Laici Libertari Anticlericali Forum

Venerabilis. La chat dei preti gay

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view post Posted on 29/5/2010, 13:01
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L'avvertimento di evitare insulti vale per tutti

Se qualcuno vuol sputtanare un prete gay fatti suoi. Non compiango i preti ipocriti
 
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saulo
view post Posted on 29/5/2010, 19:01




CITAZIONE (GalileoGalilei @ 29/5/2010, 14:01)
L'avvertimento di evitare insulti vale per tutti

Se qualcuno vuol sputtanare un prete gay fatti suoi. Non compiango i preti ipocriti

Se sei ateo che ti frega dei preti gay?
 
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Felipe-bis
view post Posted on 30/5/2010, 18:53




CITAZIONE (saulo @ 29/5/2010, 20:01)
CITAZIONE (GalileoGalilei @ 29/5/2010, 14:01)
L'avvertimento di evitare insulti vale per tutti

Se qualcuno vuol sputtanare un prete gay fatti suoi. Non compiango i preti ipocriti

Se sei ateo che ti frega dei preti gay?

Se sei credente che ti frega di venire qua?
 
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saulo
view post Posted on 31/5/2010, 08:51




CITAZIONE (Felipe-bis @ 30/5/2010, 19:53)
CITAZIONE (saulo @ 29/5/2010, 20:01)
Se sei ateo che ti frega dei preti gay?

Se sei credente che ti frega di venire qua?

E chi me lo impedisce?
Te? :esplodi:
 
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vaticANO
view post Posted on 31/5/2010, 09:22




Troll coprofago.
 
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franco 1
view post Posted on 26/11/2010, 15:10




:ciao: del resto che cosa fanno di male? se trova i compagni giusti che li assecondano.
 
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view post Posted on 26/11/2010, 15:38
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Sarebbe meglio che si acoppiassero solo tra preti e lascino stare i bambini
 
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Mattialeccese
view post Posted on 1/12/2010, 16:47




"meglio il matrimonio al concubinato!", se sono preti rispettino le leggi della Chiesa...almeno loro! Galileo "non ti curar di loro ma guarda e passa!"
 
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hanss
view post Posted on 27/4/2011, 13:04




Gentile amministratore,

ti riporto una mia impressione su "Venerabilis" il sito con chat per preti gay che si puo' trovare on line all'indirizzo www.venerabilis.tk
Tempo fa qualche giornalista si era già occupato di questo sito ma in termini un poco scandalistici e da gossip. Questi termini ingenerano nella parte "lesa" la tentazione d' essere delle vittime oggetto d' accuse da parte di cattivi. Non vorrei cadere in questo rischio ma analizzare a freddo alcuni contenuti di questo sito che, a mio avviso, dovrebbero fare riflettere gli stessi gestori del sito in questione.

1) Il sito parla di "omosensibilità" contrapponendola alla "omosessualità" sbandierata e rivendicata dai cosiddetti gay.
Questo neologismo è presto spiegato. L' "omosensibile", per i responsabili del sito, è un uomo che sente affetto e attrazione per gli uomini ma non pratica la sessualità con loro, in altri termini rimane casto. Come esempio di "omosensibile" qualche tempo fa i responsabili del sito ponevano il card. Newmann, tutta la vita con un amico sacerdote e presso di lui perfino in morte dal momento che ne ha condiviso il luogo di sepoltura.
Si potrebbe facilmente dimostrare l'inconsistenza di questa posizione analizzandola da più punti di vista.

