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Nascosto a Roma don Alessandro De Rossi arrestato per pedofilia in Argentina. Sesso di gruppo con minori, Picchiato e nascosto ai Parioli per "motivi di salute". Respinta estradizione per mancanza di indizi

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view post Posted on 3/1/2015, 03:53
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Picchiato e nascosto ai Parioli per "motivi di salute". Scarcerato per mancanza di indizi

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Lo avevano picchiato e mandato in ospedale nel 2013. Poi era emerso che faceva orge con ragazzini. E lo avevano trasferito a Roma per "motivi di salute". I motivi di salute sarebbero la solenne bastonatura. Papa Francesco e il portavoce del Vaticano mons. Lombardi non ce la raccontano giusta. Non crediamo alle loro palle. Non crediamo che il papa argentino e il Vicariato di Roma non sappiano nulla, come sostengono.

www.affaritaliani.it/roma/sesso-di-...a-02012015.html
Sesso di gruppo in sacrestia. Arrestato il parroco dei Parioli
La Squadra Mobile ammanetta il parroco di San Luigi Gonzaga ai Parioli, raggiunto da mandato di cattura internazionale per pedofilia e corruzione di minorenne. Era sacerdote nella regione argentina di Salta. E' accusato di aver praticato anche sesso di gruppo
Venerdì, 2 gennaio 2015 - 16:03:00

Aveva lavorato come parroco in Argentina, nella provincia di Salta nell'estremo nord occidentale del Paese. E qui che il sacerdote, all'epoca dei fatti, parroco in uno dei 23 dipartimenti amministrativi della regione, ha compiuto abusi sessuali su una serie di ragazzi, arrivando addirittura ad organizzare orge di gruppo.
Ora il parroco, da alcuni anni riparato in Italia, è stato arrestato in una chiesa romana, lo scorso 31 dicembre, ma la notizia è trapelata solo nella tardissima mattinata del 2 gennaio. L'arresto è stato eseguito dagli agenti della Squadra Mobile, perché era pendente su di lui un ordine di carcerazione emesso dalle autorità argentine.
Sui documenti trasmessi a Roma dal governi argentino, si fa riferimento chiaramente a una condanna per abusi sessuali nella parrocchia e corruzione di minorenne. Sono già in corso le pratiche per l'estradizione immediata.
www.lastampa.it/2015/01/02/italia/c...9EO/pagina.html

Abusi su minori, sacerdote arrestato a Roma
È un italiano di 46 anni. L’uomo è accusato di aver abusato sessualmente di alcuni minori quando era parroco in Argentina

02/01/2015
Da sacerdote missionario ad autore di abusi sessuali su minorenni. È la pesante accusa con cui è stato arrestato dalla polizia un sacerdote romano di 46 anni, don Alessandro De Rossi, attualmente parroco di San Luigi Gonzaga nel quartiere Parioli a Roma. Il religioso avrebbe abusato di alcuni minori quando era parroco in una chiesa nella provincia di Salta, nel nord-ovest dell’Argentina, inducendoli anche a praticare sesso di gruppo.

Don Alessandro, su cui da qualche giorno pendeva un mandato di cattura internazionale delle autorità argentine, è stato arrestato lo scorso 31 dicembre dagli agenti della Squadra Mobile. Il sacerdote è ritenuto responsabile di aver «corrotto» dei minorenni e averne abusato sessualmente all’interno dei locali parrocchiali convincendoli anche a rapporti di gruppo.

Le violenze risalirebbero ad alcuni anni fa, tra il 2009 e il 2010, quando era parroco della chiesa Maria Medianera de Todas Las Gracias, nel quartiere Islas Malvinas di Salta. Il suo percorso in Argentina è durato sei anni. Una scelta maturata per stare accanto ai più deboli. Lì ha anche riaperto una chiesa rimasta chiusa per un lungo periodo dopo l’assassinio del parroco. Per realizzare progetti in favore dei bambini più vulnerabili è stato tra i promotori dell’ associazione «Salta sul mondo onlus».
Al suo ritorno in Italia, in un’intervista dell’ottobre 2013 pubblicata sul sito della diocesi di Roma, RomaSette, raccontava la sua missione dicendo: «Ho trovato tanta fame e sete di Dio e ho puntato a dare valore alle persone, soprattutto ai ragazzi: far conoscere loro un Dio che ti ama così come sei e aiutarli ad avere delle opportunità future».

Poi scherzando aggiungeva: «Stavo a duemila km dal cardinale Bergoglio, ma non l’ho conosciuto purtroppo» e raccontava delle forti diseguaglianze tra «un centro piccolo e ricco e la periferia grandissima e di una povertà estrema». E ancora, il problema del machismo e della mancanza di prospettive per i giovani, «tanto che molti di loro si suicidano per la disperazione».

Stupore oggi tra i parrocchiani della chiesa nel quartiere di Roma Nord, dove don Alessandro era parroco da settembre 2013. Alcune persone si sono radunate davanti all’ingresso commentando l’accaduto. «Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere - spiega un’anziana - mi sembrava una persona seria. Dicevano che in sud America ha anche rischiato la vita, ha corso numerosi pericoli per aiutare gli altri». Due anni fa l’agenzia cattolica argentina Aica segnalava un suo ricovero in un ospedale di Salta dopo essere stato aggredito a pugni in testa da un giovane che gli chiedeva denaro e cibo. Dopo l’episodio il parroco aveva chiesto un periodo di riposo, ma non aveva voluto lasciare la città.

www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/pr...e/1096677.shtml

Roma, parroco arrestato per abusi su minorenni

Parroco arrestato a Roma per abusi sui minori: la chiesa S. Luigi Gonzaga in cui prestava servizio
Roma, attentato in una chiesa di Primavalle distrutta la casa del parroco Roma, attentato esplosivo contro parroco anti-droga a Primavalle Parroco arrestato a Roma per abusi sui minori: la chiesa S. Luigi Gonzaga in cui prestava... Padova, filma gli incontri hot col prete e chiede 10mila euro: magrebino arrestato Roma, abusi e botte a 13enne: fermato il fratello Arezzo, abusi su 22 bimbi dell'asilo: accusato il bidello Roma, attentato in una chiesa di Primavalle distrutta la casa del parroco Roma, attentato esplosivo contro parroco anti-droga a Primavalle Parroco arrestato a Roma per abusi sui minori: la chiesa S. Luigi Gonzaga in cui prestava... Padova, filma gli incontri hot col prete e chiede 10mila euro: magrebino arrestato Roma, abusi e botte a 13enne: fermato il fratello
E' stato arrestato dalla polizia a Roma un sacerdote accusato di abusi sessuali su minorenni. Il prelato, parroco di una chiesa della Capitale, è stato fermato il pomeriggio del 31 dicembre in quanto ricercato in ambito internazionale perché colpito da un ordine di carcerazione emesso dalle autorità argentine.

Parroco arrestato a Roma per abusi sui minori: la chiesa S. Luigi Gonzaga in cui prestava servizio

Ecco chi è Si tratta di Alessandro De Rossi, 46 anni. Dallo scorso dicembre sul sacerdote pendeva un mandato di cattura a livello internazionale per abusi sessuali aggravati. Per alcuni anni sacerdote «fidei donum» in Argentina nella Diocesi di Salta, De Rossi era stato nominato il 1° settembre 2013 parroco nella chiesa San Luigi Gonzaga in via di Villa Emiliani ai Parioli.

Gli abusi Il sacerdote è ritenuto responsabile di avere corrotto dei minorenni e di averne abusato sessualmente all'interno dei locali parrocchiali nel periodo in cui esercitava le sue funzioni nella parrocchia argentina Maria Medianera de todas las gracias, nel quartiere Islas Malvinas di Salta, inducendoli anche a praticare sesso di gruppo.

