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La bestemmia fa bene. Legalizziamola, Studi scientifici confermano: riduce la sensazione di dolore, aumenta la forza fisica, scarica la rabbia

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view post Posted on 21/1/2009, 18:36
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http://www.dire.it/DIRE-SPORT/bestemmie_in...17809&m=12&l=it

Bestemmie in campo, su Lippi l'ira del Vaticano

ROMA - Gli strali del Vaticano su Marcello Lippi, per il quale chi bestemmia in campo merita il perdono. E' Monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, a criticare aspramente il ct della Nazionale, che in un'intervista a Petrus, il quotidiano online dedicato al Pontefice, aveva detto: "Non si tratta di un bell'esempio, ma credo che chi impreca lo faccia più per nervosismo, per istinto, per rabbia, perché purtroppo la bestemmia è entrata a far parte del linguaggio agonistico dei calciatori, che per mancanza di Fede o per offendere Dio. Anche a me, lo ammetto -non dimenticate che sono di Viareggio, e in Toscana la bestemmia è quasi utilizzata come un intercalare-, è capitato qualche volta di imprecare. Ma è stato un attimo, e non per astio verso Dio. E poi, il mondo del calcio, in Italia, è fondamentalmente cattolico, cristiano, e io non trasformerei in un dramma le bestemmie di un giocatore o di un tecnico. C'è di peggio".

Su Petrus anche la replica monsignor Ravasi, per il quale le parole del Ct "sono gravi e rappresentano il decadimento e l'imbarbarimento non solo del mondo del calcio ma di tutta la società moderna. Un personaggio pubblico come lui, un uomo di sport che viene preso ad esempio da milioni di giovani, non avrebbe mai dovuto ‘assolvere’ o giustificare la bestemmia". E quale sarebbe stato il comportamento migliore da tenere? "Quello di dire che i calciatori, così come chiunque altro, sbagliano a bestemmiare. Semplice. Non c'è bisogno di essere necessariamente credenti per prendere le distanze da una cosa vile e avvilente come l'imprecazione".

In un campo di calcio, la bestemmia viene vista come uno sfogo incontrollato, frutto dell'agonismo. "Premesso che la bestemmia è sempre volgare e mai giustificabile- prosegue Ravasi- io direi che c'è una bella differenza tra chi bestemmia davanti a milioni di telespettatori e chi lo fa tra le mura di casa. Il primo, infatti, lancia questo segnale diseducativo verso una platea vastissima, rischiando di creare gravi conseguenze; mentre il secondo nuoce solo a se stesso o, al massimo, ai propri cari. A ogni buon conto, io valuterei, nel primo come nel secondo caso, il livello di conoscenza che hanno queste persone della bestemmia". In che senso? "Ecco, il tema di questa intervista è la bestemmia da parte dei calciatori, ed è a loro che mi riferirò. Bisognerebbe vedere in quale ambiente sono cresciuti da piccoli, se hanno avuto un'educazione cattolica, se hanno avuto esempi negativi in famiglia, se si rendono conto della gravità della bestemmia. Certo è che se persino il ct della Nazionale di calcio non condanna questo 'fenomeno', ci sarà poco da fare, tanto più con persone che sono in buona parte abituate a mettere al primo posto non il Signore ma il potere, la fama e il denaro".

21 gennaio 2009
 
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view post Posted on 16/2/2010, 08:29
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http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/qu...25303girata.asp

16/2/2010 (7:48) - LA DIFESA DI GIGI
Buffon e la bestemmia: "Sarà Dio a decidere se perdonarmi, non altri"


«Chiedo scusa, ma basta
con i processi: una frase
un po' così può scappare»
JACOPO D’ORSI
TORINO

I primi a fargli la predica dopo la papera e le bestemmie di domenica, alzi la mano chi ha dei dubbi, devono essere stati i compagni Legrottaglie e Felipe Melo, atleti di Cristo, nel chiuso dello spogliatoio. Da loro, uno che esulta mostrando la scritta «Gesù è la verità» e l’altro che vuole farsi diacono, Gigi Buffon poteva aspettarselo. Quello che il portiere della Juve e della Nazionale non sopporta è di finire sotto processo. «Ho sbagliato e chiedo scusa - ha detto ieri ricevendo da Valerio Staffelli il "Tapiro d'oro" di Striscia la Notizia - però non accetto lezioni etiche da nessuno che non faccia parte di una holding, di una congregazione o della Curia stessa. Se un giorno avrò la fortuna di incontrare Dio, sarà lui a decidere se perdonarmi».

Puntuale, dopo che il calcio ha dichiarato guerra agli insulti celesti, punibili con prova tv da fine mese, è arrivata la tirata d’orecchie del presidente della Figc Giancarlo Abete. «Non ci sarà nessuna corsa alla moviola - ha spiegato - ma chi perde il controllo delle parole non dà un bell’esempio. In questo caso, però, si tratta di una persona talmente intelligente che saprà fotografare esattamente la situazione». Pronta la replica: «Ai giovani - sostiene Buffon - bisogna fare capire che l’ipocrisia va bene, ma fino a un certo punto. La vita reale è un’altra. Nello sport, sotto pressione, credo che possa scappare una frase un po’ così». Lo stesso valeva per quel concorrente del Grande Fratello, Massimo Scattarella, escluso per una bestemmia: «Bastava far entrare nella casa un prete che facesse una buona confessione. Poi si riparte».
 