a) Quando una persona si connette al sito, dopo un poco uno o più utenti (sacerdoti e non) cercano sempre di combinare un incontro sessuale. Diversi utenti (anche alcuni responsabili del sito) non praticano omosensibilità ma omosessualità bella e buona. Se uno segnala il comportamento "scorretto" di questi responsabili ad altri responsabili si sente dire "siamo tutti uomini"!
b) L'omosensibilità - che quindi si basa su un sentire omoaffettivo - è condannata dalla dottrina tradizionale cattolica ed è fortemente osteggiata nella pratica ascetica antica. "Di questo tra voi manco se ne parli", dice san Paolo a proposito di pensieri su argomenti probabilmente sessuali. E' poi notorio che gli asceti antichi non combattevano solo la masturbazione (o la pratica sessuale) ma pure il pensiero remoto che portava ad essa, quel pensiero remoto sul quale si appoggia la "omosensibilità". Che questo sia criticabile o meno è un altro paio di maniche; sta di fatto che è documentabile e dei preti non possono non saperlo.
c) Psicologicamente parlando, coltivare in sé un pensiero d'amore per una persona in senso omoaffettivo, significa o prima o poi desiderarla anche fisicamente (a meno di non avere dei blocchi psicosessuali). Se questo non dovesse avvenire è ovvio che si entra in conflitto con se stessi e si soffre psicologicamente. E' questo che spiega l'omosessualità repressa e l'aggressività feroce verso gli omosessuali che praticano serenamente la loro sessualità.

Da quanto brevemente esposto, risulta evidente che la posizione "omosensibile" è inconsistente e non ha senso né psicologicamente, né cristianamente, né praticamente!!

2) Un mio amico si è finto un arabo in cerca di lavoro. E' entrato in quella chat. In meno di un minuto è stato contattato in privato da un sacerdote del nord Italia il quale si è dichiarato disponibilissimo ad aiutarlo. Quel sacerdote gli ha promesso di trovare un lavoro e lo ha invitato ad abitare con sé in canonica a patto d' essere molto discreto. Perché tanta generosità? Il sacerdote ha chiesto in cambio del sesso e rapporti continuativi sessuali con il presunto arabo. L'idea d' avere del sesso non è nata - si badi bene! - dall'arabo ma dal prete. Che poi l'arabo si dichiarasse mussulmano non ha minimamente fatto retrocedere il prete dal suo proposito, nella forte speranza d'essere come "marito e moglie" con lui.
Ora, al di là della pena che la cosa puo' generare in sé, mi sembra che questo fatto debba essere letto in profondità come segue:

a) Il cosiddetto rapporto omoaffettivo non esiste nella pratica. Qui si tratta d' avere un rapporto sessuale continuativo e d' identificarsi in un rapporto sessuale stabile con ruoli ben definiti (il prete ha la parte passiva, l'arabo quella attiva). Il bisogno di questo rapporto pare essere assolutamente essenziale, non è dunque da vedersi come una semplice scappatella o debolezza personale. Questo fatto ci deve far chiedere se questo tipo di clero, in realtà, non abbia bisogno di scegliere un altro tipo di vita e non concepisca il sacerdozio, al più, che come un semplice paravento.
b) Colpisce molto che un ministro di culto cattolico, nella sua vita privata, non tenga alcun conto della sua scelta religiosa. Per lui condividere una vita di coppia con un mussulmano o con chiunque altro non cattolico non ha alcun peso pratico, l'importante è viverci assieme. Si vede da questo particolare come, nella vita strettamente personale, queste persone non tengano per nulla conto della religione della quale, in teoria, sono ministri pubblici.

Ho fatto solo alcuni accenni, senza alcuna volontà scandalistica o polemica, semplicemente leggendo uno spicchio di realtà da come appare dalla finestra di questo sito e di questa chat di "venerabilis" .

Mi sembra che un esame a freddo e senza mena di scandalismi, ci mostra dei problemi molto pesanti che paiono essere abbastanza diffusi nel mondo Cattolico. A tutt'oggi questo mondo pare impotente e incapace di risolverli. Così la deriva di questi fenomeni continua e si accentua, dietro l'apparenza di una realtà a volte tronfia e trionfante molto attenta a dare una perfetta apparenza di sé e ad assumere atteggiamenti violenti contro quelli che, vedendo questi fenomeni, ne parlano.
 
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view post Posted on 27/4/2011, 15:26
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Si, condivido in gran parte le tue osservazioni.

Aggiungo che tutto si inserisce in un contesto di ipocrisia diffusa a livello gerarchico non solo sull'omosessualità (che pervade, secondo stime, il 40% del clero), ma in generale su tutta la vita sessuale dei preti.