Il mandato di cattura è stato emesso dal giudice argentino Diego Rodriguez Pipino, e quindi trasmesso all'Interpol. All'inizio del 2013, l'agenzia cattolica argentina Aica segnalava il ricovero del sacerdote, il 20 gennaio, in un ospedale della città dopo essere stato aggredito a pugni in testa da un giovane di meno di 30 anni, che gli chiedeva denaro e cibo. Dopo l'aggressione il parroco aveva chiesto un periodo di riposo, ma non ha voluto lasciare la città in cui si era trasferito nel 2008, dove si occupava di assistenza ai giovani tossicodipendenti.

www.aica.org/4856-un-sacerdote-misi...ado-en-una.html

Un sacerdote misionero quedó internado tras ser golpeado en una parroquia de Salta
Jueves 24 Ene 2013 | 12:16 pm« Volver

El padre De Rossi, junto a jóvenes de la comunidad ver más
Salta (AICA): El presbítero Alessandro De Rossi, párroco de María Medianera de Todas las Gracias, terminó internado en un hospital de la capital de Salta tras haber sido agredido por un joven que se le había acercado en primera instancia para pedirle dinero y comida. Ahora permanece en reposo en un hotel de la ciudad, y según él mismo declaró, “angustiado y asustado” por la situación que debió pasar. No obstante, adelantó que no abandonará la parroquia del barrio Islas Malvinas.
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El presbítero Alessandro De Rossi, sacerdote italiano, párroco de María Medianera de Todas las Gracias, terminó internado en un hospital de la capital de Salta tras haber sido agredido el pasado domingo 20 por un joven que se le había acercado en primera instancia para pedirle dinero y comida.

Según indicaron medios locales, el sacerdote permanece en reposo en un hotel de la ciudad, y según él mismo declaró, “angustiado y asustado” por la situación que debió pasar. “El sacerdote está bien, está en un hotel con un amigo y sin lesiones graves. El nombre del hotel permanece en reserva, pero los allegados lo sabemos y podemos ir a visitarlo cuando queramos”, contó un fiel de la comunidad a AICA.

Según relató, el párroco se hallaba alrededor de las 20.45 en el frente de la parroquia, ubicada en la calle San Martín y el pasaje Torino, en el barrio Islas Malvinas, a la espera de un amigo que lo acompañaría a cenar. En el ínterin, un joven –al que describió como “no mayor de 30 años”- se le acercó a pedirle dinero.

“Yo no tenía dinero y por eso me di vuelta para darle un poco de mercadería. En ese momento me golpeó en la cabeza y después en la cara. Me pedía plata y de un momento a otro se fue y dejó la puerta abierta”, relató el presbítero.

Tras la agresión, el sacerdote, que conoció Salta en 2002 y finalmente se mudó en 2008, decidió retirarse de las actividades por un tiempo para descansar, aunque afirmó que continuará con la comunidad que el arzobispo le asignó. “No quiero dejar a la comunidad, estoy muy encariñado con la gente y quiero quedarme. Necesito un descanso para encontrar paz y pienso salir de la provincia por algunos días, pero no voy a volver a Italia”, relató a un matutino provincial.

A pesar del retiro momentáneo del sacerdote, la comunidad parroquial seguirá atendida con otros sacerdotes del clero arquidiocesano. “El padre habló con amigos y ya se organizaron para cubrir las misas”, relató a esta agencia Ezequiel Chocobar, un joven que permanece estos días como sereno del templo y asiste todas las mañanas para mantener las instalaciones.

La labor del cura De Rossi
Los vecinos del barrio Islas Malvinas señalaron que el sacerdote “trabaja con dedicación” en la comunidad, y especialmente en la asistencia a jóvenes con adicciones.

La parroquia María de la Medianera de Todas las Gracias cuenta con un centro deportivo donde los jóvenes realizan diferentes actividadesPicchiato e. También tiene una sala de informática en la que se dictan cursos y una juegoteca para los más pequeños.

Se inició la investigación
El religioso realizó la denuncia en la comisaría del barrio Asunción y efectivos de la Brigada de Investigaciones ya trabajan para encontrar al agresor. “Me mostraron varias fotos para ver si lo reconocía, pero no era ninguno de ellos, nunca antes lo había visto por el barrio. El trabajo en la zona es muy difícil, pero yo estoy encariñado con la gente”, expresó.+

www.mdzol.com/mobile/mobile/578952/

27 de Diciembre de 2014 09:30
Piden captura internacional de un cura acusado de abuso sexual

Se trata del sacerdote Alessandro De Rossi , quién se desempeñaba en una iglesia de Salta.
por MDZ
Alessandro De Rossi, sacerdote que se desempeñaba en Salta, está siendo buscado a nivel internacional, por abuso sexual agravado.
El cura desarrollaba su actividad desde hace 5 años en la vicaria Islas Malvinas, más conocida como María Medianera de Todas las Gracias.
El juez de Garantías Diego González Pipino, dictó la orden de detención y la extradición de De Rossi, imputado en el delito de abuso sexual agravado, en un número aún no detrminado de víctimas.
El hecho salio a la luz en la noche del martes y madrugada del míercoles, con numerosos allanamientos en distintos domicilios.
De acuerdo a los trascendidos se conoció que en los domicilios se buscaba material informático incluídas fotos o datos que permitan relacionarlo con los hechos en los que se lo involucran.
Las fuentes consultadas aseguraron que la orden de extradición y la detención se dictó en virtud que se tiene la sispecha que el imputado, podría estar en Roma.
Al respecto cabe acotar que se libraron oficios a la Cancillería, Gendarmería Nacional, la Policía Federal, la Policía de Seguridad Aeroportuaria e Interpol.
Por lo grave de la acusación y como la investigación sigue en marcha, no se brindaron detalles, sobre quien eefctuó la denuncia y que catidad de víctimas podrían estar involucradas.
El agravamiento de la causa, está dado por la responsabilidad de su función en la protección y cuidado de quienes el supuestamente habría convertido en sus víctimas.
Se supo que De Rossi es oriundo de Roma, y estaba cumpliendo un destino en esta Provincia.

www.santafe.derf.com.ar/despachos.a...s-en-salta.html

Detienen en Roma a un cura acusado por abuso de menores en Salta

02 de enero de 2015 (la prensa-DERF) Hora: 19:35


Se trata del italiano Alessandro De Rossi, imputado por el delito de abuso sexual agravado mientras cumplía funciones en la vicaría María Medianera de Todas las Gracias, en el barrio Islas Malvinas de la ciudad de Salta
El juez salteño Diego Rodríguez Pipino pidió la captura internacional debido a las sospechas existentes sobre su posible estadía en Roma.

Un sacerdote de 46 años, que actualmente se desempeñaba como párroco en una iglesia del barrio Parioli, en Roma, fue detenido por la policía italiana, acusado de abusar sexualmente de varios menores de edad cuando se desempeñaba como sacerdote en una parroquia en Salta.

Su arresto tuvo lugar tras un pedido de captura emitido por las autoridades argentinas, se informó en Roma, precisando que la detención tuvo lugar el 31 de diciembre.

El religioso está considerado responsable de haber corrompido a menores y de haber abusado sexualmente de ellos dentro de los locales de la parroquia mientras ejercitaba sus funciones religiosas en una iglesia en Salta.


Aparentemente, el religioso inducía a los menores -precisan las fuentes- a practicar sexo de grupo.

El sitio de Internet Roma Capitale indicó que se trata del italiano Alessandro De Rossi, imputado por el delito de abuso sexual agravado mientras cumplía funciones en la vicaría María Medianera de Todas las Gracias, en el barrio Islas Malvinas de la ciudad de Salta.

El arresto al sacerdote tuvo lugar el pasado 31 de diciembre tras el pedido de captura internacional que Argentina realizó ante Interpol.