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Leonessa_63
view post Posted on 16/2/2010, 11:23




Deludente il falso moralismo di striscia, il tapiro bastava solo per essersi fatto sfuggire la palla, cosa per altro che può sucedere anche ai grandi campioni come lui. Conosco Gigi, e so che è un cattolico non sfegatato e mollto obbiettivo, sopratutto nonostante i suoi ideali di destra, è molto rispettoso di chi non la pensa come lui, ha ragione nel dire che quando si gioca su un campo di calcio scappano spesso e volentieri le parolacce e anche le bestemmie, io ho giocato a calcio fino a 19 anni e so che in campo si sente e si dice di tutto, quindi non vedo perchè fare tutta sta caciara, solo perchè ha nominato il nome di dio invano e ha offeso chi lo venera? Se diceva solo parolacce anche le più schifose nessuno avrebbe detto niente. Il cattivo esempio per i giovani non sono nè le parolacce nè le bestemmie, ma la corruzzione dilagante nela chiesa e nelle istituzioni, la pedofilia e lo sfruttamento dei più deboli, la minaccia alle libertà e lastrafottenza per i problemi infiniti del nostro paese.
 
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view post Posted on 2/3/2010, 21:40
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http://parma.repubblica.it/dettaglio/Calci...75831?ref=rephp

Calcio, anche Lanzafame
squalificato per bestemmie
L'attaccante crociato salterà un turno. Il provvedimento ha colpito anche l'allenatore del Chievo Di Carlo, Scurto della Triestina e Sicignano del Frosinone
Davide Lanzafame
Davide Lanzafame
Anche l'attaccante Davide Lanzafame del Parma è tra i primi squalificati per bestemmia. Gli fanno compagnia l'allenatore del Chievo Domenico Di Carlo del Chievo e i due calciatori Giuseppe Scurto della Triestina e Vincenzo Sicignano del Frosinone, entrambi in serie B. Si salva invece grazie alla prova tv Michele Marcolini del Chievo.

La norma introdotta all'inizio di febbraio dalla Federcalcio dopo l'appello del presidente del Coni Gianni Petrucci, aveva già creato il caso Buffon. Il 14 febbraio, durante Juventus-Genoa, il portiere bianconero e della Nazionale si fa sfuggire la più comune delle bestemmie dopo aver preso il gol del 2-2. Smascherato dalle telecamere, cerca di cavarsela con l'ironia. ''In famiglia ho uno zio che fa un po' il porcellino...'', dice. Ma al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete l'uscita non piace. "Tutti coloro - dichiara il giorno dopo - i quali perdono il controllo delle proprie parole non danno un bell'esempio. Ma nel caso di Buffon, si tratta di una persona talmente intelligente che saprà fotografare esattamente la situazione". In quel caso Abete ricorda poi che la prova tv sarebbe stata usata a partire dal 28 febbraio, una volta smaltiti i recuperi di campionato.

Due giorni dopo, ecco le prime sanzioni, i primi squalificati per bestemmia. Nel mondo del calcio e fuori, quasi tutti sono d'accordo sul principio di punire le bestemmie in campo, ma ci si divide sulla praticabilità della prova tv. In attesa che scoppi una controversia su un labiale, magari illustre come quello di Buffon, la moviola ha ampliato ancora i suoi domini.
(02 marzo 2010)
 
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Felipe-bis
view post Posted on 23/3/2010, 21:27




http://www.repubblica.it/sport/calcio/2010...temmie-2849418/

Calcio

"Punire chi bestemmia viola
la libertà di espressione"


Il sindacato internazionale del calciatori attacca la norma contro i bestemmiatori. Dura la reazione del presidente del Coni, Gianni Petrucci: "Hanno perso un'occasione per stare zitti"


ROMA - La norma che prevede la squalifica in caso di bestemmia in campo, continua a succitare polemiche ed a dividere. Il Sindacato internazionale dei calciatori (FIFPro), sposa la tesi dell'Aic e attacca la norma: "E' una violazione dei diritti fondamentali. Come chiunque altro, i calciatori hanno il diritto base della libertà di espressione - le parole dell'avvocato Wil van Megen - Alle volte possono lasciarsi scappare parole spiacevoli, fino alla bestemmie, ma ciò non toglie il fatto che ognuno ha il diritto di dire quello che vuole. Sulla base delle norme nazionali e della legislazione internazionale, la libertà di parola può essere rivista solo con un atto del Parlamento per cui, se la Figc vuole andare avanti, può farlo solo con l'aiuto del Ministero della Giustizia".

POTERE LIMITATO - "Il potere di una Federazione sportiva non può arrivare fino alla restrizione di un qualsivoglia diritto di base. L'espulsione per aver bestemmiato è una sanzione che viola un diritto fondamentale e nè l'arbitro, nè la Figc hanno il diritto di esercitare questa autorità". Per van Megen la norma federale viola un diritto paragonabile a "quello alla vita, alla libertà di stampa o di religione" e ribadisce che "solo il governo è autorizzato a limitare questa libertà e solo a posteriori e non ha mai provato a farlo negli ultimi cento anni".

