia da metà settembre», spiega il presidente del consiglio parrocchiale Antonio Buzzini. Contento per l’arrivo di don Carli anche l’assessore Daniele Ferri. «Gli diamo il benvenuto nella nostra comunità». (t.c.)
 
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view post Posted on 10/9/2010, 10:51
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...X1PO_AX102.html

Vipiteno: 250 fedeli per don Carli

Alto Adige — 06 settembre 2010 pagina 14 sezione: PROVINCIA
VIPITENO. Chiesa gremita, con quasi 250 fedeli, ieri mattina a Vipiteno per la prima messa di don Giorgio Carli, il sacerdote riabilitato dal Vaticano e dalla Curia, dopo un ’assoluzione in primo grado per pedofilia, una condanna in secondo grado e la prescrizione del reato in Cassazione. Don Carli, nominato coordinatore della pastorale italiana, è parso emozionato ma non ha fatto alcun cenno alla vicenda giudiziaria che l’ha visto protagonista per anni. Ha ricordato le parole di Madre Teresa di Calcutta per spiegare la sua richiesta di ritirarsi per una settimana a pregare in un’abbazia umbra. «Madre Teresa ha scritto “ho sete“ - ha detto don Giorgio dall’altare - e si è dissetata con la preghiera. Io, per poterlo fare, ho chiesto un permesso, appena arrivato a Vipiteno, a don Michele, che me lo ha concesso. Resterò in clausura per una settimana, perché il segreto e la forza dei cristiani è proprio nella preghiera». Don Michele Tomasi, nominato dal vescovo nuovo rettore del Seminario Maggiore di Bressanone, ha presentato Don Carli ai fedeli. «È un dono - ha detto - che il Signore ha voluto fare alla comunità di Vipiteno». Ben disposto anche il presidente del consiglio parrocchiale Antonio Buzzini. «Caro don Giorgio ti accogliamo con gioia e ti assicuriamo fin d’ora vicinanza e collaborazione». Alla funzione religiosa hanno preso parte il decano Josef Knapp, il sindaco di Vipiteno Fritz Karl Messner e il consigliere comunale del Pdl Davide Orfino. Quest’ultimo non è parso affatto sorpreso dell’accoglienza calorosa riservata dalla comunità a don Giorgio. «C’erano quasi 250 persone e nessuno ha fatto cenno alla vicenda giudiziaria, conclusasi recentemente con la prescrizione del reato». Don Giorgio ha concelebrato la messa. A tratti è parso quasi spaventato, ma al momento di parlare e presentarsi ai fedeli ha ritrovato sicurezza e si è lasciato andare a una battuta. «Sono appena arrivato e ho già chiesto di scappare per una settimana». Alla fine della messa la tensione si è allentata e don Carli ha salutato di persona, fuori dalla chiesa, i parrocchiani uno ad uno. Ha chiacchierato e brindato con un sorso di coca-cola. (m.bon.)
 
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view post Posted on 17/1/2011, 11:34
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Don Carli: la parrocchia chiamata a risarcire

