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Omicidio Guerrina Piscaglia. Padre Gratien Alabi condannato a 25 anni in Cassazione, Occultamento e soppressione di cadavere, calunnia e diffamazione

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view post Posted on 5/5/2017, 14:10
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I battesimi di padre Gratien, condannato a 27 anni per omicidio, mai sospeso dalla Curia

Sconta la pena in convento. Con che coraggio i genitori gli mettono tra le mani il loro figlio?
Padre-Gratien-Alabi


www.saturnonotizie.it/news/leggi/106685/Padre-.html
Padre Graziano celebra un battesimo: mai sospeso dalle autorità eclestiastiche
Il sacerdote é stato condannato in primo grado a 27 anni di carcere per la morte di Guerrina Piscaglia

Padre Graziano, il sacerdote condannato a 27 anni di reclusione per la morte di Guerrina Piscaglia celebra un battesimo. I genitori di un bimbo hanno chiesto al sacerdote di celebrare il rito per il sacramento di ingresso nella Chiesa del loro figlio. Mai sospeso dalle autorità eclestiastiche, nonostante la condanna e pesanti ombre su certe frequentazioni femminili, Alabi continua a celebrare. Nel frattempo la Corte d'Assise di Arezzo torna a riunirsi per decidere su una sua richiesta di autorizzazione. I giudici togati e popolari devono infatti decidere sulla richiesta di padre Graziano di potersi spostare in una zona del convento di Roma dove è ai domiciliari, nella quale il braccialetto elettronico suona come se fosse evaso. L'udienza è convocata per oggi, venerdì 5 maggio. Padre Graziano non sarà presente all'udienza di persona. I suoi legali, al di là di questo passaggio, si preparano per la battaglia in Appello.
0 Commenti Alla NotiziaRedazione, 05/05/2017 09:14:48
 
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http://www.teleromagna24.it/cronaca/rimini...tesimi/2017/05/

RIMINI: Omicidio Guerrina, il prete condannato torna a celebrare battesimi
BY REDAZIONE • 23 MAGGIO 2017 • 233 VISUALIZZAZIONI
Padre Gratien Alabi, condannato in primo grado a 27 anni di carcere per l’omicidio di Guerrina Piscaglia, nell’Alta Valmarecchia, tornerà a celebrare battesimi e comunioni. Ad averglielo consentito è stata la Corte d’Assise di Arezzo. Il prete si trova da un anno ai domiciliari in un convento di Roma con indosso il braccialetto elettronico per la localizzazione. Delusi per la decisione i familiari di Guerrina che dicono, “Padre Gratien continua a fare la sua vita come se nulla fosse successo”. E chiedono l’intervento di Papa Francesco.
 
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Padre Graziano: news Guerrina Piscaglia, il frate congolese avrebbe dovuto celebrare la prima comunione per tre fratellini, ma ha minacciato di non farlo se non sarà lasciato "libero".
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Pubblicazione: martedì 23 maggio 2017

PADRE GRAZIANO NEWS, GUERRINA PISCAGLIA: IL FRATE SI IMPONE, "TOGLIETEMI LE GUARDIE O NON DICO MESSA" - Padre Gratien non ci sta: non solo ritiene di essere stato condannato ingiustamente in primo grado a 27 anni di carcere per un omicidio che sostiene di non aver commesso - quello di Guerrina Piscaglia - ma l'essere considerato alla stregua di un criminale pronto a darsi alla fuga in qualsiasi momento, per lui altro non è che un affronto. Per questo motivo, come riportato da Il Tempo, Padre Graziano ha deciso che se non verrà meno l'imposizione della Corte di Assise di Arezzo, che ha ordinato che venga guardato a vista dalle guardie penitenziarie mentre dà la prima comunione a 3 fratellini congolesi, non presiederà al sacramento. L'uomo accusato di aver ucciso la casalinga di Ca' Raffaello semplicemente non dirà messa, rischiando anche di far sfociare il tutto in un piccolo incidente diplomatico, visto che alla celebrazione avrebbe dovuto partecipare una delegazione del Congo.

Il problema è sorto quando Padre Graziano ha chiesto di poter togliere il braccialetto elettronico che serve a tenere sotto controllo i suoi spostamenti all'interno del convento dei premostranensi a Roma, dove il frate è ai domiciliari. Una richiesta dettata dal fatto che il braccialetto, nello spostamento dal piano in cui il prete risiede a quello in cui dovrebbe dire messa, suonerebbe segnalando l'evasione. Ecco dunque la soluzione proposta dai magistrati nell'udienza dello scorso 5 maggio: sì alla possibilità di togliere il braccialetto, ma a patto che delle guardie armate sostino accanto all'altare. Un compromesso che il frate congolese non può accettare, quasi come la sua sentenza di consapevolezza: Padre Gratien ha una sola parola.
 
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Condannato a 27 anni per omicidio, potrà battezzare 3 bambini congolesi nel monastero dove è ai domiciliari

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Padre Graziano: news Guerrina Piscaglia, il frate congolese avrebbe dovuto celebrare la prima comunione per tre fratellini, ma ha minacciato di non farlo se non sarà lasciato "libero".