MIGLIORARE L'EDUCAZIONE - "La soluzione - prosegue la nota del FIFPro - dovrebbe essere trovata, piuttosto, in una migliore educazione dei giocatori. Quando le persone sono consapevoli di doversi comportare bene, viene ottenuto molto di più che non punendoli. Programmi per i giovani calciatori che puntano in questa direzione potranno contare sul nostro supporto".

DURE LE REAZIONI - Immediata e stizzita la reazione del presidente del Coni, Gianni Petrucci, tra i sostenitori della norma contro i bestemmiatori: "La FifPro ha perso un'occasione per tacere". Chiara anche la presa di posizione del presidente dell'associazione arbitrale (Aia) Marcello Nicchi: "La disposizione è stata presa dal Consiglio Federale e può fare un commento solo il presidente della Figc Giancarlo Abete o il presidente del Coni, Gianni Petrucci. La norma in Italia non è stata improvvisata e l'abbiamo votata all'unanimità".

IL CATTOLICO TRAP - Sull'argomento è interventuto quello che probabilmente è il più cattolico tra gli allenatori, Giovanni Trapattoni: "Cosa dice il codice civile? Non so se si può parlare di libertà di espressione per una bestemmia. Però vietiamo il fumo in panchina, per educare i giovani, e poi consentiamo espressioni del genere? Mi sembra strano". Così il ct dell'Eire, che era solito riprendere i giocatori che sentiva bestemmiare con questa frase: "Ma se sei un somaro, cosa c'entra Dio?"
(23 marzo 2010)
 
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Felipe-bis
view post Posted on 4/6/2010, 13:29




www.uaar.it/news/2010/06/03/marcia-contro-bestemmia/

Marcia contro la bestemmia

Il sito del Tirreno (vedi sotto, ndr) ha pubblicato il resoconto dell’ottava “Marcia contro la bestemmia”, organizzata da don Beppino Cò, parroco di Zeri (MS), fondatore della comunità Roveto Ardente e noto per aver definito i partigiani “ladri di galline”. Sono stati anche esposti cartelli annuncianti la morte della signora “Bestemmia Panzer ved. Carlotti di anni circa 2mila”. Un centinaio i presenti, ma pochi i parrocchiani.

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http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/...stemmie-2053599

In marcia per dire no alle bestemmie
Con i cartelli sfidano la salita sulle montagne di Zeri al seguito del parroco

ZERI. Marciano sulle ripide strade di montagna, sferzate da un vento non certo primaverile e sotto un cielo imbronciato che minaccia pioggia. Camminano ridendo, malgrado stiano celebrando un “funerale” con tanto di bara portata a mano. Il drappo nero è alla testa del frazionato gruppo capitanato da don Beppino Cò, un prete fuori dalle righe che non disdegna il confronto e la provocazione.

Sono i partecipanti alla 8ª edizione della “Marcia contro la bestemmia” - una cinquantina alla marcia e un centinaio in tutto alla Messa finale - disseminati sull’erto nastro d’asfalto che da Patigno sale al Passo Due Santi (8 chilometri, con arrivo agli oltre 1300 metri di quota), estremo limite della Lunigiana, a nord della provincia di Massa Carrara, incuneato tra Emilia e Liguria.
Accanto al battagliero prete, originario di Capriano del Colle (Brescia) e da una dozzina d’anni approdato sulle montagne zerasche, marcia un giovane omone, Antonio Badiali, proveniente dalla città di Massa, cento chilometri a est di Zeri.

«Faccio il marmista in quel di Pietrasanta - esordisce Badiali - ma sono anche ministro dell’Eucarestia, ossia posso impartire la Comunione ai fedeli. Da alcuni anni mi sono schierato contro la bestemmia e cerco di convincere i colleghi del mio duro lavoro a non lasciarsi andare, a non maledire Dio. Sto ottenendo qualche successo ed è per questo che sul lavoro mi chiamano “Don Antonio”. Non me la prendo, anzi, sono orgoglioso di questo».

Accanto a lui, don Beppino Cò: 62 anni ben portati, fisico asciutto, accattivante pizzetto grigio, occhi vispi. Alla domanda d’ obbligo sul perchè di questa marcia, così risponde: «La bestemmia e le parolacce sono diventate ormai una sorta di intercalare nel linguaggio comune, conseguentemente deturpato da un’abitudine dilagante che coinvolge anche i ragazzini. Allora è nata l’idea della marcia, al fine di richiamare l’attenzione sul fenomeno. E anche oggi eccoci qui, con gli amici venuti da molte città d’Italia per sostenere l’iniziativa. Ci sono rappresentanti di Treviso, Brescia, Padova, Verona, Venezia, Belluno, Parma, Alessandria, Genova, Massa, Carrara, ma purtroppo mancano gli zeraschi, davvero pochini quelli presenti, ma fa niente. Del resto nessuno è profeta in patria».