16 gennaio 2011 — pagina 18 sezione: Cronaca
BOLZANO. Don Giorgio Carli, il sacerdote riconosciuto responsabile di abusi sessuali in canonica (e salvato dalla prescrizione sotto il profilo della sanzione penale) tornerà tra meno di un mese davanti ai giudici. La giovane donna che denunciò di essere stata più volte violentata dal sacerdote quando era bambina, lo ha citato in giudizio (assieme ai genitori) per ottenere il pagamento del risarcimento disposto dalla corte di Cassazione a conclusione del processo penale. In tutto 760 mila euro che il religioso dovrebbe sborsare. Don Giorgio non sarà solo in questa nuova disavventura giudiziaria. La famiglia della presunta vittima ha infatti provveduto a citare in giudizio civilmente anche la Parrocchia di San Pio X (nella persona dell’attuale parroco) e la Curia (nella persona del vescovo). Si tratta delle strutture ecclesiastiche che possono essere chiamate in causa in quanto il processo penale riconobbe a carico di don Giorgio anche l’aggravante di aver agito come «ministro di culto». Ricordiamo che la sentenza della Cassazione riconobbe don Giorgio responsabile delle presunte violenze sessuali perpetrate per anni ai danni di una parrocchiana, all’epoca dei fatti bambina. Il sacerdote era stato assolto in primo grado e condannato a 7 anni e mezzo in appello. Fu quest’ultima sentenza ad essere confermata dalla Cassazione. La prescrizione del reato salvò il sacerdote dal carcere ma la Suprema Corte confermò l’obbligo del risarcimento già previsto in sede di appello per la parte lesa. La richiesta di pagamento di 760 mila euro è sostenuta giuridicamente dall’articolo 2043 del codice civile che prevede che «qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno». Ma il contenzioso è stato ora allargato alla Parrocchia di San Pio X e alla Curia per effetto dell’articolo 2049 sempre del codice civile riguardante la responsabilità del datore di lavoro in merito ai danni provocati con fatti illeciti da dipendenti diretti. Parrocchia e Curia, dunque, vengono considerate responsabili in solido in quanto gli abusi sarebbero avvenuti nell’espletamento del ruolo di educatore religioso del sacerdote. Alla causa civile si è arrivati dopo le numerose richieste di pagamento avanzate dalla presunta parte lesa e rimaste inevase.
Gli avvocati di don Giorgio Carli hanno sempre opposto un secco no a qualsiasi ipotesi di transazione. «Non ci sarà alcun risarcimento, la controparte troverà pane per i suoi denti. Un eventuale coinvolgimento della Curia non sarà facile perchè sarebbe necessario dimostrare una sorta di consapevole responsabilità» sottolinea l’avvocato Alberto Valenti. (ma. be.)

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...Z6PO_AZ604.html
 
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view post Posted on 9/2/2011, 14:15
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Bolzano: Don Giorgio Carli torna sotto processo

9 febbraio 2011 di Superdan75 Lascia un commento

BOLAZANO. Il caso Don Giorgio torna al vaglio della magistratura. Questa volta in sede civile. La prima udienza della causa avviata dalla giovane donna che, all’epoca in cui era bambina, avrebbe subìto violenze sessuali a ripetizione per 4 anni e mezzo, è fissata per domani davanti al giudice Pappalardo. La citazione in giudizio per ottenere il pagamento del risarcimento (750 mila euro) disposto dalla giustizia penale riguarda non solo il sacerdote (che venne in seguito assolto in pieno nel corso del processo canonico) ma anche la Diocesi (nella persona del vescovo) e la Parrocchia di San Pio X (nella persona dell’attuale parroco). Si tratta delle strutture ecclesiastiche che, secondo le parti lese (la donna ed i suoi famigliari patrocinate dall’avvocato Gianni Lanzinger) possono essere chiamate in causa in quanto il processo penale riconobbe a carico di don Giorgio l’aggravante di aver agito come «ministro di culto». Sarà proprio questo uno dei punti più controversi della causa. La Diocesi sarà difesa dall’avvocato (e professore universitario) Roland Riz, uno dei professionisti nel campo forense più apprezzati e preparati. Saranno della partita anche l’avvocatessa De Guelmi (in difesa della Parrocchia) e l’avvocato Lazzerini (in difesa di don Giorgio Carli). I promotori della causa, ovviamente, chiedono che don Giorgio (ed in sua sostituzione le strutture ecclesiastiche) sia condannato a far fronte concretamente al risarcimento confermato in sede penale con sentenza definitiva ed irrevocabile. GLi avvocati di difesa si opporranno con almeno quattro punti di contestazione giuridica delle pretese di liquidazione della somma. In primo luogo verrà contestato che la sentenza della Cassazione possa avere carattere di esecutività sotto il profilo degli obblighi risarcitori. A tal proposito dovrà anche essere valutata l’eventuale prescrizione che potrebbe essere subentrata anche in sede civilistica. (ma.be.)


