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Don Carli condannato per pedofilia su bimba di 9 anni. Gli danno parrocchia con bambini a Vipiteno, Salvato dalla galera per prescrizione, condannato a risarcimento, pagato dalla curia di Bolzano

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GalileoGalilei
view post Posted on 17/4/2008, 11:47 by: GalileoGalilei
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Don Giorgio Carli

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http://www.vivicentro.org/don-guido-carli-...llo-vt8132.html

condanna in appello per sacerdote 44enne



BOLZANO - Due anni fa era stato assolto in primo grado, ma oggi la Corte d'Appello di Bolzano ha ribaltato la sentenza, arrivata dopo otto ore di Camera di Consiglio. Don Giorgio Carli, un sacerdote di 44 anni, è stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una sua ex parrocchiana, oggi 28enne, ma minorenne all'epoca dei presunti stupri. La giovane aveva rimosso le violenze, che sarebbero successivamente riemerse durante una lunga serie di sedute psicanalitiche, che le hanno causato diverse sofferenze fisiche e psicologiche.

Giovedì, 17 Aprile : 2008


Don Carli,

la cronaca del processo


di Mario Bertoldi (Alto Adige)

Otto ore di camera di consiglio, poi il verdetto d'appello tanto atteso: don Giorgio Carli è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale continuata e condannato a sette anni e mezzo di reclusione, 500 mila euro di risarcimento alla parte lesa (la ragazza che lo ha accusato a seguito dei ricordi emersi dopo una lunga psicoterapia), 100 mila euro di risarcimento ad ognuno dei genitori, 60 mila euro di rimborso per le spese di costituzione di parte civile, interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Erano le 22.38 di ieri sera quando il presidente Manfred Klammer ha letto in aula la sentenza che ribalta completamente il verdetto di primo grado. Don Giorgio, impassibile sino a quel momento e molto tranquillo per tutto il processo, ha accusato il colpo. Gli occhi si sono improvvisamente arrossati, specchio di una disperazione interiore che probabilmente lo ha sopraffatto. A pochi metri piangevano, ma di gioia, la ragazza accusatrice, il suo fidanzato, i genitori che si sono ritrovati uniti in un abbraccio di liberazione. Un paio d'anni fa, in occasione del processo di primo grado, le stesse scene si erano proposte a fronti invertiti. Ora il caso finirà probabilmente in Cassazione. In tribunale don Giorgio era stato assolto, ieri sera in corte d'appello è stato condannato. Cosa è cambiato tra un giudizio e l'altro? Semplicemente la valutazione che i magistrati hanno dato sulla credibilità della ragazza. E' stato il racconto della denunciante a condannare il sacerdote, pure stimato da molti fedeli, alcuni dei quali hanno atteso in aula il verdetto sino a tarda ora. Nel processo di secondo grado i giudici non hanno avuto la possibilità di elaborare in «presa diretta» tutti gli elementi della vicenda. Il processo d'appello non prevede la riapertura della fase istruttoria in aula, nessun testimone ha raccontato la sua verità davanti ai nuovi giudici. La Corte ha dovuto semplicemente metabolizzare i mille aspetti contradditori di questa vicenda processuale in due giorni di «full immersion» tra requisitorie e arringhe di diverse ore. Questo è il processo d'appello. Pubblico ministero e parti civili sono stati probabilmente più convincenti degli avvocati difensori e per don Giorgio si è aperto il baratro. Quello di ieri sera è stata una delle sentenze più sofferte degli ultimi anni. Lo dimostrano le otto ore che si sono rese necessarie per arrivare al verdetto, dimostrazione di una posizione non unitaria del collegio giudicante. Per ore ore il destino processuale di don Giorgio è rimasto in bilico. Verso le 21.45 i dubbi del terzo componente il collegio si sono sciolti. Non poteva essere diversamente per un processo fortemente indiziario ove l'imputazione nasce dall'interpretazione di un sogno (la violenza sessuale di alcuni marocchini davanti al bar «San Giorgio») di una ragazza da tempo in cura psicoanalitica per disturbi psicosomatici. Fu la correlazione tra il nome del bar ed il passato parrocchiano (a San Pio X) della presunta parte lesa a far decollare i primi sospetti a carico di don Giorgio sino a quando la ragazza, sempre a seguito delle cure, sembrò recuperare ricordi che aveva inconsciamente rimosso per lo shock subito. E' in quel contesto che la ragazza iniziò a raccontare gli stupri a ripetizione (per quasi quattro anni) subìti in parrocchia a San Pio X e in altre strutture ecclesiastiche durante colonie estive a Caoria e a Siusi. Non solo. La ragazza raccontò anche di essere stata violentata per due anni nei bagni della scuola media «Alfieri» da un compagno di classe e disse che negli stupri in parrocchia fu coinvolto anche un amichetto dell'epoca (oggi giovane adulto) obbligato a violentarla mentre il sacerdote filmava le scene indossando un paio di guanti in pelle nera. Racconti del terrore che non trovarono mai riscontri oggettivi esterni. Anche il ragazzo superteste negò. Il racconto della ragazza, però, ora è stato ritenuto attendibile per assenza di contraddizioni e per don Giorgio è stata la fine.


I giudici della Corte d'Appello pronunciano la condanna

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Edited by GalileoGalilei - 27/5/2008, 13:28
 
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