Si, condivido in gran parte le tue osservazioni.
Aggiungo che tutto si inserisce in un contesto di ipocrisia diffusa a livello gerarchico non solo sull'omosessualità (che pervade, secondo stime, il 40% del clero), ma in generale su tutta la vita sessuale dei preti.
In pratica l'unico ammonimento è di far sesso senza farsene accorgere.
L'unica preoccupazione è lo scandalo. E aggiungo che il discorso cambia poco non solo nelle relazioni eterosessuali ma anche in materia di abusi sessuali del clero o, peggio, di pedofilia vera e propria.
Le gerarchie non solo tollerano ma incoraggiano esse stesse la doppia vita dei preti per il semplice motivo che gli stessi gerarchi vaticani hanno o hanno avuto una vita sessuale. Vita sessuale spesso sregolata dall'impossibilità di accoppiarla ad una vita sentimentale alla luce del sole.
L'ipocrisia è connaturata alla stragrande maggioranza dei preti. Pedché non si può vivere senza affetti e senza sesso. A parte qualche rarissimo asceta con seri problemi ormonali.
A Firenze è ancora al suo posto il vescovo ausiliario Claudio Maniago, quello delle orge gay sadomaso:
https://laici.forumcommunity.net/?t=14036800.
L'omosensibilità è una palla che serve solo alle apparenze. Cercano solo sesso e, quello che sconcerta, spesso non cercano affatto relazioni affettive.
Poi non so se sono tutte checche passive, ma di certo sono affamati di sesso come ricci.
Poveri cristi costretti dalla loro stessa miseria a vivere come topi di fogna. Ben gli sta.