http://raffaellidaniel.wordpress.com/2011/...sotto-processo/

 
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view post Posted on 10/2/2011, 16:08
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Pedofilia: rinviato al 2012 processo civile contro Don Carli
Giudici dovranno decidere su risarcimemto di 700 mila euro
10/02/2011 12:20
(ANSA) - BOLZANO, 10 FEB - E' stato subito rinviato, a gennaio 2012, il processo civile contro don Giorgio Carli, il sacerdote bolzanino dapprima condannato e poi prosciolto per prescrizione in Cassazione dall'accusa di avere abusato di una parrocchiana, minorenne all'epoca dei fatti. Il processo civile, che dovra' decidere sul risarcimento di 700 mila euro disposto dalla giustizia penale, proseguira' solo il 24 gennaio 2012. I giudici hanno comunque respinto la richiesta di prescrizione presentata dalla difesa. (ANSA).


http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia...3&id_news=96334
 
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view post Posted on 8/11/2011, 09:34
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La Diocesi non paga per don Carli

La Curia resiste in tribunale: non possiamo rispondere degli atti di un sacerdote



BOLZANO. Sul caso don Giorgio la Chiesa non è disposta a trattare e ha deciso di affrontare il processo avviato in sede civile con una posizione radicale che può essere sintetizzata in due punti: noi crediamo che i presunti abusi sessuali sulla ragazza non siano mai avvenuti ma se anche fossero avvenuti il solo responsabile è lo stesso don Giorgio perchè a parrocchia e diocesi non è imputabile nulla.

Il procedimento radicato in sede civile a seguito del mancato pagamento del risarcimento stabilito dalla Corte di Cassazione nel processo penale dovrà chiarire proprio chi può essere considerato responsabile in solido di fatti che in sede penale sono già stati accertati con sentenza ormai passata in giudicato. In sostanza il processo civile (che dopo la prima udienza è stato aggiornmato addirittura al 24 gennaio 2013) deve semplicemente stabilire chi può essere considerato responsabile civile oltre allo stesso don Giorgio i cui legali hanno sempre risposto picche ai vari precetti di pagamento.

Come si ricorderà in sede penale la Corte di Cassazione stabilì che le violenze sessuali ai danni della bambina (che all'epoca frequentava la parrocchia di San Pio X) ci furono ma - sotto il profilo penale - il prete venne salvato dalla prescrizione. In effetti la Cassazione riscontrò in sentenza l'avvenuta prescrizione ma non annullò la sentenza di secondo grado (che condannava don Giorgio a sette anni e mezzo di reclusione).

Risultato: la Cassazione stabilì che don Giorgio non doveva scontare neppure un giorno di reclusione (perchè il r
eato è prescritto) ma che avrebbe dovuto risarcire la parte lesa e le parti civili. Un conto salato: 760 mila euro. Cinquecento mila euro dovrebbero essere versati alla ragazza denunciante, cento mila euro a testa dovrebbero andare ai due genitori, 60 mila euro dovrebbero servire a risarcire le spese di costituzione di parte civile. I diversi atti di precetto inviati a don Giorgio per sollecitare il pagamento non hanno sortito alcun effetto. «Da parte della Chiesa - rivela l'avvocato Gianni Lanzinger, legale della ragazza che denunciò gli abusi - non è mai arrivata una sola proposta».

E' una posizione anomala rispetto alla strategia seguita in occasione di altri scandali sessuali che hanno coinvolto sacerdoti della Chiesa di Roma. «Forse anche perchè qui - spiega l'avvocato - non si avverte alcuna pressione da parte dell'opinione pubblica e dei fedeli». Don Giorgio, dunque, non paga perchè non ha nulla. Il processo in sede civile dovrà a questo punto stabilire se parrocchia e diocesi possano essere considerati responsabili civili e dunque essere chiamati a rispondere del comportamento del prete in qualità di «Ministro di culto» (aggravante riconosciuta in via definitiva nella sentenza della Cassazione).