Verissimo. Don Beppino Cò è un prete anche scomodo. Sacerdote dal 1971, dopo 4 anni trascorsi nell’allora Indocina e 23 in Senegal, don Giuseppe Paolo Cò è stato nominato parroco delle cinque frazioni (Patigno, Codolo, Adelano, Coloretta e Rossano) che compongono il frammentatissimo territorio del Comune di Zeri, il cui capoluogo omonimo proprio non esiste.
Prete scomodo e anche discusso, come riportato a pagina 66 del libro “Avanti Pò” di Paolo Stefanini: «Don Cò, colui che in un libretto distribuito ai parrocchiani, definiva i partigiani “ladri di galline”.

Don Cò è il fondatore della comunità Roveto Ardente e appartiene allo Rcc (Rinnovamento carismatico cattolico), un’ala della Chiesa che, fra i tre della Trinità, preferisce lo Spirito Santo al Padre e al Figlio. Carattere acceso, dopo essere stato accusato di abuso edilizio nella chiesa di Patigno dal sindaco di centrosinista, proclamò lo sciopero della Messa».
Ma fra coloro che marciano accanto a don Beppino, c’è persino chi lo vorrebbe santo.
Lucia Armanini è tra le poche residenti di Zeri a partecipare alla marcia. Con lei i coniugi Graziano e Anna Zardet di Vittorio Veneto: «Lo stimiamo tutti, è un grande. Guarisce interiormente le persone. Chi lo conosce, lo seguirebbe ovunque».

E ieri mattina, malgrado il tempo inclemente e le asperità del percorso, sono stati oltre cento a raccogliere l’invito del parroco per celebrare il funerale della signora “Bestemmia Panzer ved. Carlotti di anni circa 2mila”, come campeggiava nei cartelli pseudo mortuari recati dai marciatori dove inoltre si leggeva: «Terminata la inumazione, sarà offerto un pranzo fraterno con brindisi finale alla morte della suddetta, sperando che non risorga più. Non fiori, ma tanta allegria».
 
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vaticANO
view post Posted on 4/6/2010, 16:01




Io c'ero!



:D:D:D:D:D:D:D:D

PD!
 
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view post Posted on 1/10/2010, 16:50
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http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE6900HS20101001

Berlusconi e barzellette, polemiche su ebrei e bestemmia
venerdì 1 ottobre 2010 16:59

ROMA (Reuters) - Che Silvio Berlusconi abbia un debole per le barzellette si sa. E che nel raccontarle non si curi del 'fair play' e del 'politically correct', si tratti di sesso o religione, anche. Nonostante questo ogni volta è la stessa storia: la polemica impazza.

Dopo decine e decine di dichiarazioni polemiche in serata è giunta una nota di palazzo Chigi nella quale Berlusconi dice che, se "cattivo gusto" c'è, è da parte di chi ha "messo in circolo" questi video.

La giornata infatti ha regalato due nuovi video - uno su Repubblica.it e l'altro su Espresso.it - del premier barzellettiere.

Il primo - che risale al 29 settembre, e riporta lo sfogo di Berlusconi ad alcuni simpatizzanti la sera del suo compleanno - riporta di una storiella sugli ebrei nella quale il premier ironizza sullo stereotipo che siano 'spilorci', ed arriva giusto 24 ore dopo che il premier ha detto in Parlamento di sentirsi egli stesso israeliano.

"Un ebreo racconta a un suo familiare. Ai tempi dei campi di sterminio un nostro connazionale venne da noi e chiese alla nostra famiglia di nasconderlo, e noi lo accogliemmo. Lo mettemmo in cantina, lo abbiamo curato, però gli abbiamo fatto pagare una diaria... E quanto era, in moneta attuale? Tremila euro... Al mese? No al giorno. Ah, però... Bhe, siamo ebrei, e poi ha pagato perché aveva i soldi, quindi lasciami in pace. Scusa, un'ultima domanda: tu pensi che glielo dobbiamo dire che Hitler è morto e che la guerra è finita? Carina eh?".

Il secondo - che risale ai tempi del terremoto de L'Aquila prima del G8 del 2009 - vede protagonista uno dei target preferiti di Berlusconi, Rosy Bindi, ed è addirittura condito da bestemmia finale. Berlusconi, parlando con alcuni militari racconta la storia di una festa dove le ragazze che vogliono essere invitate a ballare si presentano dai cavalieri con il nome di un fiore e l'interessato risponde con il nome dello stesso fiore ma al maschile. Quando Rosy Bindi si presenta e dice 'Orchidea', il ragazzo si ritrae dicendo: Orco...".

“Quella di cui si parla è una storiella circolata un anno fa in tutto il Parlamento. Averla raccontata, in privato, non è né un’offesa né un peccato, è solo una risata", dice la nota di Berlusconi a proposito di quest'ultimo.

"Il cattivo gusto e la responsabilità sono casomai di chi la pubblicizza. Mi spiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. È soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti”, conclude la nota del premier.

E la polemica impazza.
 
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perlanaturale
view post Posted on 3/10/2010, 12:39




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Felipe-bis
view post Posted on 4/10/2010, 10:15




http://www.blitzquotidiano.it/politica-ita...ualizza-573712/

C’è bestemmia e bestemmia, monsignor Fisichella ‘contestualizza’ il Berlusconi blasfemo

“Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio”. E’ il secondo comandamento nella tradizione cattolica e luterana come scritto nel libro del Deuteronomio. Sembra che non ci sia granchè da interpretare, o si segue o si infrange. Eppure, da sabato 2 ottobre, la Chiesa Cattolica, nella figura di monsignor Rino Fisichella ci spiega che, sì, la legge è legge, ma che, in alcuni casi, occorre “contestualizzare”.

