| Io ero Scarpia, poi i tumulti e gli affanni della vita, e ora sono Cavaradossi.
Vero, mi piace l'opera, ma Tosca l'adoro anche per il suo palese anticlericalismo che raggiunge il culmine quando Mario Cavaradossi poco prima di essere fucilato rifiuta i conforti religiosi.
L'opera è un capolavoro. Nella Roma papalina, sullo sfondo dei moti rivoluzionari, il console della Repubblica Romana (Angelotti) trova rifugio nella chiesa di sant'Andre della Valle, dove trova aiuto presso il pittore Mario Cavaradossi, pittore di soggetti sacri ma ostile al potere dei preti. Poi entra in scena Floria Tosca, in realtà una mezza cretina che non capisce un cazzo, innamorata e gelosa del Cavaradossi. Lei si incazza perchè trova un ventaglio con lo stemma della marchesa sorella del rivoluzionario (fuggito in abiti femminili). Ma per fortuna è scema e la cosa finisce li. Il vero interprete dell'oepra è il barone Scarpia. Prefetto della polizia pontificia. Un vero figlio di mignotta, falso, infame, sadico. Il barone vuole trombarsi Tosca, e avendo capito che la balenca ha a che fare con la storia la fa chiamare a palazzo (mentre lei deve cantare a palazzo Farnese per la regina di Napoli). Insomma, Scarpia fa torturare Cavaradossi e la Tosca svela il nascondiglio del console (che si uccide all'arrivo dei gendarmi). Scarpia condanna all'impiccagione Cavaradossi, ma lui apertamente dice a Tosca se me la dai lo lascio andare. Tosca si dispera, e qui c'e' un passaggio bellissimo dell'opera, quando la scema ai piedi di una statua invoca la madonna lamentandosi che dopo aver cantato per lei e fatto donazioni alla chiesa la madonna la ricompensa in tal triste modo. Alla fine Tosca decide di darla a Scarpia, ma esige garanzia. Il poliziotto ordina allora di non impiccare Cavaradossi ma......fucilarlo come fecero per il conte Palmieri. Fucilato per finta a parole (probabilmente doveva scoparsi la contessa) ma, come lascia intendere il vice Spoletta, fatto fuori davvero. Tosca esige anche un lasciapassare per uscire da Roma, Scarpia lo scrive e poi si avventa voglioso su Tosca. Ma la scema gli affonda un coltello e Scarpia muore. Poi vabbeh, raggiunge Cavaradossi, il quale si insospettisce per la grazia di Scarpia (la prima sua grazie è questa) ma Tosca gli svela il delitto e gli dice di simulare e cadere a terra tanto la fucilazione è finta. Dopo che i soldati pontifici sono andati via, Tosca chiama Cavaradossi e si accorge che l'hanno fucilato davvero. Arrivano i gendarmi che hanno scoperto il delitto, ma la scema maledicendo Scarpia si lancia da Castel S. Angelo.
Curiosità: raramente gli scenografi rispettano le scene originali, in particolare quando Cavaradossi rifiuta i conforti religiosi era previsto che quando il carceriere annuncia che "un sacerdote i vostri cenni attende" un prete gli si avvicina con libro e crocefisso, e il "no" di Cavaradossi veniva manifestato con un cenno della mano a respingere il religioso.
COmunque di scene e passaggi anticlericali nella lirica ce ne sono parecchi, come pure sono parecchi i passaggi clericali
Scusate se sono stato lungo
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