«In sostanza - spiega ancora l'avvocato Gianni Lanzinger - noi sosteniamo che la Chiesa è un corpo che agisce attraverso i propri organi. E' evidente che un sacerdote opera per conto della Chiesa e non bisogna dimenticare che gli abusi avvennero nell'ambito dell'attività ecclesiastica in quanto la bambina andava in canonica per seguire la catechesi». Per difendersi e non essere chiamata a far fronte in solido al risarcimento già quantificato, la diocesi (difesa dall'avvocato Roland Riz) sta invece cercando di disconoscere l'attività di don Giorgio: che dunque, di fatto, in questa vicenda è sempre più solo, in quanto non solvibile.


http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/1...n-carli-5245689
 
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Sentenza epocale in Italia sancisce la responsabilità ecclesiastica

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Tutta la ricostruzione della lunga vicenda processuale di don Carli: https://laici.forumcommunity.net/?t=25579021

www.telepordenone.tv/news_detail/10265.aspx

CONDANNATA LA CHIESA DI BOLZANO A RISARCIRE PER LE AZIONI DEL PRETE PEDOFILO

27 agosto 2013

La sezione civile del tribunale di Bolzano ha condannato la diocesi e la parrocchia San Pio X di Bolzano al risarcimento di complessivamente 700.000 euro, oltre agli interessi legali, per il caso don Giorgio Carli. Nel 2009 il sacerdote bolzanino era stato prosciolto per prescrizione in Cassazione dall'accusa di abusi sessuali nei confronti di una parrocchiana minorenne all'epoca dei fatti. In secondo grado era invece stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione.
 
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http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/0...carli-1.7642590


Pedofilia: la Diocesi deve risarcire 700 mila euro per il caso don Carli

Alla ragazza (oggi adulta) che denunciò le violenze subite vanno 500 mila euro e ai genitori 100 mila euro ciascuno

BOLZANO. La prima sezione civile del tribunale di Bolzano ha condannato la diocesi di Bolzano e Bressanone e la parrocchia San Pio X di Bolzano al risarcimento di complessivamente 700.000 euro, oltre agli interessi legali, per il caso don Giorgio Carli. Nel 2009 il sacerdote bolzanino era stato prosciolto per prescrizione in Cassazione dall'accusa di abusi sessuali nei confronti di una parrocchiana minorenne all'epoca dei fatti. In secondo grado era invece stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione.

Secondo la sentenza della sezione civile del Tribunale di Bolzano, alla ragazza ormai adulta spettano 500mila euro, mentre i suoi genitori dovranno ricevere 100mila euro ciascuno. Diocesi e parrocchia dovranno farsi ora carico, in solido fra loro, del risarcimento stabilito ancora dalla sentenza di secondo grado. Don Carli, 48 anni, si è sempre professato innocente.

Il 14 luglio 2003 il religioso fu arrestato con l'accusa di violenza sessuale continuata ai danni della giovane donna, all'epoca dei fatti una bambina, che il sacerdote avrebbe violentato per cinque anni, dai nove ai quattordici, nella canonica della quale era cappellano. Ad una assoluzione in primo grado era seguita una clamorosa condanna in Corte d'appello e poi il proscioglimento per prescrizione dalla Cassazione. «La sentenza - ha detto il legale della donna, l'avvocato bolzanino Gianni Lanzinger - è probabilmente la prima di questo genere in Italia e consente, almeno in parte, una forma di risarcimento morale».
 
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http://www.poliziaedemocrazia.it/live/inde...idArticolo=2294

L'Opinione dell'Avv. Nino Marazzita
Il peccato nascosto
di a cura di Eleonora Fedeli

Dagli Stati Uniti alla Germania, dall’Irlanda
all’Italia. Migliaia di casi coperti
dal silenzio, nascosti sotto una coltre
di omertà e ipocrisia. La Chiesa fa un passo
indietro e condanna i responsabili degli abusi
sessuali: è vero pentimento o solo
preoccupazione per la perdita di credibilità?