Fisichella, nella mattinata di sabato era a Pisa, a parlare di un confronto tra Chiesa e politica. E’ il giorno dopo il video che mostra il presidente del Consiglio che racconta una barzelletta che si chiude con una bestemmia, e la domanda al monsignore non può non arrivare.

Ci si aspetterebbe una risposta “d’ordinanza”, qualcosa del tipo “è una cosa grave, visto anche il ruolo…”. Ne arriva una diversa, di una diversità che fa riflettere: “Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose- spiega Fisichella – e, certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione; dall’altra credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato”.

Fisichella non spiega, però, come si contestualizza una bestemmia. Una cosa, del resto, difficile da spiegare. Sarebbe come dire: “Beh, se uno è molto arrabbiato e se la prende col Padre Eterno bisogna capirlo, avrà i suoi motivi”, oppure “beh, senza bestemmia quella barzelletta non farebbe ridere”. Viene da chiedersi, però, cosa sarebbe successo se il maschile di orchidea, invece che a Berlusconi fosse scappato a Di Pietro, piuttosto che a Grillo. Il monsignore avrebbe ugualmente esortato alla contestualizzazione?

Un prelato che spiega che la gravità di un’offesa a Dio dipende dal contesto non si “macchia”, forse, di relativismo, ovvero di quello che secondo Benedetto XVI è il “peggior male del nostro tempo”? Questione oziosa, è vero. Però chi bestemmia da oggi sa che non è proprio peccato ma che dipende…

Rosi Bindi, oggetto della barzelletta del premier, c’è rimasta male: “”Fin da piccola mi hanno insegnato a non pronunciare il nome del Signore invano. E’ una profonda, intima convinzione della mia fede, un segno di rispetto verso me stessa e gli altri e una regola di buona educazione. Saro’ all’antica, ma mi amareggia profondamente e mi turba constatare che per un pastore della mia Chiesa (anche se voce isolata rispetto a quelle di altri pastori, di Avvenire e Famiglia Cristiana) ci sarebbero occasioni e circostanze nelle quali è possibile derogare anche dal secondo comandamento”. Ma forse, il catechismo cui si ispira la Bindi, è superato dai tempi, e dal contesto.

2 ottobre 2010 | 19:49


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http://www.blitzquotidiano.it/politica-ita...e-bindi-574048/

Giovanardi “assolve” Berlusconi: “Non è un bestemmiatore, ma lasci in pace la Bindi”

Il sottosegretario Carlo Giovanardi “assolve” Silvio Berlusconi per la bestemmia e se la prende con chi ha registrato e diffuso il video. Secondo Giovanardi, infatti, registrare una conversazione privata, renderla pubblica e creare uno scandalo è più grave delle affermazioni del presidente del Consiglio sugli ebrei e della sua bestemmia.

Intervistato da Repubblica, il sottosegretario aggiunge: ”Chi è senza barzelletta scagli la prima pietra”. Giovanardi quindi puntualizza che una conversazione, in ambito privato non andrebbe diffusa e per ‘ambito privato’ intende ”quando quello che si dice non ha rilievo pubblico”.

Giovanardi, poi, minimizza anche sulla barzelletta del premier sugli ebrei. ”Sono uno dei loro sostenitori più convinti. Tra l’altro con i miei amici ebrei ci scambiamo deliziose barzellette yiddish che hanno come vittime principali gli ebrei stessi e non ho mai pensato di offendere o dissacrare”.

E poi, secondo il sottosegretario, ”non si può far passare per bestemmiatore Berlusconi: è stato dai salesiani, ha una zia suora, la mamma credente e ha contatti di stima e amicizia con molti religiosi”. Su Rosy Bindi, pero’, il sottosegretario fa un appunto al premier: ”Dovrebbe lasciarla stare non condivido le battute sull’aspetto delle donne”.

3 ottobre 2010 | 10:01



Intanto...

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-ital...adovano-574104/

Bestemmia in pubblico? A Piove di Sacco, nel Padovano, costa fino a 300 euro

Bestemmia “salata” a Piove di Sacco, nel Padovano. La giunta leghista del Comune ha infatti proposto una norma che punirà chi offende verbalmente il Padre Eterno con una multa compresa tra i 51 e i 309 euro.

A proporre la multa anti bestemmia è stato il vice sindaco di Piove, il leghista Andrea Recaldin, che ha predisposto un’ordinanza già avallata dal Prefetto e che per diventare operativa attende solo la firma del sindaco Alessandro Marcolin.

L’idea è nata qualche mese fa quando, su di un muro in pieno centro del paese, qualcuno ha scritto con lo spray una bestemmia a carattei cubitali. Il tutto è stato subito lavato, ma l’idea di una punizione pecuniaria è partita lo stesso.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è avvertito: se si dovesse trovare a passare da quelle parti meglio evitare le barzellette a tema floreale.