El juez de Garantías de Salta, Diego Rodríguez Pipino, fue quien dictó la orden de detención y de captura internacional del religioso por el delito de abuso sexual agravado, en un número aún no determinado de víctimas.



El religioso, oriundo de Roma, se desempeñó en Argentina en la Vicaría Islas Malvinas, más conocida como María Medianera de Todas las Gracias, en Salta, desde hace cinco años.



Durante la noche del martes 23 y la madrugada del miércoles 24 de diciembre los investigadores de este caso realizaron numerosos allanamientos en distintos domicilios de la capital salteña, en búsqueda de material informático, fotos o datos que permitan relacionar al sacerdote con los hechos que le imputan.



El juez salteño pidió la captura internacional debido a las sospechas existentes sobre su posible estadía en Roma.


Para ello, el magistrado libró oficios a la Cancillería Argentina, la Gendarmería Nacional, la Policía Federal, la Policía de Seguridad Aeroportuaria e Interpol, según detalló la prensa de Argentina.

www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Roma...te-fermato.aspx

Accusato di abusi
Roma, «dolore e sconcerto» per il prete fermato

«Dolore e sconcerto»: lo esprime in una nota il Vicariato di Roma in riferimento allo «stato di fermo del sacerdote romano don Alessandro De Rossi su mandato della magistratura argentina per fatti che risalirebbero al tempo in cui era missionario fidei donum nel Paese sud-americano».
Il sacerdote, 46enne, parroco di San Luigi Gonzaga nel quartiere Parioli, è accusato di abusi sessuali su minorenni risalenti al 2009 e 2010, periodo nel quale è stato responsabile della comunità di María Medianera de Todas Las Gracias, nel quartiere Islas Malvinas a Salta, nel nord-ovest dell'Argentina. Don Alessandro aveva deciso di partire per stare accanto agli ultimi in zone particolarmente bisognose, riaprendo una chiesa rimasta chiusa a lungo dopo l'assassinio del parroco e promuovendo l’associazione «Salta sul mondo onlus» per progetti in favore dei bambini. Tornato a Roma all'inizio del 2013 «per motivi di salute – sottolinea il Vicariato –, era accompagnato da un giudizio positivo da parte del vescovo locale». E «per questo motivo gli era stata affidata nel settembre 2013 la cura pastorale della parrocchia» romana. Appresa la notizia, «il Vicariato ha provveduto ad affidare temporaneamente» la comunità «ad altro sacerdote, in attesa di approfondimenti e della decisione della magistratura italiana, alla quale si esprime piena fiducia».

www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=11321
In diocesi: I preti di Roma raccontano la loro esperienza di missione
Al Maggiore l'incontro con tre sacerdoti già fidei donum: don Alberto Pacini, don Paolo Boumis e don Alessandro De Rossi. Zuppi: «Testimonianze preziose, che ci aiutano a vivere la missionarietà come dimensione ordinaria» di Antonella Pilia

Una condivisione appassionata degli anni vissuti in missione nelle periferie del mondo. Questo è stato l’incontro «Noi preti di Roma in missione oggi ci raccontiamo», tenutosi ieri, martedì 29 ottobre, a conclusione del mese missionario, al Pontificio Seminario Romano Maggiore. Una serata promossa dal Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese e animata dalle testimonianze di tre sacerdoti già fidei donum: don Alberto Pacini, rettore della basilica di Sant’Anastasia; don Paolo Boumis, parroco di Santa Barbara; e don Alessandro De Rossi, da due mesi alla guida di San Luigi Gonzaga ai Parioli.

A don Alessandro De Rossi, «romano de’ Roma», 45 anni a dicembre, brillano gli occhi quando racconta i sei anni vissuti in Argentina, nella diocesi di Salta. «Stavo a duemila km dal cardinale Bergoglio, ma non l’ho conosciuto purtroppo», scherza il sacerdote, per poi raccontare le forti diseguaglianze tra «un centro piccolo e ricco e la periferia grandissima e di una povertà estrema». E ancora, il problema del machismo e della mancanza di prospettive per i giovani, «tanto che molti di loro si suicidano per la disperazione». In questo contesto, don Alessandro ha riaperto la chiesa rimasta chiusa dal 2001 per l’assassinio del parroco, e si è occupato di «recuperare la gente e formare una bella comunità» a partire dalla preghiera. «Ho trovato tanta fame e sete di Dio e ho puntato a dare valore alle persone, soprattutto ai ragazzi: far conoscere loro un Dio che ti ama così come sei e aiutarli ad avere delle opportunità future».
30 ottobre 2013

www.informatesalta.com.ar/noticia.asp?q=74179

Sábado, 27 de Diciembre de 2014. 07:12hs

El denunciante del cura dijo que participó en varias orgías junto a otros menores
El denunciante que efectivizó la denuncia en contra del cura Alessandro De Rossi, aseguró que llegó a participar de orgías junto a otros menores de edad.



El juez de Garantías Diego González Pipino, solicitó la captura internacional del sacerdote, quien estuvo en Salta hasta hace unos dos meses.

Al respecto el fiscal Pablo Paz, dijo que "la solicitud se hizo previo a una extensa y compleja investigación, puesto que la denuncia incluía acusaciones graves contra el sacerdote".

Paz explicó, que "si bien en su denuncia, la víctima dio detalles y datos concretos, fue necesario llevar adelante una serie de diligencias a fin de poder verificar lo sucedido en la vicaría María Medianera de Todas las Gracias, en barrio Islas Malvinas, especialmente con los menores que allí acudían”.

Sobre los elementos reunidos por la fiscalía, se afirmó que "efectivamente existen suficientes elementos para imputar al sacerdote, entre los cuales no sólo hay declaraciones de testigos y de las víctimas, sino algunos mails que remitió el acusado al denunciante y otra documental respaldatorio de la relación entre el imputado y el denunciante".

Paz no dudó respecto a la calificación penal impuesta al sacerdote, puesto que "los elementos obtenidos, entre ellos el informe psicológico practicado a la víctima, evidencian claramente el daño que los abusos causaron en el denunciante". La carátula es abuso sexual agravado

La denuncia la efectuó un hombre, quien desde los 9 años asistía a esa vicaría, y a los 14 años conocío al cura, en una fiesta que el sacerdote organizó.

Contó que en la fiesta hubo menores y bebidas alcohólicas. Estas fiestas serían frecuentes, según el denunciante se hacían en la planta alta de la parroquia o en el cuarto del párroco.

En una ocasión cuando el denunciante tenía 15 años, el cura lo llamó y le regalo un perfume y luego recorrieron la obra en construcción de un comedor, y fue cuando lo besó en la boca. Esto provocó el enojo del jovencito.

Con el tiempo, el cura siguió haciéndole regalos costosos a cambio de besos en la boca. En 2010, De Rossi le entregó al chico, que en ese momento tenía 15 años, mil pesos. Luego el cura le dio más dinero, pero le exigía otras cosas, como manoseos en sus partes íntimas

Comenzó a observar que otros chicos habrían atravesado el mismo delito, pues andaban con zapatillas nuevas.

Posteriormente, el denunciante fue obligado a practicarle sexo oral participando en orgías con otros menores.

Fotos

Una de las víctimas dijo que en la computadora del denunciado, habían fotos sexuales de los menores y que el cura, luego de viajar a Italia, donde ahora se encuentra, le continuaba enviando dinero. A partir de la denuncia, el fiscal penal, Pablo Paz, de la Unidad de Graves Atentados contra las Personas (GAP), llevó adelante una investigación en la que se logró reunir los mail entre el acusado y el denunciante, constancia de los envíos de dinero del imputado a la víctima, informe psicológico de la víctima y reporte policial de las pesquisas realizadas en el barrio Islas Malvinas.

