http://www.pssf.it/wp-content/uploads/2013...onsacrati-2.pdfCONVEGNO
LAICI E CONSACRATI INSIEME
La Sagrada Familia
Luogo di bellezza,arte e valori
Domenica 9 giugno 2013 il Centro Garda Family House si anima la mattina presto per accogliere i
gruppi che vengono da varie parti d’Italia per il tradizionale incontro “Laici e consacrati insieme”.
Il tempo meteorologico ha pensato di trattenere la pioggia fino a dopo il pranzo così che tutte le previste attività si sono potute svolgere secondo il programma, steso dall’organizzazione, che ha saputo guidare mirabilmente, con un percorso formativo adatto, sia gli adulti sia i bambini sia gliadolescenti.
Madre Angela Merici accoglie i convenuti in Sala Nascimbeni, rilevando l’alto valore dell’essere insieme tra laici e consacrati, fratelli e sorelle con vocazioni diverse, ma uniti nella stessa ricerca di Dio, anzi uniti dal fatto che Dio ci cerca continuamente, scavando nella terra della nostra fragilità, senza paura di sporcarsi le mani
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Volti compresi sono immortalati da strumenti fotografici digitali che documentano quanto l’argomento attiri l’interesse della folta assemblea proveniente da Trento, da Castrocielo, da Bologna, da Serravalle, da Bozzolo, da Arco e da altre città, animata dal comune desiderio di innamorarsi sempre più di Dio. Egli si rivela attraverso la bellezza dei rapporti, delle relazioni, dello stupore che emana dalle sue creature, che gli danno gloria, e anche attraverso le realizzazioni artistiche, intraprese con la fiducia incrollabile nella Sua Provvidenza.
La relatrice, prof.ssa Mariella Carlotti, spiega mirabilmente il tempio
La Sagrada Familia di Gaudì di Barcellona, rivelandosi non solo una illuminata intenditrice di arte, ma soprattutto, una cristiana convinta che il Dio dell’Incarnazione si inserisce nell’umanità e la trasforma dal di dentro. Ella sa ricavare dalla concretezza di un’architettura e dalla biografia del progettista, insegnamenti per la vita, che trasmette con una carica molto incisiva.
Sfidare la crisi e la povertà progettando una costruzione da realizzarsi solo con le elemosine è ciò che ha fatto Gaudì nell’800, quasi ad anticipare i momenti difficili che stiamo attraversando, superabili solo con la forza di grandi ideali, con l’ostinata certezza di riuscire ad ottenere con il sacrificio di oggi la traduzione di un grande sogno che domani diventerà realtà.
Più cresceva la costruzione, più si approfondiva la sua conversione e la sua adesione a Colui che ha scelto di vivere nell’uomo come nel Tempio vivo in cui far risplendere la sua presenza. Quest’ultima sua opera, la Sagrada Familia, appunto, tuttora incompiuta, è diventata un tutt’uno con la sua persona, al punto che è andato a vivere in una stanzetta ricavata nel cantiere.
La sua carriera di architetto è caratterizzata dall'elaborazione di forme straordinarie, realizzate utilizzando i più diversi materiali (mattone, pietra, ceramica, vetro, ferro). Impregna le sue opere e, in particolare, la Sagrada Familia, di motivi simbolici complessi che creano un organismo unico. Opera ideata, iniziata ma non ancora realizzata dopo 130 anni, è cresciuta nel tempo solo grazie alle libere offerte, senza contributi pubblici, perché fosse il frutto di sacrifici espiatori.
Costruire se stessi è forse l’opera più difficile da realizzare, ma sbaglieremmo a pensare che siamo noi gli architetti. Come Gaudì, che sta per essere proclamato beato, anche noi siamo chiamati alasciarci plasmare dal Grande Architetto che progetta, scolpisce, plasma, modella la nostra esistenza proiettandola verso un fine di felicità e di gioia. Occorre lasciarci trasportare da obiettivi grandi, come nel racconto citato da Mariella Carlotti, in cui due operai ammucchiavano pietre: il primo lo faceva per costrizione, l’altro lo faceva convinto di contribuire alla costruzione di una grande cattedrale. Motivazioni profonde rendono significativa la vita e degna di essere vissuta.
Il momento celebrativo in parrocchia è presieduto da Don Paolo Biasi che vuole attorno a sé tutti i bambini, valorizzando quanto i piccoli hanno preparato, e guida l’assemblea a rendersi conto della significatività della bellezza della creazione e della vita vissuta nel dono.Scambio di sguardi, di sorrisi, di cordiale gioia di incontrarsi caratterizza la parte conviviale della giornata, sempre presso la Garda Family House. Scorgere volti conosciuti in mezzo alle decine e decine di persone presenti sarebbe stato difficile se non fosse intervenuta la pioggia a impedire passeggiate all’esterno e favorendo, invece, l’incontro, la memoria di porzioni di storia vissute insieme con persone finalmente riviste.
Ritorniamo alle nostre case con la consapevolezza che possiamo vincere passo dopo passo le sfide
del mondo, contando sulla fedeltà di Dio, nostra roccia, che non ci lascia mai soli, ci capisce, ci
conduce a fare della nostra esistenza un capolavoro, magari nas
costo e sconosciuto, ma sempre
prezioso ai suoi occhi.
Suor Emanuela Biasiolo