In pratica l'unico ammonimento è di far sesso senza farsene accorgere.

L'unica preoccupazione è lo scandalo. E aggiungo che il discorso cambia poco non solo nelle relazioni eterosessuali ma anche in materia di abusi sessuali del clero o, peggio, di pedofilia vera e propria.

Le gerarchie non solo tollerano ma incoraggiano esse stesse la doppia vita dei preti per il semplice motivo che gli stessi gerarchi vaticani hanno o hanno avuto una vita sessuale. Vita sessuale spesso sregolata dall'impossibilità di accoppiarla ad una vita sentimentale alla luce del sole.

L'ipocrisia è connaturata alla stragrande maggioranza dei preti. Pedché non si può vivere senza affetti e senza sesso. A parte qualche rarissimo asceta con seri problemi ormonali.

A Firenze è ancora al suo posto il vescovo ausiliario Claudio Maniago, quello delle orge gay sadomaso: https://laici.forumcommunity.net/?t=14036800.

L'omosensibilità è una palla che serve solo alle apparenze. Cercano solo sesso e, quello che sconcerta, spesso non cercano affatto relazioni affettive.

Poi non so se sono tutte checche passive, ma di certo sono affamati di sesso come ricci.

Poveri cristi costretti dalla loro stessa miseria a vivere come topi di fogna. Ben gli sta.
 
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hanss
view post Posted on 27/4/2011, 16:22




CITAZIONE (GalileoGalilei @ 27/4/2011, 16:26) 
Si, condivido in gran parte le tue osservazioni.

Aggiungo che tutto si inserisce in un contesto di ipocrisia diffusa a livello gerarchico non solo sull'omosessualità (che pervade, secondo stime, il 40% del clero), ma in generale su tutta la vita sessuale dei preti.

In pratica l'unico ammonimento è di far sesso senza farsene accorgere.

L'unica preoccupazione è lo scandalo. E aggiungo che il discorso cambia poco non solo nelle relazioni eterosessuali ma anche in materia di abusi sessuali del clero o, peggio, di pedofilia vera e propria.

Infatti, si tratta della "RELIGIONE DELLE APPARENZE" che ha sostituito la religione cristiana e cattolica da molto tempo oramai. (La beatificazione di GPII non è che la canonizzazione di questa "religione delle apparenze spettacolari") Nella storia da me riportata per il prete è importante il rapporto sessuale, non la religione di appartenenza dell'amico. La religione quindi appartiene all'ordine delle cose non essenziali e quindi relagata tra le apparenze. Il RELATIVISMO che questi preti combattono accusandolo ai laici lo nutrono loro stessi nelle loro scelte di vita.

CITAZIONE (GalileoGalilei @ 27/4/2011, 16:26) 
L'ipocrisia è connaturata alla stragrande maggioranza dei preti. Pedché non si può vivere senza affetti e senza sesso. A parte qualche rarissimo asceta con seri problemi ormonali.

Si puo' essere concordi o discordi verso l'asceta che domina le proprie passioni, ma è un dato di fatto che il Cristianesimo - nella sua essenza - è una altra cosa rispetto alle teorie di preti gay che, pur di trovare una giustificazione, si inventano il termine "omosensibilità".

CITAZIONE (GalileoGalilei @ 27/4/2011, 16:26) 
L'omosensibilità è una palla che serve solo alle apparenze. Cercano solo sesso e, quello che sconcerta, spesso non cercano affatto relazioni affettive.

Poi non so se sono tutte checche passive, ma di certo sono affamati di sesso come ricci.

Poveri cristi costretti dalla loro stessa miseria a vivere come topi di fogna. Ben gli sta.

E' così, è una condizione di estrema sofferenza che porta alla morbosità sessuale da un lato e alla condanna dura e isterica dall'altro. Il problema non è tanto il loro viver male quanto il trascinare pure altri nel vortice di queste loro tremende contraddizioni che alla fine creano sdoppiamenti di personalità.
 
