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Omicidio Guerrina Piscaglia. Padre Gratien Alabi condannato a 25 anni in Cassazione, Occultamento e soppressione di cadavere, calunnia e diffamazione

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pincopallino1
view post Posted on 13/10/2019, 10:29 by: pincopallino1

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Il prete condannato a 25 anni in cassazione riceve l'omaggio di colleghi ed estimatori.

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www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cr...atien-1.4831915

Omicidio Guerrina Piscaglia, processione di fedeli in carcere da padre Gratien
Gente comune e religiosi in visita al prete congolese condannato a 25 anni
Ultimo aggiornamento il 13 ottobre 2019 alle 06:34
Video Delitto Guerrina, Cassazione conferma 25 anni di carcere per padre Graziano
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Rimini, 13 ottobre 2019 - Una vera processione al carcere di Rebibbia a Roma per avere anche solo una parola di conforto, una preghiera da lui. Sono decine le persone, tra fedeli, amici e religiosi, che ogni settimana vanno a trovare padre Gratien Alabi in carcere. L’ex sacerdote di Ca’ Raffaello è rinchiuso in cella dal 20 febbraio scorso per scontare la pena di 25 anni per omicidio volontario e distruzione di cadavere.

Alabi è accusato di aver ucciso Guerrina Piscaglia, la casalinga scomparsa più di 5 anni fa dal piccolo borgo dell’alta Valmarecchia. Alabi continua a dichiararsi innocente. Nonostante il difficile impatto iniziale oggi Alabi si è adattato alla vita in cella. Ha fatto amicizia con le altre quattro persone della sua nuova ‘casa’ e con sé ha sempre Vangelo e Bibbia.

«Ci siamo visti pochi giorni fa – racconta il suo legale Riziero Angeletti – stiamo predisponendo il ricorso alla Corte di Giustizia europea. Sta abbastanza bene e collabora molto in questo lavoro». L’istanza è quasi pronta: sarà consegnata entro metà novembre. «Gratien continua a sostenere la propria innocenza – continua Angeletti – Prega e smentiamo subito che è stato privato delle sue facoltà da religioso. Non c’è stata alcuna riduzione alla laicità, nessuno gli ha tolto la veste, come detto. Formalmente continua a essere sacerdote e se qualcuno glielo chiede, lui può tranquillamente dire messa».


Padre Gratien continua a incontrare persone, amici e colleghi sacerdoti, conterranei. E mentre c’è chi si confida con lui, a livello spirituale, c’è chi sta sollevando dubbi sul possibile coinvolgimento degli altri preti congolesi che vivevano in canonica insieme ad Alabi, proprio nei giorni della scomparsa di Guerrina. Sono alcuni cittadini di Lille, in Francia, che da mesi stanno trattando il tema e chiedono di chiarire la posizione dei religiosi. In particolare di padre Silvano Gereduba.

«Si chiamava Guerrina Piscaglia la donna scomparsa a 50 anni, da un piccolo paese italiano – scrive Anna – All’epoca tre giovani preti congolesi erano in parrocchia. Uno di loro, padre Alabi, è stato condannato a 25 anni per l’omicidio della donna. Durante l’inchiesta, padre Silvano è partito per una missione in Francia, il terzo sacerdote è andato ad Haiti. E oggi Silvano si trova nella nostra diocesi di Lille. Chi è questo prete? Il giorno della scomparsa di Guerrina lei aveva detto alla sua famiglia che si stava recando dai preti per fare loro da mangiare. Non sappiamo cosa sia successo ma una cosa è sicura: sanno qualcosa».

Caso Guerrina Piscaglia, le tappe del giallo
E' il primo maggio del 2014 quando Guerrina Piscaglia, 50 anni, originaria di Novafeltria, sparisce nel nulla a Ca’ Raffaello. I primi giorni dopo la scomparsa, si diffonde la voce di un allontanamento volontario, complici strani sms in cui la donna racconta di essere fuggita con un altro uomo. Chi la conosce bene, però, non ci crede: «Mai avrebbe lasciato il suo figlio».

La famiglia sporge denuncia. Iniziano le ricerche anche con i cani molecolari ma è tutto inutile. Così gli inquirenti si mettono a seguire le tracce lasciate dal cellulare della Piscaglia. Arrivano a una conclusione: a scrivere quei messaggi non può essere stata Guerrina. L’italiano è sgrammaticato, con qualche francesismo di troppo. Le indagini virano sul sacerdote congolese, Gratien Alabi, chiacchierato per la sua passione per le donne. Il suo cellulare ha agganciato le stesse celle che hanno segnato i passi della casalinga, negli stessi istanti. Gli inquirenti scoprono una fitta corrispondenza tra il frate e la scomparsa, oltre 4mila tra messaggi e chiamate: è la prova di una relazione amorosa fra i due.

Il primo settembre 2014 convocano Gratien per ascoltarlo come testimone. C’è da chiarire un sms, quello sgrammaticato che annunciava la fuga di Guerrina con un marocchino, inviato proprio dal cellulare di lei. Il destinatario è una catechista di Ca’ Raffaello, amica della donna scomparsa, ma il messaggio arriva a un altro sacerdote, amico di Gratien, l’unico a conoscere il numero del prete. Da quel momento padre Alabi diventa il maggior sospettato: viene accusato dalla procura di Arezzo di omicidio e distruzione di cadavere. Lui nega tutto, in primo grado viene condannato a 27 anni di carcere. Secondo i giudici, padre Gratien avrebbe ucciso la sua amante, strangolandola per paura che lei raccontasse a tutti la loro storia: in Appello la pena viene ridotta a 25 anni, confermati in Cassazione. Il corpo di Guerrina non è mai stato ritrovato.
 
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