E’ la vigilia di Pasqua del 1989 quando don Giorgio Carli, prete per mestiere, adocchia Alice, una bambina di nove anni che frequenta la parrocchia di San Pio X a Bolzano. Alice è una bambina allegra, simpatica e curiosa, una delle più piccole del gruppo di ragazzini che frequentano le lezioni di catechismo propedeutiche alla Prima comunione. Ogni settimana don Carli, prete giovane e dinamico, accompagna i suoi piccoli allievi nei loro primi contatti con Dio, spiegando loro il Vangelo e i sacramenti. Fa quello che ogni prete dovrebbe fare, insomma, se non fosse che con Alice decide di intraprendere quello che lui definisce un «percorso educativo individuale». Questo percorso, spiega don Carli alla piccola Alice, è destinato solamente alle persone speciali: «sei un frutto prezioso» le dice il prete, «io ti darò il seme e tu presto sarai un albero. E’ Dio a volere questo».
Inizia da qui la terribile storia di molestie e di abusi che Alice, venti anni dopo, racconta in oltre cinquecento pagine di deposizione, fitte di dettagli raccapriccianti, di paure e di sofferenze, dolori e ferite dell’anima. Leggendo alcuni estratti di questa confessione si rimane colpiti dall’abilità del prete di insinuarsi nella mente della bambina, piegando il significato delle parabole religiose a ignobili allusioni sessuali: «guarda», le dice il prete aprendo la patta dei pantaloni, «si alza e si abbassa. Proprio come nel discorso del seme, che da una cosa piccolina può nascerne una più grande». Con le sue attenzioni e i suoi gesti premurosi, don Carli riesce in breve tempo ad instaurare con la bambina un rapporto di fiducia e di dipendenza. Alice fa tutto quello che il prete le dice di fare, compreso mentire ai suoi genitori: «meglio star zitti», si raccomanda, spiegandole che qualcuno si sarebbe potuto risentire di tutto quel tempo che dedicava solo a lei. In fondo, le ripeteva don Giorgio, essere speciali comportava dei sacrifici: se Abramo era disposto a uccidere suo figlio per assecondare la volontà di Dio, cos’erano a confronto una piccola bugia e un po’ di tempo in meno con i suoi genitori?
Alice, in effetti, dovette sentirsi davvero preziosa, soprattutto quando don Carli le chiede di prendere il messale in mano. A nessun bambino era concesso un simile privilegio, quindi non se lo lasciò ripetere due volte. Il messale era molto pesante e il prete le intimava di non farlo cadere, altrimenti Dio si sarebbe arrabbiato moltissimo. Così, mentre Alice è immobile e il suo corpicino è tutto teso nello sforzo di reggere quel librone pesante, don Giorgio si approfitta di lei che non può muoversi, immobile sotto lo sguardo severo di Dio.
Alice viene violentata e abusata per almeno altri cinque anni. Per altri quindici ha tenuto sepolti dentro di sé quei ricordi terribili. Poi, un giorno, ha deciso di raccontare tutta la verità. In questa vicenda, però, la verità è valsa a poco. Dopo tre diverse fasi processuali, quando ormai la vicenda giudiziaria volge al termine, nonostante le responsabilità siano state accertate e le testimonianze riconosciute autentiche, don Carli continua indisturbato a celebrare la messa e a insegnare il catechismo a tutti quei bambini che si apprestano a fare la Prima Comunione. Infatti, grazie alla legge n. 251 approvata il 5 dicembre 2005 dal governo Berlusconi, nota come legge ex Cirielli, i reati di don Carli sono caduti in prescrizione.

Nella vicenda di Alice (il nome è di fantasia, naturalmente) stupisce l’abilità del prete di circuirla, di assoggettarne la mente alla sua volontà, di piegarla ai suoi desideri.
Don Carli mette in atto una tecnica tipica dei pedofili che operano all’interno della Chiesa: usa lo strumento di Dio, dei Vangeli, dei sacramenti. I preti, poi, sono gli unici capaci di sostituirsi veramente ai genitori. La loro è una qualifica superiore a quella di una madre e di un padre: la figura genitoriale, infatti, è una figura naturale, mentre quella del prete, intermediario tra Dio e i fedeli, è ufficiale, sovrannaturale.

Nei suoi racconti, Alice parla di stupri talmente violenti che la costringevano a tamponare il sangue con pezzi di carta. Una volta arrivata a casa, poi, li buttava nel water e nessuno si accorgeva di niente. Mi chiedo, però, come sia possibile non notare nulla di strano in una bambina che pochi minuti prima aveva subito simili abusi.
In questi casi i bambini diventano estremamente furbi, perché si sentono colpevoli. Sono loro che si devono proteggere, nascondere dai genitori. Sono loro ad aver sbagliato. Una volta un bambino, interrogato a proposito di un fatto di pedofilia, mi ha detto di volersi costituire dai Carabinieri, di voler andare in carcere. Io, stupito, gli chiesi perché: voleva essere punito per aver avuto rapporti con un prete.
 