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hanss
view post Posted on 27/4/2011, 16:48




Comunque - a fatti - il sito venerabilis, si è manifestato come un punto di incontro perché alcuni preti gay possano conoscerne altri con fini di "assistenza spirituale", dicono loro, ma spesso con fini molto concreti d' incontro sessuale.
L' "assistenza spirituale" fornita alle persone confuse non è di qualità. A parte i casi di chi ci tenta, approfittando della confusione di qualche laico, so di qualche caso in cui venivano dati consigli tipo "se vuoi entrare in seminario e sei gay fallo pure ma nascondi questa tua tendenza, poi fai quello che vuoi". Un consiglio "spirituale" del genere, che nasce evidentemente da quanto loro stessi hanno praticato, è psicologicamente molto dannoso perché spinge gli altri ad avere una doppia personalità, a separare il mondo affettivo dal mondo sessuale, a demonizzare il mondo sessuale da un lato per recuperarlo in modo selvaggio e squilibrato da un altro. Questi sono casi di persone malate che ammalano altre persone. E, d'altra parte, l'idea di teorizzare una "omosensibilità" che altro è se non creare questo sdoppiamento di personalità?
 
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view post Posted on 27/4/2011, 17:15
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Garibaldi chiamava i preti "quella setta contagiosa e perversa". E purtroppo sono una specie contagiosa, perché per vivere si ciba di carne fresca, giovane e innocente.

Non è un caso che i giovani preti vengono allevati in quei seminari dove si predica di giorno l'astinenza sessuale e di notte si pratica l'iniziazione al sesso omosessuale. Chi vuole farsi un'idea può vedere cosa accadeva nel seminario di Sankt Polten, dove i rettori dei seminari iniziavano al sesso i giovani allievi: https://laici.forumcommunity.net/?t=8065694

E quel che è grave è che questa squilibrata sessualità (repressa e smodata allo stesso tempo) spesso si rivolge ai giovanissimi, se non ai bambini, come nei seminari minori.

E la loro avversione pubblica all'omosessualità è tanto più forte quanto in privato i preti gay non riescono ad accettare la loro condizione e viverla senza complessi.
 
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hanss
view post Posted on 27/4/2011, 17:35




Gentile amministratore,
detto questo io sono cosciente che sono esistiti anche preti casti. Ricordo alcuni casi (che pero' si erano formati già nel seminario minore in altre epoche) i quali rigarono diritti per tutta la vita. Certe cose, sai, o prima o poi il popolo le vede e, se non le vede, le sente col naso. Alcuni preti ci credevano davvero e praticavano la castità, sapevano stare al posto loro, erano onesti.
Questo bisogna dirlo per non essere sommari e cadere in errori di generalizzazioni.

La attuale crescita esponenziale delle "mele marce" è avvenuta nel momento in cui l'episcopato ha cessato di curarsi realmente della Chiesa assumendo un poco il modo di fare dei politici odierni.
A quel punto i casi di abusi o di scappatelle sessuali che avvenivano in passato, sono divenuti sempre più consistenti.
Il pontificato di papa Wojtyla - che verrà "beatificato" fra qualche giorno - è stato una caduta verticale verso il basso in tal senso. Il clero "vecchio" lo ha constatato con i suoi occhi perché ricordava altre maniere di fare, severe se si vuole ma con una certa coerenza di fondo. Cosi negli anni 80 si è preferito fare decadere di molto la qualità umana pur di fare entrare qualcuno in seminario, a qualsiasi costo.
Sotto Wojtyla il Cattolicesimo ha aperto le porte e i portoni a "boves oves et universa pecora". Lo stesso Wojtyla dava carta bianca per le nomine episcopali nel corso di una sua colazione o pranzo, senza darsi troppo pensiero di vagliare personalmente chi veniva eletto (Tutto il contrario di un Pio XII ad esempio).
Ai cosiddetti "movimenti ecclesiali", una sorta di "cortocircuito ecclesiologico" che creano spesso problemi nelle singole diocesi per la loro arrogante indipendenza, Wojtyla dava carta bianca, incurante delle ansie e critiche dei vescovi diocesani che non venivano manco ascoltati. Questo modo "spensierato" di gestire la chiesa era coperto da viaggi e continue feste, trionfalismi mediatici!!
Ovvio che Wojtyla sia visto come simpatico popolarmente, era un tipo da "panem et circenses" che preferiva nascondere la polvere sotto il tappeto e fare sempre festa !!
Solo che dopo di lui si vedono i cocci e trenta e passa anni di pontificato passato cosi hanno fatto cadere la chiesa cattolica col sedere a terra, basta girare in Germania, Austria, Spagna, Francia...
Beatificarlo significa anche non voler far pensare le persone sulle sue reali responsabilità e sulla sua passività in merito ai problemi che vediamo oggi. Significa, come sempre, canonizzare l'istituzione del papato affinché il "dogma trionfi [e schiacci] la storia" (card. Mennings).
Questa è la realtà e la condizione dei preti non è che uno dei tanti fanalini di questo SBANDO generale dovuto alla incuria vescovile.
Si continua con la politica delle apparenze ma questa alla lunga determinerà un prezzo pesante. Possibile che questa gente non abbia un minimo, dico un minimo, di prudenza e preveggenza?