Por todos los datos obtenidos el fiscal imputó al cura el delito de abuso sexual gravemente ultrajante, por lo que solicitó al juez de Garantías 4, Diego Rodríguez Pipino, la captura internacional del cura, quien ahora se desempeña en una villa de Roma, Italia. El viernes pasado, en tanto, se logró el secuestro de una PC de la casa de otro menor que habría sido víctima, en el que habría elementos de pruebas en contra del acusado. Estos elementos están ahora en los laboratorios del Cuerpo de Investigaciones Fiscales (CIF) para su estudio.

Fuente: Nuevo Diario de Salta


Edited by GalileoGalilei - 21/10/2020, 17:42
 
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http://www.lagacetasalta.com.ar/nota/10493...ivio-salta.html

DETENCION
Piden la captura internacional de un cura italiano que vivió en Salta
El sacerdote Alessandro De Rossi está imputado por el delito de abuso sexual agravado. Fue capellán de una vicaría en el barrio Islas Malvinas. INTERPOL será parte del operativo.
Jueves 25 de Diciembre 2014 Comentar 0 Compartir 1 2 .


Alessandro De Rossi
El juez de Garantías, Diego Rodríguez Pipino, libró una orden de captura y detención contra el sacerdote italiano Alessandro De Rossi, imputado por el delito de abuso sexual agravado mientras cumplía funciones de capellán en la vicaría "María Medinera de todas las gracias" en el barrio Islas Malvinas de la ciudad.

Fuentes extraoficiales sostienen que el cura se encuentra en Roma por lo que la orden de captura internacional se extendió a la Policía Federal, Gendermería, Cancillería, Policia de Seguridad Aeroportuaria e INTERPOL.

http://www.lagacetasalta.com.ar/nota/10513...dote-salta.html

BARRIO ISLAS MALVINAS
Conmoción por el pedido de captura de un sacerdote en Salta
Los feligreses y vecinos expresaron sorpresa y descreimiento ante la denuncia contra el padre Alessandro De Rossi, imputado por el delito de abuso sexual agravado.
Viernes 26 de Diciembre 2014


ESPACIO EDUCATIVO. Lugar creado por el sacerdote para que los niños jueguen y tomen clases de apoyo. FOTO LA GACETA.

El pedido de captura internacional contra el sacerdote Alessandro De Rossi conmocionó a quienes lo conocieron de cerca, en el barrio Islas Malvinas, donde se encuentra la vicaría de la que él se hizo cargo. Jóvenes que asistieron con él a la iglesia, vecinas del barrio y comerciantes de la zona con los que pudo dialogar LA GACETA expresaron, todos, sorpresa y también descreimiento ante la acusación de abuso sexual agravado.

Uno de los jóvenes, que se encontraba en la puerta de la Juegoteca, instalada por el mismo padre antes de partir de Salta, un año atrás, manifestó que jamás notó nada raro. Expresó que a la Juegoteca asistían unos 10 adolescentes, otros 12 jóvenes y varios menores de edad. Destacó, además, que los adolescentes se hacían cargo de cuidar a las criaturas más chicas, de cuatro años.

En el barrio aseguran que De Rossi le dio muchísimo al barrio: conseguía donaciones para que el comedor del lugar alimentara a 200 chicos por día, construyó la Juegoteca y un Centro Polideportivo para que todos acudieran a hacer deportes.

Uno de los encargados del Centro deportivo habló con cierta reticencia con LA GACETA y si bien no quiso que citáramos su nombre, recalcó que el padre siempre se comportó muy bien con todos y que hizo muchísimos por la zona. “Éramos re amigos de él”, dijo el joven, que organizaba un Pesebre Viviente, con decenas de niños.
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Una mujer, que tiene un almacén frente a la vicaría, dijo que la verdad ya saldrá a la luz y que la denuncia debe ser pura infamia. Otra vecina, que desconocía el pedido de captura, expresó a LA GACETA que el Padre no se fugó, sino que se fue porque una vez lo robaron, le dieron un garrotazo en la cabeza, y por eso el Padre se cansó de estar en Salta y se volvió a Italia.

"Cuando él estaba la gente hasta iba más a misa", dijo otra mujer.


http://www.lagacetasalta.com.ar/nota/10686...uso-sexual.html
ENTRE SALTA Y ROMA
La Iglesia y la Cancillería, claves para investigar al cura imputado por abuso sexual
El cuerpo diplomático debe tramitar la extradición del sacerdote Alessandro De Rossi. La Iglesia, aunque con cautela, ya se encarga del caso.
Lunes 29 de Diciembre 2014 Comentar 0 Compartir 3 14 .

IMPUTADO. Alessandro De Rossi dedicaba su tarea pastoral a los niños y adolescentes. FOTO EDITADA PARA PRESERVAR LA IDENTIDAD DE LOS MENORES. TOMADA DE AGENCIA INFORMATIVA CATÓLICA ARGENTINA

Luego de la conmoción que generó la noticia sobre la imputación al cura italiano Alessandro De Rossi por supuesto abuso sexual en una parroquia salteña, el trámite para profundizar las investigaciones quedó, aunque por vías diferentes, en manos de la Cancillería y de la Iglesia.

Poco antes del inicio de la feria judicial de verano, el juez de Garantías Diego González Pipino dictó la orden de detención y la extradición de De Rossi; incluso, invocó la intervención de Gendarmería Nacional, Policía Federal, Policía de Seguridad Aeroportuaria e Interpol.

Sin embargo, sentar en el banquillo de acusados al sacerdote italiano que estuvo al frente de la parroquia María Medianera entre 2008 y 2013 no será una tarea fácil. Está en manos del cuerpo diplomático de la Cancillería nacional, que deberá llevar adelante una prolija gestión ante la Justicia italiana. “Conseguir una extradición es un proceso que generalmente tarda mucho y no siempre es exitoso”, contó –con evidente pesimismo- una fuente allegada al juez González Pipino.

Cartas en el asunto

La noticia sacudió al Arzobispado de Salta en medio de las celebraciones de fin de año. La cuestión se maneja con mucha cautela y hermetismo. En diálogo con este medio, una vocera de la institución pidió “un poco más de tiempo” para que alguna autoridad hable sobre el caso, aunque adelantó que “ya se tomaron cartas en el asunto”.

Si bien hasta ahora no recibieron pedidos de información ni citaciones por parte de la Justicia, en el Arzobispado iniciaron una investigación interna de rigor. Desde el Ministerio Público explicaron que, en paralelo a las actuaciones judiciales, la Iglesia cuenta con mecanismos administrativos propios para sancionar la conducta de sus miembros.

Las tareas investigativas de la institución religiosa pueden ser claves para que De Rossi, que actualmente sigue dando misa en una parroquia de Roma, sea puesto a disposición de la Justicia.

Antecedente desalentador

En noviembre del 2013, la Justicia de Italia negó la extradición del sacerdote Franco Reverberi Boschi, imputado como “partícipe secundario del delito de tormentos” en una causa por delitos de lesa humanidad que se tramitó en Mendoza.

Aunque los jueces italianos negaron la extradición de Reverberi, el sacerdote solo puede desplazarse libremente en ese país, ya que el pedido internacional de captura se mantuvo firme en manos de Interpol y, si intentara salir de Italia, debería ser detenido. La misma suerte le podría tocar a De Rossi.

El fiscal que sigue la causa, Pablo Paz, asegura que hay elementos probatorios contundentes para sostener la grave acusación contra el sacerdote. Una fuente de la Fiscalía confió a LA GACETA que en los últimos días se llevaron a cabo varios allanamientos; se encontró material digital que podría comprometer aún más la situación de De Rossi.
 