3 ottobre 2010 | 10:24



infine, come qualcuno nota giustamente:

http://www.blitzquotidiano.it/berlusconi/b...aratore-573603/

Bestemmia di Berlusconi: quanto ci costerà il perdono?

di Emiliano Condò
Il fuoco lo ha aperto Famiglia Cristiana (1), parlando di “offesa a tutti i cattolici”. La mattina dopo si sono allineate altre due colonne della stampa vicina al Vaticano, il quotidiano dei Vescovi Avvenire (2) e quello della Santa Sede “Osservatore Romano”.

L’orchidea di Silvio Berlusconi, quella che al maschile fa ‘orco qualcos’altro, è l’unica orchidea al mondo piena di spine. La barzelletta con bestemmia, insomma, costa al premier diversi punti in simpatia da parte del mondo cattolico. Certo, la simpatia è una cosa e i voti sono un’altra, ma la frittata sembra fatta.

Non è solo la bestemmia in sè, il problema. E’ questione di ruolo e di luogo. Il presidente del Consiglio semplicemente non può, perché è il presidente del Consiglio. Non regge neppure la questione della privacy: Berlusconi era in un luogo pubblico, parlava ad alta voce, compiaciuto: si sarebbe incuriosito qualsiasi passante, figurarsi un giornalista munito di videocamera.

Nell’edizione di sabato l’Osservatore romano usa parole durissime, non dimentica neppure la barzelletta contro gli ebrei e parla di ”deplorevoli battute” che offendono ”il sentimento dei credenti” e ”la memoria sacra dei sei milioni di vittime della Shoah”.

L’Avvenire non è da meno, anzi. Mentre l’Osservatore relega l’uscita del premier in un articolo di cronaca, il quotidiano dei vescovi mette il dito nella piaga e affonda con un editoriale del direttore Marco Tarquinio. L’attacco del pezzo dà l’idea delle braccia che cadono: ”Ci mancava solo la bestemmia dentro la barzelletta del presidente”, inizia Tarquinio.

Avvenire quindi denuncia la ”cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica”, una cultura che ha una delle sue massime espressioni proprio nel presidente del Consiglio. ”Ma su ogni uomo delle istituzioni – prosegue l’editoriale – su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inseorabile, un piu’ alto dovere di sobrieta’ e di rispetto. Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini e per Colui che non va nominato invano”.

Insomma, passino le corna, passino le barzellette raccontate ai frati, passino, in un certo senso, persino le storie sulle escort, ma la bestemmia proprio no.

Quello di Berlusconi è uno scivolone di fronte al mondo cattolico che, in Italia, è elettoralmente decisivo. Certo, la memoria degli italiani per tante cose è labile ma quella del presidente bestemmiatore potrebbe essere un’icona che resta impressa un po’ di più.

Il presidente del Consiglio è però uomo dalle mille risorse: facile aspettarselo, magari già domani, in una chiesa ben affollata ad imboccare la strada che lo porta al confessionale più vicino. A caldo ha detto che la bestemmia non era “peccato ma solo una risata”. Ma questa, è una delle tante cose che gli italiani dimenticano. Dimenticano molto più facilmente di un’improbabile maschile di orchidea.

Chi non dimentica è la Chiesa, e la riconciliazione avrà un costo, soprattutto in tempi come questi in cui la Ue pensa ad una procedura d’infrazione contro l’Italia (3) per aiuti di Stato proprio relativi ai bonus fiscali nei confronti della Chiesa Cattolica. Prima della barzelletta lo “scherzetto” ci costava due miliardi di sconto. Ma se Berlusconi non vuole rischiare l’accerchiamento qualcosina dovrà cederlo, c’è da scommettersi.

In ballo, di questioni sensibili, ce ne sono a iosa: dagli aiuti di stato alle questioni di bioetica. Chi vuole presentare il conto ha solo l’imbarazzo della scelta.

(1) http://www.blitzquotidiano.it/politica-ita...-offesa-572716/
(2) http://www.blitzquotidiano.it/politica-ita...elletta-573068/
(3) http://www.blitzquotidiano.it/politica-eur...i-stato-560711/
 
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Felipe-bis
view post Posted on 4/10/2010, 10:48




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www.democraticidavvero.it/adon.pl?act=doc&doc=6882

02 Ottobre 2010

Si può contestualizzare la bestemmia?
di Rosy Bindi





Fin da piccola mi hanno insegnato a non pronunciare il nome del Signore invano. È una profonda, intima convinzione della mia fede, un segno di rispetto verso me stessa e gli altri e una regola di buona educazione.

Sarò all'antica, ma mi amareggia profondamente e mi turba constatare che per un pastore della mia Chiesa (anche se voce isolata rispetto a quelle di altri pastori, di Avvenire e Famiglia Cristiana) ci sarebbero occasioni e circostanze nelle quali è possibile derogare anche dal secondo comandamento. Basta solo valutare il contesto per giustificare espressioni sguaiate, irriverenti e persino blasfeme. Anch'io penso che contestualizzare fatti e parole sia importante: aiuta a interpretare meglio gli eventi, a capire le responsabilità, a distinguere tra azioni volontarie e involontarie, tra reato e peccato. La contestualizzazione è in fondo un esercizio di laicità ma potrebbe diventare relativismo.