Pubblicazione: martedì 23 maggio 2017

PADRE GRAZIANO NEWS, GUERRINA PISCAGLIA: IL FRATE SI IMPONE, "TOGLIETEMI LE GUARDIE O NON DICO MESSA" - Padre Gratien non ci sta: non solo ritiene di essere stato condannato ingiustamente in primo grado a 27 anni di carcere per un omicidio che sostiene di non aver commesso - quello di Guerrina Piscaglia - ma l'essere considerato alla stregua di un criminale pronto a darsi alla fuga in qualsiasi momento, per lui altro non è che un affronto. Per questo motivo, come riportato da Il Tempo, Padre Graziano ha deciso che se non verrà meno l'imposizione della Corte di Assise di Arezzo, che ha ordinato che venga guardato a vista dalle guardie penitenziarie mentre dà la prima comunione a 3 fratellini congolesi, non presiederà al sacramento. L'uomo accusato di aver ucciso la casalinga di Ca' Raffaello semplicemente non dirà messa, rischiando anche di far sfociare il tutto in un piccolo incidente diplomatico, visto che alla celebrazione avrebbe dovuto partecipare una delegazione del Congo.

Il problema è sorto quando Padre Graziano ha chiesto di poter togliere il braccialetto elettronico che serve a tenere sotto controllo i suoi spostamenti all'interno del convento dei premostranensi a Roma, dove il frate è ai domiciliari. Una richiesta dettata dal fatto che il braccialetto, nello spostamento dal piano in cui il prete risiede a quello in cui dovrebbe dire messa, suonerebbe segnalando l'evasione. Ecco dunque la soluzione proposta dai magistrati nell'udienza dello scorso 5 maggio: sì alla possibilità di togliere il braccialetto, ma a patto che delle guardie armate sostino accanto all'altare. Un compromesso che il frate congolese non può accettare, quasi come la sua sentenza di consapevolezza: Padre Gratien ha una sola parola.
 
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view post Posted on 24/7/2017, 20:18

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https://voce.com.ve/2017/07/24/254844/scom...er-padre-alabi/

Scomparsa nell’Aretino: fissato appello per padre Alabi
Pubblicato il 24 luglio 2017 da ansa
(ANSA) – AREZZO, 24 LUG – Fissata la data per il processo d’appello a carico di padre Gratien Alabi. Il religioso congolese, condannato per la morte di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa il primo maggio del 2014 da Ca Raffaello nell’Aretino, e la sparizione del suo cadavere tornerà in aula il 14 dicembre per il processo di secondo grado davanti alla Corte di Assise di Appello di Firenze. In primo grado la sentenza era stata durissima per padre Gratien: 27 anni di reclusione. Sulla condanna hanno pesato gli indizi legati a telefonate, celle, depistaggi, contraddizioni in cui sarebbe caduto il religioso. La difesa di Gratien Alabi ha impugnato la sentenza convinta di poter ribaltare il verdetto. Gli avvocati Riziero Angeletti e Francesco Zacheo credono nell’innocenza di Alabi che è ai domiciliari nel convento dei Premostratensi di Roma. In appello il prete africano potrebbe avere ancora davanti il sostituto procuratore Marco Dioni, il magistrato che ha sostenuto l’accusa al processo di primo grado. (ANSA).
 
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view post Posted on 14/12/2017, 14:20

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http://www.arezzonotizie.it/cronaca/caso-g...anche-pm-dioni/

Caso Guerrina, il giorno del processo d’appello. Padre Gratien a Firenze senza scorta. In aula anche il pm Dioni
Quest’oggi i legali del sacerdote, Riziero Angeletti e Francesco Zacheo, chiederanno – come già annunciato alcuni mesi fa – “che vengano nuovamente ascoltati dei testi che erano stati sentiti in incidente probatorio quando però l’ipotesi di reato non era quella di omicidio”.

Nadia FrulliNadia Frulli
Invia per email | Stampa | 14 dicembre 2017 5:31 | Pubblicato in Cronaca, Arezzo, Valtiberina
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Il caso Guerrina, lo speciale




I suoi legali raccontano che ogni giorno dal momento in cui è stata emessa la sentenza di condanna, padre Gratien Alabi ha pregato affinché “il giudizio dei giudici della corte fiorentina sia illuminato”. Oggi il sacerdote congolese guarderà in faccia quei giudici: è infatti il giorno in cui il procedimento di secondo grado prenderà il via. Alabi è accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere, in seguito alla scomparsa di Guerrina Piscaglia, mamma 50enne di Ca’ Raffaello. A giudicarlo sarà lo stesso giudice Che condannò Amanda Knox e Raffaele Sollecito, Alessandro Nencini.

Non ci sarà la scorta al suo fianco, ma in aula ad aspettarlo troverà nuovamente il pm aretino Marco Dioni, che ha sostenuto l’accusa in Corte d’Assise, chiedendo e ottenendo una condanna pesantissima. La corte fiorentina ha accolto infatti l’istanza presentata dai legali la scorsa estate che gli permette di muoversi liberamente. Quest’oggi i legali del sacerdote, Riziero Angeletti e Francesco Zacheo, chiederanno di rivedere il processo – come già annunciato alcuni mesi fa – e quindi “che vengano nuovamente ascoltati dei testi che erano stati sentiti in incidente probatorio quando però l’ipotesi di reato non era quella di omicidio“. Chi sono questi testi? Il primo della lista potrebbe essere padre Ilary, il religioso che ricevette per errore il messaggio partito dal telefono di Guerrina, ovvero quello che più di ogni altro indizio mette nei guai padre Graziano. Poi le prostitute che Alabi aveva frequentato a Perugia e anche il pizzaiolo di Badia Tedalda.