Edited by hanss - 27/4/2011, 18:50
 
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view post Posted on 27/4/2011, 18:01
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Gli scandali non sono la misura degli abusi.

Gli abusi sono sempre avvenuti, ma quasi mai se ne è parlato, soprattutto per vergogna, per timore, per la certezza di non essere creduti. Lo scandalo è stato sempre soffocato. Ora qualche scandalo emerge, tutto qui.

Ora se ne parla semplicemente di più.

Wojtyla è stato solo il fedele esecutore della tradizione. E la tradizione impone in materia di sesso dei preti di soffocare lo scandalo. E a maggior ragione se lo scandalo riguarda la violenza verso i minori.

Wojtyla era la tradizione: tutto si risolva nell'ambito delle inchieste ecclesiastiche e qualsiasi criminale sia "perdonato". Perdonato in nome delle vittime, si badi bene, che nessun diritto hanno mai avuto alla giustizia di fronte a Wojtyla, come di fronte ai suoi predecessori e successori. Il caso Marcial Maciel Degollado valga per tutti.

Non dimentichiamo poi che le istruzioni "De crimen sollicitationis", che impongono il segreto pontificio a pena di scomunica sui "crimini contro il VI comandamento" (tra cui la pedofilia) sono del 1962. Portano la firma di Giovanni XXIII, quello che ancora ci si ostina a chiamare il "papa buono".

Da sempre la regola non scritta ma osservata rigidamente è soffocare lo scandalo e ridurre tutto al "foro ecclesiastico", come se i criminali non meritassero di andare in galera solo perché indossano una veste da prete.

E la regola è ribadita dallo stesso Ratzinger quando in materia di crimini sessuali ordina di "seguire la legge civile". Seguire la legge civile è una ovvietà, perché a nessuno può essere ordinato di contrastarla. Ma seguirla significa anche non essere obbligati a collaborare con la magistratura. Significa non essere obbligati a denunciare i preti criminali. Ora come secoli fa.

Ma la misura della crisi del clero non è nello scandalo peodfilo ma nella crisi di vocazioni e soprattutto nella crisi del sentimento religioso.

Questa chiesa cattolica poi risulta tanto meno credibile quando i suoi interpreti razzolano male. Ma non dimentichiamoci che le altre chiese cristiane in Europa sono ancora più in crisi di quella cattolica. E non sono stati colpite quanto il cattolicesimo dallo scandalo degli abusi.

Solo nelle Americhe è la concorrenza di altre chiese cristiane (in particolare i pentecostali) a mettere in crisi la cheisa cattolica.

Detto questo qualche prete casto ci sarà pure. Casto per volontà propria o, più spesso, altrui. Ci sarà anche chi nega alla propria vita la sessualità. Ma quel che indigna è che chi nega a sé stesso la sessualità predica anche la condanna tout court dell'omosessualità e della sessualità. Questa è la regola che tutti i preti devono rispettare. Perché essi non parlano a nome proprio, ma a nome del papa, di quell'autoproclamato infallibile che dice di essere successore di Dio in Terra.
 
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36 replies since 22/1/2007, 01:04   13235 views
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