Se è così, c'è qualcosa di contraddittorio e profondamente diseducativo nel minimizzare la blasfemia del premier. Come si può condurre in modo credibile la battaglia contro il relativismo etico e la perdita di valori della nostra società se poi nel giudizio ci si ferma davanti alla soglia dei potenti? Ha senso invocare l'impegno di una nuova generazione di politici cattolici, chiamati a fare la giustizia e a dare il buon esempio nel servizio alla comunità, e poi autorizzare volgarità e bestemmie a seconda dei contesti? Non c'è giustizia se non è accompagnata da un po' di onestà, di coerenza personale, e per i credenti non c'è carità senza verità.

So bene quanto sia difficile l'azione pastorale dei nostri vescovi, quanto complesso l'impegno di evangelizzazione e di formazione di una forte e libera coscienza cristiana. Ma non vorrei che questa fatica fosse vanificata da troppe frettolose contestualizzazioni.
 
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perlanaturale
view post Posted on 4/10/2010, 13:30





Vatican attacks Italian PM over 'deplorable' joke about a Jew charging rent during the Holocaust

By Nick Pisa
Last updated at 12:26 PM on 4th October 2010

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Controversial Italian Prime Minister Silvio Berlusconi has been criticised by the Vatican after video footage emerged of him ridiculing the Holocaust.

Mr Berlusconi, 74, made the remark about the Holocaust as he spoke to supporters outside his official residence in Rome just hours after he won last week's crucial vote of confidence.

The Vatican's official newspaper L'Osservatore Romano described it as 'deplorable' and added it 'offended the sentiment of believers and the sacred memory of six million Holocaust victims'.
Gaffe: The Vatican has criticised Silvio Berlusconi after he joked about the Holocaust and made a blasphemous remark about a rival MP

Gaffe: The Vatican has criticised Silvio Berlusconi after he joked about the Holocaust and made a blasphemous remark about a rival MP

The Italian had told supporters: 'A Jew hides a fellow Jew in his basement at the time of the concentration camps and charges him 3,000 euro a day.

'The Jew paid up because he had the money but do you think he should tell him that Hitler has died and the war is over?'

The joke was filmed and posted on the website of the La Repubblica newspaper.

In the same footage, Mr Berlusconi is heard saying that he 'collects a story and a girl a day'.

Last year he was caught on video making a joke at the expense of opposition MP Rosy Bindi during the G8 summit in the earthquake-hit city of L'Aquila.
Backlash: Protestors hold copies of the book 'Paolo Borsellino e l'agenda rossa' - which makes reference to Mr Berlusconi's alleged links with organised crime

Backlash: Protestors hold copies of the book 'Paolo Borsellino e l'agenda rossa' - which makes reference to Mr Berlusconi's alleged links with organised crime
Target: Rival MP Rosy Bindi has been the butt of several of Mr Berlusconi's jokes

Target: Rival MP Rosy Bindi has been the butt of several of Mr Berlusconi's jokes

Ms Bindi has been target of several comments from Mr Berlusconi and the joke he told again referred to her looks and ended with the words 'porco Dio' - pig God - a highly offensive blasphemy in Italy.

He offended her on a TV talk show last year, telling her: 'I recognise you are increasingly more beautiful then you are intelligent.'

She replied: 'I am not one of the women at your disposal.'

Last year Mr Berlusconi was embroiled in a series of sex scandals over a questionable relationship with a teenage underwear model and escorts being invited to parties he hosted at his official residence.

Opposition leader Pier Luigi Bersani criticised the Prime Minister. He said: 'I'm amazed that a person capable of such vulgarities should be running a country like ours.'

But Mr Berlusconi said the jokes were 'just a laugh' that were 'made in private, not offensive and not a sin', before blaming the controversy on 'those who chose to publicise it'.


Read more: http://www.dailymail.co.uk/news/article-13...l#ixzz11OPKfFef


http://www.dailymail.co.uk/news/article-13...-Holocaust.html

 
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Felipe-bis
view post Posted on 7/1/2011, 15:20




'Avvenire' all'attacco del Grande Fratello: "Bestemmie tollerate per fare più ascolti"
Il quotidiano cattolico: nel mondo i cristiani vengono condannati a morte per la propria fede e in Italia si mette in scena il rito dell'indulgenza verso un'autentica blasfemia

Roma, 6 gennaio 2011 - Avvenire all'attacco del Grande Fratello. "Ci sono ideatori di spettacoli che pur di ‘fare ascolti' e tenere accesi i riflettori programmano incidenti-esca. Il caso del bestemmiatore è emblematico", scrive oggi il quotidiano dei vescovi, criticando le "incivili indulgenze" che ci sono state sul caso della bestemmia al reality show in onda su Canale 5.

Un atteggiamento che, secondo il direttore del giornale cattolico Marco Tarquinio, stride con la solidarietà che a tutti i livelli viene espressa ai cristiani perseguitati del Medio Oriente. "Mentre nel mondo ci sono decine di milioni persone che soffrono e vengono uccise per la propria fede, mentre ci sono cristiani condannati a morte per ‘blasfemia' solo perchè non rinunciano alla nostra fede in Gesù Cristo ‘vero Dio e vero uomo', in Italia, culla del cristianesimo e cuore della cattolicità, non si fa solo spettacolo dell’offesa a Dio e alla buona educazione che accomuna credenti e non credenti, ma - rileva il corsivo - si mette in scena anche il rito dell’indulgenza verso un’autentica blasfemia espressa nella sua forma più volgare e urtante".