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http://www.theromanpost.com/2015/01/don-al...lo-dei-parioli/

“Don Alessandro andava di fretta” Gli ultimi giorni del prete pedofilo dei Parioli
“Don Alessandro andava di fretta” Gli ultimi giorni del prete pedofilo dei Parioli
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Di Andrea Pozzo – “Sono andato al battesimo di mio nipote il 27, ero il padrino. Ho conosciuto don Alessandro pochi minuti prima della cerimonia. La cosa che ha colpito tutti è che andava di fretta, ci ha messo un quarto d’ora a battezzare e non ha chiesto niente a nessuno“. Una delle ultime messe di don Alessandro, il parroco dei Parioli arrestato per pedofilia. Sapeva già di essere braccato e andava di corsa per paura di essere preso. “Faceva tutto di corsa, velocemente. Anche se non ci conosceva non ci ha fatto le solite domande tipo: “credi o non credi?”, ne ci ha chiesto alcun documento. Poi ha salutato tutti e se n’è andato”.
Faceva bene a essere agitato don Alessandro, il giorno prima avevano emesso un mandato di cattura internazionale per pedofilia nei suoi confronti. E la sua agitazione trapela dal racconto di un ragazzo che lo ha conosciuto quattro giorni prima del suo arresto, e che ha fatto da padrino ad uno degli ultimi bambini battezzati dal “prete pedofilo dei Parioli”.
don-alessandro-de-rossi
L’ennesimo scandalo dei Parioli, il quartiere più “in” di Roma è un’altra volta travolto da una vicenda grottesca. E stavolta ad essere colpito è il parroco di una delle chiese di riferimento della parte alta dei Parioli, quella di Piazza delle Muse, del Parnaso, dell’Azzarita, della Quisisana. La parrocchia di San Luigi Gonzaga, una splendida chiesa sull’ermo del quartiere. Piena di bambini e sede di un vasto gruppo di boy scout.
Don Alessandro, famoso nel quartiere per la sua solarità ma anche per la sua sfuggevolezza, in poche ore è diventato per tutti Alessandro De Rossi, 46anni, romano, arrestato per pedofilia. Subito le mamme dei parioli al sentire la notizia si sono preoccupate, per i proprio figli, per il catechismo, poi sono arrivati i particolari, i fatti risalgono al 2009, quando il parroco era in Argentina.
E proprio dall’Argentina è partito l’ordine di arresto il 26 dicembre, mandato di cattura internazionale affidato all’Interpol e conclusosi il 31 con l’arresto degli agenti della Squadra Mobile nella parrocchia. L’accusa gravissima è l’abuso di minori nei locali parrocchiali e aver costretto i bambini anche a rapporti di gruppo. E per l’accusa è un violentatore seriale, che amava ritrarre le sue piccole vittime in foto e riprenderle con filmati. Questo scempio è successo in una chiesa nella provincia di Salta, nel nord-ovest dell’Argentina, dove don Alessandro operava prima di arrivare in Italia, nel settembre del 2013.
Parrocchia San Luigi Gonzaga Roma-2
Oggi ai parioli c’era stupore e sconforto, fuori da San Luigi si sono radunati dei fedeli che hanno commentato il fattaccio: “Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere mi sembrava una persona seria. Dicevano che in sud America ha anche rischiato la vita, ha corso numerosi pericoli per aiutare gli altri”. Il Vicariato nel frattempo “ha provveduto ad affidare temporaneamente la cura pastorale della parrocchia ad altro sacerdote, in attesa di approfondimenti e della decisione della magistratura italiana, alla quale si esprime piena fiducia”.

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15...80e1dba84.shtml

Esplora il significato del termine: L’ARRESTO DEL SACERDOTE ACCUSATO DI ABUSI SU MINORI
Una madre: «In parrocchia c’era
un sospetto via vai di ragazzini»
Altre indagini dopo la testimonianza di alcuni frequentatori della chiesa ai Parioli. Fra i fedeli vari professionisti oltre a Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini
di Rinaldo Frignani
shadow
ROMA - Nella parrocchia dei vip a due passi da piazzale delle Muse in tanti erano convinti che don Alessandro era fuggito dall’Argentina perché minacciato. E ieri, quando la notizia del suo arresto ha fatto il giro di Roma, gli stessi parrocchiani non sapevano più cosa dire. «Un prete modello, un bravissimo ragazzo. Non ci credo» lo difende una signora impellicciata all’ingresso della piccola chiesa di San Luigi Gonzaga di via di Villa Emiliani, nella parte più nobile dei Parioli. Mura bianche, panche di legno scuro. Accanto all’edificio un campo di calcio pieno di ragazzini che ha fatto la storia della zona.
Abusi anche di gruppo
Don Alessandro De Rossi, 45 anni, era arrivato a San Luigi nel 2013, ordinato parroco dopo aver trascorso più di due lustri in Argentina da sacerdote fidei donum . Ma da Salta, cittadina di indios nel nord del Paese, quasi al confine con il Cile, non era fuggito perché minacciato. Sul religioso romano pesavano, e pesano tuttora, accuse pesantissime: violenze sessuali su minorenni fra il 2009 e il 2010, anche con abusi di gruppo. Il 31 dicembre gli agenti della Squadra mobile, diretti da Renato Cortese, sono andati a prenderlo nel suo alloggio a San Luigi e l’hanno portato in carcere: don Alessandro era ricercato da Natale dalle autorità argentine che avevano spiccato nei suoi confronti un ordine di cattura internazionale.
Ai Parioli «sospetto via vai di ragazzini»
Don Alessandro De Rossi, arrestato per presunte violenze su minori commesse in Argentina (Proto)
La Procura generale si pronuncerà sulla convalida dell’arresto e l’eventuale estradizione in Argentina dove si terrà il processo, ma la Mobile non esclude accertamenti fra i ragazzi che frequentano la parrocchia dei Parioli, soprattutto nel caso che qualcuno si faccia vivo dopo la notizia dell’arresto del presunto pedofilo. Tanto più che alcuni parrocchiani - e fra loro anche una giovane madre - si sono ricordati ieri «di un sospetto viavai di ragazzini». Una bomba vera e propria perché sui banchi di San Luigi non è raro vedere assorti in preghiera politici (Antonio Tajani, vice presidente del Parlamento europeo) e attori (Sergio Castellitto e la moglie scrittrice Margaret Mazzantini).
Bimbi filmati e fotografati
A Salta, nella chiesa Maria Medianera de Todas Las Gracias, nel quartiere Islas Malvinas, tutti invece sapevano che don Alessandro era ricercato. Secondo il giudice di garanzia Diego González Pipino, che ha firmato l’ordine di cattura, il sacerdote è imputato di «abusi sessuali aggravati su un numero imprecisato di vittime». A casa del prete - che nel 2011 finì sui giornali per aver difeso l’attrice Luciana Littizzetto in una querelle con la Chiesa sull’impegno a favore degli immigrati - sarebbero stati sequestrati computer e cd con foto e video dei suoi incontri con i minori che, per gli investigatori argentini, sarebbero avvenuti in alcune case di Salta.
Amici e nemici
Violenze seriali, quindi, tutte commesse nella cittadina soprannominata da abitanti e turisti «la linda», per la sua bellezza. Ma lì il parroco dei Parioli non ha lasciato un bel ricordo. E ora nemmeno fra alcuni fedeli romani. A chi non ha mai avuto sospetti («Le sue omelie erano di scuola, ma fatte bene», dice un 50enne) e si fidava di lui, al punto da lasciargli i figli piccoli per il catechismo, si contrappone da ieri sera chi invece si chiede: «Possibile che la Chiesa non sapesse dei suoi trascorsi con la legge?». Ma il Vicariato rivela: «Era tornato a Roma per motivi di salute, con un giudizio positivo del vescovo locale».
3 gennaio 2015 | 19:19L’ARRESTO DEL SACERDOTE ACCUSATO DI ABUSI SU MINORI
Una madre: «In parrocchia c’era
un sospetto via vai di ragazzini»
Altre indagini dopo la testimonianza di alcuni frequentatori della chiesa ai Parioli. Fra i fedeli vari professionisti oltre a Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini
di Rinaldo Frignani