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view post Posted on 29/8/2013, 06:37
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28 AGO 2013 18:56
MIRACOLO! PER LA PRIMA VOLTA, LE DIOCESI DI BOLZANO E BRESSANONE DOVRANNO RISARCIRE UNA VITTIMA DI ABUSI
Il tribunale di Bolzano ha condannato la Curia a sborsare 700 mila euro alla vittima di un sacerdote pedofilo, don Giorgio Carli, che prima fu assolto e poi condannato in appello - E ora la Chiesa trema: negli Stati Uniti, a forza di subire querele, molte diocesi sono fallite…

Gian Guido Vecchi per "Corriere della Sera"

La diocesi di Bolzano e Bressanone e la parrocchia bolzanina San Pio X sono state condannate per responsabilità «oggettiva» a risarcire (700 mila euro più le spese legali) la vittima di abusi pedofili commessi - ma il caso è controverso - da un loro sacerdote. Ai legali della vittima e alla stessa Cei non risultano precedenti del genere in Italia: la sentenza, contro la quale peraltro si annuncia il ricorso della Curia, diventa un precedente ed evoca piuttosto le cause che negli Usa hanno mandato in fallimento diverse diocesi.
Pedofilia Chiesa - BambinoPedofilia Chiesa - Bambino

La decisione della prima sezione civile del tribunale di Bolzano riguarda il caso di don Giorgio Carli, assolto in primo grado «perché il fatto non sussiste», condannato a sette anni e mezzo in appello e infine protagonista di una sentenza che fece discutere: la Cassazione nel 2009 lo prosciolse perché era intervenuta la prescrizione del reato e insieme lo condannò al risarcimento delle parti lese.
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Tecnicamente innocente ma anche colpevole e viceversa, secondo le interpretazioni. Un caso divenuto famoso perché la vittima, una donna che denunciò di essere stata violentata tra i 9 e i 14 anni, aveva ricostruito le violenze da adulta, nel corso di 350 sedute di psicanalisi con un metodo chiamato «distensione meditativa» simile all'ipnosi. Don Carli venne arrestato nel 2003, quattordici anni dopo i fatti denunciati. La diocesi ha sempre difeso l'innocenza del sacerdote.

Della vicenda si occupò anche il Vaticano: il processo canonico della Congregazione per la dottrina della fede si è concluso l'8 gennaio 2010 con il proscioglimento di don Carli.
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Al di là dell'entità del risarcimento (500 mila euro alla donna, 200 mila ai genitori), l'essenziale sono le motivazioni della sentenza. Per il tribunale civile diocesi e parrocchia sono responsabili in base all'articolo 2049 del codice civile, quello che riguarda la «responsabilità dei padroni e dei committenti».
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Si chiama «rapporto di preposizione» e non è solo «di tipo aziendale», scrivono i giudici: i sacerdoti «agiscono in esecuzione del mandato canonico loro affidato». Il parroco aveva affidato a don Carli il catechismo dei ragazzini. Così diocesi e parrocchia hanno una responsabilità «di tipo oggettivo» perché «a capo degli enti ecclesiastici» in questione «vi sono il parroco e il vescovo, ai quali il diritto canonico attribuisce determinati poteri-doveri di direzione, vigilanza e controllo». E per questo vengono condannate al risarcimento, assieme a don Carli.

Per i legali della donna la sentenza «consente, almeno in parte, una forma di risarcimento morale». La diocesi si dice invece «sorpresa e delusa» e ribatte: «Risulta incomprensibile il motivo per cui si venga chiamati al risarcimento civile dei danni, dopo che nessuno è stato condannato». In tutto questo, il paradosso è che proprio la diocesi di Bolzano è all'avanguardia nella lotta contro la pedofilia nel clero: dal 2010, unica in Italia, ha nominato un «responsabile diocesano per le molestie» con tanto di sezione nel sito internet e mail ([email protected]) per inviare le denunce.

Edited by GalileoGalilei - 30/8/2013, 07:24
 
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