C’è attesa dunque per capire quali saranno le decisioni della corte fiorentina. La prima udienza del processo è fissata per le 9,30,

 
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view post Posted on 15/12/2017, 14:05

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"Giustizia razzista". Ma è ancora in convento in attesa della Cassazione

padre-gratien-guerrina-piscaglia-2

http://corrierefiorentino.corriere.it/fire...3bb30997a.shtml

GIUSTIZIA
Firenze, la scomparsa di Guerrina:
padre Gratien condannato a 25 anni
Il prete avrebbe ucciso e fatto sparire la donna di Ca Raffaello, sull’Appennino. Pena ridotta in Appello: in primo grado quella inflitta era a 27 anni di carcere. Dopo il verdetto lo sfogo del religioso: giustizia razzista. Il marito di lei piange in aula

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Padre Gratien Alabi è colpevole, sebbene la pena di 27 anni che gli era stata inflitta in primo grado è stata ridotta dalla corte d’assise d’appello di Firenze a 25: il religioso che avrebbe ucciso e fatto sparire il primo maggio del 2014 Guerrina Piscaglia, la 50enne di Ca Raffaello, la località dell’Appennino aretino dove il frate prestava servizio in parrocchia, anche oggi era in aula ed i suoi legali hanno già annunciato ricorso in Cassazione.

Lui: «Giustizia razzista»
«Ormai sono abituato a questo razzismo, è una giustizia razzista», ha commentato il sacerdote di origine africana. «Mi aspettavo la condanna perché ho visto il modo di agire del giudice. Ma io non c’entro nulla - ha dichiarato ancora padre Gratien fermandosi a parlare con alcuni cronisti -, adesso ho fiducia nella Cassazione». «Siamo rispettosi di questa sentenza - ha affermato Riziero Angeletti, uno dei due legali che assistono il frate - ma diciamo che ci sono stati dei pregiudizi. Quando si inizia un processo dicendo che la difesa può parlare solo due ore e quindici minuti si crea un condizionamento che impedisce di dire tutto ciò che si vorrebbe. «La Cassazione - ha precisato infine Angeletti confermando l’intenzione di presentare ricorso - non è nuova a ribaltamenti».


La famiglia di lei: «Soddisfatti»
«Soddisfatti della sentenza», invece, i legali dei familiari di Guerrina Piscaglia. «La diminuzione di due anni riguarda probabilmente una questione tecnica, non significa che il fatto sia stato giudicato meno grave», ha spiegato l’avvocato Nicola Detti, legale di Mirko Alessandrini, marito di Guerrina Piscaglia e del figlio Lorenzo. «Sicuramente il processo finirà in Cassazione - ha aggiunto -, e noi andremo fino alla fine per Lorenzo e per Mirko». Il marito di Guerrina Piscaglia era in aula e ha assistito alla sentenza, accolta con le lacrime agli occhi. Ha abbracciato e ringraziato i suoi legali, poi ha lasciato il Palazzo di Giustizia di Firenze senza rilasciare dichiarazioni.

14 dicembre 2017 | 21:38

http://www.today.it/cronaca/padre-graziano...-piscaglia.html

Guerrina Piscaglia, pena ridotta in appello per Padre Graziano: condannato a 25 anni

Guerrina Piscaglia, pena ridotta in appello per Padre Graziano: condannato a 25 anni
Per Alabi Gratien due anni in meno di carcere rispetto al primo grado per l'omicidio della cinquantenne scomparsa nel 2014 nell'aretino


15 dicembre 2017 10:08
Padre Graziano, il sacerdote congolese accusato dell'omicidio volontario e dell'occultamento del cadavere di Guerrina Piscaglia, è stato condannato dalla corte d'assise d'appello di Firenze a 25 anni di carcere. Con questa sentenza la corte ha parzialmente riformato il verdetto di primo grado, che aveva inflitto una pena al religioso di 27 anni.

Il corpo di Guerrina Piscaglia non è mai stato ritrovato. La riduzione della condanna da 27 a 25 anni è dovuta a una riformulazione della pena, ovvero a un conteggio puntuale degli anni inflitti in base ai reati. Per conoscere in dettaglio perché è stata adottata questa decisione, bisognerà leggere le motivazioni della sentenza.

Padre Alabi Gratien, conosciuto come padre Graziano, è accusato dell'omicidio della 50enne, allontanatasi dalla sua abitazione di Ca' Raffaello, nel comune di Badia Tedalda (Arezzo), l'1 maggio 2014 per dirigersi in parrocchia e da allora scomparsa nel nulla. "E' una sentenza razzista - è lo sfogo di Padre Graziano - confermo la mia innocenza. Sono fiducioso nella Cassazione ma oggi non è stata fatta giustizia".

Subito dopo la sentenza, è intervenuto in diretta a Pomeriggio Cinque l’avvocato difensore del sacerdote, Francesco Zacheo: "Abbiamo cercato di fare una battaglia, aspetteremo i 90 giorni per le motivazioni, dopo di che entro 45 giorni depositeremo il ricorso in Cassazione". L’avvocato parla poi dello stato d’animo del sacerdote che, stando alle sue parole, ha accolto serenamente la condanna. "Padre Graziano è tranquillo, gli ho detto di stare sereno perché andremo in Cassazione. Lui resta al convento con il braccialetto elettronico e continuerà anche a dire messa".
 