shadow
ROMA - Nella parrocchia dei vip a due passi da piazzale delle Muse in tanti erano convinti che don Alessandro era fuggito dall’Argentina perché minacciato. E ieri, quando la notizia del suo arresto ha fatto il giro di Roma, gli stessi parrocchiani non sapevano più cosa dire. «Un prete modello, un bravissimo ragazzo. Non ci credo» lo difende una signora impellicciata all’ingresso della piccola chiesa di San Luigi Gonzaga di via di Villa Emiliani, nella parte più nobile dei Parioli. Mura bianche, panche di legno scuro. Accanto all’edificio un campo di calcio pieno di ragazzini che ha fatto la storia della zona.
Abusi anche di gruppo
Don Alessandro De Rossi, 45 anni, era arrivato a San Luigi nel 2013, ordinato parroco dopo aver trascorso più di due lustri in Argentina da sacerdote fidei donum . Ma da Salta, cittadina di indios nel nord del Paese, quasi al confine con il Cile, non era fuggito perché minacciato. Sul religioso romano pesavano, e pesano tuttora, accuse pesantissime: violenze sessuali su minorenni fra il 2009 e il 2010, anche con abusi di gruppo. Il 31 dicembre gli agenti della Squadra mobile, diretti da Renato Cortese, sono andati a prenderlo nel suo alloggio a San Luigi e l’hanno portato in carcere: don Alessandro era ricercato da Natale dalle autorità argentine che avevano spiccato nei suoi confronti un ordine di cattura internazionale.
Ai Parioli «sospetto via vai di ragazzini»Don Alessandro De Rossi, arrestato per presunte violenze su minori commesse in Argentina (Proto)
Don Alessandro De Rossi, arrestato per presunte violenze su minori commesse in Argentina (Proto)
La Procura generale si pronuncerà sulla convalida dell’arresto e l’eventuale estradizione in Argentina dove si terrà il processo, ma la Mobile non esclude accertamenti fra i ragazzi che frequentano la parrocchia dei Parioli, soprattutto nel caso che qualcuno si faccia vivo dopo la notizia dell’arresto del presunto pedofilo. Tanto più che alcuni parrocchiani - e fra loro anche una giovane madre - si sono ricordati ieri «di un sospetto viavai di ragazzini». Una bomba vera e propria perché sui banchi di San Luigi non è raro vedere assorti in preghiera politici (Antonio Tajani, vice presidente del Parlamento europeo) e attori (Sergio Castellitto e la moglie scrittrice Margaret Mazzantini).
Bimbi filmati e fotografati
A Salta, nella chiesa Maria Medianera de Todas Las Gracias, nel quartiere Islas Malvinas, tutti invece sapevano che don Alessandro era ricercato. Secondo il giudice di garanzia Diego González Pipino, che ha firmato l’ordine di cattura, il sacerdote è imputato di «abusi sessuali aggravati su un numero imprecisato di vittime». A casa del prete - che nel 2011 finì sui giornali per aver difeso l’attrice Luciana Littizzetto in una querelle con la Chiesa sull’impegno a favore degli immigrati - sarebbero stati sequestrati computer e cd con foto e video dei suoi incontri con i minori che, per gli investigatori argentini, sarebbero avvenuti in alcune case di Salta.
Amici e nemici
Violenze seriali, quindi, tutte commesse nella cittadina soprannominata da abitanti e turisti «la linda», per la sua bellezza. Ma lì il parroco dei Parioli non ha lasciato un bel ricordo. E ora nemmeno fra alcuni fedeli romani. A chi non ha mai avuto sospetti («Le sue omelie erano di scuola, ma fatte bene», dice un 50enne) e si fidava di lui, al punto da lasciargli i figli piccoli per il catechismo, si contrappone da ieri sera chi invece si chiede: «Possibile che la Chiesa non sapesse dei suoi trascorsi con la legge?». Ma il Vicariato rivela: «Era tornato a Roma per motivi di salute, con un giudizio positivo del vescovo locale».
3 gennaio 2015 | 19:19
 
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http://www.iltempo.it/cronache/2015/01/03/...ciato-1.1363513

03/01/2015 06:02
OCCHIELLO INCUBO PEDOFILIA
I parrocchiani tra sconcerto e stupore «Si diceva che lo avessero minacciato»
«Perché l’hanno mandato qui da noi con questi problemi?». Arricciano il naso alcuni parrocchiani della chiesa Luigi Gonzaga, ai Parioli. Ieri pomeriggio hanno saputo che il loro parroco Alessandro...



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«Perché l’hanno mandato qui da noi con questi problemi?». Arricciano il naso alcuni parrocchiani della chiesa Luigi Gonzaga, ai Parioli. Ieri pomeriggio hanno saputo che il loro parroco Alessandro De Rossi è stato arrestato con l’accusa di pedofilia dai poliziotti romani, su mandato di cattura spiccato dalla magistratura argentina. E ora si fanno domande, tante. «Il 31 dicembre - prosegue la fedele - ci era stato detto solo che padre Alessandro non era presente per un allontanamento improvviso. Nessuno poteva immaginare tutto questo. Adesso siamo preoccupati per il destino della parrocchia. Non vorremmo venisse chiusa. Fortunatamente mi ha rassicurata il sacerdote di San Roberto Bellarmino prima di entrare a San Luigi Gonzaga per celebrare la messa».
Nel pomeriggio nel tempio non ci sono preti, viceparroco o altri. Il campanello suona ma non risponde nessuno. Arrivano le persone, i fedeli che ancora non sanno niente. Qualcuno comincia a sapere quello che è successo perché riceve una telefonata sul cellulare. La notizia fa tornare alla memoria voci che circolavano tra i fedeli da diverso tempo. «Si diceva - ricorda uno di loro - che il parroco aveva dovuto lasciare l’Argentina per problemi di sicurezza, a causa di minacce che avrebbe ricevuto e che avrebbero reso necessario il suo ritorno in Italia per timori circa la sua incolumità». Ora però quel clima di prudenza sollevato dalle presunte aggressioni al prete romano scomodo in terra argentina tende a sfumare. Nella comunità si insinua il sospetto lanciato da quelle brutte accuse, roba pesante che non fa bene a nessuno.
«Mi raccomando - dice l’animatore del gruppo di parrocchiani che ieri erano riuniti davanti alla chiesa, pronti a entrare per la solita funzione religiosa - non fatevi sentire dai bambini, queste cose non fanno bene, possono spaventare».
Qui don Alessandro non era considerato un prete qualsiasi. Era un sacerdote un po’ speciale, in grado di portare nell’incarico romano i frutti dell’esperienza maturata per tanti anni in Argentina. Nessuno riferisce niente di strano. «Con i nostri figli - dicono alcune mamme - era tranquillo, con noi e con tutti era sempre disponibile. Non abbiamo mai segnalato niente di particolare, sguardi inopportuni, comportamenti sui minori che potessero far pensare. Si è sempre comportato correttamente». Un altro ne apprezza le omelie: «Non è che stupissero, tanto da poter dire che avessero il potere di convertire lo scettico più incallito. Ma non annoiavano, non erano parole dette per caso. Si sentiva che erano pensate, non buttate lì, per riempire uno spazio della funzione». Nella chiesa l’attività religiosa è intensa. Due volte alla settimana si riunisce un gruppo di neocatecumenali: «Facciamo il nostro percorso - dicono - è un appuntamento fisso». Si canta. È nutrita la compagine degli scouts Agesci. E trovano da fare anche i giovani della zona. Usano il campetto in cemento di calcetto allestito accanto alla chiesa. «Veniamo qui durante il tempo libero - raccontano alcuni ragazzi in attesa davanti alla porticina della sacrestia - Approfittiamo del campetto: non andiamo a scuola, siamo in vacanza e così cerchiamo come passare il nostro tempo libero».
Fab. Dic.
 