"Personalmente - conclude Tarquinio - ho cancellato la brutta china del Grande Fratello dai miei possibili percorsi televisivi. Rifiutare certi prodotti tv è l’arma più forte di cui disponiamo, ma so anch’io che non è sempre sufficiente. E anche stavolta, purtroppo, ne abbiamo una prova assai chiara. Trovo assai grave, e mi sembra incredibile e incivile, che la dirigenza di Mediaset continui a subire e, dunque, avalli tutto questo".
http://qn.quotidiano.net/spettacoli/tv/201...e_attacco.shtml



Il Grande Fratello non si contestualizza

6 gennaio 2011 “Ci sono ideatori di spettacoli che pur di ‘fare ascolti’ e tenere accesi i riflettori programmano incidenti-esca. Il caso del bestemmiatore e’ emblematico”. Comincia così l’incazzatissimo editoriale dell’Avvenire sulla bestemmia perdonata al Grande Fratello. Il giornale dei vescovi argomenta che è uno scandalo, signora mia, questo proliferare di “incivili indulgenze”, annuncia che non guarderà più il programma su Canale 5 e il direttore Marco Tarquinio si chiede se la dirigenza Mediaset avalli tutto questo schifo.

Ora, se fosse composta di ragazzi spiritosi, la dirigenza Mediaset risponderebbe al direttore dell’Avvenire che il Grande Fratello si dev’essere ispirato a monsignor Rino Fisichella, il quale aveva dichiarato che la bestemmia non è sempre peccato, bisogna comunque leggere il contesto, a chi gli chiedeva un commento sul cristone lanciato da Silvio Berlusconi mentre recitava una barzelletta, documentato da un inequivocabile video pubblicato dall’Espresso qualche tempo fa.

Chissà se a quel punto Tarquinio avrebbe l’ardore di replicare, ma in quel caso basterebbe rispondergli con le stesse parole di Fisichella: “Credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato”. E poi, a sussurrare nell’orecchio la scelta: “Ma voi amici dei preti davvero volete criticare noi che vi stiamo ad ascoltare, ben sapendo che l’altra parte politica avrebbe problemi a farlo? Su, questa cosa finora conviene a tutti e due. Non fatevi del male, non facciamocelo”. Anche il Grande Fratello merita una contestualizzazione.



http://www.giornalettismo.com/archives/108...contestualizza/


 
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Felipe-bis
view post Posted on 25/2/2011, 08:44




Bestemmia in classe a otto anni. La mamma si ribella: “Le maestre gli hanno lavato la bocca con il sapone”

TORINO – Un bambino di otto anni da alcuni giorni non va a scuola a Sant’Ambrogio (Torino) per decisione della mamma che sostiene che le maestre hanno lavato la bocca al figlio, con il sapone, per punirlo dopo aver bestemmiato.

La donna ha presentato una denuncia ai Carabinieri, che hanno informato la Procura della Repubblica di Torino, ipotizzando l’abuso di mezzi di correzione da parte delle due insegnanti.

La donna, hanno riferito il periodico Luna Nuova e il quotidiano La Stampa, ha chiesto alla scuola l’allontanamento delle due insegnanti, ma la dirigente scolastica, Claudia Rolando, ha sottolineato il valore delle due maestre e ha detto che non adotterà alcun provvedimento prima della decisione della magistratura.

L’episodio – secondo la denuncia della donna – è avvenuto a scuola. Il figlio ha pronunciato alcune parolacce e una bestemmia. Le due insegnanti, dopo averlo rimproverato, sempre secondo il racconto della madre, gli hanno lavato la bocca con il sapone.

La donna riconosce che il figlio ha sbagliato, ma ritiene eccessiva la punizione inflitta e sostiene che non lo farà tornare a scuola se non saranno allontanate le due insegnanti.

Il bambino, dice la madre, è esuberante e non riesce a stare fermo a lungo. Per questo, aggiunge, è seguito da una psicologa, anche se non ha problemi mentali.

Dall’inizio dell’anno sette bambini sono stati spostati dai genitori da quella stessa classe perché l’hanno considerata troppo turbolenta.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-ital...-sapone-762027/
 
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Felipe-bis
view post Posted on 25/2/2011, 18:47




Sapone in bocca per la bestemmia in classe, la madre del bimbo denuncia le maestre


ROMA – Sono state denunciate ai Carabinieri le due maestre della scuola elementare di Sant’Ambrogio, nel torinese, che ieri, 24 febbraio, hanno lvato la bocca con il sapone ad un allievo di 8 anni che aveva bestemmiato in classe.

La Procura della Repubblica di Torino ha ipotizzato l’abuso di mezzi di correzione da parte delle due insegnanti e ne ha chiesto l’allontanamento.

L’ufficio scolastico provinciale di Torino ha richiesto una relazione alla dirigente scolastica, Claudia Rolando, per “capire, ha detto il dirigente Alessandro Militerno a Libero. Solo successimvamente potremo decidere se sarà il caso di adottare provvedimenti”.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-ital...maestre-763618/
 
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67 replies since 20/12/2006, 13:58   3616 views
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