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view post Posted on 13/3/2018, 08:52

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https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/pa...danna-1.3784136

"Padre Graziano ha strangolato Guerrina": appello, i perché della condanna
I giudici si sbilanciano per la prima volta sulla dinamica dell'omicidio contestato al religioso: ma la chiave della sentenza restano zio Francesco e il solito sms mandato al prete nigeriano

di Salvatore ManninoPubblicato il 13 marzo 2018
Ultimo aggiornamento: 13 marzo 2018 ore 02:14 Vota questo articolo
Graziano dopo la sentenza
Graziano dopo la sentenza
3 min
Arezzo, 13 marzo 2018 - L’ha strozzata, l’ha strangolata a mani nude. Ecco lo scenario che la corte d’assise d’appello affaccia per la morte di Guerrina di Piscaglia, la casalinga di Ca’ Raffaello, scomparsa, come inghiottita da un buco nero, il primo maggio 2014, e per il suo presunto assassino, condannato dalla sentenza di secondo grado a 25 anni. Due in meno del verdetto di primo grado.

Un’ipotesi al tempo stesso agghiacciante e nuova, perché la corte d’assise di Arezzo, nel primo processo, aveva sì riconosciuto il frate congolese, viceparroco all’epoca del paese-enclave aretina in terra di Rimini, come il colpevole del delitto, ma non si era spinta fino ad azzardare la modalità dell’omicidio. I giudici d’appello, nelle 70 pagine di motivazione del verdetto, sembrano fare un passo in più, accogliendo almeno in parte quanto suggerito da qualcuno degli avvocati di parte civile, una delle quali, Chiara Rinaldi, si era spinta, sia in primo grado che in appello, a dire che il sacerdote aveva ucciso con le stesse mani con le quali poco dopo aveva consacrato l’ostia.

Padre Graziano, infatti, come ricorderà chi ha seguito il caso, intricatissimo, nel pomeriggio di quel primo maggio aveva celebrato una messa di funerale a Sestino. Il resto del quadro indiziario (prove vere e proprie non ce ne sono, nemmeno che Guerrina, sparita senza lasciare tracce, sia morta, anche se tutto lo lascia presumere a distanza di quasi quattro anni) è quello delineato dal Pm Marco Dioni, grande accusatore sia davanti alla corte d’assise di Arezzo che, in compartecipazione con il sostituto procuratore generale Luciana Piras, in appello, ha delineato nei due processi: il sms inviato quello stesso pomeriggio, per uno sbaglio di persona, a un prete nigeriano, come la firma sul delitto, e la figura di Zio Francesco, che compare sulla scena solo dopo che il frate è stato indagato, come la controfirma.

Senza dimenticarela la mole immensa dei contatti telefonici fra Padre Graziano e Guerrina e la questione delle celle telefoniche: il cellulare di lei che dopo la scomparsa aggancia sempre quella del telefonino di lui, quasi a dimostrare che è il sacerdote ad esserne in possesso.

Adesso a Padre Graziano resta solo la via d’uscita della cassazione, cui sicuramente ricorreranno i suoi avvocati, a cominciare da Riziero Angeletti. All’uscita dal processo d’appello il frate aveva parlato di sentenza “razzista”: mi hanno condannato perchè sono nero.
 
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view post Posted on 26/9/2018, 13:24

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Il Vaticano ha deciso che può dir messa e amministrare sacramenti. Aspettano che faccia una strage?

Padre-Gratien-Alabi

www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/...zazione/840995/

OMICIDIO GUERRINA PISCAGLIA, PADRE GRAZIANO: "SONO INNOCENTE"/ Ultime notizie: "avete prove che sia morta?" Padre Graziano continua a celebrare messa. Ultime notizie omicidio Guerrina Piscaglia, il don intervistato da Storie Italiane: "E' una decisione del Vaticano" 26 SETTEMBRE 2018 - AGG. 26 SETTEMBRE 2018, 12.07 CARMINE MASSIMO BALSAMO Padre GrazianoPadre Graziano
C'è grande attesa per la sentenza della Cassazione sull'omicidio di Guerrina Piscaglia, con padre Graziano che è stato già condannato in primo e secondo grado rispettivamente a 25 e 27 anni di reclusione. Intervistato da Storie Italiane, ha commentato: “Io facevo il mio lavoro come prete, io non accuso nessuno: ci sono dei preti che non hanno tempo di ascoltare le persone. Era normale ricevere dei messaggi dalle donne: non avevo limiti, se devi amministrare un sacramento, devi essere pronto”. E sulla morte di Guerrina: “Voi dite che lei è morta, avete delle prove che lei è morte e su chi l’ha uccisa?”. Presente in studio anche Angeletti, avvocato di padre Graziano: “Mi occupo solo degli aspetti tecnici, mi occupo degli esiti e degli atti del processo. Le prove sono solo di materia indiziaria: ci sono stati due gradi di giudizio che ritengono Padre Graziano colpevole. Il Vaticano ha fatto gli accertamenti del caso, che hanno condotto al risultato che può dire messa e amministrare i sacramenti”. E aggiunge: “La Chiesa ha fatto le sue valutazioni e il percorso accertativo ha condotto a un risultat

Edited by pincopallino2 - 20/2/2019, 22:52
 
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https://corrierediarezzo.corr.it/news/arez...a-condanna.html

IL CASO DI CÀ RAFFAELLO

Gratien, la Cassazione conferma la condanna
20.02.2019 - 22:42
La Cassazione conferma la condanna per padre Gratien Alabi, condannato in Appello a 25 anni per la morte di Guerrina Piscaglia.

La sentenza arriva alle 22.38 di mercoledì 20 febbraio 2019.

Rigettato il ricorso.

Guerrina Piscaglia era scomparsa da Cà Raffaello in provincia di Arezzo nel 2014.

IN AGGIORNAMENTO...
 