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Poveri cardinali scioccati. Credevano di averlo nascosto bene il criminale. Penoso il commento del Messaggero: "il card. Vallini si era fatto una fama di duro". Ma se è quello che aveva protetto don Marco Agostini, dettto "il cabana", impiccatosi dopo l'arresto per aver violentato 50 ragazzini

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/ro...e/1103295.shtml

Roma, il parroco accusato di pedofilia resta ai domiciliari: lo choc in Vicariato
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Parroco arrestato a Roma per abusi sui minori: la chiesa S. Luigi Gonzaga in cui prestava servizio
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di Franca Giansoldati
Nel Palazzo del Vicariato quando è esplosa come una bomba la notizia di quello che era appena accaduto nella parrocchia di San Luigi Gonzaga, e cioè che la polizia aveva fermato e portato in cella uno dei tre parroci per pedofilia, il cardinale Agostino Vallini, raccontano i suoi collaboratori, è sbiancato di colpo.


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Parroco arrestato a Roma per abusi sui minori: la chiesa S. Luigi Gonzaga in cui prestava servizio


Non ci credeva. Si è fatto ripetere i fatti tra l'incredulo e lo sgomento davanti a quel passaggio terribile.
L'arresto di don Alessandro De Rossi, accusato di avere costretto degli adolescenti a prendere parte a orge e a violenze di gruppo quando era in Argentina come missionario, è stata una specie doccia scozzese. Possibile? Ormai le nomine dei parroci nella diocesi del Papa avvengono solo dietro uno screening serio, la vita dei candidati viene passata a setaccio, e quella certa indulgenza che poteva esserci stata in passato, ha lasciato spazio al rigore più totale.

Tanto che, tra il clero romano, il cardinale Vicario si è fatto la fama di duro, di uno che non ha esitato ad allontanare anche chi era solamente oggetto di qualche chiacchiera mai provata.

SOSPENSIONE
La prima misura intrapresa di fronte all'arresto è stata l'immediata sospensione dalle funzioni, in attesa dei riscontri dalla magistratura, alla quale Vallini «ha espresso piena fiducia». Nella chiesa dei Parioli è già arrivato un sostituto in attesa venga fatta luce sul caso.

Intanto il sacerdote accusato non ha mai smesso di ribadire la sua innocenza. Lo ha fatto anche l'altra mattina durante l'interrogatorio degli inquirenti; si è detto estraneo ai fatti, spiegando che probabilmente si tratta di una vendetta per il lavoro svolto in una realtà difficile e di frontiera, quando si trovava a Salta, una città argentina ai piedi della Cordigliera delle Ande, dove sussistono sacche di enorme povertà, di disagio giovanile diffuso, dove circola parecchia droga.

Subito dopo l'interrogatorio gli sono stati concessi dai magistrati gli arresti domiciliari e attualmente il religioso si trova in una struttura religiosa, in un luogo vicino a Roma. Chi lo ha incontrato ha riferito che l'ex parroco è sereno e trascorre le giornate mostrandosi fiducioso.

«La mia coscienza è a posto» avrebbe ripetuto. Allo stato delle cose questa vicenda si presenta alquanto scivolosa, per certi versi incongruente. Sia al Laterano che al di là del Tevere (dove peraltro non è mai arrivata nessuna segnalazione sospetta sul suo conto da parte del vescovo argentino di Salta) sono certi che la verità verrà presto ristabilita, si tratta solo di attendere. Nel mandato di cattura internazionale spiccato dall'Interpol sembrerebbe anche che si parli di un video, ma sono voci tutte da confermare. Nelle ultime ore tuttavia sono arrivate in Vicariato telefonate e mail di persone che dall'Argentina si sono manifestate per difendere don Alessandro De Rossi, spiegando che con il suo lavoro aveva «pestato i piedi a qualcuno».

RINGRAZIAMENTI
Il vescovo argentino di Salta, monsignor Mario Antonio Cargnello, che ha conosciuto come missionario De Rossi per otto anni, e al quale aveva affidato incarichi in quattro quartieri difficili (S. Isidro, Parque Oreste, Santa Maria, S. Silvestre), nel 2013 aveva inoltrato al cardinale Vallini una lunga lettera sul suo conto. Un ringraziamento sentito per non essersi mai sottratto alla carità e per avere generosamente affrontato anche i rischi di una missione difficile. La lettera aveva anticipato l'arrivo in Italia del missionario «Fidei donum», costretto a rimpatriare perché minacciato dalla malavita locale.
Martedì 6 Gennaio 2015, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 18:35
 
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http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15...9a4f4dd41.shtml

10 ottobre 2015 | 21:02IL CASO
Parioli, libero don De Rossi, parroco
accusato di pedofilia: «Niente indizi»
Dopo otto mesi trascorsi ai domiciliari: era stato arrestato a fine dicembre del 2014 con l’accusa di violenze su minori commesse durante la sua missione in Argentina
di Giulio De Santis

Dopo otto mesi trascorsi ai domiciliari torna libero don Alessandro De Rossi, il parroco della chiesa di San Luigi Gonzaga ai Parioli, 46 anni, arrestato a fine dicembre del 2014 con l’accusa di violenze su minori commesse durante la sua missione in Argentina.

Respinta la richiesta di estradizione
A disporre la liberazione è stata la quarta sezione della Corte d’Appello di Roma che ha respinto la richiesta di estradizione proveniente da Buenos Aires. Nelle motivazioni i giudici romani hanno sottolineato la “mancanza di gravi indizi a suo carico” del parroco. A questo punto la palla è nelle mani della procura di Roma. Il pm Silvia Santucci sta valutando se chiedere un processo per don De Rossi oppure avanzare una richiesta di archiviazione. La chiesa di San Luigi dietro piazzale delle Muse dove ha operato per due anni don De Rossi – ordinato parroco al ritorno nel 2012 dall’Argentina - è una parrocchia frequentata da politici come Antonio Tajani, vice presidente del Parlamento europei o attori come Sergio Castellitto e la moglie scrittrice Margaret Mazzantini.

L’arresto
L’inizio del travaglio del religioso risale al 31 dicembre 2014 quando il pm dispone il fermo del parroco su ordine della procura Argentina. L’accusa fa tremare i polsi. Il giudice di garanzia Diego González Pipino ritiene in particolare fondata la denuncia di un bambino che accusa don De Rossi di averlo molestato in una parrocchia di Salta, cittadina di indios nel nord del Paese, quasi al confine con il Cile. Tuttavia nell’ordine di cattura la procura di Buenos Aires contesta a don De Rossi anche «abusi sessuali aggravati su un numero imprecisato di vittime». I fatti risalgono al 2010 quando don De Rossi era già in Argentina da sei anni come sacerdote fidei donum.

La difesa
Al momento dell’arresto il Vicariato sostenne che il sacerdote «era tornato a Roma per motivi di salute, con un giudizio positivo del vescovo locale». Lui si è sempre difeso sostenendo di essere vittima di un complotto per la sua attività canonica in una diocesi a rischio come quella di Salta. Il sacerdote divenne famoso nel 2011 finì sui giornali per aver difeso l’attrice Luciana Littizzetto in una querelle con la Chiesa sull’impegno a favore degli immigrati. Giulio De Santis
10 ottobre 2015 | 21:02

Edited by GalileoGalilei - 11/10/2015, 11:16
 
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www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/pe...e/1613175.shtml

Pedofilia, scarcerato il parroco dei vip: liberato per mancanza di prove

No all'estradizione e immediata scarcerazione per mancanza di prove. Torna in libertà don Alessandro De Rossi, il parroco della chiesa di San Luigi Gonzaga ai Parioli, ex missionario in Sud America, arrestato la notte di Capodanno con l'accusa di violenza sessuale su minori su ordine di una procura Argentina. Per lui un primo passo verso il riconoscimento dell'innocenza.

La corte di Appello di Roma, nelle scorse settimane, ha respinto l'estradizione chiesta dalle autorità di Buenos Aires per «mancanza di gravi indizi a carico» e disposto la liberazione del sacerdote. Ora le motivazioni dei giudici di Appello sono state girate alla procura di Roma dove dal giorno dell'arresto del parroco era stato aperto un fascicolo con la stessa ipotesi di reato. Spetterà al pm Silvia Santucci decidere se archiviare o no in Italia il caso.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/10/...ossi-124800119/

Abusi sui minori, torna in libertà don Alessandro de Rossi
La Corte d'Appello di Roma ha negato l'estradizione chiesta dall'autorità argentina per "mancanza di gravi indizi a suo carico"

di FRANCESCO SALVATORE
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11 ottobre 2015

Abusi sui minori, torna in libertà don Alessandro de RossiTorna in libertà don Alessandro de Rossi, l'ex parroco della chiesa di San Luigi Gonzaga ai Parioli, arrestato lo scorso dicembre su mandato di cattura emesso dal giudice argentino Diego Rodriguez Pipino, con l'accusa di abusi sessuali su minore durante il periodo in cui era parroco nella chiesa Maria Medianera, nella città di Salta. La corte di Appello di Roma ha negato l'estradizione chiesta dall'autorità argentina per "mancanza di gravi indizi a suo carico" e ne disposto l'immediata liberazione. Il sacerdote è stato ai domiciliari fino al giugno scorso.

Il pm Silvia Santucci, dal giorno dell'arresto, ha aperto un fascicolo e sta lavorando sugli atti inviati dalla procura argentina: ora dovrà decidere se contestare all'uomo le accuse a lui rivolte dai magistrati sudamericani o archiviare il caso. Il fascicolo corre parallelo ed è indipendente da quello argentino: la procura, infatti, è obbligata a perseguire il religioso, in quanto cittadino italiano, a prescindere dai riscontri dell'indagine sudamericana.

Il religioso era stato fermato dalla polizia il 31 dic 2014 a Roma. Dopo l'arresto, in sede di interrogatorio di garanzia, l'uomo aveva respinto le accuse e rifiutato l'estradizione. Per sei mesi è rimasto ai domiciliari, salvo poi essere liberato proprio su decisione della corte di Appello di Roma, che ha deciso anche sul no all'estradizione.

Il parroco è accusato dalla procura argentina di aver molestato dei bambini durante gli anni della missione nella parrocchia di Salta, al confine col Cile, nel quartiere disagiato di Islas Malvinas. A denunciarlo, all'inizio dello scorso anno, è stato un ragazzino di meno di 15 anni, che ha raccontato agli inquirenti di aver avuto dei rapporti sessuali con lui in cambio di soldi. In seguito a queste accuse, gli inquirenti argentini hanno aperto un fascicolo e raccolto altri indizi in merito ad ulteriori incontri avuti con altri minori.

Il prelato ha sempre respinto le accuse, sostenendo di essere finito nell'occhio del ciclone per via della sua attività canonica in una diocesi a rischio come quella in cui esercitava, all'interno della quale si occupava di assistenza ai giovani tossicodipendenti. Nel gennaio 2013 il sacerdote era stato aggredito a pugni all'interno della sacrestia, da un giovane di meno di 30 anni, ed era stato ricoverato in ospedale. Nel 2001 uno dei suoi predecessori - De Rossi è arrivato a Salta nel 2008 - è morto in seguito a un'aggressione.
 
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Adriano Pacifici1
view post Posted on 3/1/2016, 20:12




http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15...f.shtml
ROMA - Per l’accusa è un violentatore seriale. Che amava ritrarre le sue piccole vittime in foto e riprenderle con filmati. È Alessandro De Rossi, 45 anni, il sacerdote arrestato per ordine della magistratura di Salta, città argentina quasi al confine con il Cile. Perché è lì, nel Paese di Papa Francesco, che il prete avrebbe commesso gli abusi sessuali.
In carcere

Dopo un periodo in Argentina, il sacerdote nel 2013 era stato assegnato alla parrocchia di San Luigi Gonzaga, vicino a piazzale delle Muse, una delle zone più blasonate dei Parioli. Era ricercato dal 26 dicembre scorso e la sua libertà è durata fino al 31, quando la polizia l’ha bloccato.




Il mandato di cattura

De Rossi è stato parroco della chiesa Maria Medianera de todas las gracias, nel quartiere Islas Malvinas di Salta, nell’estremo nord dell’Argentina, dove sarebbe stata commessa la violenza sessuale nei confronti di uno o più giovani. Il mandato di cattura è stato emesso dal giudice argentino Diego Rodriguez Pipino, e quindi trasmesso all’Interpol. All’inizio del 2013, l’agenzia cattolica argentina Aica segnalava il ricovero del sacerdote, il 20 gennaio, in un ospedale della città dopo essere stato aggredito a pugni in testa da un giovane di meno di 30 anni, che gli chiedeva denaro e cibo. Dopo l’aggressione il parroco aveva chiesto un periodo di riposo, ma non ha voluto lasciare la città in cui si era trasferito nel 2008, dove si occupava di assistenza ai giovani tossicodipendenti.
 
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view post Posted on 3/1/2016, 20:51
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www.vicariatusurbis.org/?page_id=202&IDPERS=307

•Don Alessandro DE ROSSI
- Clero Romano -

nato nel 1968
nazionalità italiana


Ordinazione Presbiterale 22/05/1994 San Pietro in
Vaticano - ROMA Diocesi di ROMA


residente
Clero diocesano di Roma
opera nella Diocesi di ROMA
 
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view post Posted on 16/10/2022, 17:07

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http://www.korazym.org/77025/lintervista-a...e-clientelismo/

L’intervista all’ex seminarista abusato: Papa Francesco sapeva da anni cosa faceva suo amico Zanchetta e continua a sostenerlo. “Ci sono tanti accomodamenti e clientelismo”
14 Luglio 2022 Blog dell'Editore
di Vik van Brantegem

Ritornando sul tema del nostro articolo di ieri – Zanchetta, l’amico di Francesco condannato in Argentina per abusi sessuali, ottiene il beneficio degli arresti domiciliari. Le proteste non si sono fatte attendere [QUI] – riportiamo di seguito nella nostra traduzione italiana dallo spagnolo l’intervista a M.C. Ci sono tanti soldi e clientelismo: il Papa sapeva da anni cosa faceva a cura di Silvia Noviasky per El Tribuno, il quotidiano di Salta di oggi 14 luglio 2022 [QUI].


.....
Che cosa si sa del processo canonico per abusi che il Papa ha ordinato di aprire e dell’indagine che ora l’avvocato canonico di Zanchetta, Belda Iniesta, pretende di aprire?
La nostra denuncia canonica non ha mai avuto alcuna risposta, non ne sappiamo niente, se è in corso, impacchettata, niente, semplicemente, l’unica parola che usano è che “questo è segreto pontificio”. Mi stupisco che a questo punto Zanchetta non sia stato ridotto allo stato laicale, ci sono esempi come [Alessandro De] Rossi [QUI], [Emilio Raimundo] Lamas [QUI] che sono stati ridotti, e perché Zanchetta continua con la sua carica di vescovo?
 
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9 replies since 3/1/2015, 03:53   2857 views
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