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view post Posted on 3/5/2019, 02:45
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Padre Gratien Alabi, condannato in Cassazione a 25 anni, è in galera

Padre-Gratien-2-675

https://www.fanpage.it/omicidio-guerrina-p...e-alla-diocesi/

Omicidio Guerrina Piscaglia, famiglia chiede maxi risarcimento ai frati e alla Diocesi

A cinque anni di distanza dalla scomparsa della donna il cui corpo non è mai stato ritrovato e dopo la condanna in via definitiva a 25 anni di reclusione per Padre Graziano, il marito e il figlio di Guerrina Piscaglia hanno inviato una richiesta di risarcimento danni all’ordine dei frati cui apparteneva padre Gratien e alla Diocesi di Arezzo in cui esercitava.
CRONACA ITALIANA 2 MAGGIO 2019 10:23 di Antonio Palma

L'omicidio di Guerrina Piscaglia, per il quale è stato condannato in via definitiva a 25 anni di reclusione Padre Graziano, è stato commesso dal sacerdote mentre svolgeva la sua missione pastorale e approfittando proprio del suo abito talare per circuire la parrocchiana. Per questo ne sarebbe responsabile anche la Curia di cui faceva il frate congolese Gretien Alabi, e cioè la Diocesi di Arezzo. È quanto sostengono i famigliari della donna scomparsa il primo maggio del 2014 da Ca Foscari, a pochi passi da Arezzo, che per questo ora hanno presentato una richiesta di maxi risarcimento danni all'ordine dei frati cui apparteneva padre Gratien e alla Diocesi locale. Come riporta Il Resto del Carlino, a presentare la richiesta attraverso i legali sono stati il marito e il figlio della donna, Mirco e Lorenzo Alessandrini, che ancora oggi a distanza di cinque anni sperano di poter ritrovare il corpo mai rinvenuto della loro congiunta.

Si tratterebbe di una richiesta inviata direttamente ai due enti religiosi per una trattativa privata. La somma pretesa per il momento resta quindi non chiarita ma secondo indiscrezioni si potrebbe aggirare attorno al milione di euro. La richiesta, in realtà era stata già presentata in tribunale anni fa e respinta dalla Corte d’Assise secondo la quale il frate, vice parroco a Cà Raffaello, non aveva commesso il reato nell’esercizio delle sue funzioni. Ora però la famiglia ci riprova. "Ma un prete non è prete sempre? Anche quando non si trova in chiesa a celebrare messa? E poi, lo stesso Gratien ha sempre affermato di aver incontrato Guerrina, ogni volta, per motivi spirituali. Se è stato condannato per il suo omicidio, la responsabilità di diocesi e Ordine premostratensi ci deve essere" sostiene l'avvocato della famiglia di Guerrina Piscaglia.

"Confidiamo di sentire prima sia il vescovo di Arezzo che il responsabile dell’Ordine di Roma per trovare un accordo. Fino ad oggi nessuno di loro si è fatto vivo" ha aggiunto il legale, concludendo: "Nel momento in cui arriveranno le motivazioni della Corte di Cassazione valuteremo di quantificare una cifra. Per come sono andate le cose, non potevamo non fare causa". "Per noi però il vero risarcimento sarebbe avere i resti del corpo di Guerrina e sapere cosa accadde" ha ricordato invece lo zio della vittima, sconfortato quanto il marito di Guerrigia, che ha ricordato: "Speravamo che Gratien parlasse subito dopo la sentenza della Cassazione. Invece nulla, continua a non parlare e a dichiararsi innocente. Ora si appella alla Corte Europea. Forse parlerà solo quando vedrà che non ci saranno più chance per lui".
 
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view post Posted on 22/5/2019, 10:34

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Prima ovviamente non s'erano accorti di niente



Omicidio Piscaglia. Dopo la condanna in Cassazione i monaci vogliono spretare p. Alabi

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https://corrierediarezzo.corr.it/news/cron...PozmbUgjoFFWzZA

Gratien in tv: "So già che farò in caso di ingiusta condanna definitiva"
CASO GUERRINA

Gratien, via l'abito religioso. La Cassazione: "Perché colpevole anche senza cadavere"
21.05.2019 - 08:37
Caso Guerrina Piscaglia, la Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni della condanna definitiva per padre Graziano a 25 anni di carcere, che sta scontando a Rebibbia. Mentre l'Ordine dei frati Premostratensi ha avviato la procedura di espulsione e svestizione di Gratien Alabi Kumbayo, ritenuto colpevole di omicidio volontario e soppressione di cadavere.

Benché manchi il corpo e non ci sia una prova lampante, la cosiddetta "pistola fumante", secondo la Suprema Corte: "Si è registrata una piena convergenza di elementi indizianti a carico dell'imputato, ritualmente acquisiti e tali da confinare il dubbio circa l'esistenza dell'omicidio e la sua attribuibilità all'imputato, nell'area dell'assoluta irragionevolezza".

In 57 pagine (presidente della Corte Antonella Patrizia Mazzei, giudice estensore Raffaello Magi) viene sintetizzata la storia di Cà Raffaello, iniziata il primo maggio 2014 e conclusa il 22 febbraio scorso con il giudizio di terzo grado, che ha confermato la responsabilità del sacerdote congolese, 50 anni il prossimo dicembre.

C'è stato davvero un omicidio? I giudici rispondono sì. "L'omicidio volontario di Guerrina Piscaglia è frutto di apprezzamento logico derivante da una serie di evidenze indirette" e "l'attribuzione omicidiaria a Gratien Alabi è anch'essa frutto di elaborazione e valutazione congiunta di prove indirette, non essendo stata acquisita nessuna fonte dimostrativa che abbia percepito, nella sua materialità, il fatto storico oggetto dell'imputazione".

Tutte le altre ipotesi alternative, fuga e suicidio in primis, non hanno alcun fondamento e vanno confinate "nell'area della irragionevolezza".

Per la Cassazione la sentenza della Corte di Assise di Arezzo, poi confermata dalla Corte di Assise di Appello di Firenze con alcune differenze nelle motivazioni "costituisce un tutto coerente e organico: ogni punto di essa non può essere preso a sé, ma va posto in relazione agli altri." Come il disegno che viene fuori da un mosaico.

Non è riuscito, dicono i giudici, il tentativo di "disarticolazione" fatto dalla difesa di padre Graziano, con gli avvocati Riziero Angeletti e Francesco Zacheo: "infondato" il ricorso da loro presentato per annullare il verdetto di condanna. Emerge l'apprezzamento per il lavoro svolto dalla procura di Arezzo con il pm Marco Dioni e dai carabinieri, oltre che dai giudici che si sono occupati del caso.

Le motivazioni della Cassazione sono destinate a fare giurisprudenza per casi analoghi di processi indiziari con assenza di cadavere. I giudici si soffermano sul valore degli indizi e sul quadro grave, preciso e concordante che possono formare assieme, anche se presi uno ad uno possano avere un diverso grado di forza. La "concatenazione logica" ha schiacciato padre Graziano.

La Corte riafferma che si può stabilire la responsabilità per omicidio anche in caso di mancato rinvenimento del cadavere. "Ciò risponde ad un criterio logico ed etico: la tesi della inconciliabilità tra una situazione di condanna per omicidio e il mancato rinvenimento del cadavere finirebbe con alimentare a ricorso a pratiche illecite di definitiva soppressione di resti umani, in totale spregio delle regole etiche in tema di rispetto dei defunti".

Sulle modalità dell'omicidio, che per i giudici fiorentini sarebbe avvenuto per strozzamento della donna, si legge: "non può pretendersi dalla prova indiziaria un tasso esplicativo delle modalità realizzative del fatto che vada oltre i limiti ontologici del fatto".

Respinte le richieste della difesa che voleva risentire testimoni già ascoltati in incidente probatorio e lamentava l'esclusione di un suo consulente esperto in materia di celle telefoniche e tabulati. Nulla, poi, avrebbe cambiato la sostanza del processo.

Su zio Francesco, personaggio di manifesta "inverosimiglianza" tirato in ballo da padre Graziano per allontanare da sé la responsabilità: "Se l'incontro posteriore al primo maggio tra padre Graziano, Guerrina e zio Francesco fosse realmente accaduto ci si sarebbe dovuti attendere da padre Graziano un comportamento del tutto diverso, consistente nel disvelamento alle forze dell'ordine e ai familiari della donna di quanto accaduto". Non parlò per segreto confessionale? Fandonie.

Per la Cassazione, verso le 14 del primo maggio 2014 l'incontro tra il prete e la parrocchiana è "un fatto storico". Ci fu. Venne vista andare verso la canonica e ci fu uno scambio di telefonate e messaggi che si interrompe. Determinanti le attività svolte successivamente con il telefonino della Piscaglia, durante il pomeriggio in cui il frate andò a Sestino per un funerale e una messa. "... ne deriva che l'affermazione per cui Guerrina Piscaglia ha trovato la morte per mano di padre Graziano in quello specifico frangente non può dirsi né illogica né tantomeno apodittica, ma rispondente ai canoni di valutazione della prova indiziaria".

Resta il dubbio su dove sia avvenuto il delitto: se all'esterno oppure in canonica, a causa del ritardo delle indagini, proprio per il depistaggio di Alabi, partite quattro mesi dopo. A questo proposito si legge che il marito Mirco venne utilizzato fin da subito da padre Graziano come "autore mediato di una falsificazione": gli venne fatto credere che la moglie era scappata con un marocchino affinché accreditasse questa tesi.

Sul rapporto tra Guerrina e il prete si definisce plausibile la "relazione sentimentale e sessuale". Anche se lei disse di non essere corrisposta per "proteggere la persona amata". Il turbamento degli ultimi giorni: "una acuta sofferenza emotiva che avvalora la tesi per la delusione per un comportamento dell'uomo teso a non aderire più alle prospettive coltivate dalla Piscaglia". I suoi sogni si infrangevano sul trasferimento annunciato dal vice parroco e la decisione di non lasciare l'abito.

Il movente. "La ragione essenziale del delitto viene ravvisata nelle difficoltà insorte nella relazione sentimentale".

Conferma, la Cassazione, l'alto valore e la correttezza di acquisizione del messaggino che inguaia padre Graziano, quello inviato col cellulare di Guerrina al prete che solo lui conosceva. Anche se il cellulare del prete nigeriano non venne acquisito, durante le indagini, "la riproduzione fotografica" che fu fatta dell'sms ha "valore documentale". Pesano tutte le riaccensioni del cellulare della Piscaglia, dopo il 2 maggio, per l'invio di messaggi depistanti, in luoghi compatibili con la presenza di Alabi. Non può esserci certezza al centimetro sulla presenza geografica, ma, affermano i giudici, la compresenza a Sestino, dato "inequivoco" ricavata dalla cella in modo incontrovertibile, "è altamente esplicativa dell'intera ricostruzione probatoria".

Inattendibile la testimone che disse di aver visto Guerrina il 2 maggio al comune di Novafeltria. Giusta l'interpretazione di quanto videro o non videro i testimoni sulla Marecchiese, quando Guerrina camminava, su orari e posizioni che risultavano contradditori.

Omicidio volontario e soppressione di cadavere e non preterintenzionale, che sarebbe meno grave: perché "manca il supporto dimostrativo" e il fatto di aver nascosto il corpo e depistato "appare ricollegabile ad una volontà di rendere impossibile la scoperta del fatto di maggiore gravità".

No alla concessione delle attenuanti generiche "non essendo emerso alcun elemento positivo sul fatto o sulla personalità tale da comportare una necessità di attenuazione del trattamento sanzionatorio". Subito dopo il fatto, Gratien ha avuto una condotta tesa "ad una dolosa alterazione della realtà, indicativa di elevata capacità a delinquere".

L'ordine dei Premostratensi, oltre agli inevitabili provvedimenti verso Alabi, avrebbe anche incaricato uno studio legale di Roma per misurarsi con la richiesta danni dei familiari di Guerrina, il marito Mirco e il figlio disabile Lorenzo, che hanno chiamato in causa anche la Curia di Arezzo. Il vescovo di Arezzo a sua volta avrebbe coinvolto nella questione legale la Santa Sede. Gli avvocati Nicola Detti e Francesca Faggiotto, per gli Alessandrini, ritengono che la Chiesa deve risarcire il danno, un milione di euro, per quanto commesso da Gratien Alabi in qualità di sacerdote.
 
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view post Posted on 13/10/2019, 10:29

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Il prete condannato a 25 anni in cassazione riceve l'omaggio di colleghi ed estimatori.

Padre-Gratien-2-675

www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cr...atien-1.4831915

Omicidio Guerrina Piscaglia, processione di fedeli in carcere da padre Gratien
Gente comune e religiosi in visita al prete congolese condannato a 25 anni
Ultimo aggiornamento il 13 ottobre 2019 alle 06:34
Video Delitto Guerrina, Cassazione conferma 25 anni di carcere per padre Graziano
Articolo Omicidio Guerrina, la Chiesa dice no al risarcimento chiesto dai famigliari
Articolo Inchiodato da un sms: dal cellulare di Guerrina, già sparita, al prete amico di Graziano
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Rimini, 13 ottobre 2019 - Una vera processione al carcere di Rebibbia a Roma per avere anche solo una parola di conforto, una preghiera da lui. Sono decine le persone, tra fedeli, amici e religiosi, che ogni settimana vanno a trovare padre Gratien Alabi in carcere. L’ex sacerdote di Ca’ Raffaello è rinchiuso in cella dal 20 febbraio scorso per scontare la pena di 25 anni per omicidio volontario e distruzione di cadavere.

Alabi è accusato di aver ucciso Guerrina Piscaglia, la casalinga scomparsa più di 5 anni fa dal piccolo borgo dell’alta Valmarecchia. Alabi continua a dichiararsi innocente. Nonostante il difficile impatto iniziale oggi Alabi si è adattato alla vita in cella. Ha fatto amicizia con le altre quattro persone della sua nuova ‘casa’ e con sé ha sempre Vangelo e Bibbia.

«Ci siamo visti pochi giorni fa – racconta il suo legale Riziero Angeletti – stiamo predisponendo il ricorso alla Corte di Giustizia europea. Sta abbastanza bene e collabora molto in questo lavoro». L’istanza è quasi pronta: sarà consegnata entro metà novembre. «Gratien continua a sostenere la propria innocenza – continua Angeletti – Prega e smentiamo subito che è stato privato delle sue facoltà da religioso. Non c’è stata alcuna riduzione alla laicità, nessuno gli ha tolto la veste, come detto. Formalmente continua a essere sacerdote e se qualcuno glielo chiede, lui può tranquillamente dire messa».


Padre Gratien continua a incontrare persone, amici e colleghi sacerdoti, conterranei. E mentre c’è chi si confida con lui, a livello spirituale, c’è chi sta sollevando dubbi sul possibile coinvolgimento degli altri preti congolesi che vivevano in canonica insieme ad Alabi, proprio nei giorni della scomparsa di Guerrina. Sono alcuni cittadini di Lille, in Francia, che da mesi stanno trattando il tema e chiedono di chiarire la posizione dei religiosi. In particolare di padre Silvano Gereduba.

«Si chiamava Guerrina Piscaglia la donna scomparsa a 50 anni, da un piccolo paese italiano – scrive Anna – All’epoca tre giovani preti congolesi erano in parrocchia. Uno di loro, padre Alabi, è stato condannato a 25 anni per l’omicidio della donna. Durante l’inchiesta, padre Silvano è partito per una missione in Francia, il terzo sacerdote è andato ad Haiti. E oggi Silvano si trova nella nostra diocesi di Lille. Chi è questo prete? Il giorno della scomparsa di Guerrina lei aveva detto alla sua famiglia che si stava recando dai preti per fare loro da mangiare. Non sappiamo cosa sia successo ma una cosa è sicura: sanno qualcosa».

Caso Guerrina Piscaglia, le tappe del giallo
E' il primo maggio del 2014 quando Guerrina Piscaglia, 50 anni, originaria di Novafeltria, sparisce nel nulla a Ca’ Raffaello. I primi giorni dopo la scomparsa, si diffonde la voce di un allontanamento volontario, complici strani sms in cui la donna racconta di essere fuggita con un altro uomo. Chi la conosce bene, però, non ci crede: «Mai avrebbe lasciato il suo figlio».

La famiglia sporge denuncia. Iniziano le ricerche anche con i cani molecolari ma è tutto inutile. Così gli inquirenti si mettono a seguire le tracce lasciate dal cellulare della Piscaglia. Arrivano a una conclusione: a scrivere quei messaggi non può essere stata Guerrina. L’italiano è sgrammaticato, con qualche francesismo di troppo. Le indagini virano sul sacerdote congolese, Gratien Alabi, chiacchierato per la sua passione per le donne. Il suo cellulare ha agganciato le stesse celle che hanno segnato i passi della casalinga, negli stessi istanti. Gli inquirenti scoprono una fitta corrispondenza tra il frate e la scomparsa, oltre 4mila tra messaggi e chiamate: è la prova di una relazione amorosa fra i due.

Il primo settembre 2014 convocano Gratien per ascoltarlo come testimone. C’è da chiarire un sms, quello sgrammaticato che annunciava la fuga di Guerrina con un marocchino, inviato proprio dal cellulare di lei. Il destinatario è una catechista di Ca’ Raffaello, amica della donna scomparsa, ma il messaggio arriva a un altro sacerdote, amico di Gratien, l’unico a conoscere il numero del prete. Da quel momento padre Alabi diventa il maggior sospettato: viene accusato dalla procura di Arezzo di omicidio e distruzione di cadavere. Lui nega tutto, in primo grado viene condannato a 27 anni di carcere. Secondo i giudici, padre Gratien avrebbe ucciso la sua amante, strangolandola per paura che lei raccontasse a tutti la loro storia: in Appello la pena viene ridotta a 25 anni, confermati in Cassazione. Il corpo di Guerrina non è mai stato ritrovato.
 
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view post Posted on 14/10/2019, 09:43
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È sempre così: arrestano un prete per pedofilia? Immediatamente partono processioni a favore del prete. Condannano un prete per essersi fottuto i soldi della chiesa? Si presentano i sostenitori a manifestare davanti al tribunale.
Se è stato condannato vuol dire che ci sono prove inconfutabili della colpevolezza. Fare la processione al carcere significa voler mettere in discussione la decisione della Corte. Ma andate a cagare invece di fare questi pellegrinaggi vomitosi. Se io fossi papa Francesco li sbatterei fuori i preti che hanno organizzato questo schifo
 
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view post Posted on 7/11/2019, 12:16

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Omicidio Piscaglia. L'avvocato di p. Gratien: "se qualcuno glielo chiede può celebrare"

Padre-Graziano

https://www.viagginews.com/2019/11/07/padr...ete-dice-messa/

Padre Gratien ha ucciso Guerrina Piscaglia, ma è ancora prete e può dire Messa
Di FrancescoB - 7 Novembre 2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 11:40
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Padre GrazianoPadre Gratien ha ucciso Guerrina Piscaglia, ma è ancora prete e può dire Messa. Come è possibile?

Come fa notare il settimanale Giallo c’è un’evidente equivoco nella vicenda dell’omicidio di Guerrina Piscaglia. Per questo delitto è stato riconosciuto colpevole Padre Graziano Alabi che, secondo i giudici che lo hanno condannato in via definitiva a 25 anni di carcere, ha eliminato la donna con la quale aveva una relazione amorosa affinché tacesse per sempre e non rendesse pubblica la loro scandalosa storia. Il sacerdote congolese, 50 anni, non ho solo l’ha uccisa ma ha anche distrutto il suo cadavere.

Le rivelazioni dell’avvocato di Padre Gratien Alabi
RIziero Angeletti, legale di Padre Graziano, spiega: “Gratien continua a pregare e a sostenere la propria innocenza. Non è vero che è stato privato delle sue facoltà da uomo di Chiesa. Non ha subito alcuna riduzione alla laicità come invece è stato detto. Nessuno gli ha tolto la veste da religioso: formalmente continua ad essere un sacerdote e se qualcuno glielo chiede lui può tranquillamente dire Messa”. Il prete, nonostante tutto ciò che ha fatto, continua a ricevere visite dei suoi fedeli nel carcere di Rebibbia e si prepara anche a fare ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Nicodemo Gentile, l’avvocato dell’associazione Penelope che si è costituita parte civile nel processo, commenta così: “Ho difficoltà a credere a una cosa del genere. Trovo scandaloso che il Vaticano consenta a quell’uomo di indossare la tonaca da sacerdote nonostante la condanna definitiva per aver ucciso una sua parrocchiana. Nel rispetto di Guerrina e di tutti i fedeli chiediamo alle autorità ecclesiastiche che sia fatta chiarezza”.

Padre Graziano continua a proclamarsi innocente e farà ricorso
Padre Graziano continua a proclamare la sua innocenza nonostante il giorno della sua morte Guerrina gli scrisse: “Vengo da te, ti cucino il coniglio e poi facciamo l’amore”. Lui acconsentì all’incontro. Ma nel tragitto tra casa e canonica Guerrina venne uccisa. All’iniziò si parlò di scomparsa e i primi a dare l’allarme furono proprio il marito della donna Mirko Alessandrini e il figlio Lorenzo. Poi si scoprì il coinvolgimento del prelato. Negli ultimi 4 mesi lui e la donna si erano scambiato circa 4mila messaggi, tra loro c’era una relazione amorosa e inoltre l’uomo intratteneva rapporti amorosi anche con altre donne nonostante la sua condizione di